4. TITOLO V
Le Regioni, le Province
ed i Comuni
Art. 114
La Repubblica è
costituita dai Comuni,
dalle Province, dalle
Città metropolitane,
dalle Regioni e dallo
Stato..
Le unità amministrative
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
5. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionalihttps://www.istat.it/it/archivio/222527
Gli spazi topologici nel contesto geografico
Copertura completa dello
spazio esaminato
La gerarchia territoriale è
definita da oggetti geografici
tra loro disgiunti e connessi
Peculiarità di uno spazio
topologico gestito da un
Sistema Informativo
Geografico (GIS)
Limiti provinciali/città
metropolitane (14)
Limiti comunali (7.904)
Limiti regionali (20)
7. Dove reperire i dati
Quali strumenti utilizzare
www.istat.it/it/archivio/222527
https://www.qgis.org/it/site/
www.istat.it/it/archivio/6789
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
8. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
8
L’evoluzione delle basi territoriali digitali
Le basi territoriali in formato digitale
sono state delimitate per la prima volta
nel censimento del 1991 e
successivamente nel 2001 e 2011
Le sezioni di censimento sono state
disegnate con lo scopo di assegnare ad
ogni rilevatore un’area di propria
competenza, al fine di migliorare la
raccolta dei dati e minimizzare gli errori
di duplicazione o la mancata
osservazione di unità censuarie
Le sezioni di censimento sono anche
utilizzate per diffondere i dati a livello
sub-comunale
9. https://www.istat.it/it/archivio/104317
Definizione delle basi territoriali
località (centri e nuclei abitati,
località produttive e case sparse)
sezioni di censimento
aree speciali amministrative e
geomorfologiche
Le basi territoriali suddividono il
territorio italiano in:
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
10. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
10
Centro abitato: Aggregato di case
contigue o vicine con interposte strade,
piazze e simili, o comunque brevi
soluzioni di continuità, caratterizzato
dall’esistenza di servizi o esercizi
pubblici, generalmente determinanti un
luogo di raccolta per gli abitanti delle
zone limitrofe in modo da manifestare
l’esistenza di una forma di vita sociale
coordinata dal centro stesso
Definizioni località: centro abitato
11. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
11
Un nucleo abitato è costituito da un
gruppo di almeno quindici edifici contigui
e vicini, con interposte strade, piazze,
sentieri, aie, e almeno quindici famiglie
(in passato la definizione era di cinque
famiglie) residenti, ma privo del luogo di
raccolta per la popolazione che
caratterizza il centro
Definizioni località: nucleo abitato
12. .
cussorgia
corte
cassina
casale
Nucleo speciale: “Il carattere di nucleo
deve essere riconosciuto anche:”[…]“ ai
fabbricati di aziende agricole e zootecniche
note nelle diverse regioni con varie
denominazioni: corte (Lombardia), casale
(campagna padovana), cassina o cascina
(Piemonte, Lombardia), casanteria
(Romagna), cussorgia e furriadroxius
(Sardegna), villa (Trentino), colmello (nel
trevigiano), maso (Alto Adige), borgo (nel
ferrarese) anche se costituiti da un solo
edificio purché il numero di famiglie non sia
inferiore a cinque”
24 % degli edifici nei
nuclei abitati sono
costruiti prima del 1919
Definizioni località: nucleo speciale
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
13. Definizioni sezioni di censimento: centro abitato
Coprono in modo completo
tutto il territorio comunale e
sono identificate da un codice
univoco
Ogni sezione è costituita da un
solo poligono ed è
completamente contenuta
all’interno di una e una sola
località
Il disegno è mirato alla chiara
identificabilità sul territorio
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
14. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Case disseminate nella
campagna o situate
lungo strade a distanza
tale tra loro da non poter
costituire nemmeno un
nucleo abitato
Il cretto di Gibellina di
Alberto Burri
Definizioni Località: case sparse
15. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Principali caratteristiche
Località Sezioni
Centro abitato 21.714 271.628 54.070.867 2.490
Nucleo
abitato 35.903 40.220 1.788.878 50
Località
produttiva 2.830 3.402 65.249 23
