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L’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE

Le nozioni economiche di reddito
Le principali nozioni di reddito elaborate dagli economisti sono tre:
  - Il reddito come prodotto, secondo il quale un’entrata ha natura di reddito
     solo se deriva da una fonte produttiva. Questo concetto è stato sin dalle
     origini accolto dalla nostra legislazione fiscale tassando sia i redditi prodotti
     in modo continuativo sia i redditi variabili ed eventuali e prodotti una
     tantum.
  - Il reddito come entrata che rappresenta non solo il frutto del patrimonio e
     delle attività del soggetto ma tutti gli incrementi patrimoniali.
  - Il reddito come consumo secondo il quale dovrebbe essere tassata solo la
     ricchezza consumata e non il reddito risparmiato e il reddito di capitale.

      Nozione di reddito del testo unico
      Il vigente testo unico delle imposte sui redditi non definisce il reddito.
      Il possesso di redditi e il presupposto sia dell’imposta sul reddito delle
      persone fisiche che sul reddito delle società, ma nel testo unico non vi è una
      definizione generale di reddito ma vi è la definizione dei singoli redditi
      ossia delle singole categorie reddituali.
      Il reddito può essere definito come incremento di patrimonio derivante da
      una fonte produttiva.
      Le categorie reddituali sono:
      Redditi fondiari, redditi di capitale, di lavoro autonomo, di lavoro
      dipendente, d’impresa e redditi diversi.
      Le diverse categorie reddituali non sono soltanto uno strumento
      d’individuazione e classificazione della materia imponibile, ma l’oggetto di
      regimi giuridici diversi.

      Il presupposto dell’imposta
      Secondo l’art. 1 del Testo unico delle imposte sui redditi “il presupposto
      dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso di redditi in
      denaro o in natura rientranti nelle categorie indicati dall’articolo 6.
      Ovviamente il possesso ha diversi significati, ad esempio nei redditi fondiari
      il possesso va riferito all’immobile, mentre nel reddito d’impresa il reddito è
      un dato contabile perciò, il possesso è rappresentato dall’apparato
      produttivo. Vi sono poi i redditi tassabili ovvero qui redditi percepiti è il
      caso dei redditi di capitale, dei redditi di lavoro autonomo, dei redditi
      diversi.
Differenza tra reddito e patrimonio
   Reddito e Patrimonio sono due concetti distinti.
- Il Patrimonio è l’insieme delle situazioni giuridiche soggettive a contenuto
  economico di cui è titolare un soggetto in un dato momento.
- Il Reddito è un fenomeno dinamico risultante dalle variazioni incrementative
  del patrimonio.
   Quindi il Patrimonio indica ciò che si ha, il Reddito ciò che si acquista riferito
   alle entrate o ai proventi che derivano da una fonte produttiva e non
   patrimoniale.

   Proventi acquistati a titolo oneroso e proventi gratuiti
   Di regola sono tassati i proventi acquistati a titolo oneroso e sono esclusi i
   proventi acquistati a tiolo gratuito. Non sono soggetti ad imposta sul reddito
   ne le donazioni ne le eredità.

   Redditi in natura e valore normale
   Vi sono redditi monetari e non monetari, redditi in denaro e redditi in
   natura. I redditi in natura possono essere costituiti da beni o servizi. La
   tassazione dei redditi in natura esige che ad essi si attribuito un valore
   monetario: il cosiddetto valore normale. Il valore normale è dato dal valore
   di mercato. Per valore normale si intende il prezzo e il corrispettivo
   mediamente praticato per i beni e servizi della stessa specie, in condizioni di
   libera concorrenza nel medesimo stadio di commercializzazione. Per
   determinare il valore normale di fa riferimento ai listini e alle tariffe del
   soggetto che ha fornito i beni e i servizi.

   Reddito lordo e reddito netto
   Nel sistema delle imposte sul reddito, il reddito che viene tassato è quello
   netto, ossia al netto dei costi. Costi deducibili sono solo quelli riguardanti la
   produzione del reddito tassato. Non sempre questi costi sono dedotti nel
   loro ammontare effettivo talvolta sono forfettari. Per i redditi di capitale non
   sono ammessi in deduzione i costi di produzione non perché il legislatore
   intende tassarli al lordo ma per il semplice fatto che non vi sono costi.

   Reddito e deprezzamento monetario.
   Il reddito sottoposto a imposta è una grandezza monetaria, il
   deprezzamento della moneta pone il problema se la base imponibile
   dell’imposta debba essere depurata agli incrementi puramente nominali
Periodo d’imposta
Il reddito assume rilievo come reddito di un determinato periodo di tempo
denominato periodo d’imposta.
Per le persone fisiche il periodo d’imposta coincide con l’anno solare;
Per le società con l’esercizio sociale.
Vi possono essere delle interruzioni come la morte della persona fisica o
fusione e trasformazione della società. A ogni periodo d’imposta
corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma.

I redditi del cuis percepiti dagli eredi
Gli eredi possono essere soggetti passivi per un duplice titolo.
Essi subentrano al de cuis quali soggetti passivi dell’imposta dovuta per i
presupposti d’imposta realizzati dal de cuis.
Inoltre per i redditi prodotti dal de cuis che si tassano per cassa, se questi
non ha incassato il provento, la tassazione avviene a carico degli eredi
quando percepiscono queste somme.

I redditi di provenienza illecita
In passato si è discusso molto se i redditi provenienti da attività illecite
fossero tassabili o no per il semplice fatto che il reddito di provenienza
illecita non può essere oggetto del possesso che realizza il presupposto
dell’imposta. Per questo il legislatore ha stabilito che nelle categorie di
reddito soggette ad imposta devono intendersi compresi i proventi derivanti
da fatti atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o
amministrativo, inoltre è previsto che qualora non siano classificabili nelle
categorie di reddito del testo unico delle imposte sui redditi, i redditi illeciti
sono considerati come redditi diversi.

I soggetti passivi
Molto importante in questo caso è la distinzione tra residenti e non residenti
nel territorio dello Stato, in quanto i residenti sono tassati sul complesso dei
loro redditi, ovunque prodotti nel mondo (principio della world wide
taxatium) i non residenti solo per i redditi prodotti in Italia (principio della
soure-based taxatium). Non ha alcun rilevo la cittadinanza infatti la
residenza fiscale è diversa da quella civilistica, ai fini dell’IRPEF si
considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo
d’imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente e hanno
nel territorio dello stato il domicilio o la residenza ai sensi del c.c.
Il sistema di tassazione dei redditi si compone di due imposte, IRPEF ed
IRES (che ha sostituito l’IRPEG) la prima colpisce le persone fisiche l’altra le
persone giuridiche o i soggetti diversi dalle persone fisiche. Dunque tutti i
soggetti titolari di rapporti giuridici a contenuto patrimoniale possono
essere debitori d’imposta.
Redditi dei coniugi e dei figli minori
   A seguito della dichiarazione di incostituzionalità i redditi di ciascun coniuge
   sono tassati separatamente perché in passato quando fu introdotto l’IRPEF i
   redditi della moglie erano imputati al marito che risultava cosi soggetto
   passivo d’imposta sia per i redditi propri che per quelli della moglie.
   Per quando riguarda il trattamento della famiglia vi sono delle norme che
   regolano:
- la comunione legale dei coniugi e il fondo patrimoniale; La legge prevede
  infatti che i relativi redditi si imputano a ciascun coniuge per metà del loro
  ammontare netto.
- e i redditi dei figli minori sono soggetti all’usufrutto legale dei genitori, sono
  imputabili per metà a ciascun genitore.

   Le società commerciali di persone
   I caratteri delle società di persone sono: responsabilità illimitata dei soci; il
   problema di amministrare la società è una normale prerogativa della qualità
   di socio; lo status di socio non è trasferibile senza il consenso degli altri soci.
   Al contrario nelle società di capitali i soci hanno una responsabilità limitata
   per i debiti della società; il potere di amministrare è disgiunto dalla qualità
   di socio; la qualità di socio è liberamente trasferibile.
   Le società di persone non sono soggetti passivi d’imposta, perché i loro
   redditi sono imputati ai soci, in applicazione del principio di trasparenza,
   per cui i redditi della società sono trattati fisicamente come se la società
   fosse uno schermo trasparente, come se la società non fosse un soggetto
   autonomo. Quindi i risultati della società sono considerati redditi dei soci; i
   redditi dei soci non sono redditi di capitale, ma redditi di partecipazione.
   I redditi delle società di persone sono disciplinati sotto l’etichetta di redditi
   prodotti in forma associata. Per tali redditi la disciplina è la seguente:
   a) la società non è un soggetto passivo dell’imposta quindi i redditi della
       società sono ai fini fiscali redditi dei soci.
   b) Dal punto di vista temporale il reddito è imputato al socio nello stesso
       periodo d’imposta in cui è prodotto dalla società
   c) Le perdite della società sono ripartite tra i soci alla stessa maniera degli
       utili.
   d) Le ritenute operate sui redditi della società sono scorporate dall’iposta
       dovuta dai soci.
Le società semplici
    Il principio di trasparenza vale anche per le società semplici, che si
    differenziano dalle altre società di persone perché non hanno oggetto
    commerciale.

    Le associazioni professionali
    I professionisti possono svolgere la loro attività dando vita ad enti di tipo
    societario; quando ciò avviene, la società è soggetto al regime giuridico
    fiscale previsto in relazione al tipo sociale. Inoltre, i professionisti possono
    dar vita ad associazioni professionali e la disciplina fiscale di queste
    associazioni è quella della equiparazione alle società semplici.

    Le imprese familiari
    L’impresa familiare assume rilievo fiscale solo quando, prima dell’inizio del
    periodo d’imposta, vi è un atto, un atto pubblico o scrittura privata
    autenticata da cui risultino i nomi dei familiari che collaborano con
    l’impresa. Le rilevanza fiscale dell’impresa familiare riguarda la
    distribuzione del reddito tra l’imprenditore e i collaboratori tale criterio non
    vale però per le perdite, infatti i collaboratori non partecipano alle perdite.

