1. L’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
Le nozioni economiche di reddito
Le principali nozioni di reddito elaborate dagli economisti sono tre:
- Il reddito come prodotto, secondo il quale un’entrata ha natura di reddito
solo se deriva da una fonte produttiva. Questo concetto è stato sin dalle
origini accolto dalla nostra legislazione fiscale tassando sia i redditi prodotti
in modo continuativo sia i redditi variabili ed eventuali e prodotti una
tantum.
- Il reddito come entrata che rappresenta non solo il frutto del patrimonio e
delle attività del soggetto ma tutti gli incrementi patrimoniali.
- Il reddito come consumo secondo il quale dovrebbe essere tassata solo la
ricchezza consumata e non il reddito risparmiato e il reddito di capitale.
Nozione di reddito del testo unico
Il vigente testo unico delle imposte sui redditi non definisce il reddito.
Il possesso di redditi e il presupposto sia dell’imposta sul reddito delle
persone fisiche che sul reddito delle società, ma nel testo unico non vi è una
definizione generale di reddito ma vi è la definizione dei singoli redditi
ossia delle singole categorie reddituali.
Il reddito può essere definito come incremento di patrimonio derivante da
una fonte produttiva.
Le categorie reddituali sono:
Redditi fondiari, redditi di capitale, di lavoro autonomo, di lavoro
dipendente, d’impresa e redditi diversi.
Le diverse categorie reddituali non sono soltanto uno strumento
d’individuazione e classificazione della materia imponibile, ma l’oggetto di
regimi giuridici diversi.
Il presupposto dell’imposta
Secondo l’art. 1 del Testo unico delle imposte sui redditi “il presupposto
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso di redditi in
denaro o in natura rientranti nelle categorie indicati dall’articolo 6.
Ovviamente il possesso ha diversi significati, ad esempio nei redditi fondiari
il possesso va riferito all’immobile, mentre nel reddito d’impresa il reddito è
un dato contabile perciò, il possesso è rappresentato dall’apparato
produttivo. Vi sono poi i redditi tassabili ovvero qui redditi percepiti è il
caso dei redditi di capitale, dei redditi di lavoro autonomo, dei redditi
diversi.
2. Differenza tra reddito e patrimonio
Reddito e Patrimonio sono due concetti distinti.
- Il Patrimonio è l’insieme delle situazioni giuridiche soggettive a contenuto
economico di cui è titolare un soggetto in un dato momento.
- Il Reddito è un fenomeno dinamico risultante dalle variazioni incrementative
del patrimonio.
Quindi il Patrimonio indica ciò che si ha, il Reddito ciò che si acquista riferito
alle entrate o ai proventi che derivano da una fonte produttiva e non
patrimoniale.
Proventi acquistati a titolo oneroso e proventi gratuiti
Di regola sono tassati i proventi acquistati a titolo oneroso e sono esclusi i
proventi acquistati a tiolo gratuito. Non sono soggetti ad imposta sul reddito
ne le donazioni ne le eredità.
Redditi in natura e valore normale
Vi sono redditi monetari e non monetari, redditi in denaro e redditi in
natura. I redditi in natura possono essere costituiti da beni o servizi. La
tassazione dei redditi in natura esige che ad essi si attribuito un valore
monetario: il cosiddetto valore normale. Il valore normale è dato dal valore
di mercato. Per valore normale si intende il prezzo e il corrispettivo
mediamente praticato per i beni e servizi della stessa specie, in condizioni di
libera concorrenza nel medesimo stadio di commercializzazione. Per
determinare il valore normale di fa riferimento ai listini e alle tariffe del
soggetto che ha fornito i beni e i servizi.
Reddito lordo e reddito netto
Nel sistema delle imposte sul reddito, il reddito che viene tassato è quello
netto, ossia al netto dei costi. Costi deducibili sono solo quelli riguardanti la
produzione del reddito tassato. Non sempre questi costi sono dedotti nel
loro ammontare effettivo talvolta sono forfettari. Per i redditi di capitale non
sono ammessi in deduzione i costi di produzione non perché il legislatore
intende tassarli al lordo ma per il semplice fatto che non vi sono costi.
Reddito e deprezzamento monetario.
Il reddito sottoposto a imposta è una grandezza monetaria, il
deprezzamento della moneta pone il problema se la base imponibile
dell’imposta debba essere depurata agli incrementi puramente nominali
3. Periodo d’imposta
Il reddito assume rilievo come reddito di un determinato periodo di tempo
denominato periodo d’imposta.
Per le persone fisiche il periodo d’imposta coincide con l’anno solare;
Per le società con l’esercizio sociale.
Vi possono essere delle interruzioni come la morte della persona fisica o
fusione e trasformazione della società. A ogni periodo d’imposta
corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma.
I redditi del cuis percepiti dagli eredi
Gli eredi possono essere soggetti passivi per un duplice titolo.
Essi subentrano al de cuis quali soggetti passivi dell’imposta dovuta per i
presupposti d’imposta realizzati dal de cuis.
Inoltre per i redditi prodotti dal de cuis che si tassano per cassa, se questi
non ha incassato il provento, la tassazione avviene a carico degli eredi
quando percepiscono queste somme.
