Utilizzo delle System Information Broadcasting nell’acquisizione dei segnali ...
Anna Luise - Ispra
1. ASSOARPA 4.0
VERSO LE NUOVE SFIDE GLOBALI
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE STRATEGICA E
ORGANIZZATIVA
Winter School residenziale per l’Alta dirigenza
Aosta, 14-15-16 marzo 2018
in
collaborazion
e con
DESERTIFICAZIONE
contesto globale e territorio italiano
Anna Luise - ISPRA
3. LAND COME TERRA …
TERRITORIO E SUOLO
Il termine “land” esprime un conceto ampio che fa riferimento al sistema
bioproduttivo terrestre nel suo insieme, che comprende suolo, vegetazione,
altri biota, e i processi ecologici e idrologici che operano all'interno del
sistema (UNCCD).
Con LAND si intende un’ area delimitata della superfcie terrestre della Terra,
che comprende tutti gli atribut della biosfera immediatamente sopra o al di
soto la superfcie, compresi le condizioni meteo-climatche vicine alla
superfcie, le forme del terreno e del suolo, l'idrologia di superfcie (compresi i
laghi poco profondi, fumi, paludi), gli strat sedimentari vicini alla superfcie e
le riserve associate di acque soterranee, le popolazioni vegetali e animali
(biodiversità), il modello di insediamento umano e i risultat fsici dell'attività
umana passata e presente (terrazzamento, stoccaggio dell'acqua o drenaggio),
ecc.
Il conceto di territorio, che dal punto di vista politco si riferisce ai
limit in cui viene esercitata un’autoritn e dal punto di vista geografico, è
sinonimo di luogo, zona, regione o paesaggio con partcolari
carateristche morfologiche, climatche, biologiche
Il conceto di suolo, con una determinata posizione morfologica e una
certa situazione climatca che comprende le principali carateristche
dell’area: geologia, morfologia, clima, idrologia, vegetazione e fauna
4. IL SUOLO
La componente del territorio nella quale
avvengono i processi biologici, chimici e fisici
che consentono la sua produtvitn.
Il suolo è l'interfaccia tra la superfcie della terra e lo
strato di roccia. È suddiviso in successivi strat orizzontali
con specifche carateristche fsiche, chimiche e
biologiche (Consiglio d'Europa).
“(Il suolo è) uno dei beni più preziosi dell’umanità.
Consente la vita dei vegetali, degli animali e dell’uomo
sulla superfcie della terra” (Carta Europea dei Suoli –
Consiglio d’Europa 1972)
Il suolo è la pelle della Terra (UNCCD, 2009)
5. QUESTA TERRA È LA MIA TERRA
numerosi dirit umani sono infuenzat dalla
buona salute del territorio e del suolo che
forniscono alloggio, cibo, acqua, lavoro,
benessere, …
è indispensabile e pertanto è un dirito
fondamentale dell’uomo
è una questone trasversale a tante altre
questoni sociali, economiche e ambientali da
considerare un dirito umano fondamentale per
assicurare la sopravvivenza stessa degli individui
6. I SERVIZI ECOSISTEMICI
…visione della natura centrata sulle persone.
Si riferisce a tut i vantaggi che le persone ricevono dall'ecosistema.
Può essere assegnato un valore, anche monetario, ai servizi eco-sistemici,
sia che esista o non esista un loro mercato.
Assessment and Evaluaton of Soil Ecosystem Services, in Nicholas B. Comerford, et al., Categories of ecosystem services provided
by nature. Adapted from Carbon Management, December 2010, Vol. 1, No. 2, p. 236–251, with permission of Future Science Ltd.
