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La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Fabio Lipizzi – DC Ambiente e Territorio, ATA
10 febbraio 2020
Informazione cartografica in Istat
Collegi elettorali https://www.istat.it/it/informazioni-
territoriali-e-cartografiche
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Esempi
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Il contesto di riferimento
TITOLO V
Le Regioni, le Province
ed i Comuni
Art. 114
La Repubblica è
costituita dai Comuni,
dalle Province, dalle
Città metropolitane,
dalle Regioni e dallo
Stato..
Le unità amministrative
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionalihttps://www.istat.it/it/archivio/222527
Gli spazi topologici nel contesto geografico
Copertura completa dello
spazio esaminato
La gerarchia territoriale è
definita da oggetti geografici
tra loro disgiunti e connessi
Peculiarità di uno spazio
topologico gestito da un
Sistema Informativo
Geografico (GIS)
Limiti provinciali/città
metropolitane (14)
Limiti comunali (7.904)
Limiti regionali (20)
Gli spazi topologici
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Dove reperire i dati
Quali strumenti utilizzare
www.istat.it/it/archivio/222527
https://www.qgis.org/it/site/
www.istat.it/it/archivio/6789
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
8
L’evoluzione delle basi territoriali digitali
Le basi territoriali in formato digitale
sono state delimitate per la prima volta
nel censimento del 1991 e
successivamente nel 2001 e 2011
Le sezioni di censimento sono state
disegnate con lo scopo di assegnare ad
ogni rilevatore un’area di propria
competenza, al fine di migliorare la
raccolta dei dati e minimizzare gli errori
di duplicazione o la mancata
osservazione di unità censuarie
Le sezioni di censimento sono anche
utilizzate per diffondere i dati a livello
sub-comunale
https://www.istat.it/it/archivio/104317
Definizione delle basi territoriali
località (centri e nuclei abitati,
località produttive e case sparse)
sezioni di censimento
aree speciali amministrative e
geomorfologiche
Le basi territoriali suddividono il
territorio italiano in:
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
10
Centro abitato: Aggregato di case
contigue o vicine con interposte strade,
piazze e simili, o comunque brevi
soluzioni di continuità, caratterizzato
dall’esistenza di servizi o esercizi
pubblici, generalmente determinanti un
luogo di raccolta per gli abitanti delle
zone limitrofe in modo da manifestare
l’esistenza di una forma di vita sociale
coordinata dal centro stesso
Definizioni località: centro abitato
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
11
Un nucleo abitato è costituito da un
gruppo di almeno quindici edifici contigui
e vicini, con interposte strade, piazze,
sentieri, aie, e almeno quindici famiglie
(in passato la definizione era di cinque
famiglie) residenti, ma privo del luogo di
raccolta per la popolazione che
caratterizza il centro
Definizioni località: nucleo abitato
.
cussorgia
corte
cassina
casale
Nucleo speciale: “Il carattere di nucleo
deve essere riconosciuto anche:”[…]“ ai
fabbricati di aziende agricole e zootecniche
note nelle diverse regioni con varie
denominazioni: corte (Lombardia), casale
(campagna padovana), cassina o cascina
(Piemonte, Lombardia), casanteria
(Romagna), cussorgia e furriadroxius
(Sardegna), villa (Trentino), colmello (nel
trevigiano), maso (Alto Adige), borgo (nel
ferrarese) anche se costituiti da un solo
edificio purché il numero di famiglie non sia
inferiore a cinque”
24 % degli edifici nei
nuclei abitati sono
costruiti prima del 1919
Definizioni località: nucleo speciale
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Definizioni sezioni di censimento: centro abitato
Coprono in modo completo
tutto il territorio comunale e
sono identificate da un codice
univoco
Ogni sezione è costituita da un
solo poligono ed è
completamente contenuta
all’interno di una e una sola
località
Il disegno è mirato alla chiara
identificabilità sul territorio
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Case disseminate nella
campagna o situate
lungo strade a distanza
tale tra loro da non poter
costituire nemmeno un
nucleo abitato
Il cretto di Gibellina di
Alberto Burri
Definizioni Località: case sparse
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Principali caratteristiche
Località Sezioni
Centro abitato 21.714 271.628 54.070.867 2.490
Nucleo
abitato 35.903 40.220 1.788.878 50
Località
produttiva 2.830 3.402 65.249 23
Case sparse 8.090 87.427 3.508.750 434
Totale 68.537 402.677 59.433.744
Popolazione 2011
Popolazione
/Località
Località
Valore assoluto
Introduzione all’editing topologico applicato alla produzione delle microzone
Palermo 17-19 giugno, Bari 24-26 giugno 2019
16
Sezioni di censimento
16
Utilizzo delle sezioni
anche per la diffusione
con il fine di garantire la
confidenzialità del dato
statistico
Coordinate degli indirizzi
(particolare di Reggio
Emilia)
Le sezioni di censimento come aree di diffusione
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Dove reperire i dati
https://www.istat.it/it/archivio/104317
https://www.istat.it/it/files//2016/03/testoi
ntegrale20090115.pdf
18
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Utilizzabilità statistica
19
Dati cartografici utilizzabilità statistica e collegi elettorali
Popolazione residente per
sezione di censimento
le sezioni ricostruiscono la
gerarchia amministrativa
superiore (Zone
toponomastiche)
la combinazione delle ZT
ha determinato il disegno
dei collegi elettorali
Risultati provvisori. Fonte:
comune di Roma
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Dove reperire i dati
https://www.istat.it/it/archivio/208278
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Fabio Lipizzi
Universo di riferimento – Capoluogo delle città metropolitane
Stima dei valori medi immobiliari per aree subcomunali
o Riconciliare la stima dei valori immobiliari
delle zone OMI, sulle aree subcomunali
attraverso delle operazioni di geoprocessing
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Stima dei valori medi immobiliari (OMI) per Aree subcomunali- I semestre 2016
Geografia delle sezioni di censimento
Identificazione dei centroidi delle sezioni
di censimento
Geografia delle Zone Osservatorio
Immobiliare Italiano (OMI)
Attribuzione delle sezioni alle zone OMI,
attraverso un’operazione d’intersezione
geografica, e cattura dei valori
immobiliari per zone
Le area sub-comunali, per costruzione,
sono ottenute dalle sezioni di censimento
comunali
La stima dei valori medi immobiliari
per aree sub-comunali si ottiene dalla
media ponderata della popolazione delle
sezioni di censimento nelle aree OMI
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Stima dei valori medi immobiliari (OMI) per Aree subcomunali - I semestre 2016
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Mobilità e modelli insediativi
Indice di centralità: Rapporto tra i flussi
in entrata e in uscita nell’area sub-
comunale, al netto degli occupati
residenti che lavorano nella stessa area.
