2. 2
PORTFOLIO DI LAUREA
SCIENZE DELL’ARCHITETTURA a.a. 2013/2014
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Fabio Dante
271341
3. 3
INDICE
STRUMENTI
Geometria descrittiva
Disegno dell’architettura
Rilievo dell’architettura
Restauro urbano
CONOSCENZE
Storia dell’architettura
Storia dell’architettura contemporanea
Disegno digitale
Tecnologia dell’architettura
COMPOSIZIONE
Progettazione architettonica 1
Workshop 2011
Urbanistica
Progettazione architettonica 2
Workshop 2012
Restauro
Progettazione urbanistica
Progettazione architettonica e urbana
Workshop 2013
ESPERIENZE EXTRADISCIPLINARI
Viaggio studio Chicago - New York
5
9
15
21
27
35
39
45
51
59
65
73
81
89
99
113
127
137
4.
5. 5
STRUMENTI
Coordinato di Rappresentazione 1
G E O M E T R I A
DESCRITTIVA
Prof. Arch.
Fabrizio GAY
6. 6
SOU FUJIMOTO
FINAL WOODEN HOUSE
Kunamoto, Kyūshū - Giappone
Il corso di geometria descrittiva ha fornito una serie di strumenti per la rappresentazione di
oggetti architettonici nello spazio attraverso le operazioni di proiezione e sezione.
Il tutto partendo da un approccio teorico nei confronti della materia, analizzando le proiezioni
di prima specie, proiettività e pospettività, per poi passare all’interpretazione dell’omologia,
passando alle proiezioni parallele, assonometria, metodo di Monge e teoria delle coniche.
Questo è avvenuto sia dal punto di vista descrittivo che applicativo, con vari esercizi proposti
dal docente che hanno fatto prendere consapevolezza della rappresentazione e teoria di svol-gimento.
Obiettivo del corso è stato quello di sviluppare la capacità di prefigurare l’ideologia architetto-nica
attraverso l’uso del disegno a mano libera. In seguito con l’applicazione dei teoremi della
geometria descrittiva si è arrivati a rappresentare gli spazi in pianta ed in proiezione grazie
all’applicazione di tali conoscenze.
7. 7
sezione PROSPETTICA
a - Foto interna della casa
b - Sezione prospettica con circolo di distanza
c - Pianta
b
c
a
La sezione prospettica è eseguita elaborando la fotografia dell’edificio
a Kunamoto, interpretando la pianta fornita da linea di sezione e punto
di vista generatore della prospettività.
La prospettività ricorda che le applicazioni della geometria alla simula-zione
delle apparenze ottiche e metriche, si basano su corrispondenze;
in particolare dalla proiezione dei punti del piano π al piano π’, ap-plicando
conseguentemente la proiezione di una stella di rette da un
punto S, intersecate dal piano π’ sezionante.
STRUMENTI
8.
9. 9
STRUMENTI
Coordinato di Rappresentazione 1
D I S E G N O
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Fabrizio GAY
10. 10
Marchese FATTA
INTERPRETAZIONE DELLA BIBLIOTECA NATURALISTICA - 1992
Torino - Italia
Il corso di disegno dell’architettura ha gettato le basi per la rappresentazione del progetto
architettonico stesso.
Per un architetto, fondamentale è acquisire la capacità di tradurre le proprie idee in immagine,
in modo da rendere comprensibile alle altre persone il proprio pensiero.
Gli strumenti canonici sono quelli della geometria descrittiva: coniche e cilindriche. Alle proie-zioni
cilindriche è stata data particolare importanza nel corso, perchè sono quelle che in prima
battuta consentono di sviluppare un progetto, un pensiero.
Per quello che riguarda la prospettiva, l’approccio è stato di tipo sia “analitico” (con la costru-zione
dei punti di fuga) sia che di tipo “intuitivo” attraverso lo schizzo.
Questo ha permesso di cogliere a 360 gradi le possibilità rappresentative dell’architettura, mes-se
in relazione, soprattutto con le necessità del disegno stesso.
11. STRUMENTI 11
INTERPRETAZIONE pianta - alzato - assonometria - sezione prospettica
L’esercizio in questione è l’interpretazione e
ridisegno di un embrionale progetto architet-tonico
mai realizzato sulla base degli studi di
Guido Loponi, assegnato dal docente a sorte.
Partendo da una pianta e parte dell’alzato
dell’edificio in questione, analizzando il mate-riale
fornito, l’elaborare tramite strumenti grafi-ci
a mano libera dell’opera attraverso i metodi
di rappresentazione della geometria descritti-va.
Attraverso lo studio si doveva precisare l’ar-ticolazione
dell’edificio in sezione e in partito
dell’organismo murario voltato assegnatogli
disponendo la costruzione in un lotto assegna-to
a sorte.
a - Pianta e alzato in
corrispondenza proiettiva a
12. 12
b - Assonometria obliqua con affinità di tipo omo-logico
e sezione in corrispondenza proiettiva con
la sezione frontale e in relazione di ribaltamento
con l’assonometria
c - Assonometrie ortogonali interne viste dai versi
opposti della direzione di proiezione, ogni interno
esaedrico risulta “aperto” in due triedri. Sezioni
corrispondenti in vera forma connesse con omolo-gie
di ribaltamento
pp. s.
d - Sezione prospettica di una unità di spazio, con
circolo di distanza, giacitura del piano di sezione
e posizione del punto di vista indicati in una plani-b
metria disposta omoteticamente.
15. 15
STRUMENTI
Coordinato di Rappresentazione 2
R I L I E VO
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Corrado BALISTRERI
16. 16
PROCURATIA-CERERI-BRIATI-SOCCORSO
ANALISI, RILIEVO E STUDIO DELL’ INSULA
Venezia - Italia
Descrivere l’architettura attraverso una complessa e dettagliata operazione significa svolgere
un’indagine sulla realtà più profonda dell’organismo architettonico mirata a cogliere tutti i va-lori,
da quelli formali a quelli direzionali, da quelli percettivi a quelli storico-costruttivi.
Attraverso l’approfondimento dei temi come il cantiere storico e tecnologico. L’evoluzione dei
metodi di rappresentazione, le operazioni di rilievo, i simboli e le confenzioni grafiche, si può
conoscere veramente in profondità le architetture oggetto di studio e tramite l’esperienza ac-quisita,
il rilievo diventa un processo di progettazione inversa, in grado quindi di restituire
anche in termini di composizione.
17. STRUMENTI 17
rilievo FONDAMENTA
a - Modello 3D dell’area
b - Estratto dalla mappa del Catasto Austriaco
(1840 - 1846)
c - Estratto dalla mappa del Catasto Napoleo-nico
(1809) Ridisegno a CAD
a
b c
Durante il corso il docente ha assegnato una zona di particolare inte-resse
storico in Venezia. Attraverso la visione e analisi delle cartografie
storiche, con l’appoggio del C.I.R.C.E. - Catalogo Informatico Riviste
Culturali Europee - di Venezia, si sono ripercorse le fasi storiche e tra-sformazioni
urbane avvenute nella città e nell’area interessata, con il
seguente ridisegno delle mappe.
18. 18
rilievo FACCIATA
Oggetto di studio è un edificio sito nella zona di rilievo ritenuto di
particolare interesse. Analizzando quest’ultimo dal punto di vista sia
storico che architettonico.
Particolare osservazione è stata riservata alla facciata, attraverso un
preciso rilievo geometrico e ridisegno a mano libera e con strumento
CAD si è potuto studiare gli elementi caratterizzanti la facciata e ana-lizzandoli
per ottenere informazioni riguardanti la natura strutturale e
a - Localizzazione della facciata di studio
b - Fotoraddrizzamento facciata di rilievo
storica dell’edificio
b c - Ridisegno CAD della facciata
a
c
21. STRUMENTI
R E S TAU R O U R B A N O
Prof. Arch.
Alessandra FERRIGHI
21
22. 22
ANALISI STORICO-URBANA
PIAZZA DEI SIGNORI
Treviso - Italia
Il corso di restauro urbano è risultato essere composto sia da lezioni teoriche che da esercita-zioni
coadiuvate ai temi del corso. La parte teorica si è concentrata inizialmente sui temi della
conservazione delle città dei primi anni del 1800, per poi passare al trattamento delle teorie del
restauro urbano dei padri della conservazione: Hugo, Ruskin e Riegl.
Si è poi affrontato il tema dello studio e trattazione delle procedure di conservazione, trasfor-mazione
della città, arrivando alle teorie del diradamento edilizio di Giovannoni.
Sono state poi analizzate le varie città modificate tramite i casi studio dei più significativi urba-nisti
del 1900.
Durante le lezioni sono anche stati spiegati dalla docenza i criteri di ricerca in archivio per il
trattamento dei reperti storiografici, ai fini della buona riuscita dell’esercitazione proposta.
L’esercitazione tema di esame ha riguardato una parte di città che ha subito delle trasformazio-ni
architettoniche e morfologiche dell’assetto urbano dal 1700 ad oggi.
Ciò è stato utile per permettere agli studenti di confrontarsi con un luogo all’apparenza senza
storia, ma che poi nasconde modificazioni avvenute nel corso degli anni, permettendo di capire
e “leggere” il libro di pietra che offre la città.
23. STRUMENTI 23
assetto URBANO
a - Planimetria di Piazza dei Signori
b - Modificazioni dell’assetto urbano
per epoche significative
a
b
I temi dell’esercitazione sono stati l’analisi e lo studio dell’assetto e degli
interventi su Piazza dei Signori a Treviso.
La piazza e parte del suo intorno, hanno subito modificazioni nella
morfologia per quanto riguarda il rifacimento delle facciate dei palazzi
amministrativi della città, che sono stati poi oggetto di studio specifico
dell’esercitazione.
Il Palazzo dei Trecento, ha subito più interventi rispetto agli altri edifici
perchè simbolo della centralità del potere amministrativo della pro-vincia
di Treviso. Palazzo della Prefettura, sede delle attività della città.
Loggia della Gran Guardia, luogo di ritrovo dei cittadini e centro di
scambio di ideologie politiche.
