1. Milano, 8 giugno 2010 - Numero 5 - www.hotel-news.it - e-mail: erminia.donadio@hotel-news.it
Focus on
Real Estate:
Fondi immobiliari
e settore alberghiero
Botta e
Risposta:
Marco Ferrari, Presidente
Imagine Communication,
Roma
L a p r i m a N E W S L E T T E R d e d i c a t a a l m o n d o a l b e r g h i e r o
HotelNews
C’ero anch’io:
Web in Tourism 2010,
Milano
focus on real estate
“Fondi immobiliari e settore alberghiero. Problematiche e prospettive
di sviluppo nel mercato italiano”. Questo il titolo del convegno
organizzato da Confindustria Aica per il prossimo 10 giugno, in
occasione di Eire 2010. “Il tema è di grande interesse per le catene
alberghiere, in quanto il loro sviluppo dimensionale deve
necessariamente passare dalla separazione tra la proprietà e la
gestione: i fondi sono uno strumento per
attivarla” dichiara Elena David
Presidente Aica e a.d. Una Hotels &
Resorts (link al sito) “Questo è il modello
che all’estero ha consentito lo sviluppo
di grandi colossi alberghieri, che
dispongono di poche strutture di proprietà
e il resto in management o franchising.
In Italia abbiamo catene che sono arrivate
a questo limite dimensionale: Una Hotels,
con 34 strutture sotto il proprio brand (di cui soltanto 18 di proprietà),
rappresenta un esempio tipico di chi si sta muovendo verso uno
sviluppo che mira a non accumulare più proprietà immobiliari, ma a
utilizzare formule come franchising, management o affitto. I fondi
però non hanno avuto nel nostro Paese l’evoluzione attesa e adesso
con la crisi stanno subendo un rallentamento ulteriore”. “Negli ultimi
12 mesi, infatti, il mercato italiano ha registrato 4 transazioni di cui
una soltanto da parte di un fondo, per quanto l’interesse da parte dei
fondi a investire e valutare i progetti ci sia” dichiara Marco Zalamena,
moderatore del convegno e partner
Cushman & Wakefield Hospitality (link
al sito) “Anche la liquidità non manca,
le opportunità concrete però sono poche.
I canoni d’affitto sono troppo elevati per
sostenere la redditività dell’investimento
(i rendimenti sono all’incirca del 7% per
gli hotel business e scendono al 6% per
le località di pregio) e i valori attesi degli
immobili troppo elevati, soprattutto nelle
piazze più solide: Roma, Milano, Venezia. Nelle piazze secondarie
(Torino, Bologna, Napoli), nonostante i valori degli immobili si siano
ridotti, la rischiosità è troppo alta anche perché sono mercati in
sofferenza, dove troppo spesso l’offerta è cresciuta in maniera
esagerata negli ultimi anni riducendo ancora la fetta del mercato (in
questicasiilrendimentorichiestodalfondosuperail7,5%).Opportunità
concrete rimaste per i fondi sembrano essere soltanto i resort, anche
se stagionali, che sono spesso prodotti misti di dimensione elevata
e dove la possibilità di conversione della destinazione d’uso è maggiore
e riduce il rischio.” Il problema di fondo - oggetto del dibattito del
convegno - rimane comunque la mancanza di congruità del valore
dell’immobile rispetto alla rendita attesa, per la quale resta da capire
se esiste una via di uscita.