7. POSSIBILI CAUSE DI DEGRADO
• cambiament climatci, con precipitazioni ridote, temperatura in
aumento, aumento degli episodi di siccitn, con conseguente
disponibilitn insufciente di acqua per suolo, vegetazione e
atvitn produtva
• erosione, ovvero la disintegrazione del suolo e la rimozione a
causa principalmente dell'azione di pioggia e/o vento
• fatori antropogenici legat alla gestone delle risorse naturali,
dell'acqua, del suolo e della vegetazione come:
uso non sostenibile delle acque superfciali e soterranee, la
contaminazione e lo sfrutamento eccessivo dei suoli e delle acque
soterranee e di superfci
diminuzione di sostanza organica e perdita di biodiversità (con
smantellamento delle piante e degli animali comunità
incendi (efet negatvi sulle proprietà fsiche e chimiche) e frane
pratche agricole non sostenibili, come ad esempio lavorazioni su pendii
ripidi, uso eccessivo di macchine agricole e di fertlizzant e pestcidi, con
conseguent compatazione, contaminazione (locale e difusa, ecc)
impermeabilizzazione e consumo del di suolo fertle
competzione per l'uso delle risorse naturali, in partcolare per le risorse
idriche, ma anche per il suolo stesso
8. DLDD – DESERTIFICAZIONE, DEGRADO DEL
TERRITORIO E DEL SUOLO E SICCITÀ
Negli ultmi anni, si tende a parlare di DLDD, con una visione
integrata di desertfcazione, degrado del territorio e del
suolo e siccità per meglio comprendere i vari fenomeni che
rientrano in questa "famiglia".
I fenomeni di DLDD sono difusi in tuto il mondo,
prendendo forme e modi diversi.
Pertanto, dovrebbe essere considerata una famiglia di
fenomeni da afrontare con criteri globali fortemente
influenzat dai carateri assunt localmente.
Tra di essi, la desertfcazione è un evento catastrofco e
talvolta irreversibile o reversibile con opportuni investment
fnanziari.
9. DESERTIFICAZIONE , LA DEFINIZIONE…
La desertfcazione rappresenta il livello estremo di degrado
del territorio e del suolo, conseguenza della cattiva gestone
del suolo insieme ai cambiament nel regime delle
precipitazioni.
Il degrado del suolo è come la goccia dal rubineto che fa
traboccare il vaso … un processo graduale e poco evidente
con conseguenze potenzialmente catastrofche se ignorato
per troppo tempo.
Dal testo della UNCCD: Il degrado delle terre nelle aree
aride, semi-aride e sub-umide secche, atribuibile a varie
cause, fra le quali variazioni climatche ed atvità umane
(da non confondere con l’espansione dei desert esistent).
12. Classi di degrado/miglioramento del territorio che combinano sia l’indice di stato che di processo (inteso come
trend) nella capacità di fornire servizi biofisici all’ecosistema (Fonte: F.O. Nachtergaele, M. Petri,
R. Biancalani, G. Van Lynden, H. Van Velthuizen, 2010. Global Land Degradation Information System
(GLADIS) version 0.5. An information database for Land Degradation Assessment at Global Level)
14. QUALCHE NUMERO…
Circa il 25% del territorio terrestre appare degradato, di cui:
• Il 20-25 pascolo.
• Il 20% aree coltvate
La perdita annuale di terreno produttivo potrebbe produrre
20 milioni di tonnellate di grano
1/3 superfcie terrestre = terre aride, dove si produce circa il
40% dei prodotti agricoli
1/3 delle terre aride = desertfcazione in ato
Minacce alla produttività economica e ambientale e alla
sussistenza stessa di 1,5 miliardi di persone che vivono nelle
aree degradate nelle aree in paesi in via di sviluppo
Minacce alla salute e alla produttività degli ecosistemi anche
nelle aree non aride…più di 110 paesi hanno zone aride
potenzialmente a rischio
15. LA PRODUTTIVITÀ DEL SUOLO A LIVELLO GLOBALE
L’indice NDVI è stato usato come proxy per valutare stato ed evoluzione
della Produttività Primaria Neta (Net Primary Productvity - NPP). Le sue
variazioni sono considerate proxy della dinamica della produttività per le
aree agricole, forestali e a praterie.
Andament positvi e negatvi sono associat a variazioni della copertura
vegetale, della quanttà di biomassa e del carbonio immagazzinato.
