2. INDICE
IUAV
Tesi di laurea Il Tagliamento | Strategia di crescita di un sistema rural urbano 4
Laboratori di progettazione Centro Charrette - Banchina Marittima (Venezia) 26
Edificio residenziale - Campo di Brentone (Verona) 29
STUDIO ALBERTO ANTONELLI ARCHITETTO
Progetto di riqualificazione di un tratto stradale - Via C. Caneva (Gemona del Friuli) 32
Progetto di riqualificazione di Piazzetta Fantoni (Gemona del Friuli) 34
Progetto di sistemazione di una mansarda - Udine 36
Idea per un nuovo showroom e uffici - I.P.E.M. s.r.l 38
Progetto di un edificio residenziale - 1 (Gemona del Friuli) 41
Progetto di un edificio residenziale - 2 (Gemona del Friuli) 42
PROGETTI GRAFICI 47
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3. Il Tagliamento
Strategia di crescita di un sistema rural urbano
Tesi di laurea in Architettura
per la Sostenibilità
Relatori: Benno Albrecht
Ernesto Antonini
Luigi Schibuola
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4. RISORSE NATURALI Orografia e ricco sistema idrico
dell’area corrispondente al medio
corso del fiume Tagliamento.
Fiume Tagliamento
Si tratta di un fiume a regime torrentizio, il quale ha
mantenuto le sue caratteristiche primitive per la maggior
parte del suo corso. Caratterizzato da deflussi superfi-
ciali ridotti e concentrati nei canali principali. Le precipi-
tazioni intense e prolungate, soprattutto quelle autunnali,
fanno sì che il letto venga invaso dai torbidi e tumultuosi
flussi di piena che raggiungono entrambe le sponde,
allagando l’intera golena. La portata media del fiume è
pari a 68,8 m3/sec.
Nell’area presa in esame, l’alveo del fiume, largo dai 2 ai
3 km e compreso all’interno di alte scarpate, risulta es-
sere estremamente dinamico, grazie all’elevata mobilità
laterale che gli è ancora concessa.
I numerosi canali che percorrono l’alveo, di cui alcuni
sono attivi soltanto in certi periodi, si sviluppano per
quasi tutta la sua larghezza, secondo il caratteristico
disegno “a rami intrecciati” (breided), tipico dei fiumi
pedemontani della regione veneto-friulana.
Il grande letto ghiaioso-ciottoloso viene interamente
allagato solo in concomitanza dei principali episodi di
piena, mentre durante la fase di magra e di morbida, di
gran lunga prevalenti, l’aqua defluisce all’interno degli
innumerevoli canali incisi nel materasso alluvionale.
Pianura alluvionale
Area pianeggiante, facente parte dell’alta pianura del Ta-
gliamento, che si sviluppa a valle del margine prealpino
e dell’anfiteatro morenico. Presenta una pendenza me-
dia in senso nord-sud che si aggira intorno al 6%0. L’al-
veo si trova confinato entro grandiose scarpate intagliate
nell’alta pianura, alte fino a 60 m in sinistra idrografica e
circa 30 m in destra procedendo verso sud l’altezza delle
scarpate diminuisce gradualmente raggiungendo
i 20 m a Dignano a i 10 m a Turrida. Profilo dell’area (altitudini in m)
Il Tagliamento scorre a ridosso della scarpata sinistra,
mentre verso destra vi è un’ampia fascia, abbandonata
dall’alveo e ora occupata da coltivazioni, la quale può
essere inondata durante le piene.
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5. Biodiversità
Il Friuli Venezia Giulia è una regione caratterizzata da
un basso tasso di pressione antropica (circa 1.500.000
abitanti per una superficie di 7846 km2) e da una
elevatissima biodiversità, al punto da essere interessata
dalla presanza di habitat rappresentativi della bioregione
alpina, continentale e mediterranea.
Il complesso regionale delle aree protette è costituito
da parchi, riserve, Siti di Interesse Comunitario (SIC) e
Zone di Protezione Speciale (ZPS), entrambi designati
da direttive comunitarie.