La piazza in questione è stata oggetto di mirate modificazioni, mante-nendo
quindi l’impianto di base, per concentrare il potere decisionale
sempre nel centro della città. Tuttavia le numerose botteghe presenti
hanno subito alterazioni dovute al cambiamento di scopo della piaz-za,
tra periodi bellici e di dominazione straniera. Solo con l’annessione
al Regno d’Italia, la piazza ha ritrovato il proprio assetto originale del
1700.
Tutt’ora si procede alla conservazione del patrimonio culturale urbano,
con l’attuazione di Piani di Intervento P.I. individuando il volume og-getto
di restauro, per gli obietivi di valorizzazione dell’insieme urbano.
romana - medievale epoca comunale dominio veneziano epoca napoleonica
epoca austriaca Regno d’Italia periodo bellico Italia repubblicana
24. 24
INTERVENTI palazzo dei TRECENTO
a - Foto storiche di archivio F.A.S.T.
Fondazione Archivio Storico Treviso
b - Ridisegno facciata
c - Concepts cambiamento, parti
modificate e mantenute
a b c
dominio veneziano
1388- 1766
epoca napoleonica
1796 - 1813
epoca austriaca
1813 - 1866
Regno d’Italia
1866 - 1945
periodo bellico
1908 - 1945
25. STRUMENTI 25
a - Loggia della Gran Guardia: foto sto-rica
F.A.S.T. Fondazione Archivio Storico
Treviso - 1890
Ridisegno della facciata rivolta verso
Piazza dei Signori
b - Palazzo della Prefettura: foto storica
F.A.S.T. Fondazione Archivio Storico
Treviso - 1870
Ridisegno facciata sud verso Piazza
dei Signori
c - Foto di rilievo - 2013
Ridisegno della facciata sud verso
Piazza dei Signori
a
b
c
28. 28
DUE CUPOLE A CONFRONTO
SIMILITUDINI TRA PANTHEON E SANTA MARIA DEL FIORE
Roma, Firenze - Italia
Il corso ha trattato ed analizzato i fondamentali sistemi architettonici elaborati in occidente
dal mondo antico sino alla metà del XVII sec. dal mondo dell’architettura greca alle opere del
Bernini a Roma.
Era prevista l’acquisizione e le conoscenze dei sistemi figurativi-costruttivi che si son succeduti
nel tempo. Si sono analizzate in aula alcune architetture significative, che hanno segnato i mo-menti
decisivi della storia dell’architettura.
Attraverso lo studio si è risalito al pensiero, agli intenti, alle poetiche degli artefici che li hanno
progettati e configurati, alle circostanze che li hanno condizionati e alle tecniche.
Come tema d’esame, per scelta personale, è stato realizzato un taccuino redatto a mano libera
delle architetture più significative, analizzate durante le lezioni, del periodo rinascimentale.
Questo è servito a capire fino in fondo il sistema costruttivo e attraverso il ridisegno delle
piante, prospetti e sezioni, il pensiero primario e le tipologie delle singole architetture, nonchè
il ragionamento alla base della progettazione dell’architetto.
29. CONOSCENZE 29
pianta - sezione - assonometrie CUPOLE
a - Vista laterale Basilica Santa Maria
del Fiore
b - Pianta imposta di base della cupola
di Santa Maria del Fiore
c - Vista frontale Pantheon
d - Pianta Pantheon
e - Sezione Santa Maria del Fiore
f - Sezione Pantheon
g - Rapporto altezza-larghezza Cupola
Santa Maria del Fiore, cupola di rota-zione
di arco attorno ad un asse
h - Rapporto altezza-larghezza Pan-theon,
iscrizione in cerchio
a
b
d
c
e
f
h
g
I due edifici esaminati sono entrambi fondamentali per la storia dell’ar-chitettura,
soprattutto per la struttura innovativa delle cupole, che han-no
segnato un cambiamento di progettazione per le strutture succes-sive.
Il Pantheon in origine era un tempio fatto costruire dall’imperatore
Adriano, a sostituzione di questo è stato edificato su progetto di Apol-lodoro
da Damasco l’attuale edificio.
Particolarità di questa architettura sono le dimensioni della pianta e la
sezione, che rispettano rigorose regole geometriche, soprattutto per la
struttura della cupola posteriore e il pronao esastilo. Il Pantheon infatti
segna l’importante passaggio dal sistema trabeato, tipico dell’architet-tura
greca, a quello archivoltato che verrà usato in seguito nella mag-gior
parte delle strutture romane.
La Basilica di Santa Maria del Fiore costruita nel 1295, necessitava di
una nuova cupola, ed in questa occasione che viene incaricato Bru-nelleschi
di progettare quella che sarà poi una delle più caratteristiche
della storia dell’architettura.
Particolarità della fase di cantiere era la necessità di evitare l’uso delle
centine di sostegno, per evitare di forare le pareti interne del Duomo,
per riuscire in questo, Brunelleschi fu indotto nel trovare una soluzione
alternativa che farà della cupola un capolavoro oltre che di architettura,
anche di ingegneria.
30. 30
il sistema COSTRUTTIVO
Nel Pantheon il sistema costruttivo innovativo è l’uso del cassettonato
interno, che alleggerisce il peso della cupola, oltre che allo scopo este-tico
all’interno; 5 file di cassettoni con all’interno la cornice decentrata
verso l’alto, un particolare per impedire la deformazione con una cor-rezione
ottica in funzione della prospettiva.
Inoltre per alleggerire ulteriormente il peso della struttura nel Panthe-on
al cemento viene aggiunto l’inerte più leggero nelle parti superiori.
Così come nel Panthon anche Brunelleschi nella cupola di Santa Maria
del Fiore, utilizza differenti materiali in base all’ubicazione nella struttu-ra;
come i mattoni uniti alla paglia negli strati superiori. Inoltre la pro-gettazione
della cupole come una doppia calotta cava all’interno, per-mette
un grosso risparmio di peso, senza compromettere la staticità.
Se la correzione ottica del Pantheon era interna, Brunelleschi riveste la
cupola con mattonelle di colore rosso per far sembrare la cupola più
ampia.
Il Pantheon come unica fonte di luce ha un anello in cima dall’apertura
di 9 metri, progettato per impedire all’acqua di entrare attraverso la cir-colazione
forzata dell’aria; il cassettonato si interrompe e tutto intorno
all’apertura il calcestruzzo è a vista.
In Santa Maria del Fiore la Lanterna progettata dal Brunelleschi, ma
conclusa solo dopo la sua morte, egli volle mantenere la base ottago-nale
che caratterizzava il tamburo della cupola, con contrafforti scana-lati
per riprendere la costolonatura della cupola, che poi si trasforma-vano
in paraste nella Lanterna.
a - Interno della cupola del Pantheon
b - Sezione costruttiva della cupola di
Santa Maria del Fiore
c - Particolare correzione ottica casset-tonato
cupola del Pantheon
pp. s.
d - Lanterna cupola di Santa Maria
del Fiore
a
b c
32. 32
STUDIO: architetture del RINASCIMENTO
a b c
a - Tempio Malatestiano, Aberti - 1447
b - Chiesa di San Sebastiano, Alberti
- 1469
c - Chiesa di Sant’Andrea facciata ed
interno, Alberti - 1472
d - Chiesa del Santo Spirito facciata ed
interno, Brunelleschi - 1434
pp. s.
e - San Carlo alle Quattro Fontane,
facciata, pianta, capitello colonna,
Borromini - 1634
f - Vista dal basso e particolare casset-tonato
cupola San Carlo alle Quattro
Fontane
g - Facciata Sant’Ivo alla Sapienza,
Borromini - 1662
h - Vista dal basso e pianta cupola
Sant’Ivo alla sapienza
i - Lanterna Sant’Ivo alla Sapienza
l - Vista su Piazza San Pietro, Bernini
- 1666
m - Scala Regia, Bernini - 1667
d
35. 35
CONOSCENZE
Istituzioni
S TO R I A CO N T E M P O R A N E A
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Maria BONAITI
36. 36
FRANK LLOYD WRIGHT
STUDIO SULLE PRAIRIE HOUSE
Chicago, Illinois - USA
Il corso di storia contemporanea si è focalIizzato sulle architetture dal periodo del riassetto
murario di Vienna del 1857 fino ad arrivare alle architetture di Louis Kahn nella seconda metà
del ‘900.
L’insegnamento si è composto di lezioni frontali con l’esposizione delle opere e descrizione
delle architetture.
L’obiettivo del corso è stato quello di far comprendere agli studenti il significato dell’architettu-ra
attraverso l’analisi dei metodi di progettazione rispetto alle singole opere elaborate da ogni
architetto.
Al termine del corso la docente ha dato l’opportuntà di scegliere un tema di approfondimento
da esporre in sede d’esame.
37. CONOSCENZE 37
la CASA DELLA PRATERIA
a - Casa Wright, OAK Park (1889)
b - Winslow House, River Forest (1893)
c - Casa Willits, Highland Park (1901)
d,e - Robie House, Chicago (1909) d
a
b c
e
Frank Lloyd Wright è uno dei maestri del movimento moderno e artista
fra i più influenti del XX secolo.
Arriva a Chicago nel 1880, entra nello studio di Sullivan, dove aveva
il compito di affermare valori e miti, in modo che ogni uomo potesse
essere fiero di essere americano; questo modello patriottico accompa-gnerà
Wright per tutto il suo percorso architettonico.
Primo modello di architettura residenziale è stata la casa costruita per
se stesso: Casa Wright, è il suo biglietto da visita, ogni dettaglio è scel-to
con attenzione, il modello dove si celebrano i valori della famiglia
americana attraverso il concetto del focolare domestico, centro fisico
e spirituale della casa.
Successivamente con la Winslow House fissa il modello per la casa del-la
prateria, con il camino al centro visibile in facciata, il tetto a falde ag-gettanti
rappresenta l’attaccamento alla terra e il senso di protezione.
Ultima delle “Prairie House” è la Robie House.