     Imponibile ed imposta
     La base imponibile lorda è costituita per i soggetti passivi residenti, dal
     complesso dei redditi ovunque prodotti, per i non residenti l’imposta si
     applica soltanto sui redditi prodotti in Italia. Dal reddito complessivo si
     deducono determinati oneri; operate le deduzioni, si ottiene la base
     imponibile netta, cui si applicano le aliquote, per calcolare la misura
     dell’imposta lorda.
     La determinazione dell’imposta lorda si articola in più operazioni:
-   individuazione e determinazione dei singoli redditi;
-   calcolo del reddito complessivo;
-   calcolo del reddito imponibile;
-   calcolo dell’imposta lorda.

    Reddito complessivo
    Si calcola individuando i singoli redditi nelle rispettive categorie di
    appartenenza, si va a sommare i redditi di ogni categoria e si vanno a
    sottrarre le perdite.
Gli oneri deducibili
     Dal reddito complessivo sono deducibili determinati oneri. Gli oneri
     deducibili sono costituiti da spese personali che incidono sulla capacità
     contributiva del contribuente. Sono deducibili i seguenti oneri:
  - spese mediche
  - gli assegni periodici corrispondenti al coniuge
  - i contributi versati per le forme pensionistiche complementari
     Il legislatore include tra gli oneri deducibili spese che sono da classificare tra
     quelle di produzione del reddito o che incidono sulla determinazione del
     reddito.

      Calcolo dell’imposta lorda e dell’imposta netta
      Dopo aver dedotto dal reddito complessivo gli oneri, si ottiene la base
      imponibile dell’imposta: e cioè la grandezza alla quale si applicano le
      aliquote. Aliquote sono crescenti per scaglioni di reddito. Secondo la
      disciplina del 2008 gli scaglioni di reddito sono cinque.

      Le detrazione dall’imposta
      Dall’imposta lorda si sottraggono determinati importi che sono di tre specie:
      detrazioni per carichi di famiglia;
      detrazioni sostitutive delle spese di produzione;
      detrazioni per oneri.
      Le detrazioni per carichi di famiglia sono attribuite a chi ha familiari a
      carico. Le detrazioni sostitutive delle spese di produzione sono attribuite a
      chi ha redditi di lavoro dipendente, ai pensionati e a chi ha redditi di lavoro
      autonomo o d’impresa di ammontare minimo. Le detrazioni per oneri
      riguardano alcune spese che in precedenza erano deducibili dal reddito
      complessivo.

     Imposta netta imposta da versare
     A seguito si ottiene l’ammontare dell’imposta netta dovuta per quel periodo
     d’imposta ossia un importo da versare, poiché dall’imposta netta si
     scomputano:
  - i crediti d’imposta
  - i versamenti d’acconto
  - le ritenute subite.

I redditi soggetti a tassazione separata
Sono soggetti a tassazione separata i redditi che percepiti una tantum derivano da
un processo produttivo pluriennale. La tassazione è separata cioè tali redditi non
concorrono a formare il reddito complessivo ma sono soggetti tassati con distinta
aliquota.
Sono redditi soggetti a tassazione separata:
- le indennità di fine rapporto percepite dai lavoratori dipendenti
- il risarcimento attribuito a titolo di perdita di redditi pluriennali
 in questi casi l’imposta è calcolata applicando alla somma percepita l’aliquota
 corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del biennio precedente


I SINGOLI REDDITI

Reddito Fondiario
I redditi fondiari sono i redditi dei terreni e dei fabbricati ovvero secondo l’art.
25 del Testo unico, i redditi inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel
territorio dello stato che sono o devono essere iscritti con attribuzione di
rendita, nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano.
Quindi affinché un reddito possa essere definito fondiario due sono i requisiti
richiesti:“se deriva da un’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto o se
l’immobile è situato nel territorio dello stato”, tutti gli altri redditi degli
immobili rivi di questi due requisiti entrano a far parte della categoria dei
“redditi diversi”
I Redditi Fondiari concorrono alla formazione del reddito complessivo dei
soggetti che possiedono immobili e come abbiamo già detto, derivano da
immobili iscritti ne catasto, non sono considerati però redditi fondiari le
costruzioni rurali ed i fabbricati usati per l’esercizio di attività commerciali.
Il carattere catastale del reddito fondiario prevede la tassazione a prescindere
dalla effettiva produzione o percezione del reddito infatti vi è tassazione anche
se un fabbricato non è abitato o se un terreno non è coltivato. In caso di
comproprietà a ciascun comproprietario è imputata una quota del reddito
imponibile corrispondente al suo diritto.

 Rendita Catastale
 Il reddito dei terreni è determinato con l catasto. Il catasto è caratterizzato da
 due aspetti fondamentali:
- tariffe d’estimo che indicano la rendita attribuita ai terreni divisi in
    particelle, in base alla loro quantità e classe.
- Il classamento è invece la parte finale delle operazioni catastali cioè
    nell’attribuzione ad ogni particella del terreno, della quantità e classe di
    appartenenza in modo che se ne possa calcolare la rendita sulla base delle
    tariffe d’estimo.
    per i fabbricati a destinazione particolare o speciale la rendita viene
    attribuita mediante stima diretta.
     “VOLTURA: annotazione sui registri catastai del trasferimento della
     proprietà di un bene immobile.”

   Reddito Dominicale e reddito dell’impresa agraria
   Il reddito dei terreni si distingue in reddito dominicale e reddito agrario. Il
   reddito dei terreni è suddiviso in quattro parti, che remunerano: la terra; il
capitale di miglioramento; il capitale di esercizio; il lavoro. Il reddito
      dominicale comprende le prime due parti; il reddito agrario è invece quello
      che remunera i capitali di esercizio e di lavoro.

       Le attività agricole e l’impresa agraria
       Il reddito agrario è il reddito dell’impresa agraria, ossia il reddito derivante
       dall’esercizio di attività agricole connesse, nei limiti della potenzialità del
       terreno.
       Le attività agricole in senso stretto sono:
  -   coltivazione del terreno e la selvicoltura
  -   l’allevamento di animali.
       Le attività connesse sono attività dirette alla manipolazione, conservazione,
       trasformazione e valorizzazione dei prodotti ottenuti dalla coltivazione del
       fondo o dall’allevamento di animali.
       I redditi delle società commerciali non sono redditi agrari ma redditi
       d’impresa, il reddito agrario è invece reddito d’impresa commerciale
       quando è prodotto da società commerciali.
       Questa regola presenta delle eccezioni:
  -   si considerano imprenditoriagricoli le società di persone commerciali e le
      s.r.l. costituite da imprenditori agricoli che svolgono attività di
      manipolazione, conservazione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti
      agricoli ceduti dai soci.
  -   Producono reddito agrario anche le società di persone commerciali e le s.r.l e
      le cooperative con qualifica di società agricole che optano per tale forma di
      tassazione

     La determinazione dei redditi
     Il reddito catastale è:
  - Un reddito ordinario cioè è un reddito ottenuto da un coltivatore di capacità
    normale che applichi le tecniche produttive generalmente adottate nella
    zona.
  - Un reddito medio perché è calcolato con una media di più anni.

Catasto edilizio e reddito dei fabbricati
     Anche il reddito dei fabbricati è un reddito medio ordinario, determinato
     secondo le tariffe d’estimo del catasto urbano che distinguono le unità
     immobiliari in categorie e classi. Le categorie sono cinque:
      A: abitazioni
      B: edifici a uso collettivo
      C: commerciali
      D: industriali
      E: speciali
      In ogni categoria vi sono più sottocategorie, a loro volta le categorie sono
      divise in classi che identificano nello specifico il tipo di immobile esempio
      A1 abitazioni signorili A2 case recenti ecce cc.
Vi è infine la divisione del territorio in zone censuarie.
   Quindi: zona censuaria categoria e classe sono i dati da cui scaturisce la
   tariffa che fornisce un valore unitario che moltiplicato per la grandezza
   dell’immobile determina la rendita catastale.
   Il reddito degli immobili locati non determinato in base alle tariffe catastali
   ma in base al canone di locazione qualora fosse superiore alla rendita
   catastale.
   Il reddito della Prima Casa abitata non è tassato mentre il reddito catastale
   della seconda casa e maggiorato di un terzo.

   Le costruzioni rurali e gli immobili strumentali
   Vi è una fondamentale distinzione tra immobili che producono reddito
   autonomo e quindi tassati come fondiari ed immobili che non producono
   reddito autonomo cosiddetti strumentali.
   Gli immobili possono essere strumentali per destinazione o per natura.
   Per destinazione sono quelli utilizzati esclusivamente per l’esercizio
   dell’arte o della professione dell’impresa commerciale da parte del
   possessore.
   Per natura sono gli immobili relativi a imprese commerciali che per le loro
   caratteristiche non possono essere utilizzati diversamente.

   Redditi di capitale
   Derivano da rapporti aventi per oggetto l’impiego di un capitale e che sono
   certi nell’an ma non nel quantm.
   È una categoria che il legislatore non delimita con una definizione generale
   ma con una elencazione che comprende interessi, rendite, compensi e utili
   da partecipazioni.
   In questo elenco spiccano gli interessi e i dividendi azionari.
   I redditi di capitale non sono sempre tassati in via ordinaria come
   componenti del reddito complessivo ma anche con altre forme di tassazione.

   I redditi di partecipazione in società di capitali.
   Tra i redditi di capitale vanno considerati i proventi erogati dalle società e
   cioè le azioni e le obbligazioni.
- Le Azioni rappresentano una frazione del capitale sociale, conferiscono la
  qualità di soci e il diritto di partecipare alla distribuzione degli utili.
- Le Obbligazioni non rappresentano quote del capitale sociale ma un diritto di
  credito, quindi chi detiene obbligazioni di una società non è un socio ma un
  creditore.
  Dal punto di vista fiscale, dividendi e interessi, pur facendo parte della
  medesima categoria reddituale sono trattati diversamente.
  Il Capitale Proprio è remunerato con la distribuzione di utili che non sono
  deducibili dal reddito della società.
  Il Capitale di Debito è remunerato con gli interessi che sono deducibili dal
  reddito della società erogante.
Per evitare la doppia imposizione, la tassazione dei dividendi a carico del
    socio è nulla o ridotta. Per gli interessi tale rischio non esiste dato che la
    società gli deduce come costo.
     Un primo gruppo di redditi di capitale è costituito dagli utili che derivano
     dalla partecipazione al capitale o al patrimonio di società ed enti soggetti
     all’imposta sul reddito delle società.
     Con la riforma del 2004 all’imposta dovuta dalla società (Ires) non è più
     collegato il credito d’imposta del socio, la tassazione della società e quella
     del socio sono indipendenti.
     Se il socio è una società soggetta a Ires i dividenti sono esclusi dalla
     tassazione per evitare la doppia imposizione.
     Se il socio è un soggetto passivo Irpef il dividendo allora viene tassato anche
     se in misura ridotta.
     Per quando riguarda le partecipazioni, occorre distinguere la partecipazione
     qualificata da quella non qualificata ovvero quella dei piccoli risparmiatori.
     La Partecipazione qualificata si ha quando si ha una percentuale di diritto al
     voto nell’assemblea ordinaria superiore al 2 o 20 % oppure una
     partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5 o 25 %.
     Mentre i dividendi distribuiti a persone fisiche che detengono partecipazioni
     non qualificate sono soggetti a una ritenuta a titolo d’imposta del 12.50%
     Per le partecipazioni qualificate invece la base imponibile è costituita da una
     percentuali di dividenti (49,72) alle quali si applicano le normali aliquote
     irpef.

