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Reumatismo, 2010; 62(4):273-282

LAVORO ORIGINALE



                    Fattori di rischio per frattura di femore
                               in persone anziane
                           Risk factors for hip fracture in elderly persons
       M. Rossini¹, A. Mattarei¹, V. Braga¹, O. Viapiana¹, C. Zambarda¹, C. Benini¹, S. Pancheri¹,
        M.C. Spanevello², R. Lovato², S. Sella³, S. Giannini³, P. Olivi4, F. Lavini4, G.M. Giulini5,
                                     E. Fracassi¹, D. Gatti¹, S. Adami¹
¹Centro Regione Veneto Specializzato per l’Osteoporosi, U.O. Reumatologia, Azienda Ospedaliera, Universitaria Integrata di Verona;
                            ²Unità Osteoarticolare e Riabilitativa, Casa di Cura Villa Berica, Vicenza;
       ³Centro Regione Veneto Specializzato per l’Osteoporosi, Clinica Medica 1, Azienda Ospedaliera, Università di Padova;
                    4
                     U.O. Ortopedia e Traumatologia, Azienda Ospedaliera, Universitaria Integrata di Verona;
                                   5
                                     U.O. Ortopedia e Traumatologia, Azienda ULSS20 di Verona




  SUMMARY
  Objective: The aim of this observational study, promoted by the Health Authorities of the Regione Veneto (Italy), is to as-
  sess the prevalence of the most relevant environmental and individual risk factors in subjects with a recent hip fracture.
  Methods: Patients aged more than 60 years of both genders with a recent hip fracture not associated with malignancies,
  were administered questionnaires on dietary habits, sun exposure, and disability score. A complete family, pharmacolog-
  ical and pathology history was collected together with information on previous falls, details of the fracture index, and an-
  thropometric data. In all subjects, blood was taken for the measurement of serum 25 hydroxy-vitamin D (25OHD).
  Results: The study included 704 patients (573 women and 131 men). Mean age was 81±8 years (range 60-102). Severe
  pre-fracture disability was a common feature (58%) associated with multiple co-morbidities (84%), more frequently car-
  dio-vascular and neurological diseases, and specific medications. In a large proportion (86%) of the patients, environ-
  mental or individual risk factors for falling were found. Vitamin D insufficiency (serum 25OHD levels <75 nmol/l) was
  quite common (70%), particularly in the regional Health Districts were strategies for preventing vitamin D deficiency were
  not implemented (91%). Only a small proportion (17%) of the study population had been evaluated and treated for osteo-
  porosis.
  Conclusions: In senile patients with a recent hip fracture, pre-existing disability, multiple co-morbidities, high risk of falling
  and inadequate intake of calcium and vitamin D is relatively common. Community and case-finding interventions aimed
  at selecting subjects at high risk of osteoporosis, preventing vitamin D and dietary calcium deficiency, and increasing aware-
  ness on the environmental risks of falling are highly warranted.

                                                                                                        Reumatismo, 2010; 62(4):273-282



INTRODUZIONE                                                          ca 80.000 ricoveri per fratture di femore, il 66% dei
                                                                      quali riguardava donne di età superiore ai 75 anni,

È    noto che il problema delle fratture femorali ne-
     gli anziani ha un peso rilevante, sia come nu-
mero di persone colpite che in termini di costi so-
                                                                      in gran parte osteoporotiche (3); nel 2005 questi ri-
                                                                      coveri sono risultati più di 94.000 (4). Si stima che
                                                                      per affrontare il problema delle fratture di femore
ciali (1), ed è destinato prevedibilmente a peggio-                   degli anziani il Servizio Sanitario Nazionale so-
rare nel corso degli anni per il progressivo invec-                   stenga annualmente una spesa di oltre 1 miliardo
chiamento della popolazione (2). In Italia nel 2002                   di euro, superiore a quella per infarto miocardio
si erano verificati negli ultrasessantacinquenni cir-                 (IMA) (5).
                                                                      È noto anche che la frattura di femore, specie nel-
Indirizzo per la corrispondenza:                                      la popolazione anziana, è causa non trascurabile di
Dott. Maurizio Rossini                                                mortalità, di disabilità e di istituzionalizzazione (6-
Unità di Reumatologia                                                 11). Circa il 5% dei pazienti muore per compli-
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Ple Stefani, 1 - 37126 Verona                                         canze in fase acuta ed il 15-25% entro un anno (1).
E-mail: maurizio.rossini@univr.it                                     La disabilità deambulatoria è permanente nel 20%
274                                                 M. Rossini et al.



dei casi e solo il 30-40% riacquista autonomia com-            schio aumentato di debolezza muscolare e di sar-
patibile con le precedenti attività della vita quoti-          copenia (31-34), a loro volta concause di cadute, e
diana (1).                                                     viceversa è noto che la somministrazione di vita-
Le cause delle fratture femorali nell’anziano sono             mina D può associarsi ad una riduzione dei distur-
essenzialmente due: l’osteoporosi e le cadute. Stu-            bi dell’equilibrio e del rischio di cadute (35, 36).
di cross-sectional (12-14) e prospettici (15, 16),             Oltre a questi fattori di rischio individuali, l’inci-
utilizzanti la metodica densitometrica, hanno mo-              denza di cadute e quindi di fratture, in particolare
strato una densità minerale femorale significativa-            di femore, è condizionata anche da fattori ambien-
mente inferiore nei soggetti affetti da fratture di fe-        tali, quali ad esempio la presenza in casa di osta-
more ed il raddoppio del rischio di frattura per ogni          coli o l’insufficienza di punti di appoggio o di il-
diminuzione del 10% della massa ossea. Secondo                 luminazione (20, 26).
alcuni tuttavia la capacità della densitometria ossea          Forse il limitato successo degli interventi di pre-
di predire il rischio di frattura di femore è sovra-           venzione delle cadute sino ad ora intrapresi può
stimata, tenuto conto dell’importanza di altri fatto-          essere giustificato dal fatto che non sono ancora
ri quali l’età ed altre condizioni di rischio indipen-         ben note alcune cause di caduta o la loro effettiva
denti (17). Fattori scheletrici indipendenti dalla             prevalenza. In particolare è evidente che il rischio
densità minerale ossea e semplici fattori di rischio           e le conseguenze di una caduta dipendono da mol-
clinici possono condizionare il rischio di frattura            ti fattori e che la conoscenza della reale prevalen-
tanto quanto la densità minerale ossea o modifica-             za di questi ultimi nella nostra popolazione anzia-
re il valore predittivo di quest’ultima (18). Alcuni           na è essenziale per intraprendere strategie mirate di
di questi aumentano il rischio di frattura sia diret-          prevenzione.
tamente che indirettamente, cioè mediante la ridu-             Obiettivo di questo studio è stato pertanto valuta-
zione della densità minerale ossea; altri esprimono            re la prevalenza dei fattori di rischio ambientali ed
un aumentato rischio di caduta e quindi di frattu-             individuali per fratture di femore nell’anziano.
ra. Infatti, diversamente dalle fratture vertebrali,
quelle di femore sono quasi sempre riconducibili
ad un trauma ed in particolare ad una caduta (19),             CASISTICA E METODI
più frequente e con determinate caratteristiche
nell’anziano (20). Le cause di questa maggior pro-             Trattasi di uno studio osservazionale, approvato dal
pensione a cadere possono essere legate a patolo-              Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera Univer-
gie concomitanti, quali disturbi neurologici, visivi,          sitaria Integrata di Verona, che fa parte di un Pro-
cardiovascolari o muscolari o a trattamenti farma-             getto specifico di prevenzione delle fratture nell’an-
cologici (es. ipotensivi, benzodiazepine) (21-26).             ziano, denominato RIFRAT (Rischio di FRATtura
Recentemente, utilizzando i dati relativi a 66.134             di femore e di RIFRATtura), deliberato dalla Re-
donne in postmenopausa e viventi in comunità ar-               gione Veneto (DGRV n. 2897). I criteri di inclu-
ruolate nel National Osteoporosis Risk Assessment              sione erano i seguenti: pazienti di età superiore ai
(NORA) study (27), sono stati identificati 18 fat-             60 anni, di entrambi i sessi, residenti nella Regio-
tori di rischio indipendenti per caduta, la cui even-          ne Veneto, ricoverati per una prima frattura di fe-
tuale combinazione peggiorava ulteriormente il ri-             more, non dovuta a trauma efficiente (es. inciden-
schio. Il più forte predittore del rischio di caduta era       te automobilistico, caduta dall’alto da più di 2 me-
una caduta anamnestica (OR=2,7). Tra gli altri fat-            tri, ecc.) o a patologia neoplastica, in un ospedale
tori di rischio vi erano l’età, il livello educaziona-         veneto. Criteri di esclusione erano l’incapacità o ri-
le, l’ipoacusia, il diabete, il body mass index su-            fiuto a fornire il consenso informato ed una prece-
periore a 30, storia familiare o personale di frattu-          dente frattura di femore.
re, ipotiroidismo, perdita di peso, debolezza mu-              I pazienti sono stati sottoposti ad anamnesi fami-
scolare, disturbi d’equilibrio, la necessità di assi-          liare, patologica e farmacologica e a sono stati sot-
stenza al cammino, difetti visivi, artrosi o artriti, di-      toposti da operatori sanitari addestrati a questiona-
sabilità nello svolgimento delle comuni attività               ri validati per valutare le abitudini alimentari (Mi-
quotidiane, depressione, deterioramento cognitivo              ni Nutritional Assessment, MNA; questionario
e paura di cadere.                                             semplificato per l’introito di calcio), il grado di di-
Anche una condizione di ipovitaminosi D, tuttora               sabilità (mobility activities of daily living, Mobili-
particolarmente frequente nella popolazione an-                ty ADL; Health Assessment Questionnaire, HAQ),
ziana italiana (28-30), è stata correlata ad un ri-            lo stato cognitivo (Short Portable Mental Status
Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane                                       275