Commissionata da un commerciante di biciclette, Wright costruisce per
costui una casa con diverse aperture e visuali, composta da due volumi
in pianta, similmente in facciata presenta un forte orizzontalismo dato
dalle falde spioventi del tetto e dalla dipintura dell’intonaco della mu-ratura,
nonchè dalle finestrature orizzontali continue.
38.
39. CONOSCENZE
D I S E G N O D I G I TA L E
Prof. Arch.
Maurizio GALLUZZO
39
40. 40
DIGITAL DESIGN FANZINE
DIVULGAZIONE DEI PROGRAMMI CAD
IUAV - Venezia
Scopo del corso è stato quello di creare un particolare quotidiano seguendo lo stile delle “fan”
(divertente) maga”zine” (rivista) “fanzine”, con l’obiettivo di divulgare gli argomenti oggetto
delle lezioni frontali in aula: storia e caratteristiche dei programmi di progettazione su base
CAD e i suoi derivati.
Fin da subito sono state chiare le direttive del docente, con l’organizzazione del team di lavoro
e la divisione autogestita dei compiti tra gli studenti.
Il fatto di elaborare ed impaginare a mano, in stile fanzine, una rivista che parlasse di program-mi
per progettazone al PC, è stato in realtà un controsenso voluto e una sorta di provocazione
che ha suscitato interesse, raggiungendo lo scopo di incuriosire il lettore.
La fanzine è stata poi distribuita nella aule dell’Università IUAV di Venezia, in Stazione Santa
Lucia e nei ristoro dell’università, generando stupore ed interesse negli studenti, raggiungendo
quindi lo scopo prefissato.
45. 45
CONOSCENZE
T E C N O LO G I A
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Anna FARESIN
46. 46
CAPITOLO
TORRE EVA
ANALISI E STUDIO DI UN’ ARCHITETTURA COSTRUITA
Mestre, Venezia - Italia
L’analisi di un edificio costruito è stata alla base delle tematiche del corso, durante le lezioni si
sono affrontati diversi temi, spesso facendo riferimento a casi reali, analizzandoli nelle specifi-che
fasi dell’iter di progetto.
Lo studio di un’architettura costruita ha aiutato lo studente ad entrare nell’ideologia di realiz-zazione
di un’opera non solo dal punto di vista progettuale, ma anche per quello che riguarda
la direzione normativa e burocratica.
Il rapporto con i vari enti che hanno conseguito alla realizzazione del progetto ha portato a ca-pire
con più consapevolezza le fasi, i contrattempi e le problematiche che potrebbero verificarsi
e come sono state risolte, nonchè tutte le regolamentazioni in materia legislativa.
In particolare è stata analizzata la tendenza moderna della progettazione a basso consumo
energetico, studiando tutti quei dispositivi che potrebbero essere utilizzati per rendere più
“Green” un’architettura, esposti in modo esaustivo anche con l’intervento di esperti diretta-mente
dal settore industriale.
47. Progetto strutture
Ing. Gianni Rossato
Progetto interni
Gatti s.r.l.
Collaudatore statico
Ing. Renato Vitaliani
Progetto impianti
TiFS ingegneria
Arch. Giovanna Mar
47
PROGETTO
PROPRIETA’ / COMMITTENTE
Grigolin s.r.l.
calcestruzzo
O.F.M. s.r.l.
scale in acciaio
opere per esterni
opere strutturali
Monetti group
facciate di
rivestimento
metalliche
Mirano impianti
impianti termici di
ventilazione
Firas s.r.l.
arredo interno
Vegasystem
doppia pelle
rivestimento
CONOSCENZE
AREA DI PROGETTO: INQUADRAMENTO generale - ATTORI del progetto
a - piante volumetriche di tipo A - uffici
singoli
tipo B - open space
e relativa divisione degli spazi
b - piante disposizione interna tipo
A e B
c - schema rapporto tra gli attori del
progetto
a
b
c
d
La collocazione è significativa per un edificio
commerciale come la Torre EVA, perchè questo
ne comprometterà l’accessibilità o meno dei
terzi.
Nello studio di un’opera realizzata è necessa-rio
sapere come si è formato l’iter di progetto
e quali sono gli - attori - che hanno dato un
contributo rilevante o marginale al progetto.
Schematizzato nel concept, questo viene mo-strato
in base all’ordine di importanza e fun-zione
specifica.
L’edificio in questione è stato progettato in stile
con gli edifici industriali e le attività commer-ciali
circostanti per non decontestualizzarlo ri-spetto
al territorio.
La differenza di altezza e l’uso di materiali di-versi
rispetto agli edifici limitrofi, fanno si che
la costruzione risalti le proprie caratteristiche.
48. 48
+45,45
+47,95
+46,20
0,20 1,50
chiusura ultimo
modulo doppia pelle
+41,70
+37,95
+34,20
+30,45
+26,70
+22,95
+19,20
+15,45
+11,70
+7,95
+4,20
+40,00
+47,37
+56,10
+42,20
+44,97
+38,00
P11
P10
+0,00
pannelli
fotovoltaici
p.8%
P9
P8
P7
P6
P5
P4
P3
P2
P1
3,62
0,22 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,58 0,47 2,50
0,26
2,53 0,93 3,17 1,00 2,70 1,05 2,70 1,05 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57
2,53 0,93 3,17 0,52 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 1,05 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,48 2,70 0,57 0,53
baraccatura metallica
panneli sandwich
2,53 0,90
solaio di chiusura
del blocco scala
putrella
taglio di luce
parapetto in
lamelle
chiusura ultimo
modulo doppia pelle
COMPOSIZONE: piante UNITA’ tipo A e B - SEZIONI
La struttura e la disposizione interna delle untà nello spazio è rilevante
ai fini della progettazione funzionale e pratica. Nella Torre EVA vi sono
due tipologie di piante: uffici singoli e open space, con una differen-ziazione
degli spazi per soddisfare le esigenze dell’utente che andrà a
usufruire di questi ultimi.
La sezione mostra come l’edificio si sviluppa in altezza e il sistema pas-sivo
del vuoto centrale (a) oltre che alla particolare inclinazione della
copertura per favorire l’esposizione dei pannelli fotovoltaici.
a - schema impianto fotovoltaico
b - concept fonti energetiche a servizio
della torre
c - sezione AA’ Torre EVA
d - sezione schema di funzionamento
doppia pelle in facciata
e - sezione schema circolazione dell’a-ria
interna alla torre
a b
c d e
51. 51
COMPOSIZIONE
Lab. Coordinato di Progettazione 1
P R O G E T TA Z I O N E
ARCHITETTONICA
Prof. Arch.
Domenico BOLLA
52. 52
ALLOGGI UNIVERSITARI
PROGETTAZIONE DI ALLOGGI PER STUDENTI
Santa Marta, Venezia - Italia
Nel primo corso di progettazione architettonica sono state introdotte le basi della composi-zione.
Comporre in architettura significa accostare elementi, come pilastri, muri, setti ecc. per
creare un insieme organizzato e funzionante, che risponda a determinate esigenze.
Il corso si è sviluppato partendo dalle basi della progettazione con una esercitazione prelimina-re
di un edificio da pensare secondo le disposizioni della docenza e seguendo gli insegnamenti
trattati a lezione.
Lo sviluppo principale del corso ha avuto come lineamenti di progetto un tema vicino agli
studenti di architettura, ovvero l’alloggio per universitari. In questo caso il professore ha voluta-mente
spinto gli studenti a confrontarsi con le proprie problematiche più comuni, in relazione
al tipo di alloggio e a discuterne durante gli incontri per arrivare ad un progetto definitivo.
I modelli eseguiti per il corso sono serviti, oltre che ad illustrare il progetto, per abituare lo
studente a lavorare con le dimensioni effettive, seppur in scala ed a gestire con naturalezza il
rapporto tra gli elementi architettonici.
53. COMPOSIZIONE 53
INQUADRAMENTO generale - ATTACCO a terra
a - planimetria dell’area
b - attacco a terra impianto di progetto
a
b
La progettazione degli alloggi per studenti universitari si è concentrata
nello studio delle necessità di un complesso universitario, come l’aula
mensa, i servizi e gli spazi abitativi necessari.
Nel progetto vi sono due tipi di alloggi che ospitano dalle 2 alle 4 per-sone.
Inoltre, in testa al complesso si trova la casa padronale che ha la
proprietà sugli alloggi.
Particolare attenzione è stata posta alla dimensione interna degli spazi,
che devono rendere vivibile l’ambiente domestico e consentire la pri-vacy
personale di ogni inquilino.
54. 54
casa PADRONALE - UNITA’ abitative tipo a e b
a - Pianta tipo A
b - Pianta quotata tipo A
c - Pianta primo piano casa padrale
d - Pianta tipo B
a b e - Prospetto nord
56. 56
a - Modello aperto su alloggi di tipo A
b - Vista modello su eserno prospetti di tipo A
a
b
57. COMPOSIZIONE 57
c
c - Vista modello su esterno alloggi di tipo B
d - Vista modello su esterno alloggi di tipo B d
58.
59. 59
COMPOSIZIONE
Seminario W.A.Ve
WO R K S H O P
2011
Ing. Arch.
Angelo BUGATTI
Arch.
Tiziano CATTANEO
60. 60
URBAN REGENERATION PROJECT
RECUPERO EX SEMINARIO MINORE DI TENCAROLA
Selvazzano (PD) - Italia
Nel workshop in questione si sono studiate, fin dall’inizio, le cause del degrado quotidiano
delle città e le azioni mirate di recupero atraverso le quali si può restituire una nuova vita anche
alle costruzioni abbandonate e in disuso.
Il tema centrale del seminario è stato infatti il recupero della zona del dismesso Ex seminario
a Selvazzano Dentro, località periferica di Padova, per cui ci si è posti l’obiettivo di valorizzare
anche il territorio circostante, sia per garantire nuova funzione all’area di progetto sia anche per
sviluppare la zona provinciale del padovano.
