9. Oh t u ,
i mp o n e n t e Ve s u vi o
s e mb r avi u n a c o mu n e mo n t ag n a
ma i n p o c h i at t i mi
h ai s ve l at o l a t u a i d e n t i t à .
E noi
cos ci e nt i d e l pe ri col o
c o n t i n u i amo a vi ve r e
con t e
10.
11.
12. Quando arrivi lì
non trovi altro che macerie
e cadaveri sepolti dalla cenere.
Capisci subito
cosa ha combinato
quel gigante lì in fondo.
Mi sembra impossibile vederlo così tranquillo,
così silenzioso.
E quando chiudo gli occhi
immagino il suo rumore,
il suo risveglio…
…poi…
le urla delle sue vittime
16. "Il 5 febbraio del 1863 mentre si
sgombrava un vicolo, il Fiorelli, il
direttore degli Scavi, venne avvertito dagli
operai che avevano incontrato una cavità,
in fondo alla quale si scorgevano delle
ossa.
Ispirato da un tratto di genio, Fiorelli
ordinò che si arrestasse il lavoro, fece
stemperare del gesso, che venne versato in
quella cavità e in altre due vicine.
17. Dopo aver atteso che il gesso fosse
asciutto, venne tolta con precauzione
la crosta di pomici e di cenere
indurita.
Eliminati dunque questi involucri,
vennero fuori quattro cadaveri “
18. Oggi possiamo scorgere le espressioni dei volti,
le pieghe dei vestiti, le posizioni contorte in cui
i Pompeiani furono sorpresi dalla furia del
Vesuvio, ma anche sagome di porte, di armadi,
di radici di piante e di animali.
Il metodo si applica ai corpi sommersi dalla
pioggia di cenere che solidificandosi col tempo
ne ha preso la forma e ha creato nel terreno una
cavità con la loro impronta , dopo la loro
naturale decomposizione.
19. Lavoro effettuato da tutta la classe prima G
Pasquale E. Ciro Mattia Francesco
Martina Mariateresa Giuseppe Chiara
Nicolò Ugo Leandro Alessia
Maria Pia Pasquale D. Luca Vincenza
Roberto Maria Rita Dalila