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Università degli Studi di Padova
Tecnologie dei media digitali
       - A.A. 2011/2012 -
   Prof. Graziano Cecchinato

Corsista Anna Angellotto




                                       MULTITASKING


                                   1
2




  Questo lavoro vuole essere un momento di
riflessione   personale     su      un     tema,    il
multitasking, che mi ha dapprima incuriosita, poi
interessata, ora coinvolta, al punto da volerlo
condividere con tutte le persone della rete che
come me ritengono i ragazzi di oggi abbiano…
  “Una grande dimestichezza nella gestione di
attività e operazioni in parallelo, in gergo
definite „multitasking‟.” (A Trivilini in „Digitale o
ignorante‟, pag.28).

                                              Anna Angellotto
3




 E‟ la capacità della mente di eseguire
compiti multipli




                                     Anna Angellotto
4




  Il termine è importato dall‟ambito
informatico e descrive la capacità di
alcuni     elaboratori   che    sono
programmati      per   svolgere   più
operazioni contemporaneamente
                              Anna Angellotto
5




 Dallo studio di analisi di consumo dei
media è risultato che si utilizzano almeno tre
media contemporaneamente : si guarda la
tv, si controlla la posta o si inviano messaggi
e contemporaneamente si telefona.




                                        Anna Angellotto
6




 La trasformazione della nostra società è
favorita non solo dalle nuove tecnologie ma
anche dalla necessità di rimanere in
contatto con la rete sociale




                                     Anna Angellotto
7




  Per   anni     l‟apprendimento è stato
dipendente dall‟acquisizione di nuove
conoscenze attraverso l‟uso del testo
lineare, del libro della stampa.




                                  Anna Angellotto
8




   Gary Small ha fatto studi sugli effetti fisiologici e
neurologici dell‟uso dei media digitali, rilevando l‟attività
del cervello sia durante la lettura di un libro che durante
la navigazione nel web.




                                                Anna Angellotto
9




 Nella lettura l‟attività cerebrale
appare bassa e questo consente
la concentrazione profonda

                                Anna Angellotto
10




 L‟attività di navigazione nel web produce un
notevole carico cognitivo, anche se con l‟uso
quotidiano, sembra che si svolga senza sforzo
apparente.




                                       Anna Angellotto
11




 Un altro confronto appare tra neofiti ed
esperti.
 I neofiti durante la navigazione hanno
un‟estensione minore di aree coinvolte
nell‟attività cerebrale, che va ad
aumentare anche solo dopo poche ore di
navigazione, grazie alla capacità del nostro
cervello di adattarsi. Negli esperti le aree
coinvolte rimangono uguali (G.Small).
                                       Anna Angellotto
12




 Come funziona la mente?
 Lo       svolgimento       di     più      compiti
contemporaneamente è reso possibile dal “sistema
di supervisione attenzionale” (Rubenstein,Meyer &
Evans) e dallo slave mechanism (Normann &
Sallice1986, Baddeley 1986-2002).
                                            Anna Angellotto
13




 Studi sul dual task sostengono
che è possibile svolgere due
compiti     contemporaneamente
quando le due operazioni non
entrano in conflitto tra loro
(Cocchini, Logie, Della sala, 2002)




                               Anna Angellotto
14




  Studi di Koechlin, Basso, Pietrini et al (1999)
affermano che il nostro cervello è
predisposto naturalmente al multitasking e
l‟area specifica preposta a questo compito
è la “corteccia prefrontale anteriore”




                                         Anna Angellotto
15




 Ogni parte della corteccia prefrontale
anteriore è costituita da neuroni che sono
coinvolti in operazioni multiple secondo un
principio fondamentale dell‟organizzazione
della mente (Yu, Farley, Jin 2005).

                                     Anna Angellotto
16


  Per essere multitasking
il cervello fa uso di una
particolare
memoria, definita da
Baddeley       e    Hitch
“memoria di lavoro”
che è in grado di
analizzare              e
conservare
l‟informazione legata
ad un compito per un
certo      periodo      di
tempo.

                Anna Angellotto
17




  La memoria di lavoro è alla base delle nostre capacità
intellettive, dal ragionamento all‟apprendimento. Grazie
alla memoria di lavoro, il nostro cervello mette in attesa un
compito iniziato da poco per svolgere un‟altra attività più
urgente, per poi ritornarci su una volta libero.