Questionnaire, SPMSQ) ed il grado di esposizione                    Tabella I - Principali caratteristiche antropometriche.
solare giornaliera. Sono inoltre state registrate le
                                                                       a) pazienti femmine
circostanze della caduta, gli eventuali fattori am-
                                                                                         Minimo Massimo Media Deviazione
bientali che vi hanno contribuito ed i fattori di ri-                                                          standard
schio per osteoporosi. Sono infine stati raccolti i da-
ti anagrafici, antropometrici e l’esito delle indagi-                  Età                    60       102         81           8
ni densitometriche e del dosaggio sierico della                        Età menopausa          25        60         49           5
25idrossivitaminaD (25OHD).                                            Peso (kg)              30       110         61          12
                                                                       Altezza (cm)          140       181        161           7
Analisi statistica                                                     BMI (kg/m2)           13,3      38,1       23,6         4,2
L’analisi statistica è stata innanzitutto di tipo de-                  b) pazienti maschi
scrittivo, finalizzata alla valutazione delle preva-                                        Minimo Massimo Media Deviazione
lenze delle caratteristiche cliniche del paziente che                                                             standard
si frattura, delle modalità dell’evento fratturativo e
                                                                       Età                    60        96         80           8
di alcuni fattori ambientali. L’eventuale significa-
                                                                       Peso (kg)              39        96         70          12
tività delle differenze tra sottogruppi è stata testa-                 Altezza (cm)          152       193        171           7
ta con t student (p<0,05) per le variabili continue                    BMI (kg/m2)           14,3      32,1       24,0         3,6
o con chi quadrato per quelle categoriche. Il soft-
ware statistico utilizzato è l’SPSS.
                                                                    anni (range 60-102). Nella tabella I sono riportate
                                                                    le principali caratteristiche antropometriche, di-
RISULTATI                                                           stinte per sesso.
                                                                    La maggior parte dei pazienti reclutati (N=563) de-
Tra il marzo 2009 ed il marzo 2010 sono stati re-                   rivava da ricoveri avvenuti presso i maggiori ospe-
clutati 704 pazienti (573 donne e 131 maschi), su                   dali di Verona; 64 sono stati reclutati in ospedali
un totale di 848 pazienti ultrasessantenni consecu-                 della provincia di Vicenza e 77 in altre città della
tivamente ricoverati per frattura di femore presso                  Regione Veneto.
alcuni ospedali della Regione Veneto; gran parte                    Prima della frattura il 39% dei pazienti stava in
dei pazienti non reclutati (età media 82±8 anni)                    piedi meno di 4 h al giorno; il 78% camminava al
presentava gravi deficit cognitivi.                                 massimo 1 h; il 60% percorreva al massimo 1 km
L’età media dei pazienti indagati è risultata di 81±8               al giorno; il 28% dei pazienti necessitava dell’uso

                                                                                                    Figura 1 - Disabilità pre-frattura.
      Difficoltà ad alzarsi
                dalla sedia

  Necessità di assistenza
              al cammino

   In piedi meno di 4 ore
                al giorno


              HAQ >1,25


   Score mobility ADL >8

       Cammino <= 1 km
              al giorno

        Cammino <= 1 h
              al giorno

                              0   20          40           60           80          100 %
276                                                         M. Rossini et al.



                                                                                               Figura 2 - Le comorbilità.
                           Ictus

                         BPCO

           Malattie endocrine

      Malattie gastroenteriche

                     Ipoacusia

        Patologie reumatiche

                       Diabete

              Deficit cognitivo

  Cardiopatia ischemica e/o
       scompenso cardiaco

   Riduzione capacità visiva

                  Ipertensione

                                    0        20        40        60         80       100 %



delle mani per alzarsi da una sedia ed il 29% dei                      patologie reumatiche (16%) ed ipoacusia (15%)
pazienti aveva già bisogno di qualche forma di as-                     (Fig. 2). Il 38% riferiva una significativa compro-
sistenza al cammino. Il mobility ADL score è ri-                       missione della capacità visiva anche con l’uso de-
sultato superiore a 8 nel 58% dei pazienti. L’indi-                    gli occhiali (Fig. 2). Il 25% dei pazienti intervista-
ce di disabilità funzionale HAQ è risultato supe-                      bili (circa l’85% dei fratturati) presentava un di-
riore a 1,25 nel 38% dei casi (Fig. 1).                                screto o severo deficit cognitivo allo Short Porta-
Tra le più frequenti comorbilità si segnalano iper-                    ble Mental Status Questionnaire (Fig. 2).
tensione arteriosa (66%), cardiopatia ischemica o                      I trattamenti farmacologici in corso per patologie
scompenso cardiaco (28%), diabete mellito (17%),                       concomitanti erano frequenti (solo il 16% risultava

                                                                                               Figura 3 - Uso di farmaci per classi
               Analgesici/
          antinfiammatori                                                                      terapeutiche.
         Antidiabetici orali
             Anticoagulanti
             Antidepressivi
                     Statine
                Antiaritmici
             Beta-bloccanti
          Diuretici tiazidici
                        PPI
         Diuretici dell'ansa
         Ansiolitici/ipnotici
 Antiaggreganti piastrinici
         Altri antipertensivi

                                0       10        20        30        40        50    60 %
Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane                                                  277



                                                                                                                                                 Figura 4 - Caratteris-
   %                                                                                                                                             tiche delle cadute.
  100

   90

   80

   70

   60

   50

   40

   30

   20

   10

    0
        Da ortostasi             Causate           Nelle ore           Precedenti           In casa          In stanza           In cucina
                                da oggetti         notturne             cadute                                da letto




non assumere alcun farmaco) e molteplici (il 40%                                                 pa o anti-H2 (20%), antiaritmici (15%), statine
ne assumeva almeno 4) (Fig. 3): tra questi in parti-                                             (11%), antidepressivi (11%), antidiabetici orali
colare diuretici dell’ansa (20%), tiazidici (20%),                                               (9%) ed analgesici-antinfiammatori (8%).
beta-bloccanti (15%), od altri antipertensivi (54%),                                             Nel 98% dei casi la frattura di femore si era veri-
antiaggreganti piastrinici (29%) o anticoagulanti                                                ficata in seguito ad una caduta, verificatasi nel
(11%), ansiolitici o ipnotici (21%), inibitori di pom-                                           12% dei casi in ore notturne. Nel 69% dei casi la

                                                                                                                                             Figura 5 - Fattori di rischio
        100
                                                                                                                                             per osteoporosi.
            90
            80
            70
            60
            50
            40
            30
            20
            10
             0
                                                                       e