     Distribuzione di riserve di capitale
     Costituisce reddito per i soci ciò che deriva dalla distribuzione di utili. Al
     contrario non costituisce reddito ciò che i soci ricevono a titolo di
     ripartizione di capitale e sono:
-   Sovraprezzi di emissione delle azioni o quote;
-   Interessi di conguaglio versati da sottoscrittori di nuove azioni.
-   Versamenti a fondo perduto fatti dai soci
-   Saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta.
     Tali introiti non hanno natura reddituale ma patrimoniale.

    Recesso, esclusione e riscatto.
    Le somme o il valore nominale dei beni che il socio riceve in caso di recesso,
    esclusione, riscatto delle società non costituiscono utili per la parte che
    corrisponde al costo delle partecipazioni sono invece utili per la parte
    eccedente.
    Gli utili dell’associato, che hanno natura di reddito di capitale, e sono
    tassati in misura ridotta (49 – 72 %) solo se l’apporto dell’associato superi
    determinati importi 5% del valore del patrimonio netto della società. Se la
    misura dell’apporto è inferiore alle soglie si applica il regime fiscale
    sostitutivo.
Interessi
     Secondo l’Art. 44 del T.u sono redditi di capitale:
     1) gli interessi e gli altri proventi derivanti da mutui, depositi e conto
         correnti
     2) gli interessi e gli altri proventi delle obbligazioni e titoli similari.
         Non tutti gli interessi sono tassati come redditi di capitale, e poi vi sono
         interessi trattati come redditi di capitale, ma qualificati ai fini fiscali come
         dividendi.
Abbiamo quindi quattro regimi fiscali:
  - Interessi che non hanno natura di reddito d capitale
  - Interessi tassati come tali, e come redditi di capitale
  - Interessi tassati come redditi di capitale ma qualificati come dividendi
  - Interessi soggetti a regimi fiscali sostitutivi.
     Gliinteressitrattatietassaticomeinteressiderivanodamutui,conticorrenti,obbl
     igazioni etitoli similari.
     Siconsideranosimilarialleobbligazioniititolidimassachecontengono
     l’obbligazione
     dipagareallascadenzaunasommaindicata,echenonattribuiscono aipossessori
     alcundirittodipartecipazioneallagestionedell’impresa.
     Sonosimilarialleazioniititoliobbligazionari
     lacuiremunerazioneècostituitatotalmentedalla partecipazioneai risultati
     economicidellasocietà emittente.
     Glistrumentifinanziariqualificaticomeobbligazioni,
     machefiscalmentenonsonosimilarinéalle obbligazioni,
     néalleazioni,sono“titoliatipici”. Talititolisono soggettialla ritenuta
     allafonte,atitolid’imposta,parial27per cento.
Altriredditidi capitale.
       Trai rapportichedannovitaa redditidi capitalevi sonoanche:
       -     le renditeperpetue;
       -     i compensiperprestazionidi fideiussioni;
       -     i proventiderivantidallagestione,nell’interessedipiùsoggetti,di
       massepatrimoniali.

Regole di determinazione dei redditi da capitale
     Sono due le regole generali in materia di determinazione dei redditi di
     capitale: la tassazione al lordo e il principio di cassa. La regola della
     tassazione al lordo impedisce qualsiasi deduzione, sia di spese di
     produzione, sia di perdite. Il principio di cassa stabilisce che si tassa la
     somma percepita nel periodo d’imposta, mentre non rileva il credito
     maturato.

       I redditi di lavoro dipendente
       Secondo la definizione contenuta nell’articolo 46 del testo unico, i redditi di
       lavoro dipendente sono quelli che derivano dai rapporti aventi per oggetto
       la prestazione di lavoro alle dipendenze di altri, compreso il lavoro a
       domicilio. Costituiscono reddito di lavoro dipendente :
   -   I redditi di lavoro dipendente, pubblico e privato
   -   Le somme che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore.
   -   I redditi del lavoro a domicilio
   -   Le pensioni.

       Il principio di onnicomprensività
       a) Secondo l’Art. 51 del T.u il reddito di lavoro dipendente è costituito da
           tutte le somme e i valori in genere o qualunque titolo percepito nel
           periodo d’imposta. È reddito di lavoro dipendente innanzitutto la
           retribuzione che comprende il salario o lo stipendio, le indennità e gli
           scatti di anzianità. Non sono però tassabili gli assegni familiari dovuti per
           legge.
       b) Sono tassate le indennità risarcitorie, quando il risarcimento sostituisce
           un reddito, ma non quando il risarcimento non ha natura retributiva.
       c) L’onnicomprensività comporta che fanno parte della base imponibile
           anche la libertà che il lavoratore riceve dal datore di lavoro
       d) Sono compresi i compensi ricevuti sotto forma i partecipazione agli utili.
       e) Del reddito di lavoro dipendente possono far parte anche le somme non
           corrisposte dal datore di lavoro ma da terzi.
       f) I redditi di lavoro dipendete sono governati dal principio di cassa quindi
           non sono imponibili quando maturano ma nel periodo d’imposta in cui
           sono percepiti.
Il rimborso spese di produzione e delle trasferte
      Nella determinazione del reddito imponibile, non sono rilevanti le spese di
      produzione. Perciò le somme che il datore corrisponde al lavoratore a titolo
      di rimborso spese sono comprese nella base imponibile del reddito del
      lavoratore e le spese effettivamente sostenute dal lavoratore non sono
      deducibili.

       Redditi in Natura
       Nella retribuzione imponibile sono compresi anche i compensi in natura e
       può trattarsi di beni o di servizi.
       I compensi in natura sono talvolta denominati Fringe Benefit in quanto si
       tratta di vantaggi concessi in aggiunta alla normale retribuzione in denaro. I
       fringe benefit possono essere dati al lavoratore sia dal datore di lavoro sia
       da terzi e possono fruire anche i familiari del lavoratore, in ogni caso essi
       sono tassati come redditi del lavoratore ma non sono tassati quando non
       superano un certo importo di 258,23 euro


       I redditi non tassabili. Le Stock Option sono:
       Non sono tassati:
   -   i contributi che il datore di lavoro versa per l’assistenza, la previdenza e la
       sanità
   -   le erogazioni liberali concesse in occasioni di festività
   -   le prestazioni di vitto
   -   le prestazioni di servizi di trasporto collettivo.
       E’ stata soppressa l’esenzioni riguardante i diritti di opzione dati a specifiche
       categorie di dipendenti o a singoli dipendenti.

       Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
       Vi sono fattispecie reddituali non propriamente di lavoro dipendetene, ma
       assimilate a quelle tipiche.
       I casi di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente sono molteplici:
   -   le somme corrisposte a titolo di borsa di studio o per fini di studio;
   -   le remunerazioni dei sacerdoti;
   -   le indennità dei parlamentari;
   -   i compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili.

     I redditi di collaborazione coordinata e continuativa
     Sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente anche i redditi i
     collaborazione coordinata e continuativa, ossia redditi derivanti da rapporti
     di collaborazione aventi per oggetto la prestazione di attività svolte senza
     vincolo di subordinazione a favore di un determinato soggetto, senza
     l’impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita.
     Il Testo Unico indica come rientranti nella categoria i seguenti rapporti.
   - Cariche di amministratore, sindaco e revisore di società, associazioni e altri
     enti con o senza personalità giuridica
- Collaborazioni a giornali, riviste e enciclopedie
   - Partecipazione a collegi e commissioni.

Redditi di lavoro autonomo
Secondo l’Art. 53 del Testo Unico sono redditi di lavoro autonomo quelli che
derivano dall’esercizio di arti e professioni. Per arti e professioni si intende
l’esercizio abituale, anche se non esclusivo di attività di lavoro autonomo diverso
da quelle d’impresa, anche esercitato in forma di associazioni privi di personalità
giuridica.
Elementi distintivi comuni:
    - esercizio di attività per professione abituale
    - esercizio di attività diverse da quelle d’impresa
    - mancanza di vincolo di subordinazione
       se l’attività ha uno degli oggetti considerati nell’art. 2195 si ha un’impresa
       commerciale se l’attività non ha oggetti considerato nel’art. 2195 si ha un
       lavoro autonomo.