                                                  Anna Angellotto
18




  I ricercatori Sylvain Charron ed Etienne
Koechlin, dell‟agenzia di ricerca biomedica
Inserm di Parigi, hanno misurato con la
risonanza magnetica per immagini (fMRI)
l‟attività del cervello durante esercizi di
esecuzione di più azioni simultanee e hanno
scoperto che siamo in grado di svolgere
correttamente solo due azioni alla volta.

                                     Anna Angellotto
19




  Baddeley e Hich rilevano dai loro studi che
la performance di due compiti eseguiti
simultaneamente, risulta efficiente come
quella        dei       compiti       eseguiti
singolarmente,     solo   se      richiedono
l‟attivazione di due diversi domini percettivi
(1974).




                                       Anna Angellotto
20




 Sweller ha studiato il modo in cui
elaboriamo     le   informazioni  ed
impariamo, ma soprattutto come la
rete e gli altri media influenzano il
nostro modo di pensare.




                              Anna Angellotto
21




  Studi di Sweller e Miller hanno dimostrato i
limiti della memoria di lavoro che ci
permette di processare pochi elementi per
volta, confermando le teorie di Sylvain
Charron ed Etienne Koechlin.
                                       Anna Angellotto
22




  L‟informazione che affluisce nella   nostra
mente     viene   definita   come      carico
cognitivo.
  Quando vi sono troppi carichi la     mente
non è capace di assorbire              nuove
informazioni.




                                       Anna Angellotto
23




 Sweller definisce due tra le più
importanti cause di carico cognitivo:
 - la risoluzione di problemi estranei
 - l‟attenzione divisa

                                Anna Angellotto
24




  Il web, la navigazione ipertestuale, gli
stimoli prodotti dai nuovi media producono
un elevato carico cognitivo, che crea
indebolimento        dei     processi    di
apprendimento.
                                   Anna Angellotto
25




  Secondo     uno     studio    effettuato   dalla
Fondazione W.M.Keck per le Neuroscienze
Integrative dell‟Università di San Francisco della
California condotto da Wesley Clapp e
colleghi, con l‟aumentare dell‟età diminuisce la
capacità del cervello di non farsi distrarre da
informazioni inutili e quindi diminuisce la
capacità di essere multitasker.
                                           Anna Angellotto
26


  Seneca in una sua lettera a Lucilio
metteva in guardia dai pericoli della
fretta della superficialità
  “Attento, che il fatto di leggere una
massa di autori e libri di ogni genere non
abbia in se un che di incostante e volubile.
E’ opportuno invece insistere su certi
scrittori e nutrirti di loro, se ne vuol ricavare
un profitto spirituale duraturo. Non è da
nessuna parte chi è dappertutto. A chi
passa la vita a vagabondare, capita che
avrà molte relazioni ospitali, ma nessun
amico. Lo stesso avviene inevitabilmente a
chi non si dedica a fondo a nessun
autore, ma sfoglia tutto in fretta e alla
                                                    Anna Angellotto
svelta”.
27




 I benefici del multitasking sono quelli di un
miglioramento delle abilità specifiche che vengono
continuamente sollecitate come:
   - le capacità visivo-spaziali
   - elaborazione della memoria di lavoro
   - abbassamento dei costi di commutazione.
 (G. Cecchinato)




                                           Anna Angellotto
28




 Gli aspetti negativi del multitasking
derivano dal fatto di non potersi
concentrare per periodi sufficienti e quindi
porta a produrre risposte standard che sono
meno creative ed originali.
 ( G. Cecchinato)




                                      Anna Angellotto
29




  Ogni giorno nelle lezioni tenute in un Liceo socio-psico-
pedagogico mi trovo a confronto con generazioni di ragazzi
multitasker, queste, durante le lezioni, consultano la loro posta
o inviano sms.
  Un‟esperienza di multitasking che mi ha coinvolto, mio
malgrado, è capitata lo scorso mese, quando durante la
lezione “ favole in musica”, alcuni alunni (quasi tutti con
iphone 4) mentre spiegavo “Pierino e il lupo”, hanno trovato la
favola su youtube e se la sono scambiata attraverso il
“bump”.
   Visti questi strani movimenti, ho chiesto loro cosa stessero
facendo e così sono venuta a sapere che tramite quel
semplice movimento è possibile scambiare anche dei filmati.
  Infatti stavano condividendo un file di youtube che mostrava
il personaggio della favola, da me spiegato in quel
momento, facendomi sentire veramente “obsoleta”(e anche
un po‟ ridicola!).



