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KIDS*Summer
Dire, fare, partecipare.
Eventi in città a misura di bambino
KIDS NEWSLETTER
cos’è kids trip?
A chi è rivolto?
A tutte le strutture ricettive, di
ristorazione e culturali che vogliono
inserirsi in un network a misura
di famiglia.
Cosa accade se un simpatico signore molto
distratto, parecchio svampito, e incalzato
dalla moglie precisa, puntuale e ansiosa
di partire, lascia aperta la porta della loro
casa in piena campagna? È evidente no?
Una coppia di raffinati cinghiali, per l’ap-
punto i signori Cinghialetti, si ritiene invi-
tata, d’altronde non è vero che adesso è di
moda il Couchsurfing?
I signori Cinghialetti, dunque, prendono
possesso della casa dei signori G per due
giorni. Certo anche loro amano leggere,
suonare, dipingere e scrivere come i signori
G., eppure due cinghiali rimangono due cin-
ghiali, e, nonostante le ottime intenzioni di
Fernanda Cinghialetti, che vorrebbe lascia-
re tutto in ordine tra quelle graziose mura
domestiche, non riescono a non lasciare
dietro di sé una scia di disastri e sporci-
zia che i poveri signori G. non riusciranno a
spiegarsi al loro rientro, laddove, i due pa-
sticcioni signori Cinghialetti hanno appena
fatto in tempo a lasciare la casa.
Hai preso tutto? il titolo di questa storia!
Una frase che ripetiamo chissà quante
volte: prima di uscire di casa per andare a
scuola, prima di un viaggio poi la ripetiamo
all’infinito a noi stessi e al distratto o alla
distratta di casa, insomma un titolo che
appartiene alla quotidianità di tutti!
La storia gioca sull’assurdo con un ritmo in-
calzante che ne fa un racconto esilarante
e molto godibile. Il testo arguto, elegante
nella sua semplicità, tiene alta la tensione
del lettore con divertenti colpi di scena.
Il ritmo è perfettamente cadenzato anche
dalle immagini che sin dalla copertina non
lasciano dubbi sulla storia. Delicate e ironi-
che come la storia, le belle illustrazioni ren-
dono benissimo il menage familiare delle
due coppie, una specchio dell’altra.
Una lettura piacevole anche nel formato,
adatta a primi lettori che hanno appena
imparato a leggere!
Hai preso tutto? scritto da Alice Keller, illu-
strato da Veronica Truttero, edito da Sinnos
fa parte di una collana, preziosa, ad alta
leggibilità adatta quindi anche ai dislessi-
ci, utilizza la font “leggimi” creata nel 2006
appositamente per chi ha problemi di di-
slessia.
					 Dai 6+
consigli di lettura
HAI
PRESO
TUTTO?
di Francesca Mignemi
Oggi ho indossato una giacca bianca col cappuc-
cio e ho lasciato che le gocce che cadono da un
pennello me la colorassero! Ti voglio parlare infatti
di una tecnica di pittura che è stata chiamata
dripping, che vuol dire sgocciolamento, e che con-
siste nel far colare le gocce di colore sulla tela.
«Lo posso fare anch’io!», dirai forse dopo aver vi-
sto un dipinto così realizzato. Se lo pensi non sei
il solo! Anche se è più corretto dire che lo puoi
rifare, perché qualcuno prima di te ha già avuto
questa idea! Quel qualcuno si chiama Jackson
Pollock (1912-1956), un pittore americano ribelle e
scontroso.Ti ricordi quello che ti dicevo a proposi-
to del coraggio che la creatività richiede? Pollock
ne aveva parecchio! Un giorno uscì un articolo sul
giornale che stroncava la sua arte definita uno
scherzo di cattivo gusto. Altri pensarono che la
sua pittura sembrava un ciuffo di capelli aggro-
vigliati, un’orrenda sbrodolatura o un’opera di un
bambino.Perché tante critiche? Il motivo è che
Pollock ha sconvolto l’idea di pittura sperimentan-
do nuove tecniche! Se pensi al pittore in camice
con la tavolozza e il pennello in mano davanti alla
tela poggiata sul cavalletto, sei molto distante
dal capire com’era Pollock. Lui infatti prendeva dei
barattoli di latta e ci metteva dentro una vernice
molto fluida, stendeva grandi tele sul pavimento
e dipingeva in movimento! Sul pavimento, diceva
«mi sento più a mio agio, più parte del quadro;
posso camminarci intorno, lavorare da quattro lati
diversi, essere dentro al quadro». Usava il pennel-
lo come uno stecco, immergendolo nel barattolo
e facendo sgocciolare il colore sopra la tela, qua-
si mai toccandola. Altre volte bucava il fondo dei
barattoli, spargendo la pittura lungo la tela. Usava
anche sassolini e sabbia o lasciava impronte con
le mani. Guarda questo video https://www.you-
tube.com/watch?v=X3Uj_HAAvbk in cui lavora a
un’opera. Osserva come muove il braccio e i piedi:
avrai la sensazione che segua un ritmo e che l’o-
pera d’arte sia proprio lui a lavoro, con i suoi gesti
e i suoi movimenti! È per tale motivo che quest’ar-
te è stata chiamata Action Painting, cioè pittura
d’azione, in cui il procedimento è più importante
del risultato. Non devi però pensare che il suo
modo di procedere fosse casuale o disordinato!
