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UN MONDO DI PLASTICA
LAVORO SVOLTO DA SOFIA DELL’ AGUZZO E GIORGIA FRANCESCANGELI
COME NASCE LA PLASTICA
La plastica è un materiale artificiale. Il secolo della plastica è stato il ‘900.
Negli anni passati sono stati inventati svariati tipi di plastica:
• Nel XIX l’inglese Alexander Parkes inventò il Parkesine: un tipo di
celluloide utilizzata per produrre: scatole, camicie e stampe di
fotografie e film.
• Nel 1910 il chimico Leo Baekelang inventò la Bakelite
• Il tedesco Fritz Klatte produsse il Polivinilcloruro (PVC)
• Nel 1935 viene utilizzato maggiormente il nylon
• Nel 1941 il chimico italiano Giulio Natta inventò la formula del
Prolipropilene
2
LA CLASSIFICAZIONE DELLA PLASTICA
La plastica si può classificare dal punto di vista chimico e dal punto di vista del loro comportamento al
variare delle temperature.
Dal punto di vista chimico la plastica è un polimero composto da monomeri.
Ogni tipo di plastica è diverso ed ha caratteristiche diverse dovute al modo di tenere insieme i
monomeri.
Dal punto di vista del comportamento al variare delle temperature le plastiche possono essere
termoindurenti e termoplastiche
La differenza è che le plastiche termoindurenti una volta modellate non possono essere nuovamente
fuse e le plastiche termoplastiche possono essere riciclate.
Ci sono altri tipi di plastica come gli elastomeri.
Sopra gli imballaggi in plastica
sono riportati dei simboli come i
seguenti.
3
IL LATO NEGATIVO DELLA PLASTICA
Le plastiche rilasciano piccolissime sostanze tossiche e se si scopre una
molecola nociva essa viene sostituita.
Il PVC della tendina per la doccia a contatto con l’acqua calda può rilasciare
più di 108 sostanze che possono causare danni al sistema riproduttivo,
respiratorio, nervoso e al fegato.
Alcune di queste particelle possono rimanere nella stanza fino a 28 giorni
La plastica delle bottiglie è il PET. Le bottiglie in questo materiale nascono da
granuli che vengono trasformati in provette che a loro volta vengono fuse da
forni a più di 100° e poi trasformate i bottiglie.
Gli incarti in plastica sono colorati con sostanze chimiche e per questo motivo
bisogna effettuare analisi e controlli. 4
LE FASI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Queste fasi sono effettuate dalla COREPLA: consorzio nazionale per la
raccolta, il riciclo ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica.
1. La prima fase consiste nella divisione dei rifiuti per il loro materiale
2. La seconda consiste nella selezione del riciclo
3. Selezione dei materiali*
4. Controllo manuale
5. Balle di PET/HDPE
6. I fleix di PET e i granuli di HDPE vengono messi in dei sacchi e mandati alle
imprese utilizzatrici 5
*SELEZIONE DEI MATERIALI
1. VAGLIATURA
2. ASPIRAZIONE
3. SELEZIONE DELLA PLASTICA HDPE E PET. IL PET VIENE
SELEZIONATO PER COLORI (PRIMA AZZURO POI ALTRI COLORI E
POI IL TRASPARENTE)
6
IL RICICLO DEL PET
1. Nel PRELAVAGGIO si levano le etichette
2. PRIMA MACINATURA dove la plastica viene trasformata in scaglie di 20 mm
3. LAVAGGIO dove avviene nuovamente la separazione tra PET e HDPE dovuta ai
residui di tappi
4. CENTRIFUGA
5. ASCIUGATURA
6. SECONDA MACINATURA dove le scaglie vengono nuvamente trasformate in
scaglie di 8 mm dette FLEIX di PET
7. DEPOLVERIZZAZIONE
7
IL RICICLO DELL’HDPE
1. TRITURAZIONE
2. LAVAGGIO nella vasca di flotazione
3. ASCIUGATURA che avviene con il metodo a centrifuga
4. DENSIFICAZIONE
5. ESTRUZIONE la plastica viene fusa e inserita in uno stampo a forma di spaghetto
che poi vengono tagliati in granuli
8
GLI OGGETTI «USA E GETTA»
PIATTI, POSATE, BICCHIERI E CANNUCCE
In base al processo della termoformatura vengono eseguiti i seguenti step:
1. Un sistema automatizzato carica le sfere di polistirene nell’ ESTRUSORE che le
fonde
2. La plastica fusa viene spinta in una MATRICE che la rende un foglio dello
spessore di 2 mm
3. Attraverso degli stampi il foglio è trasformato in bicchieri di plastica
4. Il foglio passa in un forno lungo tre metri che rende la plastica malleabile
5. Il foglio entra nella macchina per la TERMOFORMATURA che spinge il foglio
nella cavità degli stampi formando file di bicchieri
6. I bicchieri passano nella RIFILATRICE che usa una matrice per liberarli dal foglio.
La macchina polverizza i residui di plastica per formare nuovi fogli.
