La terapia strategica evoluta, sia dal punto di vista epistemologico che da quello pragmatico, è una scuola di pensiero con una tradizione millenaria che muovendosi in funzione degli obiettivi da raggiungere e non in funzione di una teoria da difendere ha affrontato molti momenti evolutivi di cambiamento; si tratta di un approccio che consente una costante autocorrezione della cornice teorica di rifermento e quindi la costruzione di tecniche sempre più evolute.
All’interno di questo contesto, le prescrizioni rappresentano una delle tecniche elettive dell’approccio, proprio per la loro dimensione di concreta esperienza di cambiamento.
Obiettivo del webinar è rappresentato dalla presentazione di questa tecnica terapeutica, dall’individuazione degli elementi che consentono la costruzione della tecnica stessa partendo dalla diagnosi strategica del problema.
1. WEBINAR:
Le prescrizioni in terapia strategica evoluta:
trasformiamo i problemi in progetti
Dott. Andrea Stramaccioni – psicologo, psicoterapeuta,
didatta, supervisore
1
2. OBIETTIVI:
Introduzione alla terapia strategica
evoluta;
Dalla diagnosi del problema alla
prescrizione;
Prescrizioni dirette, indirette e
paradossali;
Fallimento del processo prescrittivo;
2
3. Le eresie dell’approccio
strategico ai problemi
Non esiste una sola realtà ma tante realtà a
seconda dei punti di osservazione e degli
strumenti utilizzati per osservare;
Il comportamento disfunzionale, spesso, è la
reazione migliore che il soggetto crede di
poter esercitare su una determinata
situazione;
Logica circolare e ricorsiva
E’ proprio l'esperienza concreta che
determina il cambiamento del nostro modo di
percepire e reagire nei confronti della realtà;
3
4. Prima eresia
Il focus dell’attenzione del terapeuta
strategico è la relazione o meglio le
relazioni interdipendenti che ognuno
vive con se stesso, con gli altri e con il
mondo.
4
5. Prima eresia:
L’obiettivo è il loro buon funzionamento,
non in termini generali ed assoluti di
normalità; ma in termini di realtà del
tutto personali e diverse da individuo
ad individuo e da contesto a contesto
5
6. Dott. Andrea Stramaccioni: psicologo,
psicoterapeuta 6
Sistema percettivo-reattivo del
paziente: le specifiche modalità di
attribuzione di senso agli eventi e le
relative strategie comportamentali
messe abitualmente in atto dalle
persone costituiscono una solida
impalcatura a mantenimento del
disagio psichico.
7. Le tentate soluzioni sono i tentativi che le persone
mettono in atto per affrontare e sciogliere le
difficoltà percepite nel proprio percorso di vita nelle
relazioni con se stesse, con gli altri e con il mondo.
Esse non sono di per sé disfunzionali, ma possono
diventare limitanti o bloccanti nel momento in cui,
pur non portando ai risultati desiderati, vengano
reiterate nel tempo o generalizzate a diverse
situazioni, irrigidendosi e ritorcendosi come un
boomerang contro la persona.
Nel tentativo di risolvere una situazione questa si
complica sempre di più, strutturandosi così un
circolo vizioso dal quale non si riesce ad uscire,
ovvero il modo in cui ognuno di noi percepisce e
reagisce alla propria realtà, da funzionale diventa
disfunzionale 7
8. Prima eresia
Dai sistemi teorici chiusi a sistemi teorici
aperti;
Dalla verità scientifica a quella di
probabilità;
Dalla deterministica causalità lineare alla
elastica causalità circolare
8
9. Seconda eresia
Il compito del terapeuta non è l’analisi
del profondo e la ricerca delle cause
del problema sino alla estrapolazione
della verità nascosta………….
9
12. Terza eresia
La processualità è il frutto
dell’applicazione dei principi
matematici della teoria dei tipi logici
(B. Russell) della teoria dei sistemi e
della moderna cibernetica
12
13. Quarta eresia
Per cambiare una situazione
problematica, prima si deve cambiare
l’agire e di conseguenza il pensare del
paziente, o meglio il punto di
osservazione o cornice della realtà.
