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Indice
I Abstract 2
II Introduzione 4
1 Dickens giornalista vittoriano 7
1.1 La carriera giornalistica di Dickens . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.2 Il giornalismo vittoriano e Household Words . . . . . . . . . . 11
2 Attacchinaggio 17
2.1 Traduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
3 Intrattenimento della classe lavoratrice 51
3.1 Traduzione - Prima parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
3.2 Traduzione - seconda parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
4 Analisi e commenti conclusivi sulla traduzione 89
4.1 Bill-Sticking . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
4.2 The Amusements of the People . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
Bibliografia 100
1
Parte I
Abstract
2
The work I’ve done is a translation into italian of two articles written
by Dickens around 1850. The first is Titled ‘Bill-Sticking’ and it is an ironic
conversation between the author and the imaginary king of the bill-stickers,
that was written to complain about the enormous quantity of advertising
posters hanging everywhere in the city of London. The second is ‘The Amu-
sements of the People’, and it is a polemical report on the kind of entertain-
ment offered to the common people by some famous theatres of the same
city.
The work consists of four chapters including the conclusion. Once I chose
the pieces I liked, from Slater’s collection of Dickens’ journalism, I searched
for the background information necessary for a deep understanding. Then I
began writing the first chapter, which relates Dickens’ approach to journa-
lism and his subsequent career. In the second section of the same chapter
I outlined a general picture of victorian age in order to contextualize the
author’s writings, and then I added something about his successful publi-
shing industries: Household Words and All the Year Round. Afterwards
I proceeded translating the articles. It was quite a hard work, especially
because the pieces belong to a completely different age, so I had to find
cultural information I lacked, adding explicative footnotes where required.
The final chapter comments on the whole work, quoting some passages from
the articles and explaining the usage techniques of translation resorted to.
At the end of each article there are also some pictures. The illustra-
tions of Bill-Sticking are two examples of advertising of that period, while
the image after The Amusements of the People is a map of the Dickensian
London taken from David Perdue’s ‘Charles Dickens’ page’.
3
Parte II
Introduzione
4
L’argomento di questa tesina `e Charles Dickens, non in qualit`a di scrit-
tore di romanzi, bens`ı nella veste meno nota di giornalista. Il lavoro consiste
nella traduzione di due dei suoi articoli di giornale accomunati dal tema degli
usi e costumi nella Londra dell’Ottocento. Nello specifico si parla nel primo
saggio di attacchinaggio ‘estremo’ per la citt`a, e nel secondo di abitudini
teatrali della classe lavoratrice.
Il desiderio di tradurre `e scaturito dalla frequentazione del corso di lingua
inglese III, riguardante proprio, come annuncia il suo titolo, ‘i problemi e i
metodi di traduzione dall’inglese’, e in particolare dalle esercitazioni pratiche
proposte a lezione, che ho trovato utili e piacevoli, nonch´e dalla lettura degli
Esercizi di stile di R. Queneau tradotti da Eco, che mi hanno affascinata e
invogliata a mettermi alla prova. Sono queste le ragioni principali per cui
ho deciso di approfondire gli studi fatti cimentandomi in qualcosa di pi`u
complesso rispetto ai brevi esercizi svolti durante il corso.
Nonostante non possa attribuirmi il vanto di aver trovato personalmente
l’autore da tradurre, mi sono sentita subito in linea con la proposta del
mio relatore per almeno due motivi. Innanzi tutto l’ambizione di tradurre
dei pezzi mai editi nella nostra lingua, che possano essere apprezzati da un
pubblico italiano, e quelli che ho scelto, seppure datati, rappresentano un
documento interessante sullo stile di vita ottocentesco, oltre che risultare
molto divertenti, grazie al modo di scrivere brillante di Dickens che per noi
`e come un inviato speciale dalla sua metropoli d’altri tempi. In secondo
luogo la possibilit`a di esplorare la seducente Londra vittoriana da nuove
angolazioni, avendo gi`a letto di quella avvolta nella nebbia e nel mistero che
appare in Dracula di Stoker e come sfondo a The Strange Case of Dr. Jekyll
and Mr. Hyde di Stevenson, ripresa anche, in modo pi`u cupo e sanguinario,
in alcune pellicole quali From Hell1 (2001) di Albert Hughes e Allen Hughes,
e nel recentissimo Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street (2007)
1
Conosciuto nelle sale italiane come La vera storia di Jack lo Squartatore.
5
di Tim Burton, motivo quest’ultimo di rinnovato interesse e curiosit`a per la
Londra dell’et`a vittoriana grazie a scenografie e costumi eccezionali.
Una volta scelti i pezzi da tradurre, dopo aver sfogliato le varie raccolte
di giornalismo di Dickens in biblioteca, il lavoro `e stato quello di analizzarli
con cura, ricercando le informazioni necessarie per comprenderli a fondo.
Essendo dei testi appartententi a un’altra cultura ed anche a un’altra epoca
la ricerca alcune volte non `e stata agevole; internet ha costituito senz’al-
tro uno strumento di grandissimo aiuto, che mi ha addirittura permesso di
rintracciare spiegazioni che Slater, studioso di Dickens, non aveva fornito,
annotando che non era riuscito a reperirle, ma il lavoro pi`u consistente de-
riva chiaramente dalla consultazione cartacea, e nonostante Milano sia ricca
di biblioteche, la ricerca di documentazione `e andata ben oltre i confini della
metropoli, toccando anche le citt`a di Pavia, Brescia e Roma.
Al termine della raccolta del materiale necessario `e cominciata la stesura
del primo capitolo, dove racconto brevemente l’approccio di Dickens al gior-
nalismo e la conseguente carriera, collocando le sue esperienze nel contesto
socio-culturale dell’epoca. Ho proseguito poi con le traduzioni, che ho cor-
redato di tutti i dati e le spiegazioni fondamentali per la comprensione con
note esplicative a pi`e di pagina. Infine nelle conclusioni ho svolto un’analisi
di stile dei saggi dickensiani al fine di spiegare le tecniche di traduzione adot-
tate, riportando alcuni esempi dove ho indicato gli eventuali nodi traduttivi
e ho commentato la soluzione proposta nel lavoro svolto.
6
Capitolo 1
Dickens giornalista vittoriano
Al nome di Charles Dickens sono associati dal pubblico italiano soprattutto
titoli di romanzi e racconti quali David Copperfield, Oliver Twist, Il circolo
Pickwick, il ‘Canto di Natale’, ma ben poco si conosce della sua carriera
giornalistica e degli scritti ad essa connessi. Le cause di questa mancanza
sono in parte da imputare allo stesso Dickens, il quale avvi`o un processo per
cui vennero raccolte e pubblicate in volumi le sue opere di narrativa, mentre
una buona quantit`a dei suoi pezzi giornalistici fu lasciata nella forma effi-
mera del periodico; egli pubblic`o infatti solo tre raccolte: Sketches by Boz,
Reprinted Pieces and The Uncommercial Traveller, che insieme contengono
meno della met`a di tutta la sua produzione giornalistica fatta di recensioni,
articoli, saggi e bozzetti. La prima importante collezione del giornalismo di
Dickens, ancora lontana dall’essere completa, fu pubblicata a decenni dalla
sua scomparsa da B. W. Matz sotto il nome di Miscellaneous Papers e com-
pletata 60 anni dopo con i due volumi di Harry Stone dal titolo Uncollected
Writings from Household Words. Pi`u recente `e invece la raccolta in 4 vo-
lumi di Michael Slater The Dent Uniform Edition of Dickens’s Journalism
pubblicata nel ’94. I testi appena citati esistono solamente in lingua origi-
nale: l’assenza di traduzioni in italiano `e senz’altro un’altra ragione della
scarsa notoriet`a del giornalismo di Dickens, argomento trattato per lo pi`u
7
in pubblicazioni accademiche di difficile reperibilit`a.
Con questo lavoro intendo dare un piccolo assaggio dello stile vivace, iro-
nico, gioioso, raffinatamente polemico e talvolta pungente che caratterizza
la scrittura periodica di Dickens presentando la traduzione di due dei suoi
pezzi pubblicati nella prima rivista che lo vede editore, ‘Household Words’.
I saggi in questione, che nel loro contesto potevano considerarsi di opinione,
informativi e di denuncia oltre che di svago, a distanza di pi`u di un seco-
lo e mezzo hanno chiaramente perso il loro intento originario, mantenendo
per`o una funzione di intrattenimento e acquistando nuovo valore come do-
cumenti storici attraverso cui ci si pu`o proiettare nella societ`a vittoriana
per studiarne, in questo caso, le abitudini, i vezzi e la cultura, ma posso-
no essere considerati anche molti altri campi come la politica o l’economia,
se si tengono presenti ulteriori scritti. Nello specifico i due pezzi tradotti
raccontano in tono brillante gli usi e costumi della societ`a vittoriana, in
particolare il primo riguarda l’ossessiva moda dell’attacchinaggio, che tra
gli anni ’30 e ’40 dell’Ottocento aveva raggiunto livelli insopportabili per la
presenza martellante della pubblicit`a in ogni angolo di strada, argomento
pi`u che mai attuale; il secondo denuncia il tipo di intrattenimento diretto
alle classi lavoratrici, offerto da due popolari teatri di Londra, considerato
di basso livello e commentato in tono sarcastico-polemico, con annesse le
recensioni degli spettacoli presi in esame.
Prima di affrontare la lettura degli articoli credo sia essenziale soffermarsi
un istante sui momenti salienti della carriera di Dickens nel contesto dell’et`a
e del giornalismo vittoriano per avere un quadro generale pi`u completo.
8
1.1 La carriera giornalistica di Dickens
‘[...] Now and then there came to the office a smart, intelligent, active
lad, who brought what was then called... ‘penny-a-line stuff;’ that is
to say, notices of accidents, fires, police reports[...]’1
(S. Carter Hall,
1883: 64)
Il giovanotto di cui si parla in queste righe `e proprio Dickens ai suoi esor-
di da giornalista dilettante. Non pi`u che quattordicenne cominci`o a scrivere
brevi articoli informativi non professionali per il quotidiano The British
Press dove il suo lavoro veniva pagato a riga. La scelta di scrivere, e proprio
a quel giornale, non fu casuale, ma rispondeva al desiderio di seguire le orme
del padre. John Dickens, ex impiegato presso l’ufficio paghe della Marina,
una volta in pensione si ritrov`o infatti a prestare servizio per il The British
Press prima e per il Morning Herald dopo, come corrispondente locale, e
successivamente come stenografo reporter per il Mirror of Parliament, il cui
fondatore era un certo John Henry Barrow, ovvero lo zio materno di Charles
Dickens.
Secondo quanto sostiene Slater (Schlicke, 1999: 305), la carriera gior-
nalistica di Dickens pu`o essere suddivisa in tre fasi crescenti. Inizialmente
reporter e bozzettista, in seguito critico e commentatore fino all’apice del
successo in cui lui stesso con grande soddisfazione diventa editore di giornali
e riviste.
‘[...] I bought an approved scheme of the noble art and mystery of
stenography (which cost me ten and sixpence), and plunged into a
1
‘[...]Di tanto in tanto arrivava in ufficio un giovanotto sveglio, dinamico e intelligente,
che portava ci`o che allora era chiamato... ‘roba da un penny a riga;’ per meglio dire, brevi
articoli su incidenti, incendi, rapporti della polizia[...]’ Queste le parole di Samuel Carter
Hall, figura importante nella stampa periodica inglese nonch´e reporter per il quotidiano
The British Press.
9
sea of perplexity that brought me, in a few weeks, to the confines of
distraction. The changes that were rung upon dots, which in such a
position meant such a thing, and in such another position something
else, entirely different; the wonderful vagaries that were played by cir-
cles; the unaccountable consequences that resulted from marks like
flies legs; the tremendous effects of a curve in a wrong place; not only
troubled my waking hours, but reappeared before me in my sleep.[...]’2
(Dickens, 1997: 721)
La sua abilit`a nell’apprendere e utilizzare il metodo di scrittura steno-
grafico, non senza difficolt`a, come raccontato nel capitolo 38 di David Cop-
perfield, gli fu senza dubbio di grande utilit`a. Ma fu anche favorito dalla
sorte nell’avere un aggancio cos`ı vicino nel mondo del gionalismo, cosicch´e
nel 1831 inizi`o a lavorare per il Mirror, e pi`u tardi anche per il The True Sun,
che vantava anche grandi nomi tra i suoi collaboratori. Nel 1834 ottenne
un posto fisso nel Morning Chronicle: secondo quotidiano per importanza e
diffusione preceduto, solo dal The Times, da dove si dimise due anni dopo
per accettare la direzione del Bentley’s Miscellany.
In questo periodo Dickens lavorava come saggista, ma cerc`o anche di
migliorarsi professionalmente grazie ad importanti contatti che aveva con il
giornale settimanale Examiner, per cui poteva scrivere recensioni e commenti
spaziando pi`u liberamente in un’ampia variet`a di argomenti. Ai vertici della
sua carriera di giornalista vi sono Household Words e All the Year Round; le
2
‘[...]Comprai un trattato approvato (che mi cost`o dieci scellini e sei pence) della nobile
e misteriosa arte della stenografia, e mi immersi in un mare di difficolt`a che mi portarono,
in poche settimane, ai confini della follia. I cambiamenti che potevano farsi nei punti, che in
una data posizione significavano una data cosa e in una certa altra posizione qualcos’altro,
interamente diverso; le meravigliose stravaganze rappresentate dai circoli; le inesplicabili
conseguenze che risultavano da segni simili a zampe di mosca; i terribili effetti di una
curva in un posto sbagliato; non solo turbavano le mie ore di veglia, ma mi riapparivano
in sogno.[...]’
10
due imprese editoriali avviate da lui stesso. Della prima rivista parler`o pi`u
approfonditamente nella prossima sezione. All the Year Round deve il suo
titolo a una citazione dall’Othello di Shakespeare: ‘The story of our lives
from year to year’. In questo settimanale Dickens puntava maggiormente su
argomenti letterari pi`u che giornalistici. Tale rivista `e considerata dai critici
l’apice del lavoro di Dickens come saggista periodico.
1.2 Il giornalismo vittoriano e Household Words
La ‘Great Exhibition’ del 1851 nel suo ‘Chrystal Palace’, simbolo del dinami-
smo dell’Inghilterra industrializzata. Le grandi innovazioni quali la ferrovia,
l’illuminazione a gas e il telegrafo. La morte e il funerale in pompa magna di
Arthur Wellesley, primo Duca di Wellington, militare e statista britannico
considerato una delle figure storiche principali dell’Ottocento. Le accentuate
differenze tra classi sociali aumentate drammaticamente durante la seconda
rivoluzione industriale: il consumismo delle classi pi`u agiate da una parte
contro la classe lavoratrice ammassata nei centri urbani in condizioni mise-
rabili dall’altra e i poveri in tragico incessante aumento. L’abolizione delle
Leggi del grano nel 1846 e la conseguente caduta del partito conservatore
escluso dal potere per i successivi vent’anni. La guerra di Crimea, la rivolta
dei Sepoys e l’acquisto di azioni del Canale di Suez, da parte dell’Inghilterra,
per assicurarsi una posizione strategica. La pubblicazione di ‘The Origin of
the Species’ di Darwin che mette in dubbio alcune affermazioni legate alla
religione.
Questo `e il ritratto dell’Inghilterra vittoriana in cui acquisiva sempre pi`u
vigore il giornalismo, per merito sia della crescita economica che delle inno-
vazioni tecnologiche come anche di una nuova energia nella politica, spesso
oggetto di discussione nella stampa. La produzione di periodici era aumen-
tata e la variet`a di argomenti si era ampliata grazie anche a un numero
sempre crescente di lettori favorito dalla diffusione dell’istruzione elementa-
11
re.
Nell’epoca vittoriana la maggior parte dei giornali apparteneva alla stam-
pa locale. Nonostante non si possa parlare di stampa nazionale vera e pro-
pria fino a fine ’800, si pu`o dire che argomenti di interesse generale come
le attivit`a del governo o i dibattiti alle Camere erano ampiamente trattati
nei giornali locali. La politica giocava infatti nella stampa vittoriana un
ruolo centrale, ci`o era dovuto ai grandi cambiamenti in corso nella societ`a
industriale. Le notizie di politica non riguardavano solo gli affari pubblici,
l’amministrazione statale, i risultati elettorali, i partiti o i discorsi dei lea-
der, ma divulgavano anche temi pi`u vicini alle classi medio-basse, esponendo
per esempio argomenti inerenti i Sindacati, le Societ`a di Mutuo Soccorso, le
iniziative dei Gruppi di Pressione piuttosto che le manifestazioni popolari.
Numerosi erano i quotidiani, ma anche le riviste settoriali sulle pi`u svariate
materie, dalla medicina alla religione, dalla musica al tempo libero, come
testimoniano i seguenti titoli: British and Foreign Medical Review, Church
Times, The Young Ladies Journal, Comic Almanack.
I due articoli tradotti di seguito furono pubblicati nella rivista miscella-
nea economica diretta a persone di ogni et`a, sesso e classe sociale: Household
Words, fondata da Dickens nel 1850 e pubblicata settimanalmente fino al
1859. Come All the Year Round, il nome completo del giornale, ‘Familiar in
their Mouths as HOUSEHOLD WORDS’, fa allusione ‘all’Enrico V’ di Sha-
kespeare. In ogni numero pubblicato c’erano tre tipi di articoli: di interesse
sociale, informativi e di intrattenimento. I contenuti erano quindi divisi co-
me segue: un terzo degli articoli consisteva in poesia e racconti, un altro
terzo era di agitazione politica su problemi sociali e ci`o che restava erano
articoli di carattere enciclopedico i cui temi erano costume e societ`a, scien-
za, storia ed altri, talvolta trattati in tono polemico (Drew, 2003: 115-6).
12
Con il suo primo giornale Dickens si proponeva innanzi tutto l’obiettivo di
incoraggiare i suoi lettori trasmettendo l’idea di una societ`a tendente al pro-
gressivo sviluppo e miglioramento e, in secondo luogo, la ricerca di ricchezza
e prosperit`a per s`e e i suoi collaboratori, nonch´e il tentativo di un avanza-
mento dello stato del popolo attraverso la proposta di riforme e affrontando
costruttivamente importanti questioni sociali. Altra nobile missione, che a
posteriori pu`o considerarsi abbondantemente adempita, era quella di far co-
noscere ai ceti medi e alti lo stile di vita dei poveri, i loro problemi e anche
i loro interessi. Difatti pur dirigendosi prevalentemente a un pubblico del
ceto medio, Dickens parteggiava per le classi operaie e i poveri.
La rivista ebbe parecchio successo, come dimostrano i numeri: 100.000
le copie vendute i primi tempi, pari alla tiratura media di quotidiani odierni
quali Il Giorno, una tiratura settimanale media di 38.000 copie che arri-
vava a 80.000 in concomitanza con le uscite dei numeri extra nel periodo
natalizio. Circa 380 furono gli scrittori che collaborarono. Questi rimane-
vano anonimi secondo l’uso del tempo, e il giornale portava unicamente il
nome di Dickens dalla prima all’ultima pagina; il motivo di questa scelta `e
spiegato dall’editore stesso in una lettera a Mrs Gaskell in cui sostiene che
l’anonimato serviva a dare un senso di espressione in una voce unica dei fini
e dell’orientamento generale del giornale. Dickens lasciava per`o agli scrittori
il diritto di rivendicare i propri scritti e di poterli ripubblicare una volta
trascorso un certo periodo di tempo.
La fine di Household Words `e avvolta nel pettegolezzo. Pare infatti che
nel 1858 in seguito alla separazione di Dickens dalla moglie, circolassero voci
riguardanti una liasons extraconiugale dello scrittore. Questi pubblic`o un
articolo in sua difesa pensando che anche i suoi editori avrebbero potuto
aiutarlo a diffonderlo ripubblicandolo a loro volta nel loro giornale di suc-
cesso Punch. Ma ci`o non avvenne, cosicch`e intraprese un’azione legale per
acquistare il loro quarto di propriet`a di Household Words e vinse la cau-
13
sa incorporando successivamente il suo settimanale nel nuovo All the Year
Round.3
3
Allingham, 2004: http:www.victorianweb.orgperiodicals/hw.html, Febbraio 2005
14
Capitolo 2
Bill-Sticking
15
Capitolo 2
Bill-Sticking
If I had an enemy whom I hated – which Heaven forbid! – and if I knew of
something which sat heavy on his conscience, I think I would introduce that
something into a Posting-Bill, and place a large impression in the hands of
an active sticker. I can scarcely imagine a more terrible revenge. I should
haunt him, by this means, night and day. I do not mean to say that I would
publish his secret, in red letters two feet high, for all the town to read: I
would darkly refer to it. It should be between him, and me, and the Posting-
Bill. Say, for example, that, at a certain period of his life, my enemy had
surreptitiously possessed himself of a key. I would then embark my capital
in the lock business, and conduct that business on the advertising principle.
In all my placards and advertisements, I would throw up the line SECRET
KEYS. Thus, if my enemy passed an uninhabited house, he would see his
conscience glaring down on him from the parapets, and peeping up at him
from the cellars. If he took a dead wall in his walk, it would be alive with
reproaches. If he sought refuge in an omnibus, the panels thereof would
become Belshazzar’s palace to him.
16
Capitolo 2
Attacchinaggio
2.1 Traduzione
Se avessi un nemico che odio – il Cielo non voglia! – e se sapessi di qualcosa
che gli grava sulla coscienza, penso che metterei quel qualcosa in un manife-
sto, e affiderei un maxi formato alle mani di un operoso attacchino. Fatico
a immaginare una vendetta pi`u terribile. Lo ossessionerei, in questo modo,
giorno e notte. Non intendo dire che rivelerei il suo segreto a tutta la citt`a,
in lettere rosse alte mezzo metro: farei qualche allusione velata. Sarebbe
una cosa tra lui, e me, e il manifesto. Mettiamo caso, per esempio, che a un
certo punto il mio nemico si fosse impadronito furtivamente di una chiave.
Investirei allora il mio capitale nel commercio di serrature e la mia azienda
seguirebbe tutti i principi della pubblicit`a. In nessuno dei miei cartelloni
e delle mie pubblicit`a mancherebbe lo slogan Chiavi Segrete. Cos`ı, se il
mio nemico passasse davanti a una casa disabitata, vedrebbe la sua coscien-
za fissarlo dall’alto dei parapetti e spiarlo dagli scantinati. Incontrando un
muro senza finestre sul suo cammino, si riempirebbe di sensi di colpa. Se
cercasse rifugio in un omnibus, le sue pareti diventerebbero per lui un
17
If he took boat, in a wild endeavour to escape, he would see the fatal words
lurking under the arches of the bridges over the Thames. If he walked the
streets with downcast eyes, he would recoil from the very stones of the
pavement, made eloquent by lamp-black lithograph. If he drove or rode,
his way would be blocked up by enormous vans, each proclaiming the same
words over and over again from its whole extent of surface. Until, having
gradually grown thinner and paler, and having at last totally rejected food,
he would miserably perish, and I should be revenged. This conclusion I
should, no doubt, celebrate by laughing a hoarse laugh in three syllables, and
folding my arms tight upon my chest agreeably to most of the examples of
glutted animosity that I have had an opportunity of observing in connexion
with the Drama – which, by-the-by, as involving a good deal of noise, appears
to me to be occasionally confounded with the Drummer.
The foregoing reflections presented themselves to my mind, the other
day, as I contemplated (being newly come to London from the East Riding
of Yorkshire, on a house-hunting expedition for next May), an old warehouse
which rotting paste and rotting paper had brought down to the condition of
an old cheese. It would have been impossible to say, on the most conscien-
tious survey, how much of its front was brick and mortar, and how much
decaying and decayed plaster. It was so thickly encrusted with fragments of
bills, that no ship’s keel after a long voyage could be half so foul. All traces
of the broken windows were billed out, the doors were billed across, the
water-spout was billed over. The building was shored up to prevent its tum-
bling into the street; and the very beams erected against it were less wood
than paste and paper, they had been so continually posted and reposted.
