1. Deliberazione di Consiglio Provinciale
N. 13 del 06/02/2014
Sessione: Ordinaria Convocazione: 1ª Seduta n. 4
Classifica.: 001.10
Anno 2014
Oggetto: MOZIONE DELLA 5^ COMMISSIONE CONSILIARE DI ADESIONE ALL'APPELLO
PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI E DI TUTTI I PRIGIONIERI
PALESTINESI E PER UNA SVOLTA NEI NEGOZIATI IN CORSO CHE CONDUCA ALLA
FINE DELL'OCCUPAZIONE MILITARE ISRAELIANA, ALLA COSTITUZIONE DI UNO
STATO PALESTINESE INDIPENDENTE E A UNA PACE CHE DIA GIUSTIZIA E
SICUREZZA A TUTTI
Relatore
Ufficio Proponente
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUNTI PIERO
UFFICIO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
L' anno duemilaquattordici e questo dì 6 del mese Febbraio, si è riunito il Consiglio Provinciale sotto la
Presidenza del Sig. GIUNTI PIERO assistito dal Sig. CINI OTELLO.
Sono presenti i Sigg.:
AIAZZI MANOLA - BARTALONI SANDRO - BOMBARDIERI REMO - BRUNETTI LEONARDO CALO’ ANDREA - CAPECCHI FEDERIGO - CAROVANI GIUSEPPE - CAVACIOCCHI CARLA CEI MAURIZIO - CLEMENTINI SABATINO - COMUCCI LEONARDO - CONTI CATERINA CORDONE MARCO - CRESCI ALESSANDRO - FANCELLI MIRKO - FIORENTINI ALESSANDRA
- FRANCHI ERICA - FUSI STEFANO - GIUNTI PIERO - LAZZERI LORETTA - LAZZERINI
RICCARDO - MONTAGNI ENZO - PESTELLI FRANCO - VERDI LORENZO - - - - - - - - - - - -
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2. Sono Assenti i Sigg. :
AZZARELLO ADAMO - BALDINI SAMUELE - BARDUCCI ANDREA - BARILLARI SALVATORE
- BASSETTI PAOLO - BIAGIOTTI SARA - CANTINI ANDREA - CIAMPOLINI FILIPPO - LENSI
MASSIMO - MASSAI PIERGIUSEPPE - MELANI SILVIA - PROSPERI STEFANO - SENSI GUIDO - - - - -
Il Consiglio
Premesso che
Lo scorso 27 ottobre 2013 dalla cella di Nelson Mandela a Robben Island, Sudafrica, è stato lanciata la
Campagna mondiale “Per la liberazione di Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi” ed è stato
costituito il Comitato Internazionale di sostegno alla campagna che ha fra i primi aderenti Ahmed
Qathrada, leader storico insieme a Mandela dell'ANC e il premio Nobel, Vescovo Desmond Tutu.
Considerato che
Il testo dell'appello lanciato così recita:
”Noi, i firmatari, affermiamo la nostra convinzione che la libertà e la dignità sono l’essenza della civiltà.
Persone di tutto il mondo e nel corso della storia si sono levate in difesa della loro libertà e della loro
dignità contro il dominio coloniale, l’oppressione, l’apartheid e la segregazione.
Generazioni di uomini e donne hanno fatto grandi sacrifici per forgiare valori universali, difendere le
libertà fondamentali e far progredire il diritto internazionale e i diritti umani.
Non vi è un rischio maggiore per la nostra civiltà che abbandonare questi principi e consentire
irresponsabilmente la loro violazione e negazione. Il popolo Palestinese ha lottato per decenni per la
giustizia e la concretizzazione dei propri diritti inalienabili. Tali diritti sono stati più volte ribaditi da
innumerevoli risoluzioni delle Nazioni Unite.
Valori universali, legislazione internazionale e diritti umani non possono fermarsi alle frontiere, né è
possibile ammettere che si usino due pesi e due misure, e devono essere applicati anche in Palestina.