Il Tagliamento rappresenta una sorta di ponte fra Alpi e
e Mar Adriatico, mettendo a contatto flora
e fauna di provenienza assai diversa. D’altro canto, la
morfologia a canali intrecciati, caratteristica di buona
parte del corso, fa sì che la sezione trasversale sia di-
versificata in svariati microhabitat in grado di influenzarsi
reciprocamente.
Parchi Naturali Regionali In particolare lungo il medio corso, si rinviene un mo-
saico di vari ambienti considerati tra i più vulnerabili e a
rischio, quali l’alveo vero e proprio con il caratteristico
andamento a canali intrecciati e le isole vegetate, le
Parco Naturale delle golene con i loro tipici boschi e siepi, le praterie deno-
Dolomiti Friulane minate magredi e, infine, una serie di sistemi di piccole
Parco Naturale delle risorgive.
Prealpi Giulie A favorire il consistente picco di biodiversità concorre
anche il fatto che il letto del fiume funge da grande
corridoio naturale nel quale molte piante sfruttano pro-
Siti di Importanza Comunitaria prio la corrente dell’acqua per spargere i loro semi nei
fondovalle.
Il fenomeno, noto come “dealpinismo”, fa si che nel me-
dio Tagliamento si trovino a convivere specie tipicamen-
Valle del medio Tagliamento te alpine con specie caratteristiche delle fasce prealpine
Greto del Tagliamento e di pianura.
Zuc dal Bor
Magredi di Coz
Bosco di golena di Torreano
Pineta di Lignano
Foce del Tagliamento
Valli di Bibione
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6. RISORSE UMANE E FISICHE
La comprensione dello sviluppo socio-economico di una
comunità sviluppatasi a ridosso di un fiume non può
prescindere dall’essere strettamente legata al corso
d’acqua sul quale si affaccia. Considerato un tempo
una risorsa da rispettera con riguardo reverenziale, al
giorno d’oggi appare una risorsa puramente economica
da sfruttare, nonchè un nemico imprevedibile da quale
difendersi. La strada verso una gestione sostenibile del
fiume è ancora lunga.
Le linee guida per il nuovo Piano Territoriale Regionalela
prefigura uno scenario in cui viene riconosciuta massima
priorità alla costruzione di nuove infrastrutture i cui pro-
getti “di interesse regionale“ prevalgono sulle destinazio-
ni urbanistiche previstenei piani regolatori comunali.
Nuovi meccanismi che favoriscono la creazione di nuove
aree industriali e commerciali rendono verosimile lo
sviluppo dell’urbanizzazione e dei fenomeni di imperme-
abilizzazione del suolo.
Il disegno a lato vuole rappresentare, in via puramente
schematica, il layering delle risorse fisiche dell’area
interessata. Alla base si evidenzia il rapporto tra pieni e
vuoti: spicca la grande fascia “vuota“ centrale, corrispon-
dente al corso del fiume, e, tutt’attorno, la disseminazio-
ne incontrollata di pieni. Lo strato centrale mette in luce il
rapporo esistente tra sistema viario e sistema dell’edifi-
cato, il cui sviluppo nel tempo è evidentemente avvenuto
lungo le principali arterie di collegamento tra i vari centri.
6
7. VERSO UNA CRESCITA SOSTENIBILE DELLA CITTA’
compattezza
occupazione del suolo
sinergia tra le reti
livello di inquinamento
inclusione dell’esistente
mantenimento biodiversità
dispersione energetica
trasporto pubblico
coinvolgimento collettività
presenza verde pubblico
INDICI DI SVILUPPO URBANO
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8. La diffusione tipica dei centri rural urbani di quest’area punto di “dimenticarsi” della sua importante presenza.
fa parte del sistema delle risorse fisiche di quest’ultima. L’intervento proposto comprende perciò la definizione
Si vuole qui offrire un prospetto schematico di quale sia di un parco fluviale, che non si limiti a caratterizzarsi
stato lo sviluppo nel tempo e nello spazio di tali centri e come riserva ambientale, ma che possa essere pensato
quali siano gli elementi di criticità ai quali si è giunti. anche come sistema insediativo, nella convinzione che
Infine si darà spazio ad una proposta progettuale finaliz- la miglior salvaguardia dell’ambiente naturale nei territori
zata al miglioramento e alla valorizzazione di tutti quegli contemporanei si realizzi compatibilmente con le forme
elementi concorrenti nella “composizione” di un territorio dell’abitare, e non certo costruendo recinti entro i quali
“integrato”. Sviluppo territoriale, espansione urbana e preservare una natura alienata e alienante.
confronto con il fiume sono fattori inscindibili tra loro.
