IOM definisce la migrazione come il movimento di una persona o di un gruppo di persone dal luogo abituale
di residenza, attraverso un confine internazione o all’interno dello stesso Stato, indipendentemente da:
Status legale; Volontarietà/involontarietà del movimento; Cause del movimento; Durata del movimento.
2. C O S ’ È L A M I G R A Z I O N E ?
IOM definisce la migrazione come il movimento di una persona o di un gruppo di persone dal
luogo abituale di residenza, attraverso un confine internazione o all’interno dello stesso Stato,
indipendentemente da:
1. Status legale;
2. Volontarietà/involontarietà del movimento;
3. Cause del movimento
4. Durata del movimento
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3. C O S ’ È L ’ O I M ?
L’Organizzazione
Internazionale per
le Migrazioni,
fondata nel 1951, è
un’Agenzia
collegata all’ONU
da settembre 2016
One hundred and thirty four Czech
refugees depart Rome for Australia on
20 June 1962.
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4. STATI MEMBRI OIM
IOM acts with its partners in the
international community to:
166 Stati membri (erano 67 nel 1998)
8 Stati osservatori
401 Uffici sul campo
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5. L A N O S T R A
M I S S I O N
L'azione dell'OIM si
basa sul principio che
una migrazione
ordinata e nel
rispetto della dignità
umana porti benefici
sia ai migranti sia
alla società.
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6. I L C O N T E S T O I N T E R N A Z I O N A L E
258 MILIONI
MIGRANTI INTERNAZIONALI (2017)
Residenti in un Paese diverso da quello di nascita.
3,4% della popolazione mondiale.
Migrazioni volontarie
232 milioni
90% 10%
Migrazioni forzate
26 milioni
Aree di destinazione
█ 31% Asia
█ 30% Europa
█ 22% Nord America
█ 10% Africa
█ 4% America Latina
█ 3% Oceania
█ 64% Alto Reddito
█ 32% Medio Reddito
█ 4% Basso Reddito
Fonte: United Nations,The International Migration Report 2017
Paesi di destinazione - tipologia
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7. L ’ I M M I G R A Z I O N E I N E U R O P A
36,9 MILIONI
STRANIERI RESIDENTI IN UE (2016)
7,2% della popolazione europea
+2,7%
Prospettive demografiche in Europa (UE 28)
Previsione 2030
scenario attuale
-0,6%
Previsione 2030
con migrazioni zero
+3,6%
Previsione 2050
scenario attuale
-4,1%
Previsione 2050
con migrazioni zero
8,6 Milioni
(10,5%)
5,6 Milioni
(8,7%)
5,0 Milioni
(8,3%)
4,4 Milioni
(9,5%)
4,4 Milioni
(6,6%)
1,3 Milioni
(11,7%)
Fonte: Eurostat, 2016
1,2 Milioni
(14,4%)
0,8 Milioni
(4,9%)
0,8 Milioni
(7,4%)
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8. L ’ I M M I G R A Z I O N E I N I T A L I A
5 MILIONI
STRANIERI
RESIDENTI
(2017)
Principali nazionalità
SALDO MIGRATORIO (arrivi – partenze)
Italiani - 72 mila
Stranieri +205 mila
Tasso di natalità
Italiani 7,3 (per mille abitanti)
Stranieri 13,8
Tasso di mortalità
Italiani 11,0 (per mille abitanti)
Stranieri 1,3
SALDO NATURALE (nati – morti)
Italiani - 227 mila
Stranieri +66 mila
Età media
Italiani 45,2 anni
Stranieri 33,1
NUOVI ITALIANI (Acquisizioni cittadinanza)
2016 201 mila
2006-2016 991 mila (60% adulti)
Romania
1,2 milioni
Albania
448 mila
Marocco
421 mila
Cina
282 mila
Ucraina
234 mila
Filippine
166 mila
Fonte: Demo Istat, 01.01.2017
Indicatori demografici (2016)
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9. P.A.; 2,4%