Gli obiettivi del corso sono stati fin da subito messi in chiaro dalla docenza e sono stati analiz-zati
punto per punto al fine di sensibilizzare gli studenti sul problema in questione cercando
di trovare delle soluzioni in aula, progressivamente esposte in loco durante un sopralluogo
nell’area di progetto; in questa esperienza in particolare lo studente si è avvicinato al problema
affrontandolo di persona, attività molto utile ai fini della progettazione in aula.
A conclusione del percorso formativo del seminario, si è acquisita la consapevolezza di analisi e
trattamento del territorio in qualunque condizione lo si debba affrontare, individuando le dina-miche
globali di relazione con l’esistente e il costruito, e le possibilità di recupero e di riutilizzo
polifunzionale delle zone urbane degradate.
61. COMPOSIZIONE 61
lineamenti di PROGETTO
RECUPERARE
interazione fra costruito e
bosco
RINATURALIZZARE
dove la progettazione
è natura
REINVENTARE
avanguardie
naturali
ESPLORARE
l’uomo ritorna
nell’habitat
VIAGGIARE
metamorfosi dei
percorsi
RICORDARE
ciò che la storia
consegna
NASCONDERE
mimesi fra bosco
e costruito
L’ipotesi progettuale in questione è divisa in
diversi punti nei quali sviluppare un’idea di ri-generazione
della zona sia interna all’Ex semi-nario
sia esterna all’edificio. In questo modo si
è tentato di inglobare la zona abbandonata nel
territorio circostante creando dei punti di dia-logo
con le strutture esistenti e di nuovo corso
con quelle del progetto.
La struttura dell’Ex seminario non ha subito
modifiche mentre, per quanto riguarda la zona
circostante, verranno predisposte delle struttu-re
di contenimento in caso di particolare de-grado,
ed è inoltre prevista la pulizia e spolvero
delle macerie di precedenti demolizioni.
Per l’area esterna, riqualificata e bonificata, è
prevista la creazione di un laghetto artificiale
che accoglie quel che resta del camino e alcune
strutture annesse alla ex fornace, mantenendo
così il tema della rovina presente, ma letto in
chiave romantica.
a - Planimetria generale di progetto b
62. 62
PERCORSI di collegamento
dialoghi Punto centrale del progetto è stata la creazio-ne
di percorsi di collegamento dai vari luoghi
di progetto, pedonali e ciclabili, che permette-ranno
all’Ex seminario di essere attraversato e
visitato dall’ “uomo” che da molto tempo ne ha
dimenticato l’esistenza.
Sfruttando le anse bonificate del Fiume Bacchi-glione
sono stati creati dei percorsi ideali pro-venienti
dal centro di Selvazzano Dentro e da
Brentelle di Sotto, fino ad arrivare all’Ex semi-nario
e, dopo averlo attraversato giungono ad
una zona di coltivazione intensiva con annesso
laboratorio di ricerca.
Tutta l’idea del progetto si concentra sulla sal-vaguardia
della zona che si contrappone alla
cementificazione incontrollata dell’Ex semina-rio.
La creazione di giardini e prati, sia nella
zona del Bacchiglione, sia interni al seminario,
e l’individuazione delle coltivazioni per la ricer-ca
quali elemento focale, diventano il punto di
incontro fondamentale tra la natura e ciò che
era stato abbandonato.
a - Schema generale dei percorsi
- pedonali
- ciclabili
- stradali
- Concept di sviluppo idea progettuale
persorsi di zona
pp. s.
b - Rendering Laboratorio di ricerca
concatenazione
punti d’incontro
a c - Pianta di base Laboratorio di ricerca
65. CONOSCENZE
CAPITOLO
Tipo di corso
N O M E E S AME
SOTTOTITOLO ESAME
Prof. Arch.
Nome COGNOME
65
U R B A N I T I C A
ISTITUZIONE
Ruben BAIOCCO
66. 66
ZELARINO
ANALISI DEL NUCLEO URBANO ED ESPLORAZIONE PROGETTUALE
Zelarino, Venezia - Italia
Analizzare il tessuto urbano e studiarlo è assai complicato a causa della vastità dell’area. At-traverso
gli strumenti del rilievo si è in grado di conoscere e codificare il territorio in base a
specifiche tecniche o norme legislative.
L’osservazione è la base per il lavoro dell’urbanistica, il punto di partenza per una corretta in-terpretazione
del nucleo urbano e la conseguente trasformazione dell’ “abitare” la città. Tutto è
incentrato con lo scopo di migliorare l’esistente per un futuro prossimo e sviluppare dei dispo-sitivi
per le esigenze dell’utente ultimo.
Nel corso si sono susseguite lezioni teoriche e pratiche, si sono analizzati processi di formazio-ne
ed evoluzione dell’assetto urbano del territorio mondiale, individuando alcuni casi rilevanti
tra il 1800 e 1900 fino ad arrivare ad approfondire le tendenze del XXI secolo. Attraverso lo
studio dei casi è stato possibile individuare e approfondire il lessico disciplinare, e per mezzo
di esercizi interpretativi isolare figurazioni e dispositivi rappresentativi delle vicende trattate nel
corso.
La seconda parte del corso si è concentrata sui seminari progettuali, con lo scopo di orientare
l’attenzione sulle questioni inerenti la città metropolitana e il suo progetto. Gli ambiti tematici
individuati, pur essendo in stretta relazione l’un l’altro, sono stati isolati per essere discussi
come tematiche di progetto che vedono il coinvolgimento di diversi attori, competenze e scale
di intervento quali: NEIGHBOURING city, GREENNING city, CYCLING city e PUBLIC-ING city.
67. COMPOSIZIONE 67
a
analisi nucleo: ETA’ edificato e MOBILITA’ urbana
a - Diversificazione degli edifici in base
all’età, particolare è l’attenzione per gli
edifici di carattere storico della domina-zione
veneziana del XII
b - Circuito stradale che interessa Zelari-no,
differenziando le strade per spessore
della linea
c -Telaio della distribuzione nel NIL
b
c
La tavola evidenzia le diverse epoche di costruzione dell’edificato ur-bano
e attraverso ciò è possibile comprendere lo sviluppo della città
nel corso degli anni, la natura del luogo oggetto di studio e i luoghi
di particolare interesse storico, i quali potranno diventare i cardini del
progetto futuro di riqualificazione.
Attraverso la schematizzazione del telaio dei collegamenti, diversificati
tra: mobilità lenta, pubblica e veloce, si comprende quali siano le ar-terie
di collegamento principale all’interno del NIL, allo scopo di iden-tificare
i punti di snodo favorevoli e quelli che invece dovranno essere
oggetto di interventi in fase progettuale.
68. 68
ANALISI NUCLEO: spazi aperti PERMEABILI e NON PERMEABILI
b
La tavola individua la distribuzione degli spazi
all’interno del NIL, divisi tra appezzamenti at-trezzati,
a - Strada principale Via Castellana, evidenziati
i servizi
b - Planimetria che esprime la distribuzione
degli spazi permeabili all’interno del NIL
c - Planimetria assetto stradale con indicazione
degli spazi aperti non permeabili
a
c
incolti, coltivati e campi sportivi. Que-sta
analisi è fondamentale ai fini del progetto
per rispettare le tematiche del corso e della
GREENING city, in modo da riqualificare e ot-timizzare
gli spazi aperti permeabili.
Analogamente anche per gli spazi non-perme-abili
quali: parcheggi, zone asfaltate e strade.
Questo in relazione con la PUBLIC-ING city ov-vero
per il collegamento delle varie centralità
locali nel NIL.
69. COMPOSIZIONE 69
ANALISI NUCLEO: SERVIZI della città
La schematizzazione dei servizi e delle centrali-tà
locali che offre il NIL.
La suddivisione per caratteristiche intrinseche
nel tipo di attività in: scuole, residenziale/com-merciale,
residenziale/amministrativo, spazi
pubblici attrezzati, cimitero, chiesa, biblioteca
e municipio.
L’analisi del tempo di percorrenza con i vari
mezzi di trasporto per raggiungere ognuno di
essi, cercando così di risolvere i disagi in fase
progettuale.
A supporto delle tavole vi sono gli schemi di
sintesi che esplicitano il concetto espresso e
delineano gli obiettivi di progetto.
a - Individuazione dei servizi localizzati
nella città, prevalentemente lungo la via
principale
b - Distinzione dei servizi, divisi per ca-tegoria
in relazione agli standard imposti
a
dalle normative b
70. 70
ESPLORAZIONE PROGETTUALE: strategia di INTERVENTO
In questa tavola si vogliono esporre le strategie
con le quali il progetto verrà portato a termine.
In fase di analisi, attraverso lo studio degli spa-zi
permeabili (aree verdi), si andrà ad ampliare
questi ultimi con la bonifica degli spazi perme-abili
a - Rappresentazione dell’espansione proget-tuale
oltre i confini del NIL
b - Assetto del nuovo nucleo urbano di Zelari-no
che interessa le zone verdi
c - Concept della strategia di intervento
a
b c
incolti e coltivati ai fini di raggiungere lo
scopo di una “Green city” ampliandone tale
assetto anche ai nuclei limitrofi.
Con la schematizzazione generale di una “Gre-en
Belt” che ingloba e collega i vari punti della
città, si sviluppa una pista ciclo-pedonale con
assoluta precendenza rispetto alle vie traffica-te,
tale per cui tutti i servizi e luoghi di interesse
del NIL, individuati in precedenza, saranno rag-giungibili
dalle utenze senza l’uso di autovettu-re,
favorendo la salubrità ambientale.
71. a b
COMPOSIZIONE 71
ESPLORAZIONE PROGETTUALE: ipotesi spazi aperti PERMEABILI
c
Le tavole individuano e sviluppano le aree og-getto
del progetto e la loro espansione, pren-dendo
quale esempio i parchi verdi d’Europa,
nello stile del classico parco all’inglese, con vie
pedonali e ciclabili all’interno.
Le sezioni dimostrano il rapporto tra il parco
e il fiume principale di Zelarino, il Marzenego.
