2. Mito cinese
MÌ (riso)
Tanto tempo fa, una ragazza di nome Daiyù
(giada nera), l’unica femmina di una famiglia
alquanto numerosa, amava tantissimo le piante,
ne piantava sempre di nuove nel suo orto perché
sperava che almeno una di esse potesse sfamare
la sua povera famiglia.
Fiore della gloria
3. Un giorno sentì un
rumore provenire dalla
foresta, sì incuriosì e andò
a controllare. Trovò una
spiga immersa nell’acqua
che chiedeva aiuto. Non
conoscendo la pianta,
incominciò a spellarla e
scoprì dei chicchi del
colore dell’avorio. Provò
ad assaggiarne uno, ma
era duro e privo di gusto
così pensò di cucinarlo.
4. Nel frattempo Niù (bue) il padrone della
terra in cui aveva trovato la piantina, che
in realtà era uno stregone, la scoprì e le
fece un sortilegio per punirla della sua
sfrontatezza: la trasformò in un maestoso
delfino dal mattino al tramonto, la notte
tornava umana. Passarono i giorni e poi i
mesi e conobbe un altro essere vittima
dello stesso stregone. La sua missione era
di sconfiggere il gorilla che lo teneva
prigioniero e liberarlo dal sortilegio che lo
condannava a una bruttezza eterna.
Lo stregone Niù (il bue)
5. Diyiù non sapeva cosa fare,
Hai (mare), il prigioniero,
aveva tanta fame, si ricordò
della pianta che avrebbe
dovuto cucinare per la sua
famiglia, così, durante la notte
corse a casa, preparò un bel
piatto, lo mangiarono
entrambi e spezzarono il
sortilegio.
Ridevano felici per aver
sconfitto Niù e chiamarono
riso quei gustosi chicchi
bianchi!
Marta P, Alessandro Z,
Sara F, Giuseppe F.