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Soft Skills – 30 giugno 2020
Maria Antonella Galanti 1
2
Soft Skills
Il termine non è di uso recente ed è stato coniato in
contrapposizione ad Hard Skills
Ora, invece, dopo un lungo periodo nel quale sono state
considerate in parallelo e paritariamente, le Soft
sembrano avere la supremazia: sono quelle che danno
valore alle altre.
Il profilo di un candidato a svolgere una qualche
mansione, infatti, è dato dal giusto intreccio tra
entrambe le tipologie
Maria Antonella Galanti
Cosa occorre saper fare per selezionare bene?
• Scrivere bene il profilo/l’annuncio
• Interpretare i curricula
• Scegliere i modi per selezionare
• Scegliere gli esperti
• Intervistare in modo duplice i candidati, per valutare
sia le Hard che le Soft Skills
Maria Antonella Galanti 3
4
Parleremo di:
 Soft Skills: riguardano il rapporto con se stessi
e quello con gli altri
 Con se stessi: competenze metacognitive
attribuzionali, accettazione del limite,
consapevolezza, capacità di elaborare le
esperienze
 Con gli altri: conflitti, criticità, competizione,
collaborazione, inclusione
 Con se stessi e con gli altri: il conflitto
fondamentale
Maria Antonella Galanti
Quali sono le principali SK?
• Intelligenza emotiva
• Creatività
• Pensiero critico
• Capacità comunicative ed empatiche
• Introspezione e consapevolezza
• Capacità di lavorare in gruppo/gestire i conflitti
• Adattabilità
• Etica del lavoro
• Gestione del tempo
• Entusiasmo
• Passione e motivazione
Maria Antonella Galanti 5
Gestione del tempo
• Cos’è il tempo? Ci sono almeno due temporalità
• Ottenere di più con minore fatica
• Migliorare le capacità decisionali
• Aumentare il tempo libero
Occorre imparare a:
• Ordinare
• Delegare
• Dare priorità
• Rimandare
• Eliminare
• Verificare
Maria Antonella Galanti 6
Competenze metacognitive
• Problem solving
• Metaconsapevolezza
• Competenze attribuzionali
Maria Antonella Galanti 7
8
Parleremo anche di:
 In premessa Dominii conoscitivi, complessità
 Intelligenza le origini/ la sua pluralità/
l’intelligenza emotiva in rapporto all’ascolto e alla
relazione
 Apprendimento/ Formazione
 Empatia
 Illusione VS Inganno Area transizionale
 Abitare il virtuale (Internet ci rende stupidi?).
L’uso di Facebook, Instagram e Twitter
Maria Antonella Galanti
9
Grandi aree tematiche correlate:
Intelligenza emotiva
Creatività
Pensiero critico
Conflitti
Flessibilità (adattamento,
modificabilità, accettazione del
limite, dlel’errore, dle rischio)
Maria Antonella Galanti
Fidelizzazione
• Quando inizia il processo? Subito
• Esistono persone disposte alla fidelizzazione e
altre no?
• Investire nel benessere lavorativo dei
dipendenti accettando che i risultati si vedano
in seguito
• Fissare percorsi trasparenti e chiari per gli
eventuali avanzamenti di carriera
• Investire nella formazione del personale
Maria Antonella Galanti 10
I riscontri
• Necessità di verifiche
• Come?
• Il flusso di comunicazione interna
• L’identificazione , il sentirsi comunità
• Trattare il dipendente come se fosse un utente che
attiriamo suscitando fiducia e non suggerendogli un
calcolo
• Rendere evidente, riconoscibile e riconosciuto il valore
di ciascuno
• Creare valore condiviso
Maria Antonella Galanti 11
• Il blog o la pagina aziendale
• Gli incontri con i dipendenti
• Il gioco condiviso: la cosiddetta
gamification
• gestione del tempo/banca del tempo
Maria Antonella Galanti 12
La relazionalità in ambiente di lavoro
• Non si fidelizza con il denaro e basta…
• …ma con le buone relazioni
• Curando il benessere e le possibilità di pause di
svago/riposo in azienda
• Creando una visione da condividere e
incrementandola
• Una visione che sia legata al benessere delle
persone (clienti) ma anche a quello dei
dipendenti stessi
Maria Antonella Galanti 13
14
Complessità
Significa esistenza di legami tra aspetti
apparentemente lontani dell’esperienza.
Si contrappone a “linearità” e perciò anche al
determinismo causale.
Rende necessario il dialogo tra differenti percorsi di
specializzazione.
Disorienta e spaventa generando il ricorso a
modalità difensive di varia natura.
Maria Antonella Galanti
15
Complessità
Sapere elaborare e gestire i conflitti significa cercare
legami tra opposti:
- Per collocazione nel ciclo di vita
- Per sesso/genere (uomo/donna)
- Tra normalità e patologia
- Tra dimensioni del conoscere
- Tra discipline: scienza, arte, poesia
Maria Antonella Galanti
16
Identità e differenza nella gestione dei conflitti
Il contatto con persone diverse per sesso, età,
condizione patologica, determina sempre un
attivazione di parti nascoste di noi.
Si riattivano i nostri Io precedenti con tutte le
esperienze dell’epoca
…ma anche le nostre parti malate o disperanti
Maria Antonella Galanti
17
Flessibilità :
significa prima di tutto
disponibilità a cambiare e
ad apprendere
Francisco Goya
Aun aprendo
Madrid- Museo del Prado
Datata Tra il 1825 e il
1828, anno di morte del
pittore che qui usa la
tecnica nuova : la
litografia
Maria Antonella Galanti
18
Realizzazione di sé VS adattamento
E’ il conflitto fondamentale dell’esistenza ed è oggetto
principale del processo di formazione
La formazione è un termine ambivalente poiché fa
riferimento al prendere forma del soggetto che si
autodetermina differenziandosi e al suo parallelo (e
conflittuale) conformarsi agli altri per essere parte di
un ambito gruppale.
La dialettica tra istanze di realizzazione individuale e
istanze di adattamento colora tutta la nostra vita:
normalità e patologia
Maria Antonella Galanti
19
La formazione ha due facce, una delle quali
positiva e costruttiva, l’altra distruttiva.
 Fa riferimento al formarsi del soggetto come
tale
 Fa riferimento al conformarsi del soggetto
rispetto alle aspettative altrui
Questa polarità è stata variamente ripresa. Per
esempio:
 Falso Sé e Vero Sé
 Iperassimilazione e Iperaccomodamento
Maria Antonella Galanti
20
Formazione e conoscenza
Le dimensioni del conoscere sono tre:
Dimensione senso-motoria
Dimensione affettiva ed emozionale
Dimensione razionale
Maria Antonella Galanti
21
Stadio VS posizione
Lo stadio fa riferimento a un'idea lineare di sviluppo, la
posizione ad una spiraliforme
Ricordare è ricreare, ma è anche ricostruire
Flessibilità è anche disponibilità a regredire
La regressione acquisisce statuto d'esistenza come modalità
conoscitiva di se stesso e dell'altro
La regressione rende possibile l'empatia come modalità
conoscitiva particolare, che ha come oggetto i sentimenti
dell'altro.
