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Aree interne,
borghi e centri storici:
prospettive di ri-generazione
urbana e territoriale
TOOK MARCHE-CILENTO 2014-2015
Transfer Of Organised Knowledge
PON Governance e Assistenza Tecnica
giugno 2015
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 00
www.reframeworkgroup.it
piattaforma culturale e professionale per lo sviluppo
del piano/progetto di rigenerazione urbana e
territoriale delle aree interne nel mezzogiorno
arch. Francesco Ruocco
arch. Franca Maria Bello
arch. Massimiliano Ruggiero
• Urbanistica e Pianificazione;
• Bioclimatica & Bioarchitettura
• Europrogettazione;
• Sismica (ARCALAB).
• Presidio e/è Sviluppo per le
Aree Interne vs spopolamento
• E’ possibile un’Agenda
urbana per le Aree Interne?
• Pianificazione Urbanistica
Comunale, Borghi e Centri
Storici
• Riqualificazione Energetica;
• Riqualificazione Antisismica;
• Rivitalizzazione Funzionale.
• AMBITO DI RIGENERAZIONE
• Comunità, Borgo e Centro
Storico.
IX Legislatura – Consiglio Regionale
della Campania
Proposta di Legge “Modifiche alla legge regionale
18 ottobre 2002, n. 26 (Norme ed incentivi per la
valorizzazione dei centri storici della Campania e
per la catalogazione dei beni ambientali di qualità
paesistica. Modifiche alla legge regionale 19
febbraio 1996, n. 13)” - Reg. Gen. n. 478.
ad iniziativa dei consiglieri
on.li Donato Pica, Rosa D’Amelio e Giulia Abbate
Depositata in data 11 settembre 2013
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 01
Obiettivo: trasferire buone pratiche sulla ri-generazione
urbana e territoriale dei “borghi”
Risultato: proposta metodologica di un programma di
intervento sui 6 comuni del TOOK Marche-
Cilento
Contributo: Aree Interne / Borghi / Centri Storici
1°Fase: Metodologie e buone pratiche
2°Fase: Lineamenti per un programma
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 02
il punto di partenza
1°°°°FASE
Un’area: il Cilento – Parco Nazionale, Sito Unesco, Area Interna, area marginale rispetto ai
consolidati lineamenti dello sviluppo socio-economico, in spopolamento, con
disequilibri ambientali-insediativi, significative potenzialità, capitale istituzionale e
relazionale da qualificare.
Un ambito: 6 comuni che intendono condividere un percorso sul tema Turismo Sostenibile e
borghi, Piaggine, Rofrano, Morigerati, Casaletto Spartano, Tortorella, Camerota,
dai connotati differenziati ma lungo una direttrice costa-entroterra (del
«calcare»).
Un progetto in corso: TMC con gemellaggio Cilento-Corinaldo per il trasferimento di buone
pratiche su Turismo Sostenibile e Smart Countryside (riconoscimento DPS)
Un tema: buone pratiche di rigenerazione urbana del sistema di borghi
Una finalità generale: riattivare nuova domanda
Un sistema di obiettivi: a) destagionalizzare e qualificare l’offerta turistica;
b) integrare il sistema di borghi lungo direttrici costa-entroterra;
c) identificare il percorso di ciascun borgo;
d) presidiare per sviluppare e viceversa;
e) rigenerare il patrimonio edilizio esistente in particolare di valore
storico.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 03
tanto per cominciare
nuovi targets emergenti nel
campo turistico:
es. turisti cinesi: gli 11 miliardi di
dollari spesi in Europa nel 2013
diventeranno 37 entro il 2023. Gli
hotel europei stanno però investendo
in servizi dedicati ai cinesi meno del
resto del mondo. Venezia, Milano,
Roma e Firenze sono le prime 4
destinazioni dell'intera Europa
(fonte: InterContinental Hotels
Group, www.ihg.com, Maggio 2015).
Petralia Soprana (PA), sabato 23
Maggio 2015, convegno «Albergo
Diffuso: sviluppo di un turismo
sostenibile nei piccoli Comuni
Chinese Friendly»:
«L’albergo diffuso oggi rappresenta
l’unica possibilità di sviluppo dei piccoli
paesi che possono attivare un turismo non
invasivo all’interno dei centri storici facendo
diventare albergo le case vuote (…) La
Cina sembra lontana ma è più vicina di
quanto crediamo se consideriamo che i
cinesi sono abituati a spostarsi per lunghe
tratte. A ciò possiamo aggiungere che i
borghi possono dare ai cinesi una cosa
che le città non possono offrire e cioè
l’autenticità” (Giancarlo Dall’Ara).
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 04
scenario attuale: opportunità e criticità
prevalenti CRITICITA’
• crisi socio-economica ed spopolamento aree interne;
• segnali di ripresa ma per il Sud persistono condizioni
strutturali negative; in particolare in assenza di «ossatura
urbana» (Rapporto ISTAT 2015) che può fare il «locale» in
attesa dello Stato?
• assenza di densità di relazioni urbane rende poco competitivi
strategie di inclusione sociale, smart planning, co-gestione
dello spazio urbano;
• con l’incedere della globalizzazione il divario Nord-Sud in Italia
aumenta (Il Sole 24ore, 26 Apr 2015)
• crisi del settore viario e del governo del rischio idrogeologico;
• indebolimento/indefinizione degli enti intermedi;
• condizione di «stallo» dell’esperienza Parco;
• stagione dei PUC in corso ma a rilento ed in fase critica (Lr
16/2004);
• attualità del tema «aree interne» ma scollegato rispetto ai
processi metropolitani ( tripartizione PON CMt – POR CMd
– Strategia Aree Interne);
• aumenta il consumo di suolo: la Campania ha raggiunto il
9,8% del suolo totale (Ispra, 2015) non ci possiamo più
permettere i «borghi abbandonati, case vuote e centri storici
disabitati»;
• età media crescente rispetto alle nuove tecnologie.
prevalenti OPPORTUNITA’
• processo in corso di condivisione interna e gemellaggio
esterno TMC;
• differenziata offerta turistica potenziale lungo direttrice
costa-entroterra basata su identità chiare e differenti
(mare-collina, fiume, montagna);
• atteso servizio alta velocità per Sapri;
• strategia nazionale e regionale sulle aree interne
presidio e/è sviluppo;
• programmazione fondi strutturali 2014-2020 ruolo delle
dimensione urbana quale urbanità?
• processo di riassetto amministrativo in corso (L.56/2014);
• per ridurre il consumo di suolo, ottimizzare il patrimonio
esistente, la rigenerazione urbana per qualificare e
rilanciare il settore edile;
• Protocollo di Intesa 2014 tra Ance e Parco sulla
rigenerazione urbana e bioedilizia (secondo elaborazioni
Ance 2014, l’investimento potenziale in Prov SA delle
ristrutturazioni è circa 574 Mleuro)
• L’economia collaborativa (sharing economy) per
rivitalizzare la città, la comunità, il mercato socio-
economico e culturale e per fornire servizi nelle aree
carenti (co-housing, co-working,…) ruolo del supporto
tecnologico
• ruolo dei saperi tradizionali ed antichi.
e’ possibile un’agenda urbana delle Aree Interne?
Ipotesi di lavoro: per un programma di
innovazione e qualificazione dell’offerta
turistica e socio-economica dell’area
TOOK MC, è necessario strutturare il
sistema dei borghi lungo la direttrice
costa-entroterra:
b
Il sistema dei comuni e dei borghi che
partecipa al progetto TOOK Marche-Cilento
si sviluppa proprio lungo l’areale che è stato
classificato come «ultraperiferico» nella
lettura ministeriale delle Aree Interne
regionali della Campania.
sperimentare strategie per
il rilancio delle Aree Interne
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 05
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 06
Popolaz 2013
ab
Trend 2001-
2013 %
Età Media
2014
Tass Natività
2013 %
Densità 2013
ab/kmq
N°comp med
famiglia 2013
Reddito Med
2011 €
Piaggine 1.371 -22,5 50,8 +2,2 21,8 2,16 6.988
Rofrano 1.628 -25,6 48,4 +3,1 25,6 2,23 4.200
Tortorella 540 -10,3 49,8 +5,5 15,7 2,07 5.805
CasalettoS 1.442 -13,5 47,7 +4,2 16,6 2,36 4.499
Morigerati 691 -11,3 47,6 +5,8 32,6 2,32 4.423
Camerota 6.774 -0,9 44,0 +7,1 95,9 2,14 5.336
Vallo d Luc 8.659 -1,8 42,9 +6,9 341,9 2,72 9.995
Sapri 6.835 -2,8 44,4 +6,4 481,33 2,38 8.549
Corinaldo 5.082 -1,3 46,9 +7,1 105,1 2,50 11.009
Prov SALE 1.105.485 +3,0 42,2 +8,4 224,5 2,58 7.786
Prov ANCO 479.275 +6,8 45,0 +8,1 247,0 2,35 13.268
Reg CAMP 5.869.965 +3,0 40,6 +9,1 431,7 2,73 7.609
Reg MAR 1.553.138 +6,8 44,9 +8,2 160,2 2,40 12.051
ITALIA 60.782.668 +6,7 43,7 +8,5 201,7 2,35 12.159
di chi e cosa stiamo parlando
(fonte: www.comuni-italiani.it)
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 07
articolazione della metodologia:
reti e nodi nelle Aree Interne
proposta metodologica:
Agire per Reti :
azioni associate per il policentrismo e
per superare il comunitarismo chiuso
COLTIVARE VISIONE
es. Preliminare di piano intercomunale
Attivare i Nodi della Rete :
per garantire fattibilità e attuazione
superando esiguità di risorse, puntando
alla specializzazione dei nodi nella rete
nell’integrazione territoriale
APPROFONDIRE OPERATIVITA’
es. Avvisi di manifestazione di interesse per
gli operatori a presentare proposte per
Programmi Integrati
Integrare:
- Riqualificazione energetica
- Riqualificazione antisismica
- Rivitalizzazione funzionale
da «Linee guida per costruire una
Strategia di area-progetto» (DPS nov 2014):
• Assumere una visione di medio (3-5 anni) e lungo periodo
(15-20 anni)
• Assumere schema logico rispondendo a domande:
a. Quale la motivazione che induce l’alleanza tra i comuni
dell’area-progetto?
b. Quali condizioni iniziali e quali attori dell’area?
c. Quali le tendenze in atto, in assenza di intervento?
d. Quali lo scenario desiderato ed i risultati attesti?
e. Quali sono i punti di innesco del cambiamento?
f. Quali le azioni per realizzare il cambiamento?
• Individuare bisogni e risorse già disponibili (non potenziali)
e dedurne “vie di fuga”
• Rapportare le vie di fuga a “filiere cognitive” del territorio,
correlando interventi di sviluppo a interventi sul sistema dei
servizi essenziali
• Fare leva sulle “forze vive”, interne ed esterne al territorio.
motivazioni alla base dell’area perimetrata
natura dei problemi
opzione zero e scenario: attenzione a ciò che già c’è
risultati attesi
indicatori e target
azioni ed agenti
strumenti e risorse
accordo di programma quadro
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 08
articolazione della metodologia: proposta di legge
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 09
articolazione della metodologia: un esempio
possibili
sperimentazioni
PUC Vallo della Lucania
(PCA int, 2013)
adottato con DGC n°193 del
13.11.2013
Perimetro
zona A
«centro storico»
Aree pubbliche
strategiche
rinviate a Studio di
Fattibilità per
Project Financing
Si propone di
integrare il piano
con la correlazione
tra ambiti mediante
comparti edificatori,
per trasferimento di
misure premiali
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 10
Con il termine RIGENERAZIONE URBANA
si può intendere un processo e/o una politica
di governo del territorio, attivati o supportati
da processi partecipativi e di partenariato
pubblico/privato, con oggetto il patrimonio
edilizio ed urbanistico esistente ed il correlato
sistema di relazioni socio-economiche e
culturali. L’obiettivo è garantire la
permanenza, il ripristino o il rinnovamento
delle condizioni di vitalità e sostenibilità
socio-economica, culturale ed ambientale, di
qualità urbana, funzionale e prestazionale,
in particolare in termini di dotazione di
attrezzature, servizi e infrastrutture, di
risparmio energetico e sicurezza dalla
vulnerabilità sismica ed idrogeologica.
processo/politica
partecipazione e
partenariato pubb/priv
patrimonio edilizio ed
urbanistico esistente e
correlato sistema di
relazioni soc.-econ. e cult.
permanenza, ripristino o
rinnovamento di
condizioni
vitalità/sostenibilità
qualità urbana, funzionale
e prestazionale
rigenerazione urbana: una possibile definizione
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 11
una possibile classificazione delle politiche e
pratiche di rigenerazione di borghi e centri storici
prevalenza TATTICA
azione nel breve-medio periodo e
principalmente sul singolo nodo:
• Promuovere un evento o happening
• Pratiche di uso temporaneo (es. PopUp Lab)
• Adozione di spazi da riqualificare anche
mediante sponsorizzazione
• Riuso di immobili dismessi o sfitti
• Esperienze di co-gestione di spazi
(es. Firenze Hub)
• Workshop «residenziale»
(es. Next Rieti, E-colonia, …)
• Esperienze di «narrazione di altra
urbanità» coinvolgendo su di un
determinato luogo o tema più attori
(esperti, ricercatori, artisti, artigiani, makers, ..)
making city
prevalenza STRATEGICA
azione nel medio-lungo periodo capace
di coinvolgere la rete:
• Il ruolo del sistema di valori: Ecovillaggio di
Torri Superiore (IM)
• Integrare il resto del centro storico con la
parte destinata all’ospitalità: Albergo diffuso
Borgo Tufi di Castel del Giudice (IS)
• Il sistema di borghi: Albergo diffuso del
Parco delle Madonie
• L’acquisizione dell’intero borgo e lo sviluppo
immobiliare: Castello di Postignano, Sellano
(PG)
• Nuova residenza a Lecce nei Marsi (AQ)
• Brand e borghi: il borgo del benessere di
Riccia (CB)
building city
attivare un
processo
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 12
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
fonti: www.popuplab.it
POP UP Lab è un laboratorio di sperimentazione di nuove pratiche
che lancia una sfida allo svuotamento del centro storico e alla sua
immagine simbolo: la saracinesca abbassata. Per farlo mette in
atto un esperimento sociale e culturale: dare nuova vita alla città
invitando chi ha una idea interessante a utilizzare
temporaneamente uno dei tanti fondi chiusi del centro
storico. L’iniziativa sfrutta la creatività e l’inventiva di tutte le
risorse sociali: il Comune ed i privati mettono a disposizione gli
spazi. Tramite una call for ideas, i cittadini mettono in campo le
idee e la volontà di tradurle in realtà.
