La VD ha fatto emergere ulteriori Italian HNWI.
Questi hanno necessità, caratteristiche e complessità specifiche che vanno oltre il puro aspetto tecnico-professionale.
Accompagnarli in un percorso di Consapevolezza (individuale, relazionale, familiare, patrimoniale e d'impresa) è non è facile, non è istintivo, non è immediato.
Ma oggi non si può più continuare a fare gli struzzi, si deve usare il collo lungo come le giraffe: guardare oltre la complessità per cogliere (e far cogliere) le opportunità del contesto di riferimento!
1. La Consapevolezza nella Voluntary Disclosure!
Antonio Martino, prima di accomiatarsi dal ruolo di rappresentante UCIFI
(Ufficio Centrale per il contrasto agli Illeciti Fiscali Internazionali) e diventare
avvocato of counsel di DLA Piper, ha fornito alcuni dati numerici “a consuntivo”
originati dalla Voluntary Disclosure (qui trovate il video).
131'237 istanze presentate. Più di 400'000 ore lavoro. Più di 33'000 giorni
uomo da 12 ore. Patrimonio emerso: circa 60 miliardi di euro. Il 50% di
proprietà di cittadini residenti in Lombardia. L’80% detenuto in Svizzera. Il 3 ed
il 4 Stato di detenzione sono le Bahamas e Singapore (molto probabilmente
perché sono state le sedi estere su cui hanno puntato forte nel tempo le stesse
banche svizzere). Togliendo i meri procuratori, il capitale estero emerso del
singolo contribuente medio si attesta fra i 300 mila ed i 3 milioni di euro.
Inoltre, la Voluntary Disclosure, probabilmente verrà anche promossa a
normativa continuativa, così come hanno già fatto gli Stati Uniti d’America ed
altri Stati Ocse, al fine di mantenerla operativa (anche se a costi più sostenuti) “a
regime”.
Ma come sostiene giustamente Martino, il dato più significativo è quello
secondo cui il 50% dei titolari ha un patrimonio superiore ai 3 milioni di euro:
2’500/3'000 cittadini italiani HNWI (High Net Worth Individuals) e 350 con
patrimonio superiori a 15 milioni di euro.
Italian High Net Worth Individual: logiche,
necessità e complessità specifiche!
2. Ecco quindi perché l’Agenzia delle Entrate, come già fatto in Stati come il
Regno Unito e come incentivati a fare da OCSE e FMI, sta costituendo
un Ufficio ad hoc per la “compliance continua” (come l’ha definita
l’avvocato Martino) con tali soggetti.
Questo nuovo step di rapporto fisco-contribuente, sarebbe un nuovo passo verso
la fine della stagione dei condoni, da un lato, e del terrorismo psicologico,
dall’altro, e, finalmente, l’introduzione di un rapporto “collaborativo”.
Una cooperative compliance insomma che abbinata alla nuova procedura
di Ruling e alla nuova normativa del Patent Box, spingono la fiscalità italiana
ad un livello successivo.
Un salto di paradigma così dirompente, sia in termini di trasparenza
internazionale che di normativa interna, non può che destabilizzare.
Salto di paradigma: prendere o lasciare?
O si continua a fare come gli struzzi, nascondendo ostinatamente la testa
in utopici “paradisi fiscali” od in pratiche di aggressive tax planning, oppure si
inizia a fare come le giraffe: utilizzare il lungo collo per “guardare oltre” la
selva di complicazioni burocratiche, gestionali e fiscali al fine di cogliere quelle
opportunità legittime fin’ora volutamente abbandonate.
guardare oltre la selva di complessità per cogliere
le opportunità!
Avere un patrimonio rilevante e doversi nascondere come i delinquenti,
non poterne godere appieno, dovendo utilizzare sotterfugi più o meno efficaci al
fine di non lasciare tracce, non ha più senso.
3. Acquisire questa Consapevolezza permetterà al HNWI italiano di vivere più
serentamente.
Tralasciando l’effetto sistemico premiale per l’Italia se tali capitali venissero
reintrodotti efficacemente nel nostro sistema impresa, questi contribuenti hanno
la necessità di essere seguiti professionalmente in modo legittimo, trasparente
ed a 360 gradi, anche olistico.
Conseguentemente le “reti finanziarie”, i consulenti finanziari, i commercialisti,
gli avvocati, i notai, avranno l’obbligo e l’opportunità di offrire servizi più evoluti
e, magari, cambiando approccio.
serve un cambio di approccio, anche nel mondo
"finance"!
Da qualche anno ormai cerco di divulgare l’approccio:
CP&F: Consapevolezza, Patrimonio e Famiglia!
Se volete, qui trovate il “trittico introduttivo” per l’informazione immediata (o
nel mio Pulse o nel mio profilo Slideshare) perché AdvisOr Professional, con la
lungimiranza di Ilaria Sangregorio, ci ha creduto e mi ha dedicato un Blog ad hoc
su queste tematiche che trovate qui.
Il focus innovativo di questo approccio è quello di “partire dalla persona” e
dalle sue complessità.
4. La Consapevolezza viene individuata in:
individuale, relazionale, familiare, patrimoniale e
d’impresa.
Si parte dall’apprendere a come riuscire a diventare finalmente efficaci come
individuo, come interlocutore, come famiglia per gestire altrettanto
efficacemente il proprio patrimonio familiare ed il proprio family business.
Tutto questo filone accademico anglofono e francofono (finalmente!)
dovrà essere approcciato in modo capillare anche in Italia generando così un
sistema stesso maggiormente efficace!
Se per avidità e breve termine, oltre che per autoreferenzialità
accademico/universitaria, queste tematiche erano state emarginate, il cambio
normativo internazionale, le nuove procedure di controlli, la riorganizzazione dei
controllori, obbligano oggi, quantomeno chi vuole non esserne travolto, ad
affrontarle proattivamente (appunto!).
Fortunatamente non sono il solo a pensarla in questo modo.
Oscar di Montigny, con la sua Economia 0.0, Guido e Raffaele Di Martino di
IABI srl, con Structogram Italia, Carolina Benaglio e Andrea Gusmini di Myr
Consulting srl, con il loro Human Enterprise Risk Management, le “pillole” video
(e non solo!) di Marco Montemagno, i messaggi iPaddistici (e non solo!)
di Terenzio Traisci, i corsi vocali (e non solo!) di Andrea Bordin, Andrea
Albanese con SMDMI (Social Media Digital Marketing Italia) ed il “loro” content
marketing, tutti i business coach, ma anche strutture di profilo internazionale (di
cui qui trovate alcuni miei personali accenni), sono solo alcuni esempi di questo
grande cambiamento di approccio. Ognuno nelle sue specifiche sfaccettature di
5. competenze/esperienze, me compreso – nel mio piccolo – con la CP&F, sta
cercando di dare un messaggio importante:
sii tu il cambiamento che vuoi nel mondo!
Il cambiamento destabilizza sempre, ma affrontandolo si scopre che le paure
iniziali erano ingigantite: non abbiate paura, solo guardando oltre come le
giraffe, potrai cogliere le vere opportunità del tuo contesto !:o)