Anche quest’anno si è tenuto a Milano il Web in Tourism, un evento
ricco di spunti e ancora più interattivo in questa edizione 2010 grazie
a un nuovo format che poneva al centro della sala i relatori e
tutt’intorno i 350 partecipanti al seminario in una sorta di arena aperta
al dibattito e al confronto. “Il Webmarketing”, racconta Riccardo
Barcellesi, Vortal Consulting (link al sito), “è stato senza dubbio
l’elemento trainante e trasversale dell’evento nei suoi molteplici
aspetti: E-mailing, Blog, Social Media, Web reputation e tutto quanto
possa essere ricondotto al Web 2.0 laddove l’interazione “utente-
cliente e strutture del mondo turistico alberghiero” non avviene più
con una comunicazione piramidale vecchio stile, dove l’utente riceve
informazioni da un sito istituzionale, ma con una comunicazione
orizzontale tra gli utenti, con i loro commenti e le loro esperienze che,
messe in rete, generano contenuti che hanno il potere di influenzare
altri utenti in merito al loro comportamento d’acquisto futuro. Il
vecchio passaparola è ora ritornato carico di “steroidi” e se non siamo
pronti ad affrontarlo nei suoi molteplici aspetti, saranno guai seri per
gli alberghi. Infatti, ogni singolo profilo attivato (Facebook, Flickr,
YouTube, etc) e/o attività legate a un blog, Magazine, Socialbookmark,
genera “traffico” in Internet che, legato al nome dell’albergo - titolare
del profilo - favorisce la sua visibilità, la sua indicizzazione per effetto
del marketing virale che crea e, infine, con l’ausilio di un buon motore
di prenotazione, la sua prenotabilità. Dobbiamo capirne i meccanismi,
imparare a interagire e la comunicazione dovrà tenerne sempre più
conto perché è attraverso il Web 2.0 che tanti piccoli Davide avranno
i mezzi e la tecnologia per competere con i Golia del mondo turistico
alberghiero, siano essi legati all’Hospitality o alla Distribuzione.
Essere parte integrante del mondo Web 2.0, NON è una scelta, è un
MUST: è solo una questione di tempo e chi prima cavalca la novità,
si attrezza - formando il proprio personale - e impara a gestirne i suoi
aspetti e le sue peculiarità, otterrà un vantaggio competitivo non
indifferente”.
c’ero anch’io...
2. Milano, 8 giugno 2010 - Numero 5 - www.hotel-news.it - e-mail: erminia.donadio@hotel-news.it
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La proposta di introdurre la tassa di soggiorno a Roma ha scatenato
le reazioni contrarie di tutte le associazioni di categoria, albergatori,
il Ministro Michela Vittoria Brambilla. Non si parla di altro.
“L'imposta di soggiorno è uno spauracchio per la categoria” commenta
Roberto Pucci, Best Western Hotel Canada, Roma. “Per 50 anni
abbiamo pagato la tassa di soggiorno introdotta con lo scopo di
migliorare e mantenere i siti turistici. Niente di fatto e non si è mai
saputo dove fossero finiti i soldi. La gestione della tassa, inoltre,
era complessa e costosa per gli alberghi, coinvolgeva l'ACI per la
riscossione e il controllo e BNL per la gestione fondi e così al comune
arrivava poco o niente, dopo tutti questi passaggi. Nel frattempo,
alle aziende alberghiere sono stati tolti dei servizi comunali (controlli
medici ai dipendenti, verifiche tecniche sugli impianti) e i Comuni
perdono continuamente opportunità di guadagno dal settore: il
Piano dei Pullman Turistici, gestito a livello privato nell’Anno del
Giubileo, aveva portato al Comune di Roma 60 milioni di euro...
Dall'epoca più nulla. Ora si vuole reintrodurre una tassa che serve
a coprire il disavanzo dei bilanci comunali e provinciali in un periodo
in cui la redditività già diminuisce e in un contesto dove la promozione
del prodotto turistico a livello nazionale non esiste. Far pagare
l'imposta ai turisti significa aumentare il costo complessivo del
soggiorno e ridurre la nostra competitività. È vero che in altri paesi
Europei esiste, ma le aliquote IVA sono più basse e quindi utilizzano
una parte dell'imposta per fini turistici. Molti alberghi poi hanno già
rinnovato le contrattualità con i T.O. per il 2011 e 2012; nei B&B o
case per ferie – che ormai hanno un numero di posti letto simile
agli hotel - non si paga l'imposta ed esistono moltissime strutture
abusive! Un’alternativa? Sostituire l'imposta con un contributo "una
tantum" da versare al Comune, che nel frattempo ha aumentato
tutte le altre imposte. Questa soluzione è stata già proposta in
passato da Federalberghi Roma alle diverse amministrazioni. Si,
perché ogni tanto la tassa rispunta. Intanto, in questi giorni a Roma
c'è l'Assemblea Nazionale Federalberghi e poi le associazioni locali
si riuniranno per decidere il da farsi”.
