discorso del sindaco di gioia del colle

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COMUNE DI
GIOIA DEL COLLE
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Festa della Liberazione: il discorso del Sindaco Donato Lucilla
Care concittadine, cari concittadini, autorità militari, civili e religiose, associazioni, in
particolare associazioni d’armi, grazie per essere oggi qui presenti per far vivere questa
fondamentale ricorrenza della nostra comunità.
Oggi, 25 aprile, è la ricorrenza della festa più importante per la nostra Nazione: è la
festa dell’Italia repubblicana e democratica, della Patria che stringe attorno a sé i valori più alti
e le vite degli eroi e partigiani che hanno tributato con il sangue la loro nazione.
È la festa dell’Italia liberata dall’occupazione nazista, scandita dalla chiamata
all’insurrezione di Sandro Pertini dalle frequenze di Radio Milano Libera. È stata la giornata
nella quale gli italiani hanno capito che potevano mettere definitivamente alle spalle un
ventennio di dittatura fascista e cinque anni di durissima guerra, per guardare al futuro con
rinnovato ottimismo, lavorando ed impegnandosi affinché i propri figli, la nostra generazione,
potesse vivere un tempo di democrazia, libertà e di rispetto della dignità umana.
Non dobbiamo, però, pensare che il 25 aprile sia solo una ricorrenza, tra le tante
segnate in rosso sul calendario. Non possiamo piegarci o girare la testa dall’altra parte dinanzi
alla violenza, all’odio, alla rabbia di un nemico insidioso, talvolta anche difficile da riconoscere,
che vorrebbe rinnovare il clima di paura, di terrore e tensione sociale. Nella travagliata storia
della nostra nazione le divisioni e le lotte di potere non mancano, pezzi di memoria che hanno
provocato ferite che faticano a rimarginarsi.
Mi riferisco, in particolare, alla tragica scomparsa del Presidente Moro, della quale
ricorre quest’anno il 40mo anniversario, vittima delle lacerazioni del Paese ed emblema di uno
stato che fatica a fare quadrato anche di fronte a situazioni così drammatiche, tanto che,
ancora oggi ci sono state commissioni parlamentari che hanno cercato di ricostruire quanto
davvero accaduto, e non ancora del tutto chiarito.
In questa giornata dobbiamo fermarci a riflettere sulla grande opportunità
rappresentata dal momento che stiamo vivendo e ricordarci che la “vera libertà si vive
faticosamente tra continue insidie” come amava dire il Presidente Moro e per affrontare
queste insidie e garantire ancora un futuro di libertà, democrazia e benessere è importante

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che ognuno di noi, ogni singolo cittadino, si impegni ad infonderei valori che la Resistenza ci
ha tramandato.
Rinnovare nella memoria l’estremo sacrificio di chi ci ha consentito di vivere questo
periodo di libertà e democrazia dev’essere un monito a ciascuno di noi per esercitare e lottare
ogni giorno, per questi diritti.
Mi rivolgo ad ognuno di noi, affinché lo sforzo del singolo concorra al raggiungimento
di mete comuni ma, soprattutto, mi rivolgo ai rappresentanti eletti dei cittadini, chiamati a
ricoprire incarichi pubblici.
Gli eletti devono adempiere ai propri compiti con disciplina ed onore, come recita la
nostra Costituzione, avendo a mente di essere destinatari di un impegno che va al di là delle
proprie ambizioni e dei propri interessi, economici o di altra natura, un impegno che guarda
alla collettività nella sua interezza, con gli occhi puntati al futuro della comunità che si
amministra. Spesso mi capita di citare una famosa frase del Presidente Pertini relativamente
alla nuova resistenza. È un passaggio che reputo fondamentale nella formazione di ogni
cittadino, e che ritengo altrettanto significativo proporvi in questa occasione:
“Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere
queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E
cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà…
l’onestà… l’onestà. […] E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere
onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo.
Se c’è qualcuno che da’ scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per
fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!”
Recentemente ho partecipato alla giornata nazionale della memoria e dell’impegno
organizzata dall’associazione Libera ed ho effettuato un intervento nel quale rimarcavo la
necessità che il mondo politico, sindacale e delle istituzioni in genere si battesse in maniera
congiunta per contrastare il fenomeno della corruzione, mostro che riduce la nostra libertà e
mina le basi della convivenza democratica della nostra società.
Riflettevo su quanto ancora, nel nostro Paese, seppur diviso, sia ancora oggi difficile
individuare, in maniera univoca e coesa, i nemici della nostra democrazia, per fare squadra e

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batterli definitivamente. La recente sentenza sulla trattativa Stato ha mostrato tutta la
debolezza di una parte dello Stato, politici ed ex vertici delle forze armate, collusi con il
sistema mafioso, quello stesso sistema violento e clientelare capace di imporre le proprie
priorità all’agenda di governo del Paese. Quegli uomini condannati rappresentano la
minoranza, sono la minoranza, perché non sono ciò che io vedo qui ed oggi, davanti al nostro
monumento dei caduti, tra le prime fila composte dai bambini delle nostre scuole: una
nazione che vuole rialzarsi, tornare a correre ed a sognare!
Ritengo che proprio momenti così difficili debbano spingere noi cittadini in uno slancio
di orgoglio e coraggio.Dobbiamo ampliare gli sforzi affinché i cambiamenti vadano nella
direzione del miglioramento delle condizioni della comunità e che non si ceda mai, mai più,
alla suggestione delle soluzioni facili presentate dall’uomo forte al potere in grado di risolvere
tutti i problemi.
Oggi, come in ogni singolo giorno della nostra vita, dobbiamo mostrarci degni
dell’eredità lasciata dai padri fondatori della nostra Repubblica, dovremo mantenerci saldi nei
principi e costanti nell’impegno, affinché i principi di legalità e democrazia possano continuare
a far parte della nostra vita quotidiana.
Per mostrarci degni di questa eredità, di questi doni che abbiamo ricevuto, dobbiamo
sacrificarci, in una nuova battaglia che non si svolge più in trincea, ma nella vita di tutti i giorni,
in un continuo, solido e costante impegno teso a garantire e migliorare il benessere della
comunità, in maniera ferma e disinteressata, ovvero priva di secondi fini.
Quindi care concittadine e cari concittadini, portiamo nel cuore questa giornata, i volti
degli eroi della resistenza e, ognuno tornado alle proprie case, si possa lottare, uniti fianco a
fianco, per un’Italia libera e democratica.
Viva l’Italia, Viva il 25 aprile
Gioia del Colle, 25 aprile 2018
Il Sindaco
dott.Donato Lucilla