Diego De silva incipit riscrittura Sabato sera, domenica mattina di Alan Sillitoe
- 1. SABATO SERA, DOMENICA MATTINA
di Alan Sillitoe
nella riscrittura di
DIEGO DE SILVA
L’uscita di un locale pubblico si trova sempre dalla parte opposta di un uomo che si alza da
tavola ubriaco e deve attraversare una sala piena di gente. Questo, Arthur lo sa; ma non se ne fa un
problema più di tanto. È sabato sera, l’unico spazio in cui gli sembra di vivere un po’, dopo una
settimana in fabbrica (e al netto della depressione in cui è affossata ogni domenica); e delle regole
di buona condotta sociale, d’altra parte, non glien’è mai fregato granché. Del resto, non ha mai fatto
nulla per scrollarsi di dosso la reputazione di sciupamogli che si porta dietro a tutto merito; figurarsi
se si lascia inibire dall’idea di barcollare davanti a tutti nel locale che frequenta abitualmente.
Durante la settimana il tempo lo impiega: ora, finalmente, può sprecarlo. “Bevi e divertiti”, è
l’imperativo categorico.
Raggiunge l’uscita con gli occhi degli avventori del pub puntati addosso come riflettori
senza che uno solo s’azzardi a sconsigliargli di prendere le scale, e un attimo dopo, com’era
inevitabile che succedesse – e benché si tenga al corrimano, visto che le undici birre e i sette gin che
gli corrono nel sangue hanno come separato la mente dal corpo, – capitombola dal primo gradino
all’ultimo, con la comica predestinazione di Vil Coyote che incappi in una delle sue maldestre
trappole in un cartone d’annata.
Brenda, dal tavolo, non si scompone nemmeno quando l’ultimo tonfo spegne
definitivamente la serie consecutiva degli atterraggi. Probabilmente, non c’è più nulla di Arthur che
riesca ancora a scuoterla. Dovrebbe essere annoiata da un uomo che non sa più sorprenderla, tanto è
uguale a sempre il copione che ogni volta le propina (e poi, non è neanche suo marito); eppure, non
sa spiegarsi perché la sua inconsistenza continui a divertirla e ad intrigarla così tanto.
Al White Horse stasera è festa, o meglio beneficenza (il Notts County ha vinto in casa, e i
tifosi del pub si sono riuniti per celebrare l’affermazione della squadra); ma la giusta causa non è un
deterrente per gli abitudinari del bicchiere. Ad Arthur bere piace, ma non al punto di non riuscire a
stare in piedi. Se si è ridotto in questo stato è per via di un buffone grande e grosso (un marinaio,
forse) che l’ha sfidato a bere dopo aver passato la serata a passare di tavolo in tavolo vantandosi di
quanti posti del mondo abbia visitato e quanto, soprattutto, sia capace di reggere l’alcol; e Arthur,
ovviamente, non s’è tirato indietro.
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