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Gioia del Colle, 31/08/2011                                       Ill.mo
                                                                  Sindaco di GIOIA DEL COLLE
                                                                  Dr. Piero LONGO

Oggetto: LETTERA APERTA SUL FUTURO DELLA GIOIA S.P.E.S. S.p.A.

Preg.mo Sindaco,
avendo appreso della Sua nota (a firma congiunta con l’ing. Nicola B. Laruccia, Dirigente l’U.T.C.) prot. U.T.
Servizio Urbanistica-Ambiente 1740/15313 del 30/05/2011, indirizzata alla SPES GIOIA S.p.A., avente ad
oggetto: “Adeguamento a norma degli impianti esistenti nella sede della soc. GIOIA SPES S.p.A. per
realizzazione del Centro Comunale di Raccolta (C.C.R.) e dell’impianto di selezione”, nella quale
testualmente si legge: “In esito alla riunione del 23 maggio u.s., tenutasi tra i rappresentanti di codesta
società e il Sindaco con diversi consiglieri comunali di questo Comune, dopo lunga e puntuale discussione, è
emersa la possibilità di trasferire la sede della SPES GIOIA S.p.A. nell’ambito delle aree del Piano
Insediamenti Produttivi D/2 oggetto, a breve termine, di approvazione da parte del Consiglio Comunale in
quanto il precedente Piano è scaduto per decorrenza termini di validità. Con la eventualità di ricorrere ad
un Accordo di Programma, ai sensi dell’art. 34 del D. L.vo 267/2000, per la valorizzazione dell’area di
proprietà della S.P.E.S. GIOIA S.p.A. Per tale motivo si invita codesta società a predisporre idoneo studio di
fattibilità che tenga conto delle considerazioni innanzi riportate”, sono a rappresentarLe quanto segue.
La soc. GIOIA SPES S.p.A., oltre un anno fa, presentò in Consiglio comunale una bozza di Nuovo Piano
Industriale, che prevedeva per la società la possibilità di estendere il campo di operatività a diversi settori,
nei quali attualmente la società, non avendo mai operato, non ha alcuna esperienza.
Alla luce di quella, e di successive discussioni, si ritenne opportuno che la GIOIA S.P.E.S. S.p.A. continuasse
ad operare nel settore che attualmente costituisce il core-business dell’azienda, cioè quella della raccolta
dei rifiuti, e nei settori accessori della manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione e nella
gestione del verde pubblico.
A seguito di questo indirizzo, peraltro conforme al vecchio – e tuttora valido – piano industriale, l’azienda si
è attivata per migliorare i servizi, promuovendo la raccolta differenziata ed attivando la raccolta
dell’organico, degli olii usati, del tetra-pack, ed acquisendo le necessarie certificazioni per poter partecipare
alle gare ad evidenza pubblica nei settori indicati.
Coerentemente a questo indirizzo, la GIOIA S.P.E.S. S.p.A. ha fatto redigere un progetto per la realizzazione
del Centro Comunale di Raccolta e di una linea di selezione dei rifiuti, al fine di incrementare ulteriormente
la percentuale di raccolta differenziata, anche alla luce dei recenti e ripetuti aumenti del costo di
smaltimento dei rifiuti in discarica, previa biostabilizzazione, passato da circa 51.00 €/tonn. dello scorso
anno agli attuali 110 €/tonn. e presto passerà a 125.75 €/tonn. come già comunicato dalla S.P.E.S. con nota
aziendale n. 1255 del 30/04/2011. Aumento di costi che deve essere necessariamente “scaricato” sui
cittadini, attraverso l’aumento della TARSU (in assenza di un contenimento del costo del servizio di
raccolta), e che nemmeno l’aumento previsto nel Bilancio di Previsione 2011 del comune di Gioia del Colle,
pari al 16%, copre interamente. A meno che non si riesca a ridurre drasticamente il quantitativo di rifiuti
indifferenziati smaltiti in discarica, così come possibile appunto con la realizzazione dell’impianto di
selezione proposto dalla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. e con l’attivazione della raccolta “porta a porta” sull’intero
territorio comunale.