19. • Condizioni climatche: aree sub-umide secche,
ricorrent siccità esacerbate dai cambiament
climatci (cioè precipitazioni ridote, aumento della
temperatura, event climatci estremi)
• Erosione idrica, salinizzazione, consumo di suolo,
territorio fragile
Gestone non sostenibile delle risorse naturali, acqua,
suolo e vegetazione
• Sovrasfrutamento e espansione delle aree coltvate
• Forte uso di macchinari agricoli, fertlizzant e
pestcidi
• Impermeabilizzazione di suolo fertle
PRINICIPALI CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO ITALIANO
21. Macroregione 1- Prealpi e Appennino Setentrionale: L’area è
caraterizzata da valori intermedi per quanto riguarda i valori
cumulat delle precipitazioni invernali ed estve e da valori elevat,
rispeto alle altre aree, per i fenomeni di precipitazione estremi.
Dopo la macroregione 2 risulta essere la zona del Nord Italia con il
numero maggiore di summer days ovvero con il numero di giorni in
cui la temperatura massima ha un valore superiore al valore di
soglia considerato (95esimo percentle).
Macroregione 2 - Pianura Padana, alto versante adriatco e aree
costere dell’Italia centro-imeridionale. La macroregione è
caraterizzata dal maggior numero, rispeto a tute le altre zone, di
giorni, in media, al di sopra della soglia selezionata per classifcare i
summer days (29,2°C) e al contempo da temperature medie
elevate; anche il numero massimo di giorni consecutvi senza
pioggia risulta essere elevato (CDD) in confronto alle altre zone
dell’Italia centro setentrionale; il regime pluviometrico, in termini
di valori stagionali (WP ed SP) ed estremi (R20 e R95p) mostra
invece carateristche intermedie.
(PNACC, 2017, documento per la consultazione)
22. Macroregione 3 - Appennino centro-imeridionale e alcune zone
limitate dell’Italia nord occidentale. Essa è caraterizzata da
ridote precipitazioni estve e da event estremi di precipitazione
per frequenza e magnitudo, sebbene le precipitazioni invernali
presentno valori medio alt rispeto alle altre macroregioni; anche
il numero massimo di giorni consecutvi senza pioggia risulta
essere intemedio (CDD), ovvero analogo a quanto osservato nella
limitrofa macroregione 2 ma più basso per quanto riguarda la
macroregione 6, caraterizzato dal valore di tale indicatore più
elevato.
Macroregione 4 - Area alpina. In questa macroregione si riscontra
il minimo valore di temperatura media (5.7°C) e il massimo
numero di frost days; le precipitazioni invernali sono meno
abbondant (143 mm), rispeto alla macroregione climatca 5, che
è la più piovosa, ma in assoluto si registra un valore medio-alto,
mentre le precipitazioni estve sono le più signifcatve (286 mm)
rispeto a tute le altre macroregioni.
(PNACC, 2017, documento per la consultazione)
23. Macroregione 5: Italia setentrionale. l’area è caraterizzata da
valori più elevat di precipitazione sia in termini di valori medi
invernali (321 mm) che di estremi; anche le precipitazioni estve
risultano mediamente alte, seconde solo alla zona alpina
(macroregione 4). Per quanto riguarda i giorni massimi consecutvi
(CDD) asciutti in questa macroregione si trova il valore più basso.
Per quanto riguarda i summer days il valore che caraterizza tale
area è mediamente basso (secondo solo alla zona alpina dove si
registra il valore minimo di tale indicatore).
Macroregione 6: Aree insulari e l’estremo sud dell’Italia. Questa
macroregione è quella mediamente più calda e secca,
contraddistnta dalla temperatura media più alta (16 °C) e dal più
alto numero di giorni annui consecutvi senza pioggia (70
giorni/anno); inoltre, tale macroregione è caraterizzata dalle
precipitazioni estve mediamente più basse (21 mm) e in generale
da event estremi di precipitazione ridotti per frequenza e
magnitudo.