La sequenza proposta è dimostrativa di come questi tre
elementi possano influenzare profondamente le recipro-
che fasi di trasformazione. La loro stretta interconnessio-
ne rende inevitabile l’instaurarsi, nel corso del tempo, di
spontanee reazioni a catena a seguito di qualsiasi forma
di trasformazione. La strategia progettuale adottata
punta il dito verso le tre principali reti, che disegnano il
territorio: la rete dell’edificato, la rete ecologica, la rete
della mobilità.
Il fenomeno dello sprawl, in Italia particolarmente ca-
ratteristico delle aree rural urbane dei territori del Friuli
Venezia Giulia e del Veneto, ha paradossalmente porta-
to negli ultimi decenni, alla dissoluzione e alla perdita di
qualità e carattere degli stessi centri abitati. Densificazio-
ne urbana e non interruzione del verde sono i princi-
pali elementi “catalizzatori” del progetto. La diffusione
urbana viene limitata sia grazie a larghe bande verdi di
contenimento, che si dipanano dall’area golenale, sia
da puntuali interventi di densificazione architettonica, i
quali cingono ciascun centro storico e lo arricchiscono di
carattere identitario. L’unità dell’intero sistema è inoltre
garantita da una fitta rete di corridoi verdi che consente
la non interruzione della biodiversità dell’area.
La rete ecologica diviene così il sostrato sul quale
prende forma il disegno della città contemporanea,
secondo modalità per cui ecosistema e rete dell’edificato
riceverebbero linfa vitale l’uno dall’altro, vivificando la
reciproca struttura.
Al parco fluviale si affida il compito di restituire forma e
unità al sistema di insediamenti, il quale hanno perso,
con il tempo, il loro intimo legame con il fiume, fino al
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11. SVILUPPO DEL PROGETTO
Il principio cardine dell’intervento propone una forma
di sviluppo e crescita del progetto in progressione nel
corso del tempo, evitando perciò di imporre a priori una
tecnica, un modo di intervento, difficilmente gestibile,
se attuato a prescindere da una pianificazione a lungo
termine.
La possibilità di un più lento, ma sistematico progre-
dire del progetto consente un più agevole ed efficace
intreccio dei vari layers, ossia delle tre reti identificatrici
del territorio, nonchè una pianificazione economica più
efficace e la facilitazione dell’integrazione impiantistica.
L’operazione di densificazione urbana, procede paral-
lelamente con la progressiva integrazione della nuova
architettura con i centri storici. Ciò avviene attraverso il
ridisegno e la caratterizzazione del sistema degli spazi
aperti pubblici e semi pubblici, tradizionalmente conside-
rato il “collante urbano“.
Tanto quanto a scala territoriale, anche a livello dei
singoli paesi, un forte carattere è conferito dal verde
urbano, declinato in varie forme, dai giardini pubblici,
ai viali alberati, ai corridoi verdi, alle corti. L’architettura
definita intende insediarsi mantenendo un proprio pecu-
liare e deciso carattere, senza però voler prevaricare le
specificità del territorio. Il nuovo insediamento infatti si
appoggia sul suolo, seguendone l’orografia e sfruttando
così i vantaggi estetici e visuali offerti dai dislivelli natu-
rali. I nuovi edifici, disposti in serie, si aprono, abbrac-
ciando concettualmente un’area di ampio respiro, che
trova nel Tagliamento il suo apice territoriale.