Case sparse 8.090 87.427 3.508.750 434
Totale 68.537 402.677 59.433.744
Popolazione 2011
Popolazione
/Località
Località
Valore assoluto
16. Introduzione all’editing topologico applicato alla produzione delle microzone
Palermo 17-19 giugno, Bari 24-26 giugno 2019
16
Sezioni di censimento
16
Utilizzo delle sezioni
anche per la diffusione
con il fine di garantire la
confidenzialità del dato
statistico
Coordinate degli indirizzi
(particolare di Reggio
Emilia)
Le sezioni di censimento come aree di diffusione
17. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Dove reperire i dati
https://www.istat.it/it/archivio/104317
https://www.istat.it/it/files//2016/03/testoi
ntegrale20090115.pdf
19. 19
Dati cartografici utilizzabilità statistica e collegi elettorali
Popolazione residente per
sezione di censimento
le sezioni ricostruiscono la
gerarchia amministrativa
superiore (Zone
toponomastiche)
la combinazione delle ZT
ha determinato il disegno
dei collegi elettorali
Risultati provvisori. Fonte:
comune di Roma
22. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Fabio Lipizzi
Universo di riferimento – Capoluogo delle città metropolitane
23. Stima dei valori medi immobiliari per aree subcomunali
o Riconciliare la stima dei valori immobiliari
delle zone OMI, sulle aree subcomunali
attraverso delle operazioni di geoprocessing
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
24. Stima dei valori medi immobiliari (OMI) per Aree subcomunali- I semestre 2016
Geografia delle sezioni di censimento
Identificazione dei centroidi delle sezioni
di censimento
Geografia delle Zone Osservatorio
Immobiliare Italiano (OMI)
Attribuzione delle sezioni alle zone OMI,
attraverso un’operazione d’intersezione
geografica, e cattura dei valori
immobiliari per zone
Le area sub-comunali, per costruzione,
sono ottenute dalle sezioni di censimento
comunali
La stima dei valori medi immobiliari
per aree sub-comunali si ottiene dalla
media ponderata della popolazione delle
sezioni di censimento nelle aree OMI
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
25. Stima dei valori medi immobiliari (OMI) per Aree subcomunali - I semestre 2016
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
26. Mobilità e modelli insediativi
Indice di centralità: Rapporto tra i flussi
in entrata e in uscita nell’area sub-
comunale, al netto degli occupati
residenti che lavorano nella stessa area.
Valori >1 caratterizzano l’attrattività
dell’area e viceversa per valori <1
Valore soglia di densità di popolazione
in funzione delle località abitate
comunali. Ad esempio a Roma il valore è
pari a 5.092,4 e Milano è 8.383,8
abitanti per kmq
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
27. Mobilità e modelli insediativi. Indicatore combinato Ioc e densità (Roma e Milano)
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Città notturna – la
funzione dell’abitare
(alta densità e bassa
centralità)
Città diurna – la
funzione del lavoro
(bassa densità e alta
centralità)
28. Mobilità e modelli insediativi. Indicatore combinato Ioc e densità (Roma e Milano)
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Città notturna – la
funzione dell’abitare (alta
densità e bassa centralità)
Città diurna – la
funzione del lavoro (bassa
densità e alta centralità)
29. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Dove reperire i dati
https://www.istat.it/it/archivio/195846
https://www.istat.it/it/archivio/202052
31. Indicatori per le politiche di coesione
Luigi De Iaco, Istat - Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali
Roma, 10 febbraio 2020
32. 1. Il Progetto «Informazione statistica territoriale e settoriale per le
politiche di coesione 2014-2020»: obiettivi e struttura
2. La Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(http://www.istat.it/it/archivio/16777): descrizione e caratteristiche
3. I collegamenti tra la Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo ed il portale OpenCoesione (https://opencoesione.gov.it/it/)
4. Costruire e interpretare indicatori territoriali: alcune considerazioni e
consigli pratici
Indice
33. • Progetto sottoscritto nel luglio 2018 tra l’Istat e l’Autorità di gestione del
Pon "Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 " e finanziato da
quest’ultimo.