(PNACC, 2017, documento per la consultazione)
26. ARPA Sardegna - Progetto Desertnet,
2004
Regione Puglia, ARPA Puglia,
IAMB, INEA, CNR-IRSA, 2008
Regione Calabria, ARPA
Calabria - Progetto Desertnet,
2004
Cartografe regionali
27. Fonte: Regione Piemonte, IPLA, Università di Torino
(MATTM/CNLSD), 2010
Fonte: Regione Abruzzo, Università di Chieti
(MATTM/CNLSD), 2009
Cartografe regionali
28. Fonte: Regione Basilicata, Progetto Desertnet,
2004 (aggior.2008) Fonte: Regione Toscana, CNR-IBIMET, Progetto Desertnet,
2004 (aggior. 2010)
Cartografe regionali
29. Metodologia utilizzata: Pimenta
(overlay di tre diversi indici:indice
di aridità, indice di siccità e indice
di perdita di suolo)
Metodologia
utilizzata: ESAs
Cartografe regionali
Regione Sardegna – Progetto
Desertnet, 2004
Regione Sardegna,,UNICT,
2002
Regione Sardegna-ENEA,
2002
32. Erosione del suolo (RUSLE), Progeto SIAS:
Sviluppo di Indicatori Ambientali sul Suolo
ISPRA, 2012
33. Dato
nazionale:
7,64%
(23.039 km)
12,96% LOMBARDIA
12,21% VENETO
3,38% BASILICATA
2,91%
VALLE D’AOSTA
ISPRA, 2016
10,76% CAMPANIA
3,75% SARDEGNA
Consumo di suolo come variazione da una copertura non artficiale a una
copertura artficiale del suolo
39. (’AUDIT SULLA DESERTIFICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA IN ITALIA (GENNAIO 2018)
ARPA Liguria
Interreg ALCOTRA CONCERT-EAUX. Osservatorio meteoclimatco nella Valle Roia. Monitoraggio bilancio idrico bacino del Roia; WebGIS con
resttuzione cartografca dat del DB;; Data base con raccolta dat italiani e francesi relatvi alle acque del bacino Roia;Atlante climatco della
Liguria (2013); Rapport climatci/Annali Idrologici
ARPA Veneto
Carta dei suoli del Veneto in scala 1:250.000; Carta dei suoli delle province di Treviso, Venezia, Padova, Vicenza, Rovigo in scala 1:50.000;
Monitoraggio dei metalli pesant present nei suoli del Veneto; Monitoraggio microinquinant organici present nei suoli del Veneto;
Monitoraggio della qualità biologica (indice QB;S) dei suoli del Veneto; Partecipazione al Progeto SIAS; Contributo alla realizzazione della Carta
del Carbonio in ambito GSP
ARPA Sardegna
Progeto Pilota di lota alla desertfcazione nelle cinque regioni italiane maggiormente a rischio – Sardegna ; Monitoraggio della aridità e
siccità; Monitoraggio dei Cambiament Climatci
Progeto RIADE (Integrated research for applying new technologies and processes for combatng desertfcaton – RIADE); Progeto DESERTNET
II (Mise en oeuvre d'une Plateforme de Services pour la lute contre la sécheresse et la désertfcaton dans les régions du bassin de la
Méditerranée Européenne à travers un système d'actons pilote locale - DESERTNET 2); Progeto DesertWATCH Desertfcaton Monitoring
Service
ARPA Val d'Aosta, ARPA Puglia, ARPA Lombardia, ARPA Marche sono impegnate nel progeto Copernicus sul consumo di suolo
ARPA Puglia
Azione Piloata CNLSD/MATTM
ARPA Calabria
Progeto Desertnet
ISPRA
Progeto DESERTNET; Progeto CLEMDES; Progeto SIAS – Progeto SIAS: Sviluppo di Indicatori Ambientali sul Suolo; Rapporto annuale sul
consumo di suolo; Progeto LDN
ALCUNE ATTIVITÀ IN AMBITO SNPA
41. Le dinamiche di degrado stanno peggiorando a causa della
crescente pressione umana e dei grandi cambiament
globali, compresi i cambiament climatci.
