1. Presentazione del bilancio di genere 2007 a cura dell’Ufficio per Controllo di Gestione, del Servizio Pari Opportunità, del Servizio provinciale uffici del lavoro, del Servizio Istruzione, del Servizio Sociale, del Servizio Politiche attive del lavoro, del Servizio Programmazione e dell’Ufficio stampa Presidente Enrico Gherghetta , Assessore al Bilancio Sara Vito Assessore alle Pari Opportunità Licia Rita Morsolin Assessore al lavoro Marino Visintin Assessore all’Istruzione Maurizio Salomoni
2. Bilancio di Genere “ È il primo passo di un percorso articolato e complesso la cui finalità è quella di contribuire a costruire una governance maggiormente equa, democratica, efficiente, trasparente e capace di produrre partecipazione e condivisione .” per l’esterno : porta a conoscenza della collettività le azioni sviluppate dall’ente. per l’interno: costruire un documento utile agli amministratori locali per la definizione delle scelte politiche uno strumento di rendicontazione sociale utile per leggere, in un’ottica di genere, la pianificazione e la programmazione delle politiche pubbliche
3. Obiettivi . Bilancio di genere Equità l’eguaglianza di genere è un indicatore della politica economica adottata Trasparenza evidenzia le aree con maggiori disparità di genere ed i margini di discrezionalità Cognizione consapevolezza dei riflessi dell’attività amministrativa sui cittadini Efficienza efficienza nell’allocazione delle risorse
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5. Dati demografici. Popolazione in Regione 1.216.016 51,56% donne 48,44% uomini Fonte: elaborazione O.P.P.S. Gorizia su dati ISTAT Popolazione della Provincia di Gorizia per classi d’età Maschi Femmine Totale N. % N. % N. % Bambini/ragazzi (0-14) 8.601 12,5 8.017 11,1 16.618 11,8 Giovani (15-24) 5.391 7,8 5.073 7,0 10.464 7,4 Giovani adulti (25-49) 27.445 39,9 24.583 34,0 52.028 36,8 Adulti (50-64) 13.827 20,1 14.204 19,6 28.031 19,8 Anziani (65-84) 12.481 18,1 17.282 23,9 29.763 21,1 Grandi anziani (85 e oltre) 1.082 1,6 3.243 4,5 4.325 3,1 Totale 68.827 100,0 72.402 100,0 141.229 100,0
8. Tasso di attività (15-64) In Italia 62,5% in FVG 67,5% 77,3 % uomini 57,6 % donne
9. in FVG 520.000 occupati 306.000 uomini 214.000 donne 400.000 lavoratori dipendenti
10. Livello delle professioni svolte secondo l'età (valori percentuali - subcampione lavoratrici: 513 casi) 2 18 14 14 21 19 10 16 21 19 25 40 34 33 34 32 50 31 24 24 13 18 25 7 12 11 15 10 2 1 1 1 18-20 anni 21-25 anni 26-30 anni 31-35 anni 36-40 anni 41-45 anni alta medio-alta media medio-bassa bassa non risponde Studio IRTEF “Donne e lavoro”
11. Studio IRTEF “Donne e lavoro” Livello delle professioni svolte secondo il livello di istruzione (valori percentuali - subcampione lavoratrici: 513 casi) 4 3 4 48 1 6 22 21 11 23 46 25 46 49 17 4 36 20 9 1 1 1 2 basso medio-basso medio-alto alto alta medio-alta media medio-bassa bassa non risponde
14. Progetti della Provincia. Politiche del lavoro Stabilizzazione occupazionale e sviluppo di nuove attività imprenditoriali
15. Progetti della Provincia. Politiche del lavoro Stabilizzazione occupazionale e sviluppo di nuove attività imprenditoriali Progetto P.A.R.I.
16. Progetti della Provincia. Politiche del lavoro Stabilizzazione occupazionale e sviluppo di nuove attività imprenditoriali Progetto P.A.R.I. Progetto Restart
18. Progetti della Provincia. Pari opportunità Xcorsi – Percorsi di conciliazione partecipata Progetto comunitario Equal “Ess.Er.Ci”
19. Istruzione Contributi a studenti iscritti nelle scuole non statali (LR 14/91) Progetti della Provincia.
20. Istruzione Contributi a studenti iscritti nelle scuole non statali (LR 14/91) Contributi alle famiglie per acquisto libri di testo e spese di trasporto LR 3/98 Progetti della Provincia.
22. Politiche sociali Promozione di azioni a contrasto del maltrattamento femminile Collocamento mirato Progetti della Provincia.