• Soggetti proponenti sono il Dipartimento per le politiche di coesione
(DPCoe) della Presidenza del consiglio dei ministri (PCM) Agenzia per la
coesione territoriale (ACT) e l’Istat (che è anche beneficiario); è in
sostanziale continuità con analoghi progetti stipulati tra Istat e Dps
• Obiettivo: produrre informazione statistica territoriale per le politiche di
sviluppo a supporto dei decisori pubblici, ma più in generale, diffondere
la cultura della statistica territoriale e promuovere un dibattito pubblico
informato: per questo è di grande valore strategico per l’Istat, visto che
gli obiettivi del Progetto rientrano pienamente nella mission dell’Istat
(che partecipa, come ha sempre fatto, con un cofinanziamento)
«Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione
2014-2020»: obiettivi (1)
2001-2008 2010-2015 2018-2023
34. • Utenti: si rivolge ai policy maker (fornisce strumenti per decidere), ma è
utilizzata correntemente anche da:
o studiosi del territorio
o ricercatori
o giornalisti
o cittadini
• Feedback continui tra la domanda (competente) di statistiche per le
politiche di sviluppo espressa da DPCoe e ACT ed offerta espressa
dall’Istat
«Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione
2014-2020»: obiettivi (2)
2001-2008 2010-2015 2018-2023
35. Le attività tradizionali del Progetto:
o La banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(BDPS)
o Gli Atlanti statistici (dall’Atlante statistico dei comuni e dall’Atlante
statistico territoriale delle infrastrutture)
o Le simulazioni a supporto del negoziato per il bilancio dell’Ue 2021-
2027
Le novità e le innovazioni del Progetto:
o Definizione e costruzione di indicatori per Aree interne, per città
metropolitane e per domini territoriali non amministrativi (ad es. SLL)
o l’Atlante statistico del territorio
o Incremento della periodicità dell’indagine su musei, istituzioni similari
e biblioteche
o Esportazioni ed altri indicatori di attività economica per domini
territoriali non amministrativi
o Armonizzazione tra le statistiche di Finanza pubblica di Contabilità
Nazionale e i Conti Pubblici Territoriali
o Nuove classificazioni e indicatori a supporto della Strategia Nazionale
di Specializzazione Intelligente e delle Strategie regionali
Attività trasversali:
o Ricerca, tecnologie, comunicazione e diffusione
o Gestione amministrativa e rendicontazione
Le attività del Progetto
36. • 336 indicatori (267 + 56 di genere + 13 di contesto macroeconomico)
• Sono presenti nella banca dati sia gli indicatori che i dati di base
necessari a calcolarli
• Disponibili per tutte le regioni italiane, le ripartizioni territoriali e gli
aggregati funzionali del ciclo di programmazione 2000-2006, del ciclo
2007-2013 e dell’attuale ciclo di programmazione (Meno sviluppate, più
sviluppate, transizione). Ove disponibili gli indicatori ed i dati sono
declinati anche ad un dettaglio territoriale più spinto, fino al livello
comunale
• Le serie storiche, quando possibile, partono dal 1995
• Gli indicatori sono corredati da metainformazione (modalità di calcolo,
variabili associate, fonti, note, periodo di riferimento, ecc.) a supporto di
una corretta lettura ed interpretazione dell’indicatore
• Contesto macroeconomico: file nel quale sono riportate le principali
grandezze macroeconomiche dell’Italia con dettaglio regionale, per
rispondere all’esigenza dei policy maker di disporre di una base
informativa di agevole fruibilità
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(BDPS): contenuti
37. • Diffusa sul sito internet dell’Istat (http://www.istat.it/it/archivio/16777),
• Diffusa tramite quattro chiavi di lettura:
o 22 Temi: per facilitare la navigazione anche agli utenti
o non esperti in politiche di sviluppo
o 11 Obiettivi tematici dell’Accordo di partenariato 2014-20, suddivisi
in risultati attesi
o 10 Priorità del QSN 2007-2013
o 7 Assi del QCS 2000-2006 e le variabili di rottura
• Tutti gli indicatori regionali sono diffusi tramite un file CSV in modo da
facilitare l’acquisizione automatizzata dei dati
• File zip con i soli indicatori dell’Accordo di partenariato 2014-2020, per i
policy maker interessati solo a quelli
• Aggiornata mensilmente ad eccezione del mese di agosto
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo (BDPS): diffusione
38. • Qualità delle informazioni: Ogni singolo indicatore della banca dati è
stato pensato in modo molto accurato, su ogni singolo indicatore sono
state condotte delle riflessioni molto approfondite, tramite anche la
valutazione degli esperti di settore relativamente alla correttezza ed alla
fattibilità della misurazione. Il gruppo di lavoro Istat, come per i
precedenti progetti, è organizzato in maniera trasversale, formando
degli esperti di settore
• Banca dati viva: che si adegua continuamente alle evoluzioni degli
scenari economici e sociali ed alle esigenze di misurazione della politica
pubblica. Inoltre vengono continuamente monitorate le fonti dei dati per
valutare la possibilità di integrare o sostituire le informazioni (es. Dati
Asia che hanno integrato le informazioni del Registro delle imprese
attive, dati Inward FATS Istat in sostituzione degli IDE di Banca d’Italia,
ecc.)