Valori >1 caratterizzano l’attrattività
dell’area e viceversa per valori <1
Valore soglia di densità di popolazione
in funzione delle località abitate
comunali. Ad esempio a Roma il valore è
pari a 5.092,4 e Milano è 8.383,8
abitanti per kmq
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Mobilità e modelli insediativi. Indicatore combinato Ioc e densità (Roma e Milano)
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Città notturna – la
funzione dell’abitare
(alta densità e bassa
centralità)
Città diurna – la
funzione del lavoro
(bassa densità e alta
centralità)
Mobilità e modelli insediativi. Indicatore combinato Ioc e densità (Roma e Milano)
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Città notturna – la
funzione dell’abitare (alta
densità e bassa centralità)
Città diurna – la
funzione del lavoro (bassa
densità e alta centralità)
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Dove reperire i dati
https://www.istat.it/it/archivio/195846
https://www.istat.it/it/archivio/202052
fabio.lipizzi@istat.it
La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
Indicatori per le politiche di coesione
Luigi De Iaco, Istat - Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali
Roma, 10 febbraio 2020
1. Il Progetto «Informazione statistica territoriale e settoriale per le
politiche di coesione 2014-2020»: obiettivi e struttura
2. La Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(http://www.istat.it/it/archivio/16777): descrizione e caratteristiche
3. I collegamenti tra la Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo ed il portale OpenCoesione (https://opencoesione.gov.it/it/)
4. Costruire e interpretare indicatori territoriali: alcune considerazioni e
consigli pratici
Indice
• Progetto sottoscritto nel luglio 2018 tra l’Istat e l’Autorità di gestione del
Pon "Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 " e finanziato da
quest’ultimo.
• Soggetti proponenti sono il Dipartimento per le politiche di coesione
(DPCoe) della Presidenza del consiglio dei ministri (PCM) Agenzia per la
coesione territoriale (ACT) e l’Istat (che è anche beneficiario); è in
sostanziale continuità con analoghi progetti stipulati tra Istat e Dps
• Obiettivo: produrre informazione statistica territoriale per le politiche di
sviluppo a supporto dei decisori pubblici, ma più in generale, diffondere
la cultura della statistica territoriale e promuovere un dibattito pubblico
informato: per questo è di grande valore strategico per l’Istat, visto che
gli obiettivi del Progetto rientrano pienamente nella mission dell’Istat
(che partecipa, come ha sempre fatto, con un cofinanziamento)
«Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione
2014-2020»: obiettivi (1)
2001-2008 2010-2015 2018-2023
• Utenti: si rivolge ai policy maker (fornisce strumenti per decidere), ma è
utilizzata correntemente anche da:
o studiosi del territorio
o ricercatori
o giornalisti
o cittadini
• Feedback continui tra la domanda (competente) di statistiche per le
politiche di sviluppo espressa da DPCoe e ACT ed offerta espressa
dall’Istat
«Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione
2014-2020»: obiettivi (2)
2001-2008 2010-2015 2018-2023
Le attività tradizionali del Progetto:
o La banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(BDPS)
o Gli Atlanti statistici (dall’Atlante statistico dei comuni e dall’Atlante
statistico territoriale delle infrastrutture)
o Le simulazioni a supporto del negoziato per il bilancio dell’Ue 2021-
2027
Le novità e le innovazioni del Progetto:
o Definizione e costruzione di indicatori per Aree interne, per città
metropolitane e per domini territoriali non amministrativi (ad es. SLL)
o l’Atlante statistico del territorio
o Incremento della periodicità dell’indagine su musei, istituzioni similari
e biblioteche
o Esportazioni ed altri indicatori di attività economica per domini
territoriali non amministrativi
o Armonizzazione tra le statistiche di Finanza pubblica di Contabilità
Nazionale e i Conti Pubblici Territoriali
o Nuove classificazioni e indicatori a supporto della Strategia Nazionale
di Specializzazione Intelligente e delle Strategie regionali
Attività trasversali:
o Ricerca, tecnologie, comunicazione e diffusione
o Gestione amministrativa e rendicontazione
Le attività del Progetto
• 336 indicatori (267 + 56 di genere + 13 di contesto macroeconomico)
• Sono presenti nella banca dati sia gli indicatori che i dati di base
necessari a calcolarli
• Disponibili per tutte le regioni italiane, le ripartizioni territoriali e gli
aggregati funzionali del ciclo di programmazione 2000-2006, del ciclo
2007-2013 e dell’attuale ciclo di programmazione (Meno sviluppate, più
sviluppate, transizione). Ove disponibili gli indicatori ed i dati sono
declinati anche ad un dettaglio territoriale più spinto, fino al livello
comunale
• Le serie storiche, quando possibile, partono dal 1995
• Gli indicatori sono corredati da metainformazione (modalità di calcolo,
variabili associate, fonti, note, periodo di riferimento, ecc.) a supporto di
una corretta lettura ed interpretazione dell’indicatore
• Contesto macroeconomico: file nel quale sono riportate le principali
grandezze macroeconomiche dell’Italia con dettaglio regionale, per
rispondere all’esigenza dei policy maker di disporre di una base
informativa di agevole fruibilità
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(BDPS): contenuti
• Diffusa sul sito internet dell’Istat (http://www.istat.it/it/archivio/16777),
• Diffusa tramite quattro chiavi di lettura:
o 22 Temi: per facilitare la navigazione anche agli utenti
o non esperti in politiche di sviluppo
o 11 Obiettivi tematici dell’Accordo di partenariato 2014-20, suddivisi
in risultati attesi
o 10 Priorità del QSN 2007-2013
o 7 Assi del QCS 2000-2006 e le variabili di rottura
• Tutti gli indicatori regionali sono diffusi tramite un file CSV in modo da
facilitare l’acquisizione automatizzata dei dati
• File zip con i soli indicatori dell’Accordo di partenariato 2014-2020, per i
policy maker interessati solo a quelli
• Aggiornata mensilmente ad eccezione del mese di agosto
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo (BDPS): diffusione
• Qualità delle informazioni: Ogni singolo indicatore della banca dati è
stato pensato in modo molto accurato, su ogni singolo indicatore sono
state condotte delle riflessioni molto approfondite, tramite anche la
valutazione degli esperti di settore relativamente alla correttezza ed alla
fattibilità della misurazione. Il gruppo di lavoro Istat, come per i
precedenti progetti, è organizzato in maniera trasversale, formando
degli esperti di settore
• Banca dati viva: che si adegua continuamente alle evoluzioni degli
scenari economici e sociali ed alle esigenze di misurazione della politica
pubblica. Inoltre vengono continuamente monitorate le fonti dei dati per
valutare la possibilità di integrare o sostituire le informazioni (es. Dati
Asia che hanno integrato le informazioni del Registro delle imprese
attive, dati Inward FATS Istat in sostituzione degli IDE di Banca d’Italia,
ecc.)
• Indicatori di risultato AP: policy responsive, cioè devono essere
sensibili alle policy messe in campo
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo:
produzione e qualità, frutto di una continua riflessione
• La continua ricerca di nuove fonti e metodologie produce dei vantaggi
anche ad altri settori dell’Istat che costruiscono indicatori territoriali,
come ad esempio: Noi Italia, Bes (compreso il Bes delle provincie ed
Urbes), Annuario statistico italiano, Rapporto annuale, ecc.
