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Prefazioni                        Daniele Alleva, Project manager – Mowgli
Il primo viaggio in Burkina Faso è stata per me un’esperienza inaspettatamente rilassante.
E’ incredibile come uno dei paesi con il PIL più basso al mondo possa essere così ricco in
sorrisi sui volti delle persone: su quelli dei bambini che scalzi si divertono con giocattoli
improvvisati nella savana o delle donne che lavorano instancabili nei campi.
Durante i miei soggiorni in Burkina ho ricevuto tanti insegnamenti da un popolo eccezio-
nale, tutti legati al rispetto e alla tolleranza reciproca. Visitare villaggi in cui convivono da
sempre in pace ed in perfetto equilibrio cristiani, musulmani ed animisti è per un uomo
bianco occidentale una cosa quantomeno straordinaria; per un Burkinabè è normale.
Scoprire questo territorio è incontrare l’Africa vera, autentica e senza filtri o
contraddizioni. Vuol dire vivere momenti fantastici.
L’idea di un progetto di turismo responsabile è nata proprio dalla convinzione che la
forma di sviluppo economico che ci auguriamo si possa innescare, appagherà non solo le
aspettative della popolazione locale ma arricchirà notevolmente anche il viaggiatore.
Il raggiungimento di questi obiettivi dipenderà in larga misura dai nostri comportamenti in
viaggio. Il viaggio comincia prima di partire: è necessario informarsi sulla cultura e le
abitudini locali, essere pazienti e rispettarle anche quando ci accorgiamo che sono molto
diverse dalle nostre. Questo vademecum vuole dare un aiuto in questo senso a chi si
accinge a partire per questa meravigliosa terra africana e che, sono sicuro, non rimarrà
deluso da questa esperienza.
Un viaggio in Burkina Faso apre i nostri orizzonti e
contribuisce allo sviluppo economico di un popolo
fantastico.
Prefazioni
      Daniela Faiferri, Presidente Associazione Donne per le Donne
L'Africa è donna! Le donne sono la spina dorsale di un continente che
cammina con i loro piedi. Sono le donne africane che in tutti i settori
della vita,  dalla cura della famiglia, all'economia, alla politica, alla
cultura, all'impegno ambientale, assicurano un futuro ai loro figli in
paesi ostaggio di guerra, povertà e malattie.
E in un viaggio di turismo responsabile questo aspetto risulterà evidente ai nostri
viaggiatori: ovunque, in città come nelle campagne, al centro come alla periferia, il
lavoro, l'impegno, l'attivismo delle donne ci apparirà come il vero motore dell'Africa.
Essere donne in Burkina Faso è una sfida quotidiana alla quale le donne burkinabé
rispondono con fierezza, pazienza e coraggio.
Anche per questi motivi abbiamo fortemente sostenuto il progetto di Turismo
Responsabile che è oggetto di questo vademecum e che parte dall'esperienza di
cooperazione che dal 1990 vede impegnata Coop Lombardia.
Nelle pagine che seguono il lettore potrà trovare traccia di come, passo dopo passo, si sia
sviluppato un prezioso lavoro che ha portato, oltre a risultati concreti e misurabili, anche
a tessere un profondo legame con l'Unione dei Villaggi di Tanlili, il suo Presidente
Hamidou Ouedraogo, le comunità e in particolare i gruppi femminili che nel corso di
questi anni abbiamo incontrato.
Oggi la nostra ambizione è di rendere ancor più stretti questi legami e di permettere a un
numero sempre crescente di persone - i Soci di Coop Lombardia innanzi tutto, ma non solo
- di conoscere, comprendere, emozionarsi.
Prefazioni
Le originali costruzioni, la vita sociale della famiglia allargata, i saperi tradizionali
praticati fanno parte del patrimonio culturale con cui si entra in relazione nella visita ai
villaggi; l'incontro con le comunità locali, caratterizzato da una naturale, schietta e
calorosa accoglienza dell’ “ospite”, lascia nel viaggiatore una traccia profonda e
indelebile. Ma accanto a questo il viaggiatore sarà rapito dai silenzi della savana, dai cieli
stellati, dall'incontro con gli elefanti e i coccodrilli, dal sorriso e dalla fanciullesca ironia
degli abitanti, persino dal frastuono della capitale......