• Indicatori di risultato AP: policy responsive, cioè devono essere
sensibili alle policy messe in campo
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo:
produzione e qualità, frutto di una continua riflessione
39. • La continua ricerca di nuove fonti e metodologie produce dei vantaggi
anche ad altri settori dell’Istat che costruiscono indicatori territoriali,
come ad esempio: Noi Italia, Bes (compreso il Bes delle provincie ed
Urbes), Annuario statistico italiano, Rapporto annuale, ecc.
• Un esempio su tutti: la popolazione ai confini dell’epoca, indispensabile
per la costruzione di indicatori territoriali; la ricostruzione 2002-2011
della popolazione in base alle risultanze censuarie del censimento del
2011, è stata effettuata ai confini del 2011, senza tener conto delle
variazioni amministrative del territorio.
Naturalmente questo avrebbe creato dei seri problemi relativi alla
precisione degli indicatori territoriali, in quanto alcuni indicatori avrebbero
avuto, ad esempio, un numeratore ed un denominatore con geografie
amministrative differenti. Per questo è stata stima la popolazione ai
confini dell’epoca 2002-2011, partendo dal livello comunale, tenendo
conto dell’evoluzione della geografia amministrativa dal 2002 al 2011
La popolazione ai confini dell’epoca è stata poi condivisa con tutti i settori
dell’Istat che costruiscono indicatori territoriali ed è stata diffusa su I.Stat
a beneficio di qualunque utente
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(BDPS): punto di riferimento metodologico per indicatori
territoriali
40. La banca dati è un treno in corsa: ogni sorta di manutenzione od
innovazione (tecnologica o nei contenuti) deve essere effettuata senza mai
arrestare l’aggiornamento mensile.
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo (BDPS): il futuro, continui lavori in corso
41. Prossimi obiettivi da perseguire:
• Introduzione di nuovi indicatori per i temi Energia (termico), Istruzione
e formazione (nuovi indicatori e modifica degli attuali), inclusione
sociale e indicatori sui prezzi. Ma anche rivedere gli indicatori sui beni
confiscati (digitalizzazione degli archivi)
• Estensione dell’articolazione territoriale anche per domini territoriali non
amministrativi
• Traduzione in Inglese dell’intera banca dati
• Riprogettazione e sviluppo della tecnologia di gestione e diffusione della
banca dati tramite la stessa architettura e tecnologia utilizzata per gli
Atlanti statistici, che permette di visualizzare simultaneamente le
informazioni in formato tabellare, cartografico e grafico.