Pollock non faceva nulla a caso, ma controllava
ogni goccia, ogni gesto della mano e del braccio,
dosando ad esempio l’energia che ci metteva o
variando gli strumenti utilizzati.
Quando chiedevano a Pollock cosa volesse dire
con i suoi dipinti o cosa significassero, lui rispon-
deva: «È come guardare un prato di fiori. Non ci si
strappa i capelli chiedendosi cosa significa». L’arte
infatti è per lui ciò che si vede sul dipinto: la ma-
teria di cui si compone e il gesto che la produce. E
materia e gesto, insieme, sono espressione delle
sue emozioni e del suo mondo interiore.
arte di Giamina Croazzo
GIACARTINA POLLOCK
L’attività che ti propongo oggi si ispira ai di-
pinti di Pollock, si fa all’aperto e indossando
qualcosa che non avrai paura di sporcare!
Ti serviranno: un contenitore portauova in
plastica nei cui incavi colerai, con l’aiuto di
un adulto, dei colori liquidi rigorosamente
atossici (andranno bene anche i colori ad
acqua); il coperchio di una scatola grande in
cui sistemare dentro un foglio di cartoncino
bianco della stessa dimensione; strumenti
per sperimentare la pittura d’azione, come
fili, corde, pennelli di diverse dimensioni,
stecchini, pompette a soffietto per la pittu-
ra, contagocce. Adesso libera la tua fanta-
sia: immergi gli strumenti di volta in volta
nei colori e poi schizza, spruzza, sgocciola
sul foglio, oppure trascinaci sopra il filo in-
triso di colore. Potrai anche inclinare il co-
perchio per far scorrere il colore sul foglio.
Insomma non ci sono regole ma non avere
fretta, gustati ogni singolo momento e ge-
sto della tua creazione! E quando avrai fini-
to lascia la tua opera ad asciugare e tu corri
dritto sotto la doccia!
gioca con noi 1
gioca con noi 2
gioca con noi
3
gioca con noi
4
TROVA LA PAROLA
FORCHETTE
SCOLAPASTA
LIMONI
UOVA
BICCHIERI
CAROTE
BICCHIERI
Trova tutti gli oggetti scritti qui accanto e scrivi il
numero di ciascuno.
Scopri poi nello spazio successivo, a quale lettera
dell’alfabeto corrisponde quel numero (ad esempio
al numero 1 corrisponde la prima lettera “A”, al
numero 4 la quarta lettera “D” e così via). Scoprirai
così il nome di un oggetto che sta in cucina.
NUMERI LETTERE
gioca con noi
5
Procedimento
Frullate la polpa di pesca con l’acqua di kefir e il succo di limone, versate il contenuto
negli stampini per ghiaccioli e riponeteli in freezer per almeno 8 ore!
Se i bambini fossero abituati a gusti più dolci aggiungete al composto un cucchiaio da
minestra di malto di riso!
Buona merenda!