Questa è la strada da seguire per una pace giusta e duratura nella regione, a beneficio di tutti i suoi
popoli.
L’applicazione di questi diritti comporta la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri
palestinesi, in quanto la loro prigionia altro non è che un riflesso della pluridecennale privazione della
libertà che il popolo palestinese ha subito e continua a sopportare.
Centinaia di migliaia di palestinesi sono stati imprigionati a un certo punto della loro vita, in uno dei più
eclatanti esempi di detenzione di massa che mirano a distruggere il tessuto nazionale e sociale del
popolo occupato, e a spezzare la sua volontà di raggiungere la libertà. Migliaia di prigionieri politici
palestinesi ancora oggi languono nelle carceri israeliane. Alcuni prigionieri palestinesi hanno trascorso
oltre 30 anni nelle carceri israeliane, cosa che fa di Israele la potenza occupante responsabile dei più
lunghi periodi di detenzione politica nella storia recente.
Il trattamento dei prigionieri palestinesi dal momento del loro arresto, durante gli interrogatori e il
processo, nonché durante la loro detenzione, viola le norme e gli standard previsti dalla legge
internazionale. Queste violazioni, tra cui l’assenza di garanzie fondamentali per un giusto processo, il
ricorso alla incarcerazione arbitraria, il maltrattamento dei prigionieri e l’uso della tortura, il disprezzo
per i diritti dei bambini, la mancanza di assistenza sanitaria per i detenuti malati, il trasferimento dei
detenuti nel territorio dello stato occupante e le violazioni del diritto di ricevere visite, così come
l’arresto di rappresentanti eletti, richiedono la nostra attenzione e il nostro intervento.
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3. Tra questi prigionieri, un nome è emerso a livello nazionale e internazionale come fondamentale per
l’unità, la libertà e la pace.
Marwan Barghouti ha trascorso un totale di quasi due decenni della sua vita nelle carceri israeliane,
tra cui gli ultimi 11 anni. È il prigioniero politico palestinese più importante e rinomato, un simbolo
della missione del popolo palestinese per la libertà, una figura che unisce e un sostenitore della pace
basata sul diritto internazionale.
Tenendo presente come gli sforzi internazionali portarono alla liberazione di Nelson Mandela e di tutti i
prigionieri anti-apartheid, riteniamo che la responsabilità morale giuridica e politica della comunità
internazionale di assistere il popolo palestinese nella realizzazione dei loro diritti deve contribuire a
garantire la libertà di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi.
Chiediamo, quindi, e ci impegnamo ad agire per la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i
prigionieri palestinesi. Fino al loro rilascio, i prigionieri palestinesi, come sancito dal diritto
internazionale umanitario e le leggi in materia di diritti umani, devono beneficiare dei loro diritti e le
campagne di arresti devono cessare.
Uno dei più importanti segni della disponibilità a fare la pace con il tuo avversario è la liberazione di
tutti i suoi prigionieri politici, un potente segnale di riconoscimento dei diritti di un popolo e delle sue
naturali rivendicazioni della propria libertà. E’ il segnale di inizio di una nuova era, in cui la libertà aprirà
la strada per la pace. Occupazione e pace sono incompatibili.
L’occupazione, in tutte le sue manifestazioni, deve terminare, in modo che la libertà e la dignità possano
prevalere. La libertà deve prevalere perché il conflitto cessi e perché i popoli della regione possano
vivere in pace e sicurezza.”