Si presenta il caso di Empoli (Firenze, Toscana), cittadina di circa
48.000 abitanti.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 13
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
metodologia e caratteristiche
a. azione congiunta tra Associazione Pop Up,
comune o comuni, Autorità Regionale per la
Partecipazione;
b. tentativo di «riaprire» i centri storici delle
cittadine, spesso spopolati per la forza attrattiva
dei centri commerciali «non naturali» sorti lungo
le arterie esterne;
c. si individuano i fondi sfitti ed i proprietari
disponibili, prospettando loro promozione del
locale e/o vantaggi fiscali e/o contributi e/o fondi
per ritinteggiare il locale prima dell’inserimento
temporaneo;
d. il Comune assume il ruolo di garante e di
facilitatore tra domanda ed offerta di spazi;
e. contributi dalla Regione Toscana e dall’Autorità
Regionale per la Partecipazione (Lr 46/2013);
f. Call for Ideas diretta a sollecitare la domanda di
spazi per usi temporanei anche in co-gestione
per vendita prodotti, dimostrazioni artigianali,
innovazione sociale, promozione di esperienze e
capacità, laboratori ed imprenditoria giovanile;
g. la Call è articolata in modo da promuovere
attività ed usi che garantiscano vitalità sociale e
culturale, agendo in maniera durevole;
h. significativo ruolo della comunicazione, del
marketing e della condivisione sociale.
Associazione
Pop Up
Comune
Autorità
Regionale
per la
Partec.
Conoscenza ed
individuazione
dei fondi sfitti
e proprietari
disponibili
CALL FOR IDEASCALL FOR IDEASCALL FOR IDEASCALL FOR IDEAS
avviso di
manifestazione di
interesse x attività
che intendono
insediarsi
organizzazione, comunicazione,organizzazione, comunicazione,organizzazione, comunicazione,organizzazione, comunicazione,
promozione, apertura, eventipromozione, apertura, eventipromozione, apertura, eventipromozione, apertura, eventi
e trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comune
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 14
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
Pop Up
Lab
ad Empoli
dicembre
2014
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 15
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
dove si decide di aprire
e dove no. perché?
l’importanza
dell’esempio
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 16
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
Riaprire la città per rivitalizzare il
centro storico. Co-gestire gli spazi
sfitti attraverso l’integrazione tra
saperi, prodotti, mestieri e attività.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 17
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
artigiani, creatività,
socialità, arte, …
non basta?
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 18
dalla sperimentazione
all’innovazione normativa ed operativa
Con Del.C.C. n°25 del 2 Aprile 2015 si è
approvato il Regolamento Urbanistico
2015 del Comune di Firenze disciplinante
insieme al Piano Strutturale 2010 l’assetto
del territorio comunale (art. 17 LUR 1/2005):
“Introduciamo una norma che risponde alle
esigenze della città e dei giovani in questa
fase così difficile. Consentiamo ai giovani di
utilizzare in modo temporaneo gli immobili
dismessi, superando le destinazioni
urbanistiche permanenti. Questo
permetterà a loro di avviare attività
ovviamente con destinazioni in forma
sperimentale e ai padroni di casa di
acquisire risorse che ne consentano il
mantenimento. Una misura che serve
anche alla città per continuare a crescere
ed evolversi” (Assessore alle Politiche del Territorio
del Comune di Firenze E. Meucci)
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
numeri ed esiti
• nel caso di Empoli si registrano circa
17 spazi rimessi in gioco come
temporary shops e circa 40 attività che
hanno risposto al bando.
• inizialmente i giorni dell’evento sono
stati 3, ma alcune attività hanno deciso
di rimanere almeno fino a 30 giorni.
• si sono sviluppati rapporti tra attività e
proprietari anche oltre l’esperienza
Pop Up.
• il progetto Pop Up inaugurato a
Castelfranco di Sotto e proseguito poi
ad Empoli, ha quindi coinvolto altri 4
comuni ed altri stanno valutando di
partecipare.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 19
buone pratiche prevalentemente TATTICHE
uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
suggerimenti
1. rigenerare il senso di comunità prima di
tutto;
2. il centro storico come specchio
dell’intero territorio sociale, culturale
ed imprenditoriale;
3. conoscere il patrimonio edilizio
dismesso o sfitto ruolo strategico
degli agenti immobiliari e degli
amministratori di condominio;
4. integrare usi, integrare spazi;
5. un progetto semplice, chiaro ed
efficace, motivo delle facile replicabilità;
6. il comune o i consorzi tra commercianti
devono assumere capacità e visione
gestionali e manageriali (TCM);
7. il comune si frappone tra domanda ed
offerta rendendo più fluidi gli accordi;
8. agire anche contemporaneamente tra
più luoghi, più centri, più comuni;
9. cercare la «scintilla».
valutazione: elementi positivi
• metodologia semplice e facilmente
gestibile, quindi traducibile in modello da
applicare anche in altro comune ovvero
possibilità di agire contemporaneamente su
più comuni;
• costruzione rete tra comuni credibile;
• ruolo attivo del Comune nel correlare
domanda ed offerta di spazi.
valutazione: elementi critici
• ruolo determinante della filiera
istituzionale, fino alla Regione, che
finanzia e supporta l’esperienza;
• la promozione di usi temporanei in immobili
del centro storico non garantisce circa la
disponibilità e l’efficacia dell’azione
manutentiva a lungo termine (es.
prestazioni energetiche ed antisismiche dei
manufatti).
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 20
fra TATTICA e STRATEGIA
quali strumenti possibili ?
Es. art. 24 e 26 DL «Sblocca Italia» n°°°°133/2014, convertito dalla Legge n°°°°164/2014
Articolo 24.
(Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali
in materia di tutela e valorizzazione del territorio)
1. I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su
progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da
riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi,
piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale,
di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio
urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare
riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un
periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio
sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di
cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.
Articolo 26.
(Misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati)
1. In considerazione (…), l'accordo di programma di cui al D.Lgs. 267/2000, avente ad oggetto il recupero
di immobili non utilizzati del patrimonio immobiliare pubblico, costituisce variante urbanistica. Allo
scopo di individuare i contenuti dell'accordo di programma, il Comune, (…), presenta una proposta di
recupero dell'immobile anche attraverso il cambio di destinazione d'uso all'Agenzia del demanio, che è
tenuta a valutarla, entro 30 giorni dalla ricezione della stessa, salvo opponga diversa ipotesi di utilizzo
finanziata o in corso di finanziamento, di valorizzazione o di alienazione. (con priorità per gli interventi per
ERP che riducono il disagio abitativo nonché immobili da destinare ad autorecupero per cooperative, ndr)
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 20bis
fra TATTICA e STRATEGIA
come fare in assenza di una forte e credibile filiera istituzionale?
Per esempio agendo attraverso l’Economia collaborativa (Sharing Economy) e cooperativa
es. COOPERATIVE DI COMUNITA’ (da un’idea-progetto di Legacoop lanciata a fine 2010)
http://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita
- implementazione del principio di sussidiarietà nei piccoli comuni, in particolare nei luoghi marginali, con
servizi essenziali in crisi per il decremento dell’impegno pubblico e spesso non appetibili per l’investimento
da parte dei privati come fare senza profitto garantito?
- si costruisce una rete tra cittadini riuniti in forma cooperativa volta ad agire per il mantenimento e
rafforzamento della vitalità di una comunità, spesso soggetta a processi di invecchiamento,
spopolamento, abbandono, per creare un modello di mutualità innovativo rispetto alla pratica degli attori
tradizionali, pubblici e privati;
- la cooperativa di comunità è una realtà cooperativa dove i soci cittadini potranno assumere la qualità di
soci utenti, cioè coloro che fruiranno dei servizi che la cooperativa stessa eroga e /o di soci lavoratori,
coloro che per capacità professionale e lavorativa tali beni e servizi li producono;
- l’obiettivo della cooperativa di comunità è creare una forma sociale ed imprenditoriale adeguata ai
luoghi, alle comunità che li abitano ed ai valori da essi custoditi e, pertanto, sono generalmente dedite
ad attività agricole ed artigianali, a servizi ambientali e filiera delle energie rinnovabili, escursionismo,
turismo sostenibile ed inclusivo, ad attività manutentive, a fornire servizi essenziali (istruzione, trasporti,
negozi di vicinato, sanità e servizi socio-assistenziali), a rispondere alle crisi occupazionali e socio-culturali
d’area.
- attori coinvolti: Legacoop e CoopFond (Fondo per investire in progetti di economica cooperativa); Comuni;
Anci; Protocolli di intesa con Borghi Autentici, Federlegno Arredo, WWF, Legambiente.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 21
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
fonti: www.torri-superiore.org
Torri Superiore è un piccolo borgo del comune di Ventimiglia in
provincia di Imperia (Liguria) situato nei pressi del confine italo-
francese. Una piccola comunità residente (circa 20 persone) si è
impegnata attraverso l’associazione Torri Superiore, a partire
dal 1989, a coordinare gli interventi di restauro del borgo ed il suo
tessuto urbano di stampo medioevale. Nel 1999 si è costituita,
quindi, la società Cooperativa Ture Nirvane per gestire il sistema
di spazi ed attività per l’ecoturismo, l’accoglienza (circa 160
camere), i congressi, la socialità, la ricreazione, la cultura.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 22
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
dove ci troviamo
Il borgo di Torri Superiore si trova nel territorio
comunale di Ventimiglia, in provincia di Imperia
(Liguria), verso il confine italo-francese, tra Sanremo,
Monaco di Montecarlo e la Costa Azzurra. Torino dista
quasi 3 ore di auto. Nei dintorni è inoltre presente il
famoso «borgo telematico di Colletta di Castelbianco».
(progetto di recupero arch. G.De Carlo, 1993-1999)
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 23
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
il contesto: il borgo telematico di
Colletta di Castelbianco
L’ architetto Giancarlo de Carlo progettò il
recupero del borgo ligure di Colletta di
Castelbianco (www.ospitalitacastelbianco.it) dal
1993 al 1999 sull’idea-progetto del «BORGO
TELEMATICO» (www.borgotelematico.it).
Colletta dista circa 90 km da Torri Superiore ed
ha costituito per molto tempo un modello
virtuoso di intervento nelle politiche di
recupero e riuso dei borghi abbandonati.
Caratteristica dell’intervento è stata il ricorso a
tecniche di riqualificazione in chiava
bioclimatica ed a tecnologie digitali di
supporto per invitare a risiedere nelle Aree
Interne operando attraverso forme di telelavoro.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 24
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
cosa sono gli ecovillaggi?
Per ECOVILLAGGI si possono intendere comunità estese insediate che conducono una vita comunitaria fondata
principalmente sulla sostenibilità ambientale, la riduzione dell’impronta ecologica, la permacultura ed altre forme di
agricoltura biologica, l’autosufficienza alimentare, il ricorso a fonti energetiche alternative. Gli ecovillaggi si distinguono
dalle semplici comunità perché più articolati e solitamente aperti al resto della collettività al fine di promuovere forme
possibili di “transizione” verso nuovi e più sostenibili modelli di vita sociali, ambientali, culturali.
Torri Superiore è stato il primo ecovillaggio della Liguria e comprende sia gli abitanti residenti sia gli abitanti
provvisori o ospiti che vengono accompagnati a fare propri i principi ispiratori della sostenibilità ambientale, della
permacultura, della vita comunitaria, della bioedilizia, dell’autosufficienza alimentare (per quanto possibile).
In particolare nella gestione dell’ecovillaggio si cerca di ricorrere sempre al metodo decisionale del consenso volto ad
esaltare l’intelligenza collettiva per il superamento progressivo dei conflitti con il supporto di personale qualificato (la
residente Beatrice Briggs è fondatrice e direttrice dell’IIFAC Istituto Internazionale per la Facilitazione ed il Cambiamento).
Torri Superiore partecipa al movimento per la Permacultura ed alla rete degli Ecovillaggi GEN-Europe e RIVE (Rete
Italiana Villaggi Ecologici).
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 25
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
il percorso di Torri
Superiore
• Il borgo medievale di Torri Superiore (tardo XIII secolo) verso il XX secolo risulta praticamente
abbandonato, evidentemente per crisi sociale e occupazionale.
• Verso la fine degli anni ‘80 del XX secolo, dopo le esperienze delle Comuni, una coppia di
Torino decide di acquistare alcuni immobili del borgo, coinvolgendo altri conoscenti a seguirli
(si tratta della “scintilla”), condividendo ideali comunitari ed ecologisti.
• Nel 1989 nasce a Torino l’Associazione Torri Superiore (30 membri) con lo scopo di
restaurare, ripopolare e rivitalizzare l’antico borgo ligure.