Commercio; 7,1%
Industria; 9,3%
Servizi; 15,3%
Agricoltura; 16,6%
Edilizia; 17,1%
Ristorazione; 18,7%
I L M E R C A T O D E L L A V O R O
2,4 MILIONI
OCCUPATI IMMIGRATI (2016)
10,5% degli occupati totali
47,8% della pop. straniera
Tasso di occupazione (15-64 anni)
Italiani 57,0%
Stranieri 59,5%
Tasso di disoccupazione (>15 anni)
Italiani 11,2%
Stranieri 15,4%
Sc. elem. /
Nessun
titolo
9%
Sc. media
40%
Diploma
40%
Laurea
11%
Titoli di studio
Fonte: Istat Rcfl, 2016
Incidenza per settore
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10. I l c o n t r i b u t o e c o n o m i c o e f i s c a l e
131 Miliardi di Euro
Valore Aggiunto prodotto
dagli occupati immigrati
(DATI ISTAT 2016)
3,6 milioni di contribuenti
nati all’estero (8,9%)
48,9 MLD Redditi dichiarati
7,2 MLD IRPEF versata
(DATI MEF, DICH. 2016, A.I. 2015)
11,5 Miliardi di Euro
Contributi previdenziali
versati da occ. immigrati
(DATI INPS 2016)
8,9%
del PIL
italiano
7,2 MLD
IRPEF
+5 MLD
SALDO
INPS
Rimesse inviate
dagli immigrati in Italia
Più degli Aiuti Pubblici
dell’Italia (2,9 MLD)
(DATI BANCA D'ITALIA 2016)
5,1
MLD
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11. L ’ I M P R E N D I T O R I A I M M I G R A T A
Imprenditori
nati all’estero
691
MILA
Agricoltura
20.685
Manifattura
65.443
Ristorazione
67.283
Costruzioni
144.846
Servizi
152.867
Commercio
239.924
Suddivisione per settore
Fonte: Infocamere, 2017
73.272
(-0,2%)
71.354
(+4,1%)
65.823
(+3,0%)
Principali nazionalità
(V.A. e Variazione 2016/17)
42.540
(+3,4%)
36.675
(+2,3%)
Immigrati
+16,3%
Italiani
-6,4%
Variazione 2012/2017
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12. L ’ I M M I G R A Z I O N E I N L O M B A R D I A
Fonte: Istat, 2017
Italia
5.047.028
8,3%
Milano 446.923 (39,22%)
Varese 74.740 (6.56%)
Como 48.164 (4,23%)
Sondrio 9.290 (0,82%)
Bergamo 121.252 (10,64%)
Brescia 158.585 (13,92%)
Pavia 60.431 (5,30%)
Cremona 41.159 (3,61%)
Mantova 51.535 (4,52%)
Lecco 26.986 (2,37%)
Lodi 26.477 (2,32%)
Monza/Brianza 73.921 (6,49%)
Residenti stranieri (Istat, 2017)
Principali nazionalità
Lombardia
1.139.463
11,37%
ROMANIA
167.891
MAROCCO
96.234
EGITTO
76.667
ALBANIA
95.102
CINA
64.283
Distribuzione per provincia
Valori assoluti e incidenza
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13. L ’ A C C O G L I E N Z A I N I T A L I A
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14. L ’ A C C O G L I E N Z A I N L O M B A R D I A
Italia
183.681
Presenze migranti in Accoglienza (DLCI, 2017)
Lombardia
26.519 migranti in accoglienza
14% rispetto al territorio nazionale
Distribuiti nel 39% dei comuni lombardi
2.441 posti SPRAR
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15. O S S E R V A Z I O N I : L ’ I M M I G R A Z I O N E I N
L O M B A R D I A
• Immigrazione matura. Nazionalità presenti da oltre 10 anni (Romania, Marocco, ecc.),
prima della crisi. Famiglie residenti in modo stabile sul territorio.
• Integrazione basata sul LAVORO. Territorio caratterizzato da PMI diffuse. Presenza
straniera fondamentale per il tessuto produttivo (manifattura, edilizia, assistenza).
• Situazione peggiorata con la crisi economica. Chiusura aziende, aumento
disoccupazione. Crisi dell’edilizia.
• Accoglienza NON diffusa. Rifiuto di molti Comuni. Ricorso a grosse strutture (Cona,
Oderzo,Treviso). Su 13 mila migranti accolti, solo 650 SPRAR (5%).
