Enogastronomia tra Tradizione, Innovazione e Promozione turistica territoriale
1. Enogastronomia tra Tradizione, Innovazione e
Promozione turistica territoriale | Formazione Turismo
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March 11, 2013
Dopo tante richieste di informazioni e scambi di vedute sulle relazioni che possono nascere tra
la presenza di cibi tipici, locali o tradizionali ed azioni di marketing territoriale, finalmente è
giunto il momento di affrontare la tematica cercando di dare buoni consigli e piccoli trucchi al
fine di tracciare una possibile “rotta” come è da sempre nel DNA di Landexplorer.
Avvisiamo fin da subito che il tema verrà diviso su due post, poiché risulta lungo e difficile da
affrontare e, soprattutto, nel prossimo appuntamento avremo un gradito ospite, nonché
grande collaboratore di Landexplorer: Luca Ciurleo, giornalista e giovane antropologo con
all’attivo numerose collaborazioni con le principali università del Piemonte e del nord Italia.
Cibi Tipici tra Tradizione, Innovazione e Promozione del Territorio
Dal titolo proposto possiamo fin da subito discutere su che significato dare di “cibo della
t radizione” o “cibo t ipico” di un dat o t errit orio. Questa domanda che vuole essere un vero e
proprio dubbio da sciogliere, si pone perché molti studiosi e persone chiamate all’arduo compito
di fare marketing di un territorio cercano sempre di utilizzare il prodotto tipico come primo – in
alcuni casi unico – veicolo di promozione della zona, poiché diventa facile pensare al regalo da
portare ad amici e parenti al ritorno dalle vacanze, oppure ad un modo veloce di portarsi a casa
un “pezzo” (il più dolce) del territorio.
In realtà, questo pensiero crea due grossi problemi concatenati che alla fine portano alla caduta
dei valori racchiusi nel cibo tipico e una “omologazione” del t errit orio in esame, perché alla
fine del processo di promozione il territorio non è riuscito a crearsi una identità forte, ma
utilizza le stesse identiche armi dei suoi concorrenti. Insomma il gioco non vale la candela!
Una caratteristica fondamentale che deve avere un cibo per essere tradizionale, o comunque
riconosciuto come valore di un territorio, è quello di essere ricercato e voluto fortemente dalla
comunità locale, cioè è chi risiede nella zona in esame che presenta il cibo come tipico di quella
zona utilizzando frasi come queste: “c’è sempre stato”, “si sono sempre fatti!”.
Interessante scoprire come anche invenzioni di panettieri, pasticceri, aziende agricole sui cibi o
loro produzioni, se assimilati dalla comunità attraverso particolari “meccanismi” di relazione
possono trasformare l’invenzione del prodotto locale in prodotto tradizionale attuando quello
che molti antropologi definiscono una “innovazione della t radizione”.
Nel prossimo post approfondiremo anche la tematica del f olklore e del f akelore nel cibo: fin da
subito diamo una definizione veloce per intuire il concetto: il f akelore o “f also f olklore”
prevede la nascita di una tradizione (in questo caso culinaria) che la comunità locale vede di
buon occhio e che accetta creando nel suo interno una “leggenda di f ondazione”, a ben
vedere in tutta Italia possiamo trovare esempi di ciò che abbiamo appena esposto.
Un altro concetto importante da esporre subito proprio perché nel prossimo post si darà molto
accento a questo fatto è questo: non c’è da demonizzare il f akelore, poiché una volta
entrato all’interno della comunità e dopo un processo di assimilazione dello stesso, che può
durare anche anni, il fakelore si t rasf orma in f olklore percepito e a-storicizzato dai “nativi”.
Prima di dare appuntamento a tutti gli amici di FormazioneTurismo al prossimo post diamo un
consiglio quanto mai ovvio, ma in questi casi importante e da non sottovalutare. Se vi trovate di
fronte a situazioni di invenzioni di cibi tipici locali che puntano a diventare tradizionali, o lo sono
2. già, fate delle ricerche approf ondit e per capire il meccanismo che ha port at o la comunit à
a riconoscere quel prodot t o come port at ore di valori della comunit à poiché permetterà di
guadagnare molto tempo nelle fasi di preparazione delle strategie di marketing territoriale che,
lo ricordiamo, prevedeno sempre più azioni in diversi campi e mai ad una sola via!
Siamo giunti alla fine di questo brevissimo post. Il prossimo sarà denso di concetti e presenterà
un caso studio davvero particolare.
Come sempre vi invitiamo a condividere il post, a commentarlo se preferite nel Forum Turismo &
Turismi e se vi trovate in questa tipologia di situazione non esitate a contattarci poiché troppe
volte si banalizza questo aspetto di marketing al fine di avere risultati efficaci in breve tempo,
ma, il più delle volte, la campagna marketing risulta meno brillante di quanto previsto poiché
spesso si trascura un “moltiplicatore” di valori che nasce dal binomio tra comunità e prodotto
locale. Alla prossima!
Samuel Piana – Landexplorer è una agenzia di web marketing territoriale turistico,
specializzata nella consulenza, analisi, pianificazione e comunicazione di progetti di
promozione territoriale, strutture ricettive, PMI ed organizzazione di eventi culturali.
Puoi contattarci scrivendo a info@landexplorer.it. Seguici su Facebook, twitter oppure
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