L’altezza dei nuovi edifici, inoltre, si attesta su quella
media delle più antiche costruzioni, quindi attorno ai due,
tre piani. Nel corso della costruzione dei nuovi quartieri
si cerca poi di demolire un numero quanto più esiguo di
edifici esistenti, la cui qualità architettonica deve comun-
que essere limitata. Vecchio e nuovo vengono uniti tra
loro, in un unico sistema urbano, dalla delineazione dello
spazio pubblico e semi pubblico, resi omogenei, capillari
e continui. Un gioco di pavimentazioni e alberature incre-
mentano la qualità di questi ultimi.
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13. TELERISCALDAMENTO
L’intervento prevede la realizzazione di una rete di
TeleRiscaldamento in grado di sopperire completamente
al fabbisogno termico di ciascun insediamento di nuova
costruzione previsto dal progetto, la cui potenza richiesta
per il riscaldamento totale, a seguito di un’analisi effet-
tuata con il programma Design Builder, ammonta a 9,2
MW.
L’area da servire risulta divisa fisicamente in due parti
dal fiume, per tale motivo l’intervento risulterà senz’altro
facilitato dalla realizzazione di due centrali, in grado di
alimentare rispettivamente i centri dislocati lungo i due
lati opposti del fiume, consentendo inoltre l’eventuale
diffusione capillare della rete sul resto del territorio.
L’impianto di TeleRiscaldamento è composto da:
• due centrali termiche, nelle quali viene
prodotto il calore;
• una rete di trasporto e distribuzione, composta da
speciali tubazioni sotterranee;
• un insieme di sottocentrali, costituite da scambiatori di
calore, che rendono possibile l’utilizzo del calore.
Un doppio circuito, primario (in rosso e blu) e secondario
(in giallo), evita le reciproche influenze tra le utenze,
consentendo inoltre interventi di manutenzione mirati.
Il combustibile utilizzato per alimentere le caldaie della
centrale è fornito dalle biomasse ricavabili all’interno
della stessa area di progetto.
Le estese aree verdi previste, sono infatti in grado di
garantire l’opportuno ammontare di materiale vegetale
necessario. La vicinanza delle fonti di approvvigiona-
mento è condizione indispensabile, al fine di abbattere
i costi di trasporto, i bilanci di CO2 emessa, nonchè i
volumi di stoccaggio all’interno dell’impianto.
L’uso di biomasse viene considerato a bilancio nullo
rispetto all’anidride carbonica, perché durante la combu-
stione viene rilasciata la stessa quantità di CO2 fissata
dalle piante durante la crescita.
E’ una risorsa rinnovabile, ma con un ben preciso tasso
di ricrescita.
13
14. ANALISI OMBREGGIATURA
Utilizzo del programma ECOTECT.
A lato vengono riportati alcuni dei grafici ottenuti
attraverso l’analisi dell’ombreggiatura. I giorni presi
equinozio di primavera
ad esempio sono il 22 dicembre, solstizio d’inverno, h 18.00
e il 20 marzo, equinozio di primavera.
Attraverso questo tipo di rappresentazione grafica, si
può notare come la distanza mantenuta tra gli edifici
permetta un loro reciproco ombreggiamento nelle
sole prime e ultime ore della giornata,
Sotto: diagramma stereografico dell’ombreggiatura,
considerando di collocarsi al centro di una delle corti
comprese tra due edifici.
h 12.00
h 6.00
14
15. Lo sviluppo di ciascun edificio avviene secondo un funzioni all’interno dei quartieri realizzati, evitando un
impianto ad “L”.. loro sviluppo in senso solo residenziale, che obblighe-
Vari fattori hanno concorso nella scelta di tale schema rebbe i residenti a doversi necessariamente spostare per
insediativo: raggiungere i princiapali servizi.