• Un esempio su tutti: la popolazione ai confini dell’epoca, indispensabile
per la costruzione di indicatori territoriali; la ricostruzione 2002-2011
della popolazione in base alle risultanze censuarie del censimento del
2011, è stata effettuata ai confini del 2011, senza tener conto delle
variazioni amministrative del territorio.
Naturalmente questo avrebbe creato dei seri problemi relativi alla
precisione degli indicatori territoriali, in quanto alcuni indicatori avrebbero
avuto, ad esempio, un numeratore ed un denominatore con geografie
amministrative differenti. Per questo è stata stima la popolazione ai
confini dell’epoca 2002-2011, partendo dal livello comunale, tenendo
conto dell’evoluzione della geografia amministrativa dal 2002 al 2011
La popolazione ai confini dell’epoca è stata poi condivisa con tutti i settori
dell’Istat che costruiscono indicatori territoriali ed è stata diffusa su I.Stat
a beneficio di qualunque utente
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo
(BDPS): punto di riferimento metodologico per indicatori
territoriali
La banca dati è un treno in corsa: ogni sorta di manutenzione od
innovazione (tecnologica o nei contenuti) deve essere effettuata senza mai
arrestare l’aggiornamento mensile.
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo (BDPS): il futuro, continui lavori in corso
Prossimi obiettivi da perseguire:
• Introduzione di nuovi indicatori per i temi Energia (termico), Istruzione
e formazione (nuovi indicatori e modifica degli attuali), inclusione
sociale e indicatori sui prezzi. Ma anche rivedere gli indicatori sui beni
confiscati (digitalizzazione degli archivi)
• Estensione dell’articolazione territoriale anche per domini territoriali non
amministrativi
• Traduzione in Inglese dell’intera banca dati
• Riprogettazione e sviluppo della tecnologia di gestione e diffusione della
banca dati tramite la stessa architettura e tecnologia utilizzata per gli
Atlanti statistici, che permette di visualizzare simultaneamente le
informazioni in formato tabellare, cartografico e grafico.
• Rendere più tempestivo l’aggiornamento della banca dati tramite
collegamenti automatici al data warehouse dell’Istat, senza duplicazioni
e senza rischio di disallineamento
Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo (BDPS): il futuro, continui lavori in corso
Il portale OpenCoesione (https://opencoesione.gov.it/it/) riporta
informazioni su tutti i progetti finanziati dalle politiche di coesione per i
due cicli di programmazione 2007-2013 e 2014-2020
Ad oggi, considerando entrambi i periodi di programmazione, sono
monitorati più di un milione e mezzo di progetti, i cui finanziamenti
ammontano a più di 150 miliardi di euro, anche se i pagamenti sono
pari a poco più di 80 miliardi di euro
Tra i progetti finanziati rientra naturalmente «Informazione statistica
territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020», realizzato
dall’Istat, di cui la BDPS è uno dei prodotti
(https://opencoesione.gov.it/it/progetti/1agcoe442/)
Una linea di intervento del Progetto mira all’armonizzazione dei Conti
Pubblici Territoriali (CPT) con i Conti di finanza pubblica della
Contabilità Nazionale
Il Progetto «Informazione statistica territoriale e settoriale per le
politiche di coesione 2014-2020» ed il portale OpenCoesione
• Indicatori territoriali tematici sulla home del portale OpenCoesione:
selezione di indicatori della BDPS
• Sulle tavole della banca dati è presente una nota se il grafico
dell’indicatore è presente su OpenCoesione
• File CSV per l’acquisizione automatizzata dei dati in OpenCoesione
• File di Metadati della BDPS sul portale OpenCoesione
I collegamenti tra la Banca dati di indicatori territoriali per le
politiche di sviluppo (BDPS) ed il portale OpenCoesione
• Gli indicatori possono consentire delle analisi descrittive anche molto
complesse, ma non individuano il nesso di causalità tra la manovra
di politica pubblica e la misurazione degli effetti della stessa
(controfattuale) - Indicatori di risultato AP: policy responsive
• Indicatore di sintesi: sarebbe comodo disporre di un solo numero
per analizzare un fenomeno, ma non sempre è possibile, perché i
fenomeni sono molto complessi
• OpenCoesione: per analizzare il contesto territoriale in cui sono
realizzati i progetti è utile osservare gli indicatori che OpenCoesione
associa a quel perimetro di interesse e, per ampliare l’analisi,
consultare la BDPS
Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune
considerazioni e consigli pratici (1)
• Vastissima la letteratura su come dovrebbero essere gli
indicatori: credibile, accessibile, interpretabile, comparabile,
disaggregabile, confrontabile, maneggevole, semplice,
comprensibile, parsimonioso, fattibile, aggiornabile, tempestivo,
rigoroso, preciso, esatto, robusto, ripetibile, valido, affidabile,
misurabile, stabile, trasparente, rilevante, pertinente, consistente,
coerente, esaustivo, appropriato, chiaro, esaustivo, significativo,
discriminante, ecc.
• Vastissima la letteratura su come classificare gli indicatori: di
risultato, di impatto, esplicativi, descrittivi, ricognitivi, predittivi,
normativi, di stato, di tendenza, di programma, conglomerativi,
deprivativi, oggettivi, soggettivi, semplici, sintetici, compositi,
territoriali, temporali, individuali, di target, ecc.
Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune
considerazioni e consigli pratici (2)
La costruzione di un nuovo indicatore territoriale è un’attività molto
complessa, che potrebbe essere schematizzata nel modo seguente:
• Individuazione del fenomeno da misurare (documenti di
programmazione)
• Definizione dell’indicatore per la misurazione del fenomeno di
interesse (esperti di settore)
• Analisi di fattibilità: ricerca dei dati di base (da utilizzare per
costruire l’indicatore) adatti a misurare il fenomeno di interesse
• Valutazione della qualità dei dati di base (statistica ufficiale)
• Aggiornamento sistematico e tempestivo delle serie storiche dei dati
di base
• Disponibilità per il livello territoriale desiderato
• Sterilizzazione della componente dimensionale (scelta del
denominatore)
Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune
considerazioni e consigli pratici (3)
Grazie per l’attenzione
Luigi De Iaco
(deiaco@istat.it)
I sistemi informativi territoriali
Marianna Mantuano – Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali
10 febbraio 2020
1. Rilevanza delle informazioni a livello territoriale
2. I sistemi informativi territoriali dell’Istat:
• L’Atlante Statistico dei Comuni (ASC)
• L’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture (ASTI)
• La domanda di statistiche è sempre più ampia e variegata, sia da un punto di vista tematico (economico,
sociale, ambientale, culturale, demografico, ecc.), sia da un punto di vista territoriale. Il territorio gioca
un ruolo rilevante, determinante in alcuni contesti per i quali non si può prescindere dalla lettura
geografica dei fenomeni
• Esigenza espressa da diverse tipologie di utenti come i policy maker, il mondo scientifico e, più generale,
tutti coloro che sono interessati alla dimensione territoriale dei fenomeni sociali ed economici
• Ad esempio, Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e
l’Agenzia per la Coesione Territoriale, per le loro attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione
degli interventi realizzati con le politiche di coesione, hanno la necessità di disporre di informazioni
statistiche di contesto e settoriali con dettaglio territoriale regionale e sub-regionale
• Trattandosi di policy place-based, cioè focalizzate sui bisogni specifici di luoghi molto diversi tra loro,
necessitano di informazioni sui «luoghi»
Importanza dei dati territoriali
• Esempio: Tasso di disoccupazione (TD), 15 anni e oltre (numero di persone in cerca di
occupazione/forza lavoro, dove forza lavoro=occupati+persone in cerca di occupazione), anno 2018
L’eterogeneità del territorio (1)
• In Italia il tasso di disoccupazione nel
2018 era del 10,6%
• Dato medio frutto di elevata eterogeneità
territoriale:
 21,6% il TD in Calabria, valore massimo
 2,9% il TD nella Provincia autonoma di
Bolzano (3,8% in Trentino-Alto Adige)
 Tutte le regioni meridionali hanno un TD
superiore alla media nazionale
 Tutto il Centro-Nord, ad eccezione del
Lazio ha un TD inferiore
• Esempio Province/Città metropolitane
L’eterogeneità del territorio (2)
• In questo scenario è importante non solo poter disporre delle informazioni con un dettaglio territoriale
quanto più fine possibile, ma anche avere strumenti adeguati che consentano la loro visualizzazione e
manipolazione. Gli Atlanti statistici che vedremo rispondono a queste finalità.