• Durante gli anni ‘90 si conducono le trattative e si acquisisce via via l’intera struttura attraverso
una società dedicata che poi si scioglie e trasferisce la proprietà per il 50% all’Associazione
(spazi comuni e centro culturale) e per il 50% al gruppo di soci che aveva investito il capitale
iniziale l’obiettivo è stato trovare l’equilibrio tra spazi privati e spazi comuni, a differenza
della esperienza totalizzante della vera e propria Comune.
• L’Associazione Torri Superiore si è adoperata dal 1997 al 2012 di coordinare i lavori di
restauro del borgo, ricorrendo a ditte locali, membri della comunità residente, volontari-turisti
giunti da tutto il mondo.
• La comunità residente è costituita da circa 20 membri fissi (di cui 8 bambini) ai quali si
aggiungono i visitatori, gli utenti, i volontari.
• Essendo una parte del patrimonio in comune, lasciando l’associazione si lascia anche il bene e
questo induce a ponderare le scelte, ritenendosi che se fosse stato tutto privato allora
facilmente il progetto si sarebbe potuto arenare. Mentre i proprietari degli spazi privati hanno
un tacito accordo con gli altri ovvero che, qualora volessero abbandonare il progetto,
venderebbero agli altri soci.
• Il patrimonio dell’Associazione Torri Superiore (centro culturale e spazi comuni e ricettivi) è
gestito dalla società cooperativa Ture Nirvane a r.l. che è costituita da 7 soci con 4
dipendenti. Ture Nirvane è socia di Legacoop e riconosciuta come Cooperativa di Comunità.
• Caratteristica principale dell’ecovillaggio è dunque la forte motivazione e la condivisione
dell’ideale di vita comunitaria come “via di transizione” verso un nuovo modello di società
sostenibile da una punto di vista sociale, culturale ed ambientale.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 26
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
il percorso di Torri
Superiore
una coppia
di Torino
“scintilla”
coinvolgimento
altri attori
motivati per
condivisione
ideali
prime
acquisi
zionii
ospitalità come
“economia forte” o trainante
ass. Torri
Superiore
società
strumentale
all’acquisto
del patrimonio
acquisizi
one
completa
trasferimento
patrimonio
50% gruppo di
soci investitori
(spazi privati)
50% ass.Torri
Superiore, (spazi
comuni e centro
culturale)
gestione
attraverso
soc. cooperativa
Ture Nirvane
“economie deboli”:
- attività socio-culturali
(corsi, seminari, congressi)
- permacultura e agricoltura bio
- ecoturismo
- campi di volontariato per
supporto attività
eventi per
abitanti locali
(feste,
matrimoni,
comunioni, …)
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 27
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
restauro
materiali e tecniche tradizionali, bioedilizia
e risparmio energetico, impianto solare,
fotovoltaico, compost toilet,
fitodepurazione e sperimentazioni varie.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 28
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
ospitalità
l’ospitalità come “economia forte” per
innescare i processi e garantire la tenuta delle
articolate “economie deboli” (attività, agricolt.)
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 29
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
attività
Corsi, seminari, lavori
per produrre cultura,
sostenere le strutture
e l’esperienza dell’EcV
di Torri Superiore.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 30
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
volontariato
L’ecovillaggio è sede di campi
di volontariato a supporto
delle attività di restauro del
borgo, delle pratiche agricole,
della conduzione delle forme
di ospitalità e delle altre
attività previste. Torri
Superiore attrae volontari da
tutto il mondo permettendo
due opzioni, a tempo pieno
(nei mesi estivi) o alternanza
vacanza-lavoro (tutto l’anno).
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 31
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
agricoltura
L’ecovillaggio di Torri
Superiore conduce pratiche
di permacultura per il
rafforzamento della diversità
del paesaggio, la sua
integrità, la sua resilienza. A
tal riguardo si organizzano
corsi e seminari di
formazione e
sperimentazione.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 32
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE
Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
suggerimenti
1. la comunità crea il borgo;
2. esplicitare i valori fondanti la comunità
per l’efficacia dell’azione sul borgo;
3. rapporto tra ospitalità (economia forte) e
altre attività (economia debole);
4. l’ospitalità del borgo è solo una parte del
progetto di “comunità” che comprende
attività che implementano i valori
fondanti ed identitari;
5. i valori della comunità come fattore di
attrazione turistica;
6. in una dimensione processuale, la fase
iniziale di lavoro sul borgo (in questo
caso il restauro) può essere fattore di
attrazione turistica e coinvolgimento;
7. la filiera istituzionale può essere sostituita
da una comunità fortemente motivata e
cementata da valori chiari;
8. la «scintilla» può anche essere
rappresentata da due persone, se queste
sono particolarmente motivate ed in rete
con altri attori.
valutazione: elementi positivi
• forte rapporto tra comunità e borgo: i valori
della comunità identificano l’offerta del borgo e
permettono di realizzare rete con altri centri;
• offerta “sistema dei borghi” (Torri Superiore,
Colletta di Castelbianco, …);
• rapporto tra ospitalità come fattore trainante
ed altre attività come matrice di contesto e
qualificante;
• qualificazione dei componenti della
comunità del borgo (valori e competenze);
• forma cooperativa dedicata alla gestione degli
spazi comuni e attività.
valutazione: elementi critici
• il ruolo determinante del sistema di valori
condivisi può limitare la replicabilità del
modello a livello territoriale;
• a lungo termine il cambio nel sistema di
valori che connota strutturalmente la comunità
può tradursi nella modifica sostanziale della
gestione del borgo, dei suoi spazi e attività.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 33
comparazione tra strumenti e metodologie
nei processi di riqualificazione dei borghi
Borgo Tufi, Castel del Giudice
(IS)
1. Il comune di Castel del Giudice si attiva
per il progetto Bio-Paese (albergo
diffuso + agricoltura biologica);
2. Nasce una società cooperativa tra
Comune (5%) e 50 abitanti per
realizzare su 48 ettari di terrenti incolti
meleti biologici con innovazione di
conduzione azienda agr. Melise Srl.
3. Il Comune (20%) costituisce insieme a
partners privati una Società di
Trasformazione Urbana STU - VELLO
SPA per acquisire la parte meridionale
del paese (ex stalle) e procedere alla
ristrutturazione per albergo diffuso e 2
centri polifunzionali;
4. Nella prima fase si realizzano 25 alloggi
per 3 Mln euro (2,2 infrastr. Pubbliche)
ad uso ospitalità;
5. Nella seconda fase si prevede di
realizzare 19 alloggi per ospitalità,
vendita e proprietà frazionata;
6. Sono previsti servizi collettivi: piscina
coperta, spa, palestra, ristorante, sala
polifunzionale, aree gioco per bambini.
Per favorire l’azione di acquisizione e
riqualificazione urbana si costituisce
una apposita SOCIETÀ DI TRASFORM.
URBANA. Ruolo della parte nell’insieme
per l’integrazione urbana e sociale.
Borgo di Postignano, Sellano
(PG)
1. Due professionisti napoletani decidono
di investire nel borgo abbandonato di
Postignano SOCIETÀ MIRTA SRL;
2. 1992-1994 acquisto del borgo e nel
1996 comincia restauro;
3. 1997 terremoto in Umbria, forti
criticità: il Comune vuole abbattere, ma
nel 2004 vincolo 1089/39 e vincolo
D.Lgs. 42/2004;
4. si accede ai fondi per PIR Programma
Integrato di Ricostruzione e nel 2007
apre di nuovo il cantiere;
5. Qualificazione del prodotto:
bioedilizia e riqualificazione
antisismica, arredo di pregio, internet
wifi + servizi comuni interni al borgo
(ristobar, portineria, sorveglianza,
museo, spazi congressuali attrezzati),
spazi esterni di complemento (spa,
palestra, sala convegni, tennis,
parcheggi, ristorante, hotel de charme),
gestione servizi (Mirto servizi).
Ruolo della SOCIETÀ DI CAPITALE
PRIVATO per gestire unitariamente il
vasto programma di intervento,
qualificazione, sviluppo e marketing
immobiliare, impossibile per comuni
piccoli. Fondamentale analisi per il
posizionamento sul mercato.
Centro storico di Lecce nei
Marsi (AQ)
1. I privati decidono di donare al Comune
i loro immobili sfitti, degradati e senza
mercato del centro storico;
2. Il COMUNE tramite procedura pubblica
emana un avviso pubblico per
l’alienazione di immobili nel centro
storico al prezzo simbolico di 1 euro;
3. Impegno dell’acquirente alla
riqualificazione e rivalutazione
dell’immobile entro 1 anno;
4. Spese notarili per registrazione, volture
ed accatastamento a carico
dell’acquirente;
5. Dal titolo abilitativo i lavori devono
partire entro 2 mesi;
6. A garanzia dell’acquisto, l’acquirente
stipula polizza fideiussoria di 5.000€
che si vedrà restituire dopo 3 anni;
7. Ulteriori iniziative comunali es. gara per
la concessione di immobili di proprietà
destinati ad uso di servizi socio-
assistenziali e di interesse collettivo.
Ruolo del COMUNE-INTERMEDIARIO:
criticità spesso per enorme numero di
proprietari, variamente localizzati, ed
eccessivo frazionamento. Altro
problema sono le condizioni specifiche
dell’edificato che possono minare la
strategia incrementale.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 34
rigenerazione dei centri storici, immagine e target:
es. borghi, benessere e terza età, il caso di Riccia (CB)
Brand: benessere e terza età, la rigenerazione del borgo di Riccia (CB) facendo leva sul
«Turismo parasanitario», della salute e del benessere, integrando la residenza attiva in un
luogo suggestivo con percorsi riabilitativi e terapeutici.
acquisizione da parte del
Comune di 10 immobili per
40-50 posti letto
sistema di servizi comuni
(reception, cinema e spazi
ricreativi, per attività fisica e
riabilitazione, orti, percorsi
benessere) e riqualificazione
spazi ed architetture
pubbliche
1° FASE: RUOLO DEL COMUNE
ricerca partner per
gestione e sviluppo
intervento (costi
stimati 1,5-2 Mln euro)
acquisizione e
ristrutturazione altri
immobili considerati
«disponibili» per giungere
fino a 100 posti letto
supporto del Comune per
garantire sostenibilità
gestionale e redditività
investimento
2° FASE: RUOLO DEL PARTNER PRIVATO
L’analisi e la scelta del brand sono finalizzate a posizionare sul mercato dell’offerta turistica e
residenziale il programma di rigenerazione del centro storico e del borgo e garantire la redditività
dell’investimento di capitale privato (si stima il rendimento atteso minimo nel 7-8%, fonte: Il Sole24ore «Da
Terni ad Isernia, recuperi per il Turismo», Casa 24plus, 17 Ottobre 2013).
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 35
rete tra
centri
rivitalizzaz.
funzionale
riqualific.
antisismica
riqualific.
energetica
rigenerazione
urbana
rigenerazione
territoriale
Programmi di Innesco:
Turismo Sostenibile ed Filiera
ER e Risparmio Energetico
Il turismo sostenibile e lo sviluppo della filiera
delle energie rinnovabili e del risparmio
energetico come programmi di innesco per una
strategia complessiva e duratura basata sulla
rigenerazione urbana dei centri storici
(integrazione tra riqualificazione energetica
ed antisismica e rivitalizzazione funzionale) in
una rete tra centri di rigenerazione territoriale.
integrare TATTICA e STRATEGIA: programmi di innesco
per attivare il processo di rigenerazione
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 36
1. per favorire il «matching tra offerta e domanda di progettualità» bisogna indagare
preliminarmente le condizioni effettive del borgo, nelle sue componenti e nelle sue relazioni
locali e territoriali, oltre ad interrogare le aspettative della comunità e gli obiettivi delle
amministrazioni comunali;
2. dedurre dall’analisi metodologie e percorsi di intervento più appropriati per ciascun
borgo nel sistema di rete territoriale (processo);
3. costruire l’immagine del singolo borgo e della rete tra borghi (prodotto);
4. riconoscere ruolo al processo, articolato quanto meno in due fasi: la fase di innesco con
maggiore protagonismo dell’ente comunale e la fase di sviluppo e gestione con ricerca di
partenariato privato (es. società di capitale privato, società cooperativa, ecc.);
5. individuare nel processo una fase/programma di innesco, eventuali «scintille» (attori,
esperienze, temi, luoghi), fattori leva (es. la riqualificazione energetica, leva fiscale)
6. integrare nel processo azioni tattiche con programmi strategici;
7. supportare il processo, come? Comitato Sindaci, Sindaco Comune Capofila, Forum di
Comunità, Agenzia del Cambiamento, Think Tank, quali competenze considerare?
8. combinare sapere esperto/locale e sapere esterno/interno;
9. coinvolgere gli attori privati (sussidiarietà orizzontale) dall’ideazione alla gestione;
10.riconoscere il turismo come starter/driver del processo ed integrare l’innovazione sociale
prime conclusioni
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 01
deduzioni dalla
1°°°° FASE:
- il turismo
sostenibile
nel sistema
dei borghi
- un’Agenda
urbana per le
Aree Interne
lineamenti per un programma
2°°°°FASE
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 02
1. comunità-borgo
identità e progetto tra comunità e borgo
2. tema catalizzatore
associare ad una comunità-borgo un tema per
identificare un brand e catalizzare un processo
3. scintilla
persona, gruppo, esperienza attiva
4. leve
leva energetica, leva fiscale, finanziaria ed in
parte urbanistica
5. processo
definire una fase 1 di innesco ed una fase 2 di
sviluppo/gestione ed integrare tattica e strategia
6. indicatori/target
indicatori e target totali ed articolati per fase e
per area
7. attori/azioni
Comuni, Gal, CM, Parco, BCC, Associazioni di
categoria, Associazionismo Protocollo Intesa,
Accordo Quadro, modello di Piano Strategico
8. strumenti/risorse
CLLD, Società di Trasformazione Urbana e
Territoriale, Fondi diretti e Strutturali 2014-2020
schema metodologico/1
lineamenti per un programma
il sistema dei borghi e l’Agenda urbana delle Aree Interne
da «Linee guida per costruire
una Strategia di area-progetto»
(DPS nov 2014):
• assumere una visione di medio (3-5
anni) e lungo periodo (15-20 anni)
• motivazioni alla base
dell’area perimetrata
• natura dei problemi
• opzione zero e scenario:
attenzione a ciò che già c’è
• risultati attesi
• indicatori e target
• azioni ed agenti
• strumenti e risorse
• accordo di programma quadro
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 03
lineamenti per un programma
il sistema dei borghi lungo la direttrice costa-entroterra
schema metodologico/2
il turismo sostenibile
e l’ospitalità come fattori
starter e driver del processo
di rigenerazione urbana e territoriale
lungo la direttrice costa-entroterra
del «calcare», per attivare
la qualificazione del sistema
produttivo e dei servizi
Quale la motivazione
che induce l’alleanza
tra i comuni
dell’area-progetto?
