1. IL BULLISMO
1) Comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta
2) Reiterazione nel tempo
3) Coinvolgimento degli stessi soggetti, di cui
uno/alcuni sempre in posizione dominante ed
uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi
2. IL BULLISMO
Il bullismo consiste nel far del male
INTENZIONALMENTE e
RIPETUTAMENTE, sia fisicamente
che con le parole, a qualcuno più
debole o non in grado di difendersi.
3. Il bullismo può esprimersi attraverso
forme diverse:
- psicologica (esclusione, maldicenza),
prevalentemente femminile;
- verbale (prese in giro, minacce, insulti),
sia maschile che femminile;
- fisica (aggressioni, tormenti),
prevalentemente maschile.
4. Le diverse forme di bullismo possono
essere suddivise anche in:
-abuso verbale (insulti, soprannomi, critiche
offensive);
- abuso gestuale (gesti minacciosi o osceni,
espressioni del viso minacciosa);
- abuso fisico (percosse, aggressioni, danneggiare o
far sparire oggetti della vittima);
- abuso relazionale (formare una coalizione contro
la propria vittima).
5. EDUCARE ALLA DIVERSITA’
Nessuno merita di essere preso di mira. I bulli
spesso se la prendono con chi per qualche
ragione è un po’ “diverso”. Ma essere diversi
non è una buona ragione per essere presi in
giro. Il rispetto non è una merce di
scambio, non va guadagnato.
6. BULLISMO DIRETTO: il bullo
agisce le prepotenze direttamente
sulla vittima.
BULLISMO INDIRETTO: il bullo
non affronta direttamente la propria
vittima, ma la colpisce
indirettamente attraverso azioni che
possono coinvolgere altre persone.
7. I PROTAGONISTI DEL BULLISMO
ATTORI DI PREPOTENZE:
- bullo leader;
- gregari;
- sostenitori.
VITTIME:
- vittima passiva;
- vittima provocatrice.
ASTANTI:
- spettatori neutrali;
- difensori della vittima.
9. COSA SI PUO’ FARE?
UN SINGOLO INSEGNANTE
- inserire nella programmazione didattica
attività cooperative e in sottogruppi che
promuovano le relazioni e la conoscenza
tra gli allievi;
- proporre nelle sue classi attività di
prevenzione, individuazione, contrasto.
10. COSA SI PUO’ FARE?
IL CONSIGLIO DI CLASSE
- mettere in comune le osservazioni e le
informazioni sui ragazzi, nella consapevolezza che
ognuno ha una visione parziale e che tutti i punti
di vista insieme raggiungono una comprensione
più articolata;
- concordare regole di comportamento chiare e
comprensibili, e relative sanzioni, e impegnarsi a
farle rispettare in modo concorde ed uniforme;
11. COSA SI PUO’ FARE?
IL CONSIGLIO DI CLASSE
- stabilire strategie di intervento, es: come
trasmettere un messaggio di rifiuto delle
prepotenze, chi è disponibile a parlare con il bullo
o la vittima, chi si incarica di avviare un dialogo
con la classe, in che modo tutti possono facilitare
le relazioni tra i ragazzi, come supportare la
vittima senza metterla in ridicolo, ecc.;
- se occorre, stabilire provvedimenti disciplinari
incisivi;
- confrontarsi nel tempo per cogliere l’evoluzione
del caso e verificare l’efficacia dell’intervento.
12. CHI SE LA PRENDE CON TE?
QUALCUNO DELLA MIA CLASSE
MASCHI FEMMINE TOTALE
4° ELEMENTARE 14-87,5% 13-76% 27-82%
5° ELEMENTARE 11-69% 10-55,5% 21-62%
1° MEDIA 27-40% 23-42% 50-41%
2° MEDIA 37-55% 37-61% 74-58%
3° MEDIA 42-55% 34-63% 76-58%
13. CHI SE LA PRENDE CON TE?RAGAZZI
DI ALTRE CLASSI
MASCHI FEMMINE TOTALE
4° ELEMENTARE 1-6% 4-24% 5-15%
5° ELEMENTARE 2-12,5% 4-22% 6-18%
1° MEDIA 24-36% 14-25% 38-31%
2° MEDIA 17-25% 13-21% 30-23%
3° MEDIA 9-12% 7-13% 16-12%
14. PER OGNUNO DEI SEGUENTI
COMPORTAMENTI INDICA SE PER TE E’
GIUSTO O NON E’ GIUSTO
1. FARSI RISPETTARE ANCHE CON LA FORZA
2. FARE SCHERZI A QUELLI PIU’ PICCOLI
3. AIUTARE UN AMICO CHE E’ STATO OFFESO O
PICCHIATO
4. ANDARE IN GRUPPO A VENDICARE L’OFFESA
FATTA A UNO DELLA CLASSE
5. LASCIARE CHE DUE SI PICCHINO SE HANNO
QUALCHE CONTO DA REGOLARE
6. PICCHIARE CHI HA INSULTATO I TUOI GENITORI O
FRATELLI
7. PICCHIARE CHI TI HA INSULTATO
15. PER OGNUNO DEI SEGUENTI
COMPORTAMENTI INDICA SE PER TE E’
GIUSTO O NON E’ GIUSTO
8. PICCHIARE QUALCUNO CHE STA PICCHIANDO UN
ALTRO PIU’ DEBOLE
9. TENERE CIO’ CHE SI TROVA IN TERRA (SOLDI,
OGGETTI) SENZA CONSEGNARLI
10. DIRE AI PROFESSORI CHI E’ STATO A RUBARE
QUALCOSA
11. ANDARE DAI PROFESSORI A DENUNCIARE UN
FATTO DI VIOLENZA CHE SI E’ VISTO
12. PARLARE CON I GENITORI DELLE PREPOTENZE CHE
SUCCEDONO A SCUOLA