18
palazzo di Baldassarre.1 Se poi prendesse la barca, nel disperato tentativo
di scappare, vedrebbe le ineluttabili parole in agguato sotto gli archi dei
ponti del Tamigi. Se anche camminasse per strada a occhi bassi, li distoglie-
rebbe presto dalle pietre stesse del selciato, rese eloquenti da litografie da
marciapiede2. In carrozza o a cavallo, gli bloccherebbero la strada enormi
carri, che enunciano tutti pi`u e pi`u volte le stesse parole in tutta la loro
lunghezza. Fino a che sempre pi`u pallido ed emaciato e arrivato al punto
di rifiutare totalmente il cibo, perirebbe miseramente, ed io sarei vendicato.
Senza dubbio festeggerei questa vittoria con una di quelle risate rauche di
tre sillabe e con le braccia incrociate strette al petto, come nei tanti esempi
di eccessiva acredine che mi `e capitato di osservare nell’arte drammatica –
tra l’altro per il clamore che provoca potrebbe essere scambiata per l’arte
politica.3
Tali riflessioni mi sono venute in mente l’altro giorno, (arrivato da poco a
Londra dall’East Riding dello Yorkshire4 alla ricerca di una casa per il pros-
simo maggio), mentre contemplavo un vetusto magazzino che la poltiglia
marcia di carta e colla aveva reso simile a un vecchio formaggio. Sarebbe
stato impossibile determinare, a una pi`u scrupolosa ispezione, quanto della
facciata fosse malta e mattone, e quanto invece intonaco in rovina e dete-
riorato. Aveva una crosta di frammenti di manifesti cos`ı spessa, che non si
sarebbe ridotta in quello stato nemmeno una chiglia di nave dopo un lun-
go viaggio. Qualsiasi traccia di finestre rotte era celata da poster, le porte
erano rivestite di manifesti da parte a parte e ce n’erano anche appesi alla
grondaia. L’edificio era puntellato per impedirne il crollo in strada; e persino
le travi puntellate contro erano meno legno che colla e carta, per quanto
1
Durante il convito di Baldassarre offerto ai suoi ufficiali, compaiono a un tratto delle
dita di mano umana che scrivono parole arcane sulla parete del palazzo reale suscitando
il terrore del re. Libro di Daniele 5:5-6.
2
Si usava realizzare delle pubblicit`a sulle pietre delle strade con l’impiego di stencil
3
Gioco di parole intraducibile Drama - Drummer.
4
Contea del nord est dell’Inghilterra.
19
The forlorn dregs of old posters so encumbered this wreck, that there was no
hold for new posters, and the stickers had abandoned the place in despair,
except one enterprising man who had hoisted the last masquerade to a clear
spot near the level of the stack of chimneys where it waved and drooped
like a shattered flag. Below the rusty cellar-grating, crumpled remnants of
old bills torn down, rotted away in wasting heaps of fallen leaves. Here
and there, some of the thick rind of the house had peeled off in strips, and
fluttered heavily down, littering the street; but, still, below these rents and
gashes, layers of decomposing posters showed themselves, as if they were
interminable. I thought the building could never even be pulled down, but
in one adhesive heap of rottenness and poster. As to getting in – I don’t
believe that if the Sleeping Beauty and her Court had been so billed up, the
young Prince could have done it.
Knowing all the posters that were yet legible, intimately, and pondering
on their ubiquitous nature, I was led into the reflections with which I began
this paper, by considering what an awful thing it would be, ever to have
wronged – say M. M. Jullien for example – and to have his avenging name
in characters of fire incessantly before my eyes. Or to have injured Madame
Tussaud, and undergo a similar retribution. Has any man a self-reproachful
thought associated with pills, or ointment? What an avenging spirit to that
man is Professor Holloway! Have I sinned in oil? Cabburn pursues
me. Have I a dark remembrance associated with any gentlemanly garments,
bespoke or ready made?
20
erano state coperte e ricoperte di cartelloni. I sedimenti abbandonati dei vec-
chi poster ingombravano questo relitto, a tal punto che non c’era appiglio
per nuovi poster, e gli attacchini per la disperazione avevano abbandonato
il luogo, ad eccezione di un uomo intraprendente che aveva issato l’ultima
pagliacciata in un punto libero all’altezza di un gruppo di comignoli, dove
sventolava e si afflosciava come una bandiera sfilacciata. Sotto la grata ar-
rugginita della cantina, erano caduti i resti appallottolati di vecchi manifesti
strappati; putrefatti in cumuli di foglie morte. Qua e l`a, la spessa corteccia
della casa veniva via a strisce, che penzolavano grevi ingombrando la strada;
ma sotto questi squarci e lacerazioni si vedevano altri strati di manifesti in
decomposizione, come se non avessero mai fine. Pensai che non si sarebbe
nemmeno riusciti ad abbattere l’edificio, poich´e l’accumulo di marciume e
poster erano diventati una cosa sola. Quanto ad entrare – dubito che se la
Bella Addormentata e la sua Corte fossero stati cos`ı tappezzati, il giovane
principe sarebbe mai riuscito nell’impresa.5
Conoscendo a fondo tutti i manifesti che erano ancora leggibili, pensavo
alla loro onnipresenza, e fui ricondotto alle riflessioni iniziali nel considerare
quanto sarebbe terrificante, se per caso avessi fatto un torto – a M. Jullien6
per esempio, avere il suo nome vendicatore a caratteri di fuoco incessante-
mente davanti ai miei occhi. O dover sopportare una punizione simile per
aver offeso Madame Tussaud. Qualcuno si sente in colpa quando pensa
a pillole o pomate? Che spirito vendicativo sar`a allora per quell’uomo il
Professor Holloway!7 Ho peccato con l’olio? Cabburn8 mi perseguita.
Ho un oscuro presentimento su qualcosa che ha a che fare con abiti da uomo,
5
Riferimento alla favola de ‘La Belle au bois dormant’ di Charles Perrault.
6
Noto direttore d’orchestra che si fece molta pubblicit`a negli anni ’40, ’50 e ’60. [7,
page 91]
7
Produttore di pillole e unguenti.
8
Gli unguenti e le pillole di Cabburn erano molto pubblicizzati negli anni ’40 e ’50 ed
erano indicati per la cura dei reumatismi o debilitazioni generali. [7, page 27]
21
Moses and Son are on my track. Did I ever aim a blow at a defenceless
fellow-creature’s head? That head eternally being measured for a wig, or
that worse head which was bald before it used the balsam, and hirsute
afterwards – enforcing the benevolent moral, ‘Better to be bald as a Dutch
cheese than come to this,’ – undoes me. Have I no sore places in my mind
which MECHI touches – which Nicoll probes – which no registered article
whatever lacerates? Does no discordant note within me thrill responsive to
mysterious watchwords, as ‘Revalenta Arabica,’ or ‘Number One St. Paul’s
Churchyard’? Then may I enjoy life, and be happy.
Lifting up my eyes, as I was musing to this effect, I beheld advancing
towards me (I was then on Cornhill, near to the Royal Exchange), a solemn
procession of three advertising vans, of first-class dimensions, each drawn by
a very little horse. As the cavalcade approached, I was at a loss to reconcile
the careless deportment of the drivers of these vehicles, with the terrific
announcements they conducted through the city, which being a summary
of the contents of a Sunday newspaper, were of the most thrilling kind.
Robbery, fire, murder, and the ruin of the United Kingdom – each discharged
in a line by itself, like a separate broad-side of red-hot shot – were among
the least of the warnings addressed to an unthinking people.
22
su misura o gi`a pronti? Moses and Son9 sono sulle mie tracce. Ho mai
colpito al capo un mio simile indifeso? Quella testa usata eternamente come
misura per parrucche10, o quella anche peggiore che era pelata prima di
usare il balsamo, e irsuta dopo – rinforzando cos`ı la benevola massima,
‘Meglio essere pelati come un formaggio olandese che diventare cos`ı’, – mi
annientano. Non ho punti deboli che Mechi11 colpisca - che Nicoll12
metta alla prova – o su cui possa infierire qualunque altro articolo? Non
c’`e nota discordante in me che tremi allo stimolo di misteriosi slogan, come
‘Revalenta Arabica’13 o ‘Numero 1 St Paul’s Church-yard14’? Allora posso
godermi la vita felice.
Quando alzai lo sguardo, immerso com’ero in queste riflessioni, scorsi una
solenne processione di tre carri pubblicitari di prima classe che avanzava ver-
so di me (mi trovavo in ‘Cornhill’15 vicino al ‘Royal Exchange16’), ognuno
trainato da un cavallo molto piccolo. Man mano che si avvicinava la sfilata,
non riuscivo a trovare attinenza tra l’atteggiamento spensierato dei condu-
centi, e i terribili annunci che portavano per la citt`a, che, essendo il riassunto
della settimana di un quotidiano domenicale, erano i pi`u terrificanti. Ra-
pina, incendio, assassinio, e la caduta del Regno Unito – ognuno sparato
su una riga a parte, come un attacco violento di singoli colpi arroventati –
erano le pi`u innocue tra le minacce rivolte alla folla inebetita.
9
Il sarto londinese Elias Moses fu il primo a realizzare una massiccia campagna
pubblicitaria nel campo della vendita al dettaglio. (Collins 2006: 34-35)
10
‘Head eternally being measured for a wig’ era uno degli slogan pubblicitari dello
specialista di parrucche F. Browne.
11
Ditta molto pubblicizzata che produceva aggeggi bizzarri di artigianato ‘Eleganti da
regalare o tenere’ come suggeriva il suo slogan. [7, page 107]
12
Clothier and outfitters.
13
Farina economica dalle propriet`a miracolose, prodotta dalla Barry e Comp. di Londra.
Indicata specialmente per il nervosismo e la dispepsia Quack food. [7, page 132]
14
L’indirizzo della ditta Dakin and Co., commerciante di caff`e. [7, page 117] (vedi
mappa pag. 87: C-9).
15
Vedi mappa a pag. 87: D-10.
16
Vedi mappa a pag. 87: C-11.
23
Yet, the Ministers of Fate who drove the awful cars, leaned forward with
their arms upon their knees in a state of extreme lassitude, for want of
any subject of interest. The first man, whose hair I might naturally have
expected to see standing on end, scratched his head – one of the smoothest
I ever beheld – with profound indifference. The second whistled. The third
yawned.
Pausing to dwell upon this apathy, it appeared to me, as the fatal cars
came by me, that I descried in the second car, through the portal in which the
charioteer was seated, a figure stretched upon the floor. At the same time,
I thought I smelt tobacco. The latter impression passed quickly from me;
the former remained. Curious to know whether this prostrate figure was the
one impressible man of the whole capital who had been stricken insensible
by the terrors revealed to him, and whose form had been placed in the car
by the charioteer, from motives of humanity, I followed the procession. It
turned into Leadenhall-market, and halted at a public-house. Each driver
dismounted. I then distinctly heard, proceeding from the second car, where
I had dimly seen the prostrate form, the words:
‘And a pipe!’
The driver entering the public-house with his fellows, apparently for
purposes of refreshment, I could not refrain from mounting on the shaft of
the second vehicle, and looking in at the portal. I then beheld, reclining on
his back upon the floor, on a kind of mattress or divan, a little man in a
shooting-coat. The exclamation ‘Dear me’ which irresistibly escaped my lips
caused him to sit upright, and survey me. I found him to be a good-looking
little man of about fifty, with a shining face, a tight head, a bright eye, a
moist wink, a quick speech, and a ready air. He had something of a sporting
way with him.
He looked at me, and I looked at him, until the driver displaced me by
handing in a pint of beer, a pipe, and what I understand is called ‘a screw’
24
Malgrado ci`o, i Ministri del Fato che guidavano quei tremendi carri, pen-
devano in avanti con le braccia appoggiate alle ginocchia in uno stato di
estrema apatia, in assenza di qualcosa che potesse interessarli. Il primo
uomo che mi sarei aspettato di vedere con i capelli dritti per la paura –
uno dei pi`u subdoli che abbia mai visto – si grattava la testa con assoluta
indifferenza. Il secondo fischiettava. Il terzo sbadigliava.
Mentre indugiavo su questa apatia, non appena furono vicini, mi parve
di scorgere dietro il cocchiere della seconda vettura una figura distesa sul
pavimento. Sentii anche odore di tabacco. L’ultima impressione rapida
scomparve; la prima rimase. Seguii la processione curioso di sapere se questa
figura stesa al suolo fosse l’unico uomo emotivo di tutta la capitale caduto
privo di sensi per le atrocit`a rivelate, e che il cocchiere, spinto da un senso
di umanit`a, aveva caricato sulla vettura. Gir`o in Leadenhall-market17, e
si ferm`o davanti a un locale pubblico. Tutti i conducenti uscirono. Sentii
provenire dalla carrozza dove avevo intravisto la figura prostrata, le parole:
‘E una pipa!’
Il guidatore entr`o con i suoi nel locale, con l’ovvia intenzione di ristorarsi,
e io non riuscii a trattenermi dal salire sulla stanga del veicolo, per guardare
dietro la porta. Vidi adagiato per terra, su una specie di materasso o divano,
un piccolo uomo in abito da caccia. L’esclamazione ‘Povero me!’ che mi
scappo’ dalla bocca, lo fece a raddrizzare a osservarmi. Era un piccolo uomo
di bell’aspetto sui cinquanta, viso lucente, testa salda, occhio vivo, caldo
ammicco, parlata rapida, e aria sveglia. Aveva un qualcosa di cavalleresco
nel modo di fare.
Mi guard`o, lo guardai, finch´e il conducente prese il mio posto per pas-
sare dentro una pinta di birra, una pipa, e quello che sentii nominare ‘un
cartoccetto’ di tabacco – un oggetto simile a un bigodino di carta preso dalla
17
Vedi mappa a pag. 87: C-12.
25
of tobacco – an object which has the appearance of a curl-paper taken off
the barmaid’s head, with the curl in it.
‘I beg your pardon,’ said I, when the removed person of the driver again
admitted of my presenting my face at the portal. ‘But – excuse my curiosity,
which I inherit from my mother ‘That’s good, too!’ returned the little man,
composedly laying aside a pipe he had smoked out, and filling the pipe just
brought to him.
‘Oh, you DON’T live here then?’ said I.
He shook his head, as he calmly lighted his pipe by means of a German
tinder-box, and replied, ‘This is my carriage. When things are flat, I take a
ride sometimes, and enjoy myself. I am the inventor of these wans.’
His pipe was now alight. He drank his beer all at once, and he smoked
and he smiled at me.
‘It was a great idea!’ said I.
‘Not so bad,’ returned the little man, with the modesty of merit.
‘Might I be permitted to inscribe your name upon the tablets of my
memory?’ I asked.
‘There’s not much odds in the name,’ returned the little man, ‘– no name
particular – I am the King of the Bill-Stickers.’
‘Good gracious!’ said I.
The monarch informed me, with a smile, that he had never been crowned
or installed with any public ceremonies, but that he was peaceably ackno-
wledged as King of the Bill-Stickers in right of being the oldest and most
respected member of ‘the old school of bill-sticking.’ He likewise gave me to
understand that there was a Lord Mayor of the Bill-Stickers, whose genius
was chiefly exercised within the limits of the city. He made some allusion,
also, to an inferior potentate, called ‘Turkey-legs;’ but I did not understand
that this gentleman was invested with much power. I rather inferred that
he derived his title from some peculiarity of gait, and that it was of an
26
testa della barista, con il ricciolo ancora dentro.
‘Chiedo scusa’, dissi, quando il conducente usc`ı rivelando di nuovo la
mia presenza alla porta. ‘Ma – perdoni la curiosit`a, che ho ereditato da mia
madre – lei vive qui?’
‘Questa `e proprio bella!’ rispose l’ometto, poggiando da parte con at-
tenzione una pipa che aveva finito e riempiendo la pipa appena ricevuta.
‘Ah, non vive qui allora?’ dissi.
Scosse la testa, mentre con calma accendeva la pipa con una scatola di
fiammiferi svedesi, rispose, ‘Questa `e la mia carrozza. Quando c’`e calma
piatta negli affari mi faccio un giro e mi diverto. Sono l’inventore di questi
veicoli.
La sua pipa era accesa. Bevve la birra tutta d’un fiato, fece un tiro e mi
sorrise.
‘Gran bell’idea!’ dissi io.
‘Gi`a, non male’ rispose l’ometto, con la modestia del merito.
‘Potrei chiederle il permesso di incidere il suo nome sulle tavole della mia
memoria?’ chiesi.
‘Non `e importante il nome, rispose il piccolo uomo, ‘– non un nome
qualunque – io sono il Re degli Attacchini.’
‘Perbacco!’ dissi.
Il monarca mi inform`o, con un sorriso, che non era stato incoronato o
insediato con una cerimonia pubblica, ma che l’avevano riconosciuto pacifi-
camente quale Re degli Attacchini, come gli spettava di diritto per essere il
pi`u anziano e il pi`u rispettato membro della ‘vecchia scuola di attacchinag-
gio’. Mi disse inoltre che c’era un sindaco degli Attacchini, che esercitava il
suo talento per lo pi`u entro i confini della citt`a. Fece anche qualche allusione
a un potentato inferiore, chiamato ‘Zampa-di-tacchino’; ho capito che que-
sto gentiluomo non disponeva di grandi poteri, ma che il suo titolo derivava
da un’andatura particolare, si trattava pi`u che altro di una carica d’onore.
27
honorary character.
‘My father,’ pursued the King of the Bill-Stickers, ‘was Engineer, Beadle,
and Bill-Sticker to the parish of St. Andrew’s, Holborn, in the year one
thousand seven hundred and eighty. My father stuck bills at the time of the
riots of London.’
‘You must be acquainted with the whole subject of bill-sticking, from
that time to the present!’ said I.
‘Pretty well so,’ was the answer.
‘Excuse me,’ said I; ‘but I am a sort of collector –’
‘Not Income-tax?’ cried His Majesty, hastily removing his pipe from his
lips.
‘No, no,’ said I.
‘Water-rate?’ said His Majesty.
‘No, no,’ I returned.
‘Gas’ Assessed? Sewers?’ said His Majesty.
‘You misunderstand me,’ I replied, soothingly. ‘Not that sort of collector
at all: a collector of facts.’
‘Oh, if it’s only facts,’ cried the King of the Bill-Stickers, recovering his
good-humour, and banishing the great mistrust that had suddenly fallen
upon him, ‘come in and welcome! If it had been income, or winders, I think
I should have pitched you out of the wan, upon my soul!’
Readily complying with the invitation, I squeezed myself in at the small
aperture. His Majesty, graciously handing me a little three-legged stool on
which I took my seat in a corner, inquired if I smoked.
‘I do; – that is, I can,’ I answered.
‘Pipe and a screw!’ said His Majesty to the attendant charioteer. ‘Do
you prefer a dry smoke, or do you moisten it?’
As unmitigated tobacco produces most disturbing effects upon my sy-
stem (indeed, if I had perfect moral courage, I doubt if I should smoke
28
‘Mio padre’, continu`o il Re degli Attacchini, ‘fu Ingegnere, Sagrestano,
e Attacchino nella parrocchia di Sant’Andrea, a Holborn,18 nell’anno mille
settecento e ottanta. Mio padre attaccava manifesti all’epoca delle rivolte
di Londra.’
‘Lei conoscer`a tutto dell’attacchinaggio da quei tempi ai giorni nostri!’
dissi.
‘E’ cos`ı’, rispose.
‘Mi scusi,’ dissi io; ‘ma sono solito raccogliere—’
‘Tasse sul reddito?’ esclam`o Sua Maest`a, togliendo stizzito la pipa dalle
labbra.
‘No, no’ dissi.
‘Bollette dell’acqua?’ disse Sua Maest`a.
‘No, no,’ risposi ancora.
‘Gas? Imposte? Fogne?’ domand`o Sua Maest`a.
‘Lei mi fraintende,’ cercai di calmarlo. ‘Non sono affatto un esattore:
ma un collezionista di fatti.’
‘Beh! Se sono solo fatti,’ esclam`o il Re degli Attacchini, recuperato il
buon umore, e scacciata la grande diffidenza che l’aveva colto improvvisa-
mente, ‘accomodati e sii benvenuto! Se si fosse trattato di tasse ti avrei
buttato giu dal carro, giuro sulla mia anima!
Aderendo all’invito mi infilai per una piccola apertura. Sua Maest`a mi
tese con gentilezza uno sgabellino a treppiede e presi posto in un angolo, mi
chiese se fumassi.
‘Si – cio`e, posso,’ risposi.
‘Pipa e cartoccetto!’ ordin`o Sua Maest`a al cocchiere. ‘Preferisci secco o
inumidito?’
Poich´e il tabacco secco mi da molti disturbi (se infatti avessi il coraggio
di una morale impeccabile, dubito che fumerei del tutto),
18
Vedi mappa a pag. 87: B-8.
29
at all, under any circumstances), I advocated moisture, and begged the
Sovereign of the Bill-Stickers to name his usual liquor, and to concede to
me the privilege of paying for it. After some delicate reluctance on his part,
we were provided, through the instrumentality of the attendant charioteer,
with a can of cold rum-and-water, flavoured with sugar and lemon. We were
also furnished with a tumbler, and I was provided with a pipe. His Majesty,
then observing that we might combine business with conversation, gave the
word for the car to proceed; and, to my great delight, we jogged away at a
foot pace.
I say to my great delight, because I am very fond of novelty, and it was
a new sensation to be jolting through the tumult of the city in that secluded
Temple, partly open to the sky, surrounded by the roar without, and seeing
nothing but the clouds. Occasionally, blows from whips fell heavily on the
Temple’s walls, when by stopping up the road longer than usual, we irritated
carters and coachmen to madness; but they fell harmless upon us within and
disturbed not the serenity of our peaceful retreat. As I looked upward, I
felt, I should imagine, like the Astronomer Royal. I was enchanted by the
contrast between the freezing nature of our external mission on the blood
of the populace, and the perfect composure reigning within those sacred
precincts: where His Majesty, reclining easily on his left arm, smoked his
pipe and drank his rum-and-water from his own side of the tumbler, which
stood impartially between us. As I looked down from the clouds and caught
his royal eye, he understood my reflections. ‘I have an idea,’ he observed,
with an upward glance, ‘of training scarlet runners across in the season, –
making a arbour of it, – and sometimes taking tea in the same, according
to the song.’
I nodded approval.
‘And here you repose and think?’ said I.
‘And think,’ said he, ‘of posters – walls – and hoardings.’
30
scelsi di inumidirlo, e pregai il Sovrano degli Attacchini di dirmi quale liquido
usava di solito, per concedermi il privilegio di pagarglielo. Dopo un po’ di
garbata resistenza da parte sua, il cocchiere ci port`o una latta di rum-e-acqua
freddo con zucchero e limone. Ci diede anche un bicchiere e una pipa per
me. Poi Sua Maest`a pens`o che avremmo potuto unire l’utile al dilettevole,
cos`ı diede l’ordine di procedere; e, con mio sommo gaudio, procedemmo
ballonzolando a passo d’uomo.
