1. Al presidente della Regione Liguria
Al Sindaco della Spezia
RICHIESTA INCHIESTA PUBBLICA PROCEDURA DI VIA PROGETTO DI DISCARICA
LOCALITA' SATURNIA - LA SPEZIA
Visto che in data 11 gennaio 2016 è stato avviato il procedimento di VIA avente ad
oggetto: “Lavori di messa in sicurezza permanente e realizzazione di un nuovo impianto
con riqualificazione ambientale” in località Saturnia Comune della Spezia.
Visto il comma 5 articolo 11 della legge regionale 38/1998 che recita: “5. La Regione
favorisce, di intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, inchieste pubbliche, con
particolare riguardo ai progetti assoggettati a procedura regionale.”;
Considerato che la norma regionale sopra riportata deve essere interpretata come
attuativa del principio generale affermato dalla lettera b) comma 1 articolo 1 della legge
regionale 38/1998 secondo la disciplina regionale della VIA ha tra l’altro la finalità di:
“b) garantire e promuovere l'informazione e la partecipazione dei cittadini ai processi
decisionali relativi alla procedura di VIA”;
Considerato che il progetto oggetto di VIA a prescindere da quelle che saranno le
conclusioni del procedimento di competenza regionale, costituisce un potenziale e
rilevante impatto ambientale e sociale sul territorio interessato;
Visto che secondo il comma 7 dell’articolo 24 del DLgs 152/2006 (testo unico ambientale)
l’Inchiesta Pubblica: “si conclude con una relazione sui lavori svolti ed un giudizio sui
risultati emersi, che sono acquisiti e valutati ai fini del provvedimento di valutazione
dell'impatto ambientale.”;
Visto che secondo la DGR 1660/2013 (Aggiornamento delle Norme Tecniche per la
procedura di VIA) il Quadro di riferimento progettuale del SIA deve tra l’altro descrivere:
“la gestione sociale del progetto, con riferimento ai soggetti coinvolti, agli impatti relativi a
vantaggi e svantaggi sui gruppi sociali, i beneficiari, l’utenza diretta o indiretta, i possibili
conflitti.”;
Visto che, a conferma delle problematiche di gestione sociale del progetto, richiamate
dalla DGR 1660/2013, il Consiglio Comunale della Spezia ha approvato nel 2001
un ordine del giorno in cui si dichiarava l’impegno della Amministrazione di allora di non
aprire a Saturnia come discarica di servizio o per altri fini ma solo di bonificarla con inerti
veri e propri e non con rifiuti. Tale odg è stato poi integrato con un'altra odg del Consiglio
Comunale del 28/01/2011 nel quale si impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale: “alla
costituzione di un osservatorio rifiuti zero partecipato dai cittadini e associazioni
ambientaliste che avrebbe dovuto seguire tutto l’iter relativo alla riapertura della discarica
sulle colline di Pitelli”;
Considerato inoltre che l’area interessata dalla nuova discarica, come risulta anche
dall’oggetto del procedimento di VIA, è interna al perimetro dell’attuale sito di bonifica
regionale di Pitelli
2. Considerato che l’area interessata dal sito di Pitelli è tutt’ora non bonificata in molte parti e
costituisce un attuale rischio ambientale e sanitario per i cittadini residenti anche nelle
area limitrofe al nuovo progetto di discarica
Visto che nell’area interessata dal nuovo progetto di discarica esisteva una precedente
discarica nonché, limitrofa alla stessa, una ulteriore discarica (località Monte Montada)
anch’essa ad oggi non bonificata
Considerato che quanto sopra caratterizza l’area interessata dal nuovo progetto in termini
di significativo impatto cumulativo esistente
Considerato che la descrizione degli impatti di cui sopra, nonché le problematiche di
gestione sociale del nuovo progetto, potranno essere adeguatamente analizzate ed
eventualmente implementate, proprio da un percorso di consultazione organizzato sul
territorio interessato come quello della Inchiesta Pubblica;
Considerato infine che la Regione Liguria non ha disciplinato ad oggi puntualmente le
modalità di svolgimento della Inchiesta Pubblica,
le suddette associazioni e comitati
CHIEDONO CHE
1. La Regione definisca, d’Intesa con il Sindaco del Comune della Spezia, l’avvio della
Inchiesta Pubblica come previsto dal comma 5 articolo 11 della legge regionale 38/1998
2. l’Inchiesta Pubblica si svolga secondo le modalità descritte nell’allegato alla presente
richiesta
Per Italia Nostra La Spezia
Luca Cerretti
Per Legambiente La Spezia
Stefano Sarti
Per Verdi Ambiente Società
Franco Arbasetti
Per i Comitati del Levante cittadino
Rita Casagrande
La Spezia, 27 Gennaio 2016
3. ALLEGATO
L’atto con il quale la Regione deciderà di avviare l’Inchiesta Pubblica e di nominare il
Presidente della stessa potrà definire le seguenti regole minime di funzionamento:
1. La nomina di un Presidente della Inchiesta Pubblica con adeguate competenze in
materia e che sia figura di garanzia per tutte le parti in causa, quindi non potrà essere un
rappresentante dell’Ufficio VIA della Regione
2. La designazione di un Comitato della Inchiesta Pubblica che supporti il lavoro dl
Presidente e che sia rappresentativo sia della comunità locale (Comitati e associazioni)
che delle sue articolazioni istituzionali interessa dal procedimento di VIA (Comuni)
3. La regolamentazione delle Udienze pubbliche attraverso cui dovrà svolgersi
l’Inchiesta (almeno tre come vedremo successivamente)
4. La redazione dopo l’Udienza finale di un Rapporto finale del Comitato della
Inchiesta (Bilancio della Inchiesta)
5. La conclusione della Inchiesta con un Parere del Presidente della Inchiesta
6. L’obbligatorietà che Rapporto Finale del Comitato e Parere del Presidente siano
tenuti in adeguata considerazione dall’Autorità Competenze (ufficio VIA Regione Liguria e
Giunta Regionale), nel senso che il giudizio conclusivo di VIA dovrà motivare il mancato, o
invece l’avvenuto, accoglimento dei contenuti del Rapporto Finale e del Parere.
La filosofia di fondo di una procedura come quella sopra descritta è ben rappresentata da
quanto affermato in Rapporto del Governo Canadese: “Conviene porre come principio di
base che l'udienza pubblica non è un privilegio accordato alla popolazione, ma un servizio
che lo Stato domanda al pubblico per aiutarlo a prendere una decisione con cognizione di
causa e per favorire un rapporto armonioso fra lo sviluppo economico e la protezione della
qualità dell'ambiente. Questa affermazione comporta che l'udienza debba essere pensata
in funzione dei bisogni e della disponibilità del pubblico. Il pubblico non deve piegarsi di
fronte a problemi di disponibilità, di scadenze o di ordine del giorno dei membri delle
commissioni, dei promotori o dei ministeri. Sono le commissioni che devono determinare
le procedure migliori tenuto conto dell'ambiente in cui si tiene l'udienza, dei suoi abitanti e
delle loro difficoltà”. ( Rapporto sulla riforma delle procedure di udienza pubblica a cura
del Gruppo di Studio promosso dall’Ufficio federale per l’esame delle valutazioni
ambientali - Canada 1988)
Ma vediamo più analiticamente i 6 punti sopra descritti che dovranno essere oggetto
dell’atto della Regione di convocazione della Inchiesta Pubblica.
IL PRESIDENTE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Deve essere nominato dalla Regione in accordo con i Comuni interessati dal Progetto.
Non può essere un dirigente o funzionario del settore VIA della Regione, considerato che
questo settore dovrà svolgere un ruolo diverso e cioè di decisore della procedura di VIA ,
decisione poi formalizzata dalla Giunta Regionale.
Potrà quindi essere un funzionario di altri settori della Regione ma anche una persona
esterna che abbia comunque un curriculum adeguato alle tematiche in oggetto: VIA, VAS,
gestione rifiuti, Gestione di processi partecipativi.
IL COMITATO DELLA INCHIESTA PUBBLICA
4. Deve essere nominato dal Presidente della Regione e i membri (massimo 3) devono
essere designati rispettivamente dai Comuni interessati, dal pubblico interessato, dal
committente del progetto. I lavori del Comitato sono presieduti dal Presidente della
Inchiesta Pubblica. I membri del Comitato devono avere competenze e curriculum
professionali adeguati alla valutazione di impatto ambientale dell’opera sottoposta a
giudizio di VIA. Il Comitato ha compiti di supporto tecnico scientifico ai lavori istruttori
dell’Inchiesta Pubblica e al Presidente nella preparazione e gestione delle udienze nonché
nella redazione del Rapporto Finale
LE UDIENZE PUBBLICHE
L’Inchiesta Pubblica si svolge attraverso udienze pubbliche e audizioni: convocate,
presiedute e regolamentate dal Presidente.
Le Udienze dovranno essere aperte al pubblico senza particolari restrizioni. Come afferma
il Consiglio di Stato nella sentenza 3107/2011: “Per quel che attiene alla dedotta
strettezza dei termini della convocazione dell’inchiesta pubblica, non può il Collegio non
concordare con il giudice di primo grado laddove ha osservato che lo svolgimento
dell’inchiesta pubblica riguarda i soli soggetti che hanno presentato le osservazioni, ossia
soggetti già a conoscenza del progetto sottoposto a VIA. Si tratta di una interpretazione
restrittiva delle tipologia di pubblico da coinvolgere nella Inchiesta”.
Dovranno svolgersi almeno tre udienze pubbliche:
1. una preliminare di: presentazione del percorso e del Comitato, di condivisione delle
modalità di condivisione del Rapporto Finale del Comitato, di definizione del calendario
delle udienze successive,
2. Una udienza di confronto sul progetto sottoposto a VIA
3. Una Udienze finale di presentazione e condivisione del Rapporto del Comitato
dell’Inchiesta Pubblica (Bilancio della Inchiesta)
Potranno essere previste audizioni specifiche di apprendimento tra la data della Udienza
di confronto e l’Udienza Finale.
RAPPORTO FINALE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
E’ redatto dal Comitato della Inchiesta Pubblica.
Il Rapporto dovrà contenere:
a) la storia del progetto
b) la presentazione dei problemi di impatto ambientale e sociale emersi dall’Inchiesta
c) una sintesi dei principali argomenti presentati dai partecipanti
d) l’analisi delle osservazioni del pubblico e le repliche del proponente
e) il registro dei verbali di Udienza
f) la lista dei partecipanti all’Inchiesta
g) la biografia ed il curriculum dei membri della Commissione
PARERE DEL PRESIDENTE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Il parere costituisce il documento di valutazione del Presidente sui risultati dell’Inchiesta e
5. conterrà proposte di prescrizioni ed indirizzi per l’Autorità competente ai fini
dell’elaborazione del documento finale del procedimento di VIA propedeutico alla delibera
della Giunta Regionale che lo conclude.