3. Ten predictions by Marshall McLuhan
The next medium, whatever it is - 1 it may be
the extension of conciousness - 2 will include
television as it's content, not as its
environment, and 3 will transform television
into an art form. 4 A computer as a research
and communication instrument could 5
enhance retrieval, 6 obsolesce mass library
organization, 7 retrieve the individuals
encyclopedic function and flip into 8 a private
line to 9 speedily tailored data of 10 a saleable
kind. Understanding Media 1962
4. III Eisenhower Day Italy 2013
Isabella Splendore
Agence Presse
Luca Bruno/Michael Sohn
Communication and Journalism in the Digital Era
Roma
5. In the future, half the world will be busy spying and
reporting on the other half. - Marshall McLuhan
Intanto ormai dobbiamo tenere conto delle nostre identità:
Il profilo su Facebook rispecchia il nostro essere?
6. Screenology
Pre-history of the screen “lo specchio”
da sempre simbolo di indenità
Con impatti psicologici
Controllo dell’immagine allo specchio
Mondo dell’ignoto -Biancaneve
9. Cosa succede quando un gruppo di persone disperate non riesce a far sentire la
propria voce, l’esigenza di un cambiamento radicale?
Succede che il gruppo trova un leader, una persona che raccoglie la sfida, e porta il
gruppo al successo.
Grillo ha raccolto il malcontento e ha saputo sfruttare egregiamente la Rete, le
potenzialità di un contesto ed anche le proprie abilità di comunicare. Uomo di spettacolo.
Bingo! Arriva il successo. L’obiettivo è raggiunto, il popolo dei disperati, disperato non lo
è più. Ha raggiunto lo scopo. Il gruppo è in parlamento, la voce deve essere ascoltata, i
numeri lo impongono.
Ecco che qualcosa cambia: il gruppo non condivide più le urla esagerate ed a volte poco
costruttive del leader. Il contesto è cambiato, il buon senso prende il sopravvento?
Fatto sta che Grillo continua ad urlare ed i grillini piano, piano prendono le distanze
Perché paragoniamo Grillo ad Al Gore, tutte e due ottime persone: Al Gore ha perso il
potere perché troppo saccente ed aggressivo, soprattutto, nei dibattiti televisivi con Bush.
Dal blog di Maria Pia Rossignaud e Derrick de Kerckhove
10. “Sarà che la cultura costa e che c’è la crisi, o sarà pure che la cultura non ti riempie
di soldi come una slot machine – quando va bene -, fatto sta che negli ultimi sei anni
l’accesso e la partecipazione dei cittadini europei alle attività culturali – dalla lettura di
un libro alla visita ad un museo – sono diminuiti in tutti gli Stati membri. Rispetto al
2007, i cittadini europei che hanno aderito a un’iniziativa culturale sono calati del 3%,
scendendo a quota 18%; quelli che hanno ascoltato programmi radiofonici culturali o
seguito programmi televisivi culturali sono calati del 6%, al 72%. E l’Italia è ben sotto
alla media europea: il 60% -e già mi paiono tanti- dichiara di ascoltare o vedere
programmi culturali.
Il rapporto di EuroBarometro è stato analizzato, su EurActiv, da Viola De Sando, che
rileva come gli Stati del Nord dell’Europa guidano la classifica della partecipazione
alle attività culturali – sia in termini di frequentazione che di coinvolgimento -: in
Svezia (43%), Danimarca (36%) e Olanda (34%), i cittadini partecipano
assiduamente ad eventi ed iniziative culturali, mentre latitano portoghesi e ciprioti
(6%), rumeni e ungheresi (7%) e italiani (8%).
E danesi (74%), svedesi (68%), finlandesi (63%) e olandesi (58%) sono i cittadini
europei che, quest’anno, sono stati più coinvolti attivamente in iniziative culturali,
dalla realizzazione di un film alla scrittura di una poesia. I livelli più bassi sono stati
registrati in Bulgaria (14%), Malta (18%), Italia (20%) e Ungheria (21%).
Giampiero Gramaglia più crisi uguale meno cultura, oppure meno cultura uguale più
crisi.(da Media Duemila on line Appunti di Giampiero Gramaglia)
11. •
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