13
14. Le prescrizioni possono essere considerate
strategiche in quanto aggirano le resistenze
del paziente e permettono, inoltre, di fare
constatare al paziente che il problema sta
cambiando.
Le principali tecniche della Psicoterapia
Strategica sono :
prescrizioni dirette
prescrizioni indirette
prescrizioni paradossali
Ogni prescrizione si differenzia sia per il modo in
cui essa viene comunicata e sia per il
contenuto del compito assegnato del paziente.
14
15. Indicazione terapeutica consistente
nel richiedere al paziente di eseguire
determinati comportamenti e azioni
nei confronti di se stesso e/o degli
altri, o di attuare particolari modalità di
gestione delle emozioni e dei pensieri.
15
16. La prescrizione è una manovra
terapeutica specifica rappresentata da una
tecnica diretta a produrre la prima
“esperienza emozionale correttiva”
fondamentale per un cambiamento
radicale.
L’obiettivo di tale tecnica è quello di
introdurre il primo importante
cambiamento nella situazione sintomatica
vissuta dal paziente.
16
17. Le prescrizioni
Ancor prima di parlare di prescrizione,
è importante parlare di come una
prescrizione deve essere suggerita:
suggestione e ridondanza;
La prescrizione rappresenta l’ultimo
ed il primo atto comunicativo;
17
18. Le prescrizioni "devono essere ingiunte in un
linguaggio lento e scandito, ripetendo varie
volte l’ingiunzione, e presentate al paziente
negli ultimi minuti della seduta. È evidente
l’analogia con la tecnica dell’induzione alla
trance ipnotica.
In effetti, come nell’induzione ipnotica, quanto
più il terapeuta riesce a caricare di
suggestione la prescrizione, tanto meglio
questa sarà eseguita e maggiore sarà la sua
efficacia." (Giorgio Nardone, L’arte del
cambiamento, Ponte Alle Grazie) 18
19. Il primo passo della costruzione della
prescrizione è rappresentato dal lavoro di
diagnosi strategica del problema, dalla
possibilità di trovare una riposta condivisa con
il cliente alle seguenti domande:
Passo dopo passo che cosa accade
esattamente?
Chi è coinvolto nel disturbo?
Come cambia il disturbo a seconda di che ne è
coinvolto in un dato momento?
Come cambia in funzione dei contesti di
riferimento della persona?
Con quale frequenza si presenta il problema 19
20. Quali sono gli osservabili pattern usuali di comportamento del
paziente?
Che cosa il paziente identifica come problema?
In che modo il problema si manifesta?
Con chi il problema appare, peggiora, si maschera o non appare?
Quando di solito si manifesta?
Dove ed in quali situazioni?
Con quale frequenza ed intensità si manifesta?
In quale contesto appare?
Cosa è stato fatto o cosa viene correttamente fatto per risolvere il
problema?
Che equilibrio regge il problema?
Chi potrebbe essere danneggiato dalla risoluzione del problema?
20
21. Persone collaborative con una marcata motivazione al
cambiamento associata a reali risorse cognitive, con le quali
un lavoro fortemente orientato alla ristrutturazione risulta
essere il più efficace;
Persone che vogliono essere collaborative, con una marcata
motivazione al cambiamento ma che non possono esserlo,
come per esempio le persone bloccate da sintomatologie
acute come quelle fobiche, con le quali è efficace utilizzare
interventi prescrittivi indiretti che consentono loro di fare una
esperienza emozionale correttiva di liberazione dal rituale;
Persone che non possono essere collaborative e che inoltre
esercitano all’interno della terapia una funzionale resistenza
al terapeuta anche attraverso squalifiche verbali, con le quali
è efficace utilizzare tecniche prescrittive ed ingiuntive di tipo
paradossale, come per esempio la prescrizione della
resistenza che possiamo dare ad una paziente designato di
una famiglia “psicotica”; 21
24. PRESCRIZIONI DIRETTE
sono compiti che il paziente si impegna
ad eseguire tra una seduta e un'altra,
tese alla risoluzione del problema
presentato o al raggiungimento di uno dei
obiettivi del cambiamento.