Le vie pedonali infatti si snodano lungo l’argi-ne
del fiume seguendo quindi una via di co-municazione
naturale, che veniva utilizzata nel
medioevo per i collegamenti veloci con le altre
città. L’idea di pedonabile si amplia nel collega-mento
di tutti i nuclei circostanti, fino ad arri-vare
alla città di Mestre, importante nucleo abi-tativo
e istituzionale della provincia veneziana.
a - Planimetria della zona verde
localizzata
b - Planimetria della zona verde
localizzata
c - Sezione zona parco (b)
d - Sezione zona parco (a) d
72.
73. COMPOSIZIONE
Lab. Coordinato di Progettazione 2
P R O G E T TA Z I O N E
ARCHITETTONICA
Prof. Arch.
Attilio SANTI
73
74. 74
EX ITALGAS SOCIAL HOUSING
PROGETTO DI RESIDENZE PER STUDENTI E FAMIGLIE
Dorsoduro, Venezia - Italia
Obiettivo del corso è stato quello di creare una zona residenziale nella parte in disuso dell’I-talgas
a Venezia, la vicinanza all’università ha portato quindi alla progettazione di alloggi per
studenti in primis e successivamente residenze familiari, con necessità di creare anche alcuni
locali di servizio ad uso esclusivo degli studenti da integrare negli edifici.
La progettazione degli alloggi per studenti è risultato essere l’elmento chiave del corso, che ha
permesso agli studenti di trovarsi di fronte alle problematiche e necessità primarie della vita
fuori casa dello studente medio, con conseguente sviluppo funzionale dell’edificio.
La docenza poi ha introdotto i canoni per una progettazione in stile con la città di Venezia,
prendendo come esempio i Palazzi sul Canal Grande e gli edifici residenziali attuali nella città.
La disponibilità di tutti i docenti a consentito di portare a termine un progetto completo in tutte
le sue parti, ed è risultata utile come base per l’apprendimento delle necessarie competenze di
base da usufruire nei successivi corsi di progettazione.
75. COMPOSIZIONE 75
planimetria GENERALE
a - Planimetria generale di progetto
b - Rendering vista da ponte
Fondamenta Santa Marta
c - Rendering vista ponte Fondamenta
Santa Maria Maggiore
a
b c
edificio 4 piani fuori terra
per residenze familiari
4 unità abitative
edificio 4 piani fuori terra
per residenze familiari ed
esercizi commerciali
8 unità abitative
3 spazi commerciali
edificio 4 piani fuori terra
per studenti ed esercizi
commerciali
27 unità abitative
5 spazi commerciali
edificio 4 piani fuori terra
per studenti ed esercizi
commerciali
14 unità abitative
5 spazi commerciali
Il progetto si sviluppa in un’area libera di forma
prevalentemente triangolare, si è scelto di dare
una forma tipica delle residenze esistenti nella
città di Venezia con la creazione di una simil
corte interna generata della forma dei due edi-fici
per alloggi studenteschi.
All’interno si sviluppa una piazza con albera-ture
e piccoli spazi verdi localizzati dalla quale
si accede ai locali posti al pian terreno degli
edifici.
Gli edifici sono posti al di sopra di una piastra
rialzata di 3 gradini, anche in questo caso per
riproporre il tema delle tipiche fondamenta ve-neziane,
ad un diverso livello rispetto alle corti
per impedire l’allagamento in caso di acqua
alta.
La zona residenziale familiare, di dimensione
contenuta rispetto alla parte studentesca, e
composta due edifici che si affacciano diretta-mente
sul Rio dei Tolentini con accesso diretto
dalle fondamenta.
Ulteriore differenziazione di zona è accentuata
dalla presenza dei due ponti ad uso, uno della
parte residenziale e l’altro per la zona del cam-pus
per studenti.
76. 76
edificio A per STUDENTI
a b
a - Pianta piano primo edificio A per
studenti
b - Sezione edificio A per studenti
c - Prospetto ovest edificio A per
studenti
c
d d - Prospetto est edificio A per studenti
77. COMPOSIZIONE 77
a - Pianta piano terra edificio A per
studenti e concept differenziazione
tipologie
b - Pianta secondo piano edificio A
per studenti e concept differenziazione
tipologie
c - Pianta terzo piano edificio A per
studenti e concept differenziazione
tipologie
a
b
c
78. 78
edificio B per STUDENTI edificio C per FAMIGLIE
a - Pianta primo piano edificio B per
studenti
b - Pianta piano terra edificio A per
famiglie
c - Prospetto ovest edificio B per
studenti
d - Prospetto est edificio A per famiglie
a b
d
c
79. COMPOSIZIONE 79
a - Render vista nord-ovest su edificio
tipo A
b - Render vista sud-ovest su edificio
tipo B
c - Render vista sud-est su edificio
tipo B
d - Render corte interna tra gli edifici
per studenti
e - Render corte interna tra gli edifici
per studenti
f - Render vista sud-est su edificio tipo
B, tetto giardino
a b
c d
e f
82. 82
EX AREA DI TIRO
GUARDARE E OSSERVARE LA FLORA E LA FAUNA
Campalto - Italia
Il workshop in questione ha avuto come tema progettuale il recupero di alcune aree dismesse
della zona del litorale lagunare di Campalto in provincia di Venezia, in particolare il progetto
commissionato dalla docenza si svolge nell’Ex area di tiro.
Fin da subito la docenza ha chiarito le tematiche di progetto e le direttive per un corretto svol-gimento
del corso.
Nel secondo giorno di corso si è svolto il sopralluogo nell’area progettuale, importante per
capire le problematiche della zon e la storia delle barene che si affacciano su Venezia. Tema
centrale infatti è poi divenuto il collegamento delle zone abbandonate della terraferma all’isola,
attraverso le visuali che offre.
Il progetto si sviluppa intorno all’idea di ristabilire la flora e la fauna tipiche del territorio lagu-nare,
preservando il più possibile il territorio esistente con interventi mirati e localizzati, senza
quindi modificare il paesaggio palustre proprio della zona, che è una caratteristica imprescin-dibile
e deve essere integrata nel progetto.
83. COMPOSIZIONE 83
a - Schizzo seduta intermedia posta sul
lato del ponte di camminamento
b - Veduta a volo d’uccello realizzata
a mano del percorso di collegamento
pedonale
c - Veduta a volo d’uccello realizzata a
mano dei pontili
d - Planimetria di base dell’area di
progetto
a
b
c d
MASTERPLAN area di progettto
Il progetto in questione si compone in più parti
collegate tra di loro, sono state prese come ri-ferimento
le parti esistenti del territorio, come il
ponte in disuso che attraversa il canale.
Seguendo l’asse, infatti, del ponte esistente è
proposto il prolungamento sino al limite della
barena, andando di pochi metri sopra l’acqua
della laguna.
Un’altro ponte di nuova edificazione, si snoda
su di un asse rivolto ad una visuale favorevole
su Venezia; permette il collegamento dei dui
isolotti dai quali vi si accede sia a piedi che in
bicicletta.
Il camminamento in argine del fiume è già esi-stente,
si è progettato un ammodernamento e
ampliamento per consentire il passaggio pedo-nale,
il progetto prevede anche una via ciclabi-le,
estensione di quella proveniente dalla vicina
città di Mestre.
Inoltre, per favorire attività di svago e ludiche,
si è progettato il posizionamento di punti di os-servazione
a terra presenti nei due isolotti che-consentiranno
di osservare sia la Venezia dalla
laguna che la flora e la fauna tipica del luogo.
84. 84
vista su VENEZIA
a - Vista dall’alto del percorso di
camminamento
b - Schizzo del percorso di cam-minamento
e prospettiva punto di
osservazione a terra
c - Sezione di progetto
b
a
c
La pianta vista dall’alto mostra in dettaglio il
progetto del camminamento tra il fiume e la
zona di barena, dal quale si accede ai ponti per
il raggiungimento dei punti di osservazione.
Rialzato di 5 metri rispetto al livello dell’acqua,
garantisce il passaggio anche in caso di allaga-mento
e di alta marea, consentendo l’osserva-zione
del suggestivo paesaggio anche in con-dizioni
critiche.
Altro punto focale del corso è l’osservazione di
Venezia da “dietro” la Laguna; questo è stato
reso possibile con la progettazione delle caset-te,
punti di osservazione a terra, che possono
essere utilizzate per la vista sulla città o per lo
studio della flora e fauna della barena vene-ziana.
Queste sono progettate in tre tipologie
differenti, con l’utilizzo di materiali di orgine
naturale a chilometri zero, del luogo quindi.
All’interno le sedute si possono estrarre per
fungere da panchine, mentre a “riposo” si ri-traggono
nella pavimentazione senza occupa-re
spazio per il fluire dei visitatori.
85. 85
a - Schema di funzionamento delle
sedute poste dentro i punti di osserva-zione
a terra
b - Sezione e pianta delle tipologie di
punti di osservazione a terra
c - Sezione di progetto
COMPOSIZIONE
a
b
c
86. 86
a - Schizzi di studio e vista prospettiche
delle varie di tipologie dei punti di
a osservazione proposte
87. COMPOSIZIONE 87
a - Schizzi di studio e vista prospettiche
delle varie di tipologie dei punti di
osservazione proposte
b - Schizzi di studio del funzionamento
della seduta retraibile all’interno e
all’esterno del punto di osservazione
a terra
c - Render interni dei punti di osserva-zione
a
a terra con vista su Venezia b
c
90. 90
ANALISI E PROGETTO DI RESTAURO
VILLA CARMINATI
Dolo - Italia
Il corso ha fatto acquisire la conoscenza delle principali tecniche per la valutazione dello stato
di conservazione dell’architettura nelle componenti materico costruttive e strutturali. Lo scopo
ultimo è quindi la definizione di un progetto di conservazione, applicazione delle tecniche di
restauro pur mantenendo sempre l’integrità architettonica in tutte le componenti.
Si è cercato di sviluppare una capacità di restituzione delle caratteristiche tecnico-costruttive di
un “edificio tipo” esistente, attraverso sopralluoghi è stato possibile capire lo stato di conserva-zione
che grava sull’edificio e le modalità di intervento.