La comunicazione non verbale diviene importante
Maria Antonella Galanti
22
Identità e conflitti
Il tema dell’identità e della differenza attraversa tutta
la nostra vita e ne diventa l’elemento conflittuale
caratterizzante.
Il termine identità ha un forte valore polisemantico:
• Fa riferimento alle origini (i propri genitori, la
famiglia) e dunque alla continuità con l’altro
collocato in una diversa dimensione temporale
rispetto alla propria…
• …ma fa riferimento anche al divenire (distaccarsi
dal gruppo familiare di origine per assumere una
propria identità) e dunque alla discontinuità
rispetto alle origini.
Maria Antonella Galanti
23
Identità
In altre parole:
- identità è riconoscersi (essere diversi da ogni
altro, specialmente all’interno della propria
famiglia o del proprio gruppo)…
- …ma anche essere riconosciuti (l’opposto:
essere uguali ad ogni altro, specialmente nella
propria famiglia).
Maria Antonella Galanti
24
Identità e differenza
Freud sovverte l’idea di identità come
stabile coesione dell’Io: l’irruzione
dell’altra scena, dell’inconscio, decentra,
rende fluttuante e non più coesa e stabile
l’identità. E inoltre, con l’Edipo, nasce la
dimensione della differenza, per genere e
per generazione. Scegliere un polo è tanto
più generativo, quanto più si mantiene il
rapporto fantasmatico con l’altro e il
legame dialettico.
Maria Antonella Galanti
25
Psiche, corpo, intelligenza
L’intelligenza:
Ha origini biologiche
Si genera nella relazione
E’ plurale
Maria Antonella Galanti
26
Jean Piaget
a 21 anni
Maria Antonella Galanti
27Maria Antonella Galanti
Jean Piaget da anziano
28
Assimilazione e accomodamento
Ciascuno di noi struttura il proprio modo di
essere nel mondo in relazione all’equilibrio o al
disequilibrio che sa creare tra questi due
movimenti:
- anche in relazione ai diversi contesti
- e al tendere verso l’uno o l’altro di essi.
Maria Antonella Galanti
29
• Le “funzioni dell’Io” (attenzione, memoria, linguaggio,
intelligenza…) sono facoltà spesso identificate, in
maniera riduttiva, come “funzioni cognitive”
• Si tratta invece di ambiti psicocorporei di intersezione
tra elementi cognitivi ed elementi affettivo-emozionali
che svolgono un ruolo importante ai fini
dell’adattamento ambientale.
• Alcuni esaltano l’oggettività biologica alla quale tutti
questi aspetti sono correlati e che in parte li determina.
Considerandoli come una sorta di dato innato e
immodificabile del quale ogni soggetto può essere più o
meno provvisto.
Maria Antonella Galanti
30
• Altri intrecciano queste stesse facoltà o funzioni con la
volontà, come se la capacità attentiva o quella mnestica
fossero questione di volere o non volere e fossero
riconducibili alle buone intenzioni del soggetto. Ne
fanno, insomma una questione di morale.
• Tutti tendono a riprodurre nei contesti concreti una
visione singolare (nel senso di non generale) di tali
fascoltà, che è quella tipica del senso comune. In realtà
tutte le funzioni dell’Io dovrebbero essere considerate
plurali (cioè poliedriche e polivalenti).
Maria Antonella Galanti
31
• Esistono vari linguaggi, memorie e intelligenze
e a questo proposito si ricordano le ricerche di
Howard Gardner, studioso di Psicologia ed
esperto di Neurologia, docente presso
l’Università di Harvard.
• Egli ha elaborato una propria teoria delle
intelligenze multiple che comprende (almeno)
sette aree o ambiti principali: l’intelligenza
logico-matematica, quella linguistica o verbale,
quella musicale, quella spaziale, quella
cinestesica, e quella personale, articolata in
intra e intersoggettiva.
Maria Antonella Galanti
32
A queste sette tipologie ha aggiunto in seguito
un’ottava forma di intelligenza, quella
naturalistica (legata alla capacità di manipolare
gli oggetti naturali), e una nona, quella
esistenziale, relativa alle competenze e
disponibilità di carattere in certo qual modo
filosofico, cioè al ragionare per universali e
sulle questioni relative all’esistenza.
Maria Antonella Galanti
33
Occorre poi ricordare le ricerche sull’intelligenza
emotiva (o emozionale) e, prime fra tutte, quelle
di Daniel Goleman. Per lo studioso l’intelligenza
emotiva può essere definita in relazione alla
capacità di introspezione e di conoscenza di sé
(per poter utilizzare e valorizzare al massimo le
proprie potenzialità), ma contemporaneamente
anche come capacità di decentrarsi, di mettersi
dal punto di vista dell’altro e comprenderlo
attraverso modalità di carattere empatico.
Maria Antonella Galanti
34
Daniel Goleman individua due tipologie
fondamentali di intelligenza emozionale: quella
legata alla propria vita privata e quella di
carattere sociale.
Nel primo caso è importante, per l’autore, saper
interpretare e dotare di senso anche le nostre
emozioni negative utilizzandole positivamente per
comprendere le circostanze che le determinano e
per valutare noi stessi e valorizzare le proprie
potenzialità, ma anche imparare a convivere con i
propri limiti
Maria Antonella Galanti
35
Intelligenza personale significa, dunque, anche trovare
una canalizzazione per le emozioni considerate negative e
riuscire non solo a controllarle ma anche a esprimerle
secondo modalità indirette, simboliche e metaforiche, cioè,
socialmente accettabili.
L’intelligenza emotiva sociale riguarda la capacità di
relazionarci con gli interlocutori in maniera positiva e
costruttiva che a sua volta presuppone quella di
comprenderli mettendoci dal loro punto di vista,
immedesimandoci nei loro sentimenti e stati d’animo, pur
senza disconoscere distanza e differenza.
Maria Antonella Galanti
36
Questa intelligenza comprende anche competenze di tipo
comunicativo legate, non solo all’espressione attiva dei
propri contenuti, ma soprattutto alla capacità di ascolto
attento dell’altro.