• Rappresentazione in quartili, 4 classi in ciascuna delle quali
ricade il 25% delle osservazioni
• Eterogeneità più evidenti e rilevanti quanto più si scende nel
dettaglio territoriale
• Entrambi prodotti della Convenzione stipulata tra l'Istat e l'Autorità di Gestione del PON
"Governance e Capacità istituzionale 2014-2020", relativa all'attuazione del Progetto "Informazione
statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020", che vede nel ruolo di
soggetti proponenti l'Istat, il Dipartimento per le Politiche di Coesione (DPCoe) della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e l'Agenzia per la Coesione Territoriale (ACT).
• Atlanti => rilevanza della rappresentazione cartografica (mappe) che si aggiunge alla
rappresentazione tabellare e grafica
• Multi-tematici: rendono disponibili agli utenti informazioni in molteplici ambiti tematici
• Solo informazioni relative alla statistica ufficiale di fonte Istat e altri Enti Sistan (ad esempio,
Ministeri e relative fonti interne, Banca d’Italia, Agenzie pubbliche)
• Applicativi web, liberamente consultabili da tutti gli utenti interessati
Sistemi informativi territoriali dell’Istat: l’Atlante Statistico dei Comuni
(ASC) e l’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture (ASTI)
L’ATLANTE STATISTICO DEI COMUNI (ASC)
http://asc.istat.it
• Tre finestre per
rappresentazione tabellare,
grafica e cartografica
• Dal menu «INFO» si accede
alla guida e al manuale
completo di utilizzo
L’Atlante Statistico dei Comuni (ASC)
Ambiti tematici attualmente presenti in ASC
• 16 aree e oltre 40 sotto-aree
tematiche cui corrispondono più di
400 variabili statistiche comunali
(declinabili per sesso, età, attività
economiche, ecc.). Ogni serie di dati
(al momento circa 150 in tutto) è poi
arricchita da una raccolta di metadati
che guidano l’utente verso una
corretta lettura e interpretazione dei
contenuti.
• Inoltre, possibilità per l’utente di
calcolare semplici indicatori a partire
dai dati esistenti
La selezione dei dati in ASC
Esempio visualizzazione dati in ASC
• Popolazione al 1° gennaio 2017
• In tabella rappresentate tutte le
dimensioni selezionate
• Grafico e cartografia
rappresentano la prima variabile
descrittiva del fenomeno (terza
colonna a partire da sinistra).
Possibilità di selezionare colonne
diverse
Esempio zoom comunale: interazione tabella e cartografia
• ASC “gestisce” solo dati a livello comunale, cioè la banca dati sottostante all’applicativo può essere
popolata solo da dati esistenti a livello comunale. Per questa ragione non sono presenti all’interno, ad
esempio, dati di contabilità territoriale (PIL, Valore aggiunto), né informazioni sul mercato del lavoro
(tassi di occupazione/disoccupazione), essendo queste informazioni validate e diffuse dall’Istituto al
più ad un livello provinciale
• Tuttavia l’applicativo consente all’utente di applicare filtri o aggregazioni ai dati comunali:
 Filtri: si seleziona solo una parte dei comuni, aventi determinate caratteristiche (es., geo-
morfologiche o di policy)
 Aggregazioni: consentono di ricostruire le informazioni per livelli territoriali superiori (ad esempio
Regioni, Province e Città Metropolitane, Sistemi locali del lavoro)
La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (1)
ASC consente all’utente di selezionare il territorio da un elenco molto ricco, suddiviso in 6 macro-
categorie:
 Geografie amministrative. I filtri restituiscono i soli comuni capoluogo di provincia, le aggregazioni
consentono di calcolare le variabili per Ripartizione (Nord-ovest, Nord-est, Centro, Sud e Isole),
Regione (20 regioni), Provincia e/o Città metropolitana (da 103 a 110, in base al periodo di validità
selezionato). Le geografie ammininistrative possono cambiare di anno in anno, in base ad eventi di
fusione/acquisizione/incorporazione o scorporo di comuni fra loro o di parti di essi; nel corso degli
anni si è assistito anche a spostamenti di comuni fra province e fra regioni/ripartizioni;
 Geografia statistica Europea (aggregazioni NUTS, Nomenclatura delle Unità Territoriali
Statistiche);
 Caratteristiche del territorio (es., litoraneità, grado di montanità, grado di urbanizzazione – tiene
conto della densità della popolazione, calcolata come rapporto fra popolazione e superficie);
La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (2)
 Aree funzionali (Sistemi locali del lavoro e Distretti industriali, aggregazioni di comuni costruite in
base agli spostamenti casa-lavoro);
 Aree funzionali a livello europeo (Functional Urban Areas, Cities e Greater cities);
 Aree con finalità di policy (ad es., Aree interne, Progetti di aree interne, Gruppi di Azione Locale,
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ASOC1920 Webinar Lezione 3 - Statistiche territoriali - Istat

  • 1. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Fabio Lipizzi – DC Ambiente e Territorio, ATA 10 febbraio 2020
  • 2. Informazione cartografica in Istat Collegi elettorali https://www.istat.it/it/informazioni- territoriali-e-cartografiche La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Esempi
  • 3. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Il contesto di riferimento
  • 4. TITOLO V Le Regioni, le Province ed i Comuni Art. 114 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.. Le unità amministrative La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 5. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionalihttps://www.istat.it/it/archivio/222527 Gli spazi topologici nel contesto geografico Copertura completa dello spazio esaminato La gerarchia territoriale è definita da oggetti geografici tra loro disgiunti e connessi Peculiarità di uno spazio topologico gestito da un Sistema Informativo Geografico (GIS) Limiti provinciali/città metropolitane (14) Limiti comunali (7.904) Limiti regionali (20)
  • 6. Gli spazi topologici La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 7. Dove reperire i dati Quali strumenti utilizzare www.istat.it/it/archivio/222527 https://www.qgis.org/it/site/ www.istat.it/it/archivio/6789 La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 8. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali 8 L’evoluzione delle basi territoriali digitali Le basi territoriali in formato digitale sono state delimitate per la prima volta nel censimento del 1991 e successivamente nel 2001 e 2011 Le sezioni di censimento sono state disegnate con lo scopo di assegnare ad ogni rilevatore un’area di propria competenza, al fine di migliorare la raccolta dei dati e minimizzare gli errori di duplicazione o la mancata osservazione di unità censuarie Le sezioni di censimento sono anche utilizzate per diffondere i dati a livello sub-comunale
  • 9. https://www.istat.it/it/archivio/104317 Definizione delle basi territoriali località (centri e nuclei abitati, località produttive e case sparse) sezioni di censimento aree speciali amministrative e geomorfologiche Le basi territoriali suddividono il territorio italiano in: La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 10. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali 10 Centro abitato: Aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità, caratterizzato dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici, generalmente determinanti un luogo di raccolta per gli abitanti delle zone limitrofe in modo da manifestare l’esistenza di una forma di vita sociale coordinata dal centro stesso Definizioni località: centro abitato