Tale progetto è stato depositato al protocollo comunale in data 19/11/2010.
In data 22/05/2011 i consiglieri comunali, fra cui il sottoscritto, ricevevano dall’Amministratore Delegato e
dal Direttore della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. una nota per posta elettronica, con allegata una nota di sollecito
all’approvazione del progetto di cui sopra, attesa la imminente scadenza della “Procedura negoziale per la
presentazione di proposte d’interventi per il potenziamento dei servizi di raccolta nei comuni attraverso
l’introduzione di metodi innovativi di raccolta differenziata “integrata”. Bollettino Ufficiale della Regione
Puglia - n. 14 del 26-1-2011”, con la quale la Regione Puglia finanzia appunto interventi di potenziamento
della raccolta differenziata. Nella nota di sollecito, del 20/05, si fa menzione anche dei precedenti solleciti
del 29/03/2011 (con cui la GIOIA SPES S.p.A. informava il comune della procedura negoziale) e del
30/04/2011. Tutti questi atti rimanevano senza risposta, oltre che assolutamente ignoti all’intero Consiglio
comunale, così come il progetto stesso, che non veniva formalmente inviato alle Commissioni consiliari per
il parere di competenza. La mail del 22/05/2011 sollevava quindi un ovvio clamore vista l’imminente
scadenza della procedura negoziata (26/05), e portava alla riunione di maggioranza del 23/05, dalle quali
scaturiva, benché non unanimemente condivisa e senza un adeguato tempo per approfondire la questione,
appena conosciuta, la Sua iniziativa di inviare la lettera di indirizzo di cui sopra.

Nella lettera/sollecito del Direttore della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. era peraltro ben evidenziato come
“la realizzazione di un centro di selezione consentirà di avviare dal 1° gennaio 2012 un sistema di raccolta
dei rifiuti urbani (di tutte le frazioni secche ed umide) da effettuarsi con modalità domiciliare, con la
rimozione di tutti i cassonetti stradali (r.u., carta, plastica ed organico), conseguendo un corposo incremento
delle percentuali di raccolta differenziata in linea con la vigente normativa, un impatto visivo-olfattivo
decisamente migliore dell’attuale ed una più incisiva percezione della qualità del servizio da parte
dell’utenza;
la realizzazione di un centro comunale di raccolta (C.C.R.) consentirà di ripristinare la corretta ed adeguata
funzionalità dell’attuale isola ecologica, in parte interdetta dall’autorità giudiziaria e, specie, per rimuovere
definitivamente i rilievi sollevati dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione nel rispetto delle
Linee Guida emanate dalla Regione Puglia;
la realizzazione di una stazione di trasferimento consentirà di ridurre sensibilmente i costi di gestione oggi
liquidati ad un soggetto terzo che, per conto della Società, effettua quel servizio.
Necessario corollario degli investimenti come appena delineati è l’incremento dell’organico aziendale, a
conferma della funzione sociale da sempre conseguita dalla Società, in perfetta sintonia con le
Rappresentanze Sindacali Aziendali e Territoriali.”
Va rilevato che con la mail del 22/05, inviata a Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali, l’Amministratore
Delegato ed il Direttore Generale della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. trasmettevano anche la Relazione
sull’investimento, dalla quale si evince il notevole beneficio che l’investimento produrrebbe, ed il limitato
tempo di ritorno dell’investimento (payback period pari a 4 anni e 219 giorni, a fronte del mutuo a 15 anni).