1. Fare massa critica,
progettuale e
relazionale
2. Destagionalizzare
l’economia turistica,
qualificare l’offerta di servizi
e attivare filiere produttive
turismo / ospitalità
agricoltura
artigianato
servizi
Piaggine
Rofrano
montagna
del
Cervati
turismo / ospitalità
agricoltura
artigianato
servizi
Casaletto S.
Morigerati
Tortorella
valli e
fiumi
turismo / ospitalità
agricoltura
artigianato
servizi
Camerota
Marina
Lentiscosa
Licusati
transetto
costa-
collina
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 04
lineamenti per un programma
turismo, ospitalità, nuova residenza, nuova produzione
schema
metodologico/3
bottega campo
casa
bottega
casa
campo
campo
bottegacasa
casa
bottega
campo
casa
bottega campo
l’offerta integrata
per attrarre turismo,
ospitalità, residenza
temporanea
e nuova residenza
patrimonio immobiliare da
conoscere, classificare,
valutare e riproporre
ad insiders/outsiders
bio-agricoltura
ed ecoturismo
bioedilizia per
residenza e
ospitalità
servizi e
produzioni
della ruralità
contemporanea
1 1 1 2 2 2 3
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 05
TIPOLOGIA
PREVALENTE
PATRIMONIO
TIPOLOGIA
PREFERENZIALE
OBIETTIVO
TIPOLOGIA
PREFERENZIALE
INTERVENTO
TIPOLOGIA
PREFERENZIALE
STRUMENTO
BORGO
ABBANDONATO/1
(es. Postignano)
OSPITALITA’, RICETTIVITA’
DI MEDIO-ALTO LIVELLO,
SECONDE CASE,
PROPRIETA’ FRAZIONATA
PROGETTO DI SVILUPPO
IMMOBILIARE
SOCIETA’ DI CAPITALE
PRIVATO
BORGO
ABBANDONATO/2
(es. Torri Superiore)
PROGETTO DI COMUNITA’,
SPAZI PRIVATI E SPAZI
APERTI AL PUBBLICO
PROGETTO DI RESTAURO
E PROGRAMMA ATTIVITA’
CONNESSE
SOCIETA’ COOPERATIVA
PARTE IDENTIFICABILE
NELL’INSIEME
(es. Castel del Giudice)
Vedi normativa regionale
della Campania (Reg.
4/2013 di cui alla Lr 17/01)
OSPITALITA’, RICETTIVITA’
MEDIO LIVELLO, SECONDE
CASE, ATTREZZATURE DI
INTERESSE COLLETTIVO
PROGRAMMA DI
INTERVENTI
PARTENARIATO
PUBBLICO-PRIVATO,
ES. SOCIETA’ DI
TRASFOMAZIONE URBANA
STU
IMMOBILI DIFFUSI
NEL BORGO
(es. Lecce nei Marsi)
OSPITALITA’, RICETTIVITA’
DI LIVELLO MEDIO,
BOTTEGHE, NUOVA
RESIDENZA,
ATTREZZATURE DI
INTERESSE COLLETTIVO
SISTEMA DI INTERVENTI
ISOLATI OVVERO
PROGRAMMA DI
INTERVENTI SU INIZIATIVA
COMUNALE
RUOLO INTERMEDIARIO
DEL COMUNE, ACCORDI
CON I PRIVATI
lineamenti per un programma
conoscere, classificare, proporre
strategico
tattico
conoscere e classificare il patrimonio immobiliare in disuso:
tipologia, condizioni, regime proprietario, localizzazione studio di fattibilità
schema metodologico/4
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 06
lineamenti per un programma
strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale
Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di SALERNO 2012
(approvato con Del.G.P. n°°°°15 del 30.03.2012)
Capo XV – Gli immobili relitti o in disuso
Art. 101 – Criteri di identificazione nei PUC
Art. 102 – Indirizzi e parametri d’uso
Art. 103 – Opere pubbliche incompiute
Nella redazione dei PUC i Comuni sono tenuti ad allegare specifico elaborato di ricognizione
e descrizione del «patrimonio di aree e immobili pubblici e/o privati relitti, in disuso,
dismessi, sottoutilizzati, degradati – comprensivo del patrimonio storico disabitato».
Al fine di incentivare il riuso «a fini sociali, ricreativi, culturali, turistici, produttivi,
commerciali e per l’edilizia sociale», i Comuni dovranno procedere alla perimetrazione di
comparti con la presenza di immobili relitti o in disuso e per i quali predisporre appositi Piani
di Riqualificazione Urbana o PUA sulla base di specifici indirizzi.
Le opere pubbliche rimaste incompiute potranno essere oggetto di proposte di
completamento o riconversione o ristrutturazione mediante forme di partenariato
pubblico/privato.
schema metodologico/5
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 07
lineamenti per un programma
strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale
LUR Campania n°°°°16/2004
Articolo 36
Società di trasformazione urbana STU e territoriale STT
1. E’ consentita la costituzione, da parte dei comuni, anche con la partecipazione delle province e della regione, di società per
la progettazione e la realizzazione di interventi finalizzati alla trasformazione urbana e territoriale.
2. Le società di cui al comma 1 possono essere a capitale interamente pubblico o miste a capitale prevalentemente
pubblico, ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, articolo 120.
3. La partecipazione alle società miste dei proprietari di immobili interessati dagli interventi di cui al comma 2 è disciplinata
con regolamento regionale.
D.Lgs. 267/2000
Articolo 120
Società di trasformazione urbana
1. Le città metropolitane e i comuni, anche con la partecipazione della provincia e della regione, possono costituire società per
azioni per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, in attuazione degli strumenti urbanistici
vigenti. A tal fine le deliberazioni dovranno in ogni caso prevedere che gli azionisti privati delle società per azioni siano
scelti tramite procedura di evidenza pubblica.
2. Le società di trasformazione urbana provvedono alla preventiva acquisizione delle aree interessate dall'intervento, alla
trasformazione e alla commercializzazione delle stesse. Le acquisizioni possono avvenire consensualmente o tramite
ricorso alle procedure di esproprio da parte del comune.
3. Le aree interessate dall'intervento di trasformazione sono individuate con delibera del consiglio comunale.
L'individuazione delle aree di intervento equivale a dichiarazione di pubblica utilità, anche per le aree non interessate da opere
pubbliche. Le aree di proprietà degli enti locali interessate dall'intervento possono essere attribuite alla società a
titolo di concessione.
4. I rapporti tra gli enti locali azionisti e la società per azioni di trasformazione urbana sono disciplinati da una convenzione
contenente, a pena di nullità, gli obblighi e i diritti delle parti.
Circolare Min.LL.PP. dell’11.12.2000 o «Circolare Nesi»
I proprietari delle aree oggetto degli interventi programmati dalla STU possono divenire soci della società previo accordo a
trattativa privata. La conformità del programma della STU al PRG vigente non è da interpretare come semplice conformità ma
anche come eventuale adeguamento e necessaria specificazione per la realizzazione dell’intervento.
schema
metodologico/6
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 08
lineamenti per un programma
strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale
Legge regionale della Campania n°°°°18 dell’8 Agosto 2014
«Organizzazione del sistema turistico in Campania»
La Regione con Delibera di Giunta individua e delimita AMBITI TERRITORIALI TURISTICI OMOGENEI quali
«aree delimitate nelle quali, per storia turistica o per chiara potenzialità, sono organizzate ed ottimizzate le
offerte dei servizi pubblici e privati per il turismo e dove sono integrati il patrimonio umano, ambientale,
produttivo e culturale del territorio» (art. 7).
«1. sono definiti POLI TURISTICI LOCALI (PTL) le forme associative di soggetti pubblici e privati che operano
per il turismo all’interno degli ambiti turistici territoriali omogenei (…)» (art.8).
Art. 9 - (Finalità dei PTL)
1. L’attività dei PTL ha le seguenti finalità:
a) la redazione del programma annuale dei servizi e delle attività di promozione turistica del PTL;
b) l’attuazione di interventi per il miglioramento della qualità dei servizi turistici, dell’accoglienza, dell’accesso e della ricettività, attuati o
gestiti da soggetti pubblici o privati;
c) il sostegno all’attuazione di interventi, anche infrastrutturali, necessari alla qualificazione ed alla diversificazione dell’offerta turistica
dell’ambito territoriale di riferimento, nonché alla riqualificazione urbana e territoriale delle località appartenenti al medesimo PTL;
d) l’inserimento di interventi di valorizzazione delle risorse locali per fini turistici all’interno degli strumenti di pianificazione e di
programmazione regionale;
e) il sostegno delle attività e dei processi d’integrazione tra soggetti pubblici o privati nell’ambito del settore turistico;
f) il sostegno alla crescita della cultura dell’ospitalità nelle comunità residenti e della professionalità degli operatori del comparto.
«1. Gli enti locali ed i soggetti privati, in forma associata, maggiormente rappresentativi sul territorio nel
settore turistico, che operano in un ambito territoriale turistico omogeneo, progettano e propongono alla
Regione la costituzione del PTL» (art.10).
luci e ombre delle politiche di settore
Nel Cilento e Vallo di Diano il dibattito in corso sembra proporre un unico Polo Turistico Locale: a
questo punto le DIRETTRICI COSTA-ENTROTERRA potrebbe permetterne una opportuna e strategica
articolazione introducendo innovazioni nelle relazioni parallele alla costa.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 09
FORUM
stkhds
lineamenti per un programma
strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale
es. modello di Piano Strategico di Sviluppo Sostenibile per la Valdera e l’Alta Val
di Cecina, Eos Consulting, 2002-2003 (fonte: www.eosconsulting.fi.it)
schema
metodologico/7
Diagnosi
Analisi
territoriale e
socio-
economica
Analisi
SWOT
Punti di forza
Punti di debol.
Opportunità
Minacce
STRATEGIA
DI PIANO
Idea-Forza
Ambiti di intervento
Linea d’azione
Progetti di eccellenza
Contributi specialistici
Parco progetti
COMITATO DI COORDINAMENTO
Valdera e Alta Val di Cecina (PI)
16 Comuni, 1340kmq, 110.000 ab
ASSEMBLEA DEI PROMOTORI
MACROAREE DI
PROGRAMMAZIONE
REDAZIONE
E
COORDINAMENTO
TECNICO
SCIENTIFICO
DEL PIANO
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 10
Macro Comunità-
borgo
Tema
catalizzatore
Scintilla Leve Processo Indicatori/
target
Attori/
azioni
Strumenti/
risorse
Piaggine
Alta
MontagnaRofrano
Morigerati
Valli e
fiume
CasalettoS
Tortorella
Camerota Costa e
collina
SISTEMA Direttrice
costa-
entroterra
lineamenti per un programma
strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale
schema metodologico/8
protagonismo dei Comuni e delle Comunità locali e territoriali (operatori pubblici e privati)
per costruire il FRAMEWORK-guida del processo di nuova consapevolezza e cambiamento
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 11
Costituzione Forum e Lab
AZIONI PREVALENT. TATTICHE
• workshop resid. / campi volont.
• supporto ai PUC
• riuso e immobili pubblici (artt.24-26
DL Sblocca Italia) soc. coop.
• programmi di intervento nodo/rete
(Fondi Diretti / Fondi Strutturali es.
«Villaggi Rurali»)
• indic/target; att/azioni; stru/risorse
lineamenti per un programma
schema proposto
DIRETTRICE DEL CALCARE
Pr. Intesa e Coordinamento 6C
FORUM LAB
Pi Ro Mo CS To Ca
tema catalizzatore
Leve
(fiscale, finanziaria,
urbanistica,
energetica)
PROCESSO
Scintilla
PROGRAMMA DI INNESCO
Analisi socio-
economica
territoriale e SWOT
Individuazione e
classificazione
patrimonio
immobiliare in
disuso (PTCP SA)
Analisi e valutazione
per la riqualificazione
energetica e
antisismica
Marketing d’Area
PROGRAMMA DI SVILUPPO E GESTIONE
EcoTurismo / Ospitalità
•Innovazione
sociale
•Filiere
produttive
bioedilizia
x residenza
e ospitalità
servizi e
produzioni
rura. contem.
bioagricolt.
ed
ecoturismo
Idea-Forza
Ambiti di intervento
Linee d’azione
Progetti strategici
Programmi integrati
STT
indicatori/
target
attori/
azioni
strumenti/
risorse
visione ed
operatività
dei PUC
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 12
lineamenti per un programma
forma proposta
Il LABORATORIO DI PIANIFICAZIONE
PARTECIPATA è lo strumento operativo
previsto per la costruzione del processo di
copianificazione, come definito dal Piano
Territoriale Regionale della Campania (art.4
Lr 13/2008).