Dico con sommo gaudio, perch´e sono molto attratto dalle novit`a, ed
essere sballottati nel trambusto della citt`a in quel Tempio appartato, in parte
aperto al cielo, protetto dal caos esterno, da dove si vedevano solo nuvole,
era una sensazione nuova. Qualche colpo di frusta ogni tanto sbatteva forte
sulle pareti del Tempio, quando ostruivamo la strada pi`u a lungo del solito,
provocando l’ira di carrettieri e autisti; ma erano inoffensivi per noi li dentro
e non disturbavano la serenit`a del nostro pacifico ritiro. Quando guardavo
in su mi sentivo un po’ come l’Astronomo di Corte. Ero incantato dal
contrasto tra la natura agghiacciante della nostra missione esterna sul sangue
del popolino, e la perfetta armonia che regnava dentro quei sacri confini:
dove Sua Maest`a, appoggiato sul braccio sinistro, fumava la pipa e beveva il
rum-e-acqua dal suo lato del bicchiere, appoggiato esattamente a met`a tra
noi. Appena tolsi lo sguardo dalle nuvole e incontrai il suo occhio regale,
comprese le mie riflessioni. ‘Ho un’idea,’ annunci`o con uno sguardo all’ins`u,
‘far crescere piante dai fiori rossi per tutta la stagione, – farne un albero, – e
di tanto in tanto prendere il t`e sotto la sua ombra, come dice la canzone.’19
Annuii in segno di approvazione.
‘E tu qui riposi e pensi?’ dissi.
‘E penso,’ disse; ‘a poster – muri – tabelloni.’
Stavamo entrambi in silenzio a contemplare la vastit`a della materia.
19
Allusione a una canzone popolare di quei tempi.
31
We were both silent, contemplating the vastness of the subject. I remem-
bered a surprising fancy of dear Thomas Hood, and wondered whether this
monarch ever sighed to repair to the great wall of China, and stick bills all
over it.
‘And so,’ said he, rousing himself, ‘it’s facts as you collect?’
‘Facts,’ said I.
‘The facts of bill-sticking,’ pursued His Majesty, in a benignant manner,
‘as known to myself, air as following. When my father was Engineer, Beadle,
and Bill-Sticker to the parish of St. Andrew’s, Holborn, he employed women
to post bills for him. He employed women to post bills at the time of the
riots of London. He died at the age of seventy-five year, and was buried by
the murdered Eliza Grimwood, over in the Waterloo Road.’
As this was somewhat in the nature of a royal speech, I listened with de-
ference and silently. His Majesty, taking a scroll from his pocket, proceeded,
with great distinctness, to pour out the following flood of information:–
‘The bills being at that period mostly proclamations and declarations,
and which were only a demy size, the manner of posting the bills (as they
did not use brushes) was by means of a piece of wood which they called
a ‘dabber.’ Thus things continued till such time as the State Lottery was
passed, and then the printers began to print larger bills, and men were
employed instead of women, as the State Lottery Commissioners then began
to send men all over England to post bills, and would keep them out for six
or eight months at a time, and they were called by the London bill-stickers
‘scarpinatori,’ their wages at the time being ten shillings per day, besides
expenses.
32
Ricordai un sorprendente capriccio del caro Thomas Hood20, e mi doman-
dai se questo monarca avesse mai pensato di andare ad attaccare manifesti
anche su tutta la Grande Muraglia cinese.
‘E cos`ı,’ disse mentre si ridestava, ‘lei colleziona fatti?’
‘Fatti,’ dissi io.
‘I fatti dell’attacchinaggio,’ continu`o Sua Maest`a, in tono benevolo, ‘dato
che sono l’unico a saperlo, render`o noto quanto segue. Quando mio padre
era Ingegnere, Sagrestano e Attacchino nella parrocchia di Sant’Andrea, a
Holborn, assumeva donne per attaccare i manifesti al suo posto. Impiegava
le donne per attaccare i manifesti al tempo delle rivolte di Londra. Mor`ı
a settantacinque anni, e fu sepolto, su in Waterloo-road21 accanto a Eliza
Grimwood morta assassinata.’
Siccome aveva l’aria di un discorso reale, ascoltai con deferenza e in
silenzio. Sua Maest`a, estraendo un rotolo di pergamena dalla tasca, prosegu`ı
a esporre con grande chiarezza la marea di informazioni che segue:–
‘‘A quel tempo i manifesti erano pi`u che altro proclamazioni o dichiara-
zioni, ed erano grandi la met`a; per attaccarli (dal momento che non c’erano
i pennelli), si utilizzava un pezzo di legno detto ‘tampone.’ La situazione ri-
mase tale fino alla nascita della Lotteria di Stato, fu allora che gli stampatori
cominciarono a usare dei formati pi`u grandi, e si inizi`o ad assumere uomini
invece che donne, perch´e i Commissari della Lotteria di Stato li mandavano
in tutta l’Inghilterra ad attaccare i manifesti, e li tenevano in trasferta per
sei o otto mesi interi, e gli attacchini londinesi li chiamavano ‘scarpinatori,’
la loro paga a quell’epoca era di dieci scellini al giorno oltre le spese.
20
Umorista e poeta inglese vissuto nella prima met`a dell’ottocento. Il testo a cui allude
Dickens `e ‘News from China’ di Hood, in cui a un certo punto si parla di una spedizione
in Cina e Hood dice che l’unica perdita inglese, definita insignificante, fu quella di un
attacchino Londinese che si era offerto volontario nella missione al solo scopo di dare
un’occhiata alla Grande Muraglia (evidente deformazione professionale).
21
Vedi mappa a pag. 87: F-7, 8.
33
They used sometimes to be stationed in large towns for five or six months
together, distributing the schemes to all the houses in the town. And then
there were more caricature wood-block engravings for posting-bills than the-
re are at the present time, the principal printers, at that time, of posting-bills
being Messrs. Evans and Ruffy, of Budge Row; Thoroughgood and Whiting,
of the present day; and Messrs. Gye and Balne, Gracechurch Street, City.
The largest bills printed at that period were a two-sheet double crown; and
when they commenced printing four-sheet bills, two bill-stickers would work
together. They had no settled wages per week, but had a fixed price for their
work, and the London bill-stickers, during a lottery week, have been known
to earn, each, eight or nine pounds per week, till the day of drawing; likewise
the men who carried boards in the street used to have one pound per week,
and the bill-stickers at that time would not allow any one to wilfully cover
or destroy their bills, as they had a society amongst themselves, and very
frequently dined together at some public-house where they used to go of an
evening to have their work delivered out untoe ’em.’
All this His Majesty delivered in a gallant manner; posting it, as it were,
before me, in a great proclamation. I took advantage of the pause he now
made, to inquire what a ‘two-sheet double crown’ might express?
‘A two-sheet double crown,’ replied the King, ‘is a bill thirty-nine inches
wide by thirty inches high.’
‘Is it possible,’ said I, my mind reverting to the gigantic admonitions we
were then displaying to the multitude – which were as infants to some of
the posting-bills on the rotten old warehouse – ‘that some few years ago the
largest bill was no larger than that?’
‘The fact,’ returned the King, ‘is undoubtedly so.’ Here he instantly
rushed again into the scroll.
’Since the abolishing of the State Lottery all that good feeling has gone,
and nothing but jealousy exists, through the rivalry of each other.
34
A volte li piazzavano cinque o sei mesi tutti insieme in una grande citt`a per
distribuire i biglietti in ogni casa. E nelle stamperie c’erano pi`u progetti
pubblicitari pronti nei macchinari di quanti non ce ne siano ora, i pi`u im-
portanti stampatori di manifesti, in quel periodo, erano la Ditta Evans e
Ruffy, in Budge-row; Thoroughgood e Whiting, dei giorni nostri; e la Ditta
Gye and Balne, di Gracechurch Street, nella City. Il formato di stampa
pi`u grande allora era il bi-foglio doppia corona; e quando cominciarono a
stampare manifesti di quattro-fogli dovevano lavorare insieme ben due at-
tacchini. Non avevano una paga fissa a settimana, ma era determinata in
base al lavoro svolto, e pare che durante la settimana della lotteria gli at-
tacchini di Londra guadagnassero ognuno otto o nove sterline a settimana,
fino al giorno dell’estrazione; anche gli uomini che giravano per strada con
i cartelli prendevano di solito una sterlina alla settimana, e gli attacchini
di quei tempi non avrebbero permesso a nessuno di coprire ostinatamente
o distruggere i loro manifesti, perch´e tra di loro erano come una comunit`a,
e molto spesso cenavano insieme nei locali dove andavano la sera a farsi
consegnare il lavoro.’’
Sua Maest`a pronunci`o il suo nobile discorso come se stesse facendo un
annuncio ufficiale. Approfittai della pausa per chiedergli cosa voleva dire
‘bi-foglio doppia corona’
‘Un bi-foglio doppia corona,’ replic`o il Re, ‘`e un manifesto di un metro
per ottanta centimetri.’
‘E’ possibile,’ dissi io, mentre la mente tornava alle enormi minacce che
intanto stavamo mostrando alla massa – che erano innocue quanto quelle
dei manifesti sul vecchio magazzino putrido – ‘che pochi anni fa il cartellone
pi`u grande fosse cos`ı piccolo?’
‘Le cose,’ rispose il Re, ‘stanno senza dubbio cos`ı.’ E subito si precipit`o
con rapidit`a a leggere il suo papiro.
‘‘Dall’abolizione della Lotteria di Stato tutti quei buoni sentimenti sono
35
Several bill-sticking companies have started, but have failed. The first party
that started a company was twelve year ago; but what was left of the old
school and their dependants joined together and opposed them. And for
some time we were quiet again, till a printer of Hatton Garden formed a
company by hiring the sides of houses; but he was not supported by the
public, and he left his wooden frames fixed up for rent. The last company
that started, took advantage of the New Police Act, and hired of Messrs.
Grissell and Peto the hoarding of Trafalgar Square, and established a bill-
sticking office in Cursitor Street, Chancery Lane, and engaged some of the
new bill-stickers to do their work, and for a time got the half of all our work,
and with such spirit did they carry on their opposition towards us, that they
used to give us in charge before the magistrate, and get us fined; but they
found it so expensive, that they could not keep it up, for they were always
employing a lot of ruffians from the Seven Dials to come and fight us; and
on one occasion the old bill-stickers went to Trafalgar Square to attempt to
post bills, when they were given in custody by the watchman in their employ,
and fined at Queen Square five pounds, as they would not allow any of us to
speak in the office; but when they were gone, we had an interview with the
magistrate, who mitigated the fine to fifteen shillings. During the time the
men were waiting for the fine, this company started off to a public-house
that we were in the habit of using, and waited for us coming back, where
a fighting scene took place that beggars description. Shortly after this, the
principal one day came and shook hands with us, and acknowledged that
he had broken up the company, and that he himself had lost five hundred
pound in trying to overthrow us.
36
scomparsi, e non esiste nient’altro che invidia e rivalit`a tra tutti. Sono na-
te numerose imprese di attacchinaggio, ma sono fallite. Il primo gruppo
che apr`ı un’impresa fu dodici anni fa; ma ci`o che rimaneva della vecchia
scuola e dei suoi dipendenti si un`ı e si oppose a questa. E per un certo
periodo restammo ancora calmi, finch´e uno stampatore di Hatton Garden
fece una societ`a e noleggi`o i fianchi delle case; ma non aveva abbastanza
clienti, e lasci`o le impalcature di legno in affitto. L’ultima compagnia che
fu avviata, trasse vantaggio dalla ‘New Police Act,’22 e noleggi`o dalla Ditta
Grisell e Peto il tabellone di Trafalgar Square,23 e stabil`ı un ufficio di af-
fissione manifesti in Cursitor-street, Chancery-lane,24 e assunse alcuni dei
nuovi attacchini per fare il loro mestiere, e per un certo periodo si prese
met`a del nostro lavoro, e ci facevano concorrenza con tale passione, che ci
accusavano spesso davanti al giudice, per farci multare; ma si accorsero che
era cos`ı costoso che non potevano andare avanti, perch´e continuavano ad
assumere molti loschi figuri dal ‘Seven Dials’25 per venire da noi a fare rissa;
e una volta i vecchi attacchini andarono a Trafalgar Square per cercare di
attaccare i manifesti, ma furono affidati in custodia al guardiano che li colse
sul fatto, e presero una multa di cinque sterline in Queen Square, perch´e
nell’ufficio non ci permisero di parlare; ma quando i teppisti se ne andarono,
parlammo con il magistrato, che ridusse la multa a 15 scellini. Mentre gli
uomini aspettavano per la multa, questa compagnia scappo’ nel locale che
frequentavamo di solito, e aspettarono il nostro ritorno, qui ci fu una scena
di lotta inenarrabile. Poco tempo dopo, il capo un giorno venne e ci strinse
le mani, e ci inform`o che aveva rotto la societ`a, e che lui stesso aveva perso
22
Legge che puniva ‘ogni persona che, senza il consenso del proprietario o occupante,
affiggesse dei manifesti o altra carta contro edifici, muri, finestre o pali.’ [3, page 339].
23
Vedi mappa a pag. 87: E-5.
24
Vedi mappa a pag. 87: C-7.
25
Area del West End di Londra vicino a Covent Garden, chiamata cos`ı perch´e `e un
punto in cui si incrociano sette vie. Nel ’900 divenne uno dei pi`u noti quartieri malfamati
di Londra. (Vedi mappa a pag. 87: C-5.)
37
We then took possession of the hoarding in Trafalgar Square; but Messrs.
Grissell and Peto would not allow us to post our bills on the said hoarding
without paying them – and from first to last we paid upwards of two hundred
pounds for that hoarding, and likewise the hoarding of the Reform Club-
house, Pall Mall.’’
His Majesty, being now completely out of breath, laid down his scroll
(which he appeared to have finished), puffed at his pipe, and took some rum-
and-water. I embraced the opportunity of asking how many divisions the
art and mystery of bill-sticking comprised? He replied, three – auctioneers’
bill-sticking, theatrical bill-sticking, general bill-sticking.
‘The auctioneers’ porters,’ said the King, ‘who do their bill-sticking, are
mostly respectable and intelligent, and generally well paid for their work,
whether in town or country. The price paid by the principal auctioneers for
country work is nine shillings per day; that is, seven shillings for day’s work,
one shilling for lodging, and one for paste. Town work is five shillings a day,
including paste.’
‘Town work must be rather hot work,’ said I, ‘if there be many of those
fighting scenes that beggar description, among the bill- stickers?’
‘Well,’ replied the King, ‘I an’t a stranger, I assure you, to black eyes; a
bill-sticker ought to know how to handle his fists a bit. As to that row I have
mentioned, that grew out of competition, conducted in an uncompromising
spirit. Besides a man in a horse-and-shay continually following us about, the
company had a watchman on duty, night and day, to prevent us sticking bills
upon the hoarding in Trafalgar Square. We went there, early one morning,
to stick bills and to black-wash their bills if we were interfered with. We were
interfered with, and I gave the word for laying on the wash. It was laid on
– pretty brisk – and we were all taken to Queen Square: but they couldn’t
fine me. I knew that,’ – with a bright smile – ‘I’d only give directions – I
was only the General.’
38
cinquemila sterline nel tentativo di rovinarci. Quindi ci appropriammo del
tabellone in Trafalgar Square; ma la Ditta Grisell e Peto non ci lasciavano
affiggere i nostri poster sulla struttura senza che li pagassimo - e dalla prima
all’ultima pagammo pi`u di duecento sterline per quel tabellone, e lo stesso
per il riquadro della Sede delle Riforme, Pall Mall.26’’
Sua Maest`a, ora completamente senza fiato, ripose la pergamena (sem-
brava avesse finito), tir`o dalla pipa, e prese un po’ di rum-e-acqua. Io
colsi l’occasione per chiedere quanti settori comprendessero l’arte e i se-
greti dell’attacchinaggio. Rispose, tre – attacchinaggio dei commercianti,
attacchinaggio di teatro, attacchinaggio generale.
‘Gli assistenti dei commercianti,’ disse il Re, ‘che affiggono per loro, sono
molto rispettabili e intelligenti, e in genere ben pagati per il loro lavoro, sia
in citt`a che fuori. Il prezzo pagato dai principali commercianti per il lavoro
in campagna, `e di nove scellini al giorno; ossia, sette scellini per la giornata
di lavoro, uno per l’alloggio e uno per la colla. Il lavoro in citt`a `e cinque
scellini al giorno, inclusa la colla.’
‘Il lavoro in citt`a dev’essere abbastanza duro,’ dissi, ‘se ci sono tutte
quelle risse inenarrabili tra attacchini?’
‘Beh,’ rispose il Re, ‘le assicuro che non sono estraneo agli occhi pesti;
un attacchino dovrebbe sapere come menare le mani. Riguardo la zuffa nata
dalla rivalit`a di cui ho parlato, port`o a un clima di intransigenza. Oltre a
un uomo in calesse che ci seguiva sempre, la societ`a aveva anche preso una
guardia in servizio giorno e notte, per impedirci di affiggere manifesti sul
tabellone di Trafalgar Square. Una mattina presto andammo li per attaccare
poster e coprire di nero i loro manifesti se fossimo stati ostacolati. Fummo
ostacolati e ordinai di dare il nero. Fu buttato – abbastanza in fretta – e
ci portarono tutti a Queen Square: ma non potevano multarmi. Io ne ero
certo,’ – con un sorriso smagliante – ‘avevo solamente dato istruzioni – ero
26
Vedi mappa a pag. 87: E-4.
39
Charmed with this monarch’s affability, I inquired if he had ever hired a
hoarding himself.
‘Hired a large one,’ he replied, ‘opposite the Lyceum Theatre, when the
buildings was there. Paid thirty pound for it; let out places on it, and called
it ‘The External Paper-Hanging Station.’ But it didn’t answer. Ah!’ said
His Majesty thoughtfully, as he filled the glass, ‘Bill-stickers have a deal
to contend with. The bill-sticking clause was got into the Police Act by a
member of Parliament that employed me at his election. The clause is pretty
stiff respecting where bills go; but he didn’t mind where his bills went. It
was all right enough, so long as they was his bills!’
Fearful that I observed a shadow of misanthropy on the King’s cheerful
face, I asked whose ingenious invention that was, which I greatly admired,
of sticking bills under the arches of the bridges.
‘Mine!’ said His Majesty. ‘I was the first that ever stuck a bill under a
bridge! Imitators soon rose up, of course. – When don’t they? But they
stuck ’em at low-water, and the tide came and swept the bills clean away. I
knew that!’ The King laughed.
‘What may be the name of that instrument, like an immense fishing-rod,’
I inquired, ‘with which bills are posted on high places?’
‘The joints,’ returned His Majesty. ‘Now, we use the joints where former-
ly we used ladders – as they do still in country places. Once, when Madame’
(Vestris, understood) ‘was playing in Liverpool, another bill-sticker and me
were at it together on the wall outside the Clarence Dock – me with the
joints – him on a ladder. Lord! I had my bill up, right over his head, yards
above him, ladder and all, while he was crawling to his work.
40
solo il Generale.’
Approfittai della giovialit`a del monarca per chiedrgli se lui in persona
avesse mai noleggiato un tabellone.
‘Ne ho noleggiato uno maxi,’ rispose, ‘di fronte al Lyceum Theatre,27
quando c’erano ancora gli edifici. Mi cost`o trenta sterline; liberai lo spazio
e lo chiamai ‘Il Nuovo Pannello Pubblicitario.’ Ma non rispose. ‘Ah!’ disse
Sua Maest`a pensieroso, mentre riempiva il bicchiere, ‘gli attacchini hanno
una causa per cui battersi. La clausola dell’attacchinaggio inserita nel Po-
lice Act da un membro del parlamento che mi assunse quando fu eletto.
La clausola `e abbastanza rigorosa nell’indicare dove si possono affiggere i
manifesti; ma a lui non importava dove i suoi manifesti finivano. Quando
si trattava dei suoi manifesti, andava tutto bene!’
Intimorito nello scorgere un’ombra di misantropia sul viso animato del
Re, gli chiesi di chi fosse la geniale idea, che ammiravo moltissimo, di
attaccare manifesti anche sotto gli archi dei ponti.
‘Mia!’ disse Sua Maest`a, ‘Sono stato io il primo a mettere un manifesto
sotto un ponte! Poi sono subito spuntati gli imitatori, ovviamente. – Come
sempre, no? Ma li hanno attaccati troppo in basso, e la marea ha ripulito
portandosi via tutto. Io lo sapevo!’ Rise il Re.
‘Come si chiamano quegli strumenti, simili a una lunghissime canne da
pesca,’ mi informai, ‘con cui si attaccano i manifesti nei posti alti?’
‘Le pertiche,’ rispose Sua Maest`a.. ‘Ora, usiamo le pertiche mentre prima
c’erano le scale – tuttora in uso in campagna. Una volta, mentre Madame’
(Vestris28, intuii) ‘stava recitando a Liverpool, io e un altro attacchino era-
vamo li sul muro fuori dal Clarence Dock29 – io con le pertiche – lui con la
scala. Signore! Attaccai il mio poster proprio sopra la sua testa, metri sopra
lui, la scala e tutto il resto, mentre lui era tutto affaccendato nel suo
27
Vedi mappa a pag. 87, non segnalato ma si trova in D-6.
28
Attrice e cantante d’opera londinese.
29
I ‘docks’ sono aree portuali.
41
The people going in and out of the docks, stood and laughed! – It’s about
thirty years since the joints come in.’
‘Are there any bill-stickers who can’t read?’ I took the liberty of inqui-
ring.
‘Some,’ said the King. ‘But they know which is the right side up’ards of
their work. They keep it as it’s given out to ’em. I have seen a bill or so
stuck wrong side up’ards. But it’s very rare.’
Our discourse sustained some interruption at this point, by the pro-
cession of cars occasioning a stoppage of about three-quarters of a mile in
length, as nearly as I could judge. His Majesty, however, entreating me not
to be discomposed by the contingent uproar, smoked with great placidity,
and surveyed the firmament. When we were again in motion, I begged to be
informed what was the largest poster His Majesty had ever seen. The King
replied, ‘A thirty-six sheet poster.’ I gathered, also, that there were about a
hundred and fifty bill-stickers in London, and that His Majesty considered
an average hand equal to the posting of one hundred bills (single sheets) in
a day. The King was of opinion, that, although posters had much increased
in size, they had not increased in number; as the abolition of the State Lot-
teries had occasioned a great falling off, especially in the country. Over and
above which change, I bethought myself that the custom of advertising in
newspapers had greatly increased. The completion of many London impro-
vements, as Trafalgar Square (I particularly observed the singularity of His
Majesty’s calling THAT an improvement), the Royal Exchange, &c., had of
late years reduced the number of advantageous posting-places. Bill-Stickers
at present rather confine themselves to districts, than to particular descrip-
tions of work. One man would strike over Whitechapel, another would take
round Houndsditch, Shoreditch, and the City Road; one (the King said)
would stick to the Surrey side; another would make a beat of the West-end.
His Majesty remarked, with some approach to severity, on the neglect of
42
lavoro. La gente che andava e veniva dal porto, guardava e rideva! – sono
ormai trent’anni che si usano le pertiche.’
‘Ci sono attacchini che non sanno leggere?’ Mi presi la libert`a di chiedere.
‘Qualcuno,’ disse il Re. ‘Ma sanno qual `e il lato del manifesto che va
tenuto in alto. Lo tengono cos`ı come gli viene dato. Ho visto solo un cartello
o due attaccati al contrario. Ma `e molto raro.’
Il nostro discorso fu interrotto perch´e la processione dei carri causava
un ingorgo di circa un chilometro, per quanto potevo valutare. Sua Maest`a,
comunque, mi pregava di non agitarmi per l’eventuale baccano, lui fumava
placido, e osservava il firmamento.
Quando i carri furono di nuovo in marcia, pregai Sua Maest`a di dirmi
qual era il poster pi`u grande che avesse mai visto. Il Re rispose, ‘un ma-
nifesto di trentasei fogli.’ Appresi inoltre che c’erano sui centocinquanta
attacchini a Londra, e che Sua Maest`a calcolava una manodopera media
equivalente all’affissione di cento manifesti (da un foglio) al giorno. Il Re
era dell’opinione che, nonostante cresciuti di dimensioni, i poster non fossero
aumentati di numero; perch´e l’abolizione delle Lotterie di Stato era causa
di declino, specie in campagna. Oltre questi cambiamenti pensai che anche
la pubblicit`a nei giornali era notevolmente aumentata. Il completamento di
alcune migliorie a Londra, come Trafalgar Square (Era singolare notare in
che modo Sua Maest`a chiam`o quello un miglioramento), il Royal Exchange,
&c., aveva ridotto negli ultimi anni il numero di spazi strategici per l’affis-
sione. E gli attacchini si confinavano in zone, piuttosto che fare particolari
tipi di lavoro. Cos`ı un uomo affiggeva in Whitechapel30; un’altro girava in
Houndsditch, Shoreditch, e in City Road;31 uno (disse il Re) attaccava verso
Surrey; un altro avrebbe battuto il West-end.