                                                                                                        o
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                                                                                                                   na


                                                                                                                                 e
                                                                                     le
                                                            e




                                                                                            ,5
                                                                         r




                                                                                                       m
                   di


                                on




                                                                                                                                i
                                                          i




                                                                                                                             /d
                                                                                 na
                                                                     ttu
                                                       /d
                                          ci




                                                                                                                er
                                                                                            18
                 g/




                                                                                                    Fu




                                                                                                                            he
                              r




                                                       in




                                                                               io
                                                                 fra
                           Ve




                                                                                                              at
                                        tre
                m




                                                                                          I<
                                                   m




                                                                                 z




                                                                                                                         lic
                                                                                                             m
                                                                             tri
            00




                                     al




                                                                                      BM
                                                             sa
                            a




                                                   0




                                                                                                                        co
                                                                                                            à
                                                                        nu
                                              <1
                         /l


                                  n
        <3




                                                            es




                                                                                                        ri t


                                                                                                                     al
                     ol


                                    i




                                                                                                      ilia
                                 /l




                                                                     o
                                                        gr
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                 nm




                                                                                                                  ità
        o




                             ol




                                                                   at
                                          ar
      ci




                                                      e




                                                                                                     m
                           nm




                                                                 st




                                                                                                                un
                                                   Pr
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   al


                 5




                                                                                                  Fa
                                        .s
            <7




                                                                 o
  C




                                                                                                             >3
                        5




                                                              tiv
                                     p
                     <7
           )D




                                  Es




                                                            at
                                                        C
        H


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      (O


               H
             (O
   25

            25
278                                                        M. Rossini et al.



caduta si era verificata in casa, prevalentemente in                  Il 18% dei pazienti era stato sottoposto ad almeno
camera da letto (28%) o in cucina (21%); nel 79%                      un’indagine densitometrica nei 5 anni precedenti
dei casi si trattava di una caduta dalla posizione or-                (T score collo femorale medio =-2,4±0,8; Z score
tostatica, con il contributo di un oggetto nel 37%                    =-0,4±0,9; Tab. II) ed il 17% dei pazienti risultava
dei casi (Fig. 4), in particolare di tappeti (8%), od                 in trattamento con farmaci specifici per l’osteopo-
in seguito a dichiarate irregolarità del percorso                     rosi al momento della frattura.
(11%) od a scarsa illuminazione (12%). Il 35% ri-
feriva di essere già caduto almeno una volta
nell’ultimo anno.                                                     DISCUSSIONE
Nell’ambito della specifica ricerca dei fattori di ri-
schio per osteoporosi (Fig. 5), la valutazione nu-                    Questi risultati, basati su una delle maggiori casi-
trizionale (MNA) ha rivelato un cattivo stato nu-                     stiche pubblicate per studi analoghi, forniscono una
trizionale nel 15% dei pazienti ed una condizione                     chiara fotografia delle caratteristiche del fratturato
di rischio per malnutrizione in un altro 30%. Il 10%                  di femore in età senile, delle modalità con cui av-
dei pazienti aveva un body mass index (BMI) in-                       vengono e del contesto ambientale nelle quali si ve-
dicativo di magrezza. Nel 79% dei casi l’introito di                  rificano.
calcio non era superiore a 800 mg/die. Nel 7% dei                     Innanzitutto si noti l’età media avanzata nella qua-
casi c’era fumo attivo, il 13% era ex-fumatore e so-                  le si verificano le fratture di femore: a conferma dei
lo il 4% ha dichiarato di assumere 3 o più unità al-                  dati già disponibili in letteratura trattasi di un’età
cooliche al giorno. Nel 7% dei casi c’era familia-                    nella quale sicuramente svolgono un particolare
rità anamnestica per frattura di femore e il 32% dei                  ruolo altri fattori di rischio extrascheletrici e ben di-
pazienti risultava essere già andato incontro ad una                  stante da quella della recente postmenopausa nel-
pregressa frattura clinica da fragilità.                              la quale spesso si concentrano lo screening densi-
Nel 42% dei pazienti l’esposizione solare giorna-                     tometrico e gli approcci terapeutici.
liera era inferiore mediamente ai 10 min. La per-                     È noto che il paziente in soprappeso (35% dei no-
centuale di pazienti in trattamento con supplemen-                    stri pazienti) è ad aumentato rischio di caduta, ma
ti di vitamina D variava dal 12% nei pazienti resi-                   quello in sottopeso (10%) ha più probabilità di su-
denti in città venete nelle quali non era stato intra-                bire una frattura di femore in seguito ad una cadu-
preso un intervento preventivo di comunità con                        ta, probabilmente a causa della mancata protezio-
supplementi di vitamina D, al 47% dei residenti a                     ne del pannicolo adiposo.
Verona, nella quale da alcuni anni viene proposta                     I risultati relativi alla disabilità ci mostrano un qua-
la supplementazione di vitamina D a tutti gli an-                     dro fortemente compromesso già prima della frat-
ziani nei mesi invernali (37). Le concentrazioni sie-                 tura di femore, con un’evidente insufficienza già
riche medie di 25OHD nei pazienti che non risul-                      pre-frattura della stazione eretta e della deambula-
tavano in trattamento con vitamina D erano pari a                     zione e con una significativa alterazione delle atti-
28±21 nmol/l. Mediamente sono risultate signifi-                      vità motorie quotidiane in più del 50% dei pazien-
cativamente maggiori nei pazienti veronesi (69±60                     ti. Recentemente è stato riportato che anche una di-
nmol/l) rispetto a quelli non residenti a Verona                      sabilità lieve, subclinica, è un fattore di rischio per
(42±28 nmol/l); la percentuale dei pazienti con un                    caduta (39). Questi parametri, com’è noto, sono
significativo deficit di vitamina D (25OHD<50                         destinati a peggiorare drammaticamente nel post-
nmol/l) era del 45% e del 58%, rispettivamente; le                    frattura, con esiti spesso irreversibili in termini di
percentuali salgono all’68% ed al 91%, rispettiva-                    disabilità.
mente, se viene considerata la soglia recentemen-                     In questo studio si documenta inoltre la frequente
te raccomandata pari a 75 nmol/l (38).                                coesistenza di un deficit visivo (lamentato da più

Tabella II - Risultati della valutazione densitometrica.

                                              N            Minimo              Massimo       Media        Deviazione standard

  T SCORE NECK                                41            -4,5                -0,7          -2,4                0,8
  Z SCORE NECK                                32            -2,7                1,3           -0,4                0,9
  T SCORE TOTAL HIP                           41            -4,2                0,3           -2,2                1,0
  Z SCORE TOTAL HIP                           32            -2,6                2,2           -0,3                1,0
Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane                         279