					 Dai 6+
ricetta
GHIAC-
CIOLI
SUPER-
EROI
di Maria Rita Fortuna
INGREDIENTI
per 6 ghiaccioli
300 g. di polpa
di pesche mature
300 ml. di acqua di kefir
1 cucchiaio di succo
di limone
In questi giorni di tanto tanto cal-
do, a casa abbiamo inventato dei
ghiaccioli con un frutto che riscuo-
te sempre successo e con una
marcia in più… Probiotici per aiuta-
re i pancini!
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  • 2. Dire, fare, partecipare. Eventi in città a misura di bambino KIDS NEWSLETTER cos’è kids trip? A chi è rivolto? A tutte le strutture ricettive, di ristorazione e culturali che vogliono inserirsi in un network a misura di famiglia.
  • 3. Cosa accade se un simpatico signore molto distratto, parecchio svampito, e incalzato dalla moglie precisa, puntuale e ansiosa di partire, lascia aperta la porta della loro casa in piena campagna? È evidente no? Una coppia di raffinati cinghiali, per l’ap- punto i signori Cinghialetti, si ritiene invi- tata, d’altronde non è vero che adesso è di moda il Couchsurfing? I signori Cinghialetti, dunque, prendono possesso della casa dei signori G per due giorni. Certo anche loro amano leggere, suonare, dipingere e scrivere come i signori G., eppure due cinghiali rimangono due cin- ghiali, e, nonostante le ottime intenzioni di Fernanda Cinghialetti, che vorrebbe lascia- re tutto in ordine tra quelle graziose mura domestiche, non riescono a non lasciare dietro di sé una scia di disastri e sporci- zia che i poveri signori G. non riusciranno a spiegarsi al loro rientro, laddove, i due pa- sticcioni signori Cinghialetti hanno appena fatto in tempo a lasciare la casa. Hai preso tutto? il titolo di questa storia! Una frase che ripetiamo chissà quante volte: prima di uscire di casa per andare a scuola, prima di un viaggio poi la ripetiamo all’infinito a noi stessi e al distratto o alla distratta di casa, insomma un titolo che appartiene alla quotidianità di tutti! La storia gioca sull’assurdo con un ritmo in- calzante che ne fa un racconto esilarante e molto godibile. Il testo arguto, elegante nella sua semplicità, tiene alta la tensione del lettore con divertenti colpi di scena. Il ritmo è perfettamente cadenzato anche dalle immagini che sin dalla copertina non lasciano dubbi sulla storia. Delicate e ironi- che come la storia, le belle illustrazioni ren- dono benissimo il menage familiare delle due coppie, una specchio dell’altra. Una lettura piacevole anche nel formato, adatta a primi lettori che hanno appena imparato a leggere! Hai preso tutto? scritto da Alice Keller, illu- strato da Veronica Truttero, edito da Sinnos fa parte di una collana, preziosa, ad alta leggibilità adatta quindi anche ai dislessi- ci, utilizza la font “leggimi” creata nel 2006 appositamente per chi ha problemi di di- slessia. Dai 6+ consigli di lettura HAI PRESO TUTTO? di Francesca Mignemi
  • 4. Oggi ho indossato una giacca bianca col cappuc- cio e ho lasciato che le gocce che cadono da un pennello me la colorassero! Ti voglio parlare infatti di una tecnica di pittura che è stata chiamata dripping, che vuol dire sgocciolamento, e che con- siste nel far colare le gocce di colore sulla tela. «Lo posso fare anch’io!», dirai forse dopo aver vi- sto un dipinto così realizzato. Se lo pensi non sei il solo! Anche se è più corretto dire che lo puoi rifare, perché qualcuno prima di te ha già avuto questa idea! Quel qualcuno si chiama Jackson Pollock (1912-1956), un pittore americano ribelle e scontroso.Ti ricordi quello che ti dicevo a proposi- to del coraggio che la creatività richiede? Pollock ne aveva parecchio! Un giorno uscì un articolo sul giornale che stroncava la sua arte definita uno scherzo di cattivo gusto. Altri pensarono che la sua pittura sembrava un ciuffo di capelli aggro- vigliati, un’orrenda sbrodolatura o un’opera di un bambino.Perché tante critiche? Il motivo è che Pollock ha sconvolto l’idea di pittura sperimentan- do nuove tecniche! Se pensi al pittore in camice con la tavolozza