E’ importante che siano espresse senza
ambiguità e che contengono indicazioni
chiare circa la frequenza e i tempi di
esecuzioni.
24
25. Le Prescrizioni Dirette:
sono utili con persone molto
collaborative e che hanno una
motivazione al cambiamento.
Il prescrivere come comportarsi
di fronte alla situazione
problematica permette di
innescare i meccanismi che la
mantengono attiva.
25
26. Le prescrizioni per questi pazienti
assolvono principalmente al compito di
organizzare una esperienza che si
presenta confusa, che disorienta e
verso la quale si attivano modalità
conosciute, (si pensi per esempio alla
compilazione di un diario giornaliero in
cui annotare aspetti specifici
dell’esperienza).
26
28. Le prescrizioni indirette -
Definizione
Sono quel tipo di ingiunzioni di comportamento che
mascherano il loro vero obiettivo.
Si prescrive di fare qualcosa con il fine di produrre qualcosa di
diverso da ciò che si è dichiarato o prescritto.
28
29. Teoria della tecnica
prescrittiva
Questo tipo di prescrizione utilizza la
tecnica ipnotica dello spostamento del
sintomo, di solito si attira l’attenzione del
paziente su qualche altra cosa
problematica che riduca l’intensità del
problema presentato.
29
30. In altre parole bisogna spostare
l’attenzione dal sintomo al compito
producendo la neutralizzazione della
manifestazione problematica
30
31. La prescrizione indiretta
La funzione positiva di tali prescrizioni
è la focalizzazione sulle risorse del
paziente, che in assenza dei sintomi
riesce a svolgere in maniera adeguata
il compito prescrittogli
31
32. Tipologia di ingiunzioni
indirette
Durante questa settimana, dovrà
svolgere un compito importante:
recarsi tutti in giorni alla biblioteca
comunale e leggere tutto quanto a
disposizione su questo argomento …..
32
33. Le prescrizioni paradossali
Nei confronti di un problema che si
presenta come spontaneo ed irrefrenabile,
ad es. coazioni a ripetere, ossessioni, è
molto funzionale prescrivere il sintomo
stesso, in quanto in questo modo si mette
la persona nella situazione paradossale di
dover eseguire, volontariamente, ciò che è
involontario ed incontrollabile e che ha
sempre tentato di evitare.
33
34. 34
“Da qui alla prossima seduta, ogni
singola volta che compirai il tuo
rituale, dovrai ripeterlo cinque volte –
non una di più, non una di meno.
Potrai evitare di eseguirlo; ma se lo
metterai in atto, devi farlo
esattamente per cinque volte, nè più,
nè meno. Potrai evitaredi compierlo,
ma se lo fai una volta, devi ripeterlo
cinque volte...”
35. 35
“Da adesso fino a quando ci incontreremo di nuovo, vorrei che tu
provassi questo piccolo esperimento, seguendo l’idea che un
pò di disordine aiuta a mantenere l’ordine…
Ogni giorno devi deliberatamente toccare qualcosa di sporco
con il dito, qualcosa che tu sai essere sporco, poi tieni il tuo
dito insudiciato per 5 minuti, non un minuto di più, non uno di
meno.
Una volta che i 5 minuti sono trascorsi, sei libero di lavarti le
mani nel modo che preferisci, proprio come vuoi… ma per 5
minuti, non uno di più non uno di meno, devi tenere il dito
sporco… 5 volte per 5 minuti al giorno…”
36. Tipologia di ingiunzioni
paradossali
“ Adesso lei dovrà fare una cosa molto
importante. Vada alla porta e faccia una
piroetta, poi scenda le scale: giunto alla
porta di uscita faccia una piroetta prima
di uscire ed una dopo che è uscito, volti
a sinistra e cammini facendo una piroetta
ogni cinquanta passi …”
36
37. Differenze
Prescrizione indiretta
Costruzione di una
sequenza di azioni
suggestive e
ritualizzate –
apparentemente non
collegabili al
sintomo- che
spostino l’attenzione
della persona dalla
sua paura
all’esecuzione del
compito
Prescrizione
paradossale
Costruzione di una
sequenza di azioni
suggestive e
ritualizzate –
apparentemente
illogiche- che
spostino l’attenzione
della persona dalla
sua paura
all’esecuzione del
compito 37
38. Criteri elettivi per
l’utilizzazione
“ Non ho mai fatto niente di buono in
nessun campo. Sono decisamente
inferiore in tutto agli altri. Dottore mi
aiuti…”
38
39. Differenze
Persone che vogliono
essere collaborative, con
una marcata
motivazione al
cambiamento ma che
non possono esserlo,
come per esempio le
persone bloccate da
sintomatologie acute
come quelle fobiche, con
le quali è efficace
utilizzare interventi
prescrittivi indiretti che
consentono loro di fare
una esperienza
emozionale correttiva di
Persone che non
possono essere
collaborative e che
inoltre esercitano
all’interno della terapia
una funzionale
resistenza al terapeuta
anche attraverso
squalifiche verbali, con
le quali è efficace
utilizzare tecniche
prescrittive ed ingiuntive
di tipo paradossale,
come per esempio la
prescrizione della
resistenza che possiamo39
40. Questo compito è una fantasia che lei dovrà
fare tutte le mattine, di qui a quando ci
rivedremo.
Mentre si lava, si prepara, si veste vorrei che
lei si immaginasse che esce da questa stanza,
che chiude dietro di sé la porta, come oggi
chiuderà la porta, e, appena uscito di qui,
all’improvviso come per miracolo, il suo
problema è scomparso non esiste più.
Cosa cambierebbe subito nella sua vita?
Quali altri problemi insorgerebbero una volta
risolto questo?
Si faccia questa fantasia tutte le mattine,
immaginando proprio che lei riesce ad andare
oltre il problema.
40
42. Quando la prescrizione "non
funziona"
Quali emozioni nutro per questa persona? (il
paziente)
Ci sono aspetti del suo problema che somigliano
ai miei problemi?
Ci sono elementi nelle sue soluzioni che
somigliano alle mie soluzioni?
Mi sto comportando secondo il suo schema di
attese o come si comportano altri per lui
significativi?
Il paziente sta deludendo le mie aspettative?
Che aspettative ho verso questo paziente? 42
43. L'esito delle prescrizioni deve essere
sempre discusso, esplicitato ed elaborato
seduta per seduta.
In nessun caso il terapeuta può indulgere
su un compito non eseguito, o eseguito
parzialmente; infatti, il modo in cui il
cliente utilizza le prescrizioni rispecchia il
suo atteggiamento verso il terapeuta e
verso l'efficacia della terapia
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44. Errare humanum est….
reazioni "fredde" ai feed-back: il cliente
accoglie la considerazione del terapeuta,
non la commenta e cambia discorso;
il cliente esprime disaccordo sui compiti
e sui feed-back in modo garbato e non
ritorna sull'argomento;
il cliente accetta le affermazioni del
terapeuta ma non le utilizza, non le
arricchisce e non elabora comportamenti
nuovi. 44
45. Bibliografia
Baldini f., Homework. Un’antologia di prescrizioni
terapeutiche, 2004;
P. Watlzlawick e G. Nardone (1997)“Terapia breve
strategica” Edizione Raffaello Cortina,Milano.
P. Watlzlawick (2004) “Il linguaggio del
cambiamento” Edizione Feltrinelli, Milano.
Andrea Stramaccioni, Francesca Mastrantonio
(2015) La terapia strategica nella sua forma
evoluta: trasformare problemi in progetti, e-book;
Enrico Maria Secci (2003) “Manuale di Psicoterapia
strategica” Edizione Carlo Amore, Roma.
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