di un paziente su 3) o dell’ipoacusia (1 paziente su                to anche di recente (42, 44), è rilevante la nostra os-
7), che possono rendere più probabile una caduta                    servazione che tali farmaci sono assunti da più di
e quindi una frattura.                                              un paziente anziano su tre che va incontro a frattu-
Frequente appare inoltre la concomitanza di un si-                  ra di femore. Sedazione, insonnia o deterioramen-
gnificativo deficit cognitivo (1 paziente su 4), con-               to del sonno, nicturia, scadimento dei riflessi po-
siderato anche il bias intrinseco a questo studio le-               sturali e incremento dei tempi di reazione, ipoten-
gato al fatto che la metodologia richiedeva un mi-                  sione ortostatica, alterazioni dell’equilibrio, distur-
nimo di collaborazione cosciente del paziente (cir-                 bi del ritmo e della conduzione cardiaca e disordi-
ca il 15% dei pazienti non è risultato intervistabi-                ni della mobilità sono stati tutti postulati essere fat-
le per gravissimo scadimento delle funzioni co-                     tori contribuenti alle cadute nei pazienti che assu-
gnitive). Inoltre va considerato che un deficit co-                 mono antidepressivi. Anche la sonnolenza diurna è
gnitivo, anche parziale, può chiaramente condizio-                  un significativo fattore di rischio per cadute, sia nel-
nare in maniera significativa la collaborazione del                 la depressione non trattata che nella depressione
paziente per ulteriori indagini diagnostiche e l’ade-               trattata con antidepressivi (44); è vero anche che
renza ad un eventuale trattamento farmacologico.                    l’aumento del rischio di caduta con l’uso di un an-
La comorbilità è un’altra delle caratteristiche del                 tidepressivo è sovrapponibile a quello riscontrato in
paziente fratturato di femore: almeno una patolo-                   pazienti con depressione non trattata (44).
gia concomitante era segnalata nel 90% circa dei                    Si consideri anche che gli antidepressivi sono co-
pazienti e più del 50% ne presentava almeno due.                    munemente prescritti a persone anziane anche per
Questi risultati sono in linea con quelli recente-                  altre indicazioni oltre alla depressione (inconti-
mente pubblicati sul BMJ (40) e confermano la                       nenza urinaria, dolore cronico o neuropatico, di-
“fragilità” in senso lato dell’anziano fratturato di                sturbo d’ansia, sindrome dell’intestino irritabile,
femore e l’elevato rischio di mortalità. La comor-                  sedazione notturna), spesso per periodi prolungati
bilità più frequente è quella cardiovascolare e ciò                 e senza che la prescrizione venga rivalutata.
potrebbe essere legata anche alla segnalata asso-                   Non è da trascurare secondo noi il fatto che il pa-
ciazione tra patologia cardiovascolare, osteoporo-                  ziente che si frattura il femore non infrequentemente
si ed aumentato rischio di frattura di femore in par-               assume per più di 2 volte alla settimana farmaci
ticolare (41), probabilmente legata ad un back-                     analgesici-antiinfiammatori non steroidei (FANS):
ground genetico o patogenetico comune.                              vi sono studi recenti che mostrano un aumento del
Merito di questo studio è stato quello di poter in-                 rischio di caduta in seguito all’uso di FANS (42) od
crociare la segnalazione di un’eventuale comorbi-                   in pazienti con dolore cronico (45). Pochi reports ad
lità, esposta al rischio di sottostima, con l’effettivo             esempio hanno sino a poco tempo fa analizzato il
uso di particolari categorie di farmaci, dal quale si               dolore cronico come un fattore di rischio di caduta
possono ricavare informazioni più accurate e più                    negli anziani. Il dolore contribuisce al declino fun-
specifiche. Innanzitutto si noti come solo il 16% dei               zionale e alla debolezza muscolare ed è associato
pazienti non assumesse altri farmaci e, d’altra par-                con limitazioni della mobilità che possono predi-
te, come il 40% circa ne assumesse almeno 4.                        sporre a cadute. In aggiunta, i deficit neurocogniti-
Frequentemente trattasi di anti-ipertensivi. Recen-                 vi osservati in anziani soliti a cadere non sono dis-
temente è stato riportato un significativo aumento                  simili dai leggeri deficit cognitivi osservati in an-
del rischio di caduta con l’uso di anti-ipertensivi                 ziani con mal di schiena cronico, supportando la
(OR 1,24; IC 1,01-1,50) e di diuretici (1,07; IC                    possibilità che un dolore neuropatico contribuisca
1,01-1,14), ma non di Beta-bloccanti (42). Dei diu-                 alle cadute. Data l’elevata prevalenza del dolore
retici è noto da tempo l’effetto osteopenizzante di                 cronico in età senile, anche in considerazione del
quelli dell’ansa ed al contrario l’effetto protettivo               suo frequente sottotrattamento, è ragionevole sup-
di quelli tiazidici in termini di massa ossea.                      porre che possa essere un importante fattore con-
Frequente è risultato l’uso degli inibitori di pom-                 tribuente alle cadute degli anziani.
pa, ai quali è stato recentemente attribuito un au-                 Il nostro studio conferma che la frattura di femore
mento del rischio di fratture di femore (43), pro-                  è quasi sempre associata alla caduta, sottolinean-
babilmente per la possibile induzione di malassor-                  do l’importanza di una prevenzione in tal senso al
bimento intestinale di calcio, anche se il problema                 fine di ridurre l’incidenza di questo tipo di frattu-
sembra attenuarsi con l’uso cronico.                                ra osteoporotica. Rilevante è la nostra osservazio-
Considerato il rischio di caduta associato all’uso di               ne che 1 paziente su 3 era già caduto almeno una
ansiolitici/ipnotici e/o di antidepressivi, conferma-               volta nell’ultimo anno e ciò, pur rappresentando il
280                                                     M. Rossini et al.



maggiore fattore predittivo di caduta (27) e di frat-              disponibile una valutazione densitometrica, con-
tura (46), è evidentemente troppo poco considera-                  fermano i dati della letteratura che gran parte dei
to attualmente dai familiari e dai medici curanti.                 fratturati di femore sono “solo” osteopenici (47) e
Degno di nota è secondo noi il fatto che più di una                con valori di densità minerale ossea in gran parte
frattura su 10 si verifica di notte e più frequente-               nella media per l’età.
mente in camera da letto, a dimostrazione del pos-                 Ciò ribadisce il concetto che le cause delle frattu-
sibile ruolo di disturbi, in parte iatrogeni, associa-             re di femore nell’anziano sono molteplici, non so-
ti all’alzarsi dal letto o semplicemente ad un’in-                 lo legate ad una condizione osteoporotica e che di
sufficiente illuminazione, lamentata dai nostri pa-                conseguenza le misure preventive, per essere effi-
zienti in più del 10% dei casi.                                    caci, vanno prese su vari fronti.
Il contributo di un oggetto è frequente, essendo sta-              La nostra valutazione dello stato vitaminico D for-
to riportato da più di 1 paziente su 3 e si conferma               nisce importanti osservazioni sia sulla prevalenza
anche nel nostro studio l’insidia maggiore rappre-                 del problema dell’ipovitaminosi D, con le note con-
sentata dai tappeti. Inoltre una pavimentazione                    seguenze negative sia scheletriche che muscolari,
sconnessa giustifica una caduta con frattura di fe-                sia sulle strategie di prevenzione messe in atto si-
more in più del 10% dei casi.                                      no ad ora. Il nostro studio evidenzia che general-
La valutazione nutrizionale dei nostri pazienti ha ri-             mente nelle città venete, esclusa Verona, solo il
velato una frequente condizione di rischio per mal-                12% degli anziani è sottoposto a supplementazio-
nutrizione, cui può conseguire un aumentato ri-                    ne con vitamina D e ciò si traduce i livelli sierici
schio sia di osteoporosi che di sarcopenia e quindi                medi di 25OHD assolutamente insufficienti. Va
di caduta. In particolare un introito di calcio infe-              meglio nel territorio di Verona nel quale, grazie
riore a 800 mg/die, assolutamente inadeguato ad as-                all’intervento preventivo intrapreso da alcuni anni
sicurare un bilancio positivo del calcio e condizio-               con un bolo di vitamina D nei mesi invernali (37),
ne predisponente una condizione di deleterio iper-                 la percentuale di pazienti con deficit o insufficien-
paratiroidismo secondario, è stato documentato in                  za nei livelli sierici di 25OHD risulta inferiore e tut-
4 pazienti su 5. Un programma di educazione ali-                   tavia ancora troppo elevata. Recentemente è stato
mentare appare tra i provvedimenti più urgenti da                  riportato che lo stato vitaminico D condiziona an-
intraprendersi negli anziani.                                      che il recupero funzionale nel periodo post-frattu-
Tra i fattori di rischio anamnestici per osteoporo-                ra di femore (48). Tutto ciò indica l’opportunità di
si, per cadute e per fratture il ruolo del fumo e del-             potenziare e diffondere l’intervento preventivo di
la familiarità per fratture di femore sembra margi-                comunità con la supplementazione di vitamina D
nale, mentre 1 paziente su 3 aveva una storia di                   negli anziani e di ricorrere eventualmente ad un ul-
pregressa frattura da fragilità che avrebbe dovuto                 teriore supplementazione nei fratturati di femore.
indurre approfondimenti diagnostici ed eventual-                   In conclusione nei fratturati di femore in età seni-
mente provvedimenti terapeutici. In realtà solo il                 le sono frequenti condizioni di disabilità pre-frat-
18% dei pazienti che sono andati incontro ad una                   tura, comorbilità con relativi pluri-trattamenti far-
frattura di femore era stato sottoposto ad uno scree-              macologici, molteplici fattori di rischio individua-
ning densitometrico e solo il 17% risultava in trat-               li ed ambientali per cadute, molti dei quali modifi-
tamento con farmaci specifici per l’osteoporosi.                   cabili, ed un inadeguato introito di calcio e vita-
Un T score medio al collo femorale di -2,4 ed uno                  mina D. Sono urgenti e possibili interventi pre-
Z score medio pari a -0,4, nei pazienti nei quali era              ventivi di comunità e personalizzati.