23. Riflessioni conclusive. Politiche del lavoro Negli ultimi anni la base degli utenti si sia quantitativamente allargata e di conseguenza è stato necessario porre maggiore attenzione nell’accogliere, informare e far emergere i bisogni della diversa tipologia di utenza. Si ravvisa la necessità, nello sviluppo di progetti futuri, da parte del servizio del lavoro della Provincia di sostenere e sviluppare l’occupabilità delle persone in età lavorativa ponendo attenzione alla specificità dell’offerta di lavoro femminile
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26. Riflessioni conclusive. Politiche sociali Le attività dell’ Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali (O.P.P.S.) assumono un ruolo rilevante di conoscenza del territorio e di analisi della realtà sociale. La molteplicità di dati e di informazioni, sia di tipo quantitativo che notizie relative al sistema dell’offerta permettono la lettura e l’interpretazione dei bisogni sociali emergenti . Ad esempio, relativamente alla prima infanzia ed in particolare alla disponibilità dei posti negli asili nido, si evidenzia che la ricettività degli stessi, sul territorio provinciale e appena del 15%, rispetto ad un potenziale bacino d’utenza di 3.379 di minori al di sotto dei 3 anni. Per quanto riguarda le azioni di contrasto al maltrattamento femminile, nel 2007 grazie agli alloggi messi a disposizione dall’ATER, due donne in condizione di rischio hanno potuto ricostruire un proprio percorso personale . Si ravvisa comunque la necessità di potenziare tali progettualità anche in considerazione dell’elevato numero di donne (91 solo nel 2006) che si trovano a vivere in situazioni di maltrattamento e prese in carico da parte dei diversi servizi ed associazioni presenti sul territorio.
Presentazione del Bilancio di Genere 2007 della Provincia di Gorizia.
Il Bilancio di Genere è uno strumento di rendicontazione sociale tramite il quale è possibile integrare una prospettiva di genere nella lettura di documenti di pianificazione e programmazione esplicativi delle scelte politiche. Ha una duplice finalità: da un lato persuadere l’organo politico della necessità di un’attenta analisi dell’impatto di ogni sua decisione sulle condizioni di vita dei due generi, dall’altro rendere evidente come alcune politiche, apparentemente neutrali rispetto al genere, sortiscano effetti differenziati sulla condizione economica e sociale della popolazione femminile o maschile.
L’introduzione del Bilancio di Genere all’interno dell’ente locale consente di raggiungere quattro obiettivi fondamentali: Equità: per pervenire alla formulazione del bilancio in modo che l’eguaglianza di genere sia un indicatore della politica economica adottata. Trasparenza: per porre in evidenza le aree rispetto alle quali ci sono maggiori disparità di genere. Cognizione: per esaminare i riflessi che ha l’attività amministrativa sui cittadini e valutarne l’operato. Ed Efficienza: Per ottenere una gestione efficiente nell’allocazione delle risorse
La valutazione delle politiche economiche rispetto al genere può essere fatta secondo diverse tematiche: VALUTAZIONE DELLE POLITICHE ADOTTATE RISPETTO AL GENERE VALUTAZIONE DELLA SPESA DISAGGREGATA PER GENERE VALUTAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI RESI DEFINIZIONE DEI PROGRAMMI DI MEDIO TERMINE ANALISI COMPLESSIVA DEL BILANCIO DI GENERE
Dati demografici. Al 31/12/2006 la popolazione in Regione era pari a 1.216.016 unità di cui il 51,56 % donne ed il 48,44% uomini. In Provincia di Gorizia la popolazione era pari a 141.229 unità di cui il 51.26% donne e il 48.74% uomini: la suddivisione per fasce d’età dimostra una percentuale di donne rispetto agli uomini maggiore tra gli anziani mentre, per gli uomini è maggiore la percentuale nella fascia d’età giovani adulti rispetto alle donne.
Il tasso di occupazione, quale rapporto tra il numero di occupati 15-64 anni e il totale della popolazione nella medesima fascia d’età, si attesta sul 65,4%, mentre in Italia raggiunge il 58,9%. Gli uomini raggiungono un tasso di occupazione del 75,9% mentre le donne non superano il 55%
La disoccupazione complessiva , quale rapporto tra le persone in cerca di lavoro e il totale forza lavoro, raggiunge la quota del 3%, con una differenziazione fra i due sessi: quella maschile è del 1,8%, mentre quella femminile è del 4,8%.
In regione il tasso di attività, quale rapporto tra la popolazione attiva 15-64 anni e la popolazione in età lavorativa nella stessa fascia d’età, è pari al 67,5%, superiore di cinque punti rispetto alla percentuale nazionale. Gli uomini raggiungono un tasso di attività del 77,3% mentre le donne si assestano intorno al 57,6%.