In partcolare, sta crescendo la convinzione che sia
necessario sviluppare strument di governance
internazionali per spingere lo sviluppo nelle singole nazioni
di strument giuridici adeguat.
Atualmente, la legislazione nazionale sul suolo è
generalmente inadeguata per gestre il tpo e la gravità dei
problemi di degrado del suolo.
Anche negli strument ambientali internazionali (ONU, UE),
c’è stato fnora poco riconoscimento all'importanza della
protezione del territorio e del suolo.
42. LA UNCCD,
STRUMENTO GLOBALE
La Convenzione delle Nazioni Unite per la Lota alla
Desertfcazione e agli efetti della siccità – UNCCD si prefgge
di migliorare le:
• Condizioni di vita delle popolazioni
• Condizioni degli ecosistemi naturali
I Paesi che l’hanno ratfcata si
distnguono in Paesi afetti da
desertfcazione e Paesi donatori
I Paesi afetti sono 110 su 195
43. UNCCD: DEFINIZIONE DI DESERTIFICAZIONE
La desertfcazione è il degrado delle terre in aree sub-umide
aride, semi-aride e asciute. È causato principalmente dalle
atvità umane e dalle variazioni climatche.
La desertfcazione non si riferisce all'espansione dei desert
esistent. Si verifca perché gli ecosistemi nelle terre secche, che
coprono più di un terzo della superfcie terrestre del mondo, sono
estremamente vulnerabili all'eccessivo sfrutamento e all'uso
inappropriato del suolo fortemente aggravat dai cambiament
climatci.
Povertà, instabilità politca, deforestazione, sovrappopolazione e
pratche di irrigazione insostenibili possono minacciare la
produttività della terra.
Oltre 250 milioni di persone sono diretamente colpite dalla
desertfcazione e circa un miliardo e mezzo di persone in centodieci
paesi sono a rischio.
Queste persone includono molt dei più poveri, i citadini più
emarginat e politcamente deboli del mondo.
La minaccia di desertfcazione si verifca anche in molt paesi
sviluppat dove il degrado del territorio e del suolo sta raggiungendo
il suo livello massimo.
(adatato da test UNCCD)
44. UNCCD: NUOVI CAMPI DI AZIONE
• maggiore atenzione alla siccità
• considerazione dei fenomeni delle tempeste di sabbia
come fenomeno globale
• forte atenzione alle dinamiche di genere
• riconoscimento dell’influenza delle condizioni ambientali
nei fenomeni migratori
• ruolo centrale delle azioni di ripristno
• attivazione di un fondo a capitale privato per sostenere i
progetti LDN
• crescente atenzione alle basi scientfche di programmi,
progetti, azioni.
.
45. UNCCD: RECENTI ORIENTAMENTI
Nuovo quadro strategico, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile e centrato sul conceto di Land Degradaton
Neutrality - LDN e defnit i nuovi Obiettivi Strategici della
Convenzione dal 2018 al 2030:
1. migliorare la resilienza e le condizioni degli ecosistemi,
combatere la desertfcazione, promuovere la gestone
sostenibile del suolo e del territorio e contribuire a
raggiungere la LDN
2. migliorare le condizioni di vita delle popolazioni colpite dalla
desertfcazione e dagli efetti della siccità
3. mitgare, adatare e gestre gli efetti della siccità in modo
tale da aumentare la resilienza delle popolazioni e degli
ecosistemi vulnerabili
4. produrre benefci ambientali globali complessivi
5. aumentare sensibilmente le risorse fnanziarie e non,
derivant da qualsiasi fonte, atraverso partenariat e
isttuzioni responsabili e atraverso l’atuazione di politche
dedicate e corretamente gestte
46. List of progress indicators used to report on strategic objectves 1–5 of
the Strategy
Strategic objectve 1: To improve the conditon of afected ecosystems
SO 1-1 Trends in land cover
SO 1-2 Trends in land productvity or functoning of the land
SO 1-3 Trends in carbon stocks above and below ground
Strategic objectve 2: To improve the living conditons of afected
populatons
SO 2-1 Trends in populaton living below the relatve poverty line
and/or income inequality in afected areas