e il pennello in mano davanti alla tela poggiata sul cavalletto, sei molto distante dal capire com’era Pollock. Lui infatti prendeva dei barattoli di latta e ci metteva dentro una vernice molto fluida, stendeva grandi tele sul pavimento e dipingeva in movimento! Sul pavimento, diceva «mi sento più a mio agio, più parte del quadro; posso camminarci intorno, lavorare da quattro lati diversi, essere dentro al quadro». Usava il pennel- lo come uno stecco, immergendolo nel barattolo e facendo sgocciolare il colore sopra la tela, qua- si mai toccandola. Altre volte bucava il fondo dei barattoli, spargendo la pittura lungo la tela. Usava anche sassolini e sabbia o lasciava impronte con le mani. Guarda questo video https://www.you- tube.com/watch?v=X3Uj_HAAvbk in cui lavora a un’opera. Osserva come muove il braccio e i piedi: avrai la sensazione che segua un ritmo e che l’o- pera d’arte sia proprio lui a lavoro, con i suoi gesti e i suoi movimenti! È per tale motivo che quest’ar- te è stata chiamata Action Painting, cioè pittura d’azione, in cui il procedimento è più importante del risultato. Non devi però pensare che il suo modo di procedere fosse casuale o disordinato! Pollock non faceva nulla a caso, ma controllava ogni goccia, ogni gesto della mano e del braccio, dosando ad esempio l’energia che ci metteva o variando gli strumenti utilizzati. Quando chiedevano a Pollock cosa volesse dire con i suoi dipinti o cosa significassero, lui rispon- deva: «È come guardare un prato di fiori. Non ci si strappa i capelli chiedendosi cosa significa». L’arte infatti è per lui ciò che si vede sul dipinto: la ma- teria di cui si compone e il gesto che la produce. E materia e gesto, insieme, sono espressione delle sue emozioni e del suo mondo interiore. arte di Giamina Croazzo GIACARTINA POLLOCK L’attività che ti propongo oggi si ispira ai di- pinti di Pollock, si fa all’aperto e indossando qualcosa che non avrai paura di sporcare! Ti serviranno: un contenitore portauova in plastica nei cui incavi colerai, con l’aiuto di un adulto, dei colori liquidi rigorosamente atossici (andranno bene anche i colori ad acqua); il coperchio di una scatola grande in cui sistemare dentro un foglio di cartoncino bianco della stessa dimensione; strumenti per sperimentare la pittura d’azione, come fili, corde, pennelli di diverse dimensioni, stecchini, pompette a soffietto per la pittu- ra, contagocce. Adesso libera la tua fanta- sia: immergi gli strumenti di volta in volta nei colori e poi schizza, spruzza, sgocciola sul foglio, oppure trascinaci sopra il filo in- triso di colore. Potrai anche inclinare il co- perchio per far scorrere il colore sul foglio. Insomma non ci sono regole ma non avere fretta, gustati ogni singolo momento e ge- sto della tua creazione! E quando avrai fini- to lascia la tua opera ad asciugare e tu corri dritto sotto la doccia!
  • 8. gioca con noi 4 TROVA LA PAROLA FORCHETTE SCOLAPASTA LIMONI UOVA BICCHIERI CAROTE BICCHIERI Trova tutti gli oggetti scritti qui accanto e scrivi il numero di ciascuno. Scopri poi nello spazio successivo, a quale lettera dell’alfabeto corrisponde quel numero (ad esempio al numero 1 corrisponde la prima lettera “A”, al numero 4 la quarta lettera “D” e così via). Scoprirai così il nome di un oggetto che sta in cucina. NUMERI LETTERE
  • 10. Procedimento Frullate la polpa di pesca con l’acqua di kefir e il succo di limone, versate il contenuto negli stampini per ghiaccioli e riponeteli in freezer per almeno 8 ore! Se i bambini fossero abituati a gusti più dolci aggiungete al composto un cucchiaio da minestra di malto di riso! Buona merenda! Dai 6+ ricetta GHIAC- CIOLI SUPER- EROI di Maria Rita Fortuna INGREDIENTI per 6 ghiaccioli 300 g. di polpa di pesche mature 300 ml. di acqua di kefir 1 cucchiaio di succo di limone In questi giorni di tanto tanto cal- do, a casa abbiamo inventato dei ghiaccioli con un frutto che riscuo- te sempre successo e con una marcia in più… Probiotici per aiuta- re i pancini!