A fronte di questa prospettiva, che avrebbe consentito alla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. di attuare, fin dal
01/01/2012, un vero programma di investimento finalizzato al potenziamento della raccolta differenziata
ed alla riduzione dei costi di gestione del servizio, che per legge gravano sul cittadino, parte inopinatamente
la lettera di indirizzo alla società, finalizzata a studiare l’ipotesi di delocalizzazione della sede aziendale, che
sospende sine die l’iter degli investimenti, che ipotizza una “valorizzazione dell’area” (leggasi
“trasformazione in area edificabile”), che prevede la realizzazione del Centro Comunale di Raccolta in zona
artigianale, e quindi al di fuori del perimetro urbano, contrariamente a quanto previsto dalle “Linee Guida
per la realizzazione di centri comunali di raccolta” di cui alla DGR 645/2009, che invece vogliono che i C.C.R:
siano realizzati nei perimetri urbani, proprio per favorire il conferimento dei rifiuti recuperabili da parte dei
cittadini. SI tratta di un programma complesso che prevede, per la completa attuazione, un tempo molto
lungo (si dovrebbe acquisire l’area e realizzare l’intera nuova sede, con risorse da reperire evidentemente
attraverso un bando per la trasformazione dell’area aziendale in area edificabile), ovvero un tempo più
ristretto (acquisizione dell’area e realizzazione del CCR e della linea di selezione) ma con costi di
realizzazione maggiori (acquisizione dell’area, recinzioni, ecc.) e costi di gestione maggiori, per via della
necessità di dover gestire la doppia sede. Il tutto senza tener conto dell’alea relativa ai tempi di esproprio.
Di tutto questo ritardo, a farne le spese saranno i cittadini, che dovranno sostenere, direttamente, i
maggiori costi di smaltimento di cui si è detto.
Va detto infine che, a seguito della proroga di due mesi della procedura negoziale di cui innanzi per il
finanziamento dei C.C.R., la Giunta comunale ha deliberato, in data 12/08 u.s., la partecipazione alla
procedura per l’ammissione al finanziamento, riservandosi la possibilità di delocalizzare il C.C.R. in altra
area. Una clausola, quest’ulitma, che potrebbe anche essere letta negativamente dall’organo di
valutazione, visto che il Bando Regionale prevedeva espressamente l’indicazione della localizzazione del
C.C.R. di cui si richiede il finanziamento.
Quel che non mi risulta chiaro, egregio Sindaco, è quanto segue.
L’ipotesi di delocalizzazione della sede della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. era stata già valutata, ad inizio del
mandato amministrativo, quando con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della SPES si iniziava a
prendere contezza della situazione della sede aziendale, e non si sapeva dei rincari dei costi di smaltimento
che ci sarebbero piovuti sulla testa.
Allora, quando il Centro comunale di Raccolta poteva anche essere previsto e finanziato nel progetto di
potenziamento della zona artigianale D/2, finanziato con i soldi dell’Area Vasta, non se ne è fatto nulla.
Anzi, come detto all’inizio, si è concordato di procedere con il potenziamento dei servizi e la conservazione
dell’area aziendale. Successivamente sono intervenuti il parziale sequestro dell’area ecologica, che ha
bruscamente rallentato la raccolta differenziata, gli aumenti dei costi (abbiamo già aumentato la TARSU del
16%), alcuni investimenti per il miglioramento della sede, e nonostante ciò si tergiversa ancora, ingerendo
sulle scelte aziendali, non esaminando per lunghi mesi il progetto aziendale proposto, e facendo ricadere
tutti questi ritardi sulle tasche dei cittadini?
Alla luce di tutto ciò, non posso esimermi dal formulare alcuni quesiti.
Che cosa è successo di nuovo, per cui il progetto richiesto alla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. per far fronte agli
imminenti aumenti del costo di smaltimento programmati in sede regionale e di ATO è stato di fatto
“sepolto” in un cassetto dell’Ufficio Tecnico?
Perché l’orientamento è mutato?
Come mai oggi l‘ipotesi della realizzazione dell’area mercatale diventa il “pilastro” su cui sostenere la
delocalizzazione della sede GIOIA S.P.E.S. S.p.A., mentre in tutte le infinite occasioni in cui, nei 3 anni
precedenti, si è esaminato e discusso il progetto dell’area mercatale a nessuno è mai venuto in mente di
considerare l’incompatibilità dell’area con la sede ESISTENTE della GIOIA S.P.E.S. S.p.A., e magari di valutare
l’opportunità di un’area alternativa per la sede del mercato?