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16. L A S F I D A D E L L ’ I N C L U S I O N E
S O C I O - L A V O R A T I V A :
Q U A L I B A R R I E R E ?
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17. A L C U N I P R O G E T T I
D E L M I N I S T E R O D E L L A V O R O
2 6 s e t t e m b r e 2 0 1 7
P i a n o n a z i o n a l e d ’ i n t e g r a z i o n e d e i
t i t o l a r i d i p r o t e z i o n e i n t e r n a z i o n a l e
Oltre a...
Piani integrati di intervento
regionali
Fondi FAMI
Giovani 2G
Portale Integrazione Migranti
Integrazione Migranti attraverso
lo Sport – Accordo di programma
con il CONI
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18. L ’ I M P E G N O D E L L ’ O I M I N I T A L I A
T E R R A M U N D A
20. Skills2Work promuove l’inclusione socio-lavorativa
dei beneficiari di protezione internazionale
COME?
Sensibilizzando sul tema le autorità nazionali e
locali
Migliorando le competenze dei fornitori di servizi e
dei datori di lavoro
Informando i titolari di protezione sui percorsi di
accesso al lavoro
Orientando i servizi per il riconoscimento delle
competenze formali e informali dei beneficiari di
protezione internazionale.
21. DOVE?
Le attività sono realizzate
in 9 Stati Membri
Europei:
Italia, Spagna, Slovenia,
Regno Unito, Irlanda,
Paesi Bassi, Belgio,
Slovacchia, Ungheria
QUANDO?
gennaio 2016 – febbraio 2018
22. Ricerca
Indagine sulle buone pratiche nazionali in materia di inclusione
socio-lavorativa di titolari di protezione internazionale.
- Esperienze diversificate su base
territoriale
- Mancanza di coinvolgimento
del settore privato
- Spesso relative ai percorsi di
accoglienza
23. Consultazioni
Incontri con stakeholders istituzionali, organizzazioni dei datori di
lavoro, partner locali e titolari di protezione internazionale
Raccolte informazioni a livello nazionale, regionale e locale sulle migliori
pratiche e sulle sfide dell’inclusione nel mercato del lavoro
Raccolte informazioni sul riconoscimento e la validazione delle competenze
formali e informali
Raccolte riflessioni sul sistema di domanda e offerta di lavoro
Costruite reti e partenariati per disseminare i risultati del progetto.
24. Storie di successo
Raccolte storie di successo tra
i beneficiari di protezione
internazionale e i datori di
lavoro relativamente alla
tematica dell’occupazione.
25. Pathfinder
La piattaforma digitale Skills2Work www.fromskills2work.eu
include:
Una fotografia del contesto nazionale di ciascun paese europeo
3 sezioni:
informazioni per i titolari di protezione internazionale (in
cerca di lavoro)
informazioni per i datori di lavoro (che vogliono assumere
un titolare di protezione internazionale)
informazioni per i fornitori di servizi al lavoro (che vogliono
orientare un titolare di protezione internazionale).
26. Alcuni commenti dal contesto italiano
Aspetti linguistici: la conoscenza della lingua è percepita come un
fattore molto importante sia dai beneficiari che dai datori di
lavoro;
I tirocini sono uno strumento importante: creano un
collegamento tra i beneficiari e i datori di lavoro;
Le vulnerabilità possono influenzare l’integrazione nel mondo
del lavoro: è importante sensibilizzare i datori di lavoro in modo
da rafforzare le loro competenze interculturali.
27. L’inclusione socio-lavorativa
Un processo a più dimensioni
Informazione
Riconoscimento titoli e competenze
Formazione professionale
Promozione competenze linguistiche
Contrasto alla discriminazione e
all’esclusione sociale
28. La resilienza è una caratteristica
importante che i datori di lavoro
riconoscono nei rifugiati e nei migranti
in generale.
I migranti sono protagonisti attivi della
propria vicenda migratoria, hanno un
alto potenziale e una grande capacità
di azione e queste attitudini
andrebbero riconosciute.
30. DATI
• Il flusso delle rimesse degli immigrati nel loro paese
d’origine ogni anno è stimato in 500 miliardi di dollari;
tale somma supera di tre volte “gli aiuti allo sviluppo”
• I principali paesi da cui vengono inviate le rimesse sono
i seguenti: Stati Uniti, Arabia Saudita, Russia, Emirati
Arabi, Germania, Kuwait, Francia, Qatar, Regno unito e
Italia.