La base imponibile. Compensi e plusvalenze
     Il principale componente positivo della base imponibile dei redditi di lavoro
     autonomo è costituito dai compensi. Concorrono a formare la base
     imponibile anche le plusvalenze ei beni strumentali e degli immobili.
     I compensi sono i corrispettivi percepiti a titolo di remunerazione
     dell’attività, sono comprese le somme ricevute a titolo di rimborso spese per
     gli interessi moratori o per dilazione di pagamento, ma sono esclusi i
     rimborsi delle spese sostenute in nome e per conto del cliente e i contributi
     previdenziali posti per legge al carico del client

      Le spese e i costi pluriennali
Sonodeducibililespesesostenutenell’eserciziodell’arteodellaprofessione,ossiainere
ntiataleesercizio,nonchéleminusvalenzedeibenistrumentali.
         Ilprimorequisito generale,inmateriadispesededucibili,
         èquellodell’inerenza; altraregola
         generaleèquellapercuilespesesideducono secondo
         ilprincipiodicassa,ossianelperiodo incui avvieneil pagamento.
         Visonocostipluriennalideducibilisecondo ilprincipio
         dicompetenza,costinondeducibiliecosti forfetizzati.
         Siapplicailprincipio dicompetenzaaicanonidileasing,all’ammortamento
         deibenistrumentalie all’accantonamentoal fondoperTFR.
         Il costo dei beni mobili e dei beni immateriali è deducibile mediante
         quote annuali di ammortamento.
         Peribenistrumentaliilcuicostononsuperai516,46euroèdatalafacoltàdiopta
         reperla deduzioneintegralenell’annodi
         acquisto,inluogodell’ammortamento.
         Perileasing,icanoni sonoammessiindeduzione nell’anno
         incuimaturanosecondo princìpidi competenza economica,edacondizione
cheladuratadelcontrattonon siainferioreallametàdel periododi
       ammortamento.
       Icostidiacquisto degliimmobilisono deducibili
       medianteammortamento.Icanonidilocazione
       ordinariasonodeducibilipercassa.
       Lespeserelativeall’ammodernamento,allaristrutturazione
       eallamanutenzionestraordinariadegli
       immobilisonodeducibilinellimitedel5percentodelcostocomplessivo
       deibeniammortizzabili; l’eccedenzaèdeducibileinquotecostantinei
       cinqueperiodid’impostasuccessivi.
       Gliammortamentielespeserelativeall’autoutilizzatanell’eserciziodellaprof
       essione sono deducibiliperil
       40percento(perunimportomassimodi18.076euro).
       Lespeserelativeagliimpiantiditelefoniafissaemobilesonodeducibiliperl’80
       per cento.
       Lespeseperalberghieristorantisonodeducibilientroillimitedel2percentode
       icompensi percepiti.
       Lespesedirappresentanzasonodeducibilinellimitedell’1%
       Le spese di partecipazione ai convegni e corsi d’aggiornamento(incluse
       quelle di viaggio e soggiorno)sonodeducibiliperil
       50percentodelloroammontare.

    Redditi equiparati a quelli di lavoro autonomo sono:
-   Diritti d’autore
-   Utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione
-   Utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società di capitali
-   Indennità per la cessazione di rapporti di agenzia.

    Il reddito d’impresa
    L’espressione del reddito d’impresa è collegata all’interno della disciplina
    dell’Ires, ma le stesse norme valgono anche per gli imprenditori individuali e
    per le società. Il reddito d’impresa equivale al reddito d’impresa
    commerciale, che secondo l’art. 2195 del codice civile si intende l‘esercizio
    per professione abituale delle attività indicate. Quindi secondo l’art. 2195
    sono commerciali:
-   l’attività industriali dirette alla produzione di beni o servizi
-   l’attività intermediari nelle circolazione di beni
-   l’attività di trasporto
-   l’attività bancaria o assicurativa
-   l’attività ausiliarie alle precedenti.
    Infine la norma fiscale precisa che sono redditi d’impresa i redditi derivanti
    dallo sfruttamento delle miniere, cave, laghi stagni e altre acque interne.
    La definizione legislativa di esercizio d’impresa commerciale non coincide
    con quella civilistica, perché civilistica mente non si ha impresa se non vi è
    un minimo di organizzazioni; fiscalmente vi sono imprenditori senza
    impresa.
Rilevanza della organizzazione d’impresa.
       Se un soggetto esercita un’attività commerciale è imprenditore anche se non
       opera con organizzazione d’impresa, quindi in questo caso l’organizzazione
       non ha rilievo ai fini della qualificazione di una attività come attività
       d’impresa.
       Vi è un’ipotesi in cui l’organizzazione in forma di impresa, attribuisce ad un
       soggetto la qualifica di imprenditore sebbene l’attività svolta non sia
       commerciale secondo il codice civile.
L’art. 2195 del codice civile definisce commerciali l’attività industriale di
produzione di servizi:
   - la produzione di servizi genera reddito d’impresa anche se non organizzata
       in forma d’impresa
   - la prestazione di servizi, non compresi nell’art. 2195, genera redditi
       1d’impresa solo se organizzati in forma d’impresa.

   - La prestazione di servizi non compresi nell’articolo 2195 e non organizza in
       forma d’impresa e attività di lavoro autonomo.

     Il reddito d’impresa degli imprenditori individuali e della società di
     persone
     Il reddito d’impresa degli imprenditori individuali e della società di persone
     è determinato con le regole dettate in ambito Ires, per le società.
     Trairicavi,sicomprende ilvalorenormale
     deibenidestinatialconsumopersonaleofamiliare dell’imprenditoreo
     assegnatiai sociodestinateadattivitàestranee all’eserciziodell’impresa.
     Leplusvalenzechefruisconodelregimediparticipation
     exemptionnonsonoesentiperintero,ma limitatamenteal
     50,28percentodelloro ammontare.
     Anchegliutilidapartecipazione(dividendi),
     distribuitidasocietàdicapitali,sonotassatinella misuradel49,72percento.
     Leplusvalenzerealizzateconla
     cessionediaziendepossonoesseretassateseparatamente.
Non sono ammessi in deduzione i compensi per il lavoro prestato dallo stesso
     imprenditore o dai suoi famigliari, le spese sostenute per l’acquisto o la
     locazione di beni mobili adibiti all’esercizio dell’impresa e all’uso personale
     o famigliare. Se il risultato derivante dall’attività è negativo, la perdita può
     essere portata in diminuzione del reddito complessivo.

      Le imprese minori
      La sua disciplina è una disciplina speciale. Le imprese minori sono quelle
      esercitate da persone fisiche e da società di persone avendo ricavi inferiori a
      309.874,14 se presta servizi e 516.456,90 in altri casi. Inoltre sono ammesse
      al regime di contabilità semplificata, questo significa che devono tenere i


1
registri iva nella quale devono essere annotati gli elementi rilevanti ai fini
      reddituali compresi i valori delle rimanenze.


     Elementi essenziali sono:
   - il redito d’impresa è costituito dalla differenza tra componenti positivi e
     negativi
   - sono applicabili anche alle imprese minori le norme che limitano la
     deducibilità delle spese.

      I contribuenti minimi
      Sono gli imprenditori o i lavoratori autonomi che nell’anno solare
      precedente hanno realizzato ricavi o percepito compensi superiori a 30.000
      euro.
      Non devono sostenere spese per lavoratori dipendenti o collaboratori non
      occasionali.
      Si richiedeinoltre:
      -chenonabbianoeffettuatocessioniall’esportazioneoscambiinternazionali;
      -chenonabbianosostenutospeseperlavoratoridipendenti;
      -che, nel triennio solare precedente, non abbiano acquistato beni
      strumentali per un ammontarecomplessivosuperiorea15.000euro.
      Ilredditoimponibileèdeterminatosecondo
      ilcriteriodicassa.Ilredditoèassoggettato aduna
      impostasostitutivadell’Irpefconaliquotadel20percento.
      Perquanto riguardal’imposta
      sulvaloreaggiunto,icontribuentiminiminonaddebitanol’imposta a
      titolodirivalsanéhannodirittoalladetrazionedell’Ivaamonte.Icontribuenti
      minimisono esoneratianchedalpagamentodell’Irap.
      I contribuenti minimi devono presentare la dichiarazione dei redditi nei
      termini e secondo le modalità ordinarie, ma sono esonerati dagli obblighi di
      registrazione e di tenuta delle scritture contabili.

      Le imprese di allevamento
      Sono imprese agrarie il cui reddito è determinato costantemente ma
      attraverso certi limiti ossia quando l’attività è svolta con mangimi attendibili
      per almeno un quarto del terreno. Se si superano i limiti, il reddito
      eccedente è reddito d’impresa commerciale.

Società di comodo
     Sono le società commerciali i cui ricavi sono inferiori a un dato importo e
     sono soggette ad imposta sulla base di un imponibile minimo presunto.
La categoriadei“redditidiversi”.
Nella categoriadeterminata“redditidiversi”il legislatoreha
raggruppatounaserie di ipotesi
redditualieterogenee.Èunacategoriaresiduale.

Leplusvalenzeimmobiliari.
Trairedditidiversirientranoalcuneplusvalenzedette“isolate”,perchénonrealiz
zatenelcontesto
diun’attivitàeconomicaditipocontinuativo.
Sonorealizzatemediantelalottizzazionediterrenio
l’esecuzionediopereintesearenderliedificabili,elasuccessivavendita.Possono
ancheessere realizzatemediantelacessioneatitolooneroso
dibeniimmobiliacquistatiocostruitidanonpiùdi cinqueanni.
Nellaprimaipotesisiassumecomevalore
inizialeilprezzodiacquisto;nellaseconda ipotesi,sono esclusi gli immobili
acquisiti mortis causa, in base al concetto che l’operazionenon è stata
effettuataconintentospeculativo.

Leplusvalenzedei titoliazionarieobbligazionari.
Rientrano nei redditi diversi le plusvalenze realizzate con la cessione di
azioni o di altre
partecipazionisociali,econla cessionedititoliobbligazionariodi
altreattivitàfinanziarie.

Varicordatoche,mentresonoredditodicapitaleifruttideititoliazionariodobblig
azionari, danno
inveceoriginearedditidiversiicapitaligain,ossialeplusvalenzechevengonoreal
izzatequando untitolovienevendutoadunprezzosuperioreaquellodi acquisto.
Leplusvalenze
derivantidallacessionedipartecipazioniqualificatesonosoggetteadimposizion
e peril 49,72percentodelloroammontare.
Leplusvalenze chederivanodallacessioneatitolooneroso
dipartecipazioninonqualificatesono
invecesoggetteadimpostasostitutivadel12,50percento.
Trairedditidiversi,rientranoleplusvalenzerealizzateconlacessionedititoliobbl
igazionari edi strumentifinanziariingenere.

Plusvalenzedacessionedi contrattidiassociazionein partecipazione.
Lacessionedicontratti diassociazioneinpartecipazioneèequiparataalla
cessionedititoliazionari,
percuileplusvalenze
derivantidallacessioneditalicontrattisonoequiparatealleplusvalenze
derivantidallacessionedipartecipazionisociali.
Peri contrattidi associazioneinpartecipazione,bisognadistingueretra:
casi in cui l’apportosuperadeterminatesoglie (edallorasi applicala
disciplinadelle partecipazioniqualificate);
casiincuilesoglienonsonosuperate,edallorasiapplicaladisciplinadellepartecip
azioni nonqualificate.