  RIASSUNTO
  Obiettivo di questo studio osservazionale è stato valutare la prevalenza di fattori di rischio ambientali ed individuali
  per fratture di femore nell’anziano. Sono stati indagati 704 pazienti. I risultati evidenziano condizioni pre-frattura fre-
  quenti di disabilità, di comorbilità e di rischio di caduta in gran parte modificabili, e un inadeguato introito di calcio e
  vitamina D. Emerge in particolare la necessità di interventi atti a identificare i soggetti a rischio di frattura, a ridurre
  le cause ambientali di caduta domiciliare, a promuovere l’attività fisica, a migliorare l’educazione alimentare e a cor-
  reggere la carenza di vitamina D.

  Parole chiave - Frattura di femore, osteoporosi, disabilità, cadute, vitamina D, calcio.
  Key words - Hip fracture, osteoporosis, disability, falls, vitamin D, calcium.
Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane                              281



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Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane.

  • 1. Reumatismo, 2010; 62(4):273-282 LAVORO ORIGINALE Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane Risk factors for hip fracture in elderly persons M. Rossini¹, A. Mattarei¹, V. Braga¹, O. Viapiana¹, C. Zambarda¹, C. Benini¹, S. Pancheri¹, M.C. Spanevello², R. Lovato², S. Sella³, S. Giannini³, P. Olivi4, F. Lavini4, G.M. Giulini5, E. Fracassi¹, D. Gatti¹, S. Adami¹ ¹Centro Regione Veneto Specializzato per l’Osteoporosi, U.O. Reumatologia, Azienda Ospedaliera, Universitaria Integrata di Verona; ²Unità Osteoarticolare e Riabilitativa, Casa di Cura Villa Berica, Vicenza; ³Centro Regione Veneto Specializzato per l’Osteoporosi, Clinica Medica 1, Azienda Ospedaliera, Università di Padova; 4 U.O. Ortopedia e Traumatologia, Azienda Ospedaliera, Universitaria Integrata di Verona; 5 U.O. Ortopedia e Traumatologia, Azienda ULSS20 di Verona SUMMARY Objective: The aim of this observational study, promoted by the Health Authorities of the Regione Veneto (Italy), is to as- sess the prevalence of the most relevant environmental and individual risk factors in subjects with a recent hip fracture. Methods: Patients aged more than 60 years of both genders with a recent hip fracture not associated with malignancies, were administered questionnaires on dietary habits, sun exposure, and disability score. A complete family, pharmacolog- ical and pathology history was collected together with information on previous falls, details of the fracture index, and an- thropometric data. In all subjects, blood was taken for the measurement of serum 25 hydroxy-vitamin D (25OHD). Results: The study included 704 patients (573 women and 131 men). Mean age was 81±8 years (range 60-102). Severe pre-fracture disability was a common feature (58%) associated with multiple co-morbidities (84%), more frequently car- dio-vascular and neurological diseases, and specific medications. In a large proportion (86%) of the patients, environ- mental or individual risk factors for falling were found. Vitamin D insufficiency (serum 25OHD levels <75 nmol/l) was quite common (70%), particularly in the regional Health Districts were strategies for preventing vitamin D deficiency were not implemented (91%). Only a small proportion (17%) of the study population had been evaluated and treated for osteo- porosis. Conclusions: In senile patients with a recent hip fracture, pre-existing disability, multiple co-morbidities, high risk of falling and inadequate intake of calcium and vitamin D is relatively common. Community and case-finding interventions aimed at selecting subjects at high risk of osteoporosis, preventing vitamin D and dietary calcium deficiency, and increasing aware- ness on the environmental risks of falling are highly warranted. Reumatismo, 2010; 62(4):273-282 INTRODUZIONE ca 80.000 ricoveri per fratture di femore, il 66% dei quali riguardava donne di età superiore ai 75 anni, È noto che il problema delle fratture femorali ne- gli anziani ha un peso rilevante, sia come nu- mero di persone colpite che in termini di costi so- in gran parte osteoporotiche (3); nel 2005 questi ri- coveri sono risultati più di 94.000 (4). Si stima che per affrontare il problema delle fratture di femore ciali (1), ed è destinato prevedibilmente a peggio- degli anziani il Servizio Sanitario Nazionale so- rare nel corso degli anni per il progressivo invec- stenga annualmente una spesa di oltre 1 miliardo chiamento della popolazione (2). In Italia nel 2002 di euro, superiore a quella per infarto miocardio si erano verificati negli ultrasessantacinquenni cir- (IMA) (5). È noto anche che la frattura di femore, specie nel- Indirizzo per la corrispondenza: la popolazione anziana, è causa non trascurabile di Dott. Maurizio Rossini mortalità, di disabilità e di istituzionalizzazione (6- Unità di Reumatologia 11). Circa il 5% dei pazienti muore per compli- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona Ple Stefani, 1 - 37126 Verona canze in fase acuta ed il 15-25% entro un anno (1). E-mail: maurizio.rossini@univr.it La disabilità deambulatoria è permanente nel 20%
  • 2. 274 M. Rossini et al. dei casi e solo il 30-40% riacquista autonomia com- schio aumentato di debolezza muscolare e di sar- patibile con le precedenti attività della vita quoti- copenia (31-34), a loro volta concause di cadute, e diana (1). viceversa è noto che la somministrazione di vita- Le cause delle fratture femorali nell’anziano sono mina D può associarsi ad una riduzione dei distur- essenzialmente due: l’osteoporosi e le cadute. Stu- bi dell’equilibrio e del rischio di cadute (35, 36). di cross-sectional (12-14) e prospettici (15, 16), Oltre a questi fattori di rischio individuali, l’inci- utilizzanti la metodica densitometrica, hanno mo- denza di cadute e quindi di fratture, in particolare strato una densità minerale femorale significativa- di femore, è condizionata anche da fattori ambien- mente inferiore nei soggetti affetti da fratture di fe- tali, quali ad esempio la presenza in casa di osta- more ed il raddoppio del rischio di frattura per ogni coli o l’insufficienza di punti di appoggio o di il- diminuzione del 10% della massa ossea. Secondo luminazione (20, 26). alcuni tuttavia la capacità della densitometria ossea Forse il limitato successo degli interventi di pre- di predire il rischio di frattura di femore è sovra- venzione delle cadute sino ad ora intrapresi può stimata, tenuto conto dell’importanza di altri fatto- essere giustificato dal fatto che non sono ancora ri quali l’età ed altre condizioni di rischio indipen- ben note alcune cause di caduta o la loro effettiva denti (17). Fattori scheletrici indipendenti dalla prevalenza. In particolare è evidente che il rischio densità minerale ossea e semplici fattori di rischio e le conseguenze di una caduta dipendono da mol- clinici possono condizionare il rischio di frattura ti fattori e che la conoscenza della reale prevalen- tanto quanto la densità minerale ossea o modifica- za di questi ultimi nella nostra popolazione anzia- re il valore predittivo di quest’ultima (18). Alcuni na è essenziale per intraprendere strategie mirate di di questi aumentano il rischio di frattura sia diret- prevenzione. tamente che indirettamente, cioè mediante la ridu- Obiettivo di questo studio è stato pertanto valuta- zione della densità minerale ossea; altri esprimono re la prevalenza dei fattori di rischio ambientali ed un aumentato rischio di caduta e quindi di frattu- individuali per fratture di femore nell’anziano. ra. Infatti, diversamente dalle fratture vertebrali, quelle di femore sono quasi sempre riconducibili ad un trauma ed in particolare ad una caduta (19), CASISTICA E METODI più frequente e con determinate caratteristiche nell’anziano (20). Le cause di questa maggior pro- Trattasi di uno studio