semplice e rapido “assemblaggio” di un edificio concepi- Per questa ragione ciascun elemento ad “L“ prevede che
to in progressione; il piano terra del ramo con orientamento Nord-Sud sia
possibilità di offerta di un’ampia gamma di appartamenti, occupato da negozi e servizi. Ciò consente sia di offrire
differenziati dal punto di vista della qualità degli affacci, facilitazioni ai residenti, sia di vivificare i paesi stessi,
dell’esposizione al sole, delle viste, del rapporto con il spesso abbandonati dalle attività caratteristiche del set-
contesto insediativo; tore terziario, le quali tendono a concentrarsi all’interno
approccio a 360° con il territorio, con il quale si intende di centri più importanti. Il progetto si prefigge l’obiettivo
entrare a farne parte, avvalendosi di tutti i vantaggi di incrementare l’uso di mezzi di trasporto pubblici e non
climatici e ambientali da questo offerti; inquinanti, attraverso la definizione di centri altamente
buon rapporto Superficie/Volume, che determina l’abbat- fruibili anche a piedi. Ciò è reso possibile non solo dalle
timento delle dispersioni; contenute dimensioni dei singoli paesi, ma anche dal ri-
creazione di spazi semi-pubblici che fanno da filtro tra pristino di una più omogenea distribuzione delle funzioni.
l’ambito pubblico e l’ambito privato; La vicinanza fisica del residente alla maggior parte dellle
definizione di un sistema insediativo caratterizzato da destinazioni quotidiane, contribuisce nel ridurre l’impron-
un buon grado di densità, ma non tale da ostacolare ta ecologica dell’emissione di CO2, favorendo modalità
l’illuminazione naturale di ciascun elemento di trasporto più sostenibili.
E’ ritenuto necessario garantire la mescolanza delle
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18. Ciascun gruppo di edifici, costituito da cira 3 o 4 unità “L”
, ha a propria disposizione un parcheggio sotterraneo,
collocato al piano interrato del ramo con affaccio Nord-
Sud. Le vie di accesso e di uscita sono a senso unico,
permettendo un flusso più ordinato. Dall’area parcheggio
è possibile salire direttamente al piano terra, adibito a
servizi, o al corridoio che serve i vari appartamenti. In
alternativa due ulteriori punti di accesso permettono il
contatto diretto con lo spazio aperto semi-pubblico.
Il parcheggio interrato consente di liberare il contesto
esterno dalla presenza di automobili, con risvolti positivi
dal punto di vista sia estetico che funzionale dello spazio
pubblico.
A
B’
B
A’
0 5 10 20 m
Pianta piano terra
Sezione AA’
0 5 10 20 m
18
19. N-S N-S N-S E-O E-O
2 2
61 m 2
122 m 163 m 78 m 2
131 m2
MODELLI RESIDENZIALI
Gli appartamenti sono tutti caratterizzati da monoaffac-
cio, e dalla presenza, per ciascuno di essi, di una serra.
Questa, avvalendosi del vantaggio offerto dall’alto livello
di esposizione all’irraggiamento solare, contribuisce in
modo incisivo nella regolazione termica dei vari locali.
L’affaccio a Sud consente inoltre l’installazione in
copertura di pannelli solari, termici e fotovoltaici.
Per quanto riguarda il ramo avente affaccio Est-Ovest,
gli appartamenti sono caratterizzati dal doppio affaccio,
quindi si aggrappano al “muro“ su due lati, non più su
uno soltanto.
Ciascun appartamento si sviluppa secondo moduli deter-
minati dalle misure dei vani dedicati ai servizi (ingresso,
scale e bagno), collocati sul lato Nord. In giallo è eviden-
ziata la parte rivolta a Sud, maggiormente esposta, in cui
trova spazio la serra e la terrazza, mentre in rosso sono
indicati i locali abitabili. Il grigio indica invece la parte
Pianta terzo piano dell’appartamento dedicata ai servizi, in particolare il gri-
gio scuro mette in risalto il setto cavo attraverso il quale
passano reti impiantistiche, canali e tubature.
Sezione BB’
19
20. Sezione assonometrica del ramo con affaccio Nord-Sud.
Ciascun edificio è strutturalmente e concettualmente
suddiviso in due parti. Un imponente “muro cavo“, rea-
lizzato in calcestruzzo gettato in opera, rivestito in lastre
di fibrocemento, contiene tutte le funzioni “di supporto”
agli appartamenti veri e propri. Su di questo si aggrappa
attraverso connettori metallici la struttura a ossatura di
legno, a graticcio, contenente i locali abitabili.