Si è valutato quanto tempo è necessario per l’eventuale completa attuazione della soluzione di
delocalizzazione proposta, atteso che nella riunione del 23/05 non se ne è parlato?
Sono già state individuate le aree disponibili o quelle comunque utilizzabili?
C’è qualche relazione fra questo indirizzo di delocalizzazione ed altre proposte di utilizzazione di suoli
limitrofi alla sede aziendale della GIOIA S.P.E.S. S.p.A.?
C’è qualche relazione fra questo indirizzo e il clamore che si sta facendo, da parte di alcuni soggetti
dell’Amministrazione, per cambiare immediatamente il C.d’A. della GIOIA S.P.E.S. S.p.A., chiedendo la testa
di un Consiglio e di un Amministratore che sta operando con l’unanime apprezzamento della città?
Se vale il “CHI SBAGLIA PAGA?” (ma sono certo di no!) quali sono gli errori commessi dal Consiglio
d’Amministrazione della GIOIA S.P.E.S. S.p.A., per cui sarebbe necessario non riconfermarlo?
Si è tenuto in considerazione il primario interesse dei cittadini, che è quello di veder eseguito il servizio di
raccolta dei rifiuti nella maniera migliore ed al minor costo, e di raggiungere gli obiettivi di raccolta
differenziata fissati dalle vigenti norme, obiettivo che invece si allontana nel tempo seguendo il Suo
indirizzo?
Chi si assumerà la responsabilità di dire ai cittadini che, nonostante gli impegni per il potenziamento della
raccolta differenziata e per la riduzione dei costi del sistema di raccolta rifiuti, previsto nel progetto e nel
Piano Economico presentato dalla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. nel novembre 2010, dovremo continuare ad
aumentare la TARSU nei prossimi anni?
A chi giova tutto questo?
A questi interrogativi gradirei una risposta chiara e pubblica da parte Sua.

Distinti ossequi.
                                                            Ing. Mauro Mastrovito
                                                             Consigliere comunale

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Consigliere mauro mastrovito lettera aperta sulla spes

  • 1. Gioia del Colle, 31/08/2011 Ill.mo Sindaco di GIOIA DEL COLLE Dr. Piero LONGO Oggetto: LETTERA APERTA SUL FUTURO DELLA GIOIA S.P.E.S. S.p.A. Preg.mo Sindaco, avendo appreso della Sua nota (a firma congiunta con l’ing. Nicola B. Laruccia, Dirigente l’U.T.C.) prot. U.T. Servizio Urbanistica-Ambiente 1740/15313 del 30/05/2011, indirizzata alla SPES GIOIA S.p.A., avente ad oggetto: “Adeguamento a norma degli impianti esistenti nella sede della soc. GIOIA SPES S.p.A. per realizzazione del Centro Comunale di Raccolta (C.C.R.) e dell’impianto di selezione”, nella quale testualmente si legge: “In esito alla riunione del 23 maggio u.s., tenutasi tra i rappresentanti di codesta società e il Sindaco con diversi consiglieri comunali di questo Comune, dopo lunga e puntuale discussione, è emersa la possibilità di trasferire la sede della SPES GIOIA S.p.A. nell’ambito delle aree del Piano Insediamenti Produttivi D/2 oggetto, a breve termine, di approvazione da parte del Consiglio Comunale in quanto il precedente Piano è scaduto per decorrenza termini di validità. Con la eventualità di ricorrere ad un Accordo di Programma, ai sensi dell’art. 34 del D. L.vo 267/2000, per la valorizzazione dell’area di proprietà della S.P.E.S. GIOIA S.p.A. Per tale motivo si invita codesta società a predisporre idoneo studio di fattibilità che tenga conto delle considerazioni innanzi riportate”, sono a rappresentarLe quanto segue. La soc. GIOIA SPES S.p.A., oltre un anno fa, presentò in Consiglio comunale una bozza di Nuovo Piano Industriale, che prevedeva per la società la possibilità di estendere il campo di operatività a diversi settori, nei quali attualmente la società, non avendo mai operato, non ha alcuna esperienza. Alla luce di quella, e di successive discussioni, si ritenne opportuno che la GIOIA S.P.E.S. S.p.A. continuasse ad operare nel settore che