Come Associazione Donne per le Donne siamo particolarmente orgogliose di essere partner
di questo progetto.Dopo dieci anni di stretto rapporto con i Gruppi Femminili dell'UNGVT ci
sentiamo di poter affermare che i micro-progetti di cooperazione che abbiamo condiviso
hanno permesso il miglioramento del reddito con una ricaduta di vantaggi economici sulle
famiglie e sulle comunità di cui le donne sono protagoniste.
Ormai il circuito virtuoso si è originato. Questo non vuol dire che da oggi si chiude il nostro
rapporto di cooperazione, ma semplicemente che, grazie anche al progetto di Turismo
Responsabile, le nostre azioni, i nostri scambi, le nostre relazioni potranno ulteriormente
evolversi verso orizzonti di sostegno ad una maggior autonomia imprenditoriale.
Il nostro sogno? Forse veder crescere e svilupparsi una, dieci, cento cooperative di donne
su tutto il territorio dell'Unione...
1. Orientarsi in Burkina Faso: Territorio e Popolazione
Il Burkina Faso è un paese situato in Africa Occidentale, nell'entroterra del golfo di
Guinea. Si trova in una fascia climatica
detta saheliana, poiché fa da confine
fra la zona desertica del Sahara e
quella umida equatoriale.
Questa sua posizione di confine ha
giocato un ruolo molto importante
nella storia burkinabé.
Il paese si trova infatti troppo a Sud per
essere coinvolto nella conquista araba
che nel 1400 giunge fino a Timbuctu;
allo stesso tempo si trova abbastanza
a Nord da non entrare in conflitto con il
potente regno Ashanti (nell'attuale
Ghana) e da sfuggire, dopo l'arrivo
degli europei, al circuito di
sfruttamento basato sulla tratta degli
schiavi e sulla coltivazione di prodotti
coloniali.

A fianco: Mappa storica schematica,
il Burkina Faso pre-coloniale
Il territorio del Burkina Faso comprende tre ambienti naturali: a nord, al confine con il
Mali e il Niger, si trova un ambiente desertico, caratterizzato da dune di sabbia e
scarsissime precipitazioni. All'estremo sud invece troviamo un ambiente umido e ricco di
vegetazione, simile a quello dei paesi che si affacciano sul confine meridionale: la Costa
d'Avorio, il Ghana, il Togo e il Benin.
Il centro del paese è occupato infine da savana scarsamente alberata: la vegetazione è
rada e le piogge sono stagionali. Vi è una stagione secca che va da ottobre ad aprile e una
stagione piovosa che va da maggio a settembre; nella stagione delle piogge le
precipitazioni cadono in modo violento sul terreno, fino a creare in superficie una sorta di
crosta impermeabile. È compito dell'uomo, che vive dei frutti di questa terra difficile,
lavorare il terreno per far sì che esso assorba più acqua possibile e diventi più fertile. In
Burkina Faso il processo di desertificazione dei suoli è un pericolo costante.
In Burkina vivono circa 16.000.000 di persone.
La gran parte di questa popolazione vive
nelle campagne e ha nell'agricoltura la forma
principale di sostentamento.
Vi sono due città principali: Ouagadougou,
la capitale, e Bobo-Dioulasso, situata nella
parte sud-occidentale del paese. Queste
città, insieme alle altre di minore
importanza, stanno esercitando in questi
ultimi anni un'attrazione molto forte sulle
campagne: molti contadini si trasferiscono dai
villaggi alle città, andando a ingrossare la
popolazione dei quartieri periferici, i più
poveri e meno attrezzati in termini di servizi.

I centri delle due città principali racchiudono tutta la modernità del paese:
vi si trovano banche, negozi di ogni tipo, università e naturalmente i palazzi
dell'amministrazione burkinabé.
La vita nelle campagne è molto differente rispetto a
quella urbana; in moltissime zone non è ancora giunta
l'energia elettrica e l'acqua viene estratta dai pozzi.
Tutto attorno ai villaggi si estendono ampie
coltivazioni estensive.
I cereali più coltivati sono il miglio, il sorgo e (soprat-
tutto a sud dove il clima è più umido) il mais e il riso.
Legumi e verdure sono coltivati esclusivamente in
prossimità di specchi d'acqua o dove qualche rara
opera di canalizzazione permette di irrigare il terreno.
Nella parte centrale e sud-occidentale del paese,
infine, è anche diffusa la produzione di cotone,
arachidi, canna da zucchero.