L’attività di copianificazione consiste, tra
l’altro, nell’analisi delle implicazioni
urbanistiche e territoriali di piani strategici,
con riferimento ad ambiti territoriali di
coordinamento intercomunale (art.4 c.2
lett. l) ovvero nella promozione della
cooperazione tra enti locali per mezzo di
specifiche intese finalizzate alla salvaguardia
dei territori aventi valore ambientale e
culturale (lett. p).
Il Laboratorio di pianificazione partecipata,
aperto alle collettività locali, costituisce altresì
lo strumento di coinvolgimento delle
popolazioni e del partenariato socio-
economico nei meccanismi di pianificazione
territoriale ed urbanistica (art.7 c.3).
I 6 Comuni del TookMC, pur partecipando
differenti Sistemi Territoriali di Sviluppo, come
definiti dal PTR, presentano la stessa
dominante «naturalistica».
laboratorio di pianificazione partecipata
(art. 7 Lr 13/2008 della Reg. Campania)
arch. FRANCESCO RUOCCO
ruoccofr@libero.it
arch. FRANCA MARIA BELLO
francabelloarchitetto@gmail.com
arch. MASSIMILIANO RUGGIERO
massimilianoruggiero@tiscali.it
ing. OLIVER RIZZO
oliver_rizzo@hotmail.it
www.reframeworkgroup.it

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Aree interne, borghi e centri storici

  • 1. Aree interne, borghi e centri storici: prospettive di ri-generazione urbana e territoriale TOOK MARCHE-CILENTO 2014-2015 Transfer Of Organised Knowledge PON Governance e Assistenza Tecnica giugno 2015
  • 2. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 00 www.reframeworkgroup.it piattaforma culturale e professionale per lo sviluppo del piano/progetto di rigenerazione urbana e territoriale delle aree interne nel mezzogiorno arch. Francesco Ruocco arch. Franca Maria Bello arch. Massimiliano Ruggiero • Urbanistica e Pianificazione; • Bioclimatica & Bioarchitettura • Europrogettazione; • Sismica (ARCALAB). • Presidio e/è Sviluppo per le Aree Interne vs spopolamento • E’ possibile un’Agenda urbana per le Aree Interne? • Pianificazione Urbanistica Comunale, Borghi e Centri Storici • Riqualificazione Energetica; • Riqualificazione Antisismica; • Rivitalizzazione Funzionale. • AMBITO DI RIGENERAZIONE • Comunità, Borgo e Centro Storico. IX Legislatura – Consiglio Regionale della Campania Proposta di Legge “Modifiche alla legge regionale 18 ottobre 2002, n. 26 (Norme ed incentivi per la valorizzazione dei centri storici della Campania e per la catalogazione dei beni ambientali di qualità paesistica. Modifiche alla legge regionale 19 febbraio 1996, n. 13)” - Reg. Gen. n. 478. ad iniziativa dei consiglieri on.li Donato Pica, Rosa D’Amelio e Giulia Abbate Depositata in data 11 settembre 2013
  • 3. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 01 Obiettivo: trasferire buone pratiche sulla ri-generazione urbana e territoriale dei “borghi” Risultato: proposta metodologica di un programma di intervento sui 6 comuni del TOOK Marche- Cilento Contributo: Aree Interne / Borghi / Centri Storici 1°Fase: Metodologie e buone pratiche 2°Fase: Lineamenti per un programma
  • 4. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 02 il punto di partenza 1°°°°FASE Un’area: il Cilento – Parco Nazionale, Sito Unesco, Area Interna, area marginale rispetto ai consolidati lineamenti dello sviluppo socio-economico, in spopolamento, con disequilibri ambientali-insediativi, significative potenzialità, capitale istituzionale e relazionale da qualificare. Un ambito: 6 comuni che intendono condividere un percorso sul tema Turismo Sostenibile e borghi, Piaggine, Rofrano, Morigerati, Casaletto Spartano, Tortorella, Camerota, dai connotati differenziati ma lungo una direttrice costa-entroterra (del «calcare»). Un progetto in corso: TMC con gemellaggio Cilento-Corinaldo per il trasferimento di buone pratiche su Turismo Sostenibile e Smart Countryside (riconoscimento DPS) Un tema: buone pratiche di rigenerazione urbana del sistema di borghi Una finalità generale: riattivare nuova domanda Un sistema di obiettivi: a) destagionalizzare e qualificare l’offerta turistica; b) integrare il sistema di borghi lungo direttrici costa-entroterra; c) identificare il percorso di ciascun borgo; d) presidiare per sviluppare e viceversa; e) rigenerare il patrimonio edilizio esistente in particolare di valore storico.
  • 5. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 03 tanto per cominciare nuovi targets emergenti nel campo turistico: es. turisti cinesi: gli 11 miliardi di dollari spesi in Europa nel 2013 diventeranno 37 entro il 2023. Gli hotel europei stanno però investendo in servizi dedicati ai cinesi meno del resto del mondo. Venezia, Milano, Roma e Firenze sono le prime 4 destinazioni dell'intera Europa (fonte: InterContinental Hotels Group, www.ihg.com, Maggio 2015). Petralia Soprana (PA), sabato 23 Maggio 2015, convegno «Albergo Diffuso: sviluppo di un turismo sostenibile nei piccoli Comuni Chinese Friendly»: «L’albergo diffuso oggi rappresenta l’unica possibilità di sviluppo dei piccoli paesi che possono attivare un turismo non invasivo all’interno dei centri storici facendo diventare albergo le case vuote (…) La Cina sembra lontana ma è più vicina di quanto crediamo se consideriamo che i cinesi sono abituati a spostarsi per lunghe tratte. A ciò possiamo aggiungere che i borghi possono dare ai cinesi una cosa che le città non possono offrire e cioè l’autenticità” (Giancarlo Dall’Ara).
  • 6. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 04 scenario attuale: opportunità e criticità prevalenti CRITICITA’ • crisi socio-economica ed spopolamento aree interne; • segnali di ripresa ma per il Sud persistono condizioni strutturali negative; in particolare in assenza di «ossatura urbana» (Rapporto ISTAT 2015) che può fare il «locale» in attesa dello Stato? • assenza di densità di relazioni urbane rende poco competitivi strategie di inclusione sociale, smart planning, co-gestione dello spazio urbano; • con l’incedere della globalizzazione il divario Nord-Sud in Italia aumenta (Il Sole 24ore, 26 Apr 2015) • crisi del settore viario e del governo del rischio idrogeologico; • indebolimento/indefinizione degli enti intermedi; • condizione di «stallo» dell’esperienza Parco; • stagione dei PUC in corso ma a rilento ed in fase critica (Lr 16/2004); • attualità del tema «aree interne» ma scollegato rispetto ai processi metropolitani ( tripartizione PON CMt – POR CMd – Strategia Aree Interne); • aumenta il consumo di suolo: la Campania ha raggiunto il 9,8% del suolo totale (Ispra, 2015) non ci possiamo più permettere i «borghi abbandonati, case vuote e centri storici disabitati»; • età media crescente rispetto alle nuove tecnologie. prevalenti OPPORTUNITA’ • processo in corso di condivisione interna e gemellaggio esterno TMC; • differenziata offerta turistica potenziale lungo direttrice costa-entroterra basata su identità chiare e differenti (mare-collina, fiume, montagna); • atteso servizio alta velocità per Sapri; • strategia nazionale e regionale sulle aree interne presidio e/è sviluppo; • programmazione fondi strutturali 2014-2020 ruolo delle dimensione urbana quale urbanità? • processo di riassetto amministrativo in corso (L.56/2014); • per ridurre il consumo di suolo, ottimizzare il patrimonio esistente, la rigenerazione urbana per qualificare e rilanciare il settore edile; • Protocollo di Intesa 2014 tra Ance e Parco sulla rigenerazione urbana e bioedilizia (secondo elaborazioni Ance 2014, l’investimento potenziale in Prov SA delle ristrutturazioni è circa 574 Mleuro) • L’economia collaborativa (sharing economy) per rivitalizzare la città, la comunità, il mercato socio- economico e culturale e per fornire servizi nelle aree carenti (co-housing, co-working,…) ruolo del supporto tecnologico • ruolo dei saperi tradizionali ed antichi.
  • 7. e’ possibile un’agenda urbana delle Aree Interne? Ipotesi di lavoro: per un programma di innovazione e qualificazione dell’offerta turistica e socio-economica dell’area TOOK MC, è necessario strutturare il sistema dei borghi lungo la direttrice costa-entroterra: b Il sistema dei comuni e dei borghi che partecipa al progetto TOOK Marche-Cilento si sviluppa proprio lungo l’areale che è stato classificato come «ultraperiferico» nella lettura ministeriale delle Aree Interne regionali della Campania. sperimentare strategie per il rilancio delle Aree Interne Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 05
  • 8. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 06 Popolaz 2013 ab Trend 2001- 2013 % Età Media 2014 Tass Natività 2013 % Densità 2013 ab/kmq N°comp med famiglia 2013 Reddito Med 2011 € Piaggine 1.371 -22,5 50,8 +2,2 21,8 2,16 6.988 Rofrano 1.628 -25,6 48,4 +3,1 25,6 2,23 4.200 Tortorella 540 -10,3 49,8 +5,5 15,7 2,07 5.805 CasalettoS 1.442 -13,5 47,7 +4,2 16,6 2,36 4.499 Morigerati 691 -11,3 47,6 +5,8 32,6 2,32 4.423 Camerota 6.774 -0,9 44,0 +7,1 95,9 2,14 5.336 Vallo d Luc 8.659 -1,8 42,9 +6,9 341,9 2,72 9.995 Sapri 6.835 -2,8 44,4 +6,4 481,33 2,38 8.549 Corinaldo 5.082 -1,3 46,9 +7,1 105,1 2,50 11.009 Prov SALE 1.105.485 +3,0 42,2 +8,4 224,5 2,58 7.786 Prov ANCO 479.275 +6,8 45,0 +8,1 247,0 2,35 13.268 Reg CAMP 5.869.965 +3,0 40,6 +9,1 431,7 2,73 7.609 Reg MAR 1.553.138 +6,8 44,9 +8,2 160,2 2,40 12.051 ITALIA 60.782.668 +6,7 43,7 +8,5 201,7 2,35 12.159 di chi e cosa stiamo parlando (fonte: www.comuni-italiani.it)
  • 9. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 07 articolazione della metodologia: reti e nodi nelle Aree Interne proposta metodologica: Agire per Reti : azioni associate per il policentrismo e per superare il comunitarismo chiuso COLTIVARE VISIONE es. Preliminare di piano intercomunale Attivare i Nodi della Rete : per garantire fattibilità e attuazione superando esiguità di risorse, puntando alla specializzazione dei nodi nella rete nell’integrazione territoriale APPROFONDIRE OPERATIVITA’ es. Avvisi di manifestazione di interesse per gli operatori a presentare proposte per Programmi Integrati Integrare: - Riqualificazione energetica - Riqualificazione antisismica - Rivitalizzazione funzionale da «Linee guida per costruire una Strategia di area-progetto» (DPS nov 2014): • Assumere una visione di medio (3-5 anni) e lungo periodo (15-20 anni) • Assumere schema logico rispondendo a domande: a. Quale la motivazione che induce l’alleanza tra i comuni dell’area-progetto? b. Quali condizioni iniziali e quali attori dell’area? c. Quali le tendenze in atto, in assenza di intervento? d. Quali lo scenario desiderato ed i risultati attesti? e. Quali sono i punti di innesco del cambiamento? f. Quali le azioni per realizzare il cambiamento? • Individuare bisogni e risorse già disponibili (non potenziali) e dedurne “vie di fuga” • Rapportare le vie di fuga a “filiere cognitive” del territorio, correlando interventi di sviluppo a interventi sul sistema dei servizi essenziali • Fare leva sulle “forze vive”, interne ed esterne al territorio. motivazioni alla base dell’area perimetrata natura dei problemi opzione zero e scenario: attenzione a ciò che già c’è risultati attesi indicatori e target azioni ed agenti strumenti e risorse accordo di programma quadro
  • 10. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 08 articolazione della metodologia: proposta di legge
  • 11. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 09 articolazione della metodologia: un esempio possibili sperimentazioni PUC Vallo della Lucania (PCA int, 2013) adottato con DGC n°193 del 13.11.2013 Perimetro zona A «centro storico» Aree pubbliche strategiche rinviate a Studio di Fattibilità per Project Financing Si propone di integrare il piano con la correlazione tra ambiti mediante comparti edificatori, per trasferimento di misure premiali
  • 12. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 10 Con il termine RIGENERAZIONE URBANA si può intendere un processo e/o una politica di governo del territorio, attivati o supportati da processi partecipativi e di partenariato pubblico/privato, con oggetto il patrimonio edilizio ed urbanistico esistente ed il correlato sistema di relazioni socio-economiche e culturali. L’obiettivo è garantire la permanenza, il ripristino o il rinnovamento delle condizioni di vitalità e sostenibilità socio-economica, culturale ed ambientale, di qualità urbana, funzionale e prestazionale, in particolare in termini di dotazione di attrezzature, servizi e infrastrutture, di risparmio energetico e sicurezza dalla vulnerabilità sismica ed idrogeologica. processo/politica partecipazione e partenariato pubb/priv patrimonio edilizio ed urbanistico esistente e correlato sistema di relazioni soc.-econ. e cult. permanenza, ripristino o rinnovamento di condizioni vitalità/sostenibilità qualità urbana, funzionale e prestazionale rigenerazione urbana: una possibile definizione
  • 13. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 11 una possibile classificazione delle politiche e pratiche di rigenerazione di borghi e centri storici prevalenza TATTICA azione nel breve-medio periodo e principalmente sul singolo nodo: • Promuovere un evento o happening • Pratiche di uso temporaneo (es. PopUp Lab) • Adozione di spazi da riqualificare anche mediante sponsorizzazione • Riuso di immobili dismessi o sfitti • Esperienze di co-gestione di spazi (es. Firenze Hub) • Workshop «residenziale» (es. Next Rieti, E-colonia, …) • Esperienze di «narrazione di altra urbanità» coinvolgendo su di un determinato luogo o tema più attori (esperti, ricercatori, artisti, artigiani, makers, ..) making city prevalenza STRATEGICA azione nel medio-lungo periodo capace di coinvolgere la rete: • Il ruolo del sistema di valori: Ecovillaggio di Torri Superiore (IM) • Integrare il resto del centro storico con la parte destinata all’ospitalità: Albergo diffuso Borgo Tufi di Castel del Giudice (IS) • Il sistema di borghi: Albergo diffuso del Parco delle Madonie • L’acquisizione dell’intero borgo e lo sviluppo immobiliare: Castello di Postignano, Sellano (PG) • Nuova residenza a Lecce nei Marsi (AQ) • Brand e borghi: il borgo del benessere di Riccia (CB) building city attivare un processo
  • 14. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 12 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) fonti: www.popuplab.it POP UP Lab è un laboratorio di sperimentazione di nuove pratiche che lancia una sfida allo svuotamento del centro storico e alla sua immagine simbolo: la saracinesca abbassata. Per farlo mette in atto un esperimento sociale e culturale: dare nuova vita alla città invitando chi ha una idea interessante a utilizzare temporaneamente uno dei tanti fondi chiusi del centro storico. L’iniziativa sfrutta la creatività e l’inventiva di tutte le risorse sociali: il Comune ed i privati mettono a disposizione gli spazi. Tramite una call for ideas, i cittadini mettono in campo le idee e la volontà di tradurle in realtà. Si presenta il caso di Empoli (Firenze, Toscana), cittadina di circa 48.000 abitanti.