Secondo Goleman è possibile incrementare l’intelligenza
emotiva nell’intero arco dell’esistenza. A differenza
dell’intelligenza formale, infatti, che può deteriorarsi con
il passare del tempo e che raggiunge la sua
conformazione standard all’ingresso nell’età adulta,
l’intelligenza emotiva tende a migliorare con l’esperienza
e dunque con il passare degli anni.
Maria Antonella Galanti
37
Per Gardner tutte le tipologie di intelligenza sono
presenti in ogni soggetto, ma la differenza tra
l’uno e l’altro è generata dalle loro possibili
diverse combinazioni e dal prevalere di ciascuna.
Basandosi sull’evoluzione dell’intelligenza nei
bambini e sull’osservazione clinica di persone
adulte colpite da ictus cerebrale, egli critica la
vecchia concezione, unitaria e quantitativa,
dell’intelligenza intesa come elemento misurabile
ed esprimibile attraverso il QI
Maria Antonella Galanti
38
QI = il quoziente intellettivo definito come
risultato del rapporto tra età mentale del soggetto
(calcolata in base alla somministrazione di prove
standardizzate, sia verbali che di performance) ed
età anagrafica.
E’ invece ormai un dato condiviso il fatto che non
necessariamente ad un alto Q.I. corrisponda un
adeguato successo relazionale, sociale e
professionale.
Maria Antonella Galanti
39
Non di rado alti valori di Q.I. formale, legato alle
competenze di tipo logico-matematico o verbale, non
corrispondono a un altrettanto alto grado di
riconoscimento sociale. Anche in virtù di questo elemento
è ormai assodato che la dimensione (o dominio) razionale
dell’intelligenza non rappresenti che uno degli aspetti che
la rendono adattiva.
E’ quanto è stato mostrato anche da Antonio Damasio,
che nel suo laboratorio presso l’Università dello Iowa ha
utilizzato gli studi relativi alla memoria, alle emozioni nei
pazienti affetti da Sindrome di Alzheimer.
Maria Antonella Galanti
40
Damasio afferma, servendosi degli strumenti della
neurofisiologia, che la componente emozionale
dell’intelligenza non rappresenta un fattore di contorno o
di complemento rispetto a quella razionale, ma, al
contrario, è l’elemento che permette di effettuare scelte, di
prendere decisioni, di selezionare strategie risolutive
rispetto a differenti problemi.
Analizzando soggetti danneggiati dal punto di vista
neurologico mostra come non fossero in grado di prendere
decisioni pur rimanendo capaci di comprendere e
valutare razionalmente tutti i dati e le variabili insiti nelle
diverse situazioni.
Maria Antonella Galanti
41
La capacità di scegliere e prendere
decisioni, in particolare, non è solo
dipendente quella analitica del considerare
in maniera razionale gli elementi a favore o
contrari rispetto all’una o all’altra opzione,
ma tende piuttosto a rifarsi a esperienze
pregresse, a strategie risultate vincenti in
situazioni analogicamente vicine, a tracce
inconsapevoli di carattere emozionale e
affettivo legate alla memoria involontaria e
a vissuti di tipo corporeo
Maria Antonella Galanti
42
Sono i “marcatori somatici” che colorano
positivamente o negativamente le diverse prospettive
legate alle possibili scelte. Attraverso tali marcatori
somatici le scelte sono operate, in un certo senso, quasi
in virtù anche del possibile vantaggio biologico.
Damasio cerca conferma nell’ambito della patologia
studiando il comportamento di soggetti con danni a
livello di regioni prefrontali e dunque deprivati delle
capacità emozionali. Secondo lui questi soggetti, pur
avendo mantenuto intatte le competenze razionali
legate alla memoria e all’attenzione, nonché al
ragionamento, non riescono a operare delle scelte
proprio perché danneggiati nella sfera delle emozioni.Maria Antonella Galanti
43
Intelligenza emotiva, ascolto e
comunicazione
Nel considerare le problematiche
comunicative si tende ad enfatizzare la
produzione rispetto alla comprensione dei
messaggi, sia in ambito di linguaggio
verbale che relativamente al non verbale.
Il momento dell’ascolto è decisivo, poiché
solo la condivisione dei contenuti dee
messaggi rende efficace la comunicazione.
Maria Antonella Galanti
44
Disturbi della comunicazione e ascolto
Non pochi disturbi della comunicazione nascono
dall’incapacità o dal non volere ascoltare da parte
dei soggetti coinvolti.
Vi sono messaggi che irritano, inquietano o
generano ansia (per alcuni loro aspetti o per la
dimensione meta) e che quindi non si
comprendono
La capacità di ascolto è correlata al possesso di
doti empatiche Maria Antonella Galanti
Empatia
E’ la competenza essenziale in ogni
percorso professionale perché rende
possibile immedesimarsi in punti di vista
diversi dal proprio e dunque ascoltare
attivamente, comprendere , elaborare i
conflitti e trovare soluzioni efficaci.
45Maria Antonella Galanti
46
Empatia
Si può definire come la capacità di
comprendere il modo di essere-nel-mondo
di un altro dal di dentro
Immedesimandosi nella sua condizione
Facendo leva per analogia su qualche
propria esperienza
Maria Antonella Galanti
47
Presuppone la simpatia, la pietà e la
commozione, ma è più complessa di
ciascuna di esse
Empatia e introspezione si presuppongono
l’un l’altra.
L’empatia è legata alla disponibilità
rispetto alla regressione e quindi al possesso
di una salda e integra identità.
Maria Antonella Galanti
48
Empatia e regressione
Perché si realizzi l’empatia è necessaria la
disponibilità a regredire dal punto di vista della
funzionalità dell’Io
…a regredire in maniera temporanea, con possibilità
di recupero immediata e costante…
…cioè a uscire temporaneamente dalla propria
immagine del Sé, disponibilità, questa, legata al
possesso di una salda e integra identità.
Maria Antonella Galanti
49
L’empatia si realizza per via emotiva e
rappresenta una forma di conoscenza che come
l’intuizione si realizza in forma rapida,
intermittente, repentina e coinvolge ambiti
profondi di comprensione.
Si differenzia dall’intuizione per l’oggetto della
conoscenza, che è la dimensione emozionale e dei
sentimenti.
L’empatia, inoltre, comporta coinvolgimento
emotivo; l’intuizione può invece essere utilizzata
addirittura per evitarlo.
Maria Antonella Galanti
50
Empatia e identificazione
L’identificazione è un processo persistente nella
durata e inconsapevole
L’empatia si realizza in maniera intermittente e
temporanea che abita le regioni del preconscio.
Inoltre: l’identificazione si origina dal bisogno di
recuperare internamente l’oggetto perduto
mentre l’empatia si origina dal bisogno di
accrescere la propria comprensione dell’altro.