La popolazione burkinabé è composta da diversi gruppi etnici, che convivono
pacificamente all'interno dei confini nazionali: si contano circa sessanta lingue diverse,
la maggior parte delle quali può essere raggruppata in due principali famiglie: le lingue
mande (o mandinghe), parlate nell‘ovest del paese, imparentate con il bambarà (lingua
del Mali meridionale) e le lingue voltaiche, diffuse ad est e imparentate con le lingue
del nord del Ghana. I principali gruppi etnici sono:

1. Mossi, 2. Bwa, 3. Bobo, 4. Lobi,
5. Senoufo, 6. Gourmantché, 7. Bissa,
8. Dogon, 9. Peul (o Fulde),
10. Nouna, 11. Gourounsì.
In Burkina Faso, il fatto di appartenere
a un popolo piuttosto che un altro non è
quasi mai causa di discriminazioni o di
estremismi identitari; l'idea di popolo
è concepita più che altro come
un'estensione della famiglia.
Ecco, in pillole, qualche esempio di usi e costumi dei diversi popoli burkinabé...

        I Lobi                                        I Mossi
Il popolo Lobi vive nella parte sud-            I Mossi sono il popolo più numeroso del
occidentale del paese. La loro struttura        Burkina Faso. La struttura sociale è
sociale ha alcuni caratteri matrilineari ed     patrilineare e deriva da un’organizzazione
è segmentaria, cioè spezzettata in diversi      politica centralizzata: in passato i Mossi
gruppi che derivano da quattro antiche          avevano costituito alcuni stati di grande
famiglie: Kambou, Da, Hien et Palé. Fra         estensione, in cui un Re, il Mogho Naba,
questi gruppi sociali intercorre una            governava in maniera autocratica.
relazione detta parentela di scherzo, per
                                                La conversione all’Islam di una parte della
cui un gruppo si sente vicino ad un altro,
                                                popolazione Mossi deriva già dal medio-
tanto da poter scherzare sulle proprie
                                                evo, benché alcuni elementi propri
origini tollerando reciprocamente le
                                                dell’animismo convivano in maniera
canzonature.
                                                sincretica con i culti monoteisti.
I Lobi hanno ancora oggi una forte              L’animismo Mossi, rispetto a quello Lobi,
religiosità animista, in cui giocano un         ha più a che vedere con il ciclo della
ruolo importante i feticci, che rappre-         coltivazione dei campi, poiché i Mossi
sentano gli antenati di una famiglia e che      hanno un’identità di agricoltori più forte.
svolgono un ruolo importante in molti
                                                L’abitato tradizionale Mossi si trova
rituali, in cui si dedicano loro sacrifici
                                                all’interno della corte, dove troviamo
animali.
                                                costruzioni di terra e paglia, rettangolari
Le case tradizionali, in terra, hanno forma     per il capofamiglia e circolari per le mogli
quadrangolare e sono massicce, per via          e i loro figli.
della loro antica funzione difensiva.
In tutto il paese la sfera religiosa è caratterizzata dalla presenza di diverse religioni,
credenze e tradizioni, che non entrano necessariamente in contraddizione fra di loro: il
tratto predominante della religiosità burkinabé è il sincretismo fra religione musulmana e
le pratiche religiose animiste, presenti sul territorio prima dell'arrivo dell'Islam.
Nei villaggi si possono trovare numerosi luoghi sacri, dove gli abitanti rendono omaggio agli
antenati o agli spiriti del luogo. Si celebrano anche numerose cerimonie e rituali, alcuni dei
quali collettivi, altri privati. Le cerimonie collettive riguardano la vita del villaggio, i riti di
iniziazione, le diverse fasi del ciclo agricolo, la morte di persone importanti. L'importanza
di queste occasioni è sottolineata, in alcune parti del paese, dalla presenza delle
maschere, che intervengono quale tramite fra il mondo degli uomini e quello degli spiriti.
In diverse società sono presenti congregazioni segrete, con specifici poteri divinatori o
connessi alla stregoneria (es. fabbri, guaritori, cacciatori, iniziati alle maschere...)
Come si è detto nella diapositiva precedente, esistono diverse forme di animismo. Vi sono
alcune popolazioni, fra cui i Mossi, che credono nella creazione del cosmo da parte di un
dio superiore (Wende), anche se poi questa divinità non ha un ruolo preciso nella religiosità
pratica. In generale possiamo affermare che vi è una credenza abbastanza generalizzata
nella presenza di spiriti, collocati in vario modo fra il mondo materiale e una dimensione
trascendente e intangibile, con cui gli uomini entrano in relazione grazie a specifici rituali.
