2. 2
Alcuni dati sulla mobilità in Europa (1/2)
La mobilità professionale dei giovani è parte integrante della strategia UE di lotta alla disoccupazione giovanile.
Tasso di mobilità dei cittadini UE in età lavorativa pari circa al 3%.
Figura 1: Tassi di disoccupazione giovanile e variazioni annuali (Aprile 2013)
Fonte: Eurostat, Series on unemployment.
3. 3
Alcuni dati sulla mobilità in Europa (2/2)
•Italia: circa 26 mila giovani sono emigrati all’estero nel 2012 (10 mila in più rispetto al 2008). Le principali mete: Regno Unito, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Brasile.
•Rilevante aumento del numero dei lavoratori disposti a trasferirsi all’estero per lavoro: ma a fronte dell’aumento delle iscrizioni al portale della Rete EURES (da 175 mila a 1.200.000 unità tra il 2007 e la fine del 2013) non si registra un corrispondente incremento della mobilità lavorativa;
•Si registra una mancata copertura di posti vacanti per circa 2 milioni (skill mismatch).
•Aumento dei flussi di mobilità intra-europea rispetto all’insorgere della crisi: aumento dai paesi del Sud Europa, maggioranza proveniente dai Paesi dell’Est.
4. 4
Recenti tendenze della mobilità intra-europea
(1/3)
Fonte: Gallup World Surveys (2011-12), Eurostat, LFS 2012 and DG EMPL calculations.
La maggiore
determinazione a
lasciare il proprio
paese si riscontra
tra i cittadini del
Sud e dell’Est
Europa, ma nella
realtà i percorsi di
mobilità sono più
limitati dai paesi
del Sud Europa,
compresa l’Italia,
rispetto alle
intenzioni
dichiarate.
Figura 2: I maggiori 10 paesi in termini di «Intenzione /determinazione a
spostarsi » e rapporto effettivo tra reale mobilità / intenzioni (2011-12)
Intenzione di spostarsi in un altro Stato
UE (%)
Rapporto reale mobilità /
intenzioni
5. 5
Fonte: Eurostat, LFS and DG EMPL calculations
Figura 3: Recenti spostamenti intra-europei (persone economicamente attive), in base al paese di provenienza, in migliaia.
Recenti tendenze della mobilità intra- europea (2/3)
6. 6
Fonte: BAfA, social security data and Eurostat, LFS and DG EMPL calculations
Figura 4: Aumento dei lavoratori provenienti dal Sud Europa verso la Germania
nel 2010-2013 (in migliaia) e % del totale disoccupati nel paese d’origine.
Recenti tendenze della mobilità intra-europea
(3/3)
Aumento in migliaia % su totale disoccupati nel paese di origine
7. 7
Alcuni strumenti europei per la mobilità geografica del lavoro
•“Your first Eures Job” (già 2007-2013) : favorire la mobilità professionale dei giovani attraverso misure di sostegno finanziario destinate ai giovani e alle imprese (il bando pubblicato a luglio a valere sul nuovo Programma EaSI- Employment and Social Innovation-Linea EURES è ai servizi per l’impiego e a organizzazioni del mercato del lavoro, costituiti in consorzio con sportelli rete EURES, per la prestazione di servizi di supporto al placement lavorativo o in tirocinio o apprendistato di giovani in mobilità transnazionale).
•Riforma Rete EURES (proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio) prevede:
più ampia cooperazione tra Stati membri,
rafforzamento servizi di informazione,
accesso alla rete, consulenza e collocamento a livello transnazionale,
creazione di partenariati tra prestatori di servizi,
un’attenzione particolare alla dimensione transfrontaliera della mobilità.
8. 8
Alcuni strumenti europei per la mobilità geografica del lavoro
•“ESF Learning Network - Transnational Mobility Measures for Disadvantaged Youth and Young Adults” (TLN Mobility): favorire l’accesso al mdl di giovani svantaggiati e di giovani adulti :
Lancio di una Coordinated Call contenente i requisiti comuni a cui dovranno conformarsi, nella programmazione FSE 2014–2020, i bandi nazionali e regionali sulla mobilità transnazionale (entro 2014);
Sviluppo di strumenti comuni per applicazione di costi standard, piattaforma per la ricerca di partner, etc.
•Garanzia Giovani: Interventi di mobilità transnazionale quali componenti attuative degli schemi nazionali di GG:
Dalla sperimentazione di percorsi di mobilità transnazionale alla programmazione nei PO 2014-2020
Ruolo di impulso del Ministero e delle Regioni ma anche necessità di rendere operativa la strategia: alcuni esempi di buone pratiche ed esperienze regionali sia italiane che europee