Sua Maest`a comment`o con severit`a la trascuratezza del garbo e del buon
gusto che pian piano aveva preso piede nel mercato a causa della nuova
30
Vedi mappa a pag. 87: D-13.
31
Vedi mappa a pag. 87: D-11.
43
delicacy and taste, gradually introduced into the trade by the new school: a
profligate and inferior race of impostors who took jobs at almost any price,
to the detriment of the old school, and the confusion of their own misguided
employers. He considered that the trade was overdone with competition,
and observed speaking of his subjects, ‘There are too many of ’em.’ He
believed, still, that things were a little better than they had been; adducing,
as a proof, the fact that particular posting places were now reserved, by
common consent, for particular posters; those places, however, must be
regularly occupied by those posters, or, they lapsed and fell into other hands.
It was of no use giving a man a Drury Lane bill this week and not next.
Where was it to go? He was of opinion that going to the expense of putting
up your own board on which your sticker could display your own bills, was
the only complete way of posting yourself at the present time; but, even to
effect this, on payment of a shilling a week to the keepers of steamboat piers
and other such places, you must be able, besides, to give orders for theatres
and public exhibitions, or you would be sure to be cut out by somebody. His
Majesty regarded the passion for orders, as one of the most unappeasable
appetites of human nature. If there were a building, or if there were repairs,
going on, anywhere, you could generally stand something and make it right
with the foreman of the works; but, orders would be expected from you, and
the man who could give the most orders was the man who would come off
best. There was this other objectionable point, in orders, that workmen sold
them for drink, and often sold them to persons who were likewise troubled
with the weakness of thirst: which led (His Majesty said) to the presentation
of your orders at Theatre doors, by individuals who were ‘too shakery’ to
derive intellectual profit from the entertainments, and who brought a scandal
on you. Finally, His Majesty said that you could hardly put too little in a
poster; what you wanted, was, two or three good catch-lines for the eye to
rest on – then, leave it alone – and there you were!
44
scuola: una razza immorale e inferiore di impostori che prendeva il lavoro a
qualsiasi condizione, a scapito della vecchia scuola, e con la confusione dei
suoi stessi maldestri impiegati. Riteneva che il mercato fosse strapieno di
competizione, e osserv`o, mentre parlava di queste cose, ‘Ci sono troppi di
loro.’ Credeva per`o, che le cose andassero un po’ meglio rispetto a prima;
addusse, come prova, il fatto che specifici spazi di affissione erano ora ri-
servati, col consenso comune, a particolari manifesti; quegli spazi, sempre
e comunque, andavano occupati con regolarit`a con quei manifesti, o, sareb-
bero caduti in disuso e finiti in altre mani. Era inutile dare a un uomo
un manifesto da mettere in Drury Lane32 una settimana e non la seguente.
Dove si doveva mettere? Era dell’opinione che sobbarcarsi la spesa per un
tabellone personale su cui il tuo attacchino potesse appendere il tuo cartel-
lone, era l’unico modo possibile di farsi pubblicit`a da s´e in questi tempi; ma,
per attuare quanto detto, e pagare quindi uno scellino a settimana coloro che
ti curavano i pontili dei vaporetti e altri posti simili, dovevi riuscire, oltre
tutto, ad ottenere commesse da teatri e spettacoli pubblici, o qualcuno ti
avrebbe certamente rimpiazzato. Sua Maest`a considerava la passione per le
commesse, come uno degli appetiti pi`u inappagabili della natura umana. Se
da qualche parte c’erano edifici o cantieri di restauro, potevi offrire qualcosa
e metterti d’accordo con il capo dei lavori; ma, avresti dovuto procurare
delle commissioni, e chi riusciva ad ottenerne di pi`u se la sarebbe cavata al
meglio. Un altro punto discutibile sulle commesse consisteva nel fatto che
i lavoratori le vendevano per comprarsi da bere, e spesso le vendevano a
soggetti che avevano lo stesso vizio: perci`o capitava (disse Sua Maest`a) che
le tue commesse fossero presentate alle porte del teatro da individui ‘troppo
sballati’ per trarre profitto intellettuale dagli spettacoli, e che gettavano di-
scredito su di te. Infine Sua Maest`a disse che non si mette mai troppo poco
un poster; erano sufficienti due o tre righe giuste che attirassero l’attenzione
32
Vedi mappa a pag. 87: C, D-6.
45
These are the minutes of my conversation with His Majesty, as I noted
them down shortly afterwards. I am not aware that I have been betrayed
into any alteration or suppression. The manner of the King was frank in
the extreme; and he seemed to me to avoid, at once that slight tendency to
repetition which may have been observed in the conversation of His Majesty
King George the Third, and – that slight under-current of egotism which
the curious observer may perhaps detect in the conversation of Napoleon
Bonaparte.
I must do the King the justice to say that it was I, and not he, who closed
the dialogue. At this juncture, I became the subject of a remarkable optical
delusion; the legs of my stool appeared to me to double up; the car to spin
round and round with great violence; and a mist to arise between myself and
His Majesty. In addition to these sensations, I felt extremely unwell. I refer
these unpleasant effects, either to the paste with which the posters were
affixed to the van: which may have contained some small portion of arsenic;
or, to the printer’s ink, which may have contained some equally deleterious
ingredient. Of this, I cannot be sure. I am only sure that I was not affected,
either by the smoke, or the rum-and-water. I was assisted out of the vehicle,
in a state of mind which I have only experienced in two other places – I
allude to the Pier at Dover, and to the corresponding portion of the town
of Calais – and sat upon a door-step until I recovered. The procession had
then disappeared. I have since looked anxiously for the King in several other
cars, but I have not yet had the happiness of seeing His Majesty.
46
dei passanti – poi si appende – e il gioco `e fatto!
Questo `e il resoconto della mia conversazione con Sua Maest`a, messo per
iscritto immediatamente dopo. E’ possibile che ci siano errori od omissioni.
Il Re era estremamente franco; e mi `e parso che evitasse a un tempo quella
leggera tendenza alla ripetizione che potrebbe ritrovarsi nella conversazione
con Sua Maest`a il Re Giorgio III, e quella sottile vena di egocentrismo che gli
osservatori pi`u attenti avranno percepito nella conversazione con Napoleone
Buonaparte. Per rendere giustizia al Re devo dire che fui Io, e non lui, a
chiudere il dialogo. In quel momento, ho avuto una straordinaria illusione
ottica; ho visto le gambe dello sgabello raddoppiare; il carro girare in tondo
sempre pi`u freneticamente; e alzarsi una nebbia tra me e Sua Maest`a. Ol-
tre a queste sensazioni, mi sono sentito davvero molto male. Attribuisco la
causa di questi effetti sgradevoli, o alla colla usata per affiggere i poster al
carro; che potrebbe aver contenuto una piccola quantit`a di arsenico; o, all’in-
chiostro della stampa, prodotto con qualche ingrediente tossico. Non posso
esserne certo. Ma sono sicuro che ne il fumo, ne il rum-e-acqua mi hanno
nociuto. Fui aiutato a scendere dal veicolo, in uno stato di coscienza che ho
sperimentato solo in altri due posti – il Molo di Dover, e la corrispondente
parte della citt`a di Calais – e stetti seduto sul gradino di una porta fino a
riprendermi. Il corteo era scomparso. Da allora ho cercato freneticamente
il Re su tutti i carri, ma non ho ancora avuto il piacere di rivederlo.
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48
Capitolo 3
The Amusements of the
People
49
Capitolo 3
The Amusements of the
People
As one half of the world is said not to know how the other half lives, so it may
be affirmed that the upper half of the world neither knows nor greatly cares
how the lower half amuses itself. Believing that it does not care, mainly
because it does not know, we purpose occasionally recording a few facts on
the subject.
The general character of the lower class of dramatic amusements is a
very significant sign of a people, and a very good test of their intellectual
condition. We design to make our readers acquainted in the first place with
a few of our experiences under this head in the metropolis.
It is probable that nothing will ever root out from among the common
people an innate love they have for dramatic entertainment in some form or
other. It would be a very doubtful benefit to society, we think, if it could
be rooted out.
50
Capitolo 3
Intrattenimento della classe
lavoratrice
3.1 Traduzione - Prima parte
Si dice che una met`a del mondo non sappia come vive l’altra met`a, la met`a
aristocratica infatti non sa n´e tanto meno le importa di come si diverte il
ceto inferiore. Volendo credere che non se ne preoccupi soprattutto perch´e
non lo sa, ci proponiamo di riportare di tanto in tanto alcuni fatti in materia.
Il genere di intrattenimento teatrale del ceto inferiore `e un segno consi-
derevole e una valida prova del livello intellettuale di un popolo. Vorrem-
mo innanzi tutto mettere al corrente i nostri lettori di alcune esperienze
significative che abbiamo fatto a Londra.
E’ probabile che nessuno riuscir`a mai a scovare nella gente comune un
amore innato per qualsiasi tipo d’intrattenimento teatrale. E pensiamo
che sarebbe un beneficio abbastanza discutibile per la societ`a se questo si
trovasse.
51
The Polytechnic Institution in Regent Street, where an infinite variety of in-
genious models are exhibited and explained, and where lectures comprising
a quantity of useful information on many practical subjects are delivered, is
a great public benefit and a wonderful place, but we think a people formed
entirely in their hours of leisure by Polytechnic Institutions would be an
unconfortable community. We would rather not have to appeal to the gene-
rous sympathies of a man of five-and-twenty, in respect of some affliction of
which he had had no personal experience, who had passed all his holidays,
when a boy, among cranks and cogwheels. We should be more disposed to
trust him if he had been brought into occasional contact with a Maid and
a Magpie; if he had made one or two diversions into the Forest of Bondy;
or had even gone the lenght of a Christmas Pantomime. There is a range
of imagination in most of us, which no amount of steam-engines will sati-
sfy; and which The-great-exhibition-of-the-works-of-industry-of-all-nations,
itself, will probably leave unappeased. The lower we go, the more natural
it is that the best-relished provision for this should be found in dramatic
enterteinments; as at once the most obvious, the least troublesome, and the
most real, of all escapes out of the literal world.
52
La ‘Polytechnic Institution’1 in Regent Street2, dove `e esposta e spiegata
un’infinita variet`a di ingegnosi modelli, e dove si tengono conferenze che
danno molte informazioni utili su temi pratici, `e un posto meraviglioso e di
grande beneficio pubblico, ma crediamo che un popolo che nel suo tempo
libero fosse formato esclusivamente dalla ‘Polytechnic Institution’ divente-
rebbe una comunit`a sconfortante. Preferiremmo non doverci appellare alla
generosa comprensione di un uomo sui venticinque, riguardo ad alcuni pro-
blemi di cui lui non ha esperienza personale, lui che da ragazzo passava le
sue vacanze tra manovelle e ingranaggi. Saremmo pi`u disposti a creder-
gli se avesse incontrato ogni tanto una Signorina e una Gazza3; o se fosse
passato una o due volte per la Foresta di Bondy4; o almeno avesse visto
una Pantomima di Natale. Abbiamo in noi una quantit`a d’immaginazione
che nessuna macchina a vapore potr`a mai soddisfare, e che la stessa Great
Exhibition lascer`a probabilmente inappagata. Pi`u in basso andiamo, pi`u
diventa naturale che le provviste pi`u gustose per l’immaginazione siano ri-
cercate nell’intrattenimento teatrale; essendo ad un tempo il pi`u ovvio, il
meno noioso, e il pi`u reale di tutti gli svaghi del mondo letterario.
1
Apr`ı al pubblico nel 1838, aveva come obiettivo quello di mostrare nuove tecnologie e
invenzioni al pubblico per rendere pi`u affabili al popolo la scienza e l’ingegneria. Divent`o
anche un’attrazione per turisti. Il suo direttore, John Henry Pepper, era diventato uno
showman di fama mondiale nell’epoca vittoriana, grazie alla sua fantasia nel presentare al
pubblico esperimenti scientifici come fossero di magia. (J. A. Secord, 2002: 1648 - 49).
2
Vedi mappa pag. 87: D-3.
3
Dickens allude al teatro. Nella prima met`a dell’800 furono rappresentati a Londra
molti drammi sulle gazze ladre, tra cui The Maid and the Magpie, or Which is the Thief
di S. J. Arnold, 1815, e The Maid and the Magpie di C. Stansfield Jones, 1848. Tutti
adattamenti del melodramma francese La Pie Voleuse; ou la Servante du Palaiseau di J.
M. T. Baudouin d’Aubigny e L. C. Caignez, 1815.
4
Una foresta abitata da ladri e fuorilegge. The Forest of Bondy `e il sottotitolo di The
Dog of Montargis dramma di repertorio nell’800 tratto da un racconto francese di un cane
che, prostrato per la morte del padrone ucciso e sotterrato nella foresta, lo rivendica.
53
Joe Whelks, of the New Cut, Lambeth, is not much of a reader, has no
great store of books, no very commodious room to read in, no very decided
inclination to read, and no power at all of presenting vividly before his
mind’s eye what he reads about. But put Joe in the gallery of the Victoria
Theatre; show him doors and windows in the scene that will open and shut,
and that people can get in and out of; tell him a story with these aids;
and by the help of live men and women dressed up, confiding to him their
innermost secrets, in voices audible half a mile off; and Joe will unravel a
story through all its entanglements, and sit there as long after midnight as
you have anything left to show him. Accordingly the Theatres to which Mr
Whelks resorts, are always full; and whatever changes of fashion the drama
knows elsewhere, it is always fashionable in the New Cut.
The question, then, might not unnaturally arise, one would suppose,
whether Mr Whelks’s education is at all susceptible of improvement, through
the agency of his theatrical tastes. How far it is improved at present, our
readers shall judge for themselves.
In affording them the means of doing so, we wish to disclaim any gra-
ve imputation on those who are concerned in ministering to the dramatic
gratification of Mr Whelks. Heavily taxed, wholly unassisted by the State,
deserted by the gentry, and quite unrecognised as a means of public instruc-
tion, the higher English Drama has declined. Those who would live to please
Mr Whelks, must please Mr Whelks to live.
54
Joe Yacht5, del New Cut, Lambeth6, `e solo un comune lettore, non ha
una grande scorta di libri, n´e una sala abbastanza spaziosa in cui leggere e
nemmeno una spiccata predisposizione alla lettura, come pure `e privo della
capacit`a di rappresentarsi vivide nella mente le immagini di ci`o che legge.
Ma mettete Joe nella tribuna del Victoria Theatre7; fategli vedere porte e
finestre in scena che si aprono e chiudono, e che le persone possono usare per
entrare e uscire; raccontategli una storia con questi accessori, e con l’aiuto
di uomini e donne in carne ed ossa, truccati, che gli confidano i loro segreti
pi`u intimi con voci che si sentono fino a un chilometro, e Joe districher`a una
storia da tutti i suoi grovigli, e si fermer`a anche oltre la mezzanotte, fino
a che avrete ancora qualcosa da mostrargli. E’ per questo che i Teatri che
frequenta il Sig. Yacht sono sempre pieni; e comunque cambino le tendenze
altrove, qualunque spettacolo `e sempre apprezzato nel suo quartiere.
La questione che sorge allora spontanea, si suppone, `e se l’istruzione del
Sig. Yacht sia minimamente suscettibile di miglioramento grazie ai suoi gusti
teatrali. Quanto sia migliorata al presente lo giudichino i nostri lettori.
Nell’offrire loro i mezzi per farlo, desideriamo assolvere da qualsiasi grave
colpa coloro che contribuiscono all’intrattenimento teatrale del Sig. Yacht.
Fortemente tassata, per nulla assistita dallo Stato, abbandonata dalla pic-
cola nobilt`a, e quasi misconosciuta come mezzo di istruzione pubblica, l’alta
Tragedia Inglese `e decaduta. Coloro che vivevano per compiacere il Sig.
Yacht, devono chiedere al Sig. Yacht il piacere di vivere.8 Il compito del
5
Destinatario tipo a cui si rivolgevano gli spettacoli nei teatri visitati da Dickens. Nel
testo in lingua originale originale il suo nome `e Joe Whelks. Whelks in inglese sono i
molluschi, che, con le ostriche, erano tra le prelibatezza preferite dai poveri.
6
Zona frequentata da ladri e prostitute soprattutto durante il mercato del fine
settimana. Vedi mappa pag. 87: G-7, 8.
7
Apr`ı nel 1818 come Royal Coburg in Waterloo Road (vedi mappa pag. 87: F-8) pro-
ducendo prevalentemente melodrammi popolari, venne chiamato Royal Victoria quando
riapr`ı nel 1833 in onore dell’ancora Principessa Vittoria, ora `e conosciuto come Old Vic.
8
Riferimento al prologo di Johnson pronunciato all’apertura del teatro Drury Lane.
55
It is not the Manager’s province to hold the Mirror up to Nature, but to
Mr Whelks – the only person who acknowledges him. If, in like manner, the
actor’s nature, like the dyer’s hand, becomes subdued to what he works in,
the actor can hardly be blamed for it. He grinds hard at his vocation, is
often steeped in direful poverty, and lives, at the best, in a little world of
mockeries. It is bad enough to give away a great estate six nights aweek,
and want a shilling; to preside at imaginary banquets, hungry for a mutton
chop; to smack the lips over a tankard of toast and water, and declame
about the mellow produce of the sunny vineyard on the banks of the Rhine;
to be a rattling young lover, with the measles at home; and to paint sorrow
over with burnt cork and rouge; without being called upon to despise his
vocation too. If he can utter the trash to which he is condamned, with any
relish, so much the better for him, Heaven knows; and peace be with him!
A few weeks ago, we went to one of Mr Whelks’s favourite Theatres,
to see an attractive Melo-Drama, called May Morning, or The Mystery of
1715, and the Murder! We had an idea that the former of these titles might
refer to the month in which either the mystery or the murder happened,
but we found it to be the name of the heroine, the pride of Keswick Vale;
who was ‘called May Morning’ (after a common custom among the English
Peasantry) ‘from her bright eyes and merry laugh.’ Of this young lady, it
may be observed, in passing, that she subsequently sustained avery possible
calamity of human existance, in a white muslin gown with blue tucks; and
that she did every conceivable and inconceivable thing with a pistol, that
could anyhow be effected by that description of fire-arms.
56
Direttore non `e pi`u quello di porgere uno Specchio alla Natura,9 ma al Sig.
Yacht – l’unica persona che gli `e riconoscente. Se la natura dell’attore, come
la mano del tintore,10 `e condizionata dal lavoro che compie, l’attore non ne
ha colpa. Si impegna a fondo nel suo lavoro, si trova spesso sprofondato
in una terribile povert`a, e vive, nel migliore dei casi, in un piccolo mondo
di beffe. E’ abbastanza sfacciato da spendere un enorme patrimonio per
sei notti a settimana, pur non possedendo un centesimo; da presiedere a
banchetti immaginari, affamato di una costoletta di castrato; magari gli
viene l’acquolina davanti a un semplice contenitore di acqua e pane tostato,11
per`o declama il frutto generoso delle soleggiate vigne sulle sponde del Reno; `e
un amante giovane e impetuoso che in realt`a ha il morbillo; e deve dipingersi
il dolore con il sughero bruciato e il rosso, senza poter disprezzare le bassezze
a cui `e spinto dal suo lavoro. Se pu`o diffondere senza alcuna passione la
porcheria a cui `e condannato meglio per lui, lo sa il Cielo; e la pace sia con
lui!
Alcune settimane fa, siamo andati in uno dei Teatri preferiti dal Sig.
Yacht, a vedere un Melo-Dramma avvincente dal titolo May Morning, or The
Mystery of 1715, and the Murder! Credevamo che la prima parte del titolo
fosse riferita al mese dell’omicidio o del mistero annunciati nella seconda
parte, ma abbiamo poi scoperto che si trattava del nome dell’eroina, orgoglio
di Keswick Vale; che si ‘chiamava May Morning’ (secondo un costume diffuso
tra i contadini inglesi) ‘per i suoi occhi luminosi e il sorriso allegro.’ Di questa
ragazza, si pu`o dire, en passant, che in seguito avrebbe affrontato tutte le
possibili catastrofi dell’esistenza umana, in un abito bianco di mussola con
9
‘To hold as ’twere the mirror up to nature’ citazione dall’Hamlet di Shakespeare, atto
III scena ii.
10
‘Like the dyer’s hand’ Shakespeare, Sonetto n. 111.
11
Piatto povero della cucina vittoriana, consiste nel versare acqua bollente su una fetta
di pane ben tostato e lasciarlo in infusione. In un libro di cucina dell’epoca questa ricetta
si trova nel capitolo ‘Cookery for Invalids and Infants’. Bentley, 1868: 419 - 20.
57
The Theatre was extremely full. The prices of admission were, to the
boxes, a shilling; to the pit, sixpence; to the gallery, threepence. The gallery
was of enormous dimensions (among the company, in the front row, we
observed Mr Whelks); and overflowing with occupants. It required no close
observation of the attentive faces, rising one above another, to the very door
in the roof, and squeezed and jammed in, regardless of all discomforts, even
there, to impress a stranger with a sense of its being highly desirable to
lose no possible chance of effecting any mental improvement in that great
audience.
The company in the pit were not very clean or sweet-savoured, but there
were some good-humored young mechanics among them, with their wives.
These were generally accompanied by ‘the baby,’ insomuch that the pit was
a perfect nursery. No effect made on the stage was so curious, as the looking
down on the quiet faces of these babies fast asleep, after looking up at the
staring sea of heads in the gallery. There were a good many cold fried soles
in the pit, besides; and a variety of flat stone bottles of all portable sizes.
The audience in the boxes was of much the same character (babies and
fish excepted) as the audience in the pit. A private in the Foot Guards
sat in the next box; and a persnage who wore pins on his coat instead of
buttons, and was in such a dump habit of living as to be quite mouldly, was
our nearest neighbour. In several parts of the house we notices some young
pickpockets of our acquaintance; but as they were evidently there as private
individuals, and not in their public capacity, we were little disturbed by
their presence. For we consider the hours of idleness passed by this class of
society as so much gain to society at large; and we do not join in a whimsical
sort of lamentation that is generally made over them, when they are found
to be unoccupied.
58
le imbastiture blu; e che avrebbe fatto tutto il concepibile e l’inconcepibile
con una pistola, qualunque cosa si potesse compiere con quel genere di arma
da fuoco.
Il teatro era assai affollato. I biglietti costavano: per i palchi uno scel-
lino, per la platea sei pence e per la tribuna tre pence. La tribuna era di
dimensioni enormi e traboccante di gente (tra gli ospiti, nella fila di fronte,
scorgemmo il Sig. Yacht). Non occorreva un’accurata osservazione delle fac-
ce attente, che emergevano una sopra l’altra fino al portello del tetto, tutti
schiacciati e pigiati, incuranti dei disagi, perfino li, per dare l’impressione a
uno straniero che fosse decisamente necessario sfruttare ogni occasione per
ottenere dei miglioramenti intellettuali in quel pubblico.
La gente in platea non era molto pulita o profumata, ma tra di loro c’era-
no dei giovani meccanici di buonumore, insieme alle mogli. Questi in genere
avevano dietro i loro ‘beb`e’, ed erano cos`ı tanti che la platea praticamente
era diventata un asilo. Non c’era effetto pi`u curioso che vedere dal palco i
visi calmi dei bambini che dormivano sodo, dopo aver dato un occhio al mare
di spettatori immobili con lo sguardo fisso. Le sogliole fritte abbondavano
poi nel pubblico, come anche le fiaschette di terracotta portatili di tutte le
misure.