                                                        Anna Angellotto
30




  Alla luce degli studi e delle ricerche effettuate ne deduco
che essere multitasker è insito nell‟essere umano, e, come ho
letto,     è    dipendente       da     alcune      variabili   come
età, sesso, esperienza. Anche nella mia esperienza
lavorativa, sia con l‟equipe di musicoterapisti che da docente
con gli alunni, il multitasking può essere utile in alcuni momenti
organizzativi in cui occorrono risposte veloci e standardizzate.
  Ma tutto ciò non deve impedirci di trascorrere del tempo in
compagnia di un buon libro in grado di “nutrire” la nostra
capacità di riflessione approfondita e di concentrazione.
Penso quindi che una sana lettura sia indispensabile per
creare quelle giuste basi cognitive, deduttive e applicative
che creano un substrato sul quale poi poter sperimentar l‟uso
di tutte le nuove tecnologie.
  Il differente modo di risolvere i problemi con soluzioni originali
e non convenzionali ci rende unici e diversi dalle macchine
che noi stessi abbiamo programmato. L‟essere umano è unico
e irripetibile proprio per la sua originalità e la sua singolarità.


                                                          Anna Angellotto
31




E per finire …
“L‟iperspecializzazione continua è la
produttrice di lavori interessanti ma
limitati.
… Molti problemi non possono essere
esplorati se non superando i confini
delle varie specializzazioni.”
                    Norbert Elias 1986



                                    Anna Angellotto
32




Bibliografia
   Videolezioni del corso di Tecnologie dei media digitali del prof.
    G.Cecchinato.
   N.Carr- Internet ci rende stupidi- Raffaello Cortina Editore.
   http://brainfactor.it/index.php?option=com_content&view=article
    &id=551:quanto-e-...11/01/2012
   http://27esimaora.corriere.it/articolo/multitasking-una-qualitao-
    una-fregatura/
   http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_23/multitasking-
    rodota_b6937564-6685-11df-b272-00144f02aabe.shtml
   http://salute24.ilsole24ore.com/
   http://www.algerimazzucchelli.it/progetti/osservatorio-su-
    psicologia-e-nuove-
    tecnolohttp://www.dif.unige.it/epi/aisc06/abstract/302_iavarone.p
    df
   http://www.dif.unige.it/epi/aisc06/abstract/302_iavarone.pdf



                                                           Anna Angellotto

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Multitasking[1]