Il restauro consiste nello sviluppo di un progetto che evidenzi la possibilità di una trasforma-zione
compatibile con le istanze della conservazione, del rapporto con il territorio e che sia
realmente necessario come punto di interesse.
91. COMPOSIZIONE 91
INTERPRETAZIONE della fabbrica
a - Fotopiano dell’epoca di analisi
b - Concept analisi cambiamento
assetto stradale
c - Concept analisi edificato urbano
d - Concept analisi spazi verdi nella
zona limitrofa
e - Concept di progetto sistemazione
rispetto alla strada
f - Concept di sintesi relazione con il
fabbricato
g - Concept di sintesi rapporto con gli
spazi vedi
a b c d
e f g
Per capire l’origine e la disposizione dell’intor-no
all’area di progetto, è stato necessario ricor-rere
ad un’analisi storica per quanto riguarda
l’assetto stradale, l’edificato e gli spazi verdi.
La comparazione attraverso l’analisi approfon-dita
delle planimetria della zona, reperite da-gli
Archivi di Stato della Provincia di Venezia;
dai differenti concept si possono capire i vari
cambiamenti sia favorevoli che deleteri per il
territorio.
Questo è stato necessario per valutare le ne-cessità
e le opportunità del luogo. Tutte le in-formazioni
ricavate saranno utili poi per deli-neare
i caratteri del progetto di restauro, che
dovrà rispondere alle problematiche non solo
della parte strutturale ed architettonica, ma an-che
urbana.
92. 92
rilievo FOTOGRAFICO
a - Ridisegno CAD del prospetto SUD
b - Fotoraddrizzamento prospetto SUD
pp. s.
c - Fotoraddrizzamento e ridisegno
CAD prospetto ovest
d - Fotoraddrizzamento e ridisegno
CAD prospetto nord
a
b
94. 94
analisi DEGRADO
a - Prospetto con evidenziati i diversi
a tipi di degrado con retino differente
VEGETAZIONE
diserbante, sfalcio manuale
ed estrazione
ALVEOLIZZAZIONE
analisi dimensione, pulitura,
estrazione sali solubili,
consolidamento
DEFORMAZIONE
rimozione elementi instabili,
stesura malta, finitura in
stucco
DEGRADAZIONE
Pulitura preventiva con getti
moderati di aria compressa
DISGREGAZIONE
rimozione con aria com-pressa,
bagnatura, stuccatu-ra
con malta
MANCANZA
pittura della superfice, nebu-lizzazione,
messa in opera,
riempimento con calce
EROSIONE
consolidamento, applicazio-ne
di elementi consolidanti
PATINA
rimozione, applicazione
di impacchi, lavaggio con
acqua
FESSURAZIONE
rimozione malte, ripristino
porzioni, chiusure fessura-zioni,
stilatura
CROSTA NERA
pulitura della pulizia, bioaci-di,
velatura con integrazione
e calce pigmentata
INCROSTAZIONE
pulitura con acqua, inter-vento
di microabrasione a
zone localizzate
MACCHIA
soluzione con pulitura con
carbonato di ammonio su
fibre di carta
L’impianto originario del compendio di Villa
Carminati nasce attorno al 1600, con il primo
corpo di fabbrica destinato ad oratorio, succes-sivamente
si sviluppa nel 1700 il corpo residen-ziale,
a diacente all’oratorio.
Nel tempo si sono sussegguiti interventi spo-radici
volti a soddisfare le necessità funzionali
dell’edificio, da informazioni reperite dagli ar-chivi
di stato notarili, la Villa ha subito interventi
alle fondazioni, per il riassestamento dell’argine
del fiume Brenta, conseguente a ripetute inon-dazioni.
I corpi di fabbrica si presentano in grave stato
di degrado: spigoli dei fabbricati parzialmente
crollati, muratura portante di entrambi i corpi
di fabbrica in crisi statiche, seppure messi in si-curezza
da travi in acciaio.
Quindi l’intervento di restauro propone la mes-sa
in sicurezza di tutte le strutture che la tecnica
moderna renda possibile e la progettazione di
parti strutturali ex novo ove necessario.
95. COMPOSIZIONE 95
analisi dei MATERIALI
Nell’edificio di progetto numerosi sono stati i
materiali analizzati, la gran parte riscontrati in
grave stato di degrado. Per rendere possibile
l’analisi in fase progettuale viene disegnata la
“mappa” dei materiali della facciata in esame,
con la diversificazione in tabelle e retini diffe-renti
nella tavola.
Questa fase è utile per capire il tipo di materiale
e la quantità nell’edificio in esame, in modo che
nella fase progettuale sia più immediato l’in-nesto
del componente attiguo e compatibile a
quello esistente.
a - Prospetto con evidenziati i diversi
materiali con retino differente a
P01 - INTONACO DI SABBIA
strato di rinzaffo
S02 - INTONACO DI PIETRA
utilizzato per finitura
WO1 - LEGNO COMUNE
semilavorato di strati di
legno sfogliato
WO2 - LEGNO SCURI
elemento posto in opera
legno di abete
W03 - LEGNO
COPERTURA
parte dell’orditura dei solai
BO1 - MURATURA
piena a 2 teste di colore
grigio chiaro
BO2 - MURATURA
piena a 3 teste di colore
grigio/rosa
BO3 - MURATURA
inseriti verticalmente con
giunto di calce e sabbia
BO3 - MURATURA
piena a una testa con ele-meti
di colore grigio
SO1 - GRONDAIA
elemento posto al verice
della facciata
SO2 - TIRANTE
ancorato alla struttura fa
aderire il solaio
SO3 - INFERIATE
S04 - FERRO SCURI
bloccaggio dello scuro infis-so
nea muratura
96. B
2 1,4 1,45
96
1,38 0,3 2,69 1,7 2,81
1,38 0,3 2,49 2,1 3,31
7,23
4,8
4,5
0,15 0,9 0,75 1,2 0,75 0,9 0,15
0,35 0,8 0,35
0,35 0,8 0,35
0,85 0,8 0,85
0,3
2 0,75 2,2 2,5 2 0,9 1,8
7,5
1,5 0,75 1,4 0,75 1,8 1,2 0,8
7,29
9,6
5,9
2,2 0,45
1
0,75
5,97 1
0,25
6,96
1,37
5,24
5,24
2,37
2,54
2,36
2,141,79 1,74
2,56
5,38
5,74
6,25,4
6,73
5,41
5,41
2,49
2,7
3,07
3,9
5,27
1,03
7,95
7,11
7,12
7,7
9,06
11,15
10,63
10,05
9,1
8,78
8,34
8,19
16,19
14,16
9,36
1,09
2,53
2,79
7,67
7,64
8,29
7,79
A
B’
C
C’
D’
D
A’
E
F
33
A
B
D
C
1
2
3
4 5 6 7
8
9
10
15
11
12
13
14
16
19
20
22
21
23
25
24
26
27
28
29
31
30
32
35 34
36
37
38
17
18
E
F
A
B
D
C
1,5 1,34 1,04 0,82 2,69 0,8
2 0,76 2,81 1,25 2,27
5,71
7,08
7,19
7,48
9,04
9,97
11,15
10,63
9,24
8,87
8,5
8,19
14,16
9,36
7,62
8,29
7,87
3,2 1,95
7,43
6,97
6,5
6,16
5,66
1
1,09
0,75
1
0,25
6,96
1,37
1,03
A
B
B’
C
C’
D’
D
A’
rilievo GEOMETRICO
a - Pianta rilievo poligonale esterna
b - Pianta rilievo trilaterazine esterna
c - Pianta rilievo trilaterazione interna
piano terra
d - Pianta rilievo trilaterazione interna
primo piano
e - Sezioni segnate in (c) e (d)
a b
c d
d
97. COMPOSIZIONE 97
PROGETTO di restauro
a - Progetto pianta piano terra
b - Progetto pianta primo piano
c - Fotoinserimento progetto di restau-ro
della facciata sud
a b
c
Nella fase progettuale è necessario rivedere
tutte le varie analisi sull’edificio per capire cosa
è utile fare nel progetto di restauro.
Il restauro ha come obbiettivo il recupero sta-tico
e funzionale dell’edificio, per restituirlo alla
storia come un edificio architettonico tipico del
veneto.
La destinazione d’uso funzionale proposta è di
rendere questa villa un centro studi e ricerca
sulle Ville Venete, che ridoni una dignità archi-tettonica
all’edficio smarrita nel tempo.
Gli interventi di restauro comportano il conso-lidamento
delle fondazioni, con particolare at-tenzione
all’oratorio, interessato da cedimenti
strutturali; consolidamento delle murature por-tanti
e travature lignee dei solai; ricostruzione
della parete lignea dell’oratorio; pulizia delle
murature e degli elementi lapidei.
98.
99. COMPOSIZIONE
U R B A N I S T I C A
PROGETTAZIONE
Prof. Arch.
Davide LONGHI
99
100. 100
NUOVO AEROPORTO MARCO POLO
SECONDA PISTA E AMPLIAMENTO
Tessera - Italia
Interessante fin da subito è stato il tema del corso proposto dal docente: il riassetto dell’aero-porto
Marco Polo conseguente all’ampliamento dell’attuale pista.
Oltre ad essere obiettivo del corso didattico, è stato anche oggeto di un bando di concorso
proposto dal Comune di Venezia; questa è risultato un incentivo agli studenti per il più prolifico
impegno nel portare a termine un progetto, che verrà poi esposto proprio all’interno dell’ae-roporto.
Punti da sviluppare, su indicazione del docente, sono stati la progettazione di: casino, hotel,
aeroporto e il collegamento con la vicina località archeologica di Altino. Tutti gli edifici saranno
progettati in funzione dell’aeroporto e serviranno quasi esclusivamente la clientela dei vacan-zieri.
La progettazione avvenuta in aula è stata seguita con rigore dal docente, con il particolare uti-lizzo
di plastici di studio necessari per una visione chiara della grande area di progetto, e per il
corretto collocamento degli edifici.
