2. Ciao, siamo tre bambini di prima media.
In questo Power point parleremo dei diritti dei bambini di tutto il mondo.
La nostra classe è un po’ “speciale”, infatti è ad indirizzo Montessori.
Abbiamo deciso di iniziare questo progetto sui diritti dei minori perché è importante conoscere e parlare di
argomenti che ci riguardano ed, inoltre, ci piacerebbe se tutti gli adulti si impegnassero nel rispetto dei diritti che
riguardano noi bambini. Vorremmo, altresì, che ci fosse la pace nel mondo e non più le guerre e vorremmo
l’abolizione della schiavitù e dei maltrattamenti di tutti i minori nel mondo.
Dalle nostre ricerche abbiamo scoperto, per esempio, che alcuni prodotti alimentari consumati prevalentemente da
noi bambini, sono fatti con materie prime prodotte attraverso lo sfruttamento del lavoro minorile. Ma anche molti
beni di uso comune sfruttano il lavoro di bambini come noi. Nel nostro piccolo, pertanto, abbiamo deciso di
boicottare questi prodotti.
BOICOTTIAMO I PRODOTTI REALIZZATI CON LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO DEI
MINORI!!
3. Partiamo da un principio fondamentale: il
fanciullo deve godere di tutti i diritti enunciati
nella presente Dichiarazione. Questi diritti
debbono essere riconosciuti a tutti i fanciulli
senza eccezione alcuna, e senza distinzione e
discriminazione fondata sulla razza, il colore, il
sesso, la lingua, la religione o opinioni politiche
o di altro genere, l'origine nazionale o sociale,
le condizioni economiche, la nascita, o ogni
altra condizione, sia che si riferisca al fanciullo
stesso o alla sua famiglia.
4.
5. Le norme internazionali principali per il contrasto dello sfruttamento
dei minori nel lavoro sono la Convenzione dell'ONU sui diritti del
fanciullo e le Convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del
Lavoro (ILO) che definiscono i diritti dei minori.
Secondo una ricerca della TULANE UNIVERSITY di New Orleans, 2.12 milioni di
bambini e ragazzi tra i 5 e i 17 anni d’ età vengono sfruttati nella produzione del
cacao in Costa d’avorio e Ghana, due paesi che da soli rappresentano il 50% della
produzione mondiale di cacao.
A denunciare lo sfruttamento minorile da parte dei produttori che riforniscono alcune
delle più importanti multinazionali del mondo è Useut che ha stilato 2 elenchi, uno
con 9 aziende (fra cui Nestlè e Kraft) che traggono profitto indirettamente dal lavoro
minorile, l’altro con 13 imprese che hanno scelto di avere un approccio etico.
Le condizioni dei bambini e dei ragazzi impiegati nelle piantagioni in età scolare sono
molto dure: la manovalanza minorile viene rinchiusa in fattorie isolate, gli orari di
lavoro vanno dalle 80 alle 100 ore a settimana e i giovani operai vengono in contatto
con pesticidi e agenti chimici e sono costretti a trasportare carichi pesanti, venendo
pagati solo 50 centesimi a settimana.
M. V.
6. Il lavoro minorile o infantile è un fenomeno che coinvolge i bambini di età
compresa fra i 5 e i 16 anni in tutto il pianeta.
Pur essendo presente in tutto il mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo,
si presentano determinate condizioni che favoriscono questo fenomeno. Il
lavoro infantile esiste anche in regioni ricche di risorse e con un’economia
florida, in cui però il reddito pro capite è molto basso e vi è un numero
consistente di persone in stato di sottosviluppo e di paesi dove, ad esempio nel
settore dell’agricoltura, solo un’élite controlla buona parte dei fondi coltivabili.