Il pubblico sui palchi era circa lo stesso (ad eccezione di beb`e e pesce)
di quello in platea. Un soldato semplice della Fanteria era seduto nel palco
affianco; e un personaggio con le spille al posto dei bottoni sul cappotto,
e cos`ı abituato a vivere nell’umidit`a che era quasi ammuffito, era il nostro
pi`u prossimo vicino. In diverse parti dell’edificio notammo alcuni giovani
borseggiatori di nostra conoscenza; ma dato che evidentemente si trovava-
no l`ı come privati cittadini, e non nella loro veste pubblica, eravamo poco
disturbati dalla loro presenza. Anzi crediamo che le ore che questa fetta di
societ`a passa nell’ozio siano un vero guadagno per la societ`a intera; e non
prendiamo parte a quella sorta di capricciosa lagnanza che di solito si fa di
59
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  • 1. Indice I Abstract 2 II Introduzione 4 1 Dickens giornalista vittoriano 7 1.1 La carriera giornalistica di Dickens . . . . . . . . . . . . . . . 9 1.2 Il giornalismo vittoriano e Household Words . . . . . . . . . . 11 2 Attacchinaggio 17 2.1 Traduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 3 Intrattenimento della classe lavoratrice 51 3.1 Traduzione - Prima parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 3.2 Traduzione - seconda parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 4 Analisi e commenti conclusivi sulla traduzione 89 4.1 Bill-Sticking . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 4.2 The Amusements of the People . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 Bibliografia 100 1
  • 3. The work I’ve done is a translation into italian of two articles written by Dickens around 1850. The first is Titled ‘Bill-Sticking’ and it is an ironic conversation between the author and the imaginary king of the bill-stickers, that was written to complain about the enormous quantity of advertising posters hanging everywhere in the city of London. The second is ‘The Amu- sements of the People’, and it is a polemical report on the kind of entertain- ment offered to the common people by some famous theatres of the same city. The work consists of four chapters including the conclusion. Once I chose the pieces I liked, from Slater’s collection of Dickens’ journalism, I searched for the background information necessary for a deep understanding. Then I began writing the first chapter, which relates Dickens’ approach to journa- lism and his subsequent career. In the second section of the same chapter I outlined a general picture of victorian age in order to contextualize the author’s writings, and then I added something about his successful publi- shing industries: Household Words and All the Year Round. Afterwards I proceeded translating the articles. It was quite a hard work, especially because the pieces belong to a completely different age, so I had to find cultural information I lacked, adding explicative footnotes where required. The final chapter comments on the whole work, quoting some passages from the articles and explaining the usage techniques of translation resorted to. At the end of each article there are also some pictures. The illustra- tions of Bill-Sticking are two examples of advertising of that period, while the image after The Amusements of the People is a map of the Dickensian London taken from David Perdue’s ‘Charles Dickens’ page’. 3
  • 5. L’argomento di questa tesina `e Charles Dickens, non in qualit`a di scrit- tore di romanzi, bens`ı nella veste meno nota di giornalista. Il lavoro consiste nella traduzione di due dei suoi articoli di giornale accomunati dal tema degli usi e costumi nella Londra dell’Ottocento. Nello specifico si parla nel primo saggio di attacchinaggio ‘estremo’ per la citt`a, e nel secondo di abitudini teatrali della classe lavoratrice. Il desiderio di tradurre `e scaturito dalla frequentazione del corso di lingua inglese III, riguardante proprio, come annuncia il suo titolo, ‘i problemi e i metodi di traduzione dall’inglese’, e in particolare dalle esercitazioni pratiche proposte a lezione, che ho trovato utili e piacevoli, nonch´e dalla lettura degli Esercizi di stile di R. Queneau tradotti da Eco, che mi hanno affascinata e invogliata a mettermi alla prova. Sono queste le ragioni principali per cui ho deciso di approfondire gli studi fatti cimentandomi in qualcosa di pi`u complesso rispetto ai brevi esercizi svolti durante il corso. Nonostante non possa attribuirmi il vanto di aver trovato personalmente l’autore da tradurre, mi sono sentita subito in linea con la proposta del mio relatore per almeno due motivi. Innanzi tutto l’ambizione di tradurre dei pezzi mai editi nella nostra lingua, che possano essere apprezzati da un pubblico italiano, e quelli che ho scelto, seppure datati, rappresentano un documento interessante sullo stile di vita ottocentesco, oltre che risultare molto divertenti, grazie al modo di scrivere brillante di Dickens che per noi `e come un inviato speciale dalla sua metropoli d’altri tempi. In secondo luogo la possibilit`a di esplorare la seducente Londra vittoriana da nuove angolazioni, avendo gi`a letto di quella avvolta nella nebbia e nel mistero che appare in Dracula di Stoker e come sfondo a The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Stevenson, ripresa anche, in modo pi`u cupo e sanguinario, in alcune pellicole quali From Hell1 (2001) di Albert Hughes e Allen Hughes, e nel recentissimo Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street (2007) 1 Conosciuto nelle sale italiane come La vera storia di Jack lo Squartatore. 5
  • 6. di Tim Burton, motivo quest’ultimo di rinnovato interesse e curiosit`a per la Londra dell’et`a vittoriana grazie a scenografie e costumi eccezionali. Una volta scelti i pezzi da tradurre, dopo aver sfogliato le varie raccolte di giornalismo di Dickens in biblioteca, il lavoro `e stato quello di analizzarli con cura, ricercando le informazioni necessarie per comprenderli a fondo. Essendo dei testi appartententi a un’altra cultura ed anche a un’altra epoca la ricerca alcune volte non `e stata agevole; internet ha costituito senz’al- tro uno strumento di grandissimo aiuto, che mi ha addirittura permesso di rintracciare spiegazioni che Slater, studioso di Dickens, non aveva fornito, annotando che non era riuscito a reperirle, ma il lavoro pi`u consistente de- riva chiaramente dalla consultazione cartacea, e nonostante Milano sia ricca di biblioteche, la ricerca di documentazione `e andata ben oltre i confini della metropoli, toccando anche le citt`a di Pavia, Brescia e Roma. Al termine della raccolta del materiale necessario `e cominciata la stesura del primo capitolo, dove racconto brevemente l’approccio di Dickens al gior- nalismo e la conseguente carriera, collocando le sue esperienze nel contesto socio-culturale dell’epoca. Ho proseguito poi con le traduzioni, che ho cor- redato di tutti i dati e le spiegazioni fondamentali per la comprensione con note esplicative a pi`e di pagina. Infine nelle conclusioni ho svolto un’analisi di stile dei saggi dickensiani al fine di spiegare le tecniche di traduzione adot- tate, riportando alcuni esempi dove ho indicato gli eventuali nodi traduttivi e ho commentato la soluzione proposta nel lavoro svolto. 6
  • 7. Capitolo 1 Dickens giornalista vittoriano Al nome di Charles Dickens sono associati dal pubblico italiano soprattutto titoli di romanzi e racconti quali David Copperfield, Oliver Twist, Il circolo Pickwick, il ‘Canto di Natale’, ma ben poco si conosce della sua carriera giornalistica e degli scritti ad essa connessi. Le cause di questa mancanza sono in parte da imputare allo stesso Dickens, il quale avvi`o un processo per cui vennero raccolte e pubblicate in volumi le sue opere di narrativa, mentre una buona quantit`a dei suoi pezzi giornalistici fu lasciata nella forma effi- mera del periodico; egli pubblic`o infatti solo tre raccolte: Sketches by Boz, Reprinted Pieces and The Uncommercial Traveller, che insieme contengono meno della met`a di tutta la sua produzione giornalistica fatta di recensioni, articoli, saggi e bozzetti. La prima importante collezione del giornalismo di Dickens, ancora lontana dall’essere completa, fu pubblicata a decenni dalla sua scomparsa da B. W. Matz sotto il nome di Miscellaneous Papers e com- pletata 60 anni dopo con i due volumi di Harry Stone dal titolo Uncollected Writings from Household Words. Pi`u recente `e invece la raccolta in 4 vo- lumi di Michael Slater The Dent Uniform Edition of Dickens’s Journalism pubblicata nel ’94. I testi appena citati esistono solamente in lingua origi- nale: l’assenza di traduzioni in italiano `e senz’altro un’altra ragione della scarsa notoriet`a del giornalismo di Dickens, argomento trattato per lo pi`u 7
  • 8. in pubblicazioni accademiche di difficile reperibilit`a. Con questo lavoro intendo dare un piccolo assaggio dello stile vivace, iro- nico, gioioso, raffinatamente polemico e talvolta pungente che caratterizza la scrittura periodica di Dickens presentando la traduzione di due dei suoi pezzi pubblicati nella prima rivista che lo vede editore, ‘Household Words’. I saggi in questione, che nel loro contesto potevano considerarsi di opinione, informativi e di denuncia oltre che di svago, a distanza di pi`u di un seco- lo e mezzo hanno chiaramente perso il loro intento originario, mantenendo per`o una funzione di intrattenimento e acquistando nuovo valore come do- cumenti storici attraverso cui ci si pu`o proiettare nella societ`a vittoriana per studiarne, in questo caso, le abitudini, i vezzi e la cultura, ma posso- no essere considerati anche molti altri campi come la politica o l’economia, se si tengono presenti ulteriori scritti. Nello specifico i due pezzi tradotti raccontano in tono brillante gli usi e costumi della societ`a vittoriana, in particolare il primo riguarda l’ossessiva moda dell’attacchinaggio, che tra gli anni ’30 e ’40 dell’Ottocento aveva raggiunto livelli insopportabili per la presenza martellante della pubblicit`a in ogni angolo di strada, argomento pi`u che mai attuale; il secondo denuncia il tipo di intrattenimento diretto alle classi lavoratrici, offerto da due popolari teatri di Londra, considerato di basso livello e commentato in tono sarcastico-polemico, con annesse le recensioni degli spettacoli presi in esame. Prima di affrontare la lettura degli articoli credo sia essenziale soffermarsi un istante sui momenti salienti della carriera di Dickens nel contesto dell’et`a e del giornalismo vittoriano per avere un quadro generale pi`u completo. 8
  • 9. 1.1 La carriera giornalistica di Dickens ‘[...] Now and then there came to the office a smart, intelligent, active lad, who brought what was then called... ‘penny-a-line stuff;’ that is to say, notices of accidents, fires, police reports[...]’1 (S. Carter Hall, 1883: 64) Il giovanotto di cui si parla in queste righe `e proprio Dickens ai suoi esor- di da giornalista dilettante. Non pi`u che quattordicenne cominci`o a scrivere brevi articoli informativi non professionali per il quotidiano The British Press dove il suo lavoro veniva pagato a riga. La scelta di scrivere, e proprio a quel giornale, non fu casuale, ma rispondeva al desiderio di seguire le orme del padre. John Dickens, ex impiegato presso l’ufficio paghe della Marina, una volta in pensione si ritrov`o infatti a prestare servizio per il The British Press prima e per il Morning Herald dopo, come corrispondente locale, e successivamente come stenografo reporter per il Mirror of Parliament, il cui fondatore era un certo John Henry Barrow, ovvero lo zio materno di Charles Dickens. Secondo quanto sostiene Slater (Schlicke, 1999: 305), la carriera gior- nalistica di Dickens pu`o essere suddivisa in tre fasi crescenti. Inizialmente reporter e bozzettista, in seguito critico e commentatore fino all’apice del successo in cui lui stesso con grande soddisfazione diventa editore di giornali e riviste. ‘[...] I bought an approved scheme of the noble art and mystery of stenography (which cost me ten and sixpence), and plunged into a 1 ‘[...]Di tanto in tanto arrivava in ufficio un giovanotto sveglio, dinamico e intelligente, che portava ci`o che allora era chiamato... ‘roba da un penny a riga;’ per meglio dire, brevi articoli su incidenti, incendi, rapporti della polizia[...]’ Queste le parole di Samuel Carter Hall, figura importante nella stampa periodica inglese nonch´e reporter per il quotidiano The British Press. 9
  • 10. sea of perplexity that brought me, in a few weeks, to the confines of distraction. The changes that were rung upon dots, which in such a position meant such a thing, and in such another position something else, entirely different; the wonderful vagaries that were played by cir- cles; the unaccountable consequences that resulted from marks like flies legs; the tremendous effects of a curve in a wrong place; not only troubled my waking hours, but reappeared before me in my sleep.[...]’2 (Dickens, 1997: 721) La sua abilit`a nell’apprendere e utilizzare il metodo di scrittura steno- grafico, non senza difficolt`a, come raccontato nel capitolo 38 di David Cop- perfield, gli fu senza dubbio di grande utilit`a. Ma fu anche favorito dalla sorte nell’avere un aggancio cos`ı vicino nel mondo del gionalismo, cosicch´e nel 1831 inizi`o a lavorare per il Mirror, e pi`u tardi anche per il The True Sun, che vantava anche grandi nomi tra i suoi collaboratori. Nel 1834 ottenne un posto fisso nel Morning Chronicle: secondo quotidiano per importanza e diffusione preceduto, solo dal The Times, da dove si dimise due anni dopo per accettare la direzione del Bentley’s Miscellany. In questo periodo Dickens lavorava come saggista, ma cerc`o anche di migliorarsi professionalmente grazie ad importanti contatti che aveva con il giornale settimanale Examiner, per cui poteva scrivere recensioni e commenti spaziando pi`u liberamente in un’ampia variet`a di argomenti. Ai vertici della sua carriera di giornalista vi sono Household Words e All the Year Round; le 2 ‘[...]Comprai un trattato approvato (che mi cost`o dieci scellini e sei pence) della nobile e misteriosa arte della stenografia, e mi immersi in un mare di difficolt`a che mi portarono, in poche settimane, ai confini della follia. I cambiamenti che potevano farsi nei punti, che in una data posizione significavano una data cosa e in una certa altra posizione qualcos’altro, interamente diverso; le meravigliose stravaganze rappresentate dai circoli; le inesplicabili conseguenze che risultavano da segni simili a zampe di mosca; i terribili effetti di una curva in un posto sbagliato; non solo turbavano le mie ore di veglia, ma mi riapparivano in sogno.[...]’ 10
  • 11. due imprese editoriali avviate da lui stesso. Della prima rivista parler`o pi`u approfonditamente nella prossima sezione. All the Year Round deve il suo titolo a una citazione dall’Othello di Shakespeare: ‘The story of our lives from year to year’. In questo settimanale Dickens puntava maggiormente su argomenti letterari pi`u che giornalistici. Tale rivista `e considerata dai critici l’apice del lavoro di Dickens come saggista periodico. 1.2 Il giornalismo vittoriano e Household Words La ‘Great Exhibition’ del 1851 nel suo ‘Chrystal Palace’, simbolo del dinami- smo dell’Inghilterra industrializzata. Le grandi innovazioni quali la ferrovia, l’illuminazione a gas e il telegrafo. La morte e il funerale in pompa magna di Arthur Wellesley, primo Duca di Wellington, militare e statista britannico considerato una delle figure storiche principali dell’Ottocento. Le accentuate differenze tra classi sociali aumentate drammaticamente durante la seconda rivoluzione industriale: il consumismo delle classi pi`u agiate da una parte contro la classe lavoratrice ammassata nei centri urbani in condizioni mise- rabili dall’altra e i poveri in tragico incessante aumento. L’abolizione delle Leggi del grano nel 1846 e la conseguente caduta del partito conservatore escluso dal potere per i successivi vent’anni. La guerra di Crimea, la rivolta dei Sepoys e l’acquisto di azioni del Canale di Suez, da parte dell’Inghilterra, per assicurarsi una posizione strategica. La pubblicazione di ‘The Origin of the Species’ di Darwin che mette in dubbio alcune affermazioni legate alla religione. Questo `e il ritratto dell’Inghilterra vittoriana in cui acquisiva sempre pi`u vigore il giornalismo, per merito sia della crescita economica che delle inno- vazioni tecnologiche come anche di una nuova energia nella politica, spesso oggetto di discussione nella stampa. La produzione di periodici era aumen- tata e la variet`a di argomenti si era ampliata grazie anche a un numero sempre crescente di lettori favorito dalla diffusione dell’istruzione elementa- 11
  • 12. re. Nell’epoca vittoriana la maggior parte dei giornali apparteneva alla stam- pa locale. Nonostante non si possa parlare di stampa nazionale vera e pro- pria fino a fine ’800, si pu`o dire che argomenti di interesse generale come le attivit`a del governo o i dibattiti alle Camere erano ampiamente trattati nei giornali locali. La politica giocava infatti nella stampa vittoriana un ruolo centrale, ci`o era dovuto ai grandi cambiamenti in corso nella societ`a industriale. Le notizie di politica non riguardavano solo gli affari pubblici, l’amministrazione statale, i risultati elettorali, i partiti o i discorsi dei lea- der, ma divulgavano anche temi pi`u vicini alle classi medio-basse, esponendo per esempio argomenti inerenti i Sindacati, le Societ`a di Mutuo Soccorso, le iniziative dei Gruppi di Pressione piuttosto che le manifestazioni popolari. Numerosi erano i quotidiani, ma anche le riviste settoriali sulle pi`u svariate materie, dalla medicina alla religione, dalla musica al tempo libero, come testimoniano i seguenti titoli: British and Foreign Medical Review, Church Times, The Young Ladies Journal, Comic Almanack. I due articoli tradotti di seguito furono pubblicati nella rivista miscella- nea economica diretta a persone di ogni et`a, sesso e classe sociale: Household Words, fondata da Dickens nel 1850 e pubblicata settimanalmente fino al 1859. Come All the Year Round, il nome completo del giornale, ‘Familiar in their Mouths as HOUSEHOLD WORDS’, fa allusione ‘all’Enrico V’ di Sha- kespeare. In ogni numero pubblicato c’erano tre tipi di articoli: di interesse sociale, informativi e di intrattenimento. I contenuti erano quindi divisi co- me segue: un terzo degli articoli consisteva in poesia e racconti, un altro terzo era di agitazione politica su problemi sociali e ci`o che restava erano articoli di carattere enciclopedico i cui temi erano costume e societ`a, scien- za, storia ed altri, talvolta trattati in tono polemico (Drew, 2003: 115-6). 12
  • 13. Con il suo primo giornale Dickens si proponeva innanzi tutto l’obiettivo di incoraggiare i suoi lettori trasmettendo l’idea di una societ`a tendente al pro- gressivo sviluppo e miglioramento e, in secondo luogo, la ricerca di ricchezza e prosperit`a per s`e e i suoi collaboratori, nonch´e il tentativo di un avanza- mento dello stato del popolo attraverso la proposta di riforme e affrontando costruttivamente importanti questioni sociali. Altra nobile missione, che a posteriori pu`o considerarsi abbondantemente adempita, era quella di far co- noscere ai ceti medi e alti lo stile di vita dei poveri, i loro problemi e anche i loro interessi. Difatti pur dirigendosi prevalentemente a un pubblico del ceto medio, Dickens parteggiava per le classi operaie e i poveri. La rivista ebbe parecchio successo, come dimostrano i numeri: 100.000 le copie vendute i primi tempi, pari alla tiratura media di quotidiani odierni quali Il Giorno, una tiratura settimanale media di 38.000 copie che arri- vava a 80.000 in concomitanza con le uscite dei numeri extra nel periodo natalizio. Circa 380 furono gli scrittori che collaborarono. Questi rimane- vano anonimi secondo l’uso del tempo, e il giornale portava unicamente il nome di Dickens dalla prima all’ultima pagina; il motivo di questa scelta `e spiegato dall’editore stesso in una lettera a Mrs Gaskell in cui sostiene che l’anonimato serviva a dare un senso di espressione in una voce unica dei fini e dell’orientamento generale del giornale. Dickens lasciava per`o agli scrittori il diritto di rivendicare i propri scritti e di poterli ripubblicare una volta trascorso un certo periodo di tempo. La fine di Household Words `e avvolta nel pettegolezzo. Pare infatti che nel 1858 in seguito alla separazione di Dickens dalla moglie, circolassero voci riguardanti una liasons extraconiugale dello scrittore. Questi pubblic`o un articolo in sua difesa pensando che anche i suoi editori avrebbero potuto aiutarlo a diffonderlo ripubblicandolo a loro volta nel loro giornale di suc- cesso Punch. Ma ci`o non avvenne, cosicch`e intraprese un’azione legale per acquistare il loro quarto di propriet`a di Household Words e vinse la cau- 13
  • 14. sa incorporando successivamente il suo settimanale nel nuovo All the Year Round.3 3 Allingham, 2004: http:www.victorianweb.orgperiodicals/hw.html, Febbraio 2005 14
  • 16. Capitolo 2 Bill-Sticking If I had an enemy whom I hated – which Heaven forbid! – and if I knew of something which sat heavy on his conscience, I think I would introduce that something into a Posting-Bill, and place a large impression in the hands of an active sticker. I can scarcely imagine a more terrible revenge. I should haunt him, by this means, night and day. I do not mean to say that I would publish his secret, in red letters two feet high, for all the town to read: I would darkly refer to it. It should be between him, and me, and the Posting- Bill. Say, for example, that, at a certain period of his life, my enemy had surreptitiously possessed himself of a key. I would then embark my capital in the lock business, and conduct that business on the advertising principle. In all my placards and advertisements, I would throw up the line SECRET KEYS. Thus, if my enemy passed an uninhabited house, he would see his conscience glaring down on him from the parapets, and peeping up at him from the cellars. If he took a dead wall in his walk, it would be alive with reproaches. If he sought refuge in an omnibus, the panels thereof would become Belshazzar’s palace to him. 16
  • 17. Capitolo 2 Attacchinaggio 2.1 Traduzione Se avessi un nemico che odio – il Cielo non voglia! – e se sapessi di qualcosa che gli grava sulla coscienza, penso che metterei quel qualcosa in un manife- sto, e affiderei un maxi formato alle mani di un operoso attacchino. Fatico a immaginare una vendetta pi`u terribile. Lo ossessionerei, in questo modo, giorno e notte. Non intendo dire che rivelerei il suo segreto a tutta la citt`a, in lettere rosse alte mezzo metro: farei qualche allusione velata. Sarebbe una cosa tra lui, e me, e il manifesto. Mettiamo caso, per esempio, che a un certo punto il mio nemico si fosse impadronito furtivamente di una chiave. Investirei allora il mio capitale nel commercio di serrature e la mia azienda seguirebbe tutti i principi della pubblicit`a. In nessuno dei miei cartelloni e delle mie pubblicit`a mancherebbe lo slogan Chiavi Segrete. Cos`ı, se il mio nemico passasse davanti a una casa disabitata, vedrebbe la sua coscien- za fissarlo dall’alto dei parapetti e spiarlo dagli scantinati. Incontrando un muro senza finestre sul suo cammino, si riempirebbe di sensi di colpa. Se cercasse rifugio in un omnibus, le sue pareti diventerebbero per lui un 17
  • 18. If he took boat, in a wild endeavour to escape, he would see the fatal words lurking under the arches of the bridges over the Thames. If he walked the streets with downcast eyes, he would recoil from the very stones of the pavement, made eloquent by lamp-black lithograph. If he drove or rode, his way would be blocked up by enormous vans, each proclaiming the same words over and over again from its whole extent of surface. Until, having gradually grown thinner and paler, and having at last totally rejected food, he would miserably perish, and I should be revenged. This conclusion I should, no doubt, celebrate by laughing a hoarse laugh in three syllables, and folding my arms tight upon my chest agreeably to most of the examples of glutted animosity that I have had an opportunity of observing in connexion with the Drama – which, by-the-by, as involving a good deal of noise, appears to me to be occasionally confounded with the Drummer. The foregoing reflections presented themselves to my mind, the other day, as I contemplated (being newly come to London from the East Riding of Yorkshire, on a house-hunting expedition for next May), an old warehouse which rotting paste and rotting paper had brought down to the condition of an old cheese. It would have been impossible to say, on the most conscien- tious survey, how much of its front was brick and mortar, and how much decaying and decayed plaster. It was so thickly encrusted with fragments of bills, that no ship’s keel after a long voyage could be half so foul. All traces of the broken windows were billed out, the doors were billed across, the water-spout was billed over. The building was shored up to prevent its tum- bling into the street; and the very beams erected against it were less wood than paste and paper, they had been so continually posted and reposted. 18