Valutato che
anche nel nostro Paese si è costituito un comitato Nazionale per il sostegno alla campagna, e che le
prime adesioni, oltre ad AssoPacePalestina e Fondaziona Lelio e Leslie Basso, sono arrivate da Libera,
Arci, Cgil, Fiom, Un Ponte per, Pax Christi, Rete Radei resh, Comunità Palestinese in Italia, Donne in
Nero;
Considerato che
l'adesione alla campagna, significa anche ribadire alla comunità internazionale e al nostro Governo, che
ha appena sottoscritto accordi con quello di Nethanyau, che l’occupazione della Palestina è stata
dichiarata illegale da numerose risoluzioni dell’Onu, che il muro costruito in Cisgiordania che attraversa
i Territori Palestinesi è stato condannato dall’Assemblea Generale Onu e dalla Corte di Giustizia
Europea e che il Consiglio dei Diritti umani dell’Onu ha lanciato un appello con cui intima a Israele “di
fermare tutte le attività di insediamento senza precondizioni e avviare un processo di ritiro di tutti i
coloni dai Territori”;
Sottolineato che
E' in corso da diversi mesi, con la mediazione del segretario di Stato americano, un negoziato fra Israele
e l'Autorità Nazionale Palestinese che ad oggi, da quanto si apprende dalla stampa, non sembra avere
ancora individuato i contorni di una soluzione politica condivisa;
Valutato che
Ad oggi innumerevoli ostacoli sono stati frapposti da parte del governo israeliano alla possibilità di
conseguire un esito positivo del negoziato stesso, a partire dall'annuncio della costruzione di nuove
colonie in Cisgiordania e a Gerusalemme est, alla dura repressione delle manifestazioni di resistenza
non violenta, fino ai sanguinosi raid repressivi nella striscia di Gaza che hanno provocato nuove vittime
fra la popolazione civile;
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4. Richiamate
la diverse mozioni già approvata dal Consiglio provinciale in favore di una pace giusta e duratura per
tutti i popoli della regione, nonché l'impegno a sostegno del riconoscimento dei diritti del popolo
palestinese, esplicitatosi in questi anni con diverse attività, quali i progetti di cooperazione, i gemellaggi,
le mostre, le conferenze e iniziative simboliche, quale lo srotolamento della bandiera palestinese dal
balcone di Palazzo Medici Riccardi, avvenuto lo scorso 29 novembre;
Il Consiglio Provinciale di Firenze
Aderisce
all'appello per la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi, ritenendolo
un come passo essenziale per contribuire alla pacificazione e alla riconciliazione fra le parti;
Auspica
che, anche grazie a gesti distensivi di questo tipo, i negoziati in corso possano subire un'accelerazione
positiva che porti finalmente al completamento del processo iniziato con gli accordi di Oslo e alla
creazione di uno Stato Palestinese libero dall'occupazione militare, democratico e indipendente, che
possa finalmente garantire dignità e rispetto dei diritti fondamentali dei palestinesi, in un quadro di
sicurezza e di pace sotto l'egida della comunità internazionale.
Impegna
il Presidente della Provincia di Firenze a continuare nell'impegno a favore della causa palestinese fino al
termine del mandato amministrativo;
Impegna
il Presidente del Consiglio di provvedere a dare ampia diffusione della presente Mozione fra la
cittadinanza e ad inviarlo:
al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Ministro degli Esteri
all'ambasciatore di Israele in Italia
all'ambasciatore dell'Autorità nazionale Palestinese in Italia
ai Presidenti di Camera e Senato
ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari competenti
al Presidente della Regione Toscana
al Prefetto di Firenze
ai Comuni della Provincia di Firenze
Al termine, dopo ampia e approfondita discussione, il Presidente pone in votazione, con il sistema
della votazione elettronica, il su riportato schema di mozione ottenendosi il risultato riportato in atti,
accertato dagli scrutatori Aiazzi e Fiorentini e proclamato dal Presidente.
Si riporta di seguito l’esito della votazione elettronica:
Presenti: 24
Non partecipanti al voto: nessuno
Astenuti: 5 (Aiazzi, Cavaciocchi, Comucci, Cordone e Franchi)
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5. Votanti: 19
Maggioranza richiesta: 10
Favorevoli: 19
Contrari: nessuno
La Mozione è APPROVATA.
IL PRESIDENTE
IL VICE SEGRETARIO G.LE VICARIO
Piero Giunti
dott. Otello Cini
Il documento informatico e’ memorizzato digitalmente ed e’ rintracciabile sul sito internet
http://attionline.provincia.fi.it/”
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