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Bari, 30 agosto 2012
COMUNICATO STAMPA
Siccità e temperature proibitive, la fauna è in difficoltà
Annullare la pre-apertura alla caccia programmata per il prossimo 1 e 2 settembre,
anche in considerazione della nuova ondata di caldo prevista per la prossima
settimana.
È quanto Chiede il Wwf Puglia
L’estate 2012, che si avvia a conclusione, a comportato una serie innumerevole di disagi, e
non soltanto agli esseri umani. Siccità, vasti incendi e caldo prolungato hanno causato
gravissimi danni all’ambiente e conseguentemente alla fauna.
Secondo il parere dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione dell'Ambiente (Ispra)
''la gravissima siccita' di questi mesi e i numerosi incendi stanno mettendo a dura prova la
fauna selvatica”. Il punto è che la siccità - 70 giorni senza pioggia in quasi tutta la Puglia,
che è già record per gli ultimi trent'anni - ha sconvolto il bioritmo di molti animali, affaticati,
debilitati, quando non decimati.
Particolarmente critica la situazione riscontrata in alcune aree regionali (Alta Murgia,
Tavoliere e Salento) dove le temperature hanno fatto registrare punte elevatissime, la
pochissima acqua a disposizione è ben presto evaporata e dove paradossalmente vivono
numerosissime specie faunistiche.
Le poche pozze d’acqua presenti sul territorio sono state letteralmente prese d’assalto da
uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, che in molti casi vi hanno trovato la morte. La maggior
parte dell’acqua, infatti, si è mantenuta in profonde cisterne dalle ripide sponde in cemento,
vere e proprie trappole per la fauna che in cerca di refrigerio e di dissetarsi non esita ad
entravi, rimanendo irrimediabilmente intrappolata e annegando per sfinimento.
E’ il caso di un’intera famiglia di Tassi osservati sull’Alta Murgia, ma anche numerose Volpi,
Faine, Donnole… ma sono state individuate dai volontari del WWF Puglia anche carcasse
di Cani, Gatti e Rapaci.
Tra gli uccelli, le vittime del caldo sono state anche più numerose; numerosi piccoli
passeriformi già intenti nell’estenuante migrazione verso l’Africa, sono stati colti dalle
ondate di calore e non trovando punti d’acqua accessibili sono deceduti.
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2. Gli incendi poi hanno letteralmente mandato in fumo intere nidiate di Tortore, Poiane,
Rigogoli, Calandre, Occhioni e numerosissime altre specie di elevatissimo interesse
conservazionistico, e dove non hanno direttamente arso l’incolpevoli uccelli, ne hanno
azzerato la ricchezza di cibo (bruciando milioni di insetti, rettili, micromammiferi ecc.)
La natura, si sa, a volte è severa e senza scrupoli, ma l’apertura anticipata della caccia,
dopo una stagione tanto drammatica è un prezzo che non possiamo far pagare alla nostra
già fin troppo bistrattata fauna.
Una volta tanto dovrebbe prevalere il buon senso e la razionalità, pertanto sarebbe un
enorme segno di civiltà se anche le associazioni venatorie si facessero promotrici di questa
richiesta e “riponessero le armi” fino alla terza domenica di settembre (data ufficiale
dell’apertura della caccia).
In tutta Italia si sollevano cori di protesta, come la lettera firmata da Michela Vittoria
Brambilla, Umberto Veronesi, Susanna Tamaro, Franco Zeffirelli, Margherita Hack,
Maurizio Costanzo, Elio Fiorucci, Vittorio Feltri, don Luigi Lorenzetti, Edoardo Stoppa e
Dacia Maraini.
Sappiamo che il Presidente Vendola non è insensibile agli appelli, che si schieri
allora dalla parte dei più deboli e indifesi: gli animali selvatici.
WWF PUGLIA