• Rendere più tempestivo l’aggiornamento della banca dati tramite
collegamenti automatici al data warehouse dell’Istat, senza duplicazioni
e senza rischio di disallineamento
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo (BDPS): il futuro, continui lavori in corso
42. Il portale OpenCoesione (https://opencoesione.gov.it/it/) riporta
informazioni su tutti i progetti finanziati dalle politiche di coesione per i
due cicli di programmazione 2007-2013 e 2014-2020
Ad oggi, considerando entrambi i periodi di programmazione, sono
monitorati più di un milione e mezzo di progetti, i cui finanziamenti
ammontano a più di 150 miliardi di euro, anche se i pagamenti sono
pari a poco più di 80 miliardi di euro
Tra i progetti finanziati rientra naturalmente «Informazione statistica
territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020», realizzato
dall’Istat, di cui la BDPS è uno dei prodotti
(https://opencoesione.gov.it/it/progetti/1agcoe442/)
Una linea di intervento del Progetto mira all’armonizzazione dei Conti
Pubblici Territoriali (CPT) con i Conti di finanza pubblica della
Contabilità Nazionale
Il Progetto «Informazione statistica territoriale e settoriale per le
politiche di coesione 2014-2020» ed il portale OpenCoesione
43. • Indicatori territoriali tematici sulla home del portale OpenCoesione:
selezione di indicatori della BDPS
• Sulle tavole della banca dati è presente una nota se il grafico
dell’indicatore è presente su OpenCoesione
• File CSV per l’acquisizione automatizzata dei dati in OpenCoesione
• File di Metadati della BDPS sul portale OpenCoesione
I collegamenti tra la Banca dati di indicatori territoriali per le
politiche di sviluppo (BDPS) ed il portale OpenCoesione
44. • Gli indicatori possono consentire delle analisi descrittive anche molto
complesse, ma non individuano il nesso di causalità tra la manovra
di politica pubblica e la misurazione degli effetti della stessa
(controfattuale) - Indicatori di risultato AP: policy responsive
• Indicatore di sintesi: sarebbe comodo disporre di un solo numero
per analizzare un fenomeno, ma non sempre è possibile, perché i
fenomeni sono molto complessi
• OpenCoesione: per analizzare il contesto territoriale in cui sono
realizzati i progetti è utile osservare gli indicatori che OpenCoesione
associa a quel perimetro di interesse e, per ampliare l’analisi,
consultare la BDPS
Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune
considerazioni e consigli pratici (1)
45. • Vastissima la letteratura su come dovrebbero essere gli
indicatori: credibile, accessibile, interpretabile, comparabile,
disaggregabile, confrontabile, maneggevole, semplice,
comprensibile, parsimonioso, fattibile, aggiornabile, tempestivo,
rigoroso, preciso, esatto, robusto, ripetibile, valido, affidabile,
misurabile, stabile, trasparente, rilevante, pertinente, consistente,
coerente, esaustivo, appropriato, chiaro, esaustivo, significativo,
discriminante, ecc.
• Vastissima la letteratura su come classificare gli indicatori: di
risultato, di impatto, esplicativi, descrittivi, ricognitivi, predittivi,
normativi, di stato, di tendenza, di programma, conglomerativi,
deprivativi, oggettivi, soggettivi, semplici, sintetici, compositi,
territoriali, temporali, individuali, di target, ecc.
Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune
considerazioni e consigli pratici (2)
46. La costruzione di un nuovo indicatore territoriale è un’attività molto
complessa, che potrebbe essere schematizzata nel modo seguente:
• Individuazione del fenomeno da misurare (documenti di
programmazione)
• Definizione dell’indicatore per la misurazione del fenomeno di
interesse (esperti di settore)
• Analisi di fattibilità: ricerca dei dati di base (da utilizzare per
costruire l’indicatore) adatti a misurare il fenomeno di interesse
• Valutazione della qualità dei dati di base (statistica ufficiale)
• Aggiornamento sistematico e tempestivo delle serie storiche dei dati
di base
• Disponibilità per il livello territoriale desiderato
• Sterilizzazione della componente dimensionale (scelta del
denominatore)
Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune
considerazioni e consigli pratici (3)
48. I sistemi informativi territoriali
Marianna Mantuano – Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali
10 febbraio 2020
49. 1. Rilevanza delle informazioni a livello territoriale
2. I sistemi informativi territoriali dell’Istat:
• L’Atlante Statistico dei Comuni (ASC)
• L’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture (ASTI)
50. • La domanda di statistiche è sempre più ampia e variegata, sia da un punto di vista tematico (economico,
sociale, ambientale, culturale, demografico, ecc.), sia da un punto di vista territoriale. Il territorio gioca
un ruolo rilevante, determinante in alcuni contesti per i quali non si può prescindere dalla lettura
geografica dei fenomeni
• Esigenza espressa da diverse tipologie di utenti come i policy maker, il mondo scientifico e, più generale,
tutti coloro che sono interessati alla dimensione territoriale dei fenomeni sociali ed economici
• Ad esempio, Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e
l’Agenzia per la Coesione Territoriale, per le loro attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione
degli interventi realizzati con le politiche di coesione, hanno la necessità di disporre di informazioni
statistiche di contesto e settoriali con dettaglio territoriale regionale e sub-regionale
• Trattandosi di policy place-based, cioè focalizzate sui bisogni specifici di luoghi molto diversi tra loro,
necessitano di informazioni sui «luoghi»
Importanza dei dati territoriali
51. • Esempio: Tasso di disoccupazione (TD), 15 anni e oltre (numero di persone in cerca di
occupazione/forza lavoro, dove forza lavoro=occupati+persone in cerca di occupazione), anno 2018
L’eterogeneità del territorio (1)
• In Italia il tasso di disoccupazione nel
2018 era del 10,6%
• Dato medio frutto di elevata eterogeneità
territoriale:
21,6% il TD in Calabria, valore massimo
2,9% il TD nella Provincia autonoma di
Bolzano (3,8% in Trentino-Alto Adige)
Tutte le regioni meridionali hanno un TD
superiore alla media nazionale
Tutto il Centro-Nord, ad eccezione del
Lazio ha un TD inferiore
52. • Esempio Province/Città metropolitane
L’eterogeneità del territorio (2)
• In questo scenario è importante non solo poter disporre delle informazioni con un dettaglio territoriale
quanto più fine possibile, ma anche avere strumenti adeguati che consentano la loro visualizzazione e
manipolazione. Gli Atlanti statistici che vedremo rispondono a queste finalità.
• Rappresentazione in quartili, 4 classi in ciascuna delle quali
ricade il 25% delle osservazioni
• Eterogeneità più evidenti e rilevanti quanto più si scende nel
dettaglio territoriale
53. • Entrambi prodotti della Convenzione stipulata tra l'Istat e l'Autorità di Gestione del PON
"Governance e Capacità istituzionale 2014-2020", relativa all'attuazione del Progetto "Informazione
statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020", che vede nel ruolo di
soggetti proponenti l'Istat, il Dipartimento per le Politiche di Coesione (DPCoe) della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e l'Agenzia per la Coesione Territoriale (ACT).
• Atlanti => rilevanza della rappresentazione cartografica (mappe) che si aggiunge alla
rappresentazione tabellare e grafica
• Multi-tematici: rendono disponibili agli utenti informazioni in molteplici ambiti tematici
• Solo informazioni relative alla statistica ufficiale di fonte Istat e altri Enti Sistan (ad esempio,
Ministeri e relative fonti interne, Banca d’Italia, Agenzie pubbliche)
• Applicativi web, liberamente consultabili da tutti gli utenti interessati
Sistemi informativi territoriali dell’Istat: l’Atlante Statistico dei Comuni
(ASC) e l’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture (ASTI)
55. • Tre finestre per
rappresentazione tabellare,
grafica e cartografica
• Dal menu «INFO» si accede
alla guida e al manuale
completo di utilizzo
L’Atlante Statistico dei Comuni (ASC)
56. Ambiti tematici attualmente presenti in ASC
• 16 aree e oltre 40 sotto-aree
tematiche cui corrispondono più di
400 variabili statistiche comunali
(declinabili per sesso, età, attività
economiche, ecc.). Ogni serie di dati
(al momento circa 150 in tutto) è poi
arricchita da una raccolta di metadati
che guidano l’utente verso una
corretta lettura e interpretazione dei
contenuti.
• Inoltre, possibilità per l’utente di
calcolare semplici indicatori a partire
dai dati esistenti
58. Esempio visualizzazione dati in ASC
• Popolazione al 1° gennaio 2017
• In tabella rappresentate tutte le
dimensioni selezionate
• Grafico e cartografia
rappresentano la prima variabile
descrittiva del fenomeno (terza
colonna a partire da sinistra).