Sviluppo progrssivo di un edificio di nuova costruzione.
20
21. 0
KWh
APRILE
LUGLIO
MARZO
GIUGNO
AGOSTO
MAGGIO
GENNAIO
OTTOBRE
FEBBRAIO
DICEMBRE
NOVEMBRE
SETTEMBRE
- 2000
Apporti illuminazione
0
45605
2000 Apporti computer + Apparecchiature
4000
Apporti occupazione
9254 9491
Simulazione - Apporto interno
6000
Apporti solari attraverso finestre esterne
1868
8000
10000 Riscaldamento fornito
12000
50471
Riscaldamento fornito
-7188
14000
0
MWh
Elettricità
9
5000 Illuminazione
45
10000 Energia ausiliaria
172
15000
Caldaia - Gas
20000
60
Simulazione - Carichi del sistema
8
Chiller - Elettricità
25000
ACS - Elettricità
16
14000
Kg
14500
15000
CO2
15500
Silmulazione - Co2
184390
16000
16500
17000
21
22. CHIUSURA VERTICALE PERIMETRALE
lastre piane di rivestimento in fibrocemento (120 x 60 x 1 cm)
intercapedine d’aria (3 cm)
sistema di ancoraggio portante in acciaio
telo impermeabilizzante traspirante DORKEN-DELTA_FASSADE (sp. 0,15 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 6 cm)
struttura portante in calcestruzzo armato (sp. 30 cm)
CHIUSURA INTERNA VERTICALE
strato di tinteggiatura
pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4 cm)
montanti (4 x 2.5 cm - interasse 50 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 9 cm)
montanti strutturali (3 x 9 cm - interasse 50 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 9 cm)
montanti (4 x 2.5 cm - interasse 50 cm)
pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)
strato di tinteggiatura CHIUSURA INTERNA VERTICALE
strato di tinteggiatura
pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4 cm)
CHIUSURA VERTICALE PERIMETRALE montanti strutturali (4 x 9 cm - interasse 50 cm)
strato di tinteggiatura intercapedina d’aria (sp.9 cm)
pannelli di cartongesso (sp. 2 cm) montanti strutturali (4 x 9 cm - interasse 50 cm)
barriera al vapore ISOVER FLAMMEX_N pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4,5 cm) pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)
pannelli di particelle (sp. 1,5 cm) strato di tinteggiatura
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 12 cm)
montanti in legno massiccio (9 x 4 cm - interasse 50 cm)
pannelli di particelle (sp. 1,5 cm)
barriera al vento NATURADIFF - ECO
intercapedine d’aria (sp. 10 cm)
pannelli di rivestimento in legno (sp. 1,5 cm)
Sezione pianta tipo
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24. CHIU SURA SUPERIORE-CO PERTURA INC LINATA
collettori solari piani AUROAURO AUROTHERM PLUS VFK 150 H
(123,3 x 203,3 x 8 cm)
in silicio policristallino (154 x 84 x 4 cm)
sistema di ancoraggio in alluminio
membrana impermeabilizzante bitume polimero
autoadesiva TERMO STAR
pannello termoisolante PERA LIT BOARDOARD V (sp. 4cm)
CHIU SURA VERTICA LE PERI METRA LE pannello prefabbricato in calcestruzzo
lastre piane di rivestimento in fibrocemento (120 x 60 x 1 cm)
intercapedine d’aria (3 cm)
sistema di ancoraggio portante in acciaio CHIU SURA SUPERIORE-CO PERTURA INC LINATA
telo impermeabilizzante traspirante DODOLKEN-DELTA_FA- moduli fotovoltaici SOLARA BUD ERURUS
FASSAD E (sp. 0,15 cm) manto di copertura in lega zinco-rame-titanio ZIN TEK (sp 0,1 cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 6 cm) membrana impermeabilizzante bitume polimero
struttura portante in calcestruzzo armato (sp. 25 cm) tavolato (2 x 20 x 150 cm)
strato di ventilazione (sp. 3 cm)
telo di tenuta all’aria AMPACACK (sp 0,15 cm)