Per fermare lo sfruttamento minorile sono state promosse iniziative come la
promozione di marchi commerciali che garantiscano che un determinato
prodotto non sia stato fabbricato utilizzando mano d’opera infantile. Questi
programmi, pur essendo mossi da buone intenzioni, non creano alternativa ai
bambini attualmente occupati, che si ritrovano costretti a indirizzarsi verso altre
attività produttive. I bambini vittime nella schiavitù e privati di una buona
infanzia sono ancora molti.
G. P.
7. Nel mondo sono più di 150 milioni i bambini che mettono a rischio la loro salute mentale e fisica
in impieghi disumani, condannati ad una vita senza svago né istruzione.
Il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta.
Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo.
Secondo i dati dell'ILO, nel mondo 74 milioni di bambini sono impiegati in varie forme di lavoro
pericoloso, come il lavoro in miniera, a contatto con sostanze chimiche e pesticidi agricoli o
con macchinari pericolosi.
Tra le peggiori forme di lavoro minorile rientra anche il lavoro di strada, ovvero l'impiego di
bambini che, visibili nelle metropoli asiatiche, latino-americane e africane, cercano di
sopravvivere raccogliendo rifiuti da riciclare o vendendo cibo e bevande. Un’altra causa
del lavoro minorile è la sete di profitto: i padroni assumono i bambini perché si lasciano sfruttare
di più senza opporsi, sono più abili e non scioperano.
Le convenzioni internazionali fissano per legge l’età minima di accesso al lavoro, ma queste
sono del tutto inutili in alcuni paesi e il lavoro minorile continua ad essere praticato. Esistono
diverse forme del lavoro minorile: la riduzione in schiavitù, il lavoro in fabbriche e nel settore
agricolo.
La forma peggiore che può assumere questo problema è l’impiego dei bambini come soldati.
Molte famiglie sono costrette a consegnare i propri figli perché hanno debiti che non riescono a
saldare. L’Unicef, di fronte a tutto questo, cerca di intervenire e di rimediare con due azioni:
programmi che sostengono l’economia familiare, in modo che i minori vengano meno
sfruttati e non inseriti nel mondo del lavoro; incentivare lo studio ed evitare la dispersione
scolastica.
Lo sfruttamento minorile è una violazione dei diritti del bambino, che invece di lavorare
dovrebbe essere istruito e vivere una "vera infanzia".
I. R.
8. La nostra Costituzione, all’art. 37, disciplina il lavoro
minorile e recita: “la Repubblica tutela il lavoro dei
minori con speciali norme e garantisce ad essi, a
parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.
LA DISPERSIONE SCOLASTICA è, purtroppo, una
piaga molto frequente anche nel nostro paese.
La legge italiana attualmente fissa in 16 anni l’età
minima necessaria per lavorare, vietando l’impiego
dei minori in lavori pericolosi o faticosi e favorendo
la formazione professionale.
9. NOI LORO
Andiamo a scuola Vanno a lavorare
Viviamo in una casa Vivono per strada
Giochiamo Vanno in guerra
Facciamo sport Corrono per non essere uccisi
Mangiamo alimenti nutrienti e adatti a
noi
Mangiano cibo non soddisfacente per
la crescita
Dormiamo 8-9 ore a notte Non dormono abbastanza
Indossiamo abiti adatti al clima Indossano sacchi di patate
Siamo in un paese non in guerra Sono in guerra e muoiono
Abbiamo un buon futuro Rimarranno in guerra senza futuro… A
meno che non vengano aiutati
10. Secondo me gli adulti che sfruttano i bambini per fare soldi
dovrebbero pensare di essere loro in quelle condizioni,
così si renderebbero conto della vita che passano le
persone che vengono sfruttate. M.V.
I fanciulli che vengono sfruttati non fanno una vita vera,
perché gliela ruba chi li sfrutta. I.R.
Secondo me più persone vengono a sapere del boicottaggio
di alcune marche e sempre più consumatori smetteranno
di comprare quei beni prodotti dai bambini, così le
fabbriche andranno in rovina. G.P.