Altriredditidiversi.
Conleplusvalenze,fannopartedeiredditidiversivariealtreipotesireddituali.
Abbiamoinnanzitutto
iredditidinaturafondiariaediredditidellesublocazioni:taliredditisono inseriti
nella categoria dei redditi diversi perché la determinazione catastale è un
elemento essenzialedellacategoriadei redditifondiari.
Iredditiderivanti daattivitàdilavoroautonomo nonesercitateabitualmente,
ediredditiderivanti dall’utilizzazioneeconomica di opera d’ingegno,sono
redditi diversi, e non redditi di lavoro
autonomo,perchémancal’abitualità(cheèancheil
presuppostodelcollocamentodeiredditi
derivantidaattivitàcommercialinonabitualitrairedditidiversi).
Ilredditodichidà
l’aziendainaffittononèredditod’impresa,maredditodiverso;redditodiversoè
anchelaplusvalenza realizzataincasodivendita.
Abbiamopoiunaseriedifattispecieparticolari, comelevincitedellelotterieei
premiricevuticomericonoscimentidispecialimeriti.
Inoltre, rientrano nella categoria dei redditi diversi anche i proventi illeciti
che non sono classificabiliin
alcunadellecategoriediredditoprevistedall’art.6delTestounico.
Datalaeterogeneitàdeiredditicontenutiinquestacategoria,lerelativeregoledid
eterminazione nonsonouniformi.
Osserviamo
infinecheiredditidiversisonotassatialmomentodelrealizzo(principiodicassa)
ma,
adifferenzadiquellidicapitale,sonotassatialnettodellespeseedoneridiproduzi
one enonsono soggettia ritenutealla fonte.
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Speciale...