I redditi di provenienza illecita
In passato si è discusso molto se i redditi provenienti da attività illecite
fossero tassabili o no per il semplice fatto che il reddito di provenienza
illecita non può essere oggetto del possesso che realizza il presupposto
dell’imposta. Per questo il legislatore ha stabilito che nelle categorie di
reddito soggette ad imposta devono intendersi compresi i proventi derivanti
da fatti atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o
amministrativo, inoltre è previsto che qualora non siano classificabili nelle
categorie di reddito del testo unico delle imposte sui redditi, i redditi illeciti
sono considerati come redditi diversi.
I soggetti passivi
Molto importante in questo caso è la distinzione tra residenti e non residenti
nel territorio dello Stato, in quanto i residenti sono tassati sul complesso dei
loro redditi, ovunque prodotti nel mondo (principio della world wide
taxatium) i non residenti solo per i redditi prodotti in Italia (principio della
soure-based taxatium). Non ha alcun rilevo la cittadinanza infatti la
residenza fiscale è diversa da quella civilistica, ai fini dell’IRPEF si
considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo
d’imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente e hanno
nel territorio dello stato il domicilio o la residenza ai sensi del c.c.
Il sistema di tassazione dei redditi si compone di due imposte, IRPEF ed
IRES (che ha sostituito l’IRPEG) la prima colpisce le persone fisiche l’altra le
persone giuridiche o i soggetti diversi dalle persone fisiche. Dunque tutti i
soggetti titolari di rapporti giuridici a contenuto patrimoniale possono
essere debitori d’imposta.
4. Redditi dei coniugi e dei figli minori
A seguito della dichiarazione di incostituzionalità i redditi di ciascun coniuge
sono tassati separatamente perché in passato quando fu introdotto l’IRPEF i
redditi della moglie erano imputati al marito che risultava cosi soggetto
passivo d’imposta sia per i redditi propri che per quelli della moglie.
Per quando riguarda il trattamento della famiglia vi sono delle norme che
regolano:
- la comunione legale dei coniugi e il fondo patrimoniale; La legge prevede
infatti che i relativi redditi si imputano a ciascun coniuge per metà del loro
ammontare netto.
- e i redditi dei figli minori sono soggetti all’usufrutto legale dei genitori, sono
imputabili per metà a ciascun genitore.
Le società commerciali di persone
I caratteri delle società di persone sono: responsabilità illimitata dei soci; il
problema di amministrare la società è una normale prerogativa della qualità
di socio; lo status di socio non è trasferibile senza il consenso degli altri soci.
Al contrario nelle società di capitali i soci hanno una responsabilità limitata
per i debiti della società; il potere di amministrare è disgiunto dalla qualità
di socio; la qualità di socio è liberamente trasferibile.
Le società di persone non sono soggetti passivi d’imposta, perché i loro
redditi sono imputati ai soci, in applicazione del principio di trasparenza,
per cui i redditi della società sono trattati fisicamente come se la società
fosse uno schermo trasparente, come se la società non fosse un soggetto
autonomo. Quindi i risultati della società sono considerati redditi dei soci; i
redditi dei soci non sono redditi di capitale, ma redditi di partecipazione.
I redditi delle società di persone sono disciplinati sotto l’etichetta di redditi
prodotti in forma associata. Per tali redditi la disciplina è la seguente:
a) la società non è un soggetto passivo dell’imposta quindi i redditi della
società sono ai fini fiscali redditi dei soci.
b) Dal punto di vista temporale il reddito è imputato al socio nello stesso
periodo d’imposta in cui è prodotto dalla società
c) Le perdite della società sono ripartite tra i soci alla stessa maniera degli
utili.
d) Le ritenute operate sui redditi della società sono scorporate dall’iposta
dovuta dai soci.
5. Le società semplici
Il principio di trasparenza vale anche per le società semplici, che si
differenziano dalle altre società di persone perché non hanno oggetto
commerciale.
Le associazioni professionali
I professionisti possono svolgere la loro attività dando vita ad enti di tipo
societario; quando ciò avviene, la società è soggetto al regime giuridico
fiscale previsto in relazione al tipo sociale. Inoltre, i professionisti possono
dar vita ad associazioni professionali e la disciplina fiscale di queste
associazioni è quella della equiparazione alle società semplici.
Le imprese familiari
L’impresa familiare assume rilievo fiscale solo quando, prima dell’inizio del
periodo d’imposta, vi è un atto, un atto pubblico o scrittura privata
autenticata da cui risultino i nomi dei familiari che collaborano con
l’impresa. Le rilevanza fiscale dell’impresa familiare riguarda la
distribuzione del reddito tra l’imprenditore e i collaboratori tale criterio non
vale però per le perdite, infatti i collaboratori non partecipano alle perdite.
Imponibile ed imposta
La base imponibile lorda è costituita per i soggetti passivi residenti, dal
complesso dei redditi ovunque prodotti, per i non residenti l’imposta si
applica soltanto sui redditi prodotti in Italia. Dal reddito complessivo si
deducono determinati oneri; operate le deduzioni, si ottiene la base
imponibile netta, cui si applicano le aliquote, per calcolare la misura
dell’imposta lorda.
La determinazione dell’imposta lorda si articola in più operazioni:
- individuazione e determinazione dei singoli redditi;
- calcolo del reddito complessivo;
- calcolo del reddito imponibile;
- calcolo dell’imposta lorda.