  • 19. palazzo di Baldassarre.1 Se poi prendesse la barca, nel disperato tentativo di scappare, vedrebbe le ineluttabili parole in agguato sotto gli archi dei ponti del Tamigi. Se anche camminasse per strada a occhi bassi, li distoglie- rebbe presto dalle pietre stesse del selciato, rese eloquenti da litografie da marciapiede2. In carrozza o a cavallo, gli bloccherebbero la strada enormi carri, che enunciano tutti pi`u e pi`u volte le stesse parole in tutta la loro lunghezza. Fino a che sempre pi`u pallido ed emaciato e arrivato al punto di rifiutare totalmente il cibo, perirebbe miseramente, ed io sarei vendicato. Senza dubbio festeggerei questa vittoria con una di quelle risate rauche di tre sillabe e con le braccia incrociate strette al petto, come nei tanti esempi di eccessiva acredine che mi `e capitato di osservare nell’arte drammatica – tra l’altro per il clamore che provoca potrebbe essere scambiata per l’arte politica.3 Tali riflessioni mi sono venute in mente l’altro giorno, (arrivato da poco a Londra dall’East Riding dello Yorkshire4 alla ricerca di una casa per il pros- simo maggio), mentre contemplavo un vetusto magazzino che la poltiglia marcia di carta e colla aveva reso simile a un vecchio formaggio. Sarebbe stato impossibile determinare, a una pi`u scrupolosa ispezione, quanto della facciata fosse malta e mattone, e quanto invece intonaco in rovina e dete- riorato. Aveva una crosta di frammenti di manifesti cos`ı spessa, che non si sarebbe ridotta in quello stato nemmeno una chiglia di nave dopo un lun- go viaggio. Qualsiasi traccia di finestre rotte era celata da poster, le porte erano rivestite di manifesti da parte a parte e ce n’erano anche appesi alla grondaia. L’edificio era puntellato per impedirne il crollo in strada; e persino le travi puntellate contro erano meno legno che colla e carta, per quanto 1 Durante il convito di Baldassarre offerto ai suoi ufficiali, compaiono a un tratto delle dita di mano umana che scrivono parole arcane sulla parete del palazzo reale suscitando il terrore del re. Libro di Daniele 5:5-6. 2 Si usava realizzare delle pubblicit`a sulle pietre delle strade con l’impiego di stencil 3 Gioco di parole intraducibile Drama - Drummer. 4 Contea del nord est dell’Inghilterra. 19
  • 20. The forlorn dregs of old posters so encumbered this wreck, that there was no hold for new posters, and the stickers had abandoned the place in despair, except one enterprising man who had hoisted the last masquerade to a clear spot near the level of the stack of chimneys where it waved and drooped like a shattered flag. Below the rusty cellar-grating, crumpled remnants of old bills torn down, rotted away in wasting heaps of fallen leaves. Here and there, some of the thick rind of the house had peeled off in strips, and fluttered heavily down, littering the street; but, still, below these rents and gashes, layers of decomposing posters showed themselves, as if they were interminable. I thought the building could never even be pulled down, but in one adhesive heap of rottenness and poster. As to getting in – I don’t believe that if the Sleeping Beauty and her Court had been so billed up, the young Prince could have done it. Knowing all the posters that were yet legible, intimately, and pondering on their ubiquitous nature, I was led into the reflections with which I began this paper, by considering what an awful thing it would be, ever to have wronged – say M. M. Jullien for example – and to have his avenging name in characters of fire incessantly before my eyes. Or to have injured Madame Tussaud, and undergo a similar retribution. Has any man a self-reproachful thought associated with pills, or ointment? What an avenging spirit to that man is Professor Holloway! Have I sinned in oil? Cabburn pursues me. Have I a dark remembrance associated with any gentlemanly garments, bespoke or ready made? 20
  • 21. erano state coperte e ricoperte di cartelloni. I sedimenti abbandonati dei vec- chi poster ingombravano questo relitto, a tal punto che non c’era appiglio per nuovi poster, e gli attacchini per la disperazione avevano abbandonato il luogo, ad eccezione di un uomo intraprendente che aveva issato l’ultima pagliacciata in un punto libero all’altezza di un gruppo di comignoli, dove sventolava e si afflosciava come una bandiera sfilacciata. Sotto la grata ar- rugginita della cantina, erano caduti i resti appallottolati di vecchi manifesti strappati; putrefatti in cumuli di foglie morte. Qua e l`a, la spessa corteccia della casa veniva via a strisce, che penzolavano grevi ingombrando la strada; ma sotto questi squarci e lacerazioni si vedevano altri strati di manifesti in decomposizione, come se non avessero mai fine. Pensai che non si sarebbe nemmeno riusciti ad abbattere l’edificio, poich´e l’accumulo di marciume e poster erano diventati una cosa sola. Quanto ad entrare – dubito che se la Bella Addormentata e la sua Corte fossero stati cos`ı tappezzati, il giovane principe sarebbe mai riuscito nell’impresa.5 Conoscendo a fondo tutti i manifesti che erano ancora leggibili, pensavo alla loro onnipresenza, e fui ricondotto alle riflessioni iniziali nel considerare quanto sarebbe terrificante, se per caso avessi fatto un torto – a M. Jullien6 per esempio, avere il suo nome vendicatore a caratteri di fuoco incessante- mente davanti ai miei occhi. O dover sopportare una punizione simile per aver offeso Madame Tussaud. Qualcuno si sente in colpa quando pensa a pillole o pomate? Che spirito vendicativo sar`a allora per quell’uomo il Professor Holloway!7 Ho peccato con l’olio? Cabburn8 mi perseguita. Ho un oscuro presentimento su qualcosa che ha a che fare con abiti da uomo, 5 Riferimento alla favola de ‘La Belle au bois dormant’ di Charles Perrault. 6 Noto direttore d’orchestra che si fece molta pubblicit`a negli anni ’40, ’50 e ’60. [7, page 91] 7 Produttore di pillole e unguenti. 8 Gli unguenti e le pillole di Cabburn erano molto pubblicizzati negli anni ’40 e ’50 ed erano indicati per la cura dei reumatismi o debilitazioni generali. [7, page 27] 21
  • 22. Moses and Son are on my track. Did I ever aim a blow at a defenceless fellow-creature’s head? That head eternally being measured for a wig, or that worse head which was bald before it used the balsam, and hirsute afterwards – enforcing the benevolent moral, ‘Better to be bald as a Dutch cheese than come to this,’ – undoes me. Have I no sore places in my mind which MECHI touches – which Nicoll probes – which no registered article whatever lacerates? Does no discordant note within me thrill responsive to mysterious watchwords, as ‘Revalenta Arabica,’ or ‘Number One St. Paul’s Churchyard’? Then may I enjoy life, and be happy. Lifting up my eyes, as I was musing to this effect, I beheld advancing towards me (I was then on Cornhill, near to the Royal Exchange), a solemn procession of three advertising vans, of first-class dimensions, each drawn by a very little horse. As the cavalcade approached, I was at a loss to reconcile the careless deportment of the drivers of these vehicles, with the terrific announcements they conducted through the city, which being a summary of the contents of a Sunday newspaper, were of the most thrilling kind. Robbery, fire, murder, and the ruin of the United Kingdom – each discharged in a line by itself, like a separate broad-side of red-hot shot – were among the least of the warnings addressed to an unthinking people. 22
  • 23. su misura o gi`a pronti? Moses and Son9 sono sulle mie tracce. Ho mai colpito al capo un mio simile indifeso? Quella testa usata eternamente come misura per parrucche10, o quella anche peggiore che era pelata prima di usare il balsamo, e irsuta dopo – rinforzando cos`ı la benevola massima, ‘Meglio essere pelati come un formaggio olandese che diventare cos`ı’, – mi annientano. Non ho punti deboli che Mechi11 colpisca - che Nicoll12 metta alla prova – o su cui possa infierire qualunque altro articolo? Non c’`e nota discordante in me che tremi allo stimolo di misteriosi slogan, come ‘Revalenta Arabica’13 o ‘Numero 1 St Paul’s Church-yard14’? Allora posso godermi la vita felice. Quando alzai lo sguardo, immerso com’ero in queste riflessioni, scorsi una solenne processione di tre carri pubblicitari di prima classe che avanzava ver- so di me (mi trovavo in ‘Cornhill’15 vicino al ‘Royal Exchange16’), ognuno trainato da un cavallo molto piccolo. Man mano che si avvicinava la sfilata, non riuscivo a trovare attinenza tra l’atteggiamento spensierato dei condu- centi, e i terribili annunci che portavano per la citt`a, che, essendo il riassunto della settimana di un quotidiano domenicale, erano i pi`u terrificanti. Ra- pina, incendio, assassinio, e la caduta del Regno Unito – ognuno sparato su una riga a parte, come un attacco violento di singoli colpi arroventati – erano le pi`u innocue tra le minacce rivolte alla folla inebetita. 9 Il sarto londinese Elias Moses fu il primo a realizzare una massiccia campagna pubblicitaria nel campo della vendita al dettaglio. (Collins 2006: 34-35) 10 ‘Head eternally being measured for a wig’ era uno degli slogan pubblicitari dello specialista di parrucche F. Browne. 11 Ditta molto pubblicizzata che produceva aggeggi bizzarri di artigianato ‘Eleganti da regalare o tenere’ come suggeriva il suo slogan. [7, page 107] 12 Clothier and outfitters. 13 Farina economica dalle propriet`a miracolose, prodotta dalla Barry e Comp. di Londra. Indicata specialmente per il nervosismo e la dispepsia Quack food. [7, page 132] 14 L’indirizzo della ditta Dakin and Co., commerciante di caff`e. [7, page 117] (vedi mappa pag. 87: C-9). 15 Vedi mappa a pag. 87: D-10. 16 Vedi mappa a pag. 87: C-11. 23
  • 24. Yet, the Ministers of Fate who drove the awful cars, leaned forward with their arms upon their knees in a state of extreme lassitude, for want of any subject of interest. The first man, whose hair I might naturally have expected to see standing on end, scratched his head – one of the smoothest I ever beheld – with profound indifference. The second whistled. The third yawned. Pausing to dwell upon this apathy, it appeared to me, as the fatal cars came by me, that I descried in the second car, through the portal in which the charioteer was seated, a figure stretched upon the floor. At the same time, I thought I smelt tobacco. The latter impression passed quickly from me; the former remained. Curious to know whether this prostrate figure was the one impressible man of the whole capital who had been stricken insensible by the terrors revealed to him, and whose form had been placed in the car by the charioteer, from motives of humanity, I followed the procession. It turned into Leadenhall-market, and halted at a public-house. Each driver dismounted. I then distinctly heard, proceeding from the second car, where I had dimly seen the prostrate form, the words: ‘And a pipe!’ The driver entering the public-house with his fellows, apparently for purposes of refreshment, I could not refrain from mounting on the shaft of the second vehicle, and looking in at the portal. I then beheld, reclining on his back upon the floor, on a kind of mattress or divan, a little man in a shooting-coat. The exclamation ‘Dear me’ which irresistibly escaped my lips caused him to sit upright, and survey me. I found him to be a good-looking little man of about fifty, with a shining face, a tight head, a bright eye, a moist wink, a quick speech, and a ready air. He had something of a sporting way with him. He looked at me, and I looked at him, until the driver displaced me by handing in a pint of beer, a pipe, and what I understand is called ‘a screw’ 24
  • 25. Malgrado ci`o, i Ministri del Fato che guidavano quei tremendi carri, pen- devano in avanti con le braccia appoggiate alle ginocchia in uno stato di estrema apatia, in assenza di qualcosa che potesse interessarli. Il primo uomo che mi sarei aspettato di vedere con i capelli dritti per la paura – uno dei pi`u subdoli che abbia mai visto – si grattava la testa con assoluta indifferenza. Il secondo fischiettava. Il terzo sbadigliava. Mentre indugiavo su questa apatia, non appena furono vicini, mi parve di scorgere dietro il cocchiere della seconda vettura una figura distesa sul pavimento. Sentii anche odore di tabacco. L’ultima impressione rapida scomparve; la prima rimase. Seguii la processione curioso di sapere se questa figura stesa al suolo fosse l’unico uomo emotivo di tutta la capitale caduto privo di sensi per le atrocit`a rivelate, e che il cocchiere, spinto da un senso di umanit`a, aveva caricato sulla vettura. Gir`o in Leadenhall-market17, e si ferm`o davanti a un locale pubblico. Tutti i conducenti uscirono. Sentii provenire dalla carrozza dove avevo intravisto la figura prostrata, le parole: ‘E una pipa!’ Il guidatore entr`o con i suoi nel locale, con l’ovvia intenzione di ristorarsi, e io non riuscii a trattenermi dal salire sulla stanga del veicolo, per guardare dietro la porta. Vidi adagiato per terra, su una specie di materasso o divano, un piccolo uomo in abito da caccia. L’esclamazione ‘Povero me!’ che mi scappo’ dalla bocca, lo fece a raddrizzare a osservarmi. Era un piccolo uomo di bell’aspetto sui cinquanta, viso lucente, testa salda, occhio vivo, caldo ammicco, parlata rapida, e aria sveglia. Aveva un qualcosa di cavalleresco nel modo di fare. Mi guard`o, lo guardai, finch´e il conducente prese il mio posto per pas- sare dentro una pinta di birra, una pipa, e quello che sentii nominare ‘un cartoccetto’ di tabacco – un oggetto simile a un bigodino di carta preso dalla 17 Vedi mappa a pag. 87: C-12. 25
  • 26. of tobacco – an object which has the appearance of a curl-paper taken off the barmaid’s head, with the curl in it. ‘I beg your pardon,’ said I, when the removed person of the driver again admitted of my presenting my face at the portal. ‘But – excuse my curiosity, which I inherit from my mother ‘That’s good, too!’ returned the little man, composedly laying aside a pipe he had smoked out, and filling the pipe just brought to him. ‘Oh, you DON’T live here then?’ said I. He shook his head, as he calmly lighted his pipe by means of a German tinder-box, and replied, ‘This is my carriage. When things are flat, I take a ride sometimes, and enjoy myself. I am the inventor of these wans.’ His pipe was now alight. He drank his beer all at once, and he smoked and he smiled at me. ‘It was a great idea!’ said I. ‘Not so bad,’ returned the little man, with the modesty of merit. ‘Might I be permitted to inscribe your name upon the tablets of my memory?’ I asked. ‘There’s not much odds in the name,’ returned the little man, ‘– no name particular – I am the King of the Bill-Stickers.’ ‘Good gracious!’ said I. The monarch informed me, with a smile, that he had never been crowned or installed with any public ceremonies, but that he was peaceably ackno- wledged as King of the Bill-Stickers in right of being the oldest and most respected member of ‘the old school of bill-sticking.’ He likewise gave me to understand that there was a Lord Mayor of the Bill-Stickers, whose genius was chiefly exercised within the limits of the city. He made some allusion, also, to an inferior potentate, called ‘Turkey-legs;’ but I did not understand that this gentleman was invested with much power. I rather inferred that he derived his title from some peculiarity of gait, and that it was of an 26
  • 27. testa della barista, con il ricciolo ancora dentro. ‘Chiedo scusa’, dissi, quando il conducente usc`ı rivelando di nuovo la mia presenza alla porta. ‘Ma – perdoni la curiosit`a, che ho ereditato da mia madre – lei vive qui?’ ‘Questa `e proprio bella!’ rispose l’ometto, poggiando da parte con at- tenzione una pipa che aveva finito e riempiendo la pipa appena ricevuta. ‘Ah, non vive qui allora?’ dissi. Scosse la testa, mentre con calma accendeva la pipa con una scatola di fiammiferi svedesi, rispose, ‘Questa `e la mia carrozza. Quando c’`e calma piatta negli affari mi faccio un giro e mi diverto. Sono l’inventore di questi veicoli. La sua pipa era accesa. Bevve la birra tutta d’un fiato, fece un tiro e mi sorrise. ‘Gran bell’idea!’ dissi io. ‘Gi`a, non male’ rispose l’ometto, con la modestia del merito. ‘Potrei chiederle il permesso di incidere il suo nome sulle tavole della mia memoria?’ chiesi. ‘Non `e importante il nome, rispose il piccolo uomo, ‘– non un nome qualunque – io sono il Re degli Attacchini.’ ‘Perbacco!’ dissi. Il monarca mi inform`o, con un sorriso, che non era stato incoronato o insediato con una cerimonia pubblica, ma che l’avevano riconosciuto pacifi- camente quale Re degli Attacchini, come gli spettava di diritto per essere il pi`u anziano e il pi`u rispettato membro della ‘vecchia scuola di attacchinag- gio’. Mi disse inoltre che c’era un sindaco degli Attacchini, che esercitava il suo talento per lo pi`u entro i confini della citt`a. Fece anche qualche allusione a un potentato inferiore, chiamato ‘Zampa-di-tacchino’; ho capito che que- sto gentiluomo non disponeva di grandi poteri, ma che il suo titolo derivava da un’andatura particolare, si trattava pi`u che altro di una carica d’onore. 27
  • 28. honorary character. ‘My father,’ pursued the King of the Bill-Stickers, ‘was Engineer, Beadle, and Bill-Sticker to the parish of St. Andrew’s, Holborn, in the year one thousand seven hundred and eighty. My father stuck bills at the time of the riots of London.’ ‘You must be acquainted with the whole subject of bill-sticking, from that time to the present!’ said I. ‘Pretty well so,’ was the answer. ‘Excuse me,’ said I; ‘but I am a sort of collector –’ ‘Not Income-tax?’ cried His Majesty, hastily removing his pipe from his lips. ‘No, no,’ said I. ‘Water-rate?’ said His Majesty. ‘No, no,’ I returned. ‘Gas’ Assessed? Sewers?’ said His Majesty. ‘You misunderstand me,’ I replied, soothingly. ‘Not that sort of collector at all: a collector of facts.’ ‘Oh, if it’s only facts,’ cried the King of the Bill-Stickers, recovering his good-humour, and banishing the great mistrust that had suddenly fallen upon him, ‘come in and welcome! If it had been income, or winders, I think I should have pitched you out of the wan, upon my soul!’ Readily complying with the invitation, I squeezed myself in at the small aperture. His Majesty, graciously handing me a little three-legged stool on which I took my seat in a corner, inquired if I smoked. ‘I do; – that is, I can,’ I answered. ‘Pipe and a screw!’ said His Majesty to the attendant charioteer. ‘Do you prefer a dry smoke, or do you moisten it?’ As unmitigated tobacco produces most disturbing effects upon my sy- stem (indeed, if I had perfect moral courage, I doubt if I should smoke 28
  • 29. ‘Mio padre’, continu`o il Re degli Attacchini, ‘fu Ingegnere, Sagrestano, e Attacchino nella parrocchia di Sant’Andrea, a Holborn,18 nell’anno mille settecento e ottanta. Mio padre attaccava manifesti all’epoca delle rivolte di Londra.’ ‘Lei conoscer`a tutto dell’attacchinaggio da quei tempi ai giorni nostri!’ dissi. ‘E’ cos`ı’, rispose. ‘Mi scusi,’ dissi io; ‘ma sono solito raccogliere—’ ‘Tasse sul reddito?’ esclam`o Sua Maest`a, togliendo stizzito la pipa dalle labbra. ‘No, no’ dissi. ‘Bollette dell’acqua?’ disse Sua Maest`a. ‘No, no,’ risposi ancora. ‘Gas? Imposte? Fogne?’ domand`o Sua Maest`a. ‘Lei mi fraintende,’ cercai di calmarlo. ‘Non sono affatto un esattore: ma un collezionista di fatti.’ ‘Beh! Se sono solo fatti,’ esclam`o il Re degli Attacchini, recuperato il buon umore, e scacciata la grande diffidenza che l’aveva colto improvvisa- mente, ‘accomodati e sii benvenuto! Se si fosse trattato di tasse ti avrei buttato giu dal carro, giuro sulla mia anima! Aderendo all’invito mi infilai per una piccola apertura. Sua Maest`a mi tese con gentilezza uno sgabellino a treppiede e presi posto in un angolo, mi chiese se fumassi. ‘Si – cio`e, posso,’ risposi. ‘Pipa e cartoccetto!’ ordin`o Sua Maest`a al cocchiere. ‘Preferisci secco o inumidito?’ Poich´e il tabacco secco mi da molti disturbi (se infatti avessi il coraggio di una morale impeccabile, dubito che fumerei del tutto), 18 Vedi mappa a pag. 87: B-8. 29
  • 30. at all, under any circumstances), I advocated moisture, and begged the Sovereign of the Bill-Stickers to name his usual liquor, and to concede to me the privilege of paying for it. After some delicate reluctance on his part, we were provided, through the instrumentality of the attendant charioteer, with a can of cold rum-and-water, flavoured with sugar and lemon. We were also furnished with a tumbler, and I was provided with a pipe. His Majesty, then observing that we might combine business with conversation, gave the word for the car to proceed; and, to my great delight, we jogged away at a foot pace. I say to my great delight, because I am very fond of novelty, and it was a new sensation to be jolting through the tumult of the city in that secluded Temple, partly open to the sky, surrounded by the roar without, and seeing nothing but the clouds. Occasionally, blows from whips fell heavily on the Temple’s walls, when by stopping up the road longer than usual, we irritated carters and coachmen to madness; but they fell harmless upon us within and disturbed not the serenity of our peaceful retreat. As I looked upward, I felt, I should imagine, like the Astronomer Royal. I was enchanted by the contrast between the freezing nature of our external mission on the blood of the populace, and the perfect composure reigning within those sacred precincts: where His Majesty, reclining easily on his left arm, smoked his pipe and drank his rum-and-water from his own side of the tumbler, which stood impartially between us. As I looked down from the clouds and caught his royal eye, he understood my reflections. ‘I have an idea,’ he observed, with an upward glance, ‘of training scarlet runners across in the season, – making a arbour of it, – and sometimes taking tea in the same, according to the song.’ I nodded approval. ‘And here you repose and think?’ said I. ‘And think,’ said he, ‘of posters – walls – and hoardings.’ 30
  • 31. scelsi di inumidirlo, e pregai il Sovrano degli Attacchini di dirmi quale liquido usava di solito, per concedermi il privilegio di pagarglielo. Dopo un po’ di garbata resistenza da parte sua, il cocchiere ci port`o una latta di rum-e-acqua freddo con zucchero e limone. Ci diede anche un bicchiere e una pipa per me. Poi Sua Maest`a pens`o che avremmo potuto unire l’utile al dilettevole, cos`ı diede l’ordine di procedere; e, con mio sommo gaudio, procedemmo ballonzolando a passo d’uomo. Dico con sommo gaudio, perch´e sono molto attratto dalle novit`a, ed essere sballottati nel trambusto della citt`a in quel Tempio appartato, in parte aperto al cielo, protetto dal caos esterno, da dove si vedevano solo nuvole, era una sensazione nuova. Qualche colpo di frusta ogni tanto sbatteva forte sulle pareti del Tempio, quando ostruivamo la strada pi`u a lungo del solito, provocando l’ira di carrettieri e autisti; ma erano inoffensivi per noi li dentro e non disturbavano la serenit`a del nostro pacifico ritiro. Quando guardavo in su mi sentivo un po’ come l’Astronomo di Corte. Ero incantato dal contrasto tra la natura agghiacciante della nostra missione esterna sul sangue del popolino, e la perfetta armonia che regnava dentro quei sacri confini: dove Sua Maest`a, appoggiato sul braccio sinistro, fumava la pipa e beveva il rum-e-acqua dal suo lato del bicchiere, appoggiato esattamente a met`a tra noi. Appena tolsi lo sguardo dalle nuvole e incontrai il suo occhio regale, comprese le mie riflessioni. ‘Ho un’idea,’ annunci`o con uno sguardo all’ins`u, ‘far crescere piante dai fiori rossi per tutta la stagione, – farne un albero, – e di tanto in tanto prendere il t`e sotto la sua ombra, come dice la canzone.’19 Annuii in segno di approvazione. ‘E tu qui riposi e pensi?’ dissi. ‘E penso,’ disse; ‘a poster – muri – tabelloni.’ Stavamo entrambi in silenzio a contemplare la vastit`a della materia. 19 Allusione a una canzone popolare di quei tempi. 31