Maria Antonella Galanti
51
Empatia e identificazione proiettiva
Sono due meccanismi opposti: l’empatia equivale
al mettersi nei panni dell’altro, l’IP al rivestirlo
dei propri
…e addossandogli le nostre parti interne
idealizzate per rispecchiarci narcisisticamente
in lui o quelle rifiutate e sentite come cattive
che non riusciamo a concepire come anche
nostre.
Con l’IP l’altro diventa Oggetto idealizzato o
demonizzato, inascoltato e incompreso perché
aservito alle nostre paure o ai nostri desideri.Maria Antonella Galanti
52
Illusione VS Inganno
Illusione non significa inganno, ma capacità
creativa.
Come nasce, infatti, il pensiero?
Maria Antonella Galanti
53
All’origine del pensiero
Simbolo, symbolon, συμβολον
Rappresentarsi un’assenza e la possibilità del
ritorno
Bidimensionalità e tridimensionalità psichica
Il pensiero nasce nella dialettica vuoto-pieno che
declina la nostra vita sia in senso biologico sia in
senso psichico
Maria Antonella Galanti
54
Illusione VS Inganno
L’illusione ha a che fare con la conoscenza, con ogni
nostra produzione culturale, con ciò che rende la
vita degna di essere vissuta.
Winnicott, uno studioso della psiche e della
relazionalità particolarmente creativo, parla a
tale proposito di “area transizionale”.
Maria Antonella Galanti
55
Donald W. Winnicott
1896-1971
Maria Antonella Galanti
56
Winnicott
Maria Antonella Galanti
57
Winnicott
Maria Antonella Galanti
58
Ciò che W. Teorizza per la relazione
terapeutica è esportabile a qualsiasi
relazione asimmetrica e in ogni contesto
professionale
- Il paradosso evocativo e il pensiero paradossale
- Il riconoscimento del bisogno del paziente di sentire la
realtà delle emozioni dell’analista. Elemento
esportabile in ogni contesto, anche professionale.
- La condivisione delle esperienze di sofferenza dei
pazienti e la capacità di recuperare il negativo di ogni
esperienza attraverso il rovesciamento paradossale.
Maria Antonella Galanti
59
Winnicott e l’emergere del Sé
Un paradosso fondante di Winnicott è che
inizialmente si è in solitudine assoluta e in
dipendenza assoluta.
Il “Sé in solitudine” che deve essere inteso come
inviolabile e rispettato, rappresenta il Sé
centrale, il nucleo centrale del vero Sé che
garantisce il senso della continuità d’essere.
La solitudine come benessere e la “capacità di
essere solo in presenza di altri”.
Maria Antonella Galanti
60
Winnicott e la conquista del senso di realtà
Importanza del momento dell’illusione sul quale si
basa la competenza immaginativa che rende
possibile la dialettica tra Sé privato e Sé
pubblico.
Non si limita al concetto freudiano e kleiniano di
“fantasia”, ma la differenzia dal “fantasticare”.
La prima è l’incontro tra immaginario e reale, il
secondo è un pensiero senza contatto con la
realtà, isolato e inutile sia per il sogno che per
la vita reale.
Maria Antonella Galanti
61
Il fantasticare (o fantasizzare) fonda la patologia
(allucinazione e delirio) mentre la fantasia
dell’illusione garantisce la normalità e permette
la creatività.
Attraverso l’illusione il bambino si vive come
onnipotente mago creatore e questo fonda la
solidità del suo Sé e prima ancora, a renderla
possibile, il sentimento di fiducia.
E’ l’esperienza dello spazio potenziale e degli
oggetti transizionali. Perché favoriscono la
transizione tra mondo degli oggetti soggettivi e
mondo della realtà.
Maria Antonella Galanti
62
Winnicott e il paradosso della
comunicazione
“E’ una gioia nascondersi, è pure un disastro non
essere trovati” (Sviluppo affettivo e ambiente)
Tensione tra necessità di preservare il proprio
nucleo centrale dalle intrusioni e necessità di
comunicare.
Il gioco e poi la cultura possono mediare queste
due opposte tensioni.
Maria Antonella Galanti
63
Il legame tra sé e l’altro, reso possibile
dall’esperienza transizionale, non è legato né
alla sottomissione né alla colpa.
La mediazione Io-mondo dura quanto la vita.
Il gioco (il gioco in sé) è un’esperienza al limite
tra il massimo di soggettivo e il reale.
Nell’illusione: dall’oggetto transizionale al gioco
simbolico, alla creatività culturale.
Maria Antonella Galanti
64
Il mio gatto Ulisse
e la mia gatta Blu, in attesa
di giocare a cacciare
il raggio di sole come
se fosse una vera preda.
Basta prendere lo
specchio in un giorno
di sole e fare in modo
che se ne accorgano.
Subito capiscono
che sta per iniziare
l’illusione condivisa.
Maria Antonella Galanti
65
Fenomeni transizionali
Si riferisce a una dimensione della vita che
riguarda il luogo d’intersezione tra interno ed
esterno.
Usa molti termini:
 Transizionalità:
 Area intermedia
 Terza area
 Luogo di riposo
 Spazio potenziale
 Sede dell’esperienza culturale
Maria Antonella Galanti
66
Fenomeni transizionali
La perdita di significato dell’oggetto transizionale
segna l’ingresso (l’allargamento dei fenomeni
transizionali) nell’area intermedia tra realtà
psichica interna e realtà esterna.
L’idea di oggetto transizionale segna una rottura
in ambito psicoanalitico: gli oggetti venivano o
internalizzati o perduti. Ora esiste un limbo.
Esiste un luogo di contatto tra dentro e fuori che
mantiene distinti e correlati insieme me e non-
me.
Maria Antonella Galanti
67
Reale e Virtuale
Il virtuale è reale
La creatività è legata al virtuale
L’essere umano teme le protesi che lui
stesso crea per il proprio corpo e per la
propria mente
Maria Antonella Galanti
68
Il virtuale, la rete, Frankenstein
Sono sempre esistite due modalità diverse e
parallele di comunicare: una intima, riservata a
poche persone, legata alla condivisione di
esperienze e una più allargata, di discussione.
La prima riguarda i legami affettivi, l’altra quelli
sociali. Prima della rete per il secondo tipo di
comunicazione c’erano la piazza, il barbiere o la
parrucchiera, il bar, perché a differenza di ora
erano luoghi fissi e i loro frequentatori non
cambiavano ed erano un po’ come i contatti di un
social network.
• Maria Antonella Galanti
69
Chi sbaglia la rotta è il timoniere, non la barca.
Le persone sospettose lo sono dovunque si
esprimano, in rete o a casa, e così quelle
fiduciose o quelle aggressive.