attualmente costituisce il core-business dell’azienda, cioè quella della raccolta dei rifiuti, e nei settori accessori della manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione e nella gestione del verde pubblico. A seguito di questo indirizzo, peraltro conforme al vecchio – e tuttora valido – piano industriale, l’azienda si è attivata per migliorare i servizi, promuovendo la raccolta differenziata ed attivando la raccolta dell’organico, degli olii usati, del tetra-pack, ed acquisendo le necessarie certificazioni per poter partecipare alle gare ad evidenza pubblica nei settori indicati. Coerentemente a questo indirizzo, la GIOIA S.P.E.S. S.p.A. ha fatto redigere un progetto per la realizzazione del Centro Comunale di Raccolta e di una linea di selezione dei rifiuti, al fine di incrementare ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata, anche alla luce dei recenti e ripetuti aumenti del costo di smaltimento dei rifiuti in discarica, previa biostabilizzazione, passato da circa 51.00 €/tonn. dello scorso anno agli attuali 110 €/tonn. e presto passerà a 125.75 €/tonn. come già comunicato dalla S.P.E.S. con nota aziendale n. 1255 del 30/04/2011. Aumento di costi che deve essere necessariamente “scaricato” sui cittadini, attraverso l’aumento della TARSU (in assenza di un contenimento del costo del servizio di raccolta), e che nemmeno l’aumento previsto nel Bilancio di Previsione 2011 del comune di Gioia del Colle, pari al 16%, copre interamente. A meno che non si riesca a ridurre drasticamente il quantitativo di rifiuti indifferenziati smaltiti in discarica, così come possibile appunto con la realizzazione dell’impianto di selezione proposto dalla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. e con l’attivazione della raccolta “porta a porta” sull’intero territorio comunale. Tale progetto è stato depositato al protocollo comunale in data 19/11/2010. In data 22/05/2011 i consiglieri comunali, fra cui il sottoscritto, ricevevano dall’Amministratore Delegato e dal Direttore della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. una nota per posta elettronica, con allegata una nota di sollecito all’approvazione del progetto di cui sopra, attesa la imminente scadenza della “Procedura negoziale per la presentazione di proposte d’interventi per il potenziamento dei servizi di raccolta nei comuni attraverso l’introduzione di metodi innovativi di raccolta differenziata “integrata”. Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 14 del 26-1-2011”, con la quale la Regione Puglia finanzia appunto interventi di potenziamento della raccolta differenziata. Nella nota di sollecito, del 20/05, si fa menzione anche dei precedenti solleciti del 29/03/2011 (con cui la GIOIA SPES S.p.A. informava il comune della procedura negoziale) e del
  • 2. 30/04/2011. Tutti questi atti rimanevano senza risposta, oltre che assolutamente ignoti all’intero Consiglio comunale, così come il progetto stesso, che non veniva formalmente inviato alle Commissioni consiliari per il parere di competenza. La mail del 22/05/2011 sollevava quindi un ovvio clamore vista l’imminente scadenza della procedura negoziata (26/05), e portava alla riunione di maggioranza del 23/05, dalle quali scaturiva, benché non unanimemente condivisa e senza un adeguato tempo per approfondire la questione, appena conosciuta, la Sua iniziativa di inviare la lettera di indirizzo di cui sopra. Nella lettera/sollecito del Direttore della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. era peraltro ben evidenziato come “la realizzazione di un centro di selezione consentirà di avviare dal 1° gennaio 2012 un sistema di raccolta dei rifiuti urbani (di tutte le frazioni secche ed umide) da effettuarsi con modalità domiciliare, con la rimozione di tutti i cassonetti stradali (r.u., carta, plastica ed organico), conseguendo un corposo incremento delle percentuali di raccolta