SO 2-2 Trends in access to safe drinking water in afected areas
Strategic objectve 3: To mitgate, adapt to, and manage the efects of
drought in order to enhance resilience of vulnerable populatons and
ecosystems
Monitored through qualitatve informaton
Strategic objectve 4: To generate global environmental benefts through
efectve implementaton of the UNCCD
SO 4-1 Trends in carbon stocks above and below ground
SO 4-2 Trends in abundance and distributon of selected
species
47. Strategic objectve 5: To mobilize substantal and additonal fnancial
and non-fnancial resources to support the implementaton of the
Conventon by building efectve partnerships at global and natonal level
SO 5-1 Trends in internatonal bilateral and multlateral ofcial
development assistance
SO 5-2 Trends in domestc public resources
SO 5-3 Trends in number of co-fnancing partners
SO 5-4 Resources mobilized from innovatve sources of fnance,
including from the private sector
48. L'obiettivo di prevenire, evitare il degrado e ripristnare
territori e suoli degradat e combatere la desertfcazione e
gli efetti della siccità è stato incluso nella cosiddeta
“Agenda 2030”, il programma d’azione per le persone, il
pianeta e la prosperità sotoscrito nel setembre 2015 dai
governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
L'elemento principale sono i 17 Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile - SDG.
IN PARALLELO, UN NUOVO SLANCIO A
LIVELLO GLOBALE…
50. LA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL SUOLO NEGLI SDG
OBIETTIVO 15:
Proteggere, restaurare e promuovere l'uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestre le
foreste in modo sostenibile, combatere la desertfcazione, e fermare e invertre il
degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità
La catena logica:
Evita > Riduci > Ribalta
51. SDG 15: I TARGET COLLEGATI
15.1 Entro il 2020, garantre la conservazione, il recupero e l'uso sostenibile degli ecosistemi
di acqua dolce e terrestri e dei loro servizi, in partcolare le foreste, le zone umide, le
montagne e le zone aride, in linea con gli obblighi derivant dagli accordi internazionali
15.2 Entro il 2020, promuovere l'atuazione di una gestone sostenibile di tutti i tpi di foreste,
arrestare la deforestazione, ripristnare le foreste degradate e aumentare aforestazione
e riforestazione di [x] per cento a livello globale
15.3 Entro il 2030, combatere la desertfcazione, ripristnare il territorio e il suolo degradat,
compresi i terreni colpit da desertfcazione, siccità e inondazioni, e atuare sforzi per
realizzare un degrado neutro del territorio a livello globale.
15.4 Entro il 2030, garantre la conservazione degli ecosistemi montani, la loro biodiversità, al
fne di migliorare la loro capacità di fornire prestazioni essenziali per lo sviluppo
sostenibile
15.5 Adotare azioni urgent e signifcatve per ridurre il degrado degli habitat naturali,
arrestare la perdita di biodiversità e, entro il 2020, proteggere e prevenire l'estnzione di
specie minacciate
15.6 Garantre una ripartzione giusta ed equa dei benefci derivant dall'utlizzo delle risorse
genetche e promuovere l'accesso adeguato a tali risorse
15.7 Adotare misure urgent per porre fne a bracconaggio e trafco di specie di flora e fauna
protete e afrontare sia la domanda che l'oferta di prodotti illegali da specie selvatche
15.8 Entro il 2020, adotare misure per impedire l'introduzione e signifcatvamente ridurre
l'impato delle specie esotche invasive su ecosistemi terrestri e acquatci e il controllo o
l'eradicazione delle specie prioritarie
15.9 Entro il 2020, raggiungere l'integrazione dei valori eco-sistemici e della biodiversità nella
pianifcazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie di riduzione
della povertà
52. Il Target 15.3 è stato adotato dalla UNCCD come focus delle azioni
della lota alla desertfcazione.
La UNCCD ha defnito la neutralità del degrado del suolo come “lo
stato in cui la quanttà e la qualità delle risorse del territorio
necessarie per supportare le funzioni e i servizi eco-sistemici e
migliorare la sicurezza alimentare rimangono stabili o aumentano
entro scale temporali e spaziali e ecosistemi specifci” (COP 12, la
dodicesima Conferenza delle Part della UNCCD).
La defnizione sotolinea l'importanza dei servizi eco-sistemici nel
conseguimento della sostenibilità della produzione alimentare.
L'obietvo è quello di mantenere o migliorare la base di risorse
territoriali - in altre parole, le scorte di capitale naturale associate
alle risorse ambientali del territorio e del suolo - in qualità e
quanttà, e dei servizi eco-sistemici che ne derivano.
54. LAND DEGRADATION NEUTRALITY - LDN
Neutralità signifca assenza neta
di degrado, rispeto alla
baseline.
Il suo monitoraggio si basa su:
• quantfcazione della baseline
e
• valutazione del bilancio tra:
o area dei "guadagni"
(signifcatvi
cambiament positvi /
migliorament)
o area delle "perdite"
(signifcatve variazioni /
degradazioni negatve)
rispeto alla linea di
base,
entro ciascun tpo di terra,
alla data di riferimento.
55. SCOPO E QUADRO CONCETTUALE
DELLA LDN
L'obiettivo principale della defnizione di LDN è quello di
mantenere e, ove possibile, migliorare la quanttà di capitale
naturale associato alle risorse del territorio e del suolo e i
servizi eco-sistemici fornit, con partcolare riferimento al
sostentamento (produzione alimentare) atraverso:
mantenimento o miglioramento dei servizi eco-sistemici
mantenimento o miglioramento della produttività, al fne
di migliorare la sicurezza alimentare
aumento della resilienza del territorio e delle popolazioni
diretamente dipendent dalla produzione del suolo
ricerca di sinergie con altri obiettivi ambientali
raforzamento delle responsabilità di gestone del suolo
56. IL PROGRAMMA UNCCD
“LDN TARGET SETTING”
1. coinvolgimento dei decisori e degli stakeholder coinvolt
nella gestone del suolo
2. preparazione di decisioni di azioni basate sullo stato e
sui fatori di pressioni su territorio e suolo
3. impostazione di obiettivi e misure specifci e basate sulle
possibilità reali del paese
4. integrazione della LDN nelle politche e identfcazioni di
programmi e progetti realmente efcaci
Indicatore per il reportng alle Nazioni Unite: Proporzione di
territorio e suolo degradato sul totale, misurato atraverso:
Stato e variazioni della produtvità, dell’uso di territorio e
suolo e del Carbonio Organico nel Suolo
57. DEGRADO DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DEL SUOLO IN
ITALIA:
VERSO LA SELEZIONE DEI TARGET NAZIONALI DI LDN
Il progeto è stato realizzato da un gruppo di lavoro di espert dei principali
isttut nazionali di ricerca, soto la responsabilità tecnica del MATTM e la
guida del Focal Point italiano, MAECI - DGCS. I dat utlizzat sono stat tratti
dalle rispettive basi di dat e esperienze. I cost sono stat copert dal
contributo in natura di queste isttuzioni.
Il gruppo di lavoro ha seguito i TOR e le linee guida fornite dalla UNCCD.
I dat utlizzat sono stat tratti dalle rispettive basi di dat e esperienze.
I processi di degrado del suolo considerat dagli indicatori del progeto LDN
sono stat:
•Cambiamento di copertura e di uso del suolo,
•Stato e tendenze della produttività del suolo,
•Stato e tendenze del contenuto di carbonio organico nel suolo
SI considera degradata un’area dove anche uno solo degli indicatori ha
tendenze negatve
58. CLASSI DI USO DEL SUOLO
Per dedurre l'uso del suolo e i suoi
cambiamenti tra il 2000 e il 2012
sono stati utilizzati i dati disponibili
nel Corine Land Cover - CLC Project
dell'Agenzia europea dell'ambiente.
