1. abitare la prossimità
laboratorio di progettazione urbanistica con sociologia urbana . gruppo IV
prof. antonio di campli
coll. stefano radoni
Torino, 4 novembre 2010. AdC
2. Nell’ambito degli studi urbani e territoriali questa locuzione apre un ambito di riflessione ampio che rimanda a
questioni come quella delle crisi energetica, ambientale, della revisione dei modelli di crescita economica, così come
urbana. Sui temi della città densa, della ricerca di una spazialità condivisa, della sostenibilità, si è detto e sperimentato
molto. Non si tratta tuttavia solo di questo. Pensare alla prossimità corrisponde ad una riflessione sullla crescente
diffusione di pratiche di esclusione sociale, al progressivo accentuarsi delle disuguaglianze spaziali, alla dimensione
sempre più faticosa ed ostile che tende ad assumere lo spazio aperto della città europea, sempre più appropriato,
segmentato e banalizzato, nonostante la centralità che questo ha avuto nei processi di trasformazione recenti.
Questo cambiamento impone a chi si occupa di progetto per la città di rivedere alcune pratiche e forme del progetto
contemporanee che hanno preso forma durante gli anni ’90 e che manifestano, verso tali cambiamenti una sostanziale
indifferenza.
I temi progettuali che una tale presa di distanza evidenza sono numerosi, in questo corso si prova a costruire una
riflessione attenta in particolare ai temi del progetto di prossimità perché si ritiene che questo sia uno dei temi più
rilevanti per il progetto della città “dopo la crisi”. Questo tema a sua volta rimanda ad altre questioni come quello della
coabitazione e della definizione di forme del comfort alla scala urbana.
L’esercizio progettuale su questo tema costruisce riflessione critica su tre elementi che in modi diversi hanno
connotato il progetto urbanistico negli ultimi vent’anni:
la rilevanza del progetto urbano come strumento di osservazione e di modificazione della città
gli spazi pubblici come principale protagonista della definizione di strategie di progetto
la cultura, l’identità, le strategie della messa in valore considerati strumenti principali di comunicazione e costruzione del
progetti.
Al fine di costruire progetti di coabitazione non volti alla costruzione di spazialità comunitarie o introverse si propone
di porre una particolare attenzione alla definizione delle prestazioni dello spazio aperto, non alla loro immagine
(come nelle esperienze più comuni del progetto urbano contemporaneo), ma di dar conto del conflitto che connota i
nostri spazi urbani attraverso l’invenzione di dispositivi spaziali “innovativi” capaci di offrire particolari condizioni di
comfort e di uso. Altrettanto rilevante è considerato un ritorno ad una modalità del progetto della città per modelli,
ad un’urbanistica tipologica considerata come strategia per evitate l’eccesso di narratività e la scarsa attenzione alla
definizione delle prestazioni che connota le pratiche del progetto urbano contemporaneo. Ragionare per modelli
pone in evidenza inoltre rapporto tra progetto alla scala architettonica e quella alla scala urbana, evitando uno
scollamento tra due ambiti del progetto.
3. Le lezioni sono articolate in due gruppi. Il primo è funzionale all’esercizio progettuale ed è relativo
alle tecniche di lettura ed analisi dello spazio urbano, il secondo affronta le questioni relative al
progetto della città dopo la crisi e all’abitare alla scala di prossimità prevalentemente attraverso la
presentazione e discussione di progetti.
4/11 Presentazione del tema
11/11 leggere lo spazio urbano 1
18/11 leggere lo spazio urbano 2, i caratteri del comfort urbano
25/11 L’invenzione del progetto urbano 1
2/12 L’invenzione del progetto urbano 2. Le esperienze progettuali degli anni ’90 e 2000
Il villaggio olimpico
Cosa cambia con la crisi. Abitare alla scala di prossimità.
Abitare alla scala di prossimità. Nuovi dispositivi spaziali (interior urbanism e la questione
dell’inversione tra interno ed esterno nelle pratiche dell’abitare).
Lavorare per modelli urbani. Una tradizione del progetto moderno, esempi.
Lavorare per dispositivi. Ecological urbanism
lezioni
13. Lettura del contesto: morfologie, geometrie, regole insediative, relazioni tra
parti. (mappe e video). Scale 1:5000; 1:2000; 1:500
Forme dell’abitare di prossimità. Caratteri del comfort.
Lettura e scomposizione di un progetto urbanistico individuato dagli studenti
come riferimento esemplare per la costruzione del progetto. Scale 1:5000;
1:2000; 1:500
Masterplan: impianto generale di progetto e layers dei vari elementi che
compongono il modello urbano proposto (mappe e plastico) scale 1:5000;
1:2000
Articolazioni del progetto. Scale 1:1000; 1:500; 1:200
Materiali richiesti. Una sequenza di tavole a colori di formato 42x42 cm
(minimo 5) accompagnate da un plastico avente le stesse dimensioni alla scala
1:2000
materiali richiesti
14. Antonio di Campli, Adriatico. La città dopo la crisi, List-Actar, Barcelona, 2010
Antonio di Campli, La ricostruzione del Crystal Palace. Per un ripensamento del progetto urbano,
Quodlibet, Macerata, 2010
Sul Villaggio olimpico di Torino:
Cristina Bianchetti, Torino. Il villaggio olimpico / The Olympic Village, Officina, Roma, 2005
Cristina Bianchetti, Torino2. Metabolizzare le Olimpiadi / Metabolizing the Olympics, Officina, Roma,
2006
Miquel de Moragas, Olympic Villages: A Hundred Years of Urban Planning and Shared Experiences.
International Symposium in Olympic Villages, International Olympic Committee, Montserrat Llines
& Bruce Kidd (eds.), Lausanne, 1997
Marco Filippi, Franco Mellano, Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi olimpici invernali. Torino
2006. Vol. 1: I progetti, Mondadori Electa, Milano, 2004
Marco Filippi, Franco Mellano, Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi olimpici invernali. Torino
2006. Vol. 2: Cantieri e opere, Mondadori Electa, Milano, 2006
bibliografia