differenziata in linea con la vigente normativa, un impatto visivo-olfattivo decisamente migliore dell’attuale ed una più incisiva percezione della qualità del servizio da parte dell’utenza; la realizzazione di un centro comunale di raccolta (C.C.R.) consentirà di ripristinare la corretta ed adeguata funzionalità dell’attuale isola ecologica, in parte interdetta dall’autorità giudiziaria e, specie, per rimuovere definitivamente i rilievi sollevati dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione nel rispetto delle Linee Guida emanate dalla Regione Puglia; la realizzazione di una stazione di trasferimento consentirà di ridurre sensibilmente i costi di gestione oggi liquidati ad un soggetto terzo che, per conto della Società, effettua quel servizio. Necessario corollario degli investimenti come appena delineati è l’incremento dell’organico aziendale, a conferma della funzione sociale da sempre conseguita dalla Società, in perfetta sintonia con le Rappresentanze Sindacali Aziendali e Territoriali.” Va rilevato che con la mail del 22/05, inviata a Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali, l’Amministratore Delegato ed il Direttore Generale della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. trasmettevano anche la Relazione sull’investimento, dalla quale si evince il notevole beneficio che l’investimento produrrebbe, ed il limitato tempo di ritorno dell’investimento (payback period pari a 4 anni e 219 giorni, a fronte del mutuo a 15 anni). A fronte di questa prospettiva, che avrebbe consentito alla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. di attuare, fin dal 01/01/2012, un vero programma di investimento finalizzato al potenziamento della raccolta differenziata ed alla riduzione dei costi di gestione del servizio, che per legge gravano sul cittadino, parte inopinatamente la lettera di indirizzo alla società, finalizzata a studiare l’ipotesi di delocalizzazione della sede aziendale, che sospende sine die l’iter degli investimenti, che ipotizza una “valorizzazione dell’area” (leggasi “trasformazione in area edificabile”), che prevede la realizzazione del Centro Comunale di Raccolta in zona artigianale, e quindi al di fuori del perimetro urbano, contrariamente a quanto previsto dalle “Linee Guida per la realizzazione di centri comunali di raccolta” di cui alla DGR 645/2009, che invece vogliono che i C.C.R: siano realizzati nei perimetri urbani, proprio per favorire il conferimento dei rifiuti recuperabili da parte dei cittadini. SI tratta di un programma complesso che prevede, per la completa attuazione, un tempo molto lungo (si dovrebbe acquisire l’area e realizzare l’intera nuova sede, con risorse da reperire evidentemente attraverso un bando per la trasformazione dell’area aziendale in area edificabile), ovvero un tempo più ristretto (acquisizione dell’area e realizzazione del CCR e della linea di selezione) ma con costi di realizzazione maggiori (acquisizione dell’area, recinzioni, ecc.) e costi di gestione maggiori, per via della necessità di dover gestire la doppia sede. Il tutto senza tener conto dell’alea relativa ai tempi di esproprio. Di tutto questo ritardo, a farne le spese saranno i cittadini, che dovranno sostenere, direttamente, i maggiori costi di smaltimento di cui si è detto. Va detto infine che, a seguito della proroga di due mesi della procedura negoziale di cui innanzi per il finanziamento dei C.C.R., la Giunta comunale ha deliberato, in data 12/08 u.s., la partecipazione alla procedura per l’ammissione al finanziamento, riservandosi la possibilità di delocalizzare il C.C.R. in altra area. Una clausola, quest’ulitma, che potrebbe anche essere letta negativamente dall’organo di valutazione, visto che il Bando Regionale prevedeva espressamente l’indicazione della localizzazione del C.C.R. di cui si richiede il finanziamento. Quel che non mi risulta chiaro, egregio Sindaco, è quanto segue.