Principalmente nelle città si è diffuso, a partire dall'inizio della colonizzazione francese, il
cristianesimo di rito cattolico, comunque minoritario rispetto all'islamismo.

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  • 1. Prefazioni Daniele Alleva, Project manager – Mowgli Il primo viaggio in Burkina Faso è stata per me un’esperienza inaspettatamente rilassante. E’ incredibile come uno dei paesi con il PIL più basso al mondo possa essere così ricco in sorrisi sui volti delle persone: su quelli dei bambini che scalzi si divertono con giocattoli improvvisati nella savana o delle donne che lavorano instancabili nei campi. Durante i miei soggiorni in Burkina ho ricevuto tanti insegnamenti da un popolo eccezio- nale, tutti legati al rispetto e alla tolleranza reciproca. Visitare villaggi in cui convivono da sempre in pace ed in perfetto equilibrio cristiani, musulmani ed animisti è per un uomo bianco occidentale una cosa quantomeno straordinaria; per un Burkinabè è normale. Scoprire questo territorio è incontrare l’Africa vera, autentica e senza filtri o contraddizioni. Vuol dire vivere momenti fantastici. L’idea di un progetto di turismo responsabile è nata proprio dalla convinzione che la forma di sviluppo economico che ci auguriamo si possa innescare, appagherà non solo le aspettative della popolazione locale ma arricchirà notevolmente anche il viaggiatore. Il raggiungimento di questi obiettivi dipenderà in larga misura dai nostri comportamenti in viaggio. Il viaggio comincia prima di partire: è necessario informarsi sulla cultura e le abitudini locali, essere pazienti e rispettarle anche quando ci accorgiamo che sono molto diverse dalle nostre. Questo vademecum vuole dare un aiuto in questo senso a chi si accinge a partire per questa meravigliosa terra africana e che, sono sicuro, non rimarrà deluso da questa esperienza. Un viaggio in Burkina Faso apre i nostri orizzonti e contribuisce allo sviluppo economico di un popolo fantastico.
  • 2. Prefazioni Daniela Faiferri, Presidente Associazione Donne per le Donne L'Africa è donna! Le donne sono la spina dorsale di un continente che cammina con i loro piedi. Sono le donne africane che in tutti i settori della vita,  dalla cura della famiglia, all'economia, alla politica, alla cultura, all'impegno ambientale, assicurano un futuro ai loro figli in paesi ostaggio di guerra, povertà e malattie. E in un viaggio di turismo responsabile questo aspetto risulterà evidente ai nostri viaggiatori: ovunque, in città come nelle campagne, al centro come alla periferia, il lavoro, l'impegno, l'attivismo delle donne ci apparirà come il vero motore dell'Africa. Essere donne in Burkina Faso è una sfida quotidiana alla quale le donne burkinabé rispondono con fierezza, pazienza e coraggio. Anche per questi motivi abbiamo fortemente sostenuto il progetto di Turismo Responsabile che è oggetto di questo vademecum e che parte dall'esperienza di cooperazione che dal 1990 vede impegnata Coop Lombardia. Nelle pagine che seguono il lettore potrà trovare traccia di come, passo dopo passo, si sia sviluppato un prezioso lavoro che ha portato, oltre a risultati concreti e misurabili, anche a tessere un profondo legame con l'Unione dei Villaggi di Tanlili, il suo Presidente Hamidou Ouedraogo, le comunità e in particolare i gruppi femminili che nel corso di questi anni abbiamo incontrato. Oggi la nostra ambizione è di rendere ancor più stretti questi legami e di permettere a un numero sempre crescente di persone - i Soci di Coop Lombardia innanzi tutto, ma non solo - di conoscere, comprendere, emozionarsi.