E le persone che tendono a essere dipendenti
troveranno sempre qualcosa o qualcuno da cui
dipendere. Se una o più persone diventano
alcolisti la colpa non è del vino, ma di problemi
che se non ci fosse il vino si esprimerebbero in
qualche altro modo.
Maria Antonella Galanti
Maria Antonella Galanti 70
Frankenstein 1930
Grazie per l’ascolto

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CLab 2020 SOFT SKILLS - Soft Skills ed Intelligenza emotiva - Maria Antonella Galanti

  • 1. Soft Skills – 30 giugno 2020 Maria Antonella Galanti 1
  • 2. 2 Soft Skills Il termine non è di uso recente ed è stato coniato in contrapposizione ad Hard Skills Ora, invece, dopo un lungo periodo nel quale sono state considerate in parallelo e paritariamente, le Soft sembrano avere la supremazia: sono quelle che danno valore alle altre. Il profilo di un candidato a svolgere una qualche mansione, infatti, è dato dal giusto intreccio tra entrambe le tipologie Maria Antonella Galanti
  • 3. Cosa occorre saper fare per selezionare bene? • Scrivere bene il profilo/l’annuncio • Interpretare i curricula • Scegliere i modi per selezionare • Scegliere gli esperti • Intervistare in modo duplice i candidati, per valutare sia le Hard che le Soft Skills Maria Antonella Galanti 3
  • 4. 4 Parleremo di:  Soft Skills: riguardano il rapporto con se stessi e quello con gli altri  Con se stessi: competenze metacognitive attribuzionali, accettazione del limite, consapevolezza, capacità di elaborare le esperienze  Con gli altri: conflitti, criticità, competizione, collaborazione, inclusione  Con se stessi e con gli altri: il conflitto fondamentale Maria Antonella Galanti
  • 5. Quali sono le principali SK? • Intelligenza emotiva • Creatività • Pensiero critico • Capacità comunicative ed empatiche • Introspezione e consapevolezza • Capacità di lavorare in gruppo/gestire i conflitti • Adattabilità • Etica del lavoro • Gestione del tempo • Entusiasmo • Passione e motivazione Maria Antonella Galanti 5
  • 6. Gestione del tempo • Cos’è il tempo? Ci sono almeno due temporalità • Ottenere di più con minore fatica • Migliorare le capacità decisionali • Aumentare il tempo libero Occorre imparare a: • Ordinare • Delegare • Dare priorità • Rimandare • Eliminare • Verificare Maria Antonella Galanti 6
  • 7. Competenze metacognitive • Problem solving • Metaconsapevolezza • Competenze attribuzionali Maria Antonella Galanti 7
  • 8. 8 Parleremo anche di:  In premessa Dominii conoscitivi, complessità  Intelligenza le origini/ la sua pluralità/ l’intelligenza emotiva in rapporto all’ascolto e alla relazione  Apprendimento/ Formazione  Empatia  Illusione VS Inganno Area transizionale  Abitare il virtuale (Internet ci rende stupidi?). L’uso di Facebook, Instagram e Twitter Maria Antonella Galanti
  • 9. 9 Grandi aree tematiche correlate: Intelligenza emotiva Creatività Pensiero critico Conflitti Flessibilità (adattamento, modificabilità, accettazione del limite, dlel’errore, dle rischio) Maria Antonella Galanti
  • 10. Fidelizzazione • Quando inizia il processo? Subito • Esistono persone disposte alla fidelizzazione e altre no? • Investire nel benessere lavorativo dei dipendenti accettando che i risultati si vedano in seguito • Fissare percorsi trasparenti e chiari per gli eventuali avanzamenti di carriera • Investire nella formazione del personale Maria Antonella Galanti 10
  • 11. I riscontri • Necessità di verifiche • Come? • Il flusso di comunicazione interna • L’identificazione , il sentirsi comunità • Trattare il dipendente come se fosse un utente che attiriamo suscitando fiducia e non suggerendogli un calcolo • Rendere evidente, riconoscibile e riconosciuto il valore di ciascuno • Creare valore condiviso Maria Antonella Galanti 11
  • 12. • Il blog o la pagina aziendale • Gli incontri con i dipendenti • Il gioco condiviso: la cosiddetta gamification • gestione del tempo/banca del tempo Maria Antonella Galanti 12
  • 13. La relazionalità in ambiente di lavoro • Non si fidelizza con il denaro e basta… • …ma con le buone relazioni • Curando il benessere e le possibilità di pause di svago/riposo in azienda • Creando una visione da condividere e incrementandola • Una visione che sia legata al benessere delle persone (clienti) ma anche a quello dei dipendenti stessi Maria Antonella Galanti 13
  • 14. 14 Complessità Significa esistenza di legami tra aspetti apparentemente lontani dell’esperienza. Si contrappone a “linearità” e perciò anche al determinismo causale. Rende necessario il dialogo tra differenti percorsi di specializzazione. Disorienta e spaventa generando il ricorso a modalità difensive di varia natura. Maria Antonella Galanti
  • 15. 15 Complessità Sapere elaborare e gestire i conflitti significa cercare legami tra opposti: - Per collocazione nel ciclo di vita - Per sesso/genere (uomo/donna) - Tra normalità e patologia - Tra dimensioni del conoscere - Tra discipline: scienza, arte, poesia Maria Antonella Galanti
  • 16. 16 Identità e differenza nella gestione dei conflitti Il contatto con persone diverse per sesso, età, condizione patologica, determina sempre un attivazione di parti nascoste di noi. Si riattivano i nostri Io precedenti con tutte le esperienze dell’epoca …ma anche le nostre parti malate o disperanti Maria Antonella Galanti
  • 17. 17 Flessibilità : significa prima di tutto disponibilità a cambiare e ad apprendere Francisco Goya Aun aprendo Madrid- Museo del Prado Datata Tra il 1825 e il 1828, anno di morte del pittore che qui usa la tecnica nuova : la litografia Maria Antonella Galanti
  • 18. 18 Realizzazione di sé VS adattamento E’ il conflitto fondamentale dell’esistenza ed è oggetto principale del processo di formazione La formazione è un termine ambivalente poiché fa riferimento al prendere forma del soggetto che si autodetermina differenziandosi e al suo parallelo (e conflittuale) conformarsi agli altri per essere parte di un ambito gruppale. La dialettica tra istanze di realizzazione individuale e istanze di adattamento colora tutta la nostra vita: normalità e patologia Maria Antonella Galanti
  • 19. 19 La formazione ha due facce, una delle quali positiva e costruttiva, l’altra distruttiva.  Fa riferimento al formarsi del soggetto come tale  Fa riferimento al conformarsi del soggetto rispetto alle aspettative altrui Questa polarità è stata variamente ripresa. Per esempio:  Falso Sé e Vero Sé  Iperassimilazione e Iperaccomodamento Maria Antonella Galanti