  • 3. L’ipotesi di delocalizzazione della sede della GIOIA S.P.E.S. S.p.A. era stata già valutata, ad inizio del mandato amministrativo, quando con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della SPES si iniziava a prendere contezza della situazione della sede aziendale, e non si sapeva dei rincari dei costi di smaltimento che ci sarebbero piovuti sulla testa. Allora, quando il Centro comunale di Raccolta poteva anche essere previsto e finanziato nel progetto di potenziamento della zona artigianale D/2, finanziato con i soldi dell’Area Vasta, non se ne è fatto nulla. Anzi, come detto all’inizio, si è concordato di procedere con il potenziamento dei servizi e la conservazione dell’area aziendale. Successivamente sono intervenuti il parziale sequestro dell’area ecologica, che ha bruscamente rallentato la raccolta differenziata, gli aumenti dei costi (abbiamo già aumentato la TARSU del 16%), alcuni investimenti per il miglioramento della sede, e nonostante ciò si tergiversa ancora, ingerendo sulle scelte aziendali, non esaminando per lunghi mesi il progetto aziendale proposto, e facendo ricadere tutti questi ritardi sulle tasche dei cittadini? Alla luce di tutto ciò, non posso esimermi dal formulare alcuni quesiti. Che cosa è successo di nuovo, per cui il progetto richiesto alla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. per far fronte agli imminenti aumenti del costo di smaltimento programmati in sede regionale e di ATO è stato di fatto “sepolto” in un cassetto dell’Ufficio Tecnico? Perché l’orientamento è mutato? Come mai oggi l‘ipotesi della realizzazione dell’area mercatale diventa il “pilastro” su cui sostenere la delocalizzazione della sede GIOIA S.P.E.S. S.p.A., mentre in tutte le infinite occasioni in cui, nei 3 anni precedenti, si è esaminato e discusso il progetto dell’area mercatale a nessuno è mai venuto in mente di considerare l’incompatibilità dell’area con la sede ESISTENTE della GIOIA S.P.E.S. S.p.A., e magari di valutare l’opportunità di un’area alternativa per la sede del mercato? Si è valutato quanto tempo è necessario per l’eventuale completa attuazione della soluzione di delocalizzazione proposta, atteso che nella riunione del 23/05 non se ne è parlato? Sono già state individuate le aree disponibili o quelle comunque utilizzabili? C’è qualche relazione fra questo indirizzo di delocalizzazione ed altre proposte di utilizzazione di suoli limitrofi alla sede aziendale della GIOIA S.P.E.S. S.p.A.? C’è qualche relazione fra questo indirizzo e il clamore che si sta facendo, da parte di alcuni soggetti dell’Amministrazione, per cambiare immediatamente il C.d’A. della GIOIA S.P.E.S. S.p.A., chiedendo la testa di un Consiglio e di un Amministratore che sta operando con l’unanime apprezzamento della città? Se vale il “CHI SBAGLIA PAGA?” (ma sono certo di no!) quali sono gli errori commessi dal Consiglio d’Amministrazione della GIOIA S.P.E.S. S.p.A., per cui sarebbe necessario non riconfermarlo? Si è tenuto in considerazione il primario interesse dei cittadini, che è quello di veder eseguito il servizio di raccolta dei rifiuti nella maniera migliore ed al minor costo, e di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalle vigenti norme, obiettivo che invece si allontana nel tempo seguendo il Suo indirizzo? Chi si assumerà la responsabilità di dire ai cittadini che, nonostante gli impegni per il potenziamento della raccolta differenziata e per la riduzione dei costi del sistema di raccolta rifiuti, previsto nel progetto e nel Piano Economico presentato dalla GIOIA S.P.E.S. S.p.A. nel novembre 2010, dovremo continuare ad aumentare la TARSU nei prossimi anni? A chi giova tutto questo? A questi interrogativi gradirei una risposta chiara e pubblica da parte Sua. Distinti ossequi. Ing. Mauro Mastrovito Consigliere comunale