Reddito complessivo
Si calcola individuando i singoli redditi nelle rispettive categorie di
appartenenza, si va a sommare i redditi di ogni categoria e si vanno a
sottrarre le perdite.
6. Gli oneri deducibili
Dal reddito complessivo sono deducibili determinati oneri. Gli oneri
deducibili sono costituiti da spese personali che incidono sulla capacità
contributiva del contribuente. Sono deducibili i seguenti oneri:
- spese mediche
- gli assegni periodici corrispondenti al coniuge
- i contributi versati per le forme pensionistiche complementari
Il legislatore include tra gli oneri deducibili spese che sono da classificare tra
quelle di produzione del reddito o che incidono sulla determinazione del
reddito.
Calcolo dell’imposta lorda e dell’imposta netta
Dopo aver dedotto dal reddito complessivo gli oneri, si ottiene la base
imponibile dell’imposta: e cioè la grandezza alla quale si applicano le
aliquote. Aliquote sono crescenti per scaglioni di reddito. Secondo la
disciplina del 2008 gli scaglioni di reddito sono cinque.
Le detrazione dall’imposta
Dall’imposta lorda si sottraggono determinati importi che sono di tre specie:
detrazioni per carichi di famiglia;
detrazioni sostitutive delle spese di produzione;
detrazioni per oneri.
Le detrazioni per carichi di famiglia sono attribuite a chi ha familiari a
carico. Le detrazioni sostitutive delle spese di produzione sono attribuite a
chi ha redditi di lavoro dipendente, ai pensionati e a chi ha redditi di lavoro
autonomo o d’impresa di ammontare minimo. Le detrazioni per oneri
riguardano alcune spese che in precedenza erano deducibili dal reddito
complessivo.
Imposta netta imposta da versare
A seguito si ottiene l’ammontare dell’imposta netta dovuta per quel periodo
d’imposta ossia un importo da versare, poiché dall’imposta netta si
scomputano:
- i crediti d’imposta
- i versamenti d’acconto
- le ritenute subite.
I redditi soggetti a tassazione separata
Sono soggetti a tassazione separata i redditi che percepiti una tantum derivano da
un processo produttivo pluriennale. La tassazione è separata cioè tali redditi non
concorrono a formare il reddito complessivo ma sono soggetti tassati con distinta
aliquota.
Sono redditi soggetti a tassazione separata:
7. - le indennità di fine rapporto percepite dai lavoratori dipendenti
- il risarcimento attribuito a titolo di perdita di redditi pluriennali
in questi casi l’imposta è calcolata applicando alla somma percepita l’aliquota
corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del biennio precedente
I SINGOLI REDDITI
Reddito Fondiario
I redditi fondiari sono i redditi dei terreni e dei fabbricati ovvero secondo l’art.
25 del Testo unico, i redditi inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel
territorio dello stato che sono o devono essere iscritti con attribuzione di
rendita, nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano.
Quindi affinché un reddito possa essere definito fondiario due sono i requisiti
richiesti:“se deriva da un’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto o se
l’immobile è situato nel territorio dello stato”, tutti gli altri redditi degli
immobili rivi di questi due requisiti entrano a far parte della categoria dei
“redditi diversi”
I Redditi Fondiari concorrono alla formazione del reddito complessivo dei
soggetti che possiedono immobili e come abbiamo già detto, derivano da
immobili iscritti ne catasto, non sono considerati però redditi fondiari le
costruzioni rurali ed i fabbricati usati per l’esercizio di attività commerciali.
Il carattere catastale del reddito fondiario prevede la tassazione a prescindere
dalla effettiva produzione o percezione del reddito infatti vi è tassazione anche
se un fabbricato non è abitato o se un terreno non è coltivato. In caso di
comproprietà a ciascun comproprietario è imputata una quota del reddito
imponibile corrispondente al suo diritto.
Rendita Catastale
Il reddito dei terreni è determinato con l catasto. Il catasto è caratterizzato da
due aspetti fondamentali:
- tariffe d’estimo che indicano la rendita attribuita ai terreni divisi in
particelle, in base alla loro quantità e classe.
- Il classamento è invece la parte finale delle operazioni catastali cioè
nell’attribuzione ad ogni particella del terreno, della quantità e classe di
appartenenza in modo che se ne possa calcolare la rendita sulla base delle
tariffe d’estimo.
per i fabbricati a destinazione particolare o speciale la rendita viene
attribuita mediante stima diretta.
“VOLTURA: annotazione sui registri catastai del trasferimento della
proprietà di un bene immobile.”
Reddito Dominicale e reddito dell’impresa agraria
Il reddito dei terreni si distingue in reddito dominicale e reddito agrario. Il
reddito dei terreni è suddiviso in quattro parti, che remunerano: la terra; il
8. capitale di miglioramento; il capitale di esercizio; il lavoro. Il reddito
dominicale comprende le prime due parti; il reddito agrario è invece quello
che remunera i capitali di esercizio e di lavoro.
Le attività agricole e l’impresa agraria
Il reddito agrario è il reddito dell’impresa agraria, ossia il reddito derivante
dall’esercizio di attività agricole connesse, nei limiti della potenzialità del
terreno.
Le attività agricole in senso stretto sono:
- coltivazione del terreno e la selvicoltura
- l’allevamento di animali.