  • 11. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali 11 Un nucleo abitato è costituito da un gruppo di almeno quindici edifici contigui e vicini, con interposte strade, piazze, sentieri, aie, e almeno quindici famiglie (in passato la definizione era di cinque famiglie) residenti, ma privo del luogo di raccolta per la popolazione che caratterizza il centro Definizioni località: nucleo abitato
  • 12. . cussorgia corte cassina casale Nucleo speciale: “Il carattere di nucleo deve essere riconosciuto anche:”[…]“ ai fabbricati di aziende agricole e zootecniche note nelle diverse regioni con varie denominazioni: corte (Lombardia), casale (campagna padovana), cassina o cascina (Piemonte, Lombardia), casanteria (Romagna), cussorgia e furriadroxius (Sardegna), villa (Trentino), colmello (nel trevigiano), maso (Alto Adige), borgo (nel ferrarese) anche se costituiti da un solo edificio purché il numero di famiglie non sia inferiore a cinque” 24 % degli edifici nei nuclei abitati sono costruiti prima del 1919 Definizioni località: nucleo speciale La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 13. Definizioni sezioni di censimento: centro abitato Coprono in modo completo tutto il territorio comunale e sono identificate da un codice univoco Ogni sezione è costituita da un solo poligono ed è completamente contenuta all’interno di una e una sola località Il disegno è mirato alla chiara identificabilità sul territorio La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 14. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Case disseminate nella campagna o situate lungo strade a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato Il cretto di Gibellina di Alberto Burri Definizioni Località: case sparse
  • 15. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Principali caratteristiche Località Sezioni Centro abitato 21.714 271.628 54.070.867 2.490 Nucleo abitato 35.903 40.220 1.788.878 50 Località produttiva 2.830 3.402 65.249 23 Case sparse 8.090 87.427 3.508.750 434 Totale 68.537 402.677 59.433.744 Popolazione 2011 Popolazione /Località Località Valore assoluto
  • 16. Introduzione all’editing topologico applicato alla produzione delle microzone Palermo 17-19 giugno, Bari 24-26 giugno 2019 16 Sezioni di censimento 16 Utilizzo delle sezioni anche per la diffusione con il fine di garantire la confidenzialità del dato statistico Coordinate degli indirizzi (particolare di Reggio Emilia) Le sezioni di censimento come aree di diffusione
  • 17. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Dove reperire i dati https://www.istat.it/it/archivio/104317 https://www.istat.it/it/files//2016/03/testoi ntegrale20090115.pdf
  • 18. 18 La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Utilizzabilità statistica
  • 19. 19 Dati cartografici utilizzabilità statistica e collegi elettorali Popolazione residente per sezione di censimento le sezioni ricostruiscono la gerarchia amministrativa superiore (Zone toponomastiche) la combinazione delle ZT ha determinato il disegno dei collegi elettorali Risultati provvisori. Fonte: comune di Roma
  • 20. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Dove reperire i dati https://www.istat.it/it/archivio/208278
  • 21. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 22. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Fabio Lipizzi Universo di riferimento – Capoluogo delle città metropolitane
  • 23. Stima dei valori medi immobiliari per aree subcomunali o Riconciliare la stima dei valori immobiliari delle zone OMI, sulle aree subcomunali attraverso delle operazioni di geoprocessing La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 24. Stima dei valori medi immobiliari (OMI) per Aree subcomunali- I semestre 2016 Geografia delle sezioni di censimento Identificazione dei centroidi delle sezioni di censimento Geografia delle Zone Osservatorio Immobiliare Italiano (OMI) Attribuzione delle sezioni alle zone OMI, attraverso un’operazione d’intersezione geografica, e cattura dei valori immobiliari per zone Le area sub-comunali, per costruzione, sono ottenute dalle sezioni di censimento comunali La stima dei valori medi immobiliari per aree sub-comunali si ottiene dalla media ponderata della popolazione delle sezioni di censimento nelle aree OMI La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 25. Stima dei valori medi immobiliari (OMI) per Aree subcomunali - I semestre 2016 La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 26. Mobilità e modelli insediativi Indice di centralità: Rapporto tra i flussi in entrata e in uscita nell’area sub- comunale, al netto degli occupati residenti che lavorano nella stessa area. Valori >1 caratterizzano l’attrattività dell’area e viceversa per valori <1 Valore soglia di densità di popolazione in funzione delle località abitate comunali. Ad esempio a Roma il valore è pari a 5.092,4 e Milano è 8.383,8 abitanti per kmq La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali
  • 27. Mobilità e modelli insediativi. Indicatore combinato Ioc e densità (Roma e Milano) La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Città notturna – la funzione dell’abitare (alta densità e bassa centralità) Città diurna – la funzione del lavoro (bassa densità e alta centralità)
  • 28. Mobilità e modelli insediativi. Indicatore combinato Ioc e densità (Roma e Milano) La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Città notturna – la funzione dell’abitare (alta densità e bassa centralità) Città diurna – la funzione del lavoro (bassa densità e alta centralità)
  • 29. La disaggregazione territoriale delle statistiche nazionali Dove reperire i dati https://www.istat.it/it/archivio/195846 https://www.istat.it/it/archivio/202052
  • 31. Indicatori per le politiche di coesione Luigi De Iaco, Istat - Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali Roma, 10 febbraio 2020
  • 32. 1. Il Progetto «Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020»: obiettivi e struttura 2. La Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (http://www.istat.it/it/archivio/16777): descrizione e caratteristiche 3. I collegamenti tra la Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo ed il portale OpenCoesione (https://opencoesione.gov.it/it/) 4. Costruire e interpretare indicatori territoriali: alcune considerazioni e consigli pratici Indice
  • 33. • Progetto sottoscritto nel luglio 2018 tra l’Istat e l’Autorità di gestione del Pon "Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 " e finanziato da quest’ultimo. • Soggetti proponenti sono il Dipartimento per le politiche di coesione (DPCoe) della Presidenza del consiglio dei ministri (PCM) Agenzia per la coesione territoriale (ACT) e l’Istat (che è anche beneficiario); è in sostanziale continuità con analoghi progetti stipulati tra Istat e Dps • Obiettivo: produrre informazione statistica territoriale per le politiche di sviluppo a supporto dei decisori pubblici, ma più in generale, diffondere la cultura della statistica territoriale e promuovere un dibattito pubblico informato: per questo è di grande valore strategico per l’Istat, visto che gli obiettivi del Progetto rientrano pienamente nella mission dell’Istat (che partecipa, come ha sempre fatto, con un cofinanziamento) «Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020»: obiettivi (1) 2001-2008 2010-2015 2018-2023