pannelli di fibra di legno (sop 1,2 cm)
elemento portante scatolare LIGNA TUR (sp 22cm)
INFISSO ESTERNO VERTICALE
telaio in legno
vetrocamera - doppio vetro basso emissivo (sp. 2 cm)
PAR TIZION E IN TERNA ORI ZZON TALE_SOLAIO sistema frangisole in tavole di legno orizzontali
pavimentazione in calcestruzzo lucidato (sp. 3 cm) scorrevoli e ruotabili
impianto di riscaldamento a pavimento (SYSTEM MATTE): sistema di oscuramento scorrevole in legno
massetto (sp. 6 cm)
tubi PEXA (2 x 0,2 cm)
clips per il fissaggio dei tubi
rete di ancoraggio
barriera al vapore ISOVER FLAMMEX_N
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 6cm)
soletta in calcestruzzo armato (sp. 20 cm)
PAR TIZION E IN TERNA ORI ZZON TALE_SOLAIO
pavimentazione interna a parquet
(dim. doghe: 1,5 x 9,5 x 60 cm)
sistema a clips JUNC KERS
strato intermedio: SYLVAF ELT JUN KERS
impianto di riscaldamento a pavimento (SYSTEM MATTE):
massetto (sp. 6 cm) CHIUSURA VERTICALE PERIMETRA LE
tubi PEXA (2 x 0,2 cm) strato di tinteggiatura
clips per il fissaggio dei tubi pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)
rete di ancoraggio barriera al vapore ISOVER FLAMMEX_N
barriera al vapore ISOVER FLAMMEX_N pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 30cm)
pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 6cm) traversi (3,5 x 6 cm)
elemento portante scatolare LIGNA TUR (sp 22cm) pannelli di particelle (sp. 1,5 cm)
barriera al vento NA TURADIFF - ECO
intercapedine d’aria (sp. 6 cm)
montanti in legno massiccio (9 x 4 cm - interasse 50 cm)
pannelli di rivestimento in legno
Edificio con affaccio Nord-Sud
sezione trasversale
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25. Centro Charrette Prospetto Sud-Ovest
Banchina Marittima - Venezia
Laboratorio integrato 2008-2009
docenti: Luca Cecchinato
Walter Manfron
Giuseppe Longhi
Sergio Pascolo
Oggi, sulla Laguna e la città di Venezia converge una
complessità di situazioni critiche che alterano gli equilibri
metabolici, imponendo una presa di posizione sul futuro.
Lo Charrette Building si inserisce nella rete di attività,
servizi e infrastrutture che andranno a costituire un
VWW_ Venice West Waterfront, costituisce, cioè, una
delle “attrezzature” di cui la città si deve munire nella
prospettiva di diventare la Capitale del Sapere.
Si impone infatti la necessità di un luogo deputato
all’accoglienza di forme di progettazione condivisa, che
accolga in fase propositiva e progettuale l’intervento
della totalità dei soggetti coinvolti: la Charrette. La condi-
visione degli intenti e degli sforzi, infatti, costituisce uno
dei presupposti per lo sviluppo sostenibile.
La progettazione dell’edificio stesso, muovendo i passi
dall’analisi del metabolismo e avvalendosi dello strumen-
to creativo degli scenari, si plasma nel perseguimento
dell’obbiettivo sostenibile della minimizzazione dell’
ELCC_ extended life costs or costructions. Pianta piano terra
25
28. Edificio residenziale
Campo di Brentone - Verona
Laboratorio integrato 2006-2007
docenti: Carlo Palazzolo
Fabio Peron
Valeria Tatano
Campo
Marniga
Lago di Garda
0 50 100 200 m
Sezione BB’
Prospetto Nord-Ovest
0 5 10 20 m
28
29. Spaccato assonometrico
del sistema costruttivo
Schema aggregativo
degli alloggi
Porzione di prospetto principale
29
47. Portfolio dei progetti principali
realizzato da
Alessandra Lepore
Via San Biagio 85
33013 Gemona del Friuli (UD)
cell. 340 5337554
mail: ale-lepore@libero.it
47