Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
14 luglio 2014
1. Roma, 14 luglio 2014.
Carissime Sorelle,
vi raggiungo da Castel Gandolfo, dove continuiamo i lavori del Plenum e la preparazione del
prossimo CGXXIII.
In questo mese sono partite le Neo-missionarie 2013-2014 per lo studio della lingua, e siamo in
attesa del nuovo gruppo che arriverà dal 6 al 10 agosto. Vi chiedo una preghiera per quelle che sono
già in missione, per quelle che continuano la loro formazione e per quelle che inizieranno la loro
preparazione. Come vedete, tutto questo dimostra un bel dinamismo missionario che ci mantieni
aperte e disponibili al Progetto del Signore e al Carisma dei Fondatori.
Per vivere in profondità lo spirito missionario, mi sembra significativo ricordare le parole di Don
Bosco: “Se avessi 12 giovani dei quali fossi padrone di disporre come dispongo di questo fazzoletto,
vorrei spargere il nome di Cristo in terre lontane” (MB IV 424).
Don Bosco, sin dai primi anni, vedeva l'Istituto aperto ai confini del mondo. Quando conferma di suo
pugno la rielezione di Madre Mazzarello nel 1880, scriverà: “Prego Dio che in tutte infonda lo spirito
di carità e di fervore, affinché questa nostra umile Congregazione cresca in numero, si dilati in altri e
poi altri remoti paesi della terra” (Orme di vita - Doc. 118).
Alle porte del CGXXIII è bene andare alle radici carismatiche e guardare la prima comunità di
Mornese. Viveva al suo interno un intenso clima missionario, preparava e formava sorelle che, con
gioia, lasciavano tutto per partire verso l'America. Aperte ai progetti missionari di don Bosco,
sfidavano l’impopolarità, pericoli e rischi di ogni genere. L’amore al Signore e al suo Progetto di
Salvezza li rendeva creative, appassionate e audaci nella missione.
Questo era così vero che Don Costamagna scriveva a don Bosco nel 1879: “Non mi sarei mai
immaginato che le nostre suore ci potessero aiutare tanto in una missione. Non si sarebbe fatto
davvero tanto bene alle donne e alle ragazze senza l'intervento delle suore. Al loro catechismo
accorrevano, oltre le bambine anche moltissime signore che pendevano dal loro labbro come da
quello di un predicatore. Mentre noi sacerdoti eravamo chiusi in confessionale, le quattro suore
stavano istruendo a una certa distanza, e ci mandavano i penitenti così ben preparati, che a molti
venivano i lagrimoni doppi [...]. Ci mandi preti, catechisti e suore!” (Lettera del 19-8-1879, in
Cronistoria III 97-98).
Oggi, questa richiesta di Don Costamagna - “Ci mandi...” -, è viva, è presente in varie situazioni, ci
arriva da ogni parte del mondo, e in particolare dalla Chiesa attraverso la parola di Papa Francesco:
“...è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le
occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo,
non può escludere nessuno” (EG 23).
Chiediamo al Signore di inviarci il Suo Spirito per renderci sempre più audaci e creative nella missione
che ci affida nell’oggi della storia e della nostra vita personale e comunitaria.
In comunione e nella preghiera reciproca,
un forte abbraccio.
Sr. Alaíde Deretti
Consigliera per la Missione ad/inter gentes