7. I bicchieri passano in una macchina che li impila e li trasferisce su un nastro
trasportatore in una lunga fila 9
GLI OGGETTI «USA E GETTA»
POSATE
Le posate possono essere realizzate in:
• Pellet di polistirene fusi
• Polipropilene (materiale più leggero e meno costoso)
Il processo di produzione delle posate si articola nei seguenti step:
1. La plastica viene inserita nella macchina dove ci sono gli stampi che
corrispondono alla metà superiore e alla metà inferiore della posata
2. La macchina unisce le due metà derivate dagli stampi. Le forme si
solidificano in 10 secondi
3. Le posate cadono su un nastro trasportatore che le porta
all’impianto dell’imballaggio che le inserisce in bustine di plastica
10
GLI OGGETTI «USA E GETTA»
CANNUCCE
Le cannucce sono realizzate in Pellet di polistirene fusi
Polipropilene (materiale più leggero e meno costoso)
Il processo di produzione delle cannucce si articola nei seguenti step:
1. L’ESTRUSORE scioglie i pellet poi spinge la plastica fusa attraverso una
MATRICE di forma circolare
2. La cannuccia lunga e continua viene raffreddata e si solidifica in una vasca di
acqua fredda
3. Dopo aver lasciato la vasca la cannuccia viene divisa da un coltello in tante
cannucce che vengono immesse su un nastro trasportatore
4. L’INCARTATRICE inserisce le cannucce in un involucro di carta una ad una
5. Una macchina trasforma le cannucce normali in cannucce flessibili con la parte
pieghettata per consentire alla cannuccia di piegarsi durante l’uso 11
LA LAPI PLAST
L’AZIENDA
L’azienda nasce nel 1988 a Parco di Bibbiano a Reggio Emilia e si
specializza nella lavorazione della materie plastiche con la tecnica della
TERMOFORMATURA SOTTOVUOTO e della finitura di ROBOT CNC per
la massima precisione del taglio.
La LAPI PLAST lavora Polistirolo ABS METALICRATO e Policarbonato
fino a grandi dimensioni 2000x3000.
Gli stabilimenti occupano 15.00 metri quadri e coprono tutto il ciclo
produttivo dalla progettazione, tramite sistemi computerizzati detti
CAD, all’esecuzione di modelli e prototipi fino alla produzione di serie e
allo stoccaggio in magazzino. 12
LA LAPI PLAST
LA PRODUZIONE
La dotazione tecnologica e il continuo miglioramento del processo competitivo
consentono di raggiungere prezzi competitivi ed eccellenti livelli di qualità.
La Lapi Plast non produce scarti in quanto il materiale residuo viene riciclato e
reinserito nel processo produttivo articolato come segue:
1. PROGETTAZIONE: primo anello della catena del ciclo produttivo in cui si
definscono le soluzioni tecnologiche più avanzate per consentire il passaggio
dalle idee del cliente ai pezzi finiti
2. MODELLERIA : seconda fase del processo produttivo in cui vengono utilizzati dei
modelli in legno (per valutare la fattibilità della commessa) trasformati
successivamente in modelli di alluminio dalla massima precisione
3. STAMPI
13
LA LAPI PLAST
LA TERMOFORMATURA
La termoformatura è il fiore all’occhiello della LAPI PLAST e si articola
nelle seguenti fasi:
1. CARICAMENTO LASTRA
2. RISCALDAMENTO
3. IMBUTITURA
4. FORMATURA SOTTOVUOTO
14
LA LAPI PLAST
ROBOT
La rifinitura dei prodotti è curata nei minimi dettagli.
Un programma di grafica tridimensionale controlla i tagli del robot a
controllo numerico a 5 assi.
La precisione del robot centesimale è controllata da un team di addetti
specializzati.
15
LA LAPI PLAST
MULINO E FINITURA
Il Mulino recupera gli scarti della lavorazione
che sono riutilizzati nel processo produttivo
La Finitura attraverso una «saldatura ad
ultrasuoni» consente di ottenere livelli di
precisione elevatissimi nel fissaggio degli
accessori 16
LA LAPI PLAST
MAGAZZINO SU ROTAIE
E’ tecnologicamente all’avanguardia sia per lo
stoccaggio delle materie lavorate che per lo
stoccaggio dei vari stampi.