  • 32. We were both silent, contemplating the vastness of the subject. I remem- bered a surprising fancy of dear Thomas Hood, and wondered whether this monarch ever sighed to repair to the great wall of China, and stick bills all over it. ‘And so,’ said he, rousing himself, ‘it’s facts as you collect?’ ‘Facts,’ said I. ‘The facts of bill-sticking,’ pursued His Majesty, in a benignant manner, ‘as known to myself, air as following. When my father was Engineer, Beadle, and Bill-Sticker to the parish of St. Andrew’s, Holborn, he employed women to post bills for him. He employed women to post bills at the time of the riots of London. He died at the age of seventy-five year, and was buried by the murdered Eliza Grimwood, over in the Waterloo Road.’ As this was somewhat in the nature of a royal speech, I listened with de- ference and silently. His Majesty, taking a scroll from his pocket, proceeded, with great distinctness, to pour out the following flood of information:– ‘The bills being at that period mostly proclamations and declarations, and which were only a demy size, the manner of posting the bills (as they did not use brushes) was by means of a piece of wood which they called a ‘dabber.’ Thus things continued till such time as the State Lottery was passed, and then the printers began to print larger bills, and men were employed instead of women, as the State Lottery Commissioners then began to send men all over England to post bills, and would keep them out for six or eight months at a time, and they were called by the London bill-stickers ‘scarpinatori,’ their wages at the time being ten shillings per day, besides expenses. 32
  • 33. Ricordai un sorprendente capriccio del caro Thomas Hood20, e mi doman- dai se questo monarca avesse mai pensato di andare ad attaccare manifesti anche su tutta la Grande Muraglia cinese. ‘E cos`ı,’ disse mentre si ridestava, ‘lei colleziona fatti?’ ‘Fatti,’ dissi io. ‘I fatti dell’attacchinaggio,’ continu`o Sua Maest`a, in tono benevolo, ‘dato che sono l’unico a saperlo, render`o noto quanto segue. Quando mio padre era Ingegnere, Sagrestano e Attacchino nella parrocchia di Sant’Andrea, a Holborn, assumeva donne per attaccare i manifesti al suo posto. Impiegava le donne per attaccare i manifesti al tempo delle rivolte di Londra. Mor`ı a settantacinque anni, e fu sepolto, su in Waterloo-road21 accanto a Eliza Grimwood morta assassinata.’ Siccome aveva l’aria di un discorso reale, ascoltai con deferenza e in silenzio. Sua Maest`a, estraendo un rotolo di pergamena dalla tasca, prosegu`ı a esporre con grande chiarezza la marea di informazioni che segue:– ‘‘A quel tempo i manifesti erano pi`u che altro proclamazioni o dichiara- zioni, ed erano grandi la met`a; per attaccarli (dal momento che non c’erano i pennelli), si utilizzava un pezzo di legno detto ‘tampone.’ La situazione ri- mase tale fino alla nascita della Lotteria di Stato, fu allora che gli stampatori cominciarono a usare dei formati pi`u grandi, e si inizi`o ad assumere uomini invece che donne, perch´e i Commissari della Lotteria di Stato li mandavano in tutta l’Inghilterra ad attaccare i manifesti, e li tenevano in trasferta per sei o otto mesi interi, e gli attacchini londinesi li chiamavano ‘scarpinatori,’ la loro paga a quell’epoca era di dieci scellini al giorno oltre le spese. 20 Umorista e poeta inglese vissuto nella prima met`a dell’ottocento. Il testo a cui allude Dickens `e ‘News from China’ di Hood, in cui a un certo punto si parla di una spedizione in Cina e Hood dice che l’unica perdita inglese, definita insignificante, fu quella di un attacchino Londinese che si era offerto volontario nella missione al solo scopo di dare un’occhiata alla Grande Muraglia (evidente deformazione professionale). 21 Vedi mappa a pag. 87: F-7, 8. 33
  • 34. They used sometimes to be stationed in large towns for five or six months together, distributing the schemes to all the houses in the town. And then there were more caricature wood-block engravings for posting-bills than the- re are at the present time, the principal printers, at that time, of posting-bills being Messrs. Evans and Ruffy, of Budge Row; Thoroughgood and Whiting, of the present day; and Messrs. Gye and Balne, Gracechurch Street, City. The largest bills printed at that period were a two-sheet double crown; and when they commenced printing four-sheet bills, two bill-stickers would work together. They had no settled wages per week, but had a fixed price for their work, and the London bill-stickers, during a lottery week, have been known to earn, each, eight or nine pounds per week, till the day of drawing; likewise the men who carried boards in the street used to have one pound per week, and the bill-stickers at that time would not allow any one to wilfully cover or destroy their bills, as they had a society amongst themselves, and very frequently dined together at some public-house where they used to go of an evening to have their work delivered out untoe ’em.’ All this His Majesty delivered in a gallant manner; posting it, as it were, before me, in a great proclamation. I took advantage of the pause he now made, to inquire what a ‘two-sheet double crown’ might express? ‘A two-sheet double crown,’ replied the King, ‘is a bill thirty-nine inches wide by thirty inches high.’ ‘Is it possible,’ said I, my mind reverting to the gigantic admonitions we were then displaying to the multitude – which were as infants to some of the posting-bills on the rotten old warehouse – ‘that some few years ago the largest bill was no larger than that?’ ‘The fact,’ returned the King, ‘is undoubtedly so.’ Here he instantly rushed again into the scroll. ’Since the abolishing of the State Lottery all that good feeling has gone, and nothing but jealousy exists, through the rivalry of each other. 34
  • 35. A volte li piazzavano cinque o sei mesi tutti insieme in una grande citt`a per distribuire i biglietti in ogni casa. E nelle stamperie c’erano pi`u progetti pubblicitari pronti nei macchinari di quanti non ce ne siano ora, i pi`u im- portanti stampatori di manifesti, in quel periodo, erano la Ditta Evans e Ruffy, in Budge-row; Thoroughgood e Whiting, dei giorni nostri; e la Ditta Gye and Balne, di Gracechurch Street, nella City. Il formato di stampa pi`u grande allora era il bi-foglio doppia corona; e quando cominciarono a stampare manifesti di quattro-fogli dovevano lavorare insieme ben due at- tacchini. Non avevano una paga fissa a settimana, ma era determinata in base al lavoro svolto, e pare che durante la settimana della lotteria gli at- tacchini di Londra guadagnassero ognuno otto o nove sterline a settimana, fino al giorno dell’estrazione; anche gli uomini che giravano per strada con i cartelli prendevano di solito una sterlina alla settimana, e gli attacchini di quei tempi non avrebbero permesso a nessuno di coprire ostinatamente o distruggere i loro manifesti, perch´e tra di loro erano come una comunit`a, e molto spesso cenavano insieme nei locali dove andavano la sera a farsi consegnare il lavoro.’’ Sua Maest`a pronunci`o il suo nobile discorso come se stesse facendo un annuncio ufficiale. Approfittai della pausa per chiedergli cosa voleva dire ‘bi-foglio doppia corona’ ‘Un bi-foglio doppia corona,’ replic`o il Re, ‘`e un manifesto di un metro per ottanta centimetri.’ ‘E’ possibile,’ dissi io, mentre la mente tornava alle enormi minacce che intanto stavamo mostrando alla massa – che erano innocue quanto quelle dei manifesti sul vecchio magazzino putrido – ‘che pochi anni fa il cartellone pi`u grande fosse cos`ı piccolo?’ ‘Le cose,’ rispose il Re, ‘stanno senza dubbio cos`ı.’ E subito si precipit`o con rapidit`a a leggere il suo papiro. ‘‘Dall’abolizione della Lotteria di Stato tutti quei buoni sentimenti sono 35
  • 36. Several bill-sticking companies have started, but have failed. The first party that started a company was twelve year ago; but what was left of the old school and their dependants joined together and opposed them. And for some time we were quiet again, till a printer of Hatton Garden formed a company by hiring the sides of houses; but he was not supported by the public, and he left his wooden frames fixed up for rent. The last company that started, took advantage of the New Police Act, and hired of Messrs. Grissell and Peto the hoarding of Trafalgar Square, and established a bill- sticking office in Cursitor Street, Chancery Lane, and engaged some of the new bill-stickers to do their work, and for a time got the half of all our work, and with such spirit did they carry on their opposition towards us, that they used to give us in charge before the magistrate, and get us fined; but they found it so expensive, that they could not keep it up, for they were always employing a lot of ruffians from the Seven Dials to come and fight us; and on one occasion the old bill-stickers went to Trafalgar Square to attempt to post bills, when they were given in custody by the watchman in their employ, and fined at Queen Square five pounds, as they would not allow any of us to speak in the office; but when they were gone, we had an interview with the magistrate, who mitigated the fine to fifteen shillings. During the time the men were waiting for the fine, this company started off to a public-house that we were in the habit of using, and waited for us coming back, where a fighting scene took place that beggars description. Shortly after this, the principal one day came and shook hands with us, and acknowledged that he had broken up the company, and that he himself had lost five hundred pound in trying to overthrow us. 36
  • 37. scomparsi, e non esiste nient’altro che invidia e rivalit`a tra tutti. Sono na- te numerose imprese di attacchinaggio, ma sono fallite. Il primo gruppo che apr`ı un’impresa fu dodici anni fa; ma ci`o che rimaneva della vecchia scuola e dei suoi dipendenti si un`ı e si oppose a questa. E per un certo periodo restammo ancora calmi, finch´e uno stampatore di Hatton Garden fece una societ`a e noleggi`o i fianchi delle case; ma non aveva abbastanza clienti, e lasci`o le impalcature di legno in affitto. L’ultima compagnia che fu avviata, trasse vantaggio dalla ‘New Police Act,’22 e noleggi`o dalla Ditta Grisell e Peto il tabellone di Trafalgar Square,23 e stabil`ı un ufficio di af- fissione manifesti in Cursitor-street, Chancery-lane,24 e assunse alcuni dei nuovi attacchini per fare il loro mestiere, e per un certo periodo si prese met`a del nostro lavoro, e ci facevano concorrenza con tale passione, che ci accusavano spesso davanti al giudice, per farci multare; ma si accorsero che era cos`ı costoso che non potevano andare avanti, perch´e continuavano ad assumere molti loschi figuri dal ‘Seven Dials’25 per venire da noi a fare rissa; e una volta i vecchi attacchini andarono a Trafalgar Square per cercare di attaccare i manifesti, ma furono affidati in custodia al guardiano che li colse sul fatto, e presero una multa di cinque sterline in Queen Square, perch´e nell’ufficio non ci permisero di parlare; ma quando i teppisti se ne andarono, parlammo con il magistrato, che ridusse la multa a 15 scellini. Mentre gli uomini aspettavano per la multa, questa compagnia scappo’ nel locale che frequentavamo di solito, e aspettarono il nostro ritorno, qui ci fu una scena di lotta inenarrabile. Poco tempo dopo, il capo un giorno venne e ci strinse le mani, e ci inform`o che aveva rotto la societ`a, e che lui stesso aveva perso 22 Legge che puniva ‘ogni persona che, senza il consenso del proprietario o occupante, affiggesse dei manifesti o altra carta contro edifici, muri, finestre o pali.’ [3, page 339]. 23 Vedi mappa a pag. 87: E-5. 24 Vedi mappa a pag. 87: C-7. 25 Area del West End di Londra vicino a Covent Garden, chiamata cos`ı perch´e `e un punto in cui si incrociano sette vie. Nel ’900 divenne uno dei pi`u noti quartieri malfamati di Londra. (Vedi mappa a pag. 87: C-5.) 37
  • 38. We then took possession of the hoarding in Trafalgar Square; but Messrs. Grissell and Peto would not allow us to post our bills on the said hoarding without paying them – and from first to last we paid upwards of two hundred pounds for that hoarding, and likewise the hoarding of the Reform Club- house, Pall Mall.’’ His Majesty, being now completely out of breath, laid down his scroll (which he appeared to have finished), puffed at his pipe, and took some rum- and-water. I embraced the opportunity of asking how many divisions the art and mystery of bill-sticking comprised? He replied, three – auctioneers’ bill-sticking, theatrical bill-sticking, general bill-sticking. ‘The auctioneers’ porters,’ said the King, ‘who do their bill-sticking, are mostly respectable and intelligent, and generally well paid for their work, whether in town or country. The price paid by the principal auctioneers for country work is nine shillings per day; that is, seven shillings for day’s work, one shilling for lodging, and one for paste. Town work is five shillings a day, including paste.’ ‘Town work must be rather hot work,’ said I, ‘if there be many of those fighting scenes that beggar description, among the bill- stickers?’ ‘Well,’ replied the King, ‘I an’t a stranger, I assure you, to black eyes; a bill-sticker ought to know how to handle his fists a bit. As to that row I have mentioned, that grew out of competition, conducted in an uncompromising spirit. Besides a man in a horse-and-shay continually following us about, the company had a watchman on duty, night and day, to prevent us sticking bills upon the hoarding in Trafalgar Square. We went there, early one morning, to stick bills and to black-wash their bills if we were interfered with. We were interfered with, and I gave the word for laying on the wash. It was laid on – pretty brisk – and we were all taken to Queen Square: but they couldn’t fine me. I knew that,’ – with a bright smile – ‘I’d only give directions – I was only the General.’ 38
  • 39. cinquemila sterline nel tentativo di rovinarci. Quindi ci appropriammo del tabellone in Trafalgar Square; ma la Ditta Grisell e Peto non ci lasciavano affiggere i nostri poster sulla struttura senza che li pagassimo - e dalla prima all’ultima pagammo pi`u di duecento sterline per quel tabellone, e lo stesso per il riquadro della Sede delle Riforme, Pall Mall.26’’ Sua Maest`a, ora completamente senza fiato, ripose la pergamena (sem- brava avesse finito), tir`o dalla pipa, e prese un po’ di rum-e-acqua. Io colsi l’occasione per chiedere quanti settori comprendessero l’arte e i se- greti dell’attacchinaggio. Rispose, tre – attacchinaggio dei commercianti, attacchinaggio di teatro, attacchinaggio generale. ‘Gli assistenti dei commercianti,’ disse il Re, ‘che affiggono per loro, sono molto rispettabili e intelligenti, e in genere ben pagati per il loro lavoro, sia in citt`a che fuori. Il prezzo pagato dai principali commercianti per il lavoro in campagna, `e di nove scellini al giorno; ossia, sette scellini per la giornata di lavoro, uno per l’alloggio e uno per la colla. Il lavoro in citt`a `e cinque scellini al giorno, inclusa la colla.’ ‘Il lavoro in citt`a dev’essere abbastanza duro,’ dissi, ‘se ci sono tutte quelle risse inenarrabili tra attacchini?’ ‘Beh,’ rispose il Re, ‘le assicuro che non sono estraneo agli occhi pesti; un attacchino dovrebbe sapere come menare le mani. Riguardo la zuffa nata dalla rivalit`a di cui ho parlato, port`o a un clima di intransigenza. Oltre a un uomo in calesse che ci seguiva sempre, la societ`a aveva anche preso una guardia in servizio giorno e notte, per impedirci di affiggere manifesti sul tabellone di Trafalgar Square. Una mattina presto andammo li per attaccare poster e coprire di nero i loro manifesti se fossimo stati ostacolati. Fummo ostacolati e ordinai di dare il nero. Fu buttato – abbastanza in fretta – e ci portarono tutti a Queen Square: ma non potevano multarmi. Io ne ero certo,’ – con un sorriso smagliante – ‘avevo solamente dato istruzioni – ero 26 Vedi mappa a pag. 87: E-4. 39
  • 40. Charmed with this monarch’s affability, I inquired if he had ever hired a hoarding himself. ‘Hired a large one,’ he replied, ‘opposite the Lyceum Theatre, when the buildings was there. Paid thirty pound for it; let out places on it, and called it ‘The External Paper-Hanging Station.’ But it didn’t answer. Ah!’ said His Majesty thoughtfully, as he filled the glass, ‘Bill-stickers have a deal to contend with. The bill-sticking clause was got into the Police Act by a member of Parliament that employed me at his election. The clause is pretty stiff respecting where bills go; but he didn’t mind where his bills went. It was all right enough, so long as they was his bills!’ Fearful that I observed a shadow of misanthropy on the King’s cheerful face, I asked whose ingenious invention that was, which I greatly admired, of sticking bills under the arches of the bridges. ‘Mine!’ said His Majesty. ‘I was the first that ever stuck a bill under a bridge! Imitators soon rose up, of course. – When don’t they? But they stuck ’em at low-water, and the tide came and swept the bills clean away. I knew that!’ The King laughed. ‘What may be the name of that instrument, like an immense fishing-rod,’ I inquired, ‘with which bills are posted on high places?’ ‘The joints,’ returned His Majesty. ‘Now, we use the joints where former- ly we used ladders – as they do still in country places. Once, when Madame’ (Vestris, understood) ‘was playing in Liverpool, another bill-sticker and me were at it together on the wall outside the Clarence Dock – me with the joints – him on a ladder. Lord! I had my bill up, right over his head, yards above him, ladder and all, while he was crawling to his work. 40
  • 41. solo il Generale.’ Approfittai della giovialit`a del monarca per chiedrgli se lui in persona avesse mai noleggiato un tabellone. ‘Ne ho noleggiato uno maxi,’ rispose, ‘di fronte al Lyceum Theatre,27 quando c’erano ancora gli edifici. Mi cost`o trenta sterline; liberai lo spazio e lo chiamai ‘Il Nuovo Pannello Pubblicitario.’ Ma non rispose. ‘Ah!’ disse Sua Maest`a pensieroso, mentre riempiva il bicchiere, ‘gli attacchini hanno una causa per cui battersi. La clausola dell’attacchinaggio inserita nel Po- lice Act da un membro del parlamento che mi assunse quando fu eletto. La clausola `e abbastanza rigorosa nell’indicare dove si possono affiggere i manifesti; ma a lui non importava dove i suoi manifesti finivano. Quando si trattava dei suoi manifesti, andava tutto bene!’ Intimorito nello scorgere un’ombra di misantropia sul viso animato del Re, gli chiesi di chi fosse la geniale idea, che ammiravo moltissimo, di attaccare manifesti anche sotto gli archi dei ponti. ‘Mia!’ disse Sua Maest`a, ‘Sono stato io il primo a mettere un manifesto sotto un ponte! Poi sono subito spuntati gli imitatori, ovviamente. – Come sempre, no? Ma li hanno attaccati troppo in basso, e la marea ha ripulito portandosi via tutto. Io lo sapevo!’ Rise il Re. ‘Come si chiamano quegli strumenti, simili a una lunghissime canne da pesca,’ mi informai, ‘con cui si attaccano i manifesti nei posti alti?’ ‘Le pertiche,’ rispose Sua Maest`a.. ‘Ora, usiamo le pertiche mentre prima c’erano le scale – tuttora in uso in campagna. Una volta, mentre Madame’ (Vestris28, intuii) ‘stava recitando a Liverpool, io e un altro attacchino era- vamo li sul muro fuori dal Clarence Dock29 – io con le pertiche – lui con la scala. Signore! Attaccai il mio poster proprio sopra la sua testa, metri sopra lui, la scala e tutto il resto, mentre lui era tutto affaccendato nel suo 27 Vedi mappa a pag. 87, non segnalato ma si trova in D-6. 28 Attrice e cantante d’opera londinese. 29 I ‘docks’ sono aree portuali. 41
  • 42. The people going in and out of the docks, stood and laughed! – It’s about thirty years since the joints come in.’ ‘Are there any bill-stickers who can’t read?’ I took the liberty of inqui- ring. ‘Some,’ said the King. ‘But they know which is the right side up’ards of their work. They keep it as it’s given out to ’em. I have seen a bill or so stuck wrong side up’ards. But it’s very rare.’ Our discourse sustained some interruption at this point, by the pro- cession of cars occasioning a stoppage of about three-quarters of a mile in length, as nearly as I could judge. His Majesty, however, entreating me not to be discomposed by the contingent uproar, smoked with great placidity, and surveyed the firmament. When we were again in motion, I begged to be informed what was the largest poster His Majesty had ever seen. The King replied, ‘A thirty-six sheet poster.’ I gathered, also, that there were about a hundred and fifty bill-stickers in London, and that His Majesty considered an average hand equal to the posting of one hundred bills (single sheets) in a day. The King was of opinion, that, although posters had much increased in size, they had not increased in number; as the abolition of the State Lot- teries had occasioned a great falling off, especially in the country. Over and above which change, I bethought myself that the custom of advertising in newspapers had greatly increased. The completion of many London impro- vements, as Trafalgar Square (I particularly observed the singularity of His Majesty’s calling THAT an improvement), the Royal Exchange, &c., had of late years reduced the number of advantageous posting-places. Bill-Stickers at present rather confine themselves to districts, than to particular descrip- tions of work. One man would strike over Whitechapel, another would take round Houndsditch, Shoreditch, and the City Road; one (the King said) would stick to the Surrey side; another would make a beat of the West-end. His Majesty remarked, with some approach to severity, on the neglect of 42
  • 43. lavoro. La gente che andava e veniva dal porto, guardava e rideva! – sono ormai trent’anni che si usano le pertiche.’ ‘Ci sono attacchini che non sanno leggere?’ Mi presi la libert`a di chiedere. ‘Qualcuno,’ disse il Re. ‘Ma sanno qual `e il lato del manifesto che va tenuto in alto. Lo tengono cos`ı come gli viene dato. Ho visto solo un cartello o due attaccati al contrario. Ma `e molto raro.’ Il nostro discorso fu interrotto perch´e la processione dei carri causava un ingorgo di circa un chilometro, per quanto potevo valutare. Sua Maest`a, comunque, mi pregava di non agitarmi per l’eventuale baccano, lui fumava placido, e osservava il firmamento. Quando i carri furono di nuovo in marcia, pregai Sua Maest`a di dirmi qual era il poster pi`u grande che avesse mai visto. Il Re rispose, ‘un ma- nifesto di trentasei fogli.’ Appresi inoltre che c’erano sui centocinquanta attacchini a Londra, e che Sua Maest`a calcolava una manodopera media equivalente all’affissione di cento manifesti (da un foglio) al giorno. Il Re era dell’opinione che, nonostante cresciuti di dimensioni, i poster non fossero aumentati di numero; perch´e l’abolizione delle Lotterie di Stato era causa di declino, specie in campagna. Oltre questi cambiamenti pensai che anche la pubblicit`a nei giornali era notevolmente aumentata. Il completamento di alcune migliorie a Londra, come Trafalgar Square (Era singolare notare in che modo Sua Maest`a chiam`o quello un miglioramento), il Royal Exchange, &c., aveva ridotto negli ultimi anni il numero di spazi strategici per l’affis- sione. E gli attacchini si confinavano in zone, piuttosto che fare particolari tipi di lavoro. Cos`ı un uomo affiggeva in Whitechapel30; un’altro girava in Houndsditch, Shoreditch, e in City Road;31 uno (disse il Re) attaccava verso Surrey; un altro avrebbe battuto il West-end. Sua Maest`a comment`o con severit`a la trascuratezza del garbo e del buon gusto che pian piano aveva preso piede nel mercato a causa della nuova 30 Vedi mappa a pag. 87: D-13. 31 Vedi mappa a pag. 87: D-11. 43