  • 15. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 13 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) metodologia e caratteristiche a. azione congiunta tra Associazione Pop Up, comune o comuni, Autorità Regionale per la Partecipazione; b. tentativo di «riaprire» i centri storici delle cittadine, spesso spopolati per la forza attrattiva dei centri commerciali «non naturali» sorti lungo le arterie esterne; c. si individuano i fondi sfitti ed i proprietari disponibili, prospettando loro promozione del locale e/o vantaggi fiscali e/o contributi e/o fondi per ritinteggiare il locale prima dell’inserimento temporaneo; d. il Comune assume il ruolo di garante e di facilitatore tra domanda ed offerta di spazi; e. contributi dalla Regione Toscana e dall’Autorità Regionale per la Partecipazione (Lr 46/2013); f. Call for Ideas diretta a sollecitare la domanda di spazi per usi temporanei anche in co-gestione per vendita prodotti, dimostrazioni artigianali, innovazione sociale, promozione di esperienze e capacità, laboratori ed imprenditoria giovanile; g. la Call è articolata in modo da promuovere attività ed usi che garantiscano vitalità sociale e culturale, agendo in maniera durevole; h. significativo ruolo della comunicazione, del marketing e della condivisione sociale. Associazione Pop Up Comune Autorità Regionale per la Partec. Conoscenza ed individuazione dei fondi sfitti e proprietari disponibili CALL FOR IDEASCALL FOR IDEASCALL FOR IDEASCALL FOR IDEAS avviso di manifestazione di interesse x attività che intendono insediarsi organizzazione, comunicazione,organizzazione, comunicazione,organizzazione, comunicazione,organizzazione, comunicazione, promozione, apertura, eventipromozione, apertura, eventipromozione, apertura, eventipromozione, apertura, eventi e trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comune
  • 16. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 14 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) Pop Up Lab ad Empoli dicembre 2014
  • 17. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 15 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) dove si decide di aprire e dove no. perché? l’importanza dell’esempio
  • 18. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 16 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) Riaprire la città per rivitalizzare il centro storico. Co-gestire gli spazi sfitti attraverso l’integrazione tra saperi, prodotti, mestieri e attività.
  • 19. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 17 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) artigiani, creatività, socialità, arte, … non basta?
  • 20. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 18 dalla sperimentazione all’innovazione normativa ed operativa Con Del.C.C. n°25 del 2 Aprile 2015 si è approvato il Regolamento Urbanistico 2015 del Comune di Firenze disciplinante insieme al Piano Strutturale 2010 l’assetto del territorio comunale (art. 17 LUR 1/2005): “Introduciamo una norma che risponde alle esigenze della città e dei giovani in questa fase così difficile. Consentiamo ai giovani di utilizzare in modo temporaneo gli immobili dismessi, superando le destinazioni urbanistiche permanenti. Questo permetterà a loro di avviare attività ovviamente con destinazioni in forma sperimentale e ai padroni di casa di acquisire risorse che ne consentano il mantenimento. Una misura che serve anche alla città per continuare a crescere ed evolversi” (Assessore alle Politiche del Territorio del Comune di Firenze E. Meucci) buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) numeri ed esiti • nel caso di Empoli si registrano circa 17 spazi rimessi in gioco come temporary shops e circa 40 attività che hanno risposto al bando. • inizialmente i giorni dell’evento sono stati 3, ma alcune attività hanno deciso di rimanere almeno fino a 30 giorni. • si sono sviluppati rapporti tra attività e proprietari anche oltre l’esperienza Pop Up. • il progetto Pop Up inaugurato a Castelfranco di Sotto e proseguito poi ad Empoli, ha quindi coinvolto altri 4 comuni ed altri stanno valutando di partecipare.
  • 21. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 19 buone pratiche prevalentemente TATTICHE uso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana) suggerimenti 1. rigenerare il senso di comunità prima di tutto; 2. il centro storico come specchio dell’intero territorio sociale, culturale ed imprenditoriale; 3. conoscere il patrimonio edilizio dismesso o sfitto ruolo strategico degli agenti immobiliari e degli amministratori di condominio; 4. integrare usi, integrare spazi; 5. un progetto semplice, chiaro ed efficace, motivo delle facile replicabilità; 6. il comune o i consorzi tra commercianti devono assumere capacità e visione gestionali e manageriali (TCM); 7. il comune si frappone tra domanda ed offerta rendendo più fluidi gli accordi; 8. agire anche contemporaneamente tra più luoghi, più centri, più comuni; 9. cercare la «scintilla». valutazione: elementi positivi • metodologia semplice e facilmente gestibile, quindi traducibile in modello da applicare anche in altro comune ovvero possibilità di agire contemporaneamente su più comuni; • costruzione rete tra comuni credibile; • ruolo attivo del Comune nel correlare domanda ed offerta di spazi. valutazione: elementi critici • ruolo determinante della filiera istituzionale, fino alla Regione, che finanzia e supporta l’esperienza; • la promozione di usi temporanei in immobili del centro storico non garantisce circa la disponibilità e l’efficacia dell’azione manutentiva a lungo termine (es. prestazioni energetiche ed antisismiche dei manufatti).
  • 22. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 20 fra TATTICA e STRATEGIA quali strumenti possibili ? Es. art. 24 e 26 DL «Sblocca Italia» n°°°°133/2014, convertito dalla Legge n°°°°164/2014 Articolo 24. (Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio) 1. I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute. Articolo 26. (Misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati) 1. In considerazione (…), l'accordo di programma di cui al D.Lgs. 267/2000, avente ad oggetto il recupero di immobili non utilizzati del patrimonio immobiliare pubblico, costituisce variante urbanistica. Allo scopo di individuare i contenuti dell'accordo di programma, il Comune, (…), presenta una proposta di recupero dell'immobile anche attraverso il cambio di destinazione d'uso all'Agenzia del demanio, che è tenuta a valutarla, entro 30 giorni dalla ricezione della stessa, salvo opponga diversa ipotesi di utilizzo finanziata o in corso di finanziamento, di valorizzazione o di alienazione. (con priorità per gli interventi per ERP che riducono il disagio abitativo nonché immobili da destinare ad autorecupero per cooperative, ndr)
  • 23. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 20bis fra TATTICA e STRATEGIA come fare in assenza di una forte e credibile filiera istituzionale? Per esempio agendo attraverso l’Economia collaborativa (Sharing Economy) e cooperativa es. COOPERATIVE DI COMUNITA’ (da un’idea-progetto di Legacoop lanciata a fine 2010) http://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita - implementazione del principio di sussidiarietà nei piccoli comuni, in particolare nei luoghi marginali, con servizi essenziali in crisi per il decremento dell’impegno pubblico e spesso non appetibili per l’investimento da parte dei privati come fare senza profitto garantito? - si costruisce una rete tra cittadini riuniti in forma cooperativa volta ad agire per il mantenimento e rafforzamento della vitalità di una comunità, spesso soggetta a processi di invecchiamento, spopolamento, abbandono, per creare un modello di mutualità innovativo rispetto alla pratica degli attori tradizionali, pubblici e privati; - la cooperativa di comunità è una realtà cooperativa dove i soci cittadini potranno assumere la qualità di soci utenti, cioè coloro che fruiranno dei servizi che la cooperativa stessa eroga e /o di soci lavoratori, coloro che per capacità professionale e lavorativa tali beni e servizi li producono; - l’obiettivo della cooperativa di comunità è creare una forma sociale ed imprenditoriale adeguata ai luoghi, alle comunità che li abitano ed ai valori da essi custoditi e, pertanto, sono generalmente dedite ad attività agricole ed artigianali, a servizi ambientali e filiera delle energie rinnovabili, escursionismo, turismo sostenibile ed inclusivo, ad attività manutentive, a fornire servizi essenziali (istruzione, trasporti, negozi di vicinato, sanità e servizi socio-assistenziali), a rispondere alle crisi occupazionali e socio-culturali d’area. - attori coinvolti: Legacoop e CoopFond (Fondo per investire in progetti di economica cooperativa); Comuni; Anci; Protocolli di intesa con Borghi Autentici, Federlegno Arredo, WWF, Legambiente.
  • 24. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 21 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) fonti: www.torri-superiore.org Torri Superiore è un piccolo borgo del comune di Ventimiglia in provincia di Imperia (Liguria) situato nei pressi del confine italo- francese. Una piccola comunità residente (circa 20 persone) si è impegnata attraverso l’associazione Torri Superiore, a partire dal 1989, a coordinare gli interventi di restauro del borgo ed il suo tessuto urbano di stampo medioevale. Nel 1999 si è costituita, quindi, la società Cooperativa Ture Nirvane per gestire il sistema di spazi ed attività per l’ecoturismo, l’accoglienza (circa 160 camere), i congressi, la socialità, la ricreazione, la cultura.
  • 25. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 22 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) dove ci troviamo Il borgo di Torri Superiore si trova nel territorio comunale di Ventimiglia, in provincia di Imperia (Liguria), verso il confine italo-francese, tra Sanremo, Monaco di Montecarlo e la Costa Azzurra. Torino dista quasi 3 ore di auto. Nei dintorni è inoltre presente il famoso «borgo telematico di Colletta di Castelbianco». (progetto di recupero arch. G.De Carlo, 1993-1999)
  • 26. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 23 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) il contesto: il borgo telematico di Colletta di Castelbianco L’ architetto Giancarlo de Carlo progettò il recupero del borgo ligure di Colletta di Castelbianco (www.ospitalitacastelbianco.it) dal 1993 al 1999 sull’idea-progetto del «BORGO TELEMATICO» (www.borgotelematico.it). Colletta dista circa 90 km da Torri Superiore ed ha costituito per molto tempo un modello virtuoso di intervento nelle politiche di recupero e riuso dei borghi abbandonati. Caratteristica dell’intervento è stata il ricorso a tecniche di riqualificazione in chiava bioclimatica ed a tecnologie digitali di supporto per invitare a risiedere nelle Aree Interne operando attraverso forme di telelavoro.
  • 27. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 24 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) cosa sono gli ecovillaggi? Per ECOVILLAGGI si possono intendere comunità estese insediate che conducono una vita comunitaria fondata principalmente sulla sostenibilità ambientale, la riduzione dell’impronta ecologica, la permacultura ed altre forme di agricoltura biologica, l’autosufficienza alimentare, il ricorso a fonti energetiche alternative. Gli ecovillaggi si distinguono dalle semplici comunità perché più articolati e solitamente aperti al resto della collettività al fine di promuovere forme possibili di “transizione” verso nuovi e più sostenibili modelli di vita sociali, ambientali, culturali. Torri Superiore è stato il primo ecovillaggio della Liguria e comprende sia gli abitanti residenti sia gli abitanti provvisori o ospiti che vengono accompagnati a fare propri i principi ispiratori della sostenibilità ambientale, della permacultura, della vita comunitaria, della bioedilizia, dell’autosufficienza alimentare (per quanto possibile). In particolare nella gestione dell’ecovillaggio si cerca di ricorrere sempre al metodo decisionale del consenso volto ad esaltare l’intelligenza collettiva per il superamento progressivo dei conflitti con il supporto di personale qualificato (la residente Beatrice Briggs è fondatrice e direttrice dell’IIFAC Istituto Internazionale per la Facilitazione ed il Cambiamento). Torri Superiore partecipa al movimento per la Permacultura ed alla rete degli Ecovillaggi GEN-Europe e RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici).