Possibilità di selezionare colonne
diverse
60. • ASC “gestisce” solo dati a livello comunale, cioè la banca dati sottostante all’applicativo può essere
popolata solo da dati esistenti a livello comunale. Per questa ragione non sono presenti all’interno, ad
esempio, dati di contabilità territoriale (PIL, Valore aggiunto), né informazioni sul mercato del lavoro
(tassi di occupazione/disoccupazione), essendo queste informazioni validate e diffuse dall’Istituto al
più ad un livello provinciale
• Tuttavia l’applicativo consente all’utente di applicare filtri o aggregazioni ai dati comunali:
Filtri: si seleziona solo una parte dei comuni, aventi determinate caratteristiche (es., geo-
morfologiche o di policy)
Aggregazioni: consentono di ricostruire le informazioni per livelli territoriali superiori (ad esempio
Regioni, Province e Città Metropolitane, Sistemi locali del lavoro)
La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (1)
61. ASC consente all’utente di selezionare il territorio da un elenco molto ricco, suddiviso in 6 macro-
categorie:
Geografie amministrative. I filtri restituiscono i soli comuni capoluogo di provincia, le aggregazioni
consentono di calcolare le variabili per Ripartizione (Nord-ovest, Nord-est, Centro, Sud e Isole),
Regione (20 regioni), Provincia e/o Città metropolitana (da 103 a 110, in base al periodo di validità
selezionato). Le geografie ammininistrative possono cambiare di anno in anno, in base ad eventi di
fusione/acquisizione/incorporazione o scorporo di comuni fra loro o di parti di essi; nel corso degli
anni si è assistito anche a spostamenti di comuni fra province e fra regioni/ripartizioni;
Geografia statistica Europea (aggregazioni NUTS, Nomenclatura delle Unità Territoriali
Statistiche);
Caratteristiche del territorio (es., litoraneità, grado di montanità, grado di urbanizzazione – tiene
conto della densità della popolazione, calcolata come rapporto fra popolazione e superficie);
La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (2)
62. Aree funzionali (Sistemi locali del lavoro e Distretti industriali, aggregazioni di comuni costruite in
base agli spostamenti casa-lavoro);
Aree funzionali a livello europeo (Functional Urban Areas, Cities e Greater cities);
Aree con finalità di policy (ad es., Aree interne, Progetti di aree interne, Gruppi di Azione Locale,
Aree del Programma di Sviluppo Rurale – PSR, Zone di montagna)
La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (3)
64. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: aggregazione
65. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: applicazione di filtri
66. • Oltre all’applicazione di
filtri classici, l’utente può
creare partizioni di
territorio
personalizzate
utilizzando gli apposite
strumenti (polilinee,
poligoni, rettangoli) e
intervenendo
direttamente sulla
cartografia
La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: partizioni
personalizzate (1)
67. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: partizioni
personalizzate (2)
68. • Il pulsante
“Aggiungi
indicatore”
consente di
riaprire l’albero dei
temi per
aggiungere alla
selezione corrente
indicatori diversi
La navigazione tra temi nell’Atlante Statistico dei Comuni
69. Il calcolo di indicatori elementari nell’Atlante Statistico dei Comuni (1)
70. Il calcolo di indicatori elementari nell’Atlante Statistico dei Comuni (2)
71. Informazioni più dettagliate al link: http://asc.istat.it/asc_BL/docs/manuale_utente.pdf
Esportazione dati e configurazione visualizzazione
73. L’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
• Primo Atlante con
applicativo web (2015)
• Oltre 500 variabili, 9
aree tematiche + dati
generali
• Struttura del tutto
analoga a quella di ASC
• Funzionalità più ridotte
• Ogni variabile ha due
dimensioni: territorio e
tempo
74. • Per visualizzare i dati è
necessario valorizzare le
tre dimensioni “Anni”,
“Limiti amministrativi” e
“Variabili statistiche”
La selezione dei dati nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
75. Ambiti tematici più circoscritti.
Attualmente presenti in ASTI
Le variabili statistiche dell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
76. • Geografia amministrativa dell’anno di
riferimento dei dati (no transcodifica
come in ASC)
• Geografia amministrativa: Regioni,
Province/Città metropolitane,
Ripartizioni
• Dati anche per raggruppamenti di
regioni in base ai criteri di
ammissibilità ai Fondi strutturali
europei (varie edizioni)
La dimensione geografica dell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
77. • Cartografia con rappresentazione
in classi quartiliche
• Grafico a barre, modificabile
• Tabella che consente di affinare
ulteriormente la selezione,
attraverso filtri
Visualizzazione dei dati nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
78. • Possibilità di applicare filtri
• Possibilità di ordinare i dati
• Possibilità di bloccare lo scorrimento
delle colonne
Ordinamento e filtri nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture