3. DEFINIZIONE DELL’HANDICAP
DA PARTE DELL’ O.N.U.
“La disabilità è una difficoltà nel
funzionamento del corpo, una
difficoltà della persona e della
propria socialità in uno o più
contesti della vita.”
4. Definizione secondo la
legge italiana (legge 104/92)
“È persona handicappata colui che
presenta una minorazione fisica,
psichica o sensoriale, stabilizzata o
progressiva, che è causa di difficoltà
di apprendimento, di relazione o di
integrazione lavorativa e tale da
terminare un processo di svantaggio
sociale o di emarginazione.
5. L’handicap grave (legge 104/92)
Qualora la minorazione, singola o
plurima, abbia ridotto l’autonomia
personale, correlata all’età, in modo
da rendere necessario un intervento
assistenziale permanente,
continuativo e globale nella sfera
individuale o in quella di relazione,
la situazione assume connotazione
di gravità.”
6. DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E
ALL’ISTRUZIONE
La persona portatrice di
handicap ha il diritto di
frequentare le istituzioni
scolastiche di ogni ordine
e grado. (art. 12, LEGGE
104/92)
9. L’integrazione deve basarsi sul
rispetto e la valorizzazione della
diversità della persona; persona
non solo portatrice di bisogni
ma anche di risorse positive.
10. Integrazione vuol dire partecipare
alla vita di classe, alla vita della
scuola tenendo conto della
particolare situazione in cui
l’alunno si trova. Devono essere
messi a disposizione tutti gli
ausili di cui l’alunno necessita,
l’insegnante di sostegno,
l’assistente e/o l’educatore.
11. L’INTEGRAZIONE SI BASA:
SUI BISOGNI,
SULLE RISORSE,
I DESIDERI,
LE POTENZIALITÁ
DELL’APPRENDIMENTO,
DELLA COMUNICAZIONE E
DELLE RELAZIONI.
12. Ci si deve chiedere sempre: c’è
almeno 1 cosa fra le tante previste
che può essere svolta anche
dall’alunno in situazione di
handicap?
C’è almeno 1 cosa per l’handicap
che può essere proposta a tutta la
classe?
13. LE RISORSE UMANE PER
L’INTEGRAZIONE
GLI INSEGNANTI
LA “RISORSA COMPAGNI”
14. GLI INSEGNANTI
PROGETTARE E CONDURRE
INSIEME IL LAVORO
CONDIVIDERE GLI
OBIETTIVI
CONDIVIDERE LE
METODOLOGIE DA
APPLICARE
17. IL DISTURBO DELLO SVILUPPO È
CARATTERIZZATO DA:
Compromissione qualitativa di
origine precoce dell’INTERAZIONE
SOCIALE (grave compromissione di
entrare in relazione con gli altri),
della COMUNICAZIONE, del
REPERTORIO COMPORTAMENTALE.
18. LA COMPROMISSIONE QUALITATIVA
DELL’INTERAZIONE SOCIALE:
NON SVILUPPA RELAZIONI CON
COETANEI,
NON CONDIVIDE GIOIA, INTERESSI,
OBIETTIVI,
COMPROMISSIONE DI
COMPORTAMENTI NON VERBALI
(sguardo diretto, espressione mimica,…),
NON C’È RECIPROCITÀ SOCIALE ED
EMOTIVA.
19. COMPROMISSIONE DELLA
COMUNICAZIONE SOCIALE:
MANCANZA O RITARDO DELLO
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO PARLATO,
NON INIZIA O SOSTIENE UNA
CONVERSAZIONE,
LINGUAGGIO ACCENTRICO O
STEREOTIPO,
MANCANZA DI GIOCHI DI SIMULAZIONE
O DI IMITAZIONE.
20. REPERTORIO
COMPORTAMENTALE:
COMPORTAMENTI, INTERESSI, ATTIVITÀ
RIPETITIVI E STEREOTIPATI,
DEDIZIONE PER ATTIVITÀ O INTERESSI
STEREOTIPATI, INTENSI E FOCALIZZATI,
SOTTOMISSIONE RIGIDA AD ABITUDINI
INUTILI O RITUALI SPECIFICI
PERSISTENZA E ECCESSIVO INTERESSE
PER PARTI DI OGGETTI.
22. Vivere in relazione con coetanei
normodotati costituisce un
occasione quasi unica per
comprendere meglio il mondo
con le sue regole, per ricercare
apprendimenti funzionali, … .
23. L’integrazione va perseguita
nella scuola di TUTTI, anche se
l’alunno presenta rilevanti
problematiche cognitive,
relazionali e comportamentali.
24. Non devono esistere
EMARGINAZIONE
ed ISOLAMENTO che sono
INACCETTABILI e non
rispettano la dignità della
persona ed il suo diritto di
vedere accettata e valorizzata
la diversità.