Dall’Hotel Low Cost al Social Housing
Mentre si sta programmando il primo
Freestyle Hotel a pochi metri dal
terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa,
il Freestyle Team Project presenta una
nuova dimensione del progetto in
grado di offrire soluzioni innovative
adatte a sviluppi di edilizia sociale. Il progetto Freestyle (link al sito)
è nato l’anno scorso con l’intento di realizzare un nuovo network
alberghiero low cost. L’idea alla base è un modulo ricettivo che offre
posti letto a partire da 29,90 euro in due formule, quella FREE per
chi vuole condividere l’esperienza del viaggio e quella STYLE, per
chi cerca la privacy della propria camera. A questa innovazione si
aggiunge la flessibilità costruttiva che si presta a svariate possibilità
di trasformazione prevedendo anche progetti di Social Housing. Il
layout può assumere la forma di hotel, residenza universitaria,
residenza temporanea o alloggio con finalità sociali adattandosi alle
esigenze del territorio. Un prodotto ecosostenibile e completamente
italiano con tempi di realizzazione brevi e costi contenuti.
Aumenta la presenza delle
Catene Alberghiere ad Assisi
Dopo 2 anni di ristrutturazione completa, riapre ad Assisi il “Cenacolo
Francescano” con il brand e la gestione Ora Hotels. L’Ora Hotels
Cenacolo (link al sito) è il primo a gestione diretta Ora in una
destinazione a carattere religioso, ma è in realtà destinato e strutturato
per tutti i segmenti perché “il turismo religioso lega al pellegrinaggio
l’attività vacanziera, l’enogastronomia, i meeting e congressi”
commenta il presidente Ora Hotels e presidente del Consorzio
Albergatori e Operatori Turistici del Comune di Assisi, Vincenzo
Presti “Questa apertura, rivolta anche ai laici, sarà di sicuro traino
al rilancio della destinazione Assisi e a una maggiore
commercializzazione del prodotto turistico alberghiero della città”.
Nasce Italianconnections.net
italianconnections.net
(link al sito) è un nuovo
portale dedicato al mondo
del turismo che raggruppa
una community, un social
network e una sala stampa on-line con 7000 giornalisti da 22 paesi
e offre agli iscritti l’opportunità di interagire quotidianamente con
la comunità internazionale. Gli operatori del settore, i media e gli
appassionati di viaggi possono ricevere informazioni e notizie su
strutture ricettive, promozioni, eventi culturali o manifestazioni
enogastronomiche, scaricare contenuti multimediali. Le imprese
alberghiere possono partecipare a discussioni, sondaggi e forum,
dialogare con i media nazionali e internazionali, promuovere eventi,
pubblicare i propri comunicati stampa.
n.5 ospita Marco Ferrari,
professionista della comunicazione
alberghiera e presidente di IMAGINE
Communication (link al sito) che pochi
giorni fa ha lanciato sul web
Italianconnections.net (vedi Best News).
Domanda - Quali le peculiarità della
comunicazione alberghiera 20 anni fa?
Risposta - Rifletteva il graduale processo
di avvicinamento tra settore alberghiero
e mondo della comunicazione: la fine del
secolo scorso è stata segnata dall'emergere di grandi marchi
internazionali nel turismo e dall'abbattimento delle frontiere in
Europa che hanno accelerato la necessità, per gli albergatori, di
comunicare il proprio brand e di informare e motivare il proprio
pubblico di riferimento D - Cosa è cambiato? R - La tecnologia
disponibile e il modo di comunicare: in pochi anni si è passati a un
modello "interattivo" in cui il ruolo dell'unico editore del messaggio
ha lasciato il posto a un dialogo permanente tra soggetti e pubblici
molto diversi tra loro, in grado di co-creare le informazioni e non
solo di riceverle passivamente. D - Il must della comunicazione per
un albergo oggi? R - Farsi conoscere e riconoscere, sfruttando nel
modo migliore i mezzi a disposizione. Il Web 2.0 è diventato uno
strumento indispensabile, ma non bisogna tralasciare il fondamentale
contributo di professionisti della comunicazione e del marketing allo
sviluppo coerente ed efficace di un brand di successo.
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