Le attività connesse sono attività dirette alla manipolazione, conservazione,
trasformazione e valorizzazione dei prodotti ottenuti dalla coltivazione del
fondo o dall’allevamento di animali.
I redditi delle società commerciali non sono redditi agrari ma redditi
d’impresa, il reddito agrario è invece reddito d’impresa commerciale
quando è prodotto da società commerciali.
Questa regola presenta delle eccezioni:
- si considerano imprenditoriagricoli le società di persone commerciali e le
s.r.l. costituite da imprenditori agricoli che svolgono attività di
manipolazione, conservazione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti
agricoli ceduti dai soci.
- Producono reddito agrario anche le società di persone commerciali e le s.r.l e
le cooperative con qualifica di società agricole che optano per tale forma di
tassazione
La determinazione dei redditi
Il reddito catastale è:
- Un reddito ordinario cioè è un reddito ottenuto da un coltivatore di capacità
normale che applichi le tecniche produttive generalmente adottate nella
zona.
- Un reddito medio perché è calcolato con una media di più anni.
Catasto edilizio e reddito dei fabbricati
Anche il reddito dei fabbricati è un reddito medio ordinario, determinato
secondo le tariffe d’estimo del catasto urbano che distinguono le unità
immobiliari in categorie e classi. Le categorie sono cinque:
A: abitazioni
B: edifici a uso collettivo
C: commerciali
D: industriali
E: speciali
In ogni categoria vi sono più sottocategorie, a loro volta le categorie sono
divise in classi che identificano nello specifico il tipo di immobile esempio
A1 abitazioni signorili A2 case recenti ecce cc.
9. Vi è infine la divisione del territorio in zone censuarie.
Quindi: zona censuaria categoria e classe sono i dati da cui scaturisce la
tariffa che fornisce un valore unitario che moltiplicato per la grandezza
dell’immobile determina la rendita catastale.
Il reddito degli immobili locati non determinato in base alle tariffe catastali
ma in base al canone di locazione qualora fosse superiore alla rendita
catastale.
Il reddito della Prima Casa abitata non è tassato mentre il reddito catastale
della seconda casa e maggiorato di un terzo.
Le costruzioni rurali e gli immobili strumentali
Vi è una fondamentale distinzione tra immobili che producono reddito
autonomo e quindi tassati come fondiari ed immobili che non producono
reddito autonomo cosiddetti strumentali.
Gli immobili possono essere strumentali per destinazione o per natura.
Per destinazione sono quelli utilizzati esclusivamente per l’esercizio
dell’arte o della professione dell’impresa commerciale da parte del
possessore.
Per natura sono gli immobili relativi a imprese commerciali che per le loro
caratteristiche non possono essere utilizzati diversamente.
Redditi di capitale
Derivano da rapporti aventi per oggetto l’impiego di un capitale e che sono
certi nell’an ma non nel quantm.
È una categoria che il legislatore non delimita con una definizione generale
ma con una elencazione che comprende interessi, rendite, compensi e utili
da partecipazioni.
In questo elenco spiccano gli interessi e i dividendi azionari.
I redditi di capitale non sono sempre tassati in via ordinaria come
componenti del reddito complessivo ma anche con altre forme di tassazione.
I redditi di partecipazione in società di capitali.
Tra i redditi di capitale vanno considerati i proventi erogati dalle società e
cioè le azioni e le obbligazioni.
- Le Azioni rappresentano una frazione del capitale sociale, conferiscono la
qualità di soci e il diritto di partecipare alla distribuzione degli utili.
- Le Obbligazioni non rappresentano quote del capitale sociale ma un diritto di
credito, quindi chi detiene obbligazioni di una società non è un socio ma un
creditore.
Dal punto di vista fiscale, dividendi e interessi, pur facendo parte della
medesima categoria reddituale sono trattati diversamente.
Il Capitale Proprio è remunerato con la distribuzione di utili che non sono
deducibili dal reddito della società.
Il Capitale di Debito è remunerato con gli interessi che sono deducibili dal
reddito della società erogante.
10. Per evitare la doppia imposizione, la tassazione dei dividendi a carico del
socio è nulla o ridotta. Per gli interessi tale rischio non esiste dato che la
società gli deduce come costo.
Un primo gruppo di redditi di capitale è costituito dagli utili che derivano
dalla partecipazione al capitale o al patrimonio di società ed enti soggetti
all’imposta sul reddito delle società.
Con la riforma del 2004 all’imposta dovuta dalla società (Ires) non è più
collegato il credito d’imposta del socio, la tassazione della società e quella
del socio sono indipendenti.
Se il socio è una società soggetta a Ires i dividenti sono esclusi dalla
tassazione per evitare la doppia imposizione.
Se il socio è un soggetto passivo Irpef il dividendo allora viene tassato anche
se in misura ridotta.
Per quando riguarda le partecipazioni, occorre distinguere la partecipazione
qualificata da quella non qualificata ovvero quella dei piccoli risparmiatori.
La Partecipazione qualificata si ha quando si ha una percentuale di diritto al
voto nell’assemblea ordinaria superiore al 2 o 20 % oppure una
partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5 o 25 %.
Mentre i dividendi distribuiti a persone fisiche che detengono partecipazioni
non qualificate sono soggetti a una ritenuta a titolo d’imposta del 12.50%
Per le partecipazioni qualificate invece la base imponibile è costituita da una
percentuali di dividenti (49,72) alle quali si applicano le normali aliquote
irpef.
Distribuzione di riserve di capitale
Costituisce reddito per i soci ciò che deriva dalla distribuzione di utili. Al
contrario non costituisce reddito ciò che i soci ricevono a titolo di
ripartizione di capitale e sono:
- Sovraprezzi di emissione delle azioni o quote;
- Interessi di conguaglio versati da sottoscrittori di nuove azioni.
- Versamenti a fondo perduto fatti dai soci
- Saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta.
Tali introiti non hanno natura reddituale ma patrimoniale.
Recesso, esclusione e riscatto.
Le somme o il valore nominale dei beni che il socio riceve in caso di recesso,
esclusione, riscatto delle società non costituiscono utili per la parte che
corrisponde al costo delle partecipazioni sono invece utili per la parte
eccedente.
Gli utili dell’associato, che hanno natura di reddito di capitale, e sono
tassati in misura ridotta (49 – 72 %) solo se l’apporto dell’associato superi
determinati importi 5% del valore del patrimonio netto della società. Se la
misura dell’apporto è inferiore alle soglie si applica il regime fiscale
sostitutivo.
11. Interessi
Secondo l’Art. 44 del T.u sono redditi di capitale:
1) gli interessi e gli altri proventi derivanti da mutui, depositi e conto
correnti
2) gli interessi e gli altri proventi delle obbligazioni e titoli similari.
Non tutti gli interessi sono tassati come redditi di capitale, e poi vi sono
interessi trattati come redditi di capitale, ma qualificati ai fini fiscali come
dividendi.
Abbiamo quindi quattro regimi fiscali:
- Interessi che non hanno natura di reddito d capitale
- Interessi tassati come tali, e come redditi di capitale
- Interessi tassati come redditi di capitale ma qualificati come dividendi
- Interessi soggetti a regimi fiscali sostitutivi.
Gliinteressitrattatietassaticomeinteressiderivanodamutui,conticorrenti,obbl
igazioni etitoli similari.
Siconsideranosimilarialleobbligazioniititolidimassachecontengono
l’obbligazione
dipagareallascadenzaunasommaindicata,echenonattribuiscono aipossessori
alcundirittodipartecipazioneallagestionedell’impresa.
Sonosimilarialleazioniititoliobbligazionari
lacuiremunerazioneècostituitatotalmentedalla partecipazioneai risultati
economicidellasocietà emittente.
Glistrumentifinanziariqualificaticomeobbligazioni,
machefiscalmentenonsonosimilarinéalle obbligazioni,
néalleazioni,sono“titoliatipici”. Talititolisono soggettialla ritenuta
allafonte,atitolid’imposta,parial27per cento.
12. Altriredditidi capitale.
Trai rapportichedannovitaa redditidi capitalevi sonoanche:
- le renditeperpetue;
- i compensiperprestazionidi fideiussioni;
- i proventiderivantidallagestione,nell’interessedipiùsoggetti,di
massepatrimoniali.
Regole di determinazione dei redditi da capitale
Sono due le regole generali in materia di determinazione dei redditi di
capitale: la tassazione al lordo e il principio di cassa. La regola della
tassazione al lordo impedisce qualsiasi deduzione, sia di spese di
produzione, sia di perdite. Il principio di cassa stabilisce che si tassa la
somma percepita nel periodo d’imposta, mentre non rileva il credito
maturato.
I redditi di lavoro dipendente
Secondo la definizione contenuta nell’articolo 46 del testo unico, i redditi di
lavoro dipendente sono quelli che derivano dai rapporti aventi per oggetto
la prestazione di lavoro alle dipendenze di altri, compreso il lavoro a
domicilio. Costituiscono reddito di lavoro dipendente :
- I redditi di lavoro dipendente, pubblico e privato
- Le somme che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore.
- I redditi del lavoro a domicilio
- Le pensioni.
Il principio di onnicomprensività
a) Secondo l’Art. 51 del T.u il reddito di lavoro dipendente è costituito da
tutte le somme e i valori in genere o qualunque titolo percepito nel
periodo d’imposta. È reddito di lavoro dipendente innanzitutto la
retribuzione che comprende il salario o lo stipendio, le indennità e gli
scatti di anzianità. Non sono però tassabili gli assegni familiari dovuti per
legge.
b) Sono tassate le indennità risarcitorie, quando il risarcimento sostituisce
un reddito, ma non quando il risarcimento non ha natura retributiva.
c) L’onnicomprensività comporta che fanno parte della base imponibile
anche la libertà che il lavoratore riceve dal datore di lavoro
d) Sono compresi i compensi ricevuti sotto forma i partecipazione agli utili.
e) Del reddito di lavoro dipendente possono far parte anche le somme non
corrisposte dal datore di lavoro ma da terzi.
f) I redditi di lavoro dipendete sono governati dal principio di cassa quindi
non sono imponibili quando maturano ma nel periodo d’imposta in cui
sono percepiti.
13. Il rimborso spese di produzione e delle trasferte
Nella determinazione del reddito imponibile, non sono rilevanti le spese di
produzione. Perciò le somme che il datore corrisponde al lavoratore a titolo
di rimborso spese sono comprese nella base imponibile del reddito del
lavoratore e le spese effettivamente sostenute dal lavoratore non sono
deducibili.
Redditi in Natura
Nella retribuzione imponibile sono compresi anche i compensi in natura e
può trattarsi di beni o di servizi.
I compensi in natura sono talvolta denominati Fringe Benefit in quanto si
tratta di vantaggi concessi in aggiunta alla normale retribuzione in denaro. I
fringe benefit possono essere dati al lavoratore sia dal datore di lavoro sia
da terzi e possono fruire anche i familiari del lavoratore, in ogni caso essi
sono tassati come redditi del lavoratore ma non sono tassati quando non
superano un certo importo di 258,23 euro
I redditi non tassabili. Le Stock Option sono:
Non sono tassati:
- i contributi che il datore di lavoro versa per l’assistenza, la previdenza e la
sanità
- le erogazioni liberali concesse in occasioni di festività
- le prestazioni di vitto
- le prestazioni di servizi di trasporto collettivo.
E’ stata soppressa l’esenzioni riguardante i diritti di opzione dati a specifiche
categorie di dipendenti o a singoli dipendenti.
Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
Vi sono fattispecie reddituali non propriamente di lavoro dipendetene, ma
assimilate a quelle tipiche.
I casi di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente sono molteplici:
- le somme corrisposte a titolo di borsa di studio o per fini di studio;
- le remunerazioni dei sacerdoti;
- le indennità dei parlamentari;
- i compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili.
I redditi di collaborazione coordinata e continuativa
Sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente anche i redditi i
collaborazione coordinata e continuativa, ossia redditi derivanti da rapporti
di collaborazione aventi per oggetto la prestazione di attività svolte senza
vincolo di subordinazione a favore di un determinato soggetto, senza
l’impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita.
Il Testo Unico indica come rientranti nella categoria i seguenti rapporti.
- Cariche di amministratore, sindaco e revisore di società, associazioni e altri
enti con o senza personalità giuridica
14. - Collaborazioni a giornali, riviste e enciclopedie
- Partecipazione a collegi e commissioni.
Redditi di lavoro autonomo
Secondo l’Art. 53 del Testo Unico sono redditi di lavoro autonomo quelli che
derivano dall’esercizio di arti e professioni. Per arti e professioni si intende
l’esercizio abituale, anche se non esclusivo di attività di lavoro autonomo diverso
da quelle d’impresa, anche esercitato in forma di associazioni privi di personalità
giuridica.
Elementi distintivi comuni:
- esercizio di attività per professione abituale
- esercizio di attività diverse da quelle d’impresa
- mancanza di vincolo di subordinazione
se l’attività ha uno degli oggetti considerati nell’art. 2195 si ha un’impresa
commerciale se l’attività non ha oggetti considerato nel’art. 2195 si ha un
lavoro autonomo.
La base imponibile. Compensi e plusvalenze
Il principale componente positivo della base imponibile dei redditi di lavoro
autonomo è costituito dai compensi. Concorrono a formare la base
imponibile anche le plusvalenze ei beni strumentali e degli immobili.
I compensi sono i corrispettivi percepiti a titolo di remunerazione
dell’attività, sono comprese le somme ricevute a titolo di rimborso spese per
gli interessi moratori o per dilazione di pagamento, ma sono esclusi i
rimborsi delle spese sostenute in nome e per conto del cliente e i contributi
previdenziali posti per legge al carico del client
Le spese e i costi pluriennali
Sonodeducibililespesesostenutenell’eserciziodell’arteodellaprofessione,ossiainere
ntiataleesercizio,nonchéleminusvalenzedeibenistrumentali.
Ilprimorequisito generale,inmateriadispesededucibili,
èquellodell’inerenza; altraregola
generaleèquellapercuilespesesideducono secondo
ilprincipiodicassa,ossianelperiodo incui avvieneil pagamento.
Visonocostipluriennalideducibilisecondo ilprincipio
dicompetenza,costinondeducibiliecosti forfetizzati.
Siapplicailprincipio dicompetenzaaicanonidileasing,all’ammortamento
deibenistrumentalie all’accantonamentoal fondoperTFR.
Il costo dei beni mobili e dei beni immateriali è deducibile mediante
quote annuali di ammortamento.
Peribenistrumentaliilcuicostononsuperai516,46euroèdatalafacoltàdiopta
reperla deduzioneintegralenell’annodi
acquisto,inluogodell’ammortamento.
Perileasing,icanoni sonoammessiindeduzione nell’anno
incuimaturanosecondo princìpidi competenza economica,edacondizione
15. cheladuratadelcontrattonon siainferioreallametàdel periododi
ammortamento.
Icostidiacquisto degliimmobilisono deducibili
medianteammortamento.Icanonidilocazione
ordinariasonodeducibilipercassa.
Lespeserelativeall’ammodernamento,allaristrutturazione
eallamanutenzionestraordinariadegli
immobilisonodeducibilinellimitedel5percentodelcostocomplessivo
deibeniammortizzabili; l’eccedenzaèdeducibileinquotecostantinei
cinqueperiodid’impostasuccessivi.
Gliammortamentielespeserelativeall’autoutilizzatanell’eserciziodellaprof
essione sono deducibiliperil
40percento(perunimportomassimodi18.076euro).
Lespeserelativeagliimpiantiditelefoniafissaemobilesonodeducibiliperl’80
per cento.
Lespeseperalberghieristorantisonodeducibilientroillimitedel2percentode
icompensi percepiti.
Lespesedirappresentanzasonodeducibilinellimitedell’1%
Le spese di partecipazione ai convegni e corsi d’aggiornamento(incluse
quelle di viaggio e soggiorno)sonodeducibiliperil
50percentodelloroammontare.
Redditi equiparati a quelli di lavoro autonomo sono:
- Diritti d’autore
- Utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione
- Utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società di capitali
- Indennità per la cessazione di rapporti di agenzia.
Il reddito d’impresa
L’espressione del reddito d’impresa è collegata all’interno della disciplina
dell’Ires, ma le stesse norme valgono anche per gli imprenditori individuali e
per le società. Il reddito d’impresa equivale al reddito d’impresa
commerciale, che secondo l’art. 2195 del codice civile si intende l‘esercizio
per professione abituale delle attività indicate. Quindi secondo l’art. 2195
sono commerciali:
- l’attività industriali dirette alla produzione di beni o servizi
- l’attività intermediari nelle circolazione di beni
- l’attività di trasporto
- l’attività bancaria o assicurativa
- l’attività ausiliarie alle precedenti.
Infine la norma fiscale precisa che sono redditi d’impresa i redditi derivanti
dallo sfruttamento delle miniere, cave, laghi stagni e altre acque interne.
La definizione legislativa di esercizio d’impresa commerciale non coincide
con quella civilistica, perché civilistica mente non si ha impresa se non vi è
un minimo di organizzazioni; fiscalmente vi sono imprenditori senza
impresa.
16. Rilevanza della organizzazione d’impresa.
Se un soggetto esercita un’attività commerciale è imprenditore anche se non
opera con organizzazione d’impresa, quindi in questo caso l’organizzazione
non ha rilievo ai fini della qualificazione di una attività come attività
d’impresa.
Vi è un’ipotesi in cui l’organizzazione in forma di impresa, attribuisce ad un
soggetto la qualifica di imprenditore sebbene l’attività svolta non sia
commerciale secondo il codice civile.
L’art. 2195 del codice civile definisce commerciali l’attività industriale di
produzione di servizi:
- la produzione di servizi genera reddito d’impresa anche se non organizzata
in forma d’impresa
- la prestazione di servizi, non compresi nell’art. 2195, genera redditi
1d’impresa solo se organizzati in forma d’impresa.
- La prestazione di servizi non compresi nell’articolo 2195 e non organizza in
forma d’impresa e attività di lavoro autonomo.
Il reddito d’impresa degli imprenditori individuali e della società di
persone
Il reddito d’impresa degli imprenditori individuali e della società di persone
è determinato con le regole dettate in ambito Ires, per le società.
Trairicavi,sicomprende ilvalorenormale
deibenidestinatialconsumopersonaleofamiliare dell’imprenditoreo
assegnatiai sociodestinateadattivitàestranee all’eserciziodell’impresa.
Leplusvalenzechefruisconodelregimediparticipation
exemptionnonsonoesentiperintero,ma limitatamenteal
50,28percentodelloro ammontare.
Anchegliutilidapartecipazione(dividendi),
distribuitidasocietàdicapitali,sonotassatinella misuradel49,72percento.
Leplusvalenzerealizzateconla
cessionediaziendepossonoesseretassateseparatamente.
Non sono ammessi in deduzione i compensi per il lavoro prestato dallo stesso
imprenditore o dai suoi famigliari, le spese sostenute per l’acquisto o la
locazione di beni mobili adibiti all’esercizio dell’impresa e all’uso personale
o famigliare. Se il risultato derivante dall’attività è negativo, la perdita può
essere portata in diminuzione del reddito complessivo.
Le imprese minori
La sua disciplina è una disciplina speciale. Le imprese minori sono quelle
esercitate da persone fisiche e da società di persone avendo ricavi inferiori a
309.874,14 se presta servizi e 516.456,90 in altri casi. Inoltre sono ammesse
al regime di contabilità semplificata, questo significa che devono tenere i
1
17. registri iva nella quale devono essere annotati gli elementi rilevanti ai fini
reddituali compresi i valori delle rimanenze.
Elementi essenziali sono:
- il redito d’impresa è costituito dalla differenza tra componenti positivi e
negativi
- sono applicabili anche alle imprese minori le norme che limitano la
deducibilità delle spese.
I contribuenti minimi
Sono gli imprenditori o i lavoratori autonomi che nell’anno solare
precedente hanno realizzato ricavi o percepito compensi superiori a 30.000
euro.
Non devono sostenere spese per lavoratori dipendenti o collaboratori non
occasionali.
Si richiedeinoltre:
-chenonabbianoeffettuatocessioniall’esportazioneoscambiinternazionali;
-chenonabbianosostenutospeseperlavoratoridipendenti;
-che, nel triennio solare precedente, non abbiano acquistato beni
strumentali per un ammontarecomplessivosuperiorea15.000euro.
Ilredditoimponibileèdeterminatosecondo
ilcriteriodicassa.Ilredditoèassoggettato aduna
impostasostitutivadell’Irpefconaliquotadel20percento.
Perquanto riguardal’imposta
sulvaloreaggiunto,icontribuentiminiminonaddebitanol’imposta a
titolodirivalsanéhannodirittoalladetrazionedell’Ivaamonte.Icontribuenti
minimisono esoneratianchedalpagamentodell’Irap.
I contribuenti minimi devono presentare la dichiarazione dei redditi nei
termini e secondo le modalità ordinarie, ma sono esonerati dagli obblighi di
registrazione e di tenuta delle scritture contabili.
Le imprese di allevamento
Sono imprese agrarie il cui reddito è determinato costantemente ma
attraverso certi limiti ossia quando l’attività è svolta con mangimi attendibili
per almeno un quarto del terreno. Se si superano i limiti, il reddito
eccedente è reddito d’impresa commerciale.
Società di comodo
Sono le società commerciali i cui ricavi sono inferiori a un dato importo e
sono soggette ad imposta sulla base di un imponibile minimo presunto.
18. La categoriadei“redditidiversi”.
Nella categoriadeterminata“redditidiversi”il legislatoreha
raggruppatounaserie di ipotesi
redditualieterogenee.Èunacategoriaresiduale.
Leplusvalenzeimmobiliari.
Trairedditidiversirientranoalcuneplusvalenzedette“isolate”,perchénonrealiz
zatenelcontesto
diun’attivitàeconomicaditipocontinuativo.
Sonorealizzatemediantelalottizzazionediterrenio
l’esecuzionediopereintesearenderliedificabili,elasuccessivavendita.Possono
ancheessere realizzatemediantelacessioneatitolooneroso
dibeniimmobiliacquistatiocostruitidanonpiùdi cinqueanni.
Nellaprimaipotesisiassumecomevalore
inizialeilprezzodiacquisto;nellaseconda ipotesi,sono esclusi gli immobili
acquisiti mortis causa, in base al concetto che l’operazionenon è stata
effettuataconintentospeculativo.
Leplusvalenzedei titoliazionarieobbligazionari.
Rientrano nei redditi diversi le plusvalenze realizzate con la cessione di
azioni o di altre
partecipazionisociali,econla cessionedititoliobbligazionariodi
altreattivitàfinanziarie.
Varicordatoche,mentresonoredditodicapitaleifruttideititoliazionariodobblig
azionari, danno
inveceoriginearedditidiversiicapitaligain,ossialeplusvalenzechevengonoreal
izzatequando untitolovienevendutoadunprezzosuperioreaquellodi acquisto.
Leplusvalenze
derivantidallacessionedipartecipazioniqualificatesonosoggetteadimposizion
e peril 49,72percentodelloroammontare.
Leplusvalenze chederivanodallacessioneatitolooneroso
dipartecipazioninonqualificatesono
invecesoggetteadimpostasostitutivadel12,50percento.
Trairedditidiversi,rientranoleplusvalenzerealizzateconlacessionedititoliobbl
igazionari edi strumentifinanziariingenere.
Plusvalenzedacessionedi contrattidiassociazionein partecipazione.
Lacessionedicontratti diassociazioneinpartecipazioneèequiparataalla
cessionedititoliazionari,
percuileplusvalenze
derivantidallacessioneditalicontrattisonoequiparatealleplusvalenze
derivantidallacessionedipartecipazionisociali.
Peri contrattidi associazioneinpartecipazione,bisognadistingueretra:
19. casi in cui l’apportosuperadeterminatesoglie (edallorasi applicala
disciplinadelle partecipazioniqualificate);
casiincuilesoglienonsonosuperate,edallorasiapplicaladisciplinadellepartecip
azioni nonqualificate.
Altriredditidiversi.
Conleplusvalenze,fannopartedeiredditidiversivariealtreipotesireddituali.
Abbiamoinnanzitutto
iredditidinaturafondiariaediredditidellesublocazioni:taliredditisono inseriti
nella categoria dei redditi diversi perché la determinazione catastale è un
elemento essenzialedellacategoriadei redditifondiari.
Iredditiderivanti daattivitàdilavoroautonomo nonesercitateabitualmente,
ediredditiderivanti dall’utilizzazioneeconomica di opera d’ingegno,sono
redditi diversi, e non redditi di lavoro
autonomo,perchémancal’abitualità(cheèancheil
presuppostodelcollocamentodeiredditi
derivantidaattivitàcommercialinonabitualitrairedditidiversi).
Ilredditodichidà
l’aziendainaffittononèredditod’impresa,maredditodiverso;redditodiversoè
anchelaplusvalenza realizzataincasodivendita.
Abbiamopoiunaseriedifattispecieparticolari, comelevincitedellelotterieei
premiricevuticomericonoscimentidispecialimeriti.
Inoltre, rientrano nella categoria dei redditi diversi anche i proventi illeciti
che non sono classificabiliin
alcunadellecategoriediredditoprevistedall’art.6delTestounico.
Datalaeterogeneitàdeiredditicontenutiinquestacategoria,lerelativeregoledid
eterminazione nonsonouniformi.
Osserviamo
infinecheiredditidiversisonotassatialmomentodelrealizzo(principiodicassa)
ma,
adifferenzadiquellidicapitale,sonotassatialnettodellespeseedoneridiproduzi
one enonsono soggettia ritenutealla fonte.