  • 20. 20 Formazione e conoscenza Le dimensioni del conoscere sono tre: Dimensione senso-motoria Dimensione affettiva ed emozionale Dimensione razionale Maria Antonella Galanti
  • 21. 21 Stadio VS posizione Lo stadio fa riferimento a un'idea lineare di sviluppo, la posizione ad una spiraliforme Ricordare è ricreare, ma è anche ricostruire Flessibilità è anche disponibilità a regredire La regressione acquisisce statuto d'esistenza come modalità conoscitiva di se stesso e dell'altro La regressione rende possibile l'empatia come modalità conoscitiva particolare, che ha come oggetto i sentimenti dell'altro. La comunicazione non verbale diviene importante Maria Antonella Galanti
  • 22. 22 Identità e conflitti Il tema dell’identità e della differenza attraversa tutta la nostra vita e ne diventa l’elemento conflittuale caratterizzante. Il termine identità ha un forte valore polisemantico: • Fa riferimento alle origini (i propri genitori, la famiglia) e dunque alla continuità con l’altro collocato in una diversa dimensione temporale rispetto alla propria… • …ma fa riferimento anche al divenire (distaccarsi dal gruppo familiare di origine per assumere una propria identità) e dunque alla discontinuità rispetto alle origini. Maria Antonella Galanti
  • 23. 23 Identità In altre parole: - identità è riconoscersi (essere diversi da ogni altro, specialmente all’interno della propria famiglia o del proprio gruppo)… - …ma anche essere riconosciuti (l’opposto: essere uguali ad ogni altro, specialmente nella propria famiglia). Maria Antonella Galanti
  • 24. 24 Identità e differenza Freud sovverte l’idea di identità come stabile coesione dell’Io: l’irruzione dell’altra scena, dell’inconscio, decentra, rende fluttuante e non più coesa e stabile l’identità. E inoltre, con l’Edipo, nasce la dimensione della differenza, per genere e per generazione. Scegliere un polo è tanto più generativo, quanto più si mantiene il rapporto fantasmatico con l’altro e il legame dialettico. Maria Antonella Galanti
  • 25. 25 Psiche, corpo, intelligenza L’intelligenza: Ha origini biologiche Si genera nella relazione E’ plurale Maria Antonella Galanti
  • 26. 26 Jean Piaget a 21 anni Maria Antonella Galanti
  • 27. 27Maria Antonella Galanti Jean Piaget da anziano
  • 28. 28 Assimilazione e accomodamento Ciascuno di noi struttura il proprio modo di essere nel mondo in relazione all’equilibrio o al disequilibrio che sa creare tra questi due movimenti: - anche in relazione ai diversi contesti - e al tendere verso l’uno o l’altro di essi. Maria Antonella Galanti
  • 29. 29 • Le “funzioni dell’Io” (attenzione, memoria, linguaggio, intelligenza…) sono facoltà spesso identificate, in maniera riduttiva, come “funzioni cognitive” • Si tratta invece di ambiti psicocorporei di intersezione tra elementi cognitivi ed elementi affettivo-emozionali che svolgono un ruolo importante ai fini dell’adattamento ambientale. • Alcuni esaltano l’oggettività biologica alla quale tutti questi aspetti sono correlati e che in parte li determina. Considerandoli come una sorta di dato innato e immodificabile del quale ogni soggetto può essere più o meno provvisto. Maria Antonella Galanti
  • 30. 30 • Altri intrecciano queste stesse facoltà o funzioni con la volontà, come se la capacità attentiva o quella mnestica fossero questione di volere o non volere e fossero riconducibili alle buone intenzioni del soggetto. Ne fanno, insomma una questione di morale. • Tutti tendono a riprodurre nei contesti concreti una visione singolare (nel senso di non generale) di tali fascoltà, che è quella tipica del senso comune. In realtà tutte le funzioni dell’Io dovrebbero essere considerate plurali (cioè poliedriche e polivalenti). Maria Antonella Galanti
  • 31. 31 • Esistono vari linguaggi, memorie e intelligenze e a questo proposito si ricordano le ricerche di Howard Gardner, studioso di Psicologia ed esperto di Neurologia, docente presso l’Università di Harvard. • Egli ha elaborato una propria teoria delle intelligenze multiple che comprende (almeno) sette aree o ambiti principali: l’intelligenza logico-matematica, quella linguistica o verbale, quella musicale, quella spaziale, quella cinestesica, e quella personale, articolata in intra e intersoggettiva. Maria Antonella Galanti
  • 32. 32 A queste sette tipologie ha aggiunto in seguito un’ottava forma di intelligenza, quella naturalistica (legata alla capacità di manipolare gli oggetti naturali), e una nona, quella esistenziale, relativa alle competenze e disponibilità di carattere in certo qual modo filosofico, cioè al ragionare per universali e sulle questioni relative all’esistenza. Maria Antonella Galanti
  • 33. 33 Occorre poi ricordare le ricerche sull’intelligenza emotiva (o emozionale) e, prime fra tutte, quelle di Daniel Goleman. Per lo studioso l’intelligenza emotiva può essere definita in relazione alla capacità di introspezione e di conoscenza di sé (per poter utilizzare e valorizzare al massimo le proprie potenzialità), ma contemporaneamente anche come capacità di decentrarsi, di mettersi dal punto di vista dell’altro e comprenderlo attraverso modalità di carattere empatico. Maria Antonella Galanti
  • 34. 34 Daniel Goleman individua due tipologie fondamentali di intelligenza emozionale: quella legata alla propria vita privata e quella di carattere sociale. Nel primo caso è importante, per l’autore, saper interpretare e dotare di senso anche le nostre emozioni negative utilizzandole positivamente per comprendere le circostanze che le determinano e per valutare noi stessi e valorizzare le proprie potenzialità, ma anche imparare a convivere con i propri limiti Maria Antonella Galanti
  • 35. 35 Intelligenza personale significa, dunque, anche trovare una canalizzazione per le emozioni considerate negative e riuscire non solo a controllarle ma anche a esprimerle secondo modalità indirette, simboliche e metaforiche, cioè, socialmente accettabili. L’intelligenza emotiva sociale riguarda la capacità di relazionarci con gli interlocutori in maniera positiva e costruttiva che a sua volta presuppone quella di comprenderli mettendoci dal loro punto di vista, immedesimandoci nei loro sentimenti e stati d’animo, pur senza disconoscere distanza e differenza. Maria Antonella Galanti
  • 36. 36 Questa intelligenza comprende anche competenze di tipo comunicativo legate, non solo all’espressione attiva dei propri contenuti, ma soprattutto alla capacità di ascolto attento dell’altro. Secondo Goleman è possibile incrementare l’intelligenza emotiva nell’intero arco dell’esistenza. A differenza dell’intelligenza formale, infatti, che può deteriorarsi con il passare del tempo e che raggiunge la sua conformazione standard all’ingresso nell’età adulta, l’intelligenza emotiva tende a migliorare con l’esperienza e dunque con il passare degli anni. Maria Antonella Galanti
  • 37. 37 Per Gardner tutte le tipologie di intelligenza sono presenti in ogni soggetto, ma la differenza tra l’uno e l’altro è generata dalle loro possibili diverse combinazioni e dal prevalere di ciascuna. Basandosi sull’evoluzione dell’intelligenza nei bambini e sull’osservazione clinica di persone adulte colpite da ictus cerebrale, egli critica la vecchia concezione, unitaria e quantitativa, dell’intelligenza intesa come elemento misurabile ed esprimibile attraverso il QI Maria Antonella Galanti
  • 38. 38 QI = il quoziente intellettivo definito come risultato del rapporto tra età mentale del soggetto (calcolata in base alla somministrazione di prove standardizzate, sia verbali che di performance) ed età anagrafica. E’ invece ormai un dato condiviso il fatto che non necessariamente ad un alto Q.I. corrisponda un adeguato successo relazionale, sociale e professionale. Maria Antonella Galanti
  • 39. 39 Non di rado alti valori di Q.I. formale, legato alle competenze di tipo logico-matematico o verbale, non corrispondono a un altrettanto alto grado di riconoscimento sociale. Anche in virtù di questo elemento è ormai assodato che la dimensione (o dominio) razionale dell’intelligenza non rappresenti che uno degli aspetti che la rendono adattiva. E’ quanto è stato mostrato anche da Antonio Damasio, che nel suo laboratorio presso l’Università dello Iowa ha utilizzato gli studi relativi alla memoria, alle emozioni nei pazienti affetti da Sindrome di Alzheimer. Maria Antonella Galanti
  • 40. 40 Damasio afferma, servendosi degli strumenti della neurofisiologia, che la componente emozionale dell’intelligenza non rappresenta un fattore di contorno o di complemento rispetto a quella razionale, ma, al contrario, è l’elemento che permette di effettuare scelte, di prendere decisioni, di selezionare strategie risolutive rispetto a differenti problemi. Analizzando soggetti danneggiati dal punto di vista neurologico mostra come non fossero in grado di prendere decisioni pur rimanendo capaci di comprendere e valutare razionalmente tutti i dati e le variabili insiti nelle diverse situazioni. Maria Antonella Galanti
  • 41. 41 La capacità di scegliere e prendere decisioni, in particolare, non è solo dipendente quella analitica del considerare in maniera razionale gli elementi a favore o contrari rispetto all’una o all’altra opzione, ma tende piuttosto a rifarsi a esperienze pregresse, a strategie risultate vincenti in situazioni analogicamente vicine, a tracce inconsapevoli di carattere emozionale e affettivo legate alla memoria involontaria e a vissuti di tipo corporeo Maria Antonella Galanti
  • 42. 42 Sono i “marcatori somatici” che colorano positivamente o negativamente le diverse prospettive legate alle possibili scelte. Attraverso tali marcatori somatici le scelte sono operate, in un certo senso, quasi in virtù anche del possibile vantaggio biologico. Damasio cerca conferma nell’ambito della patologia studiando il comportamento di soggetti con danni a livello di regioni prefrontali e dunque deprivati delle capacità emozionali. Secondo lui questi soggetti, pur avendo mantenuto intatte le competenze razionali legate alla memoria e all’attenzione, nonché al ragionamento, non riescono a operare delle scelte proprio perché danneggiati nella sfera delle emozioni.Maria Antonella Galanti
  • 43. 43 Intelligenza emotiva, ascolto e comunicazione Nel considerare le problematiche comunicative si tende ad enfatizzare la produzione rispetto alla comprensione dei messaggi, sia in ambito di linguaggio verbale che relativamente al non verbale. Il momento dell’ascolto è decisivo, poiché solo la condivisione dei contenuti dee messaggi rende efficace la comunicazione. Maria Antonella Galanti
  • 44. 44 Disturbi della comunicazione e ascolto Non pochi disturbi della comunicazione nascono dall’incapacità o dal non volere ascoltare da parte dei soggetti coinvolti. Vi sono messaggi che irritano, inquietano o generano ansia (per alcuni loro aspetti o per la dimensione meta) e che quindi non si comprendono La capacità di ascolto è correlata al possesso di doti empatiche Maria Antonella Galanti
  • 45. Empatia E’ la competenza essenziale in ogni percorso professionale perché rende possibile immedesimarsi in punti di vista diversi dal proprio e dunque ascoltare attivamente, comprendere , elaborare i conflitti e trovare soluzioni efficaci. 45Maria Antonella Galanti
  • 46. 46 Empatia Si può definire come la capacità di comprendere il modo di essere-nel-mondo di un altro dal di dentro Immedesimandosi nella sua condizione Facendo leva per analogia su qualche propria esperienza Maria Antonella Galanti
  • 47. 47 Presuppone la simpatia, la pietà e la commozione, ma è più complessa di ciascuna di esse Empatia e introspezione si presuppongono l’un l’altra. L’empatia è legata alla disponibilità rispetto alla regressione e quindi al possesso di una salda e integra identità. Maria Antonella Galanti
  • 48. 48 Empatia e regressione Perché si realizzi l’empatia è necessaria la disponibilità a regredire dal punto di vista della funzionalità dell’Io …a regredire in maniera temporanea, con possibilità di recupero immediata e costante… …cioè a uscire temporaneamente dalla propria immagine del Sé, disponibilità, questa, legata al possesso di una salda e integra identità. Maria Antonella Galanti
  • 49. 49 L’empatia si realizza per via emotiva e rappresenta una forma di conoscenza che come l’intuizione si realizza in forma rapida, intermittente, repentina e coinvolge ambiti profondi di comprensione. Si differenzia dall’intuizione per l’oggetto della conoscenza, che è la dimensione emozionale e dei sentimenti. L’empatia, inoltre, comporta coinvolgimento emotivo; l’intuizione può invece essere utilizzata addirittura per evitarlo. Maria Antonella Galanti
  • 50. 50 Empatia e identificazione L’identificazione è un processo persistente nella durata e inconsapevole L’empatia si realizza in maniera intermittente e temporanea che abita le regioni del preconscio. Inoltre: l’identificazione si origina dal bisogno di recuperare internamente l’oggetto perduto mentre l’empatia si origina dal bisogno di accrescere la propria comprensione dell’altro. Maria Antonella Galanti
  • 51. 51 Empatia e identificazione proiettiva Sono due meccanismi opposti: l’empatia equivale al mettersi nei panni dell’altro, l’IP al rivestirlo dei propri …e addossandogli le nostre parti interne idealizzate per rispecchiarci narcisisticamente in lui o quelle rifiutate e sentite come cattive che non riusciamo a concepire come anche nostre. Con l’IP l’altro diventa Oggetto idealizzato o demonizzato, inascoltato e incompreso perché aservito alle nostre paure o ai nostri desideri.Maria Antonella Galanti
  • 52. 52 Illusione VS Inganno Illusione non significa inganno, ma capacità creativa. Come nasce, infatti, il pensiero? Maria Antonella Galanti
  • 53. 53 All’origine del pensiero Simbolo, symbolon, συμβολον Rappresentarsi un’assenza e la possibilità del ritorno Bidimensionalità e tridimensionalità psichica Il pensiero nasce nella dialettica vuoto-pieno che declina la nostra vita sia in senso biologico sia in senso psichico Maria Antonella Galanti
  • 54. 54 Illusione VS Inganno L’illusione ha a che fare con la conoscenza, con ogni nostra produzione culturale, con ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Winnicott, uno studioso della psiche e della relazionalità particolarmente creativo, parla a tale proposito di “area transizionale”. Maria Antonella Galanti
  • 58. 58 Ciò che W. Teorizza per la relazione terapeutica è esportabile a qualsiasi relazione asimmetrica e in ogni contesto professionale - Il paradosso evocativo e il pensiero paradossale - Il riconoscimento del bisogno del paziente di sentire la realtà delle emozioni dell’analista. Elemento esportabile in ogni contesto, anche professionale. - La condivisione delle esperienze di sofferenza dei pazienti e la capacità di recuperare il negativo di ogni esperienza attraverso il rovesciamento paradossale. Maria Antonella Galanti
  • 59. 59 Winnicott e l’emergere del Sé Un paradosso fondante di Winnicott è che inizialmente si è in solitudine assoluta e in dipendenza assoluta. Il “Sé in solitudine” che deve essere inteso come inviolabile e rispettato, rappresenta il Sé centrale, il nucleo centrale del vero Sé che garantisce il senso della continuità d’essere. La solitudine come benessere e la “capacità di essere solo in presenza di altri”. Maria Antonella Galanti
  • 60. 60 Winnicott e la conquista del senso di realtà Importanza del momento dell’illusione sul quale si basa la competenza immaginativa che rende possibile la dialettica tra Sé privato e Sé pubblico. Non si limita al concetto freudiano e kleiniano di “fantasia”, ma la differenzia dal “fantasticare”. La prima è l’incontro tra immaginario e reale, il secondo è un pensiero senza contatto con la realtà, isolato e inutile sia per il sogno che per la vita reale. Maria Antonella Galanti
  • 61. 61 Il fantasticare (o fantasizzare) fonda la patologia (allucinazione e delirio) mentre la fantasia dell’illusione garantisce la normalità e permette la creatività. Attraverso l’illusione il bambino si vive come onnipotente mago creatore e questo fonda la solidità del suo Sé e prima ancora, a renderla possibile, il sentimento di fiducia. E’ l’esperienza dello spazio potenziale e degli oggetti transizionali. Perché favoriscono la transizione tra mondo degli oggetti soggettivi e mondo della realtà. Maria Antonella Galanti
  • 62. 62 Winnicott e il paradosso della comunicazione “E’ una gioia nascondersi, è pure un disastro non essere trovati” (Sviluppo affettivo e ambiente) Tensione tra necessità di preservare il proprio nucleo centrale dalle intrusioni e necessità di comunicare. Il gioco e poi la cultura possono mediare queste due opposte tensioni. Maria Antonella Galanti
  • 63. 63 Il legame tra sé e l’altro, reso possibile dall’esperienza transizionale, non è legato né alla sottomissione né alla colpa. La mediazione Io-mondo dura quanto la vita. Il gioco (il gioco in sé) è un’esperienza al limite tra il massimo di soggettivo e il reale. Nell’illusione: dall’oggetto transizionale al gioco simbolico, alla creatività culturale. Maria Antonella Galanti
  • 64. 64 Il mio gatto Ulisse e la mia gatta Blu, in attesa di giocare a cacciare il raggio di sole come se fosse una vera preda. Basta prendere lo specchio in un giorno di sole e fare in modo che se ne accorgano. Subito capiscono che sta per iniziare l’illusione condivisa. Maria Antonella Galanti
  • 65. 65 Fenomeni transizionali Si riferisce a una dimensione della vita che riguarda il luogo d’intersezione tra interno ed esterno. Usa molti termini:  Transizionalità:  Area intermedia  Terza area  Luogo di riposo  Spazio potenziale  Sede dell’esperienza culturale Maria Antonella Galanti
  • 66. 66 Fenomeni transizionali La perdita di significato dell’oggetto transizionale segna l’ingresso (l’allargamento dei fenomeni transizionali) nell’area intermedia tra realtà psichica interna e realtà esterna. L’idea di oggetto transizionale segna una rottura in ambito psicoanalitico: gli oggetti venivano o internalizzati o perduti. Ora esiste un limbo. Esiste un luogo di contatto tra dentro e fuori che mantiene distinti e correlati insieme me e non- me. Maria Antonella Galanti
  • 67. 67 Reale e Virtuale Il virtuale è reale La creatività è legata al virtuale L’essere umano teme le protesi che lui stesso crea per il proprio corpo e per la propria mente Maria Antonella Galanti
  • 68. 68 Il virtuale, la rete, Frankenstein Sono sempre esistite due modalità diverse e parallele di comunicare: una intima, riservata a poche persone, legata alla condivisione di esperienze e una più allargata, di discussione. La prima riguarda i legami affettivi, l’altra quelli sociali. Prima della rete per il secondo tipo di comunicazione c’erano la piazza, il barbiere o la parrucchiera, il bar, perché a differenza di ora erano luoghi fissi e i loro frequentatori non cambiavano ed erano un po’ come i contatti di un social network. • Maria Antonella Galanti
  • 69. 69 Chi sbaglia la rotta è il timoniere, non la barca. Le persone sospettose lo sono dovunque si esprimano, in rete o a casa, e così quelle fiduciose o quelle aggressive. E le persone che tendono a essere dipendenti troveranno sempre qualcosa o qualcuno da cui dipendere. Se una o più persone diventano alcolisti la colpa non è del vino, ma di problemi che se non ci fosse il vino si esprimerebbero in qualche altro modo. Maria Antonella Galanti
  • 70. Maria Antonella Galanti 70 Frankenstein 1930 Grazie per l’ascolto