osservazionale, approvato dal pensione a cadere possono essere legate a patolo- Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera Univer- gie concomitanti, quali disturbi neurologici, visivi, sitaria Integrata di Verona, che fa parte di un Pro- cardiovascolari o muscolari o a trattamenti farma- getto specifico di prevenzione delle fratture nell’an- cologici (es. ipotensivi, benzodiazepine) (21-26). ziano, denominato RIFRAT (Rischio di FRATtura Recentemente, utilizzando i dati relativi a 66.134 di femore e di RIFRATtura), deliberato dalla Re- donne in postmenopausa e viventi in comunità ar- gione Veneto (DGRV n. 2897). I criteri di inclu- ruolate nel National Osteoporosis Risk Assessment sione erano i seguenti: pazienti di età superiore ai (NORA) study (27), sono stati identificati 18 fat- 60 anni, di entrambi i sessi, residenti nella Regio- tori di rischio indipendenti per caduta, la cui even- ne Veneto, ricoverati per una prima frattura di fe- tuale combinazione peggiorava ulteriormente il ri- more, non dovuta a trauma efficiente (es. inciden- schio. Il più forte predittore del rischio di caduta era te automobilistico, caduta dall’alto da più di 2 me- una caduta anamnestica (OR=2,7). Tra gli altri fat- tri, ecc.) o a patologia neoplastica, in un ospedale tori di rischio vi erano l’età, il livello educaziona- veneto. Criteri di esclusione erano l’incapacità o ri- le, l’ipoacusia, il diabete, il body mass index su- fiuto a fornire il consenso informato ed una prece- periore a 30, storia familiare o personale di frattu- dente frattura di femore. re, ipotiroidismo, perdita di peso, debolezza mu- I pazienti sono stati sottoposti ad anamnesi fami- scolare, disturbi d’equilibrio, la necessità di assi- liare, patologica e farmacologica e a sono stati sot- stenza al cammino, difetti visivi, artrosi o artriti, di- toposti da operatori sanitari addestrati a questiona- sabilità nello svolgimento delle comuni attività ri validati per valutare le abitudini alimentari (Mi- quotidiane, depressione, deterioramento cognitivo ni Nutritional Assessment, MNA; questionario e paura di cadere. semplificato per l’introito di calcio), il grado di di- Anche una condizione di ipovitaminosi D, tuttora sabilità (mobility activities of daily living, Mobili- particolarmente frequente nella popolazione an- ty ADL; Health Assessment Questionnaire, HAQ), ziana italiana (28-30), è stata correlata ad un ri- lo stato cognitivo (Short Portable Mental Status
  • 3. Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane 275 Questionnaire, SPMSQ) ed il grado di esposizione Tabella I - Principali caratteristiche antropometriche. solare giornaliera. Sono inoltre state registrate le a) pazienti femmine circostanze della caduta, gli eventuali fattori am- Minimo Massimo Media Deviazione bientali che vi hanno contribuito ed i fattori di ri- standard schio per osteoporosi. Sono infine stati raccolti i da- ti anagrafici, antropometrici e l’esito delle indagi- Età 60 102 81 8 ni densitometriche e del dosaggio sierico della Età menopausa 25 60 49 5 25idrossivitaminaD (25OHD). Peso (kg) 30 110 61 12 Altezza (cm) 140 181 161 7 Analisi statistica BMI (kg/m2) 13,3 38,1 23,6 4,2 L’analisi statistica è stata innanzitutto di tipo de- b) pazienti maschi scrittivo, finalizzata alla valutazione delle preva- Minimo Massimo Media Deviazione lenze delle caratteristiche cliniche del paziente che standard si frattura, delle modalità dell’evento fratturativo e Età 60 96 80 8 di alcuni fattori ambientali. L’eventuale significa- Peso (kg) 39 96 70 12 tività delle differenze tra sottogruppi è stata testa- Altezza (cm) 152 193 171 7 ta con t student (p<0,05) per le variabili continue BMI (kg/m2) 14,3 32,1 24,0 3,6 o con chi quadrato per quelle categoriche. Il soft- ware statistico utilizzato è l’SPSS. anni (range 60-102). Nella tabella I sono riportate le principali caratteristiche antropometriche, di- RISULTATI stinte per sesso. La maggior parte dei pazienti reclutati (N=563) de- Tra il marzo 2009 ed il marzo 2010 sono stati re- rivava da ricoveri avvenuti presso i maggiori ospe- clutati 704 pazienti (573 donne e 131 maschi), su dali di Verona; 64 sono stati reclutati in ospedali un totale di 848 pazienti ultrasessantenni consecu- della provincia di Vicenza e 77 in altre città della tivamente ricoverati per frattura di femore presso Regione Veneto. alcuni ospedali della Regione Veneto; gran parte Prima della frattura il 39% dei pazienti stava in dei pazienti non reclutati (età media 82±8 anni) piedi meno di 4 h al giorno; il 78% camminava al presentava gravi deficit cognitivi. massimo 1 h; il 60% percorreva al massimo 1 km L’età media dei pazienti indagati è risultata di 81±8 al giorno; il 28% dei pazienti necessitava dell’uso Figura 1 - Disabilità pre-frattura. Difficoltà ad alzarsi dalla sedia Necessità di assistenza al cammino In piedi meno di 4 ore al giorno HAQ >1,25 Score mobility ADL >8 Cammino <= 1 km al giorno Cammino <= 1 h al giorno 0 20 40 60 80 100 %
  • 4. 276 M. Rossini et al. Figura 2 - Le comorbilità. Ictus BPCO Malattie endocrine Malattie gastroenteriche Ipoacusia Patologie reumatiche Diabete Deficit cognitivo Cardiopatia ischemica e/o scompenso cardiaco Riduzione capacità visiva Ipertensione 0 20 40 60 80 100 % delle mani per alzarsi da una sedia ed il 29% dei patologie reumatiche (16%) ed ipoacusia (15%) pazienti aveva già bisogno di qualche forma di as- (Fig. 2). Il 38% riferiva una significativa compro- sistenza al cammino. Il mobility ADL score è ri- missione della capacità visiva anche con l’uso de- sultato superiore a 8 nel 58% dei pazienti. L’indi- gli occhiali (Fig. 2). Il 25% dei pazienti intervista- ce di disabilità funzionale HAQ è risultato supe- bili (circa l’85% dei fratturati) presentava un di- riore a 1,25 nel 38% dei casi (Fig. 1). screto o severo deficit cognitivo allo Short Porta- Tra le più frequenti comorbilità si segnalano iper- ble Mental Status Questionnaire (Fig. 2). tensione arteriosa (66%), cardiopatia ischemica o I trattamenti farmacologici in corso per patologie scompenso cardiaco (28%), diabete mellito (17%), concomitanti erano frequenti (solo il 16% risultava Figura 3 - Uso di farmaci per classi Analgesici/ antinfiammatori terapeutiche. Antidiabetici orali Anticoagulanti Antidepressivi Statine Antiaritmici Beta-bloccanti Diuretici tiazidici PPI Diuretici dell'ansa Ansiolitici/ipnotici Antiaggreganti piastrinici Altri antipertensivi 0 10 20 30 40 50 60 %
  • 5. Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane 277 Figura 4 - Caratteris- % tiche delle cadute. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Da ortostasi Causate Nelle ore Precedenti In casa In stanza In cucina da oggetti notturne cadute da letto non assumere alcun farmaco) e molteplici (il 40% pa o anti-H2 (20%), antiaritmici (15%), statine ne assumeva almeno 4) (Fig. 3): tra questi in parti- (11%), antidepressivi (11%), antidiabetici orali colare diuretici dell’ansa (20%), tiazidici (20%), (9%) ed analgesici-antinfiammatori (8%). beta-bloccanti (15%), od altri antipertensivi (54%), Nel 98% dei casi la frattura di femore si era veri- antiaggreganti piastrinici (29%) o anticoagulanti ficata in seguito ad una caduta, verificatasi nel (11%), ansiolitici o ipnotici (21%), inibitori di pom- 12% dei casi in ore notturne. Nel 69% dei casi la Figura 5 - Fattori di rischio 100 per osteoporosi. 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 e o e a ttà na e le e ,5 r m di on i i /d na ttu /d ci er 18 g/ Fu he r in io fra Ve at tre m I< m z lic m tri 00 al BM sa a 0 co à nu <1 /l n <3 es ri t al ol i ilia /l o gr e nm ità o ol at ar ci e m nm st un Pr ol al 5 Fa .s <7 o C >3 5 tiv p <7 )D Es at C H )D (O H (O 25 25