  • 1. Università degli Studi di Padova Tecnologie dei media digitali - A.A. 2011/2012 - Prof. Graziano Cecchinato Corsista Anna Angellotto MULTITASKING 1
  • 2. 2 Questo lavoro vuole essere un momento di riflessione personale su un tema, il multitasking, che mi ha dapprima incuriosita, poi interessata, ora coinvolta, al punto da volerlo condividere con tutte le persone della rete che come me ritengono i ragazzi di oggi abbiano… “Una grande dimestichezza nella gestione di attività e operazioni in parallelo, in gergo definite „multitasking‟.” (A Trivilini in „Digitale o ignorante‟, pag.28). Anna Angellotto
  • 3. 3 E‟ la capacità della mente di eseguire compiti multipli Anna Angellotto
  • 4. 4 Il termine è importato dall‟ambito informatico e descrive la capacità di alcuni elaboratori che sono programmati per svolgere più operazioni contemporaneamente Anna Angellotto
  • 5. 5 Dallo studio di analisi di consumo dei media è risultato che si utilizzano almeno tre media contemporaneamente : si guarda la tv, si controlla la posta o si inviano messaggi e contemporaneamente si telefona. Anna Angellotto
  • 6. 6 La trasformazione della nostra società è favorita non solo dalle nuove tecnologie ma anche dalla necessità di rimanere in contatto con la rete sociale Anna Angellotto
  • 7. 7 Per anni l‟apprendimento è stato dipendente dall‟acquisizione di nuove conoscenze attraverso l‟uso del testo lineare, del libro della stampa. Anna Angellotto
  • 8. 8 Gary Small ha fatto studi sugli effetti fisiologici e neurologici dell‟uso dei media digitali, rilevando l‟attività del cervello sia durante la lettura di un libro che durante la navigazione nel web. Anna Angellotto
  • 9. 9 Nella lettura l‟attività cerebrale appare bassa e questo consente la concentrazione profonda Anna Angellotto
  • 10. 10 L‟attività di navigazione nel web produce un notevole carico cognitivo, anche se con l‟uso quotidiano, sembra che si svolga senza sforzo apparente. Anna Angellotto
  • 11. 11 Un altro confronto appare tra neofiti ed esperti. I neofiti durante la navigazione hanno un‟estensione minore di aree coinvolte nell‟attività cerebrale, che va ad aumentare anche solo dopo poche ore di navigazione, grazie alla capacità del nostro cervello di adattarsi. Negli esperti le aree coinvolte rimangono uguali (G.Small). Anna Angellotto
  • 12. 12 Come funziona la mente? Lo svolgimento di più compiti contemporaneamente è reso possibile dal “sistema di supervisione attenzionale” (Rubenstein,Meyer & Evans) e dallo slave mechanism (Normann & Sallice1986, Baddeley 1986-2002). Anna Angellotto
  • 13. 13 Studi sul dual task sostengono che è possibile svolgere due compiti contemporaneamente quando le due operazioni non entrano in conflitto tra loro (Cocchini, Logie, Della sala, 2002) Anna Angellotto
  • 14. 14 Studi di Koechlin, Basso, Pietrini et al (1999) affermano che il nostro cervello è predisposto naturalmente al multitasking e l‟area specifica preposta a questo compito è la “corteccia prefrontale anteriore” Anna Angellotto
  • 15. 15 Ogni parte della corteccia prefrontale anteriore è costituita da neuroni che sono coinvolti in operazioni multiple secondo un principio fondamentale dell‟organizzazione della mente (Yu, Farley, Jin 2005). Anna Angellotto
  • 16. 16 Per essere multitasking il cervello fa uso di una particolare memoria, definita da Baddeley e Hitch “memoria di lavoro” che è in grado di analizzare e conservare l‟informazione legata ad un compito per un certo periodo di tempo. Anna Angellotto
  • 17. 17 La memoria di lavoro è alla base delle nostre capacità intellettive, dal ragionamento all‟apprendimento. Grazie alla memoria di lavoro, il nostro cervello mette in attesa un compito iniziato da poco per svolgere un‟altra attività più urgente, per poi ritornarci su una volta libero. Anna Angellotto
  • 18. 18 I ricercatori Sylvain Charron ed Etienne Koechlin, dell‟agenzia di ricerca biomedica Inserm di Parigi, hanno misurato con la risonanza magnetica per immagini (fMRI) l‟attività del cervello durante esercizi di esecuzione di più azioni simultanee e hanno scoperto che siamo in grado di svolgere correttamente solo due azioni alla volta. Anna Angellotto
  • 19. 19 Baddeley e Hich rilevano dai loro studi che la performance di due compiti eseguiti simultaneamente, risulta efficiente come quella dei compiti eseguiti singolarmente, solo se richiedono l‟attivazione di due diversi domini percettivi (1974). Anna Angellotto
  • 20. 20 Sweller ha studiato il modo in cui elaboriamo le informazioni ed impariamo, ma soprattutto come la rete e gli altri media influenzano il nostro modo di pensare. Anna Angellotto
  • 21. 21 Studi di Sweller e Miller hanno dimostrato i limiti della memoria di lavoro che ci permette di processare pochi elementi per volta, confermando le teorie di Sylvain Charron ed Etienne Koechlin. Anna Angellotto