  • 34. • Utenti: si rivolge ai policy maker (fornisce strumenti per decidere), ma è utilizzata correntemente anche da: o studiosi del territorio o ricercatori o giornalisti o cittadini • Feedback continui tra la domanda (competente) di statistiche per le politiche di sviluppo espressa da DPCoe e ACT ed offerta espressa dall’Istat «Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020»: obiettivi (2) 2001-2008 2010-2015 2018-2023
  • 35. Le attività tradizionali del Progetto: o La banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS) o Gli Atlanti statistici (dall’Atlante statistico dei comuni e dall’Atlante statistico territoriale delle infrastrutture) o Le simulazioni a supporto del negoziato per il bilancio dell’Ue 2021- 2027 Le novità e le innovazioni del Progetto: o Definizione e costruzione di indicatori per Aree interne, per città metropolitane e per domini territoriali non amministrativi (ad es. SLL) o l’Atlante statistico del territorio o Incremento della periodicità dell’indagine su musei, istituzioni similari e biblioteche o Esportazioni ed altri indicatori di attività economica per domini territoriali non amministrativi o Armonizzazione tra le statistiche di Finanza pubblica di Contabilità Nazionale e i Conti Pubblici Territoriali o Nuove classificazioni e indicatori a supporto della Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente e delle Strategie regionali Attività trasversali: o Ricerca, tecnologie, comunicazione e diffusione o Gestione amministrativa e rendicontazione Le attività del Progetto
  • 36. • 336 indicatori (267 + 56 di genere + 13 di contesto macroeconomico) • Sono presenti nella banca dati sia gli indicatori che i dati di base necessari a calcolarli • Disponibili per tutte le regioni italiane, le ripartizioni territoriali e gli aggregati funzionali del ciclo di programmazione 2000-2006, del ciclo 2007-2013 e dell’attuale ciclo di programmazione (Meno sviluppate, più sviluppate, transizione). Ove disponibili gli indicatori ed i dati sono declinati anche ad un dettaglio territoriale più spinto, fino al livello comunale • Le serie storiche, quando possibile, partono dal 1995 • Gli indicatori sono corredati da metainformazione (modalità di calcolo, variabili associate, fonti, note, periodo di riferimento, ecc.) a supporto di una corretta lettura ed interpretazione dell’indicatore • Contesto macroeconomico: file nel quale sono riportate le principali grandezze macroeconomiche dell’Italia con dettaglio regionale, per rispondere all’esigenza dei policy maker di disporre di una base informativa di agevole fruibilità Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS): contenuti
  • 37. • Diffusa sul sito internet dell’Istat (http://www.istat.it/it/archivio/16777), • Diffusa tramite quattro chiavi di lettura: o 22 Temi: per facilitare la navigazione anche agli utenti o non esperti in politiche di sviluppo o 11 Obiettivi tematici dell’Accordo di partenariato 2014-20, suddivisi in risultati attesi o 10 Priorità del QSN 2007-2013 o 7 Assi del QCS 2000-2006 e le variabili di rottura • Tutti gli indicatori regionali sono diffusi tramite un file CSV in modo da facilitare l’acquisizione automatizzata dei dati • File zip con i soli indicatori dell’Accordo di partenariato 2014-2020, per i policy maker interessati solo a quelli • Aggiornata mensilmente ad eccezione del mese di agosto Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS): diffusione
  • 38. • Qualità delle informazioni: Ogni singolo indicatore della banca dati è stato pensato in modo molto accurato, su ogni singolo indicatore sono state condotte delle riflessioni molto approfondite, tramite anche la valutazione degli esperti di settore relativamente alla correttezza ed alla fattibilità della misurazione. Il gruppo di lavoro Istat, come per i precedenti progetti, è organizzato in maniera trasversale, formando degli esperti di settore • Banca dati viva: che si adegua continuamente alle evoluzioni degli scenari economici e sociali ed alle esigenze di misurazione della politica pubblica. Inoltre vengono continuamente monitorate le fonti dei dati per valutare la possibilità di integrare o sostituire le informazioni (es. Dati Asia che hanno integrato le informazioni del Registro delle imprese attive, dati Inward FATS Istat in sostituzione degli IDE di Banca d’Italia, ecc.) • Indicatori di risultato AP: policy responsive, cioè devono essere sensibili alle policy messe in campo Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo: produzione e qualità, frutto di una continua riflessione
  • 39. • La continua ricerca di nuove fonti e metodologie produce dei vantaggi anche ad altri settori dell’Istat che costruiscono indicatori territoriali, come ad esempio: Noi Italia, Bes (compreso il Bes delle provincie ed Urbes), Annuario statistico italiano, Rapporto annuale, ecc. • Un esempio su tutti: la popolazione ai confini dell’epoca, indispensabile per la costruzione di indicatori territoriali; la ricostruzione 2002-2011 della popolazione in base alle risultanze censuarie del censimento del 2011, è stata effettuata ai confini del 2011, senza tener conto delle variazioni amministrative del territorio. Naturalmente questo avrebbe creato dei seri problemi relativi alla precisione degli indicatori territoriali, in quanto alcuni indicatori avrebbero avuto, ad esempio, un numeratore ed un denominatore con geografie amministrative differenti. Per questo è stata stima la popolazione ai confini dell’epoca 2002-2011, partendo dal livello comunale, tenendo conto dell’evoluzione della geografia amministrativa dal 2002 al 2011 La popolazione ai confini dell’epoca è stata poi condivisa con tutti i settori dell’Istat che costruiscono indicatori territoriali ed è stata diffusa su I.Stat a beneficio di qualunque utente Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS): punto di riferimento metodologico per indicatori territoriali
  • 40. La banca dati è un treno in corsa: ogni sorta di manutenzione od innovazione (tecnologica o nei contenuti) deve essere effettuata senza mai arrestare l’aggiornamento mensile. Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS): il futuro, continui lavori in corso
  • 41. Prossimi obiettivi da perseguire: • Introduzione di nuovi indicatori per i temi Energia (termico), Istruzione e formazione (nuovi indicatori e modifica degli attuali), inclusione sociale e indicatori sui prezzi. Ma anche rivedere gli indicatori sui beni confiscati (digitalizzazione degli archivi) • Estensione dell’articolazione territoriale anche per domini territoriali non amministrativi • Traduzione in Inglese dell’intera banca dati • Riprogettazione e sviluppo della tecnologia di gestione e diffusione della banca dati tramite la stessa architettura e tecnologia utilizzata per gli Atlanti statistici, che permette di visualizzare simultaneamente le informazioni in formato tabellare, cartografico e grafico. • Rendere più tempestivo l’aggiornamento della banca dati tramite collegamenti automatici al data warehouse dell’Istat, senza duplicazioni e senza rischio di disallineamento Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS): il futuro, continui lavori in corso