25. Il comportamento e le sue
problematiche
Osservazione sistematica –
descrizione oggettiva,
frequenza, durata, intensità
Il perché – cosa ci vuole
comunicare ed in quale
situazione (storia ed evoluzione dei
comportamenti)
26. Le linee di intervento
Strategie d’aiuto di comunicazione
facilitata
Stimolazione sensoriale
Forme di apprendimento imitativo
Gratificazione
Se è presente un deficit cognitivo è
importante una precisa organizzazione
didattica.
L’organizzazione dell’ambiente fisico
28. Comunicazione facilitata per
grave disabilità verbale
Indicazione di figure, lettere, parole.
Flashcard e Pecs.
Programmi per il PC – software
particolari, meno elaborati (per non
creare confusione nel decodificare) –
contenuti in forma sequenziale, statica.
Creazione di mappe concettuali.
Registrazione audio del testo
proposto sul libro.
29. STRATEGIE per L’INTERVENTO
EDUCATIVO-RIABILITATIVO
L’intervento segue due
direttrici:
Acquisizione di comportamenti
adeguati (attenzione al compagno di
gioco, comprendere regole, costruire
giocattoli, …).
Eliminazione di comportamenti
non adeguati (aggressione,
stereotipie,…)
30. Tecniche di intervento
Le tecniche che seguono possono
essere, secondo il caso, applicate a
quasi tutti gli alunni portatori di
handicap.
31. Tecniche per l’insegnamento di
comportamenti funzionali
Tecniche semplici (per
incrementare l’attenzione, la
discriminazione tra lettere simili,
ecc.).
Rinforzo
Prompting
Fading
Modeling
33. Il Rinforzo
Rinforzo positivo somministrare un→
oggetto gradito se il bambino ha dimostrato il
comportamento desiderato.
Rinforzo negativo per evitare una→
conseguenza spiacevole (p. e.:mettere a posto
per evitare una punizione). Attenzione! Spesso
è un meccanismo che genera e mantiene
comportamenti inadeguati! ( do qualcosa pur
di farlo smettere …).
34. RINFORZI
Rinforzo estrinseco rinforzo→
introdotto dall’esterno.
Rinforzo intrinseco → il piacere di
aver svolto il compito correttamente
Rinforzi naturali → lodi a scuola
Rinforzi artificiali il biscotto, la→
caramella.
Rinforzi incondizionati
Rinforzo condizionato
35. Il Prompting – il suggerimento
Prompting verbale diretto (accende il→
gioco sonoro).
→ indiretto (ti ricordi,…).
Prompting gestuale indicano→
movimenti da compiere
Prompting figurali figure che indicano→
i vari posti, le sequenze dei lavori, … .
Prompting fisici guida fisica – aiuto→
nel movimento.
36. Il fading
Si utilizza per facilitare la
discriminazione tra
stimoli simili (“b”, “d”,…)
37. Il modeling
Funzione acquisitiva apprendere→
osservando.
Funzione facilitativa imparare a dare→
risposte comportamentali corrette con
maggior frequenza, anche in modo
parziale.
Funzione disinibitrice osservare dei→
comportamenti inibiti (nelle fobie). Si
deve promuovere l’autocontrollo.
38. Le tecniche complesse
Lo shaping: serve a
modellare
progressivamente il
comportamento desiderato
partendo da un
comportamento semplice
da eseguire.
40. Tecniche per l’eliminazione dei
comportamenti disfunzionali
Le tecniche eversive sono
interventi disagevoli per
il ragazzo.
41. L’estinzione: elimina i rinforzi
che derivano da
comportamenti problematici.
L’obiettivo è di ignorare il
bambino. Il rinforzo arriva se
questo si comporta in modo
corretto.
42. La saziazione: se il soggetto
mostra interesse verso uno
stimolo non adeguato, darlo
tanto finché si stufa!
43. La pratica negativa: Somiglia
alla precedente, ma è più
difficile. Si deve far fare al
bambino un’azione non
adeguata (sempre di più senza
fermarsi alla prima resistenza o
quando si vede che è stanco).
51. In aula e fuori: 3 aspetti
programmazione congiunta tra
insegnanti e insegnante di sostegno
alla ricerca di punti di contatto
possibilità di avvicinare gli obiettivi e
partecipare alla “cultura del compito”
prospettiva di svolgere attività
personalizzate all’interno ed esterno
della classe.
52. L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Dare informazioni per quanto
riguarda il tipo di handicap
Coordinare i rapporti scuola –
famiglia
Aiutare e sostenere l’alunno in
situazione di handicap in aula e
fuori
Informare in modo adeguato i
compagni
53. Favorire l’integrazione
Dare consigli per quanto riguarda le
metodologie speciali d’applicare
Elaborare congiuntamente il P.E.I. e
P.D.F.
Dare sicurezza
55. La collaborazione proficua
tra le varie componenti che
lavorano con il soggetto in
situazione di gravità è un
altro aspetto fondamentale
per ottenere dei buoni
risultati nella la vita
scolastica, sociale e fisica.
56. La collaborazione tra scuola e
famiglia
Scambio giornaliero
d’informazioni attraverso il
“DIARIO DI BORDO” – è
SCAMBIO RECIPROCO!