31. Obiettivo 1: Lotta alla
povertà
• Le Rimesse dei Migranti costituiscono per i paesi di
origine la seconda fonte dei flussi finanziari, vengono
subito dopo gli investimenti stranieri diretti e
rappresentano più del doppio dell’aiuto pubblico allo
sviluppo.
• i migranti agiscono come cerniera tra i paesi del sud
e quelli del nord e possono diventare sempre di più un
serbatoio di risorse umane e un potenziale e fecondo
attore delle attività di cooperazione internazionale.
32. 2007-2016
• Negli ultimi dieci anni le rimesse globali verso i
paesi del Sud sono aumentati del 51%.
• I tre quarti delle rimesse vengono utilizzati per
rispondere ai bisogni basilari,
• il 10% per obiettivi di medio termine (progetti
sanitari o educativi);
• il 15% è dedicato ad attività imprenditoriali
generatrici di reddito.
33. Gli Stati del Consiglio
d’Europa:
• applicare le norme internazionali in materia dei diritti dell’uomo;
• promuovere politiche economiche, sociali e culturali basate sul
principio dell’uguaglianza per tutte le persone;
• favorire la piena partecipazione degli immigrati e delle minoranze
in tutti i settori della società;
• combattere tutte le forme di discriminazione e valorizzare le
diversità delle popolazioni;
• favorire gli scambi e la cooperazione interculturale;
• rispondere ai bisogni delle popolazioni eterogenee in termini di
servizi educativi, di sanità e di alloggio;
• educare alla cittadinanza conciliando le affiliazioni multietniche.
34. I 4 principi
Un approccio integrato e globale, sempre
secondo le indicazioni del Consiglio d’Europa, si
fonda su quattro principi:
• l’ordine,
• la protezione,
• l’integrazione
• la cooperazione.
35. ORDINE
La mobilità è un diritto dell’uomo,
Coniugare il bisogno di mano d’opera, la
disoccupazione e le evoluzioni demografiche e
favorire la contrattualizzazione fra i principali attori
del mercato del lavoro: imprenditori, sindacati e ong;
Accettare il principio del ricongiungimento familiare;
36. Protezione
• Dialogo attivo tra i paesi di origine e di
accoglienza;
• Programmi di ritorno volontario;
• Garantire la sicurezza del soggiorno;
• Protezione contro l’espulsione che mette a
rischio la vita delle persone.
37. integrazione
Integrazione significa:
• accesso ai servizi e partecipazione alla vita
culturale, sociale e politica.
• diritto di partecipazione individuale e comunitaria
attraverso:
• la naturalizzazione,
• la doppia nazionalità,
• la piena cittadinanza
• far interagire le società di origine con quelle di
accoglienza.
• la partecipazione se è solo individuale rischia
l’assorbimento, se è solo comunitaria rischia la
separazione e la ghettizzazione sociale e spaziale.
38. cooperazione
Le due dimensioni delle politiche estere sono:
- le migrazioni
- la cooperazione
- i migranti che rimangono nei paesi di
accoglienza, proprio per la loro doppia
appartenenza, possono diventare strumenti che
permettono di promuovere la democrazia nei
paesi di origine e di favorire l’integrazione nei
paesi di accoglienza.
39. Un nuovo paradigma della
cooperazione
La Dichiarazione di Bamako afferma che:
“la democrazia per i cittadini, compresi i più poveri e
più sfavoriti, si giudica, prima di tutto, sul metro del
rispetto scrupoloso e del pieno godimento di tutti i
loro diritti, civili e politici, economici, sociali e
culturali, compresi i meccanismi di garanzia”.
40. Da chi ripartire?
Il nuovo paradigma non dovrebbe ripartire dalle
nostre necessità o dalle nostre volontà di
‘aiutare’ gli altri ma dalla valorizzazione
dell’altro, dalle risorse inesplorate di persone e
popolazioni che hanno diritto di contribuire
alla scrittura della storia mondiale.
L’altro è soggetto di sviluppo che va
conosciuto e apprezzato per le sue
caratteristiche e le sue diversità.