Mozione: Disegno di legge costituzionale di riforma della Parte II della Cost...
Piano Economico Finanziario 2016 e Tariffe della TARI
1. TARIFFE TARI E PIANO ECONOMICO FINANZIARIO 2016
CONSIGLIO COMUNALE 15/06/2016
Buona sera cari colleghi Consiglieri,
Questa sera siamo chiamati all’approvazione del Piano Economico Finanziario e della
TARIFFA della TARI. Come MoVimento 5 Stelle iniziamo con il dire che nutriamo forti
perplessità sul modo di approvazione della tariffa sulla gestione dei rifiuti.
Riteniamo infatti illegittimo andare a definire la tariffa di questo tributo senza fare
verifiche sulla congruità e veridicità delle voci di costo che vanno a comporre quanto
paghiamo ad HERA per quello che viene definito un servizio, ma che alla luce di questi
fatti diviene tutt’altro, vale a dire, un servizio minore.
Illegittimo perché il D.P.R. n. 158 del 1999 che è la bibbia di riferimento per questi
adempimenti mette NERO SU BIANCO cioè prescrive espressamente che venga fatta
una verifica dagli enti locali, laddove prescrive all’art. 8 che
“la tariffa è determinata dagli enti locali, anche in relazione al piano finanziario degli
interventi relativi al servizio dove per piano finanziario si intende come specificato
come segue:
1. Ai fini della determinazione della tariffa ai sensi dell'art.49, comma 8, del decreto
legislativo n. 22 del 1997, il soggetto gestore del ciclo dei rifiuti urbani di cui all'art. 23
del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni,
ovvero i singoli comuni, approvano il piano finanziario degli interventi relativi al
servizio di gestione dei rifiuti urbani, tenuto conto della forma di gestione del servizio
prescelta tra quelle previste dall'ordinamento.
2) Il piano finanziario comprende:
a) il programma degli interventi necessari;
b) il piano finanziario degli investimenti;
c) la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonché il ricorso
eventuale all'utilizzo di beni e strutture di terzi, o all'affidamento di servizi a
terzi;
d) le risorse finanziarie necessarie;
e) relativamente alla fase transitoria, il grado attuale di copertura dei costi
afferenti alla tariffa rispetto alla preesistente tassa sui rifiuti.
3. Il piano finanziario deve essere corredato da una relazione nella quale sono indicati
i seguenti elementi:
a) il modello gestionale ed organizzativo;
2. b) i livelli di qualità del servizio ai quali deve essere commisurata la tariffa;
c) la ricognizione degli impianti esistenti;
d) con riferimento al piano dell'anno precedente, l'indicazione degli scostamenti
che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni.
4. Sulla base del piano finanziario l'ente locale determina la tariffa, fissa la
percentuale di crescita annua della tariffa ed i tempi di raggiungimento del pieno
grado di copertura dei costi nell'arco della fase transitoria, nel rispetto dei criteri di cui
all'articolo 12, determina l'articolazione tariffaria.”
Un piano finanziario per essere definito tale deve avere tutte quelle caratteristiche
poc’anzi enunciate, e specificatamente quelle al punto d) con riferimento al piano
dell'anno precedente, l'indicazione degli scostamenti che si siano eventualmente
verificati e le relative motivazioni.
Quindi che cosa siamo chiamati a ratificare quest’oggi? Dei dati privi della
documentazione probante quali dettaglio di PEF e SGRUA che opportunamente
incrociati permettono di desumere la correttezza dei conteggi e del servizio erogato
EFFETTIVO a fronte della spesa che viene richiesta ai cittadini di Pieve.
E’ venuto meno l’obbligo di TRASPARENZA. Il Consiglio Comunale, l’organo a cui
partecipiamo, avrebbe un dovere di verifica e controllo come norma e legge gli
ascrivono. Invece deliberiamo contra legem un costo che i cittadini, tenuti all’oscuro,
hanno il diritto di conoscere. Così facendo inoltre viene meno il nostro diritto e dovere
come consiglieri di essere edotti su quello che siamo chiamati a deliberare (Consiglio
di Stato sez. I, Num. 2966 del 07/02/2014) per il quale siamo legittimati anche ad agire
contro l’amministrazione per “inosservanza del deposito della documentazione
necessaria per poter liberamente e consapevolmente deliberare” (T.A.R. Catania
(Sicilia) sez. I, 1056, 09/04/2015).
Il nostro voto è quindi contrario, perché qualora si ravvisino delle irregolarità nello
SGRUA (il piano e la modalità con cui viene effettuato il servizio) e nei conteggi
economici a fronte del servizio erogato di PEF (piano e economico finanziario) e
qualora si ravvisino delle caratteristiche dolose in questo confronto e incrocio di dati,
come consiglieri potremmo essere chiamati a risponderne.
Ma soprattutto è contrario perché NON SI PUO CHIEDERE AL CITTADINO di pagare per
un servizio dove non c’è puntuale verifica dei costi addebitati, e non c’è possibilità di
verifica dell’effettivo servizio erogato dal gestore. Questo signori e colleghi consiglieri
è: MORALMENTE INACCETTABILE. Noi siamo qui per garantire IL CITTADINO, e non
3. per garantire chissà quali interessi di chi gestisce il servizio di raccolta e di
smaltimento.
A questo proposito vorremmo credere alle belle parole dell’Amministrazione
Comunale che decanta la virtuosità del sistema, ma ci riesce difficile non avendo i dati
che ci consentano di affermarlo con certezza.
Ci riesce difficile inoltre se consideriamo che esistono a livello nazionale Comuni come
Capannori e Ponte delle Alpi ben avviati verso quella che è l’unica strada percorribile
ovvero “zero rifiuti”. Comuni che hanno l’85% di raccolta differenziata e che sono
riusciti a portare un residuo indifferenziato secco sotto i 50 chilogrammi pro-capite.
Altro da quello che ci mostra questa amministrazione ovvero di essere
completamente appiattita sulle posizioni di HERA.
In Italia siamo appena al 25% della strada da percorrere verso l’obiettivo del ciclo
completo dei rifiuti e l’Emilia Romagna è tra gli ultimi posti. Gestire i rifiuti in
autonomia porterebbe 195 mila posti di lavoro. Si tratta di togliere gli appalti a società
come Hera, indebitate per miliardi di euro, e di gestire i rifiuti in proprio, con impianti
di compostaggio comunali e la vendita diretta dei materiali differenziati, scavalcando
anche i consorzi che ne bruciano la metà. Si può dimostrare facilmente con dati
Isprambiente, che nei Comuni lombardi gestiti in proprio il costo annuo del servizio si
attesta sui 79 € procapite, contro i 189 € dei Comuni gestiti da TEA. La maglia nera va
ai Comuni gestiti da Hera Spa, con 218 € di costo annuo procapite, il più alto a livello
nazionale. Ed è ancora l’Emilia Romagna assieme alla Toscana a detenere un altro
record negativo, quello della maggior produzione dei rifiuti; non è un caso che nelle
due regioni ci siano rispettivamente 8 e 5 inceneritori.
Signori c’è della strada da fare sul tema TARI, e questa strada signori della giunta NON
va nella direzione di assecondare i desideri di ATERSIR e delle politiche DIS-ambientali
di HERA.
Per tutti questi motivi, il MoVimento 5 Stelle annuncia voto contrario.
Capogruppo MoVimento 5 Stelle – Pieve di Cento
Marco Campanini