17
LA LAPI PLAST
IL PRODOTTO FINITO
La LAPI PLAST produce componentistica per:
•Macchine industriali
•Settore automotive
•Impianti di refrigerazione
•Macchine pulitrici
•Apparecchiature elettromedicali
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  • 1. UN MONDO DI PLASTICA LAVORO SVOLTO DA SOFIA DELL’ AGUZZO E GIORGIA FRANCESCANGELI
  • 2. COME NASCE LA PLASTICA La plastica è un materiale artificiale. Il secolo della plastica è stato il ‘900. Negli anni passati sono stati inventati svariati tipi di plastica: • Nel XIX l’inglese Alexander Parkes inventò il Parkesine: un tipo di celluloide utilizzata per produrre: scatole, camicie e stampe di fotografie e film. • Nel 1910 il chimico Leo Baekelang inventò la Bakelite • Il tedesco Fritz Klatte produsse il Polivinilcloruro (PVC) • Nel 1935 viene utilizzato maggiormente il nylon • Nel 1941 il chimico italiano Giulio Natta inventò la formula del Prolipropilene 2
  • 3. LA CLASSIFICAZIONE DELLA PLASTICA La plastica si può classificare dal punto di vista chimico e dal punto di vista del loro comportamento al variare delle temperature. Dal punto di vista chimico la plastica è un polimero composto da monomeri. Ogni tipo di plastica è diverso ed ha caratteristiche diverse dovute al modo di tenere insieme i monomeri. Dal punto di vista del comportamento al variare delle temperature le plastiche possono essere termoindurenti e termoplastiche La differenza è che le plastiche termoindurenti una volta modellate non possono essere nuovamente fuse e le plastiche termoplastiche possono essere riciclate. Ci sono altri tipi di plastica come gli elastomeri. Sopra gli imballaggi in plastica sono riportati dei simboli come i seguenti. 3
  • 4. IL LATO NEGATIVO DELLA PLASTICA Le plastiche rilasciano piccolissime sostanze tossiche e se si scopre una molecola nociva essa viene sostituita. Il PVC della tendina per la doccia a contatto con l’acqua calda può rilasciare più di 108 sostanze che possono causare danni al sistema riproduttivo, respiratorio, nervoso e al fegato. Alcune di queste particelle possono rimanere nella stanza fino a 28 giorni La plastica delle bottiglie è il PET. Le bottiglie in questo materiale nascono da granuli che vengono trasformati in provette che a loro volta vengono fuse da forni a più di 100° e poi trasformate i bottiglie. Gli incarti in plastica sono colorati con sostanze chimiche e per questo motivo bisogna effettuare analisi e controlli. 4
  • 5. LE FASI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Queste fasi sono effettuate dalla COREPLA: consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica. 1. La prima fase consiste nella divisione dei rifiuti per il loro materiale 2. La seconda consiste nella selezione del riciclo 3. Selezione dei materiali* 4. Controllo manuale 5. Balle di PET/HDPE 6. I fleix di PET e i granuli di HDPE vengono messi in dei sacchi e mandati alle imprese utilizzatrici 5
  • 6. *SELEZIONE DEI MATERIALI 1. VAGLIATURA 2. ASPIRAZIONE 3. SELEZIONE DELLA PLASTICA HDPE E PET. IL PET VIENE SELEZIONATO PER COLORI (PRIMA AZZURO POI ALTRI COLORI E POI IL TRASPARENTE) 6
  • 7. IL RICICLO DEL PET 1. Nel PRELAVAGGIO si levano le etichette 2. PRIMA MACINATURA dove la plastica viene trasformata in scaglie di 20 mm 3. LAVAGGIO dove avviene nuovamente la separazione tra PET e HDPE dovuta ai residui di tappi 4. CENTRIFUGA 5. ASCIUGATURA 6. SECONDA MACINATURA dove le scaglie vengono nuvamente trasformate in scaglie di 8 mm dette FLEIX di PET 7. DEPOLVERIZZAZIONE 7
  • 8. IL RICICLO DELL’HDPE 1. TRITURAZIONE 2. LAVAGGIO nella vasca di flotazione 3. ASCIUGATURA che avviene con il metodo a centrifuga 4. DENSIFICAZIONE 5. ESTRUZIONE la plastica viene fusa e inserita in uno stampo a forma di spaghetto che poi vengono tagliati in granuli 8
  • 9. GLI OGGETTI «USA E GETTA» PIATTI, POSATE, BICCHIERI E CANNUCCE In base al processo della termoformatura vengono eseguiti i seguenti step: 1. Un sistema automatizzato carica le sfere di polistirene nell’ ESTRUSORE che le fonde 2. La plastica fusa viene spinta in una MATRICE che la rende un foglio dello spessore di 2 mm 3. Attraverso degli stampi il foglio è trasformato in bicchieri di plastica 4. Il foglio passa in un forno lungo tre metri che rende la plastica malleabile 5. Il foglio entra nella macchina per la TERMOFORMATURA che spinge il foglio nella cavità degli stampi formando file di bicchieri 6. I bicchieri passano nella RIFILATRICE che usa una matrice per liberarli dal foglio. La macchina polverizza i residui di plastica per formare nuovi fogli. 7. I bicchieri passano in una macchina che li impila e li trasferisce su un nastro trasportatore in una lunga fila 9