Rispetto ai parametri stabiliti dalla strategia di Lisbona , la Regione Friuli Venezia Giulia deve guadagnare ancora alcuni punti percentuali sia rispetto al tasso di occupazione (65,4% contro il target del 70%) sia rispetto al tasso di occupazione femminile (55% contro un target del 60%). I valori di tali tassi sono invece abbondantemente superiori alla media nazionale italiana (tasso di occupazione: 58,9%, tasso di occupazione femminile: 46,8%).
Nel 2006 è stato svolto uno studio intitolato “Donne e Lavoro” per esaminare la situazione lavorativa delle donne nel territorio provinciale e le richieste di queste ultime al fine di meglio conciliare vita lavorativa e vita familiare. Sono stati presi a riferimento diversi aspetti quali lo stato civile, la tipologia familiare, la professione svolta e la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro.
L’analisi e lo studio dei dati hanno rilevato che: il 62 % delle intervistate è soddisfatta del proprio lavoro Il 60 % delle donne richiede orari di lavoro più flessibili Il 45 % richiede un maggior utilizzo dello strumento del part-time Il 36 % fa richiesta di asili nido o strutture per l’infanzia
Inoltre, per meglio conciliare lavoro e famiglia le donne richiedono: o maggior disponibilità di strutture ricreative per bambini e per ragazzi; o maggior collegamento con i mezzi pubblici/scuolabus; o aree verdi attrezzate; o servizi di baby-sitter; o mensa nelle strutture scolastiche; o più attività sportive per i bambini; o potenziamento del telelavoro; o sussidi economici ed assistenza per famiglie con bambini; o maggiore disponibilità di strutture per gli anziani.
Il Bilancio di genere che qui si riassume ha preso in esame alcuni servizi relativi a: Politiche del Lavoro, Pari Opportunità, Servizio Istruzione e Programmazione Sociale, che maggiormente si prestano ad un differenziazione per genere. Esaminiamo alcuni dei progetti svolti dai diversi servizi.
Nell’ambito delle Politiche del Lavoro, i progetti svolti sono stati tra gli altri: Stabilizzazione occupazionale e sviluppo di nuove attività imprenditoriali: Nel corso del 2007 a beneficio delle donne, sono state accolte n. 123 domande di contributo per favorire le assunzioni e n. 175 domande di contributo a favore della stabilizzazione finalizzata alla trasformazione di contratti precari in contratti a tempo indeterminato. Sono state accolte, inoltre, n. 15 domande per la creazione di nuove imprese da parte di donne disoccupate.
Progetto P.A.R.I.: Il programma mette a disposizione dei lavoratori disoccupati coinvolti un sostegno al reddito di euro 450 mensili e di un voucher formativo di euro 1.000 da utilizzarsi per corsi di formazione o aggiornamento erogati da enti accreditati presso la Regione. Nella provincia di Gorizia, usufruiscono di tale sostegno 80 lavoratori, di cui 26 donne oltre i 40 anni.
Progetto Restart: Il progetto ha l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta occupazionale e di ricollocare lavoratori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione L’incrocio tra domanda e offerta di lavoro realizzata con tale progetto, rappresenta l’opportunità per le imprese di usufruire di un servizio di pre-selezione volto a individuare i lavoratori che meglio rispondono alle esigenze aziendali.
Per il Servizio Pari Opportunità i progetti direttamente rivolti al genere femminile sono stati: Xcorsi – Percorsi di conciliazione partecipata : Il progetto, ha permesso di approfondire la conoscenza delle iniziative e delle pratiche di conciliazione più efficaci sul territorio, nelle imprese e nelle organizzazioni pubbliche, evidenziando fattori di successo e limiti. Alcune tra le considerazioni emerse sono: -Le difficoltà di conciliazione dei tempi vengono percepite soprattutto dalle donne anche se si rileva un cambiamento teso a raggiungere una più equa distribuzione dei carichi di lavoro in famiglia; - la difficoltà di conciliazione dei tempi è legata, non solo alla presenza di bambini in età scolare o prescolare, ma anche a quella di familiari anziani sia autosufficienti sia non autosufficienti. - Non esistono particolari forme di collaborazione tra gli enti locali e le aziende del territorio, volte a trovare soluzioni integrate ai problemi di conciliazion e
Progetto comunitario Equal “Ess.Er.Ci” : il progetto, iniziato nel 2005 e conclusosi quest’anno, ha coinvolto 13 comuni del territorio provinciale e partners transnazionali e ha permesso la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sociale sui temi del mainstreaming di genere e più precisamente su: “essere pari in famiglia”, “essere pari nel lavoro”, “essere pari in politica”. Il progetto si è realizzato in quattro fasi e ha portato alla conclusione de Il Manifesto delle Pari Opportunità” che contiene i principi guida e le basi per la stipula del nuovo contratto sociale e ha permesso lo scambio di strumenti, informazioni e metodologie atte ad una maggiore e migliore conoscenza delle discriminazioni di genere nel contesto politico, sociale, lavorativo e domestico.