  • 3. Prefazioni Le originali costruzioni, la vita sociale della famiglia allargata, i saperi tradizionali praticati fanno parte del patrimonio culturale con cui si entra in relazione nella visita ai villaggi; l'incontro con le comunità locali, caratterizzato da una naturale, schietta e calorosa accoglienza dell’ “ospite”, lascia nel viaggiatore una traccia profonda e indelebile. Ma accanto a questo il viaggiatore sarà rapito dai silenzi della savana, dai cieli stellati, dall'incontro con gli elefanti e i coccodrilli, dal sorriso e dalla fanciullesca ironia degli abitanti, persino dal frastuono della capitale...... Come Associazione Donne per le Donne siamo particolarmente orgogliose di essere partner di questo progetto.Dopo dieci anni di stretto rapporto con i Gruppi Femminili dell'UNGVT ci sentiamo di poter affermare che i micro-progetti di cooperazione che abbiamo condiviso hanno permesso il miglioramento del reddito con una ricaduta di vantaggi economici sulle famiglie e sulle comunità di cui le donne sono protagoniste. Ormai il circuito virtuoso si è originato. Questo non vuol dire che da oggi si chiude il nostro rapporto di cooperazione, ma semplicemente che, grazie anche al progetto di Turismo Responsabile, le nostre azioni, i nostri scambi, le nostre relazioni potranno ulteriormente evolversi verso orizzonti di sostegno ad una maggior autonomia imprenditoriale. Il nostro sogno? Forse veder crescere e svilupparsi una, dieci, cento cooperative di donne su tutto il territorio dell'Unione...
  • 4. 1. Orientarsi in Burkina Faso: Territorio e Popolazione Il Burkina Faso è un paese situato in Africa Occidentale, nell'entroterra del golfo di Guinea. Si trova in una fascia climatica detta saheliana, poiché fa da confine fra la zona desertica del Sahara e quella umida equatoriale. Questa sua posizione di confine ha giocato un ruolo molto importante nella storia burkinabé. Il paese si trova infatti troppo a Sud per essere coinvolto nella conquista araba che nel 1400 giunge fino a Timbuctu; allo stesso tempo si trova abbastanza a Nord da non entrare in conflitto con il potente regno Ashanti (nell'attuale Ghana) e da sfuggire, dopo l'arrivo degli europei, al circuito di sfruttamento basato sulla tratta degli schiavi e sulla coltivazione di prodotti coloniali. A fianco: Mappa storica schematica, il Burkina Faso pre-coloniale
  • 5. Il territorio del Burkina Faso comprende tre ambienti naturali: a nord, al confine con il Mali e il Niger, si trova un ambiente desertico, caratterizzato da dune di sabbia e scarsissime precipitazioni. All'estremo sud invece troviamo un ambiente umido e ricco di vegetazione, simile a quello dei paesi che si affacciano sul confine meridionale: la Costa d'Avorio, il Ghana, il Togo e il Benin. Il centro del paese è occupato infine da savana scarsamente alberata: la vegetazione è rada e le piogge sono stagionali. Vi è una stagione secca che va da ottobre ad aprile e una stagione piovosa che va da maggio a settembre; nella stagione delle piogge le precipitazioni cadono in modo violento sul terreno, fino a creare in superficie una sorta di crosta impermeabile. È compito dell'uomo, che vive dei frutti di questa terra difficile, lavorare il terreno per far sì che esso assorba più acqua possibile e diventi più fertile. In Burkina Faso il processo di desertificazione dei suoli è un pericolo costante.
  • 6. In Burkina vivono circa 16.000.000 di persone. La gran parte di questa popolazione vive nelle campagne e ha nell'agricoltura la forma principale di sostentamento. Vi sono due città principali: Ouagadougou, la capitale, e Bobo-Dioulasso, situata nella parte sud-occidentale del paese. Queste città, insieme alle altre di minore importanza, stanno esercitando in questi ultimi anni un'attrazione molto forte sulle campagne: molti contadini si trasferiscono dai villaggi alle città, andando a ingrossare la popolazione dei quartieri periferici, i più poveri e meno attrezzati in termini di servizi. I centri delle due città principali racchiudono tutta la modernità del paese: vi si trovano banche, negozi di ogni tipo, università e naturalmente i palazzi dell'amministrazione burkinabé.
  • 7. La vita nelle campagne è molto differente rispetto a quella urbana; in moltissime zone non è ancora giunta l'energia elettrica e l'acqua viene estratta dai pozzi. Tutto attorno ai villaggi si estendono ampie coltivazioni estensive. I cereali più coltivati sono il miglio, il sorgo e (soprat- tutto a sud dove il clima è più umido) il mais e il riso. Legumi e verdure sono coltivati esclusivamente in prossimità di specchi d'acqua o dove qualche rara opera di canalizzazione permette di irrigare il terreno. Nella parte centrale e sud-occidentale del paese, infine, è anche diffusa la produzione di cotone, arachidi, canna da zucchero.
