5. III
Il piacere della forma,
passa pieno tra le mani.
Le fotografie servono a dimenticare.
6. IV
Presto è mattin notturno,
e già fuori cantano gli uccelli,
richiamo di una loro dimensione esteriore,
un loro contrappunto-
-orlo di speranza in questo mondo
-urlo disparato nel loro mondo.
7. V
Un amen di ciurma
per il pianeta tanto
tanto ameno tanto
tanto immoto tanto
d’intatta noia.
8. VI
Voglio credere ancora alla magia! Ai misticismi!
La scienza, raccontamela in una notte ubriaca,
così che al mattino niente possa sovvenirmi;
ché vivere senza misteri, è arido a bere.
9. VII
Il mondo è di chi se lo prende.
Gaudenti... tana per noi.
10. VIII
Astratta poesia
che plasmi la materia,
la rendi vera,
rifiuta e crea,
l’arte rifiuta e crea.
Il maestro accetta, rifiuta e crea.