  • 6. 278 M. Rossini et al. caduta si era verificata in casa, prevalentemente in Il 18% dei pazienti era stato sottoposto ad almeno camera da letto (28%) o in cucina (21%); nel 79% un’indagine densitometrica nei 5 anni precedenti dei casi si trattava di una caduta dalla posizione or- (T score collo femorale medio =-2,4±0,8; Z score tostatica, con il contributo di un oggetto nel 37% =-0,4±0,9; Tab. II) ed il 17% dei pazienti risultava dei casi (Fig. 4), in particolare di tappeti (8%), od in trattamento con farmaci specifici per l’osteopo- in seguito a dichiarate irregolarità del percorso rosi al momento della frattura. (11%) od a scarsa illuminazione (12%). Il 35% ri- feriva di essere già caduto almeno una volta nell’ultimo anno. DISCUSSIONE Nell’ambito della specifica ricerca dei fattori di ri- schio per osteoporosi (Fig. 5), la valutazione nu- Questi risultati, basati su una delle maggiori casi- trizionale (MNA) ha rivelato un cattivo stato nu- stiche pubblicate per studi analoghi, forniscono una trizionale nel 15% dei pazienti ed una condizione chiara fotografia delle caratteristiche del fratturato di rischio per malnutrizione in un altro 30%. Il 10% di femore in età senile, delle modalità con cui av- dei pazienti aveva un body mass index (BMI) in- vengono e del contesto ambientale nelle quali si ve- dicativo di magrezza. Nel 79% dei casi l’introito di rificano. calcio non era superiore a 800 mg/die. Nel 7% dei Innanzitutto si noti l’età media avanzata nella qua- casi c’era fumo attivo, il 13% era ex-fumatore e so- le si verificano le fratture di femore: a conferma dei lo il 4% ha dichiarato di assumere 3 o più unità al- dati già disponibili in letteratura trattasi di un’età cooliche al giorno. Nel 7% dei casi c’era familia- nella quale sicuramente svolgono un particolare rità anamnestica per frattura di femore e il 32% dei ruolo altri fattori di rischio extrascheletrici e ben di- pazienti risultava essere già andato incontro ad una stante da quella della recente postmenopausa nel- pregressa frattura clinica da fragilità. la quale spesso si concentrano lo screening densi- Nel 42% dei pazienti l’esposizione solare giorna- tometrico e gli approcci terapeutici. liera era inferiore mediamente ai 10 min. La per- È noto che il paziente in soprappeso (35% dei no- centuale di pazienti in trattamento con supplemen- stri pazienti) è ad aumentato rischio di caduta, ma ti di vitamina D variava dal 12% nei pazienti resi- quello in sottopeso (10%) ha più probabilità di su- denti in città venete nelle quali non era stato intra- bire una frattura di femore in seguito ad una cadu- preso un intervento preventivo di comunità con ta, probabilmente a causa della mancata protezio- supplementi di vitamina D, al 47% dei residenti a ne del pannicolo adiposo. Verona, nella quale da alcuni anni viene proposta I risultati relativi alla disabilità ci mostrano un qua- la supplementazione di vitamina D a tutti gli an- dro fortemente compromesso già prima della frat- ziani nei mesi invernali (37). Le concentrazioni sie- tura di femore, con un’evidente insufficienza già riche medie di 25OHD nei pazienti che non risul- pre-frattura della stazione eretta e della deambula- tavano in trattamento con vitamina D erano pari a zione e con una significativa alterazione delle atti- 28±21 nmol/l. Mediamente sono risultate signifi- vità motorie quotidiane in più del 50% dei pazien- cativamente maggiori nei pazienti veronesi (69±60 ti. Recentemente è stato riportato che anche una di- nmol/l) rispetto a quelli non residenti a Verona sabilità lieve, subclinica, è un fattore di rischio per (42±28 nmol/l); la percentuale dei pazienti con un caduta (39). Questi parametri, com’è noto, sono significativo deficit di vitamina D (25OHD<50 destinati a peggiorare drammaticamente nel post- nmol/l) era del 45% e del 58%, rispettivamente; le frattura, con esiti spesso irreversibili in termini di percentuali salgono all’68% ed al 91%, rispettiva- disabilità. mente, se viene considerata la soglia recentemen- In questo studio si documenta inoltre la frequente te raccomandata pari a 75 nmol/l (38). coesistenza di un deficit visivo (lamentato da più Tabella II - Risultati della valutazione densitometrica. N Minimo Massimo Media Deviazione standard T SCORE NECK 41 -4,5 -0,7 -2,4 0,8 Z SCORE NECK 32 -2,7 1,3 -0,4 0,9 T SCORE TOTAL HIP 41 -4,2 0,3 -2,2 1,0 Z SCORE TOTAL HIP 32 -2,6 2,2 -0,3 1,0
  • 7. Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane 279 di un paziente su 3) o dell’ipoacusia (1 paziente su to anche di recente (42, 44), è rilevante la nostra os- 7), che possono rendere più probabile una caduta servazione che tali farmaci sono assunti da più di e quindi una frattura. un paziente anziano su tre che va incontro a frattu- Frequente appare inoltre la concomitanza di un si- ra di femore. Sedazione, insonnia o deterioramen- gnificativo deficit cognitivo (1 paziente su 4), con- to del sonno, nicturia, scadimento dei riflessi po- siderato anche il bias intrinseco a questo studio le- sturali e incremento dei tempi di reazione, ipoten- gato al fatto che la metodologia richiedeva un mi- sione ortostatica, alterazioni dell’equilibrio, distur- nimo di collaborazione cosciente del paziente (cir- bi del ritmo e della conduzione cardiaca e disordi- ca il 15% dei pazienti non è risultato intervistabi- ni della mobilità sono stati tutti postulati essere fat- le per gravissimo scadimento delle funzioni co- tori contribuenti alle cadute nei pazienti che assu- gnitive). Inoltre va considerato che un deficit co- mono antidepressivi. Anche la sonnolenza diurna è gnitivo, anche parziale, può chiaramente condizio- un significativo fattore di rischio per cadute, sia nel- nare in maniera significativa la collaborazione del la depressione non trattata che nella depressione paziente per ulteriori indagini diagnostiche e l’ade- trattata con antidepressivi (44); è vero anche che renza ad un eventuale trattamento farmacologico. l’aumento del rischio di caduta con l’uso di un an- La comorbilità è un’altra delle caratteristiche del tidepressivo è sovrapponibile a quello riscontrato in paziente fratturato di femore: almeno una patolo- pazienti con depressione non trattata (44). gia concomitante era segnalata nel 90% circa dei Si consideri anche che gli antidepressivi sono co- pazienti e più del 50% ne presentava almeno due. munemente prescritti a persone anziane anche per Questi risultati sono in linea con quelli recente- altre indicazioni oltre alla depressione (inconti- mente pubblicati sul BMJ (40) e confermano la nenza urinaria, dolore cronico o neuropatico, di- “fragilità” in senso lato dell’anziano fratturato di sturbo d’ansia, sindrome dell’intestino irritabile, femore e l’elevato rischio di mortalità. La comor- sedazione notturna), spesso per periodi prolungati bilità più frequente è quella cardiovascolare e ciò e senza che la prescrizione venga rivalutata. potrebbe essere legata anche alla segnalata asso- Non è da trascurare secondo noi il fatto che il pa- ciazione tra patologia cardiovascolare, osteoporo- ziente che si frattura il femore non infrequentemente si ed aumentato rischio di frattura di femore in par- assume per più di 2 volte alla settimana farmaci ticolare (41), probabilmente legata ad un back- analgesici-antiinfiammatori non steroidei (FANS): ground genetico o patogenetico comune. vi sono studi recenti che mostrano un aumento del Merito di questo studio è stato quello di poter in- rischio di caduta in seguito all’uso di FANS (42) od crociare la segnalazione di un’eventuale comorbi- in pazienti con dolore cronico (45). Pochi reports ad lità, esposta al rischio di sottostima, con l’effettivo esempio hanno sino a poco tempo fa analizzato il uso di particolari categorie di farmaci, dal quale si dolore cronico come un fattore di rischio di caduta possono ricavare informazioni più accurate e più negli anziani. Il dolore contribuisce al declino fun- specifiche. Innanzitutto si noti come solo il 