  • 28. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 25 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) il percorso di Torri Superiore • Il borgo medievale di Torri Superiore (tardo XIII secolo) verso il XX secolo risulta praticamente abbandonato, evidentemente per crisi sociale e occupazionale. • Verso la fine degli anni ‘80 del XX secolo, dopo le esperienze delle Comuni, una coppia di Torino decide di acquistare alcuni immobili del borgo, coinvolgendo altri conoscenti a seguirli (si tratta della “scintilla”), condividendo ideali comunitari ed ecologisti. • Nel 1989 nasce a Torino l’Associazione Torri Superiore (30 membri) con lo scopo di restaurare, ripopolare e rivitalizzare l’antico borgo ligure. • Durante gli anni ‘90 si conducono le trattative e si acquisisce via via l’intera struttura attraverso una società dedicata che poi si scioglie e trasferisce la proprietà per il 50% all’Associazione (spazi comuni e centro culturale) e per il 50% al gruppo di soci che aveva investito il capitale iniziale l’obiettivo è stato trovare l’equilibrio tra spazi privati e spazi comuni, a differenza della esperienza totalizzante della vera e propria Comune. • L’Associazione Torri Superiore si è adoperata dal 1997 al 2012 di coordinare i lavori di restauro del borgo, ricorrendo a ditte locali, membri della comunità residente, volontari-turisti giunti da tutto il mondo. • La comunità residente è costituita da circa 20 membri fissi (di cui 8 bambini) ai quali si aggiungono i visitatori, gli utenti, i volontari. • Essendo una parte del patrimonio in comune, lasciando l’associazione si lascia anche il bene e questo induce a ponderare le scelte, ritenendosi che se fosse stato tutto privato allora facilmente il progetto si sarebbe potuto arenare. Mentre i proprietari degli spazi privati hanno un tacito accordo con gli altri ovvero che, qualora volessero abbandonare il progetto, venderebbero agli altri soci. • Il patrimonio dell’Associazione Torri Superiore (centro culturale e spazi comuni e ricettivi) è gestito dalla società cooperativa Ture Nirvane a r.l. che è costituita da 7 soci con 4 dipendenti. Ture Nirvane è socia di Legacoop e riconosciuta come Cooperativa di Comunità. • Caratteristica principale dell’ecovillaggio è dunque la forte motivazione e la condivisione dell’ideale di vita comunitaria come “via di transizione” verso un nuovo modello di società sostenibile da una punto di vista sociale, culturale ed ambientale.
  • 29. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 26 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) il percorso di Torri Superiore una coppia di Torino “scintilla” coinvolgimento altri attori motivati per condivisione ideali prime acquisi zionii ospitalità come “economia forte” o trainante ass. Torri Superiore società strumentale all’acquisto del patrimonio acquisizi one completa trasferimento patrimonio 50% gruppo di soci investitori (spazi privati) 50% ass.Torri Superiore, (spazi comuni e centro culturale) gestione attraverso soc. cooperativa Ture Nirvane “economie deboli”: - attività socio-culturali (corsi, seminari, congressi) - permacultura e agricoltura bio - ecoturismo - campi di volontariato per supporto attività eventi per abitanti locali (feste, matrimoni, comunioni, …)
  • 30. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 27 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) restauro materiali e tecniche tradizionali, bioedilizia e risparmio energetico, impianto solare, fotovoltaico, compost toilet, fitodepurazione e sperimentazioni varie.
  • 31. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 28 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) ospitalità l’ospitalità come “economia forte” per innescare i processi e garantire la tenuta delle articolate “economie deboli” (attività, agricolt.)
  • 32. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 29 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) attività Corsi, seminari, lavori per produrre cultura, sostenere le strutture e l’esperienza dell’EcV di Torri Superiore.
  • 33. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 30 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) volontariato L’ecovillaggio è sede di campi di volontariato a supporto delle attività di restauro del borgo, delle pratiche agricole, della conduzione delle forme di ospitalità e delle altre attività previste. Torri Superiore attrae volontari da tutto il mondo permettendo due opzioni, a tempo pieno (nei mesi estivi) o alternanza vacanza-lavoro (tutto l’anno).
  • 34. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 31 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) agricoltura L’ecovillaggio di Torri Superiore conduce pratiche di permacultura per il rafforzamento della diversità del paesaggio, la sua integrità, la sua resilienza. A tal riguardo si organizzano corsi e seminari di formazione e sperimentazione.
  • 35. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 32 buone pratiche prevalentemente STRATEGICHE Ecovillaggio di Torri Superiore (Liguria) suggerimenti 1. la comunità crea il borgo; 2. esplicitare i valori fondanti la comunità per l’efficacia dell’azione sul borgo; 3. rapporto tra ospitalità (economia forte) e altre attività (economia debole); 4. l’ospitalità del borgo è solo una parte del progetto di “comunità” che comprende attività che implementano i valori fondanti ed identitari; 5. i valori della comunità come fattore di attrazione turistica; 6. in una dimensione processuale, la fase iniziale di lavoro sul borgo (in questo caso il restauro) può essere fattore di attrazione turistica e coinvolgimento; 7. la filiera istituzionale può essere sostituita da una comunità fortemente motivata e cementata da valori chiari; 8. la «scintilla» può anche essere rappresentata da due persone, se queste sono particolarmente motivate ed in rete con altri attori. valutazione: elementi positivi • forte rapporto tra comunità e borgo: i valori della comunità identificano l’offerta del borgo e permettono di realizzare rete con altri centri; • offerta “sistema dei borghi” (Torri Superiore, Colletta di Castelbianco, …); • rapporto tra ospitalità come fattore trainante ed altre attività come matrice di contesto e qualificante; • qualificazione dei componenti della comunità del borgo (valori e competenze); • forma cooperativa dedicata alla gestione degli spazi comuni e attività. valutazione: elementi critici • il ruolo determinante del sistema di valori condivisi può limitare la replicabilità del modello a livello territoriale; • a lungo termine il cambio nel sistema di valori che connota strutturalmente la comunità può tradursi nella modifica sostanziale della gestione del borgo, dei suoi spazi e attività.
  • 36. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 33 comparazione tra strumenti e metodologie nei processi di riqualificazione dei borghi Borgo Tufi, Castel del Giudice (IS) 1. Il comune di Castel del Giudice si attiva per il progetto Bio-Paese (albergo diffuso + agricoltura biologica); 2. Nasce una società cooperativa tra Comune (5%) e 50 abitanti per realizzare su 48 ettari di terrenti incolti meleti biologici con innovazione di conduzione azienda agr. Melise Srl. 3. Il Comune (20%) costituisce insieme a partners privati una Società di Trasformazione Urbana STU - VELLO SPA per acquisire la parte meridionale del paese (ex stalle) e procedere alla ristrutturazione per albergo diffuso e 2 centri polifunzionali; 4. Nella prima fase si realizzano 25 alloggi per 3 Mln euro (2,2 infrastr. Pubbliche) ad uso ospitalità; 5. Nella seconda fase si prevede di realizzare 19 alloggi per ospitalità, vendita e proprietà frazionata; 6. Sono previsti servizi collettivi: piscina coperta, spa, palestra, ristorante, sala polifunzionale, aree gioco per bambini. Per favorire l’azione di acquisizione e riqualificazione urbana si costituisce una apposita SOCIETÀ DI TRASFORM. URBANA. Ruolo della parte nell’insieme per l’integrazione urbana e sociale. Borgo di Postignano, Sellano (PG) 1. Due professionisti napoletani decidono di investire nel borgo abbandonato di Postignano SOCIETÀ MIRTA SRL; 2. 1992-1994 acquisto del borgo e nel 1996 comincia restauro; 3. 1997 terremoto in Umbria, forti criticità: il Comune vuole abbattere, ma nel 2004 vincolo 1089/39 e vincolo D.Lgs. 42/2004; 4. si accede ai fondi per PIR Programma Integrato di Ricostruzione e nel 2007 apre di nuovo il cantiere; 5. Qualificazione del prodotto: bioedilizia e riqualificazione antisismica, arredo di pregio, internet wifi + servizi comuni interni al borgo (ristobar, portineria, sorveglianza, museo, spazi congressuali attrezzati), spazi esterni di complemento (spa, palestra, sala convegni, tennis, parcheggi, ristorante, hotel de charme), gestione servizi (Mirto servizi). Ruolo della SOCIETÀ DI CAPITALE PRIVATO per gestire unitariamente il vasto programma di intervento, qualificazione, sviluppo e marketing immobiliare, impossibile per comuni piccoli. Fondamentale analisi per il posizionamento sul mercato. Centro storico di Lecce nei Marsi (AQ) 1. I privati decidono di donare al Comune i loro immobili sfitti, degradati e senza mercato del centro storico; 2. Il COMUNE tramite procedura pubblica emana un avviso pubblico per l’alienazione di immobili nel centro storico al prezzo simbolico di 1 euro; 3. Impegno dell’acquirente alla riqualificazione e rivalutazione dell’immobile entro 1 anno; 4. Spese notarili per registrazione, volture ed accatastamento a carico dell’acquirente; 5. Dal titolo abilitativo i lavori devono partire entro 2 mesi; 6. A garanzia dell’acquisto, l’acquirente stipula polizza fideiussoria di 5.000€ che si vedrà restituire dopo 3 anni; 7. Ulteriori iniziative comunali es. gara per la concessione di immobili di proprietà destinati ad uso di servizi socio- assistenziali e di interesse collettivo. Ruolo del COMUNE-INTERMEDIARIO: criticità spesso per enorme numero di proprietari, variamente localizzati, ed eccessivo frazionamento. Altro problema sono le condizioni specifiche dell’edificato che possono minare la strategia incrementale.
  • 37. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 34 rigenerazione dei centri storici, immagine e target: es. borghi, benessere e terza età, il caso di Riccia (CB) Brand: benessere e terza età, la rigenerazione del borgo di Riccia (CB) facendo leva sul «Turismo parasanitario», della salute e del benessere, integrando la residenza attiva in un luogo suggestivo con percorsi riabilitativi e terapeutici. acquisizione da parte del Comune di 10 immobili per 40-50 posti letto sistema di servizi comuni (reception, cinema e spazi ricreativi, per attività fisica e riabilitazione, orti, percorsi benessere) e riqualificazione spazi ed architetture pubbliche 1° FASE: RUOLO DEL COMUNE ricerca partner per gestione e sviluppo intervento (costi stimati 1,5-2 Mln euro) acquisizione e ristrutturazione altri immobili considerati «disponibili» per giungere fino a 100 posti letto supporto del Comune per garantire sostenibilità gestionale e redditività investimento 2° FASE: RUOLO DEL PARTNER PRIVATO L’analisi e la scelta del brand sono finalizzate a posizionare sul mercato dell’offerta turistica e residenziale il programma di rigenerazione del centro storico e del borgo e garantire la redditività dell’investimento di capitale privato (si stima il rendimento atteso minimo nel 7-8%, fonte: Il Sole24ore «Da Terni ad Isernia, recuperi per il Turismo», Casa 24plus, 17 Ottobre 2013).