  • 8. La popolazione burkinabé è composta da diversi gruppi etnici, che convivono pacificamente all'interno dei confini nazionali: si contano circa sessanta lingue diverse, la maggior parte delle quali può essere raggruppata in due principali famiglie: le lingue mande (o mandinghe), parlate nell‘ovest del paese, imparentate con il bambarà (lingua del Mali meridionale) e le lingue voltaiche, diffuse ad est e imparentate con le lingue del nord del Ghana. I principali gruppi etnici sono: 1. Mossi, 2. Bwa, 3. Bobo, 4. Lobi, 5. Senoufo, 6. Gourmantché, 7. Bissa, 8. Dogon, 9. Peul (o Fulde), 10. Nouna, 11. Gourounsì. In Burkina Faso, il fatto di appartenere a un popolo piuttosto che un altro non è quasi mai causa di discriminazioni o di estremismi identitari; l'idea di popolo è concepita più che altro come un'estensione della famiglia.
  • 9. Ecco, in pillole, qualche esempio di usi e costumi dei diversi popoli burkinabé... I Lobi I Mossi Il popolo Lobi vive nella parte sud- I Mossi sono il popolo più numeroso del occidentale del paese. La loro struttura Burkina Faso. La struttura sociale è sociale ha alcuni caratteri matrilineari ed patrilineare e deriva da un’organizzazione è segmentaria, cioè spezzettata in diversi politica centralizzata: in passato i Mossi gruppi che derivano da quattro antiche avevano costituito alcuni stati di grande famiglie: Kambou, Da, Hien et Palé. Fra estensione, in cui un Re, il Mogho Naba, questi gruppi sociali intercorre una governava in maniera autocratica. relazione detta parentela di scherzo, per La conversione all’Islam di una parte della cui un gruppo si sente vicino ad un altro, popolazione Mossi deriva già dal medio- tanto da poter scherzare sulle proprie evo, benché alcuni elementi propri origini tollerando reciprocamente le dell’animismo convivano in maniera canzonature. sincretica con i culti monoteisti. I Lobi hanno ancora oggi una forte L’animismo Mossi, rispetto a quello Lobi, religiosità animista, in cui giocano un ha più a che vedere con il ciclo della ruolo importante i feticci, che rappre- coltivazione dei campi, poiché i Mossi sentano gli antenati di una famiglia e che hanno un’identità di agricoltori più forte. svolgono un ruolo importante in molti L’abitato tradizionale Mossi si trova rituali, in cui si dedicano loro sacrifici all’interno della corte, dove troviamo animali. costruzioni di terra e paglia, rettangolari Le case tradizionali, in terra, hanno forma per il capofamiglia e circolari per le mogli quadrangolare e sono massicce, per via e i loro figli. della loro antica funzione difensiva.
  • 10. In tutto il paese la sfera religiosa è caratterizzata dalla presenza di diverse religioni, credenze e tradizioni, che non entrano necessariamente in contraddizione fra di loro: il tratto predominante della religiosità burkinabé è il sincretismo fra religione musulmana e le pratiche religiose animiste, presenti sul territorio prima dell'arrivo dell'Islam. Nei villaggi si possono trovare numerosi luoghi sacri, dove gli abitanti rendono omaggio agli antenati o agli spiriti del luogo. Si celebrano anche numerose cerimonie e rituali, alcuni dei quali collettivi, altri privati. Le cerimonie collettive riguardano la vita del villaggio, i riti di iniziazione, le diverse fasi del ciclo agricolo, la morte di persone importanti. L'importanza di queste occasioni è sottolineata, in alcune parti del paese, dalla presenza delle maschere, che intervengono quale tramite fra il mondo degli uomini e quello degli spiriti. In diverse società sono presenti congregazioni segrete, con specifici poteri divinatori o connessi alla stregoneria (es. fabbri, guaritori, cacciatori, iniziati alle maschere...) Come si è detto nella diapositiva precedente, esistono diverse forme di animismo. Vi sono alcune popolazioni, fra cui i Mossi, che credono nella creazione del cosmo da parte di un dio superiore (Wende), anche se poi questa divinità non ha un ruolo preciso nella religiosità pratica. In generale possiamo affermare che vi è una credenza abbastanza generalizzata nella presenza di spiriti, collocati in vario modo fra il mondo materiale e una dimensione trascendente e intangibile, con cui gli uomini entrano in relazione grazie a specifici rituali. Principalmente nelle città si è diffuso, a partire dall'inizio della colonizzazione francese, il cristianesimo di rito cattolico, comunque minoritario rispetto all'islamismo.