Il Natale dei nonni
Testo informativo-espositivo elaborato dagli alunni delle classi terze delle Sc. primarie di San Bortolo e Tezze di Arzignano (VI), in collaborazione con i loro NONNI.
A.S. 2012/13
http://progetto3t.wordpress.com/
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Il Natale dei nonni
1. Il testo espositivo-informativo
IL NATALE AL TEMPO DEI NONNI
Al tempo dei nonni nel periodo di avvento le vie non erano
come oggi piene di luci e decorazioni. Al contrario, erano molto 1^ unità
buie, così come le case, perché non c’era ancora la luce informativa
elettrica.
Non si usava esporre decorazioni natalizie e tantomeno fare Le decorazioni
l’albero di Natale. I nonni hanno iniziato a fare l’albero da natalizie
grandi, quando erano già diventati genitori.
Nelle case dei nonni non mancava, invece, il presepio. Alcuni lo
facevano con le statuine di legno, di gesso o di cera; altri
realizzavano i personaggi di carta che poi dipingevano; altri 2^ unità
informativa
ancora modellavano le statuine con acqua e farina Con i tralci
di vite e pezzi di corteccia costruivano la capanna e le altre Il presepio
casette. Per fare la neve usavano la farina e andavano a
raccogliere il muschio vero nel bosco.
Ci si preparava al Natale con la novena. Tutte le sere prima 3^ unità
informativa
del 25 dicembre, per nove giorni di fila, grandi e piccini,
andavano in chiesa, pregavano e cantavano canti natalizi. La novena
2. Il giorno della vigilia di Natale i nonni mangiavano “polenta 4^ unità
e scopeton”, ovvero polenta e pesce essiccato, un piatto informativa
veneto tipico del tempo. La polenta era tanta e lo scopeton era
poco. Tutti inzuppavano il proprio pezzo di polenta nel sughetto La vigilia
del pesce, che veniva adagiato in mezzo alla tavola. di Natale
Il giorno di Natale i nonni si svegliavano molto presto e
andavano a messa alle cinque e mezzo.
Dopo la messa ritornavano a casa e aiutavano la mamma a
preparare il pranzo per la grande festa, che riuniva insieme la
famiglia molto numerosa. 5^ unità
In quel giorno speciale la mamma cucinava i tortellini in brodo informativa
di carne con pollo o gallina. Questo era un piatto tipico delle
Il giorno
feste, perché durante la settimana non si mangiava mai carne. di Natale
Per l’occasione la mamma faceva la focaccia o la torta
casalinga. Qualcuno preparava anche il panettone, che veniva
impastato la sera prima e lasciato lievitare per tutta la notte.
La mattina di Natale era cucinato nel forno della stufa a legna.
3. Le letterine di Natale non venivano spedite, ma messe, prima 6^ unità
di pranzo, sotto il piatto del papà che poi le leggeva ad alta informativa
voce. Se in famiglia c’erano molti figli, come spesso accadeva,
Le letterine
il piatto del capo famiglia cresceva sempre più in altezza. di Natale
Il giorno di Natale, dopo la Santa Messa, i bambini andavano 7^ unità
dai vicini della loro contrada per fare gli auguri e in cambio informativa
ricevevano un po’ di frutta secca: arachidi, noci o nocciole, a
Lo scambio di
volte anche qualche mandarino o arancia. auguri
4. Al tempo dei nonni non arrivava Babbo Natale e per i bambini
d’allora il momento più emozionante delle feste era la notte tra
il 5 e il 6 gennaio, quando arrivava la Befana, meglio la
“Stria”.
La sera prima appendevano le calze al camino e preparavano
delle cose da mangiare per la povera vecchietta che andava in
giro, di casa in casa, su una scopa. Il mattino seguente, 8^ unità
quando si svegliavano, scoprivano che la Befana si era fermata informativa
nella loro casa, aveva mangiato tutto e aveva riempito le calze.
La stria e i giochi
Con grande gioia trovavano dentro arance, mandarini, mele, del tempo
noci, nocciole, castagne e non c’erano né caramelle né
cioccolatini. Se erano stati birichini trovavano il carbone vero,
ma qualche volta potevano ricevere anche qualche gioco: un
carrettino di legno con due arance e due cioccolatini, una
bambola di pezza con i capelli di lana, una pallina di stracci, un
pallone di cuoio, una rarità!
Il periodo natalizio era spesso imbiancato dalla neve.
Quando nevicava, le strade rimanevano bianche e ghiacciate 9^ unità
informativa
per tanti giorni, perché non esistevano mezzi per pulirle.
Il divertimento preferito dai bambini era quello di andare a fare La neve
dei giri con la slitta, che chiamavano “sgaruia” o “sgnola”.
Gli alunni 3T di classe terza delle Scuole Primarie di San Bortolo e di Tezze di Arzignano (VI)
Dicembre 2012