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Bari, 26 luglio 2012
COMUNICATO STAMPA
Sequestro ILVA Taranto, massima attenzione alla tutela dell’ambiente
Dopo il sequestro, senza facoltà d'uso, di 6 reparti dell'ILVA di Taranto e gli arresti
domiciliari per otto indagati, tra dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico,
disposti dal Gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco, si accendono nuovamente i
riflettori sulla grande industria a Taranto che ha un impatto rilevante sulla salute umana e
sull’ambiente. È indubbio, infatti, che in questi anni l’inquinamento industriale ha influito
negativamente sull’agricoltura, sull’allevamento di bestiame, sull’ittiocoltura e sull’economia
della città.
Su queste vicende sempre alta è stata l’attenzione del WWF, che aveva depositato un
ricorso avverso l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dal Ministero dell’Ambiente
a favore dello stabilimento tarantino, ritenendo il provvedimento carente degli strumenti
burocratici, tecnici e tecnologici idonei a garantire l’ambiente, quindi la salute dei cittadini.
Nel pieno rispetto dei principi di precauzione, integrazione ambientale e dell’utilizzo delle
migliori tecnologie disponibili, la nostra associazione ha sempre richiesto un concreto
abbattimento delle emissioni prodotte dalle cokerie tarantine, un campionamento continuo e
“a monte” della produzione di diossina, nonché ulteriori, più incisive, prescrizioni a tutela
della salubrità ambientale della città di Taranto e della regione tutta.
“Un atto dovuto – afferma il Presidente del WWF Puglia Leonardo Lorusso - non solo per
rispondere alle doglianze presentate dalla società del Gruppo Riva a fine 2011, che
addirittura richiedevano un’ulteriore riduzione delle già esigue prescrizioni contenute
nell’A.I.A., ma anche per contestare la competenza e il merito dello stesso provvedimento
ministeriale”.
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2. Forse il WWF ci aveva visto giusto alla luce delle ultime vicende. Non solo: recentemente il
WWF ha presentato l'atto di significazione di parte offesa al processo relativo
all'inquinamento generato dagli impianti ILVA, incaricando l'avv. Francesco Di Lauro per la
difesa legale.
Non nascondiamo la nostra preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare,
frutto di anni di politiche industriali scellerate che hanno causato problemi ambientali e
sanitari, spesso irreversibili. Ed in questa situazione è ancora una volta la Magistratura a
trovare la soluzione alle già acclarate problematiche ambientali richiamando con forza tutti
gli attori ad una responsabilità che sembrava smarrita.
Ora l’azienda è chiamata alle sue responsabilità: se vorrà ancora continuare la sua attività
industriale dovrà ridurre il suo impatto nocivo sul territorio e sarà l’unica responsabile della
grave crisi sociale ed occupazionale che si è venuta a creare.
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Ufficio Stampa WWF Puglia
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