  • 1. L’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE Le nozioni economiche di reddito Le principali nozioni di reddito elaborate dagli economisti sono tre: - Il reddito come prodotto, secondo il quale un’entrata ha natura di reddito solo se deriva da una fonte produttiva. Questo concetto è stato sin dalle origini accolto dalla nostra legislazione fiscale tassando sia i redditi prodotti in modo continuativo sia i redditi variabili ed eventuali e prodotti una tantum. - Il reddito come entrata che rappresenta non solo il frutto del patrimonio e delle attività del soggetto ma tutti gli incrementi patrimoniali. - Il reddito come consumo secondo il quale dovrebbe essere tassata solo la ricchezza consumata e non il reddito risparmiato e il reddito di capitale. Nozione di reddito del testo unico Il vigente testo unico delle imposte sui redditi non definisce il reddito. Il possesso di redditi e il presupposto sia dell’imposta sul reddito delle persone fisiche che sul reddito delle società, ma nel testo unico non vi è una definizione generale di reddito ma vi è la definizione dei singoli redditi ossia delle singole categorie reddituali. Il reddito può essere definito come incremento di patrimonio derivante da una fonte produttiva. Le categorie reddituali sono: Redditi fondiari, redditi di capitale, di lavoro autonomo, di lavoro dipendente, d’impresa e redditi diversi. Le diverse categorie reddituali non sono soltanto uno strumento d’individuazione e classificazione della materia imponibile, ma l’oggetto di regimi giuridici diversi. Il presupposto dell’imposta Secondo l’art. 1 del Testo unico delle imposte sui redditi “il presupposto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie indicati dall’articolo 6. Ovviamente il possesso ha diversi significati, ad esempio nei redditi fondiari il possesso va riferito all’immobile, mentre nel reddito d’impresa il reddito è un dato contabile perciò, il possesso è rappresentato dall’apparato produttivo. Vi sono poi i redditi tassabili ovvero qui redditi percepiti è il caso dei redditi di capitale, dei redditi di lavoro autonomo, dei redditi diversi.
  • 2. Differenza tra reddito e patrimonio Reddito e Patrimonio sono due concetti distinti. - Il Patrimonio è l’insieme delle situazioni giuridiche soggettive a contenuto economico di cui è titolare un soggetto in un dato momento. - Il Reddito è un fenomeno dinamico risultante dalle variazioni incrementative del patrimonio. Quindi il Patrimonio indica ciò che si ha, il Reddito ciò che si acquista riferito alle entrate o ai proventi che derivano da una fonte produttiva e non patrimoniale. Proventi acquistati a titolo oneroso e proventi gratuiti Di regola sono tassati i proventi acquistati a titolo oneroso e sono esclusi i proventi acquistati a tiolo gratuito. Non sono soggetti ad imposta sul reddito ne le donazioni ne le eredità. Redditi in natura e valore normale Vi sono redditi monetari e non monetari, redditi in denaro e redditi in natura. I redditi in natura possono essere costituiti da beni o servizi. La tassazione dei redditi in natura esige che ad essi si attribuito un valore monetario: il cosiddetto valore normale. Il valore normale è dato dal valore di mercato. Per valore normale si intende il prezzo e il corrispettivo mediamente praticato per i beni e servizi della stessa specie, in condizioni di libera concorrenza nel medesimo stadio di commercializzazione. Per determinare il valore normale di fa riferimento ai listini e alle tariffe del soggetto che ha fornito i beni e i servizi. Reddito lordo e reddito netto Nel sistema delle imposte sul reddito, il reddito che viene tassato è quello netto, ossia al netto dei costi. Costi deducibili sono solo quelli riguardanti la produzione del reddito tassato. Non sempre questi costi sono dedotti nel loro ammontare effettivo talvolta sono forfettari. Per i redditi di capitale non sono ammessi in deduzione i costi di produzione non perché il legislatore intende tassarli al lordo ma per il semplice fatto che non vi sono costi. Reddito e deprezzamento monetario. Il reddito sottoposto a imposta è una grandezza monetaria, il deprezzamento della moneta pone il problema se la base imponibile dell’imposta debba essere depurata agli incrementi puramente nominali
  • 3. Periodo d’imposta Il reddito assume rilievo come reddito di un determinato periodo di tempo denominato periodo d’imposta. Per le persone fisiche il periodo d’imposta coincide con l’anno solare; Per le società con l’esercizio sociale. Vi possono essere delle interruzioni come la morte della persona fisica o fusione e trasformazione della società. A ogni periodo d’imposta corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma. I redditi del cuis percepiti dagli eredi Gli eredi possono essere soggetti passivi per un duplice titolo. Essi subentrano al de cuis quali soggetti passivi dell’imposta dovuta per i presupposti d’imposta realizzati dal de cuis. Inoltre per i redditi prodotti dal de cuis che si tassano per cassa, se questi non ha incassato il provento, la tassazione avviene a carico degli eredi quando percepiscono queste somme. I redditi di provenienza illecita In passato si è discusso molto se i redditi provenienti da attività illecite fossero tassabili o no per il semplice fatto che il reddito di provenienza illecita non può essere oggetto del possesso che realizza il presupposto dell’imposta. Per questo il legislatore ha stabilito che nelle categorie di reddito soggette ad imposta devono intendersi compresi i proventi derivanti da fatti atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo, inoltre è previsto che qualora non siano classificabili nelle categorie di reddito del testo unico delle imposte sui redditi, i redditi illeciti sono considerati come redditi diversi. I soggetti passivi Molto importante in questo caso è la distinzione tra residenti e non residenti nel territorio dello Stato, in quanto i residenti sono tassati sul complesso dei loro redditi, ovunque prodotti nel mondo (principio della world wide taxatium) i non residenti solo per i redditi prodotti in Italia (principio della soure-based taxatium). Non ha alcun rilevo la cittadinanza infatti la residenza fiscale è diversa da quella civilistica, ai fini dell’IRPEF si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente e hanno nel territorio dello stato il domicilio o la residenza ai sensi del c.c. Il sistema di tassazione dei redditi si compone di due imposte, IRPEF ed IRES (che ha sostituito l’IRPEG) la prima colpisce le persone fisiche l’altra le persone giuridiche o i soggetti diversi dalle persone fisiche. Dunque tutti i soggetti titolari di rapporti giuridici a contenuto patrimoniale possono essere debitori d’imposta.
  • 4. Redditi dei coniugi e dei figli minori A seguito della dichiarazione di incostituzionalità i redditi di ciascun coniuge sono tassati separatamente perché in passato quando fu introdotto l’IRPEF i redditi della moglie erano imputati al marito che risultava cosi soggetto passivo d’imposta sia per i redditi propri che per quelli della moglie. Per quando riguarda il trattamento della famiglia vi sono delle norme che regolano: - la comunione legale dei coniugi e il fondo patrimoniale; La legge prevede infatti che i relativi redditi si imputano a ciascun coniuge per metà del loro ammontare netto. - e i redditi dei figli minori sono soggetti all’usufrutto legale dei genitori, sono imputabili per metà a ciascun genitore. Le società commerciali di persone I caratteri delle società di persone sono: responsabilità illimitata dei soci; il problema di amministrare la società è una normale prerogativa della qualità di socio; lo status di socio non è trasferibile senza il consenso degli altri soci. Al contrario nelle società di capitali i soci hanno una responsabilità limitata per i debiti della società; il potere di amministrare è disgiunto dalla qualità di socio; la qualità di socio è liberamente trasferibile. Le società di persone non sono soggetti passivi d’imposta, perché i loro redditi sono imputati ai soci, in applicazione del principio di trasparenza, per cui i redditi della società sono trattati fisicamente come se la società fosse uno schermo trasparente, come se la società non fosse un soggetto autonomo. Quindi i risultati della società sono considerati redditi dei soci; i redditi dei soci non sono redditi di capitale, ma redditi di partecipazione. I redditi delle società di persone sono disciplinati sotto l’etichetta di redditi prodotti in forma associata. Per tali redditi la disciplina è la seguente: a) la società non è un soggetto passivo dell’imposta quindi i redditi della società sono ai fini fiscali redditi dei soci. b) Dal punto di vista temporale il reddito è imputato al socio nello stesso periodo d’imposta in cui è prodotto dalla società c) Le perdite della società sono ripartite tra i soci alla stessa maniera degli utili. d) Le ritenute operate sui redditi della società sono scorporate dall’iposta dovuta dai soci.
  • 5. Le società semplici Il principio di trasparenza vale anche per le società semplici, che si differenziano dalle altre società di persone perché non hanno oggetto commerciale. Le associazioni professionali I professionisti possono svolgere la loro attività dando vita ad enti di tipo societario; quando ciò avviene, la società è soggetto al regime giuridico fiscale previsto in relazione al tipo sociale. Inoltre, i professionisti possono dar vita ad associazioni professionali e la disciplina fiscale di queste associazioni è quella della equiparazione alle società semplici. Le imprese familiari L’impresa familiare assume rilievo fiscale solo quando, prima dell’inizio del periodo d’imposta, vi è un atto, un atto pubblico o scrittura privata autenticata da cui risultino i nomi dei familiari che collaborano con l’impresa. Le rilevanza fiscale dell’impresa familiare riguarda la distribuzione del reddito tra l’imprenditore e i collaboratori tale criterio non vale però per le perdite, infatti i collaboratori non partecipano alle perdite. Imponibile ed imposta La base imponibile lorda è costituita per i soggetti passivi residenti, dal complesso dei redditi ovunque prodotti, per i non residenti l’imposta si applica soltanto sui redditi prodotti in Italia. Dal reddito complessivo si deducono determinati oneri; operate le deduzioni, si ottiene la base imponibile netta, cui si applicano le aliquote, per calcolare la misura dell’imposta lorda. La determinazione dell’imposta lorda si articola in più operazioni: - individuazione e determinazione dei singoli redditi; - calcolo del reddito complessivo; - calcolo del reddito imponibile; - calcolo dell’imposta lorda. Reddito complessivo Si calcola individuando i singoli redditi nelle rispettive categorie di appartenenza, si va a sommare i redditi di ogni categoria e si vanno a sottrarre le perdite.
  • 6. Gli oneri deducibili Dal reddito complessivo sono deducibili determinati oneri. Gli oneri deducibili sono costituiti da spese personali che incidono sulla capacità contributiva del contribuente. Sono deducibili i seguenti oneri: - spese mediche - gli assegni periodici corrispondenti al coniuge - i contributi versati per le forme pensionistiche complementari Il legislatore include tra gli oneri deducibili spese che sono da classificare tra quelle di produzione del reddito o che incidono sulla determinazione del reddito. Calcolo dell’imposta lorda e dell’imposta netta Dopo aver dedotto dal reddito complessivo gli oneri, si ottiene la base imponibile dell’imposta: e cioè la grandezza alla quale si applicano le aliquote. Aliquote sono crescenti per scaglioni di reddito. Secondo la disciplina del 2008 gli scaglioni di reddito sono cinque. Le detrazione dall’imposta Dall’imposta lorda si sottraggono determinati importi che sono di tre specie: detrazioni per carichi di famiglia; detrazioni sostitutive delle spese di produzione; detrazioni per oneri. Le detrazioni per carichi di famiglia sono attribuite a chi ha familiari a carico. Le detrazioni sostitutive delle spese di produzione sono attribuite a chi ha redditi di lavoro dipendente, ai pensionati e a chi ha redditi di lavoro autonomo o d’impresa di ammontare minimo. Le detrazioni per oneri riguardano alcune spese che in precedenza erano deducibili dal reddito complessivo. Imposta netta imposta da versare A seguito si ottiene l’ammontare dell’imposta netta dovuta per quel periodo d’imposta ossia un importo da versare, poiché dall’imposta netta si scomputano: - i crediti d’imposta - i versamenti d’acconto - le ritenute subite. I redditi soggetti a tassazione separata Sono soggetti a tassazione separata i redditi che percepiti una tantum derivano da un processo produttivo pluriennale. La tassazione è separata cioè tali redditi non concorrono a formare il reddito complessivo ma sono soggetti tassati con distinta aliquota. Sono redditi soggetti a tassazione separata:
  • 7. - le indennità di fine rapporto percepite dai lavoratori dipendenti - il risarcimento attribuito a titolo di perdita di redditi pluriennali in questi casi l’imposta è calcolata applicando alla somma percepita l’aliquota corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del biennio precedente I SINGOLI REDDITI Reddito Fondiario I redditi fondiari sono i redditi dei terreni e dei fabbricati ovvero secondo l’art. 25 del Testo unico, i redditi inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel territorio dello stato che sono o devono essere iscritti con attribuzione di rendita, nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano. Quindi affinché un reddito possa essere definito fondiario due sono i requisiti richiesti:“se deriva da un’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto o se l’immobile è situato nel territorio dello stato”, tutti gli altri redditi degli immobili rivi di questi due requisiti entrano a far parte della categoria dei “redditi diversi” I Redditi Fondiari concorrono alla formazione del reddito complessivo dei soggetti che possiedono immobili e come abbiamo già detto, derivano da immobili iscritti ne catasto, non sono considerati però redditi fondiari le costruzioni rurali ed i fabbricati usati per l’esercizio di attività commerciali. Il carattere catastale del reddito fondiario prevede la tassazione a prescindere dalla effettiva produzione o percezione del reddito infatti vi è tassazione anche se un fabbricato non è abitato o se un terreno non è coltivato. In caso di comproprietà a ciascun comproprietario è imputata una quota del reddito imponibile corrispondente al suo diritto. Rendita Catastale Il reddito dei terreni è determinato con l catasto. Il catasto è caratterizzato da due aspetti fondamentali: - tariffe d’estimo che indicano la rendita attribuita ai terreni divisi in particelle, in base alla loro quantità e classe. - Il classamento è invece la parte finale delle operazioni catastali cioè nell’attribuzione ad ogni particella del terreno, della quantità e classe di appartenenza in modo che se ne possa calcolare la rendita sulla base delle tariffe d’estimo. per i fabbricati a destinazione particolare o speciale la rendita viene attribuita mediante stima diretta. “VOLTURA: annotazione sui registri catastai del trasferimento della proprietà di un bene immobile.” Reddito Dominicale e reddito dell’impresa agraria Il reddito dei terreni si distingue in reddito dominicale e reddito agrario. Il reddito dei terreni è suddiviso in quattro parti, che remunerano: la terra; il
  • 8. capitale di miglioramento; il capitale di esercizio; il lavoro. Il reddito dominicale comprende le prime due parti; il reddito agrario è invece quello che remunera i capitali di esercizio e di lavoro. Le attività agricole e l’impresa agraria Il reddito agrario è il reddito dell’impresa agraria, ossia il reddito derivante dall’esercizio di attività agricole connesse, nei limiti della potenzialità del terreno. Le attività agricole in senso stretto sono: - coltivazione del terreno e la selvicoltura - l’allevamento di animali. Le attività connesse sono attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti ottenuti dalla coltivazione del fondo o dall’allevamento di animali. I redditi delle società commerciali non sono redditi agrari ma redditi d’impresa, il reddito agrario è invece reddito d’impresa commerciale quando è prodotto da società commerciali. Questa regola presenta delle eccezioni: - si considerano imprenditoriagricoli le società di persone commerciali e le s.r.l. costituite da imprenditori agricoli che svolgono attività di manipolazione, conservazione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agricoli ceduti dai soci. - Producono reddito agrario anche le società di persone commerciali e le s.r.l e le cooperative con qualifica di società agricole che optano per tale forma di tassazione La determinazione dei redditi Il reddito catastale è: - Un reddito ordinario cioè è un reddito ottenuto da un coltivatore di capacità normale che applichi le tecniche produttive generalmente adottate nella zona. - Un reddito medio perché è calcolato con una media di più anni. Catasto edilizio e reddito dei fabbricati Anche il reddito dei fabbricati è un reddito medio ordinario, determinato secondo le tariffe d’estimo del catasto urbano che distinguono le unità immobiliari in categorie e classi. Le categorie sono cinque: A: abitazioni B: edifici a uso collettivo C: commerciali D: industriali E: speciali In ogni categoria vi sono più sottocategorie, a loro volta le categorie sono divise in classi che identificano nello specifico il tipo di immobile esempio A1 abitazioni signorili A2 case recenti ecce cc.
  • 9. Vi è infine la divisione del territorio in zone censuarie. Quindi: zona censuaria categoria e classe sono i dati da cui scaturisce la tariffa che fornisce un valore unitario che moltiplicato per la grandezza dell’immobile determina la rendita catastale. Il reddito degli immobili locati non determinato in base alle tariffe catastali ma in base al canone di locazione qualora fosse superiore alla rendita catastale. Il reddito della Prima Casa abitata non è tassato mentre il reddito catastale della seconda casa e maggiorato di un terzo. Le costruzioni rurali e gli immobili strumentali Vi è una fondamentale distinzione tra immobili che producono reddito autonomo e quindi tassati come fondiari ed immobili che non producono reddito autonomo cosiddetti strumentali. Gli immobili possono essere strumentali per destinazione o per natura. Per destinazione sono quelli utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’arte o della professione dell’impresa commerciale da parte del possessore. Per natura sono gli immobili relativi a imprese commerciali che per le loro caratteristiche non possono essere utilizzati diversamente. Redditi di capitale Derivano da rapporti aventi per oggetto l’impiego di un capitale e che sono certi nell’an ma non nel quantm. È una categoria che il legislatore non delimita con una definizione generale ma con una elencazione che comprende interessi, rendite, compensi e utili da partecipazioni. In questo elenco spiccano gli interessi e i dividendi azionari. I redditi di capitale non sono sempre tassati in via ordinaria come componenti del reddito complessivo ma anche con altre forme di tassazione. I redditi di partecipazione in società di capitali. Tra i redditi di capitale vanno considerati i proventi erogati dalle società e cioè le azioni e le obbligazioni. - Le Azioni rappresentano una frazione del capitale sociale, conferiscono la qualità di soci e il diritto di partecipare alla distribuzione degli utili. - Le Obbligazioni non rappresentano quote del capitale sociale ma un diritto di credito, quindi chi detiene obbligazioni di una società non è un socio ma un creditore. Dal punto di vista fiscale, dividendi e interessi, pur facendo parte della medesima categoria reddituale sono trattati diversamente. Il Capitale Proprio è remunerato con la distribuzione di utili che non sono deducibili dal reddito della società. Il Capitale di Debito è remunerato con gli interessi che sono deducibili dal reddito della società erogante.
  • 10. Per evitare la doppia imposizione, la tassazione dei dividendi a carico del socio è nulla o ridotta. Per gli interessi tale rischio non esiste dato che la società gli deduce come costo. Un primo gruppo di redditi di capitale è costituito dagli utili che derivano dalla partecipazione al capitale o al patrimonio di società ed enti soggetti all’imposta sul reddito delle società. Con la riforma del 2004 all’imposta dovuta dalla società (Ires) non è più collegato il credito d’imposta del socio, la tassazione della società e quella del socio sono indipendenti. Se il socio è una società soggetta a Ires i dividenti sono esclusi dalla tassazione per evitare la doppia imposizione. Se il socio è un soggetto passivo Irpef il dividendo allora viene tassato anche se in misura ridotta. Per quando riguarda le partecipazioni, occorre distinguere la partecipazione qualificata da quella non qualificata ovvero quella dei piccoli risparmiatori. La Partecipazione qualificata si ha quando si ha una percentuale di diritto al voto nell’assemblea ordinaria superiore al 2 o 20 % oppure una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5 o 25 %. Mentre i dividendi distribuiti a persone fisiche che detengono partecipazioni non qualificate sono soggetti a una ritenuta a titolo d’imposta del 12.50% Per le partecipazioni qualificate invece la base imponibile è costituita da una percentuali di dividenti (49,72) alle quali si applicano le normali aliquote irpef. Distribuzione di riserve di capitale Costituisce reddito per i soci ciò che deriva dalla distribuzione di utili. Al contrario non costituisce reddito ciò che i soci ricevono a titolo di ripartizione di capitale e sono: - Sovraprezzi di emissione delle azioni o quote; - Interessi di conguaglio versati da sottoscrittori di nuove azioni. - Versamenti a fondo perduto fatti dai soci - Saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta. Tali introiti non hanno natura reddituale ma patrimoniale. Recesso, esclusione e riscatto. Le somme o il valore nominale dei beni che il socio riceve in caso di recesso, esclusione, riscatto delle società non costituiscono utili per la parte che corrisponde al costo delle partecipazioni sono invece utili per la parte eccedente. Gli utili dell’associato, che hanno natura di reddito di capitale, e sono tassati in misura ridotta (49 – 72 %) solo se l’apporto dell’associato superi determinati importi 5% del valore del patrimonio netto della società. Se la misura dell’apporto è inferiore alle soglie si applica il regime fiscale sostitutivo.
  • 11. Interessi Secondo l’Art. 44 del T.u sono redditi di capitale: 1) gli interessi e gli altri proventi derivanti da mutui, depositi e conto correnti 2) gli interessi e gli altri proventi delle obbligazioni e titoli similari. Non tutti gli interessi sono tassati come redditi di capitale, e poi vi sono interessi trattati come redditi di capitale, ma qualificati ai fini fiscali come dividendi. Abbiamo quindi quattro regimi fiscali: - Interessi che non hanno natura di reddito d capitale - Interessi tassati come tali, e come redditi di capitale - Interessi tassati come redditi di capitale ma qualificati come dividendi - Interessi soggetti a regimi fiscali sostitutivi. Gliinteressitrattatietassaticomeinteressiderivanodamutui,conticorrenti,obbl igazioni etitoli similari. Siconsideranosimilarialleobbligazioniititolidimassachecontengono l’obbligazione dipagareallascadenzaunasommaindicata,echenonattribuiscono aipossessori alcundirittodipartecipazioneallagestionedell’impresa. Sonosimilarialleazioniititoliobbligazionari lacuiremunerazioneècostituitatotalmentedalla partecipazioneai risultati economicidellasocietà emittente. Glistrumentifinanziariqualificaticomeobbligazioni, machefiscalmentenonsonosimilarinéalle obbligazioni, néalleazioni,sono“titoliatipici”. Talititolisono soggettialla ritenuta allafonte,atitolid’imposta,parial27per cento.
  • 12. Altriredditidi capitale. Trai rapportichedannovitaa redditidi capitalevi sonoanche: - le renditeperpetue; - i compensiperprestazionidi fideiussioni; - i proventiderivantidallagestione,nell’interessedipiùsoggetti,di massepatrimoniali. Regole di determinazione dei redditi da capitale Sono due le regole generali in materia di determinazione dei redditi di capitale: la tassazione al lordo e il principio di cassa. La regola della tassazione al lordo impedisce qualsiasi deduzione, sia di spese di produzione, sia di perdite. Il principio di cassa stabilisce che si tassa la somma percepita nel periodo d’imposta, mentre non rileva il credito maturato. I redditi di lavoro dipendente Secondo la definizione contenuta nell’articolo 46 del testo unico, i redditi di lavoro dipendente sono quelli che derivano dai rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro alle dipendenze di altri, compreso il lavoro a domicilio. Costituiscono reddito di lavoro dipendente : - I redditi di lavoro dipendente, pubblico e privato - Le somme che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore. - I redditi del lavoro a domicilio - Le pensioni. Il principio di onnicomprensività a) Secondo l’Art. 51 del T.u il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere o qualunque titolo percepito nel periodo d’imposta. È reddito di lavoro dipendente innanzitutto la retribuzione che comprende il salario o lo stipendio, le indennità e gli scatti di anzianità. Non sono però tassabili gli assegni familiari dovuti per legge. b) Sono tassate le indennità risarcitorie, quando il risarcimento sostituisce un reddito, ma non quando il risarcimento non ha natura retributiva. c) L’onnicomprensività comporta che fanno parte della base imponibile anche la libertà che il lavoratore riceve dal datore di lavoro d) Sono compresi i compensi ricevuti sotto forma i partecipazione agli utili. e) Del reddito di lavoro dipendente possono far parte anche le somme non corrisposte dal datore di lavoro ma da terzi. f) I redditi di lavoro dipendete sono governati dal principio di cassa quindi non sono imponibili quando maturano ma nel periodo d’imposta in cui sono percepiti.