Per il Servizio Istruzione si evidenziano, tra gli altri i seguenti progetti: Concessione di contributi ai sensi della Legge Regionale 14/91: Nell’anno 2007, sono stati erogati contributi per un totale di 151.357,08 euro, di cui 65.743,22 euro a favore di studentesse ed 85.613,86 euro a favore di studenti maschi. Su un totale di 195 studenti, che hanno beneficiato del contributo, il 41% sono donne ed il 59% sono uomini.
Concessione di contributi ai sensi della Legge Regionale 3/98: Nell’anno 2007 sono stati erogati contributi per un totale di 292.459,74 euro, di cui 145.695,50 euro a favore di studentesse ed 146.764,24 euro a favore di studenti maschi. Su un totale di 827 studenti che hanno beneficiato del contributo il 49,93% sono donne ed il 50,06% sono uomini.
Per il Servizio Programmazione Sociale, i progetti più direttamente rivolti al genere femminile sono stati: Promozione di azioni a contrasto del maltrattamento femminile: Il lavoro di approfondimento sul fenomeno del maltrattamento nel territorio provinciale e la valutazione congiunta dei bisogni espressi dalle donne, ha portato alla realizzazione di uno specifico progetto per l’attivazione di un servizio di residenzialità temporanea per donne in situazione di maltrattamento ed in condizioni di rischio. Il progetto ha ottenuto nel corso del 2007 il finanziamento regionale e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
Collocamento mirato: E’ un servizio specifico dei Centri per l’impiego con la funzione di sostenere l’inserimento lavorativo delle persone disabili iscritte all’elenco provinciale previsto dalla L. 68/99. L’obiettivo è di abbinare le competenze personali e professionali possedute dalla persona disabile con la mansione richiesta e concordata con l’azienda. Analizzando l’andamento delle iscrizioni e degli avviamenti per genere, si riscontra che, a fronte di una netta prevalenza di donne iscritte nell’elenco provinciale, la percentuale delle donne effettivamente avviate è molto inferiore e corrisponde circa ad un terzo del totale. Di fatto quindi la condizione di disabile e donna costituisce un ostacolo ulteriore nell’accesso al mercato del lavoro.
La lettura completa del Bilancio di genere, in questa esposizione brevemente riassunto per punti fondamentali, permette di delineare alcune riflessioni conclusive. Per quanto riguarda le Politiche del Lavoro si ravvisa la necessità di sostenere e sviluppare l’occupabilità delle persone in età lavorativa ponendo attenzione alle specificità dell’offerta di lavoro femminile. .
Per il Servizio Pari Opportunità è necessario promuovere e attivare azioni positive nei seguenti ambiti: Donne e Lavoro: per migliorarne la qualità in termini di salute. sicurezza, formazione e carriera; Donne e Famiglia per la condivisione del lavoro di cura, conciliazione dei tempi di vita e del lavoro; Donne e Politica per una maggiore presenza e partecipazione alla vita politica
Per quanto riguarda il Servizio Istruzione, prendendo a riferimento in particolare il fenomeno della dispersione scolastica, si nota che una quota ancora significativa di giovani non completa il ciclo di studi superiore esiste un problema specifico relativo alla popolazione maschile che si accentua all’interno degli istituti superiori nell’ambito della cosiddetta dispersione da ricchezza andrebbe potenziata la collaborazione con altri enti e strutture emerge un’accentuazione dei fenomeni di dispersione in provincia di Gorizia e di Trieste.
Per quanto concerne il Servizio Programmazione Sociale, l’attività di rilevazione ed analisi svolta dall’Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali permette di evidenziare ad esempio che: nel settore della prima infanzia solo il 15% della richiesta degli asili nido è soddisfatta Le azioni di contrasto al maltrattamento femminile hanno permesso di aiutare donne in condizioni di rischio permettendo loro di ricostruire un proprio percorso personale.
Si conclude qui la presentazione del Bilancio di Genere 2007 curato e coordinato dall’Ufficio per il controllo di gestione della Direzione Economico Finanziaria, oltrechè dai diversi servizi interessati nelle argomentazioni che sono: Il servizio Politiche del Lavoro, il servizio Pari Opportunità, il servizio Istruzione ed il servizio Programmazione Sociale. Si ringrazia l’ufficio stampa per il supporto operativo dato nella stesura della presentazione. Si ringraziano tutti i presenti per la partecipazione.