Attenzione particolare è stata riservata all’aspetto non solo urbanistico, ma anche a quello este-tico
e funzionale degli edifici di progetto. Obiettivo finale è stato quello di progettare a scala
urbana fino ad arrivare alla disposizione interna dei fabbricati.
101. COMPOSIZIONE 101
MASTERPLAN area di progettto
a - Planimetria generale assetto urbano
del complesso aeroportuale
b - Rendering vista a volo d’uccello
c - Rendering vista a volo d’uccello
a
b c
La planimetria di progetto mostra lo sviluppo del nuovo aeroporto di
Tessera con l’aggiunta della seconda pista. Con l’ampliamento, si pre-vede
un maggiore afflusso di clienti di circa l’ 80%, quindi il progetto
prevede anche nuove vie di traffico provenienti da Tessera, Mestre fino
a raggiungere Altino.
Il nuovo terminal viene progettato nello stile di quello esistente. Nella
parte frontale saranno posizionati il casino ed hotel, oltre ad una zona
commerciale. Il progetto prevede di creare anche un bacino artificiale
che permetta il più comodo attracco dei vaporetti da Venezia, nonchè
una aperta visuale per i visitatori del casino ed hotel, andando a ricrea-re
il paesaggio di Venezia anche nella zona dell’aeroporto.
Altro tema sviluppato è una stazione dei treni lungo la linea ferroviaria
per Mestre (in progetto), ed il servizio accessorio all’aeroporto People
Mover, simile a quello già presente a Venezia fra il Parcheggio Tron-chetto
e P.le Roma, allo scopo di consentire il trasporto dei vacanzieri
dalla stazione direttamente al terminal.
Per servire poi il maggiore afflusso è stato sviluppato il progetto di
due parcheggi multipiano dimensionati per rispondere alla maggiore
esigenza derivante dagli ampliamenti.
102. 102
nuovo AEROPORTO
a - Pianta attacco a terra aeroporto
esistente e nuovo di progetto
b - Sezione trasversale terminal
pp.s.
c - Rendering terminal
a
b
Il nuovo aeroporto comprende l’ampliamento
del nuovo terminal e l’aggiunta della seconda
pista.
Una pensilina di nuova edificazione da vita,
di fronte alle entrate inferiori, ad una sorta di
piazza che unisce il vecchio e nuovo aeroporto.
All’interno di essa, spazi verdi ospitano panchi-ne
e alberi.
Il progetto di collegamento del nuovo terminal
con quello esistente, prevede all’interno anche
degli spazi di ristoro e intrattenimento per i
vacanzieri in attesa del volo. All’interno i corri-doi
di collegamento sono attrezzati con pareti
vetrate e sedute in modo da poter ammirare
Venezia anche dall’interno dell’aeroporto.
Nel progetto si è pensato di posizionare tra
il parcheggio e il terminal un canale artificiale
con acqua proveniente dalla laguna, questo
per andare a ricreare il paesaggio di Venezia,
in modo che nell’immediato esterno dell’aero-porto
i visitatori trovino da subito un rapporto
con la venezianità del luogo. Il raggiungimento
dei parcheggi che si trovano di fronte il termi-nal
avviene attraverso dei ponti.
104. 104
a - Rendering vista a volo d’uccello
terminal nuovo
b - Rendering visuale da secondo
piano
a
b
105. COMPOSIZIONE 105
c - Plastico d’esame aeroporto vista da
tetto terminal nuovo
d - Plastico d’esame vista da pista verso
i due terminal
c
d
106. 106
la porta d’acqua CASINO ed HOTEL
a - Pianta attacco a terra casino ed
hotel
b - Sezione trasversale casino
pp. s.
c - Rendering hotel e casino visuale da
terminal
a
b
Gli edifici annessi all’aerporto di progetto come il casino e l’hotel non
servono esclusivamente la clientela del terminal, ma sono un prolun-gamento
dell’intrattenimento che la città di Venezia può offrire, e che
nella città non è possibile realizzare.
Il raggiungimento dall’isola è quindi facilitato dal molo di fronte al ca-sino,
per mezzi pubblici ed imbarcazioni private.
L’hotel si trova di fronte al parcheggio in uno spazio immerso nel verde,
che differisce dal materialismo e cementificazione dell’aeroporto.
All’interno oltre alla presenza delle camere, anche ristorante e luoghi
di ritrovo.
Il casino, affacciato sull’artificiale specchio d’acqua, si figura estetica-mente
come la porta di accesso da Venezia all’aeroporto, quindi si
sono ricercate delle caratteristiche monumentali nella progettazione
dell’edificio.
Fornito del proprio parcheggio privato, all’interno oltre alle sale gioco,
il ristorante di lusso che si trova nei piani inferiori al livello dell’acqua,
per garantire la vista di Venezia anche dal casino.
108. 108
a - Rendering vista su casino da per-corso
pedonale parcheggio
b - Rendering vista a volo d’uccello su
casino e hotel
c - Rendering vista frontale su casino
a b
c
109. COMPOSIZIONE 109
c - Plastico d’esame sezione casino
d - Plastico d’esame vista su casino da
percorso pedonale parcheggio
d
e
110. 110
a - Rendering fotoinserimento vista a
volo d’uccello su aeroporto e Venezia
pp. s.
b - Rendering vista a volo d’uccello su
a aeroporto
113. COMPOSIZIONE
P R O G E T TA Z I O N E
ARCHITETTONICA E URBANA
Prof. Arch.
Alberto FERLENGA
113
114. 114
SACRARIO DEL LEITEN
TEATRI DI GUERRA, TRAME DI SGUARDI
Asiago (VI) - Italia
Il corso come obiettivo finale ha la progettazione di un complesso architettonico che si metta
in relazione con l’edificato esistente. Il cardine del corso, proposto dalla docenza, è stato il
teatro degli scontri avvenuti ad Asiago nella prima guerra mondiale, e la valorizzazione degli
avvenimenti come memoriali di un’epoca passata che influisce ancora nel territorio montano.
La zona di progetto è stata quella del Sacrario di Leiten, nella città di Asiago: il progetto richie-sto
dalla docenza doveva rispondere al recupero della zona considerata “sacra” ma non molto
ben inquadrata dal centro della città e spesso dimenticata dai visitatori.
La valorizzazione del ricordo della guerra avviene attraverso la parte museale, architettonica e
urbana nonchè la progettazione dei servizi necessari ai visitatori.
Durante il corso, la realizzazione dei plastici di studio dell’area montuosa di Asiago ha permes-so
agli studenti di capire le difficoltà che i soldati hanno affrontato durante il periodo bellico, e
gli edifici di “fortuna” costruiti in quel periodo nelle cavità rocciose, dovrebbero essere ripropo-sti
nei progetti ricreando quindi un’architettura del ricordo, andando a costruire nel territorio
un vero teatro.
115. COMPOSIZIONE 115
PLANIMETRIA generale
a - Planimetria generale dell’area di
progetto
b - Concept riassuntiva dell’idea
progettuale
c - Sezione dell’area
a
b
c
Il progetto si basa sul rapporto della città di
Asiago con la presenza costante e significativa
del Sacrario costruito in onore dei caduti della
prima guerra mondiale.
L’idea progettuale è quella di creare un filtro
che permetta alla città, area prettamente resi-denziale,
di rapportarsi con la estrema monu-mentalità
che il Sacrario impone sul paesaggio
circostante. Tale filtro non avrà funzione di
divisione e di distacco tra i due ambienti, ma
al contrario tenta di fare da tramite, tra queste
due realtà differenti, in una maniera meno in-vasiva
verso entrambe le parti.
L’intera area viene trattata in maniera “neutra”
senza interferire sull’immagine dell’ambiente
esistente, ma cercando più che altro di mettersi
in rapporto con essa.
A tale scopo l’unica presenza fisica vera e pro-pria
è data da un “segno”, un muro, che defini-sce
l’intero progetto.
Che esso venga inteso come un semplice muro
di contenimento o che si trasformi in un più
ampio terrazzamento nascosto, rimane co-munque
l’unico elemento visivo che si note-rebbe
volgendo lo sguardo ad Asiago dalle
montagne circostanti.
116. 116
ATTACCO a terra
a - Pianta attacco a terra
b - Sezione prospettica verso il Sacrario
pp. s.
c - Sezione prospettica verso la strada
b
118. 118
RISTORANTE, AUDITORIUM dettaglio
a
b
c
a - Pianta attacco a terra
b - Sezione prospettica verso il Sacrario
c - Sezione auditorium
119. COMPOSIZIONE 119
LABORATORIO, INFOPOINT dettaglio
a - Pianta attacco a terra
b - Sezione prospettica verso il Sacrario
c - Sezione laboratorio
a
b
c
120. 120
particolari ESPOSITIVI
a - Rendering vista sulla zona pedonale
b - Rendering vista a volo d’uccello
sulla parte iniziale
c - Rendering particolare espositivo
sulla gradinata che porta al Sacrario
d - Rendering esposizione esterna
e - Rendering scorcio sul Sacrario dalla
zona pedonale
a
b
c
d
e
La piazza si mette in rapporto con l’area di
progetto a 360 gradi grazie alla possibilità di
creare punti di vista differenti su diversi livelli di
altezza. La piazza è stata concepita in modo da
rappresentare in essa una ricostruzione grafica
del momento culminante delle Battaglie negli
Altipiani.
La prima fascia del parco si trova cosparsa di
questi elementi polifunzionali che possono es-sere
usati sia per esposizioni esterne, sia eventi
pubblici, sia usualmente come riferimento allo
sviluppo storico della prima guerra mondiale
negli Altipiani.
Elementi in calcestruzzo che definiscono il pri-mo
impatto del visitatore con il tema storico
della grande guerra. Essi posso essere usati sia
per esporre informazioni, sia come elementi
artistici.
121. COMPOSIZIONE 121
h
f - Pianta punto di vista nella zona del
Sacrario
g - Pianta percorso espositivo interno
h - Pianta e sezione percorso espositi-vo
esterno
f
g
Lateralmente ai nuovi percorsi aggiunti dal pro-getto,
si trovano, in alcuni punti, degli elementi
espositivi transitori formati da dei “tunnel” che
hanno lo scopo di evocare una sensazione di
chiusura e isolamento esponendo materiali
della grande guerra come reperti storici e og-getti
dei suoi protagonisti.