  • 42. Il portale OpenCoesione (https://opencoesione.gov.it/it/) riporta informazioni su tutti i progetti finanziati dalle politiche di coesione per i due cicli di programmazione 2007-2013 e 2014-2020 Ad oggi, considerando entrambi i periodi di programmazione, sono monitorati più di un milione e mezzo di progetti, i cui finanziamenti ammontano a più di 150 miliardi di euro, anche se i pagamenti sono pari a poco più di 80 miliardi di euro Tra i progetti finanziati rientra naturalmente «Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020», realizzato dall’Istat, di cui la BDPS è uno dei prodotti (https://opencoesione.gov.it/it/progetti/1agcoe442/) Una linea di intervento del Progetto mira all’armonizzazione dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) con i Conti di finanza pubblica della Contabilità Nazionale Il Progetto «Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020» ed il portale OpenCoesione
  • 43. • Indicatori territoriali tematici sulla home del portale OpenCoesione: selezione di indicatori della BDPS • Sulle tavole della banca dati è presente una nota se il grafico dell’indicatore è presente su OpenCoesione • File CSV per l’acquisizione automatizzata dei dati in OpenCoesione • File di Metadati della BDPS sul portale OpenCoesione I collegamenti tra la Banca dati di indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (BDPS) ed il portale OpenCoesione
  • 44. • Gli indicatori possono consentire delle analisi descrittive anche molto complesse, ma non individuano il nesso di causalità tra la manovra di politica pubblica e la misurazione degli effetti della stessa (controfattuale) - Indicatori di risultato AP: policy responsive • Indicatore di sintesi: sarebbe comodo disporre di un solo numero per analizzare un fenomeno, ma non sempre è possibile, perché i fenomeni sono molto complessi • OpenCoesione: per analizzare il contesto territoriale in cui sono realizzati i progetti è utile osservare gli indicatori che OpenCoesione associa a quel perimetro di interesse e, per ampliare l’analisi, consultare la BDPS Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune considerazioni e consigli pratici (1)
  • 45. • Vastissima la letteratura su come dovrebbero essere gli indicatori: credibile, accessibile, interpretabile, comparabile, disaggregabile, confrontabile, maneggevole, semplice, comprensibile, parsimonioso, fattibile, aggiornabile, tempestivo, rigoroso, preciso, esatto, robusto, ripetibile, valido, affidabile, misurabile, stabile, trasparente, rilevante, pertinente, consistente, coerente, esaustivo, appropriato, chiaro, esaustivo, significativo, discriminante, ecc. • Vastissima la letteratura su come classificare gli indicatori: di risultato, di impatto, esplicativi, descrittivi, ricognitivi, predittivi, normativi, di stato, di tendenza, di programma, conglomerativi, deprivativi, oggettivi, soggettivi, semplici, sintetici, compositi, territoriali, temporali, individuali, di target, ecc. Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune considerazioni e consigli pratici (2)
  • 46. La costruzione di un nuovo indicatore territoriale è un’attività molto complessa, che potrebbe essere schematizzata nel modo seguente: • Individuazione del fenomeno da misurare (documenti di programmazione) • Definizione dell’indicatore per la misurazione del fenomeno di interesse (esperti di settore) • Analisi di fattibilità: ricerca dei dati di base (da utilizzare per costruire l’indicatore) adatti a misurare il fenomeno di interesse • Valutazione della qualità dei dati di base (statistica ufficiale) • Aggiornamento sistematico e tempestivo delle serie storiche dei dati di base • Disponibilità per il livello territoriale desiderato • Sterilizzazione della componente dimensionale (scelta del denominatore) Interpretare e costruire indicatori territoriali: alcune considerazioni e consigli pratici (3)
  • 47. Grazie per l’attenzione Luigi De Iaco (deiaco@istat.it)
  • 48. I sistemi informativi territoriali Marianna Mantuano – Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali 10 febbraio 2020
  • 49. 1. Rilevanza delle informazioni a livello territoriale 2. I sistemi informativi territoriali dell’Istat: • L’Atlante Statistico dei Comuni (ASC) • L’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture (ASTI)
  • 50. • La domanda di statistiche è sempre più ampia e variegata, sia da un punto di vista tematico (economico, sociale, ambientale, culturale, demografico, ecc.), sia da un punto di vista territoriale. Il territorio gioca un ruolo rilevante, determinante in alcuni contesti per i quali non si può prescindere dalla lettura geografica dei fenomeni • Esigenza espressa da diverse tipologie di utenti come i policy maker, il mondo scientifico e, più generale, tutti coloro che sono interessati alla dimensione territoriale dei fenomeni sociali ed economici • Ad esempio, Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, per le loro attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione degli interventi realizzati con le politiche di coesione, hanno la necessità di disporre di informazioni statistiche di contesto e settoriali con dettaglio territoriale regionale e sub-regionale • Trattandosi di policy place-based, cioè focalizzate sui bisogni specifici di luoghi molto diversi tra loro, necessitano di informazioni sui «luoghi» Importanza dei dati territoriali
  • 51. • Esempio: Tasso di disoccupazione (TD), 15 anni e oltre (numero di persone in cerca di occupazione/forza lavoro, dove forza lavoro=occupati+persone in cerca di occupazione), anno 2018 L’eterogeneità del territorio (1) • In Italia il tasso di disoccupazione nel 2018 era del 10,6% • Dato medio frutto di elevata eterogeneità territoriale:  21,6% il TD in Calabria, valore massimo  2,9% il TD nella Provincia autonoma di Bolzano (3,8% in Trentino-Alto Adige)  Tutte le regioni meridionali hanno un TD superiore alla media nazionale  Tutto il Centro-Nord, ad eccezione del Lazio ha un TD inferiore
  • 52. • Esempio Province/Città metropolitane L’eterogeneità del territorio (2) • In questo scenario è importante non solo poter disporre delle informazioni con un dettaglio territoriale quanto più fine possibile, ma anche avere strumenti adeguati che consentano la loro visualizzazione e manipolazione. Gli Atlanti statistici che vedremo rispondono a queste finalità. • Rappresentazione in quartili, 4 classi in ciascuna delle quali ricade il 25% delle osservazioni • Eterogeneità più evidenti e rilevanti quanto più si scende nel dettaglio territoriale
