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STEFANO GATTA 
La spesa pubblica in Italia 
dall’Unificazione a oggi 
Copyright © 2010 Pearson Italia 
S.p.A. 
All Right Reserved
La spesa pubblica è essenzialmente un fenomeno 
redistributivo: gruppi o singoli la utilizzano per 
quanto loro concesso dalle condizioni politico-istituzionali 
per modificare la propria posizione 
relativa. 
Soggetti 
Stato, enti locali (Regioni, 
Province, Comuni) enti 
previdenziali (Inps, Inail ecc.)
100 anni di spesa pubblica 
Fra l’Unificazione e la 
fine della Prima guerra 
mondiale (1866-1918) 
Molto denaro pubblico serve per creare infrastrutture e 
la funzione redistributiva ha un andamento irregolare: 
crescita limitata durante il governo della destra (1866- 
1876); incremento rapido fino al 1918 
Fra la fine della 
Prima guerra mondiale 
e gli anni Trenta 
Forte espansione delle spese redistributive; 
costituzione di Inps e Inail negli anni Trenta. Rispetto 
alla crescita delle spese militari e per le infrastrutture, 
l’aumento delle spese previdenziali rimane minore 
Subito dopo la Seconda 
guerra mondiale 
Forte aumento delle spese redistributive, tanto che nel 
1948 sono il doppio di quelle del 1939 
Fra il 1948 e il 1980 
La spesa cresce del 9% annuo (più della crescita della 
spesa complessiva). L’incidenza sul Pil è del 10% e la 
spesa più consistente è sempre quella previdenziale
Nell’Italia della seconda metà dell’Ottocento… 
Spesa pubblica per creare infrastrutture 
Processo di accumulazione delle ricchezze 
Crescita della spesa 
per consumi sociali 
Quindi… 
Redistribuzione attraverso 
la politica fiscale e altre 
manovre di politica economica 
Trasferimento di una parte delle ricchezze 
precedentemente concentrate nelle mani di pochi 
Formazione di uno Stato sociale 
Riduzione delle situazioni di povertà individuali
Il sistema tributario 
Dall’Unificazione alla 
Prima guerra mondiale 
Forte incremento del sistema tributario per consentire 
il risanamento del bilancio. I tributi gravano la 50% fra 
le classi povere e quelle ricche, ma la ripartizione va a 
favore di queste ultime (imposte regressive) 
Fra le due guerre 
Né le esigenze post-belliche, né l’avvento successivo 
del fascismo determinano significativi cambiamenti: le 
imposte regressive (seppur diverse) continuarono a 
gravare al 50% fino gli anni Quaranta 
Dopo la Seconda guerra 
mondiale 
Incremento del gettito con un aumento della pressione 
fiscale, che passa dal 20% del 1950 al 38% del 1980. 
Nonostante ciò non si riesce a pareggiare la crescita 
delle entrate con quella della spesa. Questo divario è 
andato ampliandosi
Il pubblico impiego 
Dimensioni del 
settore pubblico 
Numero di 
dipendenti pubblici Spesa 
La dimensione del pubblico impiego non corrisponde a 
un’effettiva produttività: la “esplosione” del numero degli 
addetti è causata dalla burocrazia 
Il ritmo di incremento del numero di dipendenti pubblici, 
anche se più lento, ha seguito lo stesso schema osservato 
per la spesa
Perché la spesa pubblica ha continuato a crescere? 
 Nell’Italia liberale l’espansione della spesa pubblica si spiega con il fatto che 
il carico fiscale è addossato alle classi più povere e senza diritto di voto, con 
una redistribuzione del reddito dal povero verso il ricco. 
 Nel periodo fascista la spesa cresce non tanto nel primo periodo, in cui ci si 
concentra sul risanamento, ma nel periodo dell’autarchia e delle cosiddette 
“politiche di interesse nazionale”. 
 Nel dopoguerra l’aumento di spesa è dovuto soprattutto al più ampio numero 
di beneficiari della redistribuzione, che comprende anche i ceti più poveri.
L’uso politico della spesa pubblica 
Tale uso è stato fatto indiscriminatamente da tutte le forze politiche: 
per compensare il divario fra economico 
 fra le diverse classi sociali (ricchi e poveri) 
 fra le diverse aree del Paese (Nord e Sud) 
per mantenere il consenso 
per arginare gli effetti della disoccupazione e di altri disagi sociali 
Nel 1980 almeno il 60% della popolazione adulta dipendeva dalle erogazioni 
pubbliche, integralmente o per il mantenimento del livello raggiunto (impiegati 
pubblici, pensioni, sussidi ecc.). 
Se la domanda “assistenziale” non rallenterà, sarà impossibile fermare la 
crescita della spesa pubblica, con un danno per l’intero sistema 
economico.

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L'incremento della spesa pubblica in Italia

  • 1. STEFANO GATTA La spesa pubblica in Italia dall’Unificazione a oggi Copyright © 2010 Pearson Italia S.p.A. All Right Reserved
  • 2. La spesa pubblica è essenzialmente un fenomeno redistributivo: gruppi o singoli la utilizzano per quanto loro concesso dalle condizioni politico-istituzionali per modificare la propria posizione relativa. Soggetti Stato, enti locali (Regioni, Province, Comuni) enti previdenziali (Inps, Inail ecc.)
  • 3. 100 anni di spesa pubblica Fra l’Unificazione e la fine della Prima guerra mondiale (1866-1918) Molto denaro pubblico serve per creare infrastrutture e la funzione redistributiva ha un andamento irregolare: crescita limitata durante il governo della destra (1866- 1876); incremento rapido fino al 1918 Fra la fine della Prima guerra mondiale e gli anni Trenta Forte espansione delle spese redistributive; costituzione di Inps e Inail negli anni Trenta. Rispetto alla crescita delle spese militari e per le infrastrutture, l’aumento delle spese previdenziali rimane minore Subito dopo la Seconda guerra mondiale Forte aumento delle spese redistributive, tanto che nel 1948 sono il doppio di quelle del 1939 Fra il 1948 e il 1980 La spesa cresce del 9% annuo (più della crescita della spesa complessiva). L’incidenza sul Pil è del 10% e la spesa più consistente è sempre quella previdenziale
  • 4. Nell’Italia della seconda metà dell’Ottocento… Spesa pubblica per creare infrastrutture Processo di accumulazione delle ricchezze Crescita della spesa per consumi sociali Quindi… Redistribuzione attraverso la politica fiscale e altre manovre di politica economica Trasferimento di una parte delle ricchezze precedentemente concentrate nelle mani di pochi Formazione di uno Stato sociale Riduzione delle situazioni di povertà individuali
  • 5. Il sistema tributario Dall’Unificazione alla Prima guerra mondiale Forte incremento del sistema tributario per consentire il risanamento del bilancio. I tributi gravano la 50% fra le classi povere e quelle ricche, ma la ripartizione va a favore di queste ultime (imposte regressive) Fra le due guerre Né le esigenze post-belliche, né l’avvento successivo del fascismo determinano significativi cambiamenti: le imposte regressive (seppur diverse) continuarono a gravare al 50% fino gli anni Quaranta Dopo la Seconda guerra mondiale Incremento del gettito con un aumento della pressione fiscale, che passa dal 20% del 1950 al 38% del 1980. Nonostante ciò non si riesce a pareggiare la crescita delle entrate con quella della spesa. Questo divario è andato ampliandosi
  • 6. Il pubblico impiego Dimensioni del settore pubblico Numero di dipendenti pubblici Spesa La dimensione del pubblico impiego non corrisponde a un’effettiva produttività: la “esplosione” del numero degli addetti è causata dalla burocrazia Il ritmo di incremento del numero di dipendenti pubblici, anche se più lento, ha seguito lo stesso schema osservato per la spesa
  • 7. Perché la spesa pubblica ha continuato a crescere?  Nell’Italia liberale l’espansione della spesa pubblica si spiega con il fatto che il carico fiscale è addossato alle classi più povere e senza diritto di voto, con una redistribuzione del reddito dal povero verso il ricco.  Nel periodo fascista la spesa cresce non tanto nel primo periodo, in cui ci si concentra sul risanamento, ma nel periodo dell’autarchia e delle cosiddette “politiche di interesse nazionale”.  Nel dopoguerra l’aumento di spesa è dovuto soprattutto al più ampio numero di beneficiari della redistribuzione, che comprende anche i ceti più poveri.
  • 8. L’uso politico della spesa pubblica Tale uso è stato fatto indiscriminatamente da tutte le forze politiche: per compensare il divario fra economico  fra le diverse classi sociali (ricchi e poveri)  fra le diverse aree del Paese (Nord e Sud) per mantenere il consenso per arginare gli effetti della disoccupazione e di altri disagi sociali Nel 1980 almeno il 60% della popolazione adulta dipendeva dalle erogazioni pubbliche, integralmente o per il mantenimento del livello raggiunto (impiegati pubblici, pensioni, sussidi ecc.). Se la domanda “assistenziale” non rallenterà, sarà impossibile fermare la crescita della spesa pubblica, con un danno per l’intero sistema economico.