57. La collaborazione tra scuola ed equipe
multidisciplinare
La collaborazione tra
l’equipe multidisciplinare è
necessaria per stilare il PDF
ed il PEI. Le attività da
proporre devono essere
frutto di un programma
condiviso.
58. SCUOLA – EQUIPE - FAMIGLIA
INSEGNANTE DI SOSTEGNO E
TUTTI GLI INSEGNANTE DI CLASSE
P.E.I. e P.D.F.
EQUIPE MEDICA FAMIGLIA
ASSISTENTE SOCIALE
59. L’ASSISTENTE O L’EDUCATORE
A SCUOLA
INFORMAZIONE SUL
PROGRAMMA
COLLABORAZIONE RECIPROCA
CONDIVISIONE DEI COMPITI
61. … serve ad aumentare la percezione
sensoriale per migliorare la capacità
grossa e fine motoria
relazionale
la comunicazione non verbale e
quella alternativa
ad esprimere il gradimento e il
non gradimento
ad esprimere l’accettazione o il
rifiuto
62. a conoscere secondo le proprie
capacità il mondo circostante
ad acquisire maggiore autonomia
per trarre maggiore
benessere ed una migliore
qualità della propria vita.
72. Regole fondamentale da
osservare
Non proporre troppi materiali
Non lavorare costantemente
con l’alunno in situazione di
gravità
concedere il tempo
necessario ad intraprendere
un’azione
73. Non è l’alunno che si
deve adattare ai nostri
tempi, bensì è
l’insegnante che si
deve adattare ai tempi
di apprendimento
dell’alunno.
75. Il controllo del movimento della
testa
Attraverso il movimento della testa
l’alunno allarga il campo visivo.
Il controllo del movimento del capo
è necessario per la percezione,
l’osservazione, la conoscenza dello
spazio circostante, la reazione a
stimoli acustici ed ottici e la
motricità della bocca.
76. L’UDITO E L’ASCOLTO
Esercizi per rafforzare e
manipolare la percezione
uditiva
giochi sonori
palla sonora
musica di ogni tipo e genere
strumenti musicali
materiale non strutturato
77. L’ascolto
Va giornalmente allenato e
sollecitato.
L’alunno deve imparare ad ascoltare
brevi e precise consegne.
Quando si parla, mantenere il
contatto oculare con l’alunno.
78. L’UDITO E LA VISTA
S’intersecano.
Dovrebbero essere analizzati
insieme.
La stimolazione sensoriale di questi
due sensi va di pari passo, tranne
quando uno di questi è
compromesso così tanto da non
fornire nessun residuo percettivo.
79. LA VISTA E LA COMUNICAZIONE
NON VERBALE
IL PC
Programmi particolari in commercio
Programmi creati per l’alunno (con Power
Point)
Per mantenere e migliorare il contatto
oculare e per svegliare l’interesse e la
curiosità.
80. Flashcard
Per effettuare una scelta
Per indicare ciò che si desidera
(persona, oggetto, fame, sete, …).
81. I PECS
Picture exchange comunication system –
sistema di comunicazione aumentativa
/alternativa.
Per bambini non verbali.
Utilizzo d’immagini per comunicare.
Per poter comunicare ed esprimere i
propri bisogni.
Il materiale è facilmente realizzabile.
Si può portare ovunque.
82. Il materiale è facilmente
realizzabile.
Si può potare ovunque.
Ulteriori informazioni:
http://www.maestrasabry.it/risorse/V
arie/pecs.pdf
83. IL GUSTO E L’OLFATTO
L’esplorazione sensoriale
gustativa-olfattiva
Kit olfattivi
Alimenti
84. IL GUSTO E L’OLFATTO
Questi due sensi non vengono quasi
mai compromessi e permettono
assieme al tatto una grande varietà
di stimolazioni ed esplorazioni
sensoriali.
89. I QUADERNI
Quaderni costruiti appositamente
per raccogliere i lavori realizzati.
I quaderni mostrano quali materiali
si hanno manipolato.
Si può scrivere un commento sul
lavoro svolto, sulla partecipazione,
la voglia o il non gradimento
dell’alunno, … .
90. Anche l’alunno in situazione di
handicap grave ha il diritto di
portare a casa dei lavoretti ben
raccolti e curati.
I genitori vedono cosa si ha fatto, i
materiali utilizzati, cosa gradisce il
proprio figlio, cosa no.
91. IL MERITATO RIPOSO
Alternare fasi di lavoro e fasi di
riposo.
Finita un’attività dare la possibilità
di fare qualcosa in autonomia.
92. Bibliografia
Dispense dei professori Cottini,
Fedele, Morello, legge 104/92,
dichiarazione dell’O.N.U., relazione
dell’anno di prova (Gisser).
Per i Pecs:
http://www.maestrasabry.it/risorse/
Varie/pecs.pdf
93. Grazie a tutti per la partecipazione!
Un grazie di cuore a Laura per il suo
supporto tecnico e per avermi
sempre sostenuta!
Mille grazie agli insegnanti della
Scuola Primaria di Osoppo di aver
permesso un’integrazione a 360°.