2. Charles Peguy parlava del Lavoro come
espressione della persona,
espressione di una civiltà
3. «Un tempo gli operai non erano servi.
Lavoravano. Coltivavano un onore,
assoluto, come si addice a un onore
…
4. … La gamba di una sedia doveva
essere ben fatta.
Era naturale, era inteso.
Era un primato.
Non occorreva che fosse ben fatta
per il salario o in modo
proporzionale al salario.
Non doveva essere ben fatta
per il padrone né per gli intenditori
né per i clienti del padrone ...
5. … Doveva essere ben fatta per sé, in sé,
nella sua stessa natura.
Esigevano che quella gamba fosse ben
fatta.
E ogni parte della sedia
che non si vedeva
era lavorata con la
medesima perfezione delle parti
che si vedevano.
Secondo lo stesso principio con cui
costruivano le cattedrali».
Charles Peguy
6. Due recenti articoli
a confronto
In “Articolo1” si definisce la Qualità
la chimera del Management
“La qualità nasce “antipatica” ,
quasi per definizione.
Tutti la cerchiamo come consumatori,
ma diventa ostica
quando diventiamo
“produttori” “
7. “Articolo1”, cita il caso della autonomazione,
possibilità dell’operaio in linea di tirare una
funicella , che scorre accanto alla catena di
montaggio, per fermare il ciclo produttivo -
come spettro di manager e imprenditori
fordisti rimasti fermi allo Charlot di “Tempi
moderni”.
8. Sottolinea come la qualità sia stata comunicata
troppo nella prospettiva tecnica
e poco in quella emotiva.
La qualità dei tecnici, delle norme e degli standard
sembra proprio non essere piaciuta a nessuno!
9. In “Articolo2” :
Uno dei tratti distintivi di
un’organizzazione che possiede
un’autentica cultura della qualità è
che le persone sono libere di
applicare il proprio
discernimento alle questioni che
non sono strettamente
definite dalle procedure.
10. per delineare i livelli di autonomia
decisionale
La chiave è dare il giusto livello di
indicazioni
11. Oggi che tutti impazzano per gli ultimi
device hi-tech e user friendly …
L’utilizzo delle tecnologie potrà
risultare per tutti più produttivo nella
misura in cui riusciremo a maneggiarle
in modo “significativo” per gli
apprendimenti,
senza diventarne schiavi;
mantenendo cioè un livello di
padronanza e di senso critico
sufficiente ad evitare una “mutazione
antropologica”, sulla quale non
saremmo – a livello sociale – più in
grado di intervenire.
12. Si sente pressante la necessità di una
qualità “profonda”,
che consenta di ripercorrere lo sviluppo del concetto e
delle metodologie/tecniche della qualità,
intercettandone gli aspetti maggiormente legati al
rapporto persona-gruppo ed al rapporto della
persona con i principi ed i valori che ne guidano i
comportamenti nei vari ambiti, dal lavoro alla vita
quotidiana.
13. Taiichi Ohno – ingegnere giapponese
considerato il padre della filosofia
lean e del Toyota Production System
– non si riferiva mai al sistema
Toyota come a una metodologia,
ma sempre e solo come a
una filosofia manageriale
14. “Affinchè il Lean Thinking dia i suoi frutti occorre
scoprirne le origini filosofiche e culturali, perché solo
così la dimensione applicativa potrà incarnare una
nuova ed efficace cultura di impresa”.
Vittorio Mascherpa, “Lean Philosophy”
15. to be continued …
Grazie per l’attenzione
By Anna Perna e Marco Malagoli