  • 44. delicacy and taste, gradually introduced into the trade by the new school: a profligate and inferior race of impostors who took jobs at almost any price, to the detriment of the old school, and the confusion of their own misguided employers. He considered that the trade was overdone with competition, and observed speaking of his subjects, ‘There are too many of ’em.’ He believed, still, that things were a little better than they had been; adducing, as a proof, the fact that particular posting places were now reserved, by common consent, for particular posters; those places, however, must be regularly occupied by those posters, or, they lapsed and fell into other hands. It was of no use giving a man a Drury Lane bill this week and not next. Where was it to go? He was of opinion that going to the expense of putting up your own board on which your sticker could display your own bills, was the only complete way of posting yourself at the present time; but, even to effect this, on payment of a shilling a week to the keepers of steamboat piers and other such places, you must be able, besides, to give orders for theatres and public exhibitions, or you would be sure to be cut out by somebody. His Majesty regarded the passion for orders, as one of the most unappeasable appetites of human nature. If there were a building, or if there were repairs, going on, anywhere, you could generally stand something and make it right with the foreman of the works; but, orders would be expected from you, and the man who could give the most orders was the man who would come off best. There was this other objectionable point, in orders, that workmen sold them for drink, and often sold them to persons who were likewise troubled with the weakness of thirst: which led (His Majesty said) to the presentation of your orders at Theatre doors, by individuals who were ‘too shakery’ to derive intellectual profit from the entertainments, and who brought a scandal on you. Finally, His Majesty said that you could hardly put too little in a poster; what you wanted, was, two or three good catch-lines for the eye to rest on – then, leave it alone – and there you were! 44
  • 45. scuola: una razza immorale e inferiore di impostori che prendeva il lavoro a qualsiasi condizione, a scapito della vecchia scuola, e con la confusione dei suoi stessi maldestri impiegati. Riteneva che il mercato fosse strapieno di competizione, e osserv`o, mentre parlava di queste cose, ‘Ci sono troppi di loro.’ Credeva per`o, che le cose andassero un po’ meglio rispetto a prima; addusse, come prova, il fatto che specifici spazi di affissione erano ora ri- servati, col consenso comune, a particolari manifesti; quegli spazi, sempre e comunque, andavano occupati con regolarit`a con quei manifesti, o, sareb- bero caduti in disuso e finiti in altre mani. Era inutile dare a un uomo un manifesto da mettere in Drury Lane32 una settimana e non la seguente. Dove si doveva mettere? Era dell’opinione che sobbarcarsi la spesa per un tabellone personale su cui il tuo attacchino potesse appendere il tuo cartel- lone, era l’unico modo possibile di farsi pubblicit`a da s´e in questi tempi; ma, per attuare quanto detto, e pagare quindi uno scellino a settimana coloro che ti curavano i pontili dei vaporetti e altri posti simili, dovevi riuscire, oltre tutto, ad ottenere commesse da teatri e spettacoli pubblici, o qualcuno ti avrebbe certamente rimpiazzato. Sua Maest`a considerava la passione per le commesse, come uno degli appetiti pi`u inappagabili della natura umana. Se da qualche parte c’erano edifici o cantieri di restauro, potevi offrire qualcosa e metterti d’accordo con il capo dei lavori; ma, avresti dovuto procurare delle commissioni, e chi riusciva ad ottenerne di pi`u se la sarebbe cavata al meglio. Un altro punto discutibile sulle commesse consisteva nel fatto che i lavoratori le vendevano per comprarsi da bere, e spesso le vendevano a soggetti che avevano lo stesso vizio: perci`o capitava (disse Sua Maest`a) che le tue commesse fossero presentate alle porte del teatro da individui ‘troppo sballati’ per trarre profitto intellettuale dagli spettacoli, e che gettavano di- scredito su di te. Infine Sua Maest`a disse che non si mette mai troppo poco un poster; erano sufficienti due o tre righe giuste che attirassero l’attenzione 32 Vedi mappa a pag. 87: C, D-6. 45
  • 46. These are the minutes of my conversation with His Majesty, as I noted them down shortly afterwards. I am not aware that I have been betrayed into any alteration or suppression. The manner of the King was frank in the extreme; and he seemed to me to avoid, at once that slight tendency to repetition which may have been observed in the conversation of His Majesty King George the Third, and – that slight under-current of egotism which the curious observer may perhaps detect in the conversation of Napoleon Bonaparte. I must do the King the justice to say that it was I, and not he, who closed the dialogue. At this juncture, I became the subject of a remarkable optical delusion; the legs of my stool appeared to me to double up; the car to spin round and round with great violence; and a mist to arise between myself and His Majesty. In addition to these sensations, I felt extremely unwell. I refer these unpleasant effects, either to the paste with which the posters were affixed to the van: which may have contained some small portion of arsenic; or, to the printer’s ink, which may have contained some equally deleterious ingredient. Of this, I cannot be sure. I am only sure that I was not affected, either by the smoke, or the rum-and-water. I was assisted out of the vehicle, in a state of mind which I have only experienced in two other places – I allude to the Pier at Dover, and to the corresponding portion of the town of Calais – and sat upon a door-step until I recovered. The procession had then disappeared. I have since looked anxiously for the King in several other cars, but I have not yet had the happiness of seeing His Majesty. 46
  • 47. dei passanti – poi si appende – e il gioco `e fatto! Questo `e il resoconto della mia conversazione con Sua Maest`a, messo per iscritto immediatamente dopo. E’ possibile che ci siano errori od omissioni. Il Re era estremamente franco; e mi `e parso che evitasse a un tempo quella leggera tendenza alla ripetizione che potrebbe ritrovarsi nella conversazione con Sua Maest`a il Re Giorgio III, e quella sottile vena di egocentrismo che gli osservatori pi`u attenti avranno percepito nella conversazione con Napoleone Buonaparte. Per rendere giustizia al Re devo dire che fui Io, e non lui, a chiudere il dialogo. In quel momento, ho avuto una straordinaria illusione ottica; ho visto le gambe dello sgabello raddoppiare; il carro girare in tondo sempre pi`u freneticamente; e alzarsi una nebbia tra me e Sua Maest`a. Ol- tre a queste sensazioni, mi sono sentito davvero molto male. Attribuisco la causa di questi effetti sgradevoli, o alla colla usata per affiggere i poster al carro; che potrebbe aver contenuto una piccola quantit`a di arsenico; o, all’in- chiostro della stampa, prodotto con qualche ingrediente tossico. Non posso esserne certo. Ma sono sicuro che ne il fumo, ne il rum-e-acqua mi hanno nociuto. Fui aiutato a scendere dal veicolo, in uno stato di coscienza che ho sperimentato solo in altri due posti – il Molo di Dover, e la corrispondente parte della citt`a di Calais – e stetti seduto sul gradino di una porta fino a riprendermi. Il corteo era scomparso. Da allora ho cercato freneticamente il Re su tutti i carri, ma non ho ancora avuto il piacere di rivederlo. 47
  • 48. 48
  • 49. Capitolo 3 The Amusements of the People 49
  • 50. Capitolo 3 The Amusements of the People As one half of the world is said not to know how the other half lives, so it may be affirmed that the upper half of the world neither knows nor greatly cares how the lower half amuses itself. Believing that it does not care, mainly because it does not know, we purpose occasionally recording a few facts on the subject. The general character of the lower class of dramatic amusements is a very significant sign of a people, and a very good test of their intellectual condition. We design to make our readers acquainted in the first place with a few of our experiences under this head in the metropolis. It is probable that nothing will ever root out from among the common people an innate love they have for dramatic entertainment in some form or other. It would be a very doubtful benefit to society, we think, if it could be rooted out. 50
  • 51. Capitolo 3 Intrattenimento della classe lavoratrice 3.1 Traduzione - Prima parte Si dice che una met`a del mondo non sappia come vive l’altra met`a, la met`a aristocratica infatti non sa n´e tanto meno le importa di come si diverte il ceto inferiore. Volendo credere che non se ne preoccupi soprattutto perch´e non lo sa, ci proponiamo di riportare di tanto in tanto alcuni fatti in materia. Il genere di intrattenimento teatrale del ceto inferiore `e un segno consi- derevole e una valida prova del livello intellettuale di un popolo. Vorrem- mo innanzi tutto mettere al corrente i nostri lettori di alcune esperienze significative che abbiamo fatto a Londra. E’ probabile che nessuno riuscir`a mai a scovare nella gente comune un amore innato per qualsiasi tipo d’intrattenimento teatrale. E pensiamo che sarebbe un beneficio abbastanza discutibile per la societ`a se questo si trovasse. 51
  • 52. The Polytechnic Institution in Regent Street, where an infinite variety of in- genious models are exhibited and explained, and where lectures comprising a quantity of useful information on many practical subjects are delivered, is a great public benefit and a wonderful place, but we think a people formed entirely in their hours of leisure by Polytechnic Institutions would be an unconfortable community. We would rather not have to appeal to the gene- rous sympathies of a man of five-and-twenty, in respect of some affliction of which he had had no personal experience, who had passed all his holidays, when a boy, among cranks and cogwheels. We should be more disposed to trust him if he had been brought into occasional contact with a Maid and a Magpie; if he had made one or two diversions into the Forest of Bondy; or had even gone the lenght of a Christmas Pantomime. There is a range of imagination in most of us, which no amount of steam-engines will sati- sfy; and which The-great-exhibition-of-the-works-of-industry-of-all-nations, itself, will probably leave unappeased. The lower we go, the more natural it is that the best-relished provision for this should be found in dramatic enterteinments; as at once the most obvious, the least troublesome, and the most real, of all escapes out of the literal world. 52
  • 53. La ‘Polytechnic Institution’1 in Regent Street2, dove `e esposta e spiegata un’infinita variet`a di ingegnosi modelli, e dove si tengono conferenze che danno molte informazioni utili su temi pratici, `e un posto meraviglioso e di grande beneficio pubblico, ma crediamo che un popolo che nel suo tempo libero fosse formato esclusivamente dalla ‘Polytechnic Institution’ divente- rebbe una comunit`a sconfortante. Preferiremmo non doverci appellare alla generosa comprensione di un uomo sui venticinque, riguardo ad alcuni pro- blemi di cui lui non ha esperienza personale, lui che da ragazzo passava le sue vacanze tra manovelle e ingranaggi. Saremmo pi`u disposti a creder- gli se avesse incontrato ogni tanto una Signorina e una Gazza3; o se fosse passato una o due volte per la Foresta di Bondy4; o almeno avesse visto una Pantomima di Natale. Abbiamo in noi una quantit`a d’immaginazione che nessuna macchina a vapore potr`a mai soddisfare, e che la stessa Great Exhibition lascer`a probabilmente inappagata. Pi`u in basso andiamo, pi`u diventa naturale che le provviste pi`u gustose per l’immaginazione siano ri- cercate nell’intrattenimento teatrale; essendo ad un tempo il pi`u ovvio, il meno noioso, e il pi`u reale di tutti gli svaghi del mondo letterario. 1 Apr`ı al pubblico nel 1838, aveva come obiettivo quello di mostrare nuove tecnologie e invenzioni al pubblico per rendere pi`u affabili al popolo la scienza e l’ingegneria. Divent`o anche un’attrazione per turisti. Il suo direttore, John Henry Pepper, era diventato uno showman di fama mondiale nell’epoca vittoriana, grazie alla sua fantasia nel presentare al pubblico esperimenti scientifici come fossero di magia. (J. A. Secord, 2002: 1648 - 49). 2 Vedi mappa pag. 87: D-3. 3 Dickens allude al teatro. Nella prima met`a dell’800 furono rappresentati a Londra molti drammi sulle gazze ladre, tra cui The Maid and the Magpie, or Which is the Thief di S. J. Arnold, 1815, e The Maid and the Magpie di C. Stansfield Jones, 1848. Tutti adattamenti del melodramma francese La Pie Voleuse; ou la Servante du Palaiseau di J. M. T. Baudouin d’Aubigny e L. C. Caignez, 1815. 4 Una foresta abitata da ladri e fuorilegge. The Forest of Bondy `e il sottotitolo di The Dog of Montargis dramma di repertorio nell’800 tratto da un racconto francese di un cane che, prostrato per la morte del padrone ucciso e sotterrato nella foresta, lo rivendica. 53
  • 54. Joe Whelks, of the New Cut, Lambeth, is not much of a reader, has no great store of books, no very commodious room to read in, no very decided inclination to read, and no power at all of presenting vividly before his mind’s eye what he reads about. But put Joe in the gallery of the Victoria Theatre; show him doors and windows in the scene that will open and shut, and that people can get in and out of; tell him a story with these aids; and by the help of live men and women dressed up, confiding to him their innermost secrets, in voices audible half a mile off; and Joe will unravel a story through all its entanglements, and sit there as long after midnight as you have anything left to show him. Accordingly the Theatres to which Mr Whelks resorts, are always full; and whatever changes of fashion the drama knows elsewhere, it is always fashionable in the New Cut. The question, then, might not unnaturally arise, one would suppose, whether Mr Whelks’s education is at all susceptible of improvement, through the agency of his theatrical tastes. How far it is improved at present, our readers shall judge for themselves. In affording them the means of doing so, we wish to disclaim any gra- ve imputation on those who are concerned in ministering to the dramatic gratification of Mr Whelks. Heavily taxed, wholly unassisted by the State, deserted by the gentry, and quite unrecognised as a means of public instruc- tion, the higher English Drama has declined. Those who would live to please Mr Whelks, must please Mr Whelks to live. 54
  • 55. Joe Yacht5, del New Cut, Lambeth6, `e solo un comune lettore, non ha una grande scorta di libri, n´e una sala abbastanza spaziosa in cui leggere e nemmeno una spiccata predisposizione alla lettura, come pure `e privo della capacit`a di rappresentarsi vivide nella mente le immagini di ci`o che legge. Ma mettete Joe nella tribuna del Victoria Theatre7; fategli vedere porte e finestre in scena che si aprono e chiudono, e che le persone possono usare per entrare e uscire; raccontategli una storia con questi accessori, e con l’aiuto di uomini e donne in carne ed ossa, truccati, che gli confidano i loro segreti pi`u intimi con voci che si sentono fino a un chilometro, e Joe districher`a una storia da tutti i suoi grovigli, e si fermer`a anche oltre la mezzanotte, fino a che avrete ancora qualcosa da mostrargli. E’ per questo che i Teatri che frequenta il Sig. Yacht sono sempre pieni; e comunque cambino le tendenze altrove, qualunque spettacolo `e sempre apprezzato nel suo quartiere. La questione che sorge allora spontanea, si suppone, `e se l’istruzione del Sig. Yacht sia minimamente suscettibile di miglioramento grazie ai suoi gusti teatrali. Quanto sia migliorata al presente lo giudichino i nostri lettori. Nell’offrire loro i mezzi per farlo, desideriamo assolvere da qualsiasi grave colpa coloro che contribuiscono all’intrattenimento teatrale del Sig. Yacht. Fortemente tassata, per nulla assistita dallo Stato, abbandonata dalla pic- cola nobilt`a, e quasi misconosciuta come mezzo di istruzione pubblica, l’alta Tragedia Inglese `e decaduta. Coloro che vivevano per compiacere il Sig. Yacht, devono chiedere al Sig. Yacht il piacere di vivere.8 Il compito del 5 Destinatario tipo a cui si rivolgevano gli spettacoli nei teatri visitati da Dickens. Nel testo in lingua originale originale il suo nome `e Joe Whelks. Whelks in inglese sono i molluschi, che, con le ostriche, erano tra le prelibatezza preferite dai poveri. 6 Zona frequentata da ladri e prostitute soprattutto durante il mercato del fine settimana. Vedi mappa pag. 87: G-7, 8. 7 Apr`ı nel 1818 come Royal Coburg in Waterloo Road (vedi mappa pag. 87: F-8) pro- ducendo prevalentemente melodrammi popolari, venne chiamato Royal Victoria quando riapr`ı nel 1833 in onore dell’ancora Principessa Vittoria, ora `e conosciuto come Old Vic. 8 Riferimento al prologo di Johnson pronunciato all’apertura del teatro Drury Lane. 55
  • 56. It is not the Manager’s province to hold the Mirror up to Nature, but to Mr Whelks – the only person who acknowledges him. If, in like manner, the actor’s nature, like the dyer’s hand, becomes subdued to what he works in, the actor can hardly be blamed for it. He grinds hard at his vocation, is often steeped in direful poverty, and lives, at the best, in a little world of mockeries. It is bad enough to give away a great estate six nights aweek, and want a shilling; to preside at imaginary banquets, hungry for a mutton chop; to smack the lips over a tankard of toast and water, and declame about the mellow produce of the sunny vineyard on the banks of the Rhine; to be a rattling young lover, with the measles at home; and to paint sorrow over with burnt cork and rouge; without being called upon to despise his vocation too. If he can utter the trash to which he is condamned, with any relish, so much the better for him, Heaven knows; and peace be with him! A few weeks ago, we went to one of Mr Whelks’s favourite Theatres, to see an attractive Melo-Drama, called May Morning, or The Mystery of 1715, and the Murder! We had an idea that the former of these titles might refer to the month in which either the mystery or the murder happened, but we found it to be the name of the heroine, the pride of Keswick Vale; who was ‘called May Morning’ (after a common custom among the English Peasantry) ‘from her bright eyes and merry laugh.’ Of this young lady, it may be observed, in passing, that she subsequently sustained avery possible calamity of human existance, in a white muslin gown with blue tucks; and that she did every conceivable and inconceivable thing with a pistol, that could anyhow be effected by that description of fire-arms. 56
  • 57. Direttore non `e pi`u quello di porgere uno Specchio alla Natura,9 ma al Sig. Yacht – l’unica persona che gli `e riconoscente. Se la natura dell’attore, come la mano del tintore,10 `e condizionata dal lavoro che compie, l’attore non ne ha colpa. Si impegna a fondo nel suo lavoro, si trova spesso sprofondato in una terribile povert`a, e vive, nel migliore dei casi, in un piccolo mondo di beffe. E’ abbastanza sfacciato da spendere un enorme patrimonio per sei notti a settimana, pur non possedendo un centesimo; da presiedere a banchetti immaginari, affamato di una costoletta di castrato; magari gli viene l’acquolina davanti a un semplice contenitore di acqua e pane tostato,11 per`o declama il frutto generoso delle soleggiate vigne sulle sponde del Reno; `e un amante giovane e impetuoso che in realt`a ha il morbillo; e deve dipingersi il dolore con il sughero bruciato e il rosso, senza poter disprezzare le bassezze a cui `e spinto dal suo lavoro. Se pu`o diffondere senza alcuna passione la porcheria a cui `e condannato meglio per lui, lo sa il Cielo; e la pace sia con lui! Alcune settimane fa, siamo andati in uno dei Teatri preferiti dal Sig. Yacht, a vedere un Melo-Dramma avvincente dal titolo May Morning, or The Mystery of 1715, and the Murder! Credevamo che la prima parte del titolo fosse riferita al mese dell’omicidio o del mistero annunciati nella seconda parte, ma abbiamo poi scoperto che si trattava del nome dell’eroina, orgoglio di Keswick Vale; che si ‘chiamava May Morning’ (secondo un costume diffuso tra i contadini inglesi) ‘per i suoi occhi luminosi e il sorriso allegro.’ Di questa ragazza, si pu`o dire, en passant, che in seguito avrebbe affrontato tutte le possibili catastrofi dell’esistenza umana, in un abito bianco di mussola con 9 ‘To hold as ’twere the mirror up to nature’ citazione dall’Hamlet di Shakespeare, atto III scena ii. 10 ‘Like the dyer’s hand’ Shakespeare, Sonetto n. 111. 11 Piatto povero della cucina vittoriana, consiste nel versare acqua bollente su una fetta di pane ben tostato e lasciarlo in infusione. In un libro di cucina dell’epoca questa ricetta si trova nel capitolo ‘Cookery for Invalids and Infants’. Bentley, 1868: 419 - 20. 57
  • 58. The Theatre was extremely full. The prices of admission were, to the boxes, a shilling; to the pit, sixpence; to the gallery, threepence. The gallery was of enormous dimensions (among the company, in the front row, we observed Mr Whelks); and overflowing with occupants. It required no close observation of the attentive faces, rising one above another, to the very door in the roof, and squeezed and jammed in, regardless of all discomforts, even there, to impress a stranger with a sense of its being highly desirable to lose no possible chance of effecting any mental improvement in that great audience. The company in the pit were not very clean or sweet-savoured, but there were some good-humored young mechanics among them, with their wives. These were generally accompanied by ‘the baby,’ insomuch that the pit was a perfect nursery. No effect made on the stage was so curious, as the looking down on the quiet faces of these babies fast asleep, after looking up at the staring sea of heads in the gallery. There were a good many cold fried soles in the pit, besides; and a variety of flat stone bottles of all portable sizes. The audience in the boxes was of much the same character (babies and fish excepted) as the audience in the pit. A private in the Foot Guards sat in the next box; and a persnage who wore pins on his coat instead of buttons, and was in such a dump habit of living as to be quite mouldly, was our nearest neighbour. In several parts of the house we notices some young pickpockets of our acquaintance; but as they were evidently there as private individuals, and not in their public capacity, we were little disturbed by their presence. For we consider the hours of idleness passed by this class of society as so much gain to society at large; and we do not join in a whimsical sort of lamentation that is generally made over them, when they are found to be unoccupied. 58
  • 59. le imbastiture blu; e che avrebbe fatto tutto il concepibile e l’inconcepibile con una pistola, qualunque cosa si potesse compiere con quel genere di arma da fuoco. Il teatro era assai affollato. I biglietti costavano: per i palchi uno scel- lino, per la platea sei pence e per la tribuna tre pence. La tribuna era di dimensioni enormi e traboccante di gente (tra gli ospiti, nella fila di fronte, scorgemmo il Sig. Yacht). Non occorreva un’accurata osservazione delle fac- ce attente, che emergevano una sopra l’altra fino al portello del tetto, tutti schiacciati e pigiati, incuranti dei disagi, perfino li, per dare l’impressione a uno straniero che fosse decisamente necessario sfruttare ogni occasione per ottenere dei miglioramenti intellettuali in quel pubblico. La gente in platea non era molto pulita o profumata, ma tra di loro c’era- no dei giovani meccanici di buonumore, insieme alle mogli. Questi in genere avevano dietro i loro ‘beb`e’, ed erano cos`ı tanti che la platea praticamente era diventata un asilo. Non c’era effetto pi`u curioso che vedere dal palco i visi calmi dei bambini che dormivano sodo, dopo aver dato un occhio al mare di spettatori immobili con lo sguardo fisso. Le sogliole fritte abbondavano poi nel pubblico, come anche le fiaschette di terracotta portatili di tutte le misure. Il pubblico sui palchi era circa lo stesso (ad eccezione di beb`e e pesce) di quello in platea. Un soldato semplice della Fanteria era seduto nel palco affianco; e un personaggio con le spille al posto dei bottoni sul cappotto, e cos`ı abituato a vivere nell’umidit`a che era quasi ammuffito, era il nostro pi`u prossimo vicino. In diverse parti dell’edificio notammo alcuni giovani borseggiatori di nostra conoscenza; ma dato che evidentemente si trovava- no l`ı come privati cittadini, e non nella loro veste pubblica, eravamo poco disturbati dalla loro presenza. Anzi crediamo che le ore che questa fetta di societ`a passa nell’ozio siano un vero guadagno per la societ`a intera; e non prendiamo parte a quella sorta di capricciosa lagnanza che di solito si fa di 59