16% dei zionale e alla debolezza muscolare ed è associato pazienti non assumesse altri farmaci e, d’altra par- con limitazioni della mobilità che possono predi- te, come il 40% circa ne assumesse almeno 4. sporre a cadute. In aggiunta, i deficit neurocogniti- Frequentemente trattasi di anti-ipertensivi. Recen- vi osservati in anziani soliti a cadere non sono dis- temente è stato riportato un significativo aumento simili dai leggeri deficit cognitivi osservati in an- del rischio di caduta con l’uso di anti-ipertensivi ziani con mal di schiena cronico, supportando la (OR 1,24; IC 1,01-1,50) e di diuretici (1,07; IC possibilità che un dolore neuropatico contribuisca 1,01-1,14), ma non di Beta-bloccanti (42). Dei diu- alle cadute. Data l’elevata prevalenza del dolore retici è noto da tempo l’effetto osteopenizzante di cronico in età senile, anche in considerazione del quelli dell’ansa ed al contrario l’effetto protettivo suo frequente sottotrattamento, è ragionevole sup- di quelli tiazidici in termini di massa ossea. porre che possa essere un importante fattore con- Frequente è risultato l’uso degli inibitori di pom- tribuente alle cadute degli anziani. pa, ai quali è stato recentemente attribuito un au- Il nostro studio conferma che la frattura di femore mento del rischio di fratture di femore (43), pro- è quasi sempre associata alla caduta, sottolinean- babilmente per la possibile induzione di malassor- do l’importanza di una prevenzione in tal senso al bimento intestinale di calcio, anche se il problema fine di ridurre l’incidenza di questo tipo di frattu- sembra attenuarsi con l’uso cronico. ra osteoporotica. Rilevante è la nostra osservazio- Considerato il rischio di caduta associato all’uso di ne che 1 paziente su 3 era già caduto almeno una ansiolitici/ipnotici e/o di antidepressivi, conferma- volta nell’ultimo anno e ciò, pur rappresentando il
  • 8. 280 M. Rossini et al. maggiore fattore predittivo di caduta (27) e di frat- disponibile una valutazione densitometrica, con- tura (46), è evidentemente troppo poco considera- fermano i dati della letteratura che gran parte dei to attualmente dai familiari e dai medici curanti. fratturati di femore sono “solo” osteopenici (47) e Degno di nota è secondo noi il fatto che più di una con valori di densità minerale ossea in gran parte frattura su 10 si verifica di notte e più frequente- nella media per l’età. mente in camera da letto, a dimostrazione del pos- Ciò ribadisce il concetto che le cause delle frattu- sibile ruolo di disturbi, in parte iatrogeni, associa- re di femore nell’anziano sono molteplici, non so- ti all’alzarsi dal letto o semplicemente ad un’in- lo legate ad una condizione osteoporotica e che di sufficiente illuminazione, lamentata dai nostri pa- conseguenza le misure preventive, per essere effi- zienti in più del 10% dei casi. caci, vanno prese su vari fronti. Il contributo di un oggetto è frequente, essendo sta- La nostra valutazione dello stato vitaminico D for- to riportato da più di 1 paziente su 3 e si conferma nisce importanti osservazioni sia sulla prevalenza anche nel nostro studio l’insidia maggiore rappre- del problema dell’ipovitaminosi D, con le note con- sentata dai tappeti. Inoltre una pavimentazione seguenze negative sia scheletriche che muscolari, sconnessa giustifica una caduta con frattura di fe- sia sulle strategie di prevenzione messe in atto si- more in più del 10% dei casi. no ad ora. Il nostro studio evidenzia che general- La valutazione nutrizionale dei nostri pazienti ha ri- mente nelle città venete, esclusa Verona, solo il velato una frequente condizione di rischio per mal- 12% degli anziani è sottoposto a supplementazio- nutrizione, cui può conseguire un aumentato ri- ne con vitamina D e ciò si traduce i livelli sierici schio sia di osteoporosi che di sarcopenia e quindi medi di 25OHD assolutamente insufficienti. Va di caduta. In particolare un introito di calcio infe- meglio nel territorio di Verona nel quale, grazie riore a 800 mg/die, assolutamente inadeguato ad as- all’intervento preventivo intrapreso da alcuni anni sicurare un bilancio positivo del calcio e condizio- con un bolo di vitamina D nei mesi invernali (37), ne predisponente una condizione di deleterio iper- la percentuale di pazienti con deficit o insufficien- paratiroidismo secondario, è stato documentato in za nei livelli sierici di 25OHD risulta inferiore e tut- 4 pazienti su 5. Un programma di educazione ali- tavia ancora troppo elevata. Recentemente è stato mentare appare tra i provvedimenti più urgenti da riportato che lo stato vitaminico D condiziona an- intraprendersi negli anziani. che il recupero funzionale nel periodo post-frattu- Tra i fattori di rischio anamnestici per osteoporo- ra di femore (48). Tutto ciò indica l’opportunità di si, per cadute e per fratture il ruolo del fumo e del- potenziare e diffondere l’intervento preventivo di la familiarità per fratture di femore sembra margi- comunità con la supplementazione di vitamina D nale, mentre 1 paziente su 3 aveva una storia di negli anziani e di ricorrere eventualmente ad un ul- pregressa frattura da fragilità che avrebbe dovuto teriore supplementazione nei fratturati di femore. indurre approfondimenti diagnostici ed eventual- In conclusione nei fratturati di femore in età seni- mente provvedimenti terapeutici. In realtà solo il le sono frequenti condizioni di disabilità pre-frat- 18% dei pazienti che sono andati incontro ad una tura, comorbilità con relativi pluri-trattamenti far- frattura di femore era stato sottoposto ad uno scree- macologici, molteplici fattori di rischio individua- ning densitometrico e solo il 17% risultava in trat- li ed ambientali per cadute, molti dei quali modifi- tamento con farmaci specifici per l’osteoporosi. cabili, ed un inadeguato introito di calcio e vita- Un T score medio al collo femorale di -2,4 ed uno mina D. Sono urgenti e possibili interventi pre- Z score medio pari a -0,4, nei pazienti nei quali era ventivi di comunità e personalizzati. RIASSUNTO Obiettivo di questo studio osservazionale è stato valutare la prevalenza di fattori di rischio ambientali ed individuali per fratture di femore nell’anziano. Sono stati indagati 704 pazienti. I risultati evidenziano condizioni pre-frattura fre- quenti di disabilità, di comorbilità e di rischio di caduta in gran parte modificabili, e un inadeguato introito di calcio e vitamina D. Emerge in particolare la necessità di interventi atti a identificare i soggetti a rischio di frattura, a ridurre le cause ambientali di caduta domiciliare, a promuovere l’attività fisica, a migliorare l’educazione alimentare e a cor- reggere la carenza di vitamina D. Parole chiave - Frattura di femore, osteoporosi, disabilità, cadute, vitamina D, calcio. Key words - Hip fracture, osteoporosis, disability, falls, vitamin D, calcium.
  • 9. Fattori di rischio per frattura di femore in persone anziane 281 BIBLIOGRAFIA 18. Adami S, Bertoldo F, Brandi ML, Cepollaro C, Filip- poni P, Fiore E, et al. Linee guida per la diagnosi, pre- 1. International Osteoporosis Foundation. Osteoporosis in venzione e terapia dell’osteoporosi. Reumatismo 2009; the European Community: a call for action. IOF, 2002. 61: 260-84 2. Johnell O. The socioeconomic burden of fractures: to- 19. Cummings SR, Nevitt MC. A hypothesis: the causes of day and in the 21st century. Am J Med 1997; 103: hip fractures. J Gerontol 1989; 44: M107-11. 20S-25S. 20. Norton R, Campbell J, Lee-Joe T, Robinson E, Butler 3. Rossini M, Piscitelli P, Fitto F, Camboa P, Angeli A, M. Circumstances of falls resulting in hip fractures Guida G, Adami S. Incidenza e costi delle fratture di among older people. JAGS 1997; 45: 1108-12. femore in Italia. Reumatismo 2005; 57: 97-102 21. Cummings SR, Nevitt MC, Browner WS, Stone K, Fox 4. 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