I punti di vista distribuiti nell’area circostante il
Sacrario sono rivolti verso l’ambiente circostan-te
e i teatri di guerra.
122. 122
MUSEO dettaglio
a - Pianta museo con arredo ed
allestimento
b - Sezione prospettica museo verso
il Sacrario
c - Sezione prospettica trasversale
c museo
a
b
123. COMPOSIZIONE 123
d - Espositore in cima al museo
e - Sezione prospettica interno museo
f - Rendering vista interna museo da
entrata sala museo
g - Plastico d’esame vista da entrata
sala museo
pp. s.
h - Rendering interno trincea del
museo
i - Rendering vista sul Sacrario da zona
pedonale
d e
f g
Il progetto del museo caratterizzato dalla pre-senza
di una esposizione caratteristica che si
ispira al vero e proprio luogo di battaglia: la
trincea.
L’entrata si trova lungo la parete rivolta verso la
piazza ed il luogo, essendo interrato, all’interno
è prettamente buio, le uniche fonti di luce sono
le aperture sul soffitto. Queste aperture nel so-laio
sono viste dalla zona di parco soprastante,
come delle vetrine dalle quali si può vedere
l’interno del museo.
All’interno l’allestimento è completamente de-dicato
allo studio della grande guerra, si è an-che
pensato alla presenza di elementi di forte
impatto come i cannoni; inoltre l’architettura
del luogo propone una ricostruzione della trin-cea,
andando a creare un luogo espositivo non
solo tramite l’oggettistica storica, ma anche at-traverso
l’immagine architettonica.
128. 128
INDUSTRIAL GARDEN CITY
GREEN OIL ISLAND
Marghera (VE) - Italia
Il tema del workshop è stato chiaro fin da subito, argomento centrale era la particolarità che
ha Venezia di trovarsi di fronte una zona industriale che un tempo era il polo chimico indu-striale
per eccellenza in Italia. Ora la città storica si trova ad affrontare le problematiche di
inquinamento, di cattiva immagine e di stato di abbandono che l’affaccio verso Marghera offre
dall’isola.
Lo scopo del corso è stato quindi quello di rendere utilizzabile una specifica zona del territorio
industriale di Porto Marghera, rendendo nuovamente funzionale l’area di progetto.
Tema del progetto in esame è stata la riqualificazione dell’Isola dei Petroli, entro la quale è stato
impossibile accedere, tuttavia il sopralluogo proposto dalla docenza è stato utile per capire le
dimensioni degli edificati esistenti e lo stato di desolazione che abbraccia le piccole fabbriche
ancora in funzione. La necessità di ridare alla zona una identità è stato l’obiettivo finale del
progetto.
129. COMPOSIZIONE 129
MASTERPLAN isola dei PETROLI
a - Schizzo di studio progetto per il
padiglione IUAV
b - Planimetria generale interventi
urbano sull’isola
a
b
Il progetto di recupero si è sviluppato per fasi, partendo dall’analisi
dell’Isola dei Petroli, fino ai primi schizzi di studio, per poi arrivare al
progetto definitivo.
L’intervento costituisce la bonifica dell’isola, seguito dalla progettazio-ne
del paesaggio, integrando i serbatoi in un nuovo mix funzionale
dedicato principalmente alla didattica e alla ricerca affidata agli atenei
di Venezia.
La forma circolare dei serbatoi è stato il limite per ricreare sistemi auto-nomi,
ma al contempo in relazione ad un organismo comune.
Inoltre la creazione di un centro sportivo studentesco come sistema
complementare rafforza l’intero sistema.
L’isola diventerebbe una porta di accesso all’ex area industriale ospi-tando
funzionalità e servizi non reperibili, diventando in questo modo
un punto di riferimento per l’intero sistema lagunare e metropolitano.
130. 130
iuav MAIN BUILDING
a - Pianta piano terra edifcio di proget-to
padiglione IUAV
b - Rendering vista dall’alto pafiglione
IUAV
a b c - Sezione trasversale padiglione IUAV
c
Lo scopo di questo padiglione è quello di dare
un luogo di ricerca all’Università di Architettura.
Un luogo che, seppur distante dalla sede cen-trale,
fornisca tutto il necessario per svolgere
le funzioni di ricerca e sviluppo. Con l’obiettivo
finale di garantire, forse, una intera isola dedi-cata
agli studi universitari, un’altra isola come
Venezia.
Lo IUAV Main Building si compone di due parti
a diversi livelli, uno inferiore e un altro supe-riore,
comunicanti tra loro. La parte inferiore è
composta di laboratori, con una grande corte
aperta nel mezzo; la zona superiore invece ac-coglie
servizi quali bar e ristoranti.
La spazio aperto centrale così come quello su-periore
sono pensati come possibili luoghi di
esposizione dei progetti e lavori degli studenti
e ricercatori.
Particolare è la grande vetrata curva al secondo
livello, che attraverso il riflesso del vetro rispec-chia
l’immagine di Venezia.
132. 132
01 RESERCH building
a - Rendering vista dall’alto Reserch
Building 01
b - Rendering vista prospettica corte
Reserch Building 01
c - Sezione trasversale Reserch Building
01
a b
c
133. COMPOSIZIONE 133
02 RESERCH building
a - Rendering vista dall’alto Reserch
Building 02
b - Rendering vista prospettica Reserch
Building 02
c - Sezione trasversale Reserch Building
02
a b
c
134. 134
a - Rendering corte Reserch Building
02
b - Rendering vista prospettica Reserch
Building 02
a
b
137. ESPERIENZE
V I AG G I O
STUDIO
Prof. Ing.
Giancarlo BILOTTI
137
138. 138
NEW YORK - CHICAGO
STRUTTURE A GRANDE LUCE
Chicago, New York - USA
Il viaggio studio proposto dall’Università prevede la visita a due delle più popolose ed impor-tanti
città degli Stati Uniti: New York e Chicago; importanti città dal punto di vista architettonico
e paesagistico.
Le città si distinguono per la varietà eclettica e per le variazioni regionali. Le architetture visitate
come monumeni dell’americanità, della tradizione architettonica del paese, suscitando perso-nalmente
stupore rispetto alla classicità che offrono le capitali europee.
Il viaggio si è concentrato inizialmente nella parte della downtown di Chicago, ove sono pre-senti
le abitazioni progettate da Frank Lloyd Wright, per poi spostarsi verso le opere moderne
della “Windy City”.
New York si compone di diverse parti di città più o meno separate, nella parte della Lower
Manhattan si concentrano le opere architettoniche più suggestive dal punto di vista ingegneri-stico:
grattacieli, ponti sospesi e quant’altro. Particolare interesse nella città è stato dato all’arte
grafica, attraverso la visita a diversi musei di arte moderna presenti a NYC.
Queste due metropoli hanno esposto il loro teatro giganeggiante, particolarmente differente
dall’abituale scenario con il quale lo studente si trova a contatto, stimolandolo al confronto
tra le due realtà opposte, non solo dal punto di vista architettonico, ma anche riguardo la vita
urbana.
139. 139
NEW YORK
a - Guggenheim Museum, visuale
esterna, Frank Lloyd Wright
b - Guggenheim Museum, vista verso
l’atrio, Frank Lloyd Wright
c - Chrysler Building, William Van Alen
d - IAC Building, Frank O. Ghery
e - IAC Building, visuale dal basso,
Frank O. Ghery
f - The highline, Field Operation
g - Seagram Building, Ludwing Mies
Van Der Rohe
h - Empire State Building, William F.
Lamb
i - Flatiron Building, Daniel Burnham
a b
d
c
e f
g h i
140. 140
CHICAGO
a - Vista su Prudential Plaza
b - Auditorium Building, Adler e
Sullivan
c - Auditorium Building, vista interna,
Adler e Sullivan
d - Crown Hall, Mies Van Der Rohe
e - Disegno di studio Frank Lloyd
Wright
f - Unity Temple, soffitto sala, Frank
Lloyd Wright
g - Robie House, scala interna, Frank
Lloyd Wright
h - Robie House, camino centrale,
Frank Lloyd Wright
i - Willis Tower, Bruce Graham
142. PRIMO ANNO SECONDO ANNO TERZO ANNO
Modulo coordinato di costruzione 1
Prof. Umberto Barbisan
Prof. Giancarlo Bilotti
Prof. Giancarlo Troi
Laboratorio integrato di progettazione 1
Prof. Domenico Bolla
Modulo coordinato di rappresentazione 1
Prof. Fabrizio Gay
Modulo coordinato di progettazione 2
Prof. Corrado Balistreri
Prof. Maurizio Galluzzo
Storia dell’architettura
Prof. Massimo Bulgarelli
Workshop
Prof. Angelo Bugatti
142
Fisica tecnica e controllo ambientale
Prof. Antonio Carbonari
Laboratorio integrato di progettazione 2
Prof. Attilio Santi
Prof. Antonio Pantuso
Prof. Alessandro Premier
Storia dell’architettura contemporanea
Prof. Maria Bonaiti
Urbanistica
Prof. Ruben Baiocco
Workshop
Prof. Mauro Bertagnin
PERCORSO universitario
Laboratorio di progettazione architettonica e urbana
Prof. Alberto Ferlenga
Prof. Raffaella Lioce
Progettazione urbanistica
Prof. Davide Longhi
Restauro
Prof. Emanuela Sorbo
Prova finale
Prof. Alberto Ferlenga
Workshop
Prof. Adam Hatvani
AFFINI INTEGRATIVI
Storia della città e del territorio
Prof. Vitale Zanchettin
Tecnica e teoria della progettazione architettonica
Prof. Valerio Mosco
Restauro urbano
Prof. Alessandra Ferrighi
Tecnologia dell’architettura
Prof. Anna Faresin
Trasporti urbani e metropolitani
Prof. Agostino Cappelli
Inglese
Prof. John Milerchip