  • 22. 22 L‟informazione che affluisce nella nostra mente viene definita come carico cognitivo. Quando vi sono troppi carichi la mente non è capace di assorbire nuove informazioni. Anna Angellotto
  • 23. 23 Sweller definisce due tra le più importanti cause di carico cognitivo: - la risoluzione di problemi estranei - l‟attenzione divisa Anna Angellotto
  • 24. 24 Il web, la navigazione ipertestuale, gli stimoli prodotti dai nuovi media producono un elevato carico cognitivo, che crea indebolimento dei processi di apprendimento. Anna Angellotto
  • 25. 25 Secondo uno studio effettuato dalla Fondazione W.M.Keck per le Neuroscienze Integrative dell‟Università di San Francisco della California condotto da Wesley Clapp e colleghi, con l‟aumentare dell‟età diminuisce la capacità del cervello di non farsi distrarre da informazioni inutili e quindi diminuisce la capacità di essere multitasker. Anna Angellotto
  • 26. 26 Seneca in una sua lettera a Lucilio metteva in guardia dai pericoli della fretta della superficialità “Attento, che il fatto di leggere una massa di autori e libri di ogni genere non abbia in se un che di incostante e volubile. E’ opportuno invece insistere su certi scrittori e nutrirti di loro, se ne vuol ricavare un profitto spirituale duraturo. Non è da nessuna parte chi è dappertutto. A chi passa la vita a vagabondare, capita che avrà molte relazioni ospitali, ma nessun amico. Lo stesso avviene inevitabilmente a chi non si dedica a fondo a nessun autore, ma sfoglia tutto in fretta e alla Anna Angellotto svelta”.
  • 27. 27 I benefici del multitasking sono quelli di un miglioramento delle abilità specifiche che vengono continuamente sollecitate come: - le capacità visivo-spaziali - elaborazione della memoria di lavoro - abbassamento dei costi di commutazione. (G. Cecchinato) Anna Angellotto
  • 28. 28 Gli aspetti negativi del multitasking derivano dal fatto di non potersi concentrare per periodi sufficienti e quindi porta a produrre risposte standard che sono meno creative ed originali. ( G. Cecchinato) Anna Angellotto
  • 29. 29 Ogni giorno nelle lezioni tenute in un Liceo socio-psico- pedagogico mi trovo a confronto con generazioni di ragazzi multitasker, queste, durante le lezioni, consultano la loro posta o inviano sms. Un‟esperienza di multitasking che mi ha coinvolto, mio malgrado, è capitata lo scorso mese, quando durante la lezione “ favole in musica”, alcuni alunni (quasi tutti con iphone 4) mentre spiegavo “Pierino e il lupo”, hanno trovato la favola su youtube e se la sono scambiata attraverso il “bump”. Visti questi strani movimenti, ho chiesto loro cosa stessero facendo e così sono venuta a sapere che tramite quel semplice movimento è possibile scambiare anche dei filmati. Infatti stavano condividendo un file di youtube che mostrava il personaggio della favola, da me spiegato in quel momento, facendomi sentire veramente “obsoleta”(e anche un po‟ ridicola!). Anna Angellotto
  • 30. 30 Alla luce degli studi e delle ricerche effettuate ne deduco che essere multitasker è insito nell‟essere umano, e, come ho letto, è dipendente da alcune variabili come età, sesso, esperienza. Anche nella mia esperienza lavorativa, sia con l‟equipe di musicoterapisti che da docente con gli alunni, il multitasking può essere utile in alcuni momenti organizzativi in cui occorrono risposte veloci e standardizzate. Ma tutto ciò non deve impedirci di trascorrere del tempo in compagnia di un buon libro in grado di “nutrire” la nostra capacità di riflessione approfondita e di concentrazione. Penso quindi che una sana lettura sia indispensabile per creare quelle giuste basi cognitive, deduttive e applicative che creano un substrato sul quale poi poter sperimentar l‟uso di tutte le nuove tecnologie. Il differente modo di risolvere i problemi con soluzioni originali e non convenzionali ci rende unici e diversi dalle macchine che noi stessi abbiamo programmato. L‟essere umano è unico e irripetibile proprio per la sua originalità e la sua singolarità. Anna Angellotto
  • 31. 31 E per finire … “L‟iperspecializzazione continua è la produttrice di lavori interessanti ma limitati. … Molti problemi non possono essere esplorati se non superando i confini delle varie specializzazioni.” Norbert Elias 1986 Anna Angellotto
  • 32. 32 Bibliografia  Videolezioni del corso di Tecnologie dei media digitali del prof. G.Cecchinato.  N.Carr- Internet ci rende stupidi- Raffaello Cortina Editore.  http://brainfactor.it/index.php?option=com_content&view=article &id=551:quanto-e-...11/01/2012  http://27esimaora.corriere.it/articolo/multitasking-una-qualitao- una-fregatura/  http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_23/multitasking- rodota_b6937564-6685-11df-b272-00144f02aabe.shtml  http://salute24.ilsole24ore.com/  http://www.algerimazzucchelli.it/progetti/osservatorio-su- psicologia-e-nuove- tecnolohttp://www.dif.unige.it/epi/aisc06/abstract/302_iavarone.p df  http://www.dif.unige.it/epi/aisc06/abstract/302_iavarone.pdf Anna Angellotto