Le classi del CLC sono state
aggregate per ottenere dati coerenti
con le categorie IPCC e valutate a
livello regionale.
Sono state considerate le aree (ad
esempio, terreni coltivati, pascoli,
ecc.) In cui sono stati registrati
cambiamenti significativi.
Code
CLC
IPPC category
111-142 Setlements (SL)
211-244 Cropland (CL)
311-313 Forest land (FL)
321-324 Grassland (GL)
331-335 Other Land (OL)
411-522 Wetlands and
water bodies (WL)
60. MATRICE DI CAMBIAMENTO DELL'USO DEL SUOLO
Uso delle classi IPCC per indicare le aree terrestri di
transizione per il 2000 e per il 2012, separatamente
per ciascun uso iniziale e fnale (km2
).
61. Le regioni in cui si rilevano le più signifcatve diminuzioni di foreste e
di aree coltvate (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna a nord, Lazio
nel centro e Puglia a sud) sono le regioni più colpite dall'aumento
delle aree urbane.
CAMBIAMENTI DI COPERTURA/USO DEL
SUOLO PER REGIONE
62. Aree art-
fciali;
5,3%
Aree agrico-
le; 52,2%
Aree boschi-
ve e semina-
turali; 41,3%
Zone umide;
0,2%
Corpi idrici;
1,0%
SINTESI DEI DATI E MAPPA DEI CAMBIAMENTI
DELLA COPERTURA E DELL’USO DEL SUOLO
(CLC 2012)
63. PRODUTTIVITÀ DEL SUOLO
NDVI come indicatore proxy
della dinamica dello stato di
degrado del suolo a causa di
processi naturali o antropici:
• aree di declino: 32.781 km2
(principalmente nelle aree
forestali - foglie larghe,
conifere, foreste miste)
• aree di aumento : 46.792
km2 (principalmente aree
agricole)
64. ANOMALIE DELLA PRODUTTIVITÀ
Corrispondono alle anomalie di temperatura.
Le stagioni più calde rappresenteranno la norma futura in
molte località: gli event a breve termine (cioè il caldo
estremo stagionale) potrebbero diventare tendenze a lungo
termine.
65. INDICE DI QUALITÀ AMBIENTALE
• 10% molto vulnerabile (ESAI> 1.5)
• 49,2% media vulnerabilità (1,3
<Esai <1.5)
• 26% bassa vulnerabilità o non
vulnerabile (ESAI <1.3)
Aree più vulnerabili (ESAI> 1.5) sono
in:
• Sicilia (42,9% della superfcie
regionale)
• Molise (24,4%)
• Puglia (15,4%)
• B;asilicata (24,2%)
• Sardegna (19,1%)
Sei regioni (Toscana, Umbria, Marche,
Abruzzo, Campania e Calabria) hanno
una percentuale di territorio molto
vulnerabile tra il 5% e il 15%, mentre
in tute le altre zone vulnerabili sono
al di soto del 15%.
ESA Index (Environmentally Sensitve Areas)
Source : CREA, CNLSD, MATTM, 2008
(Data 2000)
67. ISPRA 2015 (dat 2000- 2012), Progeto SIAS, Sviluppo
Indicatori Ambientali sul Suolo
MAPPA DEL CARBONIO ORGANICO NEL
SUOLO (SOIL ORGANIC CARBON – SOC)
68. Lo stock di carbonio e le sue variazioni nelle area in conversione verso un
altro uso del suolo sono stat valutat utlizzando la metodologia IPCC
(secondo la UNFCCC e le relatve relazioni sul Protocollo di Kyoto) tenendo
conto della natura della categoria di uso del suolo iniziale e fnale (2000 -
2012).
I dat sono stat fornit dal progeto SIAS applicando la metodologia IPPC.
I dat sulle aree forestali sono stai tratti dall'inventario forestale nazionale.
Alcune difcoltà principali:
• I dat contenut nei database globali sono stat considerat non
corrispondent alla situazione italiana
• Assenza di una rete nazionale di monitoraggio, dat