  • 38. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 35 rete tra centri rivitalizzaz. funzionale riqualific. antisismica riqualific. energetica rigenerazione urbana rigenerazione territoriale Programmi di Innesco: Turismo Sostenibile ed Filiera ER e Risparmio Energetico Il turismo sostenibile e lo sviluppo della filiera delle energie rinnovabili e del risparmio energetico come programmi di innesco per una strategia complessiva e duratura basata sulla rigenerazione urbana dei centri storici (integrazione tra riqualificazione energetica ed antisismica e rivitalizzazione funzionale) in una rete tra centri di rigenerazione territoriale. integrare TATTICA e STRATEGIA: programmi di innesco per attivare il processo di rigenerazione
  • 39. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 36 1. per favorire il «matching tra offerta e domanda di progettualità» bisogna indagare preliminarmente le condizioni effettive del borgo, nelle sue componenti e nelle sue relazioni locali e territoriali, oltre ad interrogare le aspettative della comunità e gli obiettivi delle amministrazioni comunali; 2. dedurre dall’analisi metodologie e percorsi di intervento più appropriati per ciascun borgo nel sistema di rete territoriale (processo); 3. costruire l’immagine del singolo borgo e della rete tra borghi (prodotto); 4. riconoscere ruolo al processo, articolato quanto meno in due fasi: la fase di innesco con maggiore protagonismo dell’ente comunale e la fase di sviluppo e gestione con ricerca di partenariato privato (es. società di capitale privato, società cooperativa, ecc.); 5. individuare nel processo una fase/programma di innesco, eventuali «scintille» (attori, esperienze, temi, luoghi), fattori leva (es. la riqualificazione energetica, leva fiscale) 6. integrare nel processo azioni tattiche con programmi strategici; 7. supportare il processo, come? Comitato Sindaci, Sindaco Comune Capofila, Forum di Comunità, Agenzia del Cambiamento, Think Tank, quali competenze considerare? 8. combinare sapere esperto/locale e sapere esterno/interno; 9. coinvolgere gli attori privati (sussidiarietà orizzontale) dall’ideazione alla gestione; 10.riconoscere il turismo come starter/driver del processo ed integrare l’innovazione sociale prime conclusioni
  • 40. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 01 deduzioni dalla 1°°°° FASE: - il turismo sostenibile nel sistema dei borghi - un’Agenda urbana per le Aree Interne lineamenti per un programma 2°°°°FASE
  • 41. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 02 1. comunità-borgo identità e progetto tra comunità e borgo 2. tema catalizzatore associare ad una comunità-borgo un tema per identificare un brand e catalizzare un processo 3. scintilla persona, gruppo, esperienza attiva 4. leve leva energetica, leva fiscale, finanziaria ed in parte urbanistica 5. processo definire una fase 1 di innesco ed una fase 2 di sviluppo/gestione ed integrare tattica e strategia 6. indicatori/target indicatori e target totali ed articolati per fase e per area 7. attori/azioni Comuni, Gal, CM, Parco, BCC, Associazioni di categoria, Associazionismo Protocollo Intesa, Accordo Quadro, modello di Piano Strategico 8. strumenti/risorse CLLD, Società di Trasformazione Urbana e Territoriale, Fondi diretti e Strutturali 2014-2020 schema metodologico/1 lineamenti per un programma il sistema dei borghi e l’Agenda urbana delle Aree Interne da «Linee guida per costruire una Strategia di area-progetto» (DPS nov 2014): • assumere una visione di medio (3-5 anni) e lungo periodo (15-20 anni) • motivazioni alla base dell’area perimetrata • natura dei problemi • opzione zero e scenario: attenzione a ciò che già c’è • risultati attesi • indicatori e target • azioni ed agenti • strumenti e risorse • accordo di programma quadro
  • 42. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 03 lineamenti per un programma il sistema dei borghi lungo la direttrice costa-entroterra schema metodologico/2 il turismo sostenibile e l’ospitalità come fattori starter e driver del processo di rigenerazione urbana e territoriale lungo la direttrice costa-entroterra del «calcare», per attivare la qualificazione del sistema produttivo e dei servizi Quale la motivazione che induce l’alleanza tra i comuni dell’area-progetto? 1. Fare massa critica, progettuale e relazionale 2. Destagionalizzare l’economia turistica, qualificare l’offerta di servizi e attivare filiere produttive turismo / ospitalità agricoltura artigianato servizi Piaggine Rofrano montagna del Cervati turismo / ospitalità agricoltura artigianato servizi Casaletto S. Morigerati Tortorella valli e fiumi turismo / ospitalità agricoltura artigianato servizi Camerota Marina Lentiscosa Licusati transetto costa- collina
  • 43. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 04 lineamenti per un programma turismo, ospitalità, nuova residenza, nuova produzione schema metodologico/3 bottega campo casa bottega casa campo campo bottegacasa casa bottega campo casa bottega campo l’offerta integrata per attrarre turismo, ospitalità, residenza temporanea e nuova residenza patrimonio immobiliare da conoscere, classificare, valutare e riproporre ad insiders/outsiders bio-agricoltura ed ecoturismo bioedilizia per residenza e ospitalità servizi e produzioni della ruralità contemporanea 1 1 1 2 2 2 3
  • 44. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 05 TIPOLOGIA PREVALENTE PATRIMONIO TIPOLOGIA PREFERENZIALE OBIETTIVO TIPOLOGIA PREFERENZIALE INTERVENTO TIPOLOGIA PREFERENZIALE STRUMENTO BORGO ABBANDONATO/1 (es. Postignano) OSPITALITA’, RICETTIVITA’ DI MEDIO-ALTO LIVELLO, SECONDE CASE, PROPRIETA’ FRAZIONATA PROGETTO DI SVILUPPO IMMOBILIARE SOCIETA’ DI CAPITALE PRIVATO BORGO ABBANDONATO/2 (es. Torri Superiore) PROGETTO DI COMUNITA’, SPAZI PRIVATI E SPAZI APERTI AL PUBBLICO PROGETTO DI RESTAURO E PROGRAMMA ATTIVITA’ CONNESSE SOCIETA’ COOPERATIVA PARTE IDENTIFICABILE NELL’INSIEME (es. Castel del Giudice) Vedi normativa regionale della Campania (Reg. 4/2013 di cui alla Lr 17/01) OSPITALITA’, RICETTIVITA’ MEDIO LIVELLO, SECONDE CASE, ATTREZZATURE DI INTERESSE COLLETTIVO PROGRAMMA DI INTERVENTI PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO, ES. SOCIETA’ DI TRASFOMAZIONE URBANA STU IMMOBILI DIFFUSI NEL BORGO (es. Lecce nei Marsi) OSPITALITA’, RICETTIVITA’ DI LIVELLO MEDIO, BOTTEGHE, NUOVA RESIDENZA, ATTREZZATURE DI INTERESSE COLLETTIVO SISTEMA DI INTERVENTI ISOLATI OVVERO PROGRAMMA DI INTERVENTI SU INIZIATIVA COMUNALE RUOLO INTERMEDIARIO DEL COMUNE, ACCORDI CON I PRIVATI lineamenti per un programma conoscere, classificare, proporre strategico tattico conoscere e classificare il patrimonio immobiliare in disuso: tipologia, condizioni, regime proprietario, localizzazione studio di fattibilità schema metodologico/4
  • 45. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 06 lineamenti per un programma strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di SALERNO 2012 (approvato con Del.G.P. n°°°°15 del 30.03.2012) Capo XV – Gli immobili relitti o in disuso Art. 101 – Criteri di identificazione nei PUC Art. 102 – Indirizzi e parametri d’uso Art. 103 – Opere pubbliche incompiute Nella redazione dei PUC i Comuni sono tenuti ad allegare specifico elaborato di ricognizione e descrizione del «patrimonio di aree e immobili pubblici e/o privati relitti, in disuso, dismessi, sottoutilizzati, degradati – comprensivo del patrimonio storico disabitato». Al fine di incentivare il riuso «a fini sociali, ricreativi, culturali, turistici, produttivi, commerciali e per l’edilizia sociale», i Comuni dovranno procedere alla perimetrazione di comparti con la presenza di immobili relitti o in disuso e per i quali predisporre appositi Piani di Riqualificazione Urbana o PUA sulla base di specifici indirizzi. Le opere pubbliche rimaste incompiute potranno essere oggetto di proposte di completamento o riconversione o ristrutturazione mediante forme di partenariato pubblico/privato. schema metodologico/5
  • 46. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 07 lineamenti per un programma strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale LUR Campania n°°°°16/2004 Articolo 36 Società di trasformazione urbana STU e territoriale STT 1. E’ consentita la costituzione, da parte dei comuni, anche con la partecipazione delle province e della regione, di società per la progettazione e la realizzazione di interventi finalizzati alla trasformazione urbana e territoriale. 2. Le società di cui al comma 1 possono essere a capitale interamente pubblico o miste a capitale prevalentemente pubblico, ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, articolo 120. 3. La partecipazione alle società miste dei proprietari di immobili interessati dagli interventi di cui al comma 2 è disciplinata con regolamento regionale. D.Lgs. 267/2000 Articolo 120 Società di trasformazione urbana 1. Le città metropolitane e i comuni, anche con la partecipazione della provincia e della regione, possono costituire società per azioni per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti. A tal fine le deliberazioni dovranno in ogni caso prevedere che gli azionisti privati delle società per azioni siano scelti tramite procedura di evidenza pubblica. 2. Le società di trasformazione urbana provvedono alla preventiva acquisizione delle aree interessate dall'intervento, alla trasformazione e alla commercializzazione delle stesse. Le acquisizioni possono avvenire consensualmente o tramite ricorso alle procedure di esproprio da parte del comune. 3. Le aree interessate dall'intervento di trasformazione sono individuate con delibera del consiglio comunale. L'individuazione delle aree di intervento equivale a dichiarazione di pubblica utilità, anche per le aree non interessate da opere pubbliche. Le aree di proprietà degli enti locali interessate dall'intervento possono essere attribuite alla società a titolo di concessione. 4. I rapporti tra gli enti locali azionisti e la società per azioni di trasformazione urbana sono disciplinati da una convenzione contenente, a pena di nullità, gli obblighi e i diritti delle parti. Circolare Min.LL.PP. dell’11.12.2000 o «Circolare Nesi» I proprietari delle aree oggetto degli interventi programmati dalla STU possono divenire soci della società previo accordo a trattativa privata. La conformità del programma della STU al PRG vigente non è da interpretare come semplice conformità ma anche come eventuale adeguamento e necessaria specificazione per la realizzazione dell’intervento. schema metodologico/6
  • 47. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 08 lineamenti per un programma strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale Legge regionale della Campania n°°°°18 dell’8 Agosto 2014 «Organizzazione del sistema turistico in Campania» La Regione con Delibera di Giunta individua e delimita AMBITI TERRITORIALI TURISTICI OMOGENEI quali «aree delimitate nelle quali, per storia turistica o per chiara potenzialità, sono organizzate ed ottimizzate le offerte dei servizi pubblici e privati per il turismo e dove sono integrati il patrimonio umano, ambientale, produttivo e culturale del territorio» (art. 7). «1. sono definiti POLI TURISTICI LOCALI (PTL) le forme associative di soggetti pubblici e privati che operano per il turismo all’interno degli ambiti turistici territoriali omogenei (…)» (art.8). Art. 9 - (Finalità dei PTL) 1. L’attività dei PTL ha le seguenti finalità: a) la redazione del programma annuale dei servizi e delle attività di promozione turistica del PTL; b) l’attuazione di interventi per il miglioramento della qualità dei servizi turistici, dell’accoglienza, dell’accesso e della ricettività, attuati o gestiti da soggetti pubblici o privati; c) il sostegno all’attuazione di interventi, anche infrastrutturali, necessari alla qualificazione ed alla diversificazione dell’offerta turistica dell’ambito territoriale di riferimento, nonché alla riqualificazione urbana e territoriale delle località appartenenti al medesimo PTL; d) l’inserimento di interventi di valorizzazione delle risorse locali per fini turistici all’interno degli strumenti di pianificazione e di programmazione regionale; e) il sostegno delle attività e dei processi d’integrazione tra soggetti pubblici o privati nell’ambito del settore turistico; f) il sostegno alla crescita della cultura dell’ospitalità nelle comunità residenti e della professionalità degli operatori del comparto. «1. Gli enti locali ed i soggetti privati, in forma associata, maggiormente rappresentativi sul territorio nel settore turistico, che operano in un ambito territoriale turistico omogeneo, progettano e propongono alla Regione la costituzione del PTL» (art.10). luci e ombre delle politiche di settore Nel Cilento e Vallo di Diano il dibattito in corso sembra proporre un unico Polo Turistico Locale: a questo punto le DIRETTRICI COSTA-ENTROTERRA potrebbe permetterne una opportuna e strategica articolazione introducendo innovazioni nelle relazioni parallele alla costa.
  • 48. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 09 FORUM stkhds lineamenti per un programma strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale es. modello di Piano Strategico di Sviluppo Sostenibile per la Valdera e l’Alta Val di Cecina, Eos Consulting, 2002-2003 (fonte: www.eosconsulting.fi.it) schema metodologico/7 Diagnosi Analisi territoriale e socio- economica Analisi SWOT Punti di forza Punti di debol. Opportunità Minacce STRATEGIA DI PIANO Idea-Forza Ambiti di intervento Linea d’azione Progetti di eccellenza Contributi specialistici Parco progetti COMITATO DI COORDINAMENTO Valdera e Alta Val di Cecina (PI) 16 Comuni, 1340kmq, 110.000 ab ASSEMBLEA DEI PROMOTORI MACROAREE DI PROGRAMMAZIONE REDAZIONE E COORDINAMENTO TECNICO SCIENTIFICO DEL PIANO
  • 49. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 10 Macro Comunità- borgo Tema catalizzatore Scintilla Leve Processo Indicatori/ target Attori/ azioni Strumenti/ risorse Piaggine Alta MontagnaRofrano Morigerati Valli e fiume CasalettoS Tortorella Camerota Costa e collina SISTEMA Direttrice costa- entroterra lineamenti per un programma strumenti per la ri-generazione urbana e territoriale schema metodologico/8 protagonismo dei Comuni e delle Comunità locali e territoriali (operatori pubblici e privati) per costruire il FRAMEWORK-guida del processo di nuova consapevolezza e cambiamento
  • 50. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 11 Costituzione Forum e Lab AZIONI PREVALENT. TATTICHE • workshop resid. / campi volont. • supporto ai PUC • riuso e immobili pubblici (artt.24-26 DL Sblocca Italia) soc. coop. • programmi di intervento nodo/rete (Fondi Diretti / Fondi Strutturali es. «Villaggi Rurali») • indic/target; att/azioni; stru/risorse lineamenti per un programma schema proposto DIRETTRICE DEL CALCARE Pr. Intesa e Coordinamento 6C FORUM LAB Pi Ro Mo CS To Ca tema catalizzatore Leve (fiscale, finanziaria, urbanistica, energetica) PROCESSO Scintilla PROGRAMMA DI INNESCO Analisi socio- economica territoriale e SWOT Individuazione e classificazione patrimonio immobiliare in disuso (PTCP SA) Analisi e valutazione per la riqualificazione energetica e antisismica Marketing d’Area PROGRAMMA DI SVILUPPO E GESTIONE EcoTurismo / Ospitalità •Innovazione sociale •Filiere produttive bioedilizia x residenza e ospitalità servizi e produzioni rura. contem. bioagricolt. ed ecoturismo Idea-Forza Ambiti di intervento Linee d’azione Progetti strategici Programmi integrati STT indicatori/ target attori/ azioni strumenti/ risorse visione ed operatività dei PUC
  • 51. Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 12 lineamenti per un programma forma proposta Il LABORATORIO DI PIANIFICAZIONE PARTECIPATA è lo strumento operativo previsto per la costruzione del processo di copianificazione, come definito dal Piano Territoriale Regionale della Campania (art.4 Lr 13/2008). L’attività di copianificazione consiste, tra l’altro, nell’analisi delle implicazioni urbanistiche e territoriali di piani strategici, con riferimento ad ambiti territoriali di coordinamento intercomunale (art.4 c.2 lett. l) ovvero nella promozione della cooperazione tra enti locali per mezzo di specifiche intese finalizzate alla salvaguardia dei territori aventi valore ambientale e culturale (lett. p). Il Laboratorio di pianificazione partecipata, aperto alle collettività locali, costituisce altresì lo strumento di coinvolgimento delle popolazioni e del partenariato socio- economico nei meccanismi di pianificazione territoriale ed urbanistica (art.7 c.3). I 6 Comuni del TookMC, pur partecipando differenti Sistemi Territoriali di Sviluppo, come definiti dal PTR, presentano la stessa dominante «naturalistica». laboratorio di pianificazione partecipata (art. 7 Lr 13/2008 della Reg. Campania)
  • 52. arch. FRANCESCO RUOCCO ruoccofr@libero.it arch. FRANCA MARIA BELLO francabelloarchitetto@gmail.com arch. MASSIMILIANO RUGGIERO massimilianoruggiero@tiscali.it ing. OLIVER RIZZO oliver_rizzo@hotmail.it www.reframeworkgroup.it