  • 13. Il rimborso spese di produzione e delle trasferte Nella determinazione del reddito imponibile, non sono rilevanti le spese di produzione. Perciò le somme che il datore corrisponde al lavoratore a titolo di rimborso spese sono comprese nella base imponibile del reddito del lavoratore e le spese effettivamente sostenute dal lavoratore non sono deducibili. Redditi in Natura Nella retribuzione imponibile sono compresi anche i compensi in natura e può trattarsi di beni o di servizi. I compensi in natura sono talvolta denominati Fringe Benefit in quanto si tratta di vantaggi concessi in aggiunta alla normale retribuzione in denaro. I fringe benefit possono essere dati al lavoratore sia dal datore di lavoro sia da terzi e possono fruire anche i familiari del lavoratore, in ogni caso essi sono tassati come redditi del lavoratore ma non sono tassati quando non superano un certo importo di 258,23 euro I redditi non tassabili. Le Stock Option sono: Non sono tassati: - i contributi che il datore di lavoro versa per l’assistenza, la previdenza e la sanità - le erogazioni liberali concesse in occasioni di festività - le prestazioni di vitto - le prestazioni di servizi di trasporto collettivo. E’ stata soppressa l’esenzioni riguardante i diritti di opzione dati a specifiche categorie di dipendenti o a singoli dipendenti. Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente Vi sono fattispecie reddituali non propriamente di lavoro dipendetene, ma assimilate a quelle tipiche. I casi di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente sono molteplici: - le somme corrisposte a titolo di borsa di studio o per fini di studio; - le remunerazioni dei sacerdoti; - le indennità dei parlamentari; - i compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili. I redditi di collaborazione coordinata e continuativa Sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente anche i redditi i collaborazione coordinata e continuativa, ossia redditi derivanti da rapporti di collaborazione aventi per oggetto la prestazione di attività svolte senza vincolo di subordinazione a favore di un determinato soggetto, senza l’impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita. Il Testo Unico indica come rientranti nella categoria i seguenti rapporti. - Cariche di amministratore, sindaco e revisore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica
  • 14. - Collaborazioni a giornali, riviste e enciclopedie - Partecipazione a collegi e commissioni. Redditi di lavoro autonomo Secondo l’Art. 53 del Testo Unico sono redditi di lavoro autonomo quelli che derivano dall’esercizio di arti e professioni. Per arti e professioni si intende l’esercizio abituale, anche se non esclusivo di attività di lavoro autonomo diverso da quelle d’impresa, anche esercitato in forma di associazioni privi di personalità giuridica. Elementi distintivi comuni: - esercizio di attività per professione abituale - esercizio di attività diverse da quelle d’impresa - mancanza di vincolo di subordinazione se l’attività ha uno degli oggetti considerati nell’art. 2195 si ha un’impresa commerciale se l’attività non ha oggetti considerato nel’art. 2195 si ha un lavoro autonomo. La base imponibile. Compensi e plusvalenze Il principale componente positivo della base imponibile dei redditi di lavoro autonomo è costituito dai compensi. Concorrono a formare la base imponibile anche le plusvalenze ei beni strumentali e degli immobili. I compensi sono i corrispettivi percepiti a titolo di remunerazione dell’attività, sono comprese le somme ricevute a titolo di rimborso spese per gli interessi moratori o per dilazione di pagamento, ma sono esclusi i rimborsi delle spese sostenute in nome e per conto del cliente e i contributi previdenziali posti per legge al carico del client Le spese e i costi pluriennali Sonodeducibililespesesostenutenell’eserciziodell’arteodellaprofessione,ossiainere ntiataleesercizio,nonchéleminusvalenzedeibenistrumentali. Ilprimorequisito generale,inmateriadispesededucibili, èquellodell’inerenza; altraregola generaleèquellapercuilespesesideducono secondo ilprincipiodicassa,ossianelperiodo incui avvieneil pagamento. Visonocostipluriennalideducibilisecondo ilprincipio dicompetenza,costinondeducibiliecosti forfetizzati. Siapplicailprincipio dicompetenzaaicanonidileasing,all’ammortamento deibenistrumentalie all’accantonamentoal fondoperTFR. Il costo dei beni mobili e dei beni immateriali è deducibile mediante quote annuali di ammortamento. Peribenistrumentaliilcuicostononsuperai516,46euroèdatalafacoltàdiopta reperla deduzioneintegralenell’annodi acquisto,inluogodell’ammortamento. Perileasing,icanoni sonoammessiindeduzione nell’anno incuimaturanosecondo princìpidi competenza economica,edacondizione
  • 15. cheladuratadelcontrattonon siainferioreallametàdel periododi ammortamento. Icostidiacquisto degliimmobilisono deducibili medianteammortamento.Icanonidilocazione ordinariasonodeducibilipercassa. Lespeserelativeall’ammodernamento,allaristrutturazione eallamanutenzionestraordinariadegli immobilisonodeducibilinellimitedel5percentodelcostocomplessivo deibeniammortizzabili; l’eccedenzaèdeducibileinquotecostantinei cinqueperiodid’impostasuccessivi. Gliammortamentielespeserelativeall’autoutilizzatanell’eserciziodellaprof essione sono deducibiliperil 40percento(perunimportomassimodi18.076euro). Lespeserelativeagliimpiantiditelefoniafissaemobilesonodeducibiliperl’80 per cento. Lespeseperalberghieristorantisonodeducibilientroillimitedel2percentode icompensi percepiti. Lespesedirappresentanzasonodeducibilinellimitedell’1% Le spese di partecipazione ai convegni e corsi d’aggiornamento(incluse quelle di viaggio e soggiorno)sonodeducibiliperil 50percentodelloroammontare. Redditi equiparati a quelli di lavoro autonomo sono: - Diritti d’autore - Utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione - Utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società di capitali - Indennità per la cessazione di rapporti di agenzia. Il reddito d’impresa L’espressione del reddito d’impresa è collegata all’interno della disciplina dell’Ires, ma le stesse norme valgono anche per gli imprenditori individuali e per le società. Il reddito d’impresa equivale al reddito d’impresa commerciale, che secondo l’art. 2195 del codice civile si intende l‘esercizio per professione abituale delle attività indicate. Quindi secondo l’art. 2195 sono commerciali: - l’attività industriali dirette alla produzione di beni o servizi - l’attività intermediari nelle circolazione di beni - l’attività di trasporto - l’attività bancaria o assicurativa - l’attività ausiliarie alle precedenti. Infine la norma fiscale precisa che sono redditi d’impresa i redditi derivanti dallo sfruttamento delle miniere, cave, laghi stagni e altre acque interne. La definizione legislativa di esercizio d’impresa commerciale non coincide con quella civilistica, perché civilistica mente non si ha impresa se non vi è un minimo di organizzazioni; fiscalmente vi sono imprenditori senza impresa.
  • 16. Rilevanza della organizzazione d’impresa. Se un soggetto esercita un’attività commerciale è imprenditore anche se non opera con organizzazione d’impresa, quindi in questo caso l’organizzazione non ha rilievo ai fini della qualificazione di una attività come attività d’impresa. Vi è un’ipotesi in cui l’organizzazione in forma di impresa, attribuisce ad un soggetto la qualifica di imprenditore sebbene l’attività svolta non sia commerciale secondo il codice civile. L’art. 2195 del codice civile definisce commerciali l’attività industriale di produzione di servizi: - la produzione di servizi genera reddito d’impresa anche se non organizzata in forma d’impresa - la prestazione di servizi, non compresi nell’art. 2195, genera redditi 1d’impresa solo se organizzati in forma d’impresa. - La prestazione di servizi non compresi nell’articolo 2195 e non organizza in forma d’impresa e attività di lavoro autonomo. Il reddito d’impresa degli imprenditori individuali e della società di persone Il reddito d’impresa degli imprenditori individuali e della società di persone è determinato con le regole dettate in ambito Ires, per le società. Trairicavi,sicomprende ilvalorenormale deibenidestinatialconsumopersonaleofamiliare dell’imprenditoreo assegnatiai sociodestinateadattivitàestranee all’eserciziodell’impresa. Leplusvalenzechefruisconodelregimediparticipation exemptionnonsonoesentiperintero,ma limitatamenteal 50,28percentodelloro ammontare. Anchegliutilidapartecipazione(dividendi), distribuitidasocietàdicapitali,sonotassatinella misuradel49,72percento. Leplusvalenzerealizzateconla cessionediaziendepossonoesseretassateseparatamente. Non sono ammessi in deduzione i compensi per il lavoro prestato dallo stesso imprenditore o dai suoi famigliari, le spese sostenute per l’acquisto o la locazione di beni mobili adibiti all’esercizio dell’impresa e all’uso personale o famigliare. Se il risultato derivante dall’attività è negativo, la perdita può essere portata in diminuzione del reddito complessivo. Le imprese minori La sua disciplina è una disciplina speciale. Le imprese minori sono quelle esercitate da persone fisiche e da società di persone avendo ricavi inferiori a 309.874,14 se presta servizi e 516.456,90 in altri casi. Inoltre sono ammesse al regime di contabilità semplificata, questo significa che devono tenere i 1
  • 17. registri iva nella quale devono essere annotati gli elementi rilevanti ai fini reddituali compresi i valori delle rimanenze. Elementi essenziali sono: - il redito d’impresa è costituito dalla differenza tra componenti positivi e negativi - sono applicabili anche alle imprese minori le norme che limitano la deducibilità delle spese. I contribuenti minimi Sono gli imprenditori o i lavoratori autonomi che nell’anno solare precedente hanno realizzato ricavi o percepito compensi superiori a 30.000 euro. Non devono sostenere spese per lavoratori dipendenti o collaboratori non occasionali. Si richiedeinoltre: -chenonabbianoeffettuatocessioniall’esportazioneoscambiinternazionali; -chenonabbianosostenutospeseperlavoratoridipendenti; -che, nel triennio solare precedente, non abbiano acquistato beni strumentali per un ammontarecomplessivosuperiorea15.000euro. Ilredditoimponibileèdeterminatosecondo ilcriteriodicassa.Ilredditoèassoggettato aduna impostasostitutivadell’Irpefconaliquotadel20percento. Perquanto riguardal’imposta sulvaloreaggiunto,icontribuentiminiminonaddebitanol’imposta a titolodirivalsanéhannodirittoalladetrazionedell’Ivaamonte.Icontribuenti minimisono esoneratianchedalpagamentodell’Irap. I contribuenti minimi devono presentare la dichiarazione dei redditi nei termini e secondo le modalità ordinarie, ma sono esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili. Le imprese di allevamento Sono imprese agrarie il cui reddito è determinato costantemente ma attraverso certi limiti ossia quando l’attività è svolta con mangimi attendibili per almeno un quarto del terreno. Se si superano i limiti, il reddito eccedente è reddito d’impresa commerciale. Società di comodo Sono le società commerciali i cui ricavi sono inferiori a un dato importo e sono soggette ad imposta sulla base di un imponibile minimo presunto.
  • 18. La categoriadei“redditidiversi”. Nella categoriadeterminata“redditidiversi”il legislatoreha raggruppatounaserie di ipotesi redditualieterogenee.Èunacategoriaresiduale. Leplusvalenzeimmobiliari. Trairedditidiversirientranoalcuneplusvalenzedette“isolate”,perchénonrealiz zatenelcontesto diun’attivitàeconomicaditipocontinuativo. Sonorealizzatemediantelalottizzazionediterrenio l’esecuzionediopereintesearenderliedificabili,elasuccessivavendita.Possono ancheessere realizzatemediantelacessioneatitolooneroso dibeniimmobiliacquistatiocostruitidanonpiùdi cinqueanni. Nellaprimaipotesisiassumecomevalore inizialeilprezzodiacquisto;nellaseconda ipotesi,sono esclusi gli immobili acquisiti mortis causa, in base al concetto che l’operazionenon è stata effettuataconintentospeculativo. Leplusvalenzedei titoliazionarieobbligazionari. Rientrano nei redditi diversi le plusvalenze realizzate con la cessione di azioni o di altre partecipazionisociali,econla cessionedititoliobbligazionariodi altreattivitàfinanziarie. Varicordatoche,mentresonoredditodicapitaleifruttideititoliazionariodobblig azionari, danno inveceoriginearedditidiversiicapitaligain,ossialeplusvalenzechevengonoreal izzatequando untitolovienevendutoadunprezzosuperioreaquellodi acquisto. Leplusvalenze derivantidallacessionedipartecipazioniqualificatesonosoggetteadimposizion e peril 49,72percentodelloroammontare. Leplusvalenze chederivanodallacessioneatitolooneroso dipartecipazioninonqualificatesono invecesoggetteadimpostasostitutivadel12,50percento. Trairedditidiversi,rientranoleplusvalenzerealizzateconlacessionedititoliobbl igazionari edi strumentifinanziariingenere. Plusvalenzedacessionedi contrattidiassociazionein partecipazione. Lacessionedicontratti diassociazioneinpartecipazioneèequiparataalla cessionedititoliazionari, percuileplusvalenze derivantidallacessioneditalicontrattisonoequiparatealleplusvalenze derivantidallacessionedipartecipazionisociali. Peri contrattidi associazioneinpartecipazione,bisognadistingueretra:
  • 19. casi in cui l’apportosuperadeterminatesoglie (edallorasi applicala disciplinadelle partecipazioniqualificate); casiincuilesoglienonsonosuperate,edallorasiapplicaladisciplinadellepartecip azioni nonqualificate. Altriredditidiversi. Conleplusvalenze,fannopartedeiredditidiversivariealtreipotesireddituali. Abbiamoinnanzitutto iredditidinaturafondiariaediredditidellesublocazioni:taliredditisono inseriti nella categoria dei redditi diversi perché la determinazione catastale è un elemento essenzialedellacategoriadei redditifondiari. Iredditiderivanti daattivitàdilavoroautonomo nonesercitateabitualmente, ediredditiderivanti dall’utilizzazioneeconomica di opera d’ingegno,sono redditi diversi, e non redditi di lavoro autonomo,perchémancal’abitualità(cheèancheil presuppostodelcollocamentodeiredditi derivantidaattivitàcommercialinonabitualitrairedditidiversi). Ilredditodichidà l’aziendainaffittononèredditod’impresa,maredditodiverso;redditodiversoè anchelaplusvalenza realizzataincasodivendita. Abbiamopoiunaseriedifattispecieparticolari, comelevincitedellelotterieei premiricevuticomericonoscimentidispecialimeriti. Inoltre, rientrano nella categoria dei redditi diversi anche i proventi illeciti che non sono classificabiliin alcunadellecategoriediredditoprevistedall’art.6delTestounico. Datalaeterogeneitàdeiredditicontenutiinquestacategoria,lerelativeregoledid eterminazione nonsonouniformi. Osserviamo infinecheiredditidiversisonotassatialmomentodelrealizzo(principiodicassa) ma, adifferenzadiquellidicapitale,sonotassatialnettodellespeseedoneridiproduzi one enonsono soggettia ritenutealla fonte.