  • 10. GLI OGGETTI «USA E GETTA» POSATE Le posate possono essere realizzate in: • Pellet di polistirene fusi • Polipropilene (materiale più leggero e meno costoso) Il processo di produzione delle posate si articola nei seguenti step: 1. La plastica viene inserita nella macchina dove ci sono gli stampi che corrispondono alla metà superiore e alla metà inferiore della posata 2. La macchina unisce le due metà derivate dagli stampi. Le forme si solidificano in 10 secondi 3. Le posate cadono su un nastro trasportatore che le porta all’impianto dell’imballaggio che le inserisce in bustine di plastica 10
  • 11. GLI OGGETTI «USA E GETTA» CANNUCCE Le cannucce sono realizzate in Pellet di polistirene fusi Polipropilene (materiale più leggero e meno costoso) Il processo di produzione delle cannucce si articola nei seguenti step: 1. L’ESTRUSORE scioglie i pellet poi spinge la plastica fusa attraverso una MATRICE di forma circolare 2. La cannuccia lunga e continua viene raffreddata e si solidifica in una vasca di acqua fredda 3. Dopo aver lasciato la vasca la cannuccia viene divisa da un coltello in tante cannucce che vengono immesse su un nastro trasportatore 4. L’INCARTATRICE inserisce le cannucce in un involucro di carta una ad una 5. Una macchina trasforma le cannucce normali in cannucce flessibili con la parte pieghettata per consentire alla cannuccia di piegarsi durante l’uso 11
  • 12. LA LAPI PLAST L’AZIENDA L’azienda nasce nel 1988 a Parco di Bibbiano a Reggio Emilia e si specializza nella lavorazione della materie plastiche con la tecnica della TERMOFORMATURA SOTTOVUOTO e della finitura di ROBOT CNC per la massima precisione del taglio. La LAPI PLAST lavora Polistirolo ABS METALICRATO e Policarbonato fino a grandi dimensioni 2000x3000. Gli stabilimenti occupano 15.00 metri quadri e coprono tutto il ciclo produttivo dalla progettazione, tramite sistemi computerizzati detti CAD, all’esecuzione di modelli e prototipi fino alla produzione di serie e allo stoccaggio in magazzino. 12
  • 13. LA LAPI PLAST LA PRODUZIONE La dotazione tecnologica e il continuo miglioramento del processo competitivo consentono di raggiungere prezzi competitivi ed eccellenti livelli di qualità. La Lapi Plast non produce scarti in quanto il materiale residuo viene riciclato e reinserito nel processo produttivo articolato come segue: 1. PROGETTAZIONE: primo anello della catena del ciclo produttivo in cui si definscono le soluzioni tecnologiche più avanzate per consentire il passaggio dalle idee del cliente ai pezzi finiti 2. MODELLERIA : seconda fase del processo produttivo in cui vengono utilizzati dei modelli in legno (per valutare la fattibilità della commessa) trasformati successivamente in modelli di alluminio dalla massima precisione 3. STAMPI 13
  • 14. LA LAPI PLAST LA TERMOFORMATURA La termoformatura è il fiore all’occhiello della LAPI PLAST e si articola nelle seguenti fasi: 1. CARICAMENTO LASTRA 2. RISCALDAMENTO 3. IMBUTITURA 4. FORMATURA SOTTOVUOTO 14
  • 15. LA LAPI PLAST ROBOT La rifinitura dei prodotti è curata nei minimi dettagli. Un programma di grafica tridimensionale controlla i tagli del robot a controllo numerico a 5 assi. La precisione del robot centesimale è controllata da un team di addetti specializzati. 15
  • 16. LA LAPI PLAST MULINO E FINITURA Il Mulino recupera gli scarti della lavorazione che sono riutilizzati nel processo produttivo La Finitura attraverso una «saldatura ad ultrasuoni» consente di ottenere livelli di precisione elevatissimi nel fissaggio degli accessori 16
  • 17. LA LAPI PLAST MAGAZZINO SU ROTAIE E’ tecnologicamente all’avanguardia sia per lo stoccaggio delle materie lavorate che per lo stoccaggio dei vari stampi. 17
  • 18. LA LAPI PLAST IL PRODOTTO FINITO La LAPI PLAST produce componentistica per: •Macchine industriali •Settore automotive •Impianti di refrigerazione •Macchine pulitrici •Apparecchiature elettromedicali 18