  • 53. • Entrambi prodotti della Convenzione stipulata tra l'Istat e l'Autorità di Gestione del PON "Governance e Capacità istituzionale 2014-2020", relativa all'attuazione del Progetto "Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020", che vede nel ruolo di soggetti proponenti l'Istat, il Dipartimento per le Politiche di Coesione (DPCoe) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Agenzia per la Coesione Territoriale (ACT). • Atlanti => rilevanza della rappresentazione cartografica (mappe) che si aggiunge alla rappresentazione tabellare e grafica • Multi-tematici: rendono disponibili agli utenti informazioni in molteplici ambiti tematici • Solo informazioni relative alla statistica ufficiale di fonte Istat e altri Enti Sistan (ad esempio, Ministeri e relative fonti interne, Banca d’Italia, Agenzie pubbliche) • Applicativi web, liberamente consultabili da tutti gli utenti interessati Sistemi informativi territoriali dell’Istat: l’Atlante Statistico dei Comuni (ASC) e l’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture (ASTI)
  • 54. L’ATLANTE STATISTICO DEI COMUNI (ASC) http://asc.istat.it
  • 55. • Tre finestre per rappresentazione tabellare, grafica e cartografica • Dal menu «INFO» si accede alla guida e al manuale completo di utilizzo L’Atlante Statistico dei Comuni (ASC)
  • 56. Ambiti tematici attualmente presenti in ASC • 16 aree e oltre 40 sotto-aree tematiche cui corrispondono più di 400 variabili statistiche comunali (declinabili per sesso, età, attività economiche, ecc.). Ogni serie di dati (al momento circa 150 in tutto) è poi arricchita da una raccolta di metadati che guidano l’utente verso una corretta lettura e interpretazione dei contenuti. • Inoltre, possibilità per l’utente di calcolare semplici indicatori a partire dai dati esistenti
  • 57. La selezione dei dati in ASC
  • 58. Esempio visualizzazione dati in ASC • Popolazione al 1° gennaio 2017 • In tabella rappresentate tutte le dimensioni selezionate • Grafico e cartografia rappresentano la prima variabile descrittiva del fenomeno (terza colonna a partire da sinistra). Possibilità di selezionare colonne diverse
  • 59. Esempio zoom comunale: interazione tabella e cartografia
  • 60. • ASC “gestisce” solo dati a livello comunale, cioè la banca dati sottostante all’applicativo può essere popolata solo da dati esistenti a livello comunale. Per questa ragione non sono presenti all’interno, ad esempio, dati di contabilità territoriale (PIL, Valore aggiunto), né informazioni sul mercato del lavoro (tassi di occupazione/disoccupazione), essendo queste informazioni validate e diffuse dall’Istituto al più ad un livello provinciale • Tuttavia l’applicativo consente all’utente di applicare filtri o aggregazioni ai dati comunali:  Filtri: si seleziona solo una parte dei comuni, aventi determinate caratteristiche (es., geo- morfologiche o di policy)  Aggregazioni: consentono di ricostruire le informazioni per livelli territoriali superiori (ad esempio Regioni, Province e Città Metropolitane, Sistemi locali del lavoro) La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (1)
  • 61. ASC consente all’utente di selezionare il territorio da un elenco molto ricco, suddiviso in 6 macro- categorie:  Geografie amministrative. I filtri restituiscono i soli comuni capoluogo di provincia, le aggregazioni consentono di calcolare le variabili per Ripartizione (Nord-ovest, Nord-est, Centro, Sud e Isole), Regione (20 regioni), Provincia e/o Città metropolitana (da 103 a 110, in base al periodo di validità selezionato). Le geografie ammininistrative possono cambiare di anno in anno, in base ad eventi di fusione/acquisizione/incorporazione o scorporo di comuni fra loro o di parti di essi; nel corso degli anni si è assistito anche a spostamenti di comuni fra province e fra regioni/ripartizioni;  Geografia statistica Europea (aggregazioni NUTS, Nomenclatura delle Unità Territoriali Statistiche);  Caratteristiche del territorio (es., litoraneità, grado di montanità, grado di urbanizzazione – tiene conto della densità della popolazione, calcolata come rapporto fra popolazione e superficie); La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (2)
  • 62.  Aree funzionali (Sistemi locali del lavoro e Distretti industriali, aggregazioni di comuni costruite in base agli spostamenti casa-lavoro);  Aree funzionali a livello europeo (Functional Urban Areas, Cities e Greater cities);  Aree con finalità di policy (ad es., Aree interne, Progetti di aree interne, Gruppi di Azione Locale, Aree del Programma di Sviluppo Rurale – PSR, Zone di montagna) La dimensione territoriale nell’Atlante Statistico dei Comuni (3)
  • 63. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni
  • 64. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: aggregazione
  • 65. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: applicazione di filtri
  • 66. • Oltre all’applicazione di filtri classici, l’utente può creare partizioni di territorio personalizzate utilizzando gli apposite strumenti (polilinee, poligoni, rettangoli) e intervenendo direttamente sulla cartografia La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: partizioni personalizzate (1)
  • 67. La selezione del territorio nell’Atlante Statistico dei Comuni: partizioni personalizzate (2)
  • 68. • Il pulsante “Aggiungi indicatore” consente di riaprire l’albero dei temi per aggiungere alla selezione corrente indicatori diversi La navigazione tra temi nell’Atlante Statistico dei Comuni
  • 69. Il calcolo di indicatori elementari nell’Atlante Statistico dei Comuni (1)
  • 70. Il calcolo di indicatori elementari nell’Atlante Statistico dei Comuni (2)
  • 71. Informazioni più dettagliate al link: http://asc.istat.it/asc_BL/docs/manuale_utente.pdf Esportazione dati e configurazione visualizzazione
  • 72. L’ATLANTE STATISTICO TERRITORIALE DELLE INFRASTRUTTURE (ASTI) http://asti.istat.it
  • 73. L’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture • Primo Atlante con applicativo web (2015) • Oltre 500 variabili, 9 aree tematiche + dati generali • Struttura del tutto analoga a quella di ASC • Funzionalità più ridotte • Ogni variabile ha due dimensioni: territorio e tempo
  • 74. • Per visualizzare i dati è necessario valorizzare le tre dimensioni “Anni”, “Limiti amministrativi” e “Variabili statistiche” La selezione dei dati nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
  • 75. Ambiti tematici più circoscritti. Attualmente presenti in ASTI  Le variabili statistiche dell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
  • 76. • Geografia amministrativa dell’anno di riferimento dei dati (no transcodifica come in ASC) • Geografia amministrativa: Regioni, Province/Città metropolitane, Ripartizioni • Dati anche per raggruppamenti di regioni in base ai criteri di ammissibilità ai Fondi strutturali europei (varie edizioni) La dimensione geografica dell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
  • 77. • Cartografia con rappresentazione in classi quartiliche • Grafico a barre, modificabile • Tabella che consente di affinare ulteriormente la selezione, attraverso filtri Visualizzazione dei dati nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture
  • 78. • Possibilità di applicare filtri • Possibilità di ordinare i dati • Possibilità di bloccare lo scorrimento delle colonne Ordinamento e filtri nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture