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COMUNICATO STAMPA
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTISSIME
La Tari per il 2018 non diminuirà per nessuno mentre per le case di
campagna e per le attività industriali e commerciali avrà aumenti fino al 67%.
In un precedente comunicato stampa, l’associazione Città di Tutti – La
bottega, aveva già espresso il suo giudizio critico sul piano tariffario previsto
dalla maggioranza di Sep e Prodigio (la cui approvazione è demandata al
Consiglio comunale del giorno 30.03.2018) e avevamo proposto un
congelamento delle tariffe TARI vigenti in attesa di conoscere un valore certo
dei costi del servizio e non un costo presunto basato su alcuni dati aleatori.
Ci saremmo aspettati quantomeno una riflessione da parte della maggioranza
e una verifica di quanto da noi denunciato, ma così non è. In un manifesto
pubblico, ed in comunicati comparsi sulla stampa locale, la coalizione Un
Impegno in Comune (Sep e Prodigio) continua imperterrita a dire bugie e a
rimangiarsi quanto solennemente affermato, in tutta la fase dell’avvio del
porta a porta e della soppressione della SPES, che il nuovo servizio avrebbe
determinato un calo delle tariffe.
Nei comunicati della maggioranza, non si sa se i consiglieri sono dotati di
calcolatrice e/o sanno far bene di conto, si sostiene che non ci saranno
fantomatici aumenti stellari pro capite e, udite udite, che “ la distribuzione dei
costi sarà più equa…..con criteri più giusti: qualcuno potrebbe subire degli
aumenti, altri delle riduzioni….”.
Al di là di tutte le considerazioni fatte nel precedente comunicato, che in toto
confermiamo, assaliti dal dubbio di aver detto corbellerie, abbiamo preso
carta e penna e pallottoliere, abbiamo confrontato gli importi da pagare
determinati con le tariffe vigenti (in sostanza ciò che abbiamo pagato per il
2016 e 2017) con quelli previste dalla delibera in discussione in Consiglio
Comunale valevoli per il 2018, e ottenuto i risultati evidenziati nella tabella in
calce sulle quattro principali tipologie di utenze.
Ebbene, dai riscontri e dai conteggi effettuati (chiediamo a tutti i laudatores a
prescindere dell’attuale maggioranza e a tutti i saltafossi e i piroettisti che
infestano il web con i loro peana di fare anche loro due conti, con dati veri e
non con fake news, per verificare di persona) si rileva che:
1) per le utenze domestiche urbane, in barba a tutte le promesse e a tutta la
propaganda, non c’è nessuna riduzione della bolletta, tanto si pagava e tanto
si pagherà (l’unica cosa che cambia è l’aggravio di incombenze a carico degli
utenti con il servizio porta a porta e i disservizi frequenti e reiteratamente
denunciati da centinaia e centinaia di cittadini);
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2) per le utenze dei residenti nelle case sparse e di campagna si avrà un
aumento dell’importo da pagare del 62,23% (con un servizio ridottissimo di
raccolta rifiuti e inesistente per i servizi aggiuntivi quali spazzamento e pulizie
strade);
3) per le utenze tenute a disposizione (seconde case) in case sparse e di
campagna, ma anche di città, si avrà un aumento dell’importo da pagare del
67,14% (con un servizio inesistente, le case tenute a disposizione non sono
fornite per la gran parte dei kit per la differenziata e per quelle fuori dal centro
urbano sono inesistenti i servizi aggiuntivi quali spazzamento e pulizie strade,
inoltre, sono perlopiù vuote per la stragrande parte dell’anno ed in più ancora
i loro proprietari già pagano per intero la TARI sulla abitazione urbana, quindi
a parità di rifiuti prodotti - se uno abita in campagna non produce rifiuti in città
e viceversa -pagano una tariffa complessiva almeno al 150% del costo),
4) per le attività produttive non è possibile fare un calcolo puntuale su una
tipologia standard, atteso che ad ogni attività la percentuale di riduzione varia
in base alla quota di rifiuti speciali conferiti a spese dell’attività stessa, ma
solo una semplice stima basata sulla scontistica: di conseguenza la riduzione
media al 20% dello sconto rispetto al 30% medio oggi in vigore causerà un
aumento della bolletta del 20%.
Quindi i criteri più giusti, secondo il verbo di Sep e Prodigio, sono i seguenti:
nessuno ma proprio nessuno dei 12.837 utenti domestici (nuclei familiari
residenti ed altri utenti nel centro urbano) pagherà di meno, i residenti in
campagna (che non hanno un’altra casa in città) pagheranno il 62,23% in più,
i più vessati in assoluto i possessori di seconde case in campagne (abitate al
massimo per tre mesi l’anno) pagheranno il 67% per cento in più (oltre a
pagare già l’IMU col massimo delle aliquote e a pagare per intero la Tari sulla
abitazione di città), se non sono aumenti stellari come si chiamano aumenti a
cinquestelle?, ed anche le attività produttive pagheranno di più.
L’equità è un parola da maneggiare con cura soprattutto quando si parla di
tasse. A qualcuno sfuggirà il concetto di tasse e imposte, per le imposte la
Costituzione vigente (art. 53) prescrive il principio (anche se i vincitori delle
ultime elezioni vogliono la flat tax che è l’esatto contrario) della progressività
che significa che tutti devono concorrere alle spese in ragione della propria
capacità contributiva (chi più guadagna più paga) e quindi in teoria si puo far
pagare a qualcuno qualcosa in più pur avendo meno in cambio.
Per le tasse, invece, il corrispettivo da pagare è in relazione al servizio reso e
non si può pagare per un servizio non ottenuto.
Tradotto: se una tipologia di utenti ha un servizio maggiore deve
corrispondere un maggior corrispettivo se invece ha un servizio inferiore deve
concorrere di meno.
La norma prevede che la TARI, che si basa sul principio comunitario del chi
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più inquina più paga, deve coprire il costo totale del servizio ma viene
demandato ai Comuni di determinare le tariffe modulandole su diverse
tipologie di utenze.
A Gioia assistiamo ad uno strano concetto di equità, Sindaco e Giunta
qualche spiegazione plausibile dovrebbero darla ai loro elettori, chi ha meno
servizi o ha servizi “virtuali” vede aumentato il costo a dismisura, altri ancora
pagano due volte per la stessa quantità di immondizia prodotta. Strano ma
vero, è “La TARI ai tempi del Lucilla” bellezza.
Gioia del Colle, 30 marzo 2018
Uff. Comunicazione
Città di tutti – La Bottega