1. LETTERA APERTA ALLA CITTÁ
Tommaso Bradascio ex consigliere comunale
toglie il disturbo in punta di piedi e si mette da parte
Rombano i motori sulla pista della corsa elettorale e tutti i
piloti, vecchi e nuovi, si apprestano a scattare per raggiungere
l’ambito traguardo: un posto sul podio del palazzo comunale.
E’ una competizione che per ben quattro mandati consecutivi e
con un discreto consenso popolare, mi ha visto protagonista
sia da consigliere comunale e sia da assessore, grazie alla
fiducia e all’affetto dei miei concittadini.
Nel corso di questi anni di impegno politico, riconosco di aver
fatto degli errori, seppure in buona fede, ma nel complesso
resto sereno e con la coscienza a posto di chi sa di aver dato
con senso di responsabilità, coerenza e lealtà tutto se stesso
alla causa del bene comune senza mai pensare a coltivare
interessi personali.
Nella mia azione politica spesso sono stato critico e più di una
volta sono risultato scomodo e inascoltato da parte dei
mestieranti della politica locale e ho pagato a caro prezzo la
mia intransigenza.
Ho preposto l’interesse per i cittadini anche ai consensi personali e ho capito, con un po’ di ritardo,
che una prolungata presenza in politica, spesso fuori dal coro e frustrata da una sensazione di
solitudine, mi suggeriva di prendere fiato, di fermarmi a riflettere sulle scelte fatte.
Da qui la mia decisione di mettermi da parte, di non candidarmi consigliere comunale, scaturita da
una attenta riflessione su ciò che è avvenuto in questi ultimi anni e dalla consapevolezza della
pressoché totale assenza di valori e principi di riferimento da tanta parte dell’attuale ceto politico
della città.
Sono altresì convinto che questa mia scelta politica farà finalmente felice molta gente, come è pur
vero che deluderò i tanti amici ed elettori che hanno avuto in me il punto di riferimento di tante
questioni che hanno interessato ed interessano la città.
Ho anche contribuito ad elaborare un documento che metteva in risalto le principali cause del
fallimento della politica locale e nel contempo indicava regole e principi ispiratori per garantire
produttività e stabilità amministrativa politica, rimanendo inascoltato.
La corsa per salire sul carro del vincitore, la campagna-acquisti dei pacchetti di voti, la lotta agli
uomini e non ai programmi, restano ancora i riferimenti di una politica debole che ricerca il
consenso, costi quel che costi, per un mandato elettorale che spesso viene tradito o non portato a
compimento, con inevitabili ripercussioni sul nostro territorio.
Per queste ragioni, con grande serenità e umiltà, ho preso la decisione di mettermi da parte e di
togliere il disturbo a quanti mi hanno considerato un ingombro della politica.
Mi resta la speranza di conoscere il nuovo che ancora non si vede e che spesso giudica al buio dei
suoi pregiudizi dove, come diceva Hegel, tutte le vacche sono nere.
Auguro a tutti una sana e corretta campagna elettorale basata, così spero, sui contenuti e non sul
chiacchiericcio e ancora chiedo scusa, per questa decisione, ai tanti amici ed elettori che in questi
anni mi hanno dato fiducia e sincera amicizia.
Resta vivo il mio impegno, cittadino tra i cittadini, per fare grande questa città con l’affetto del più
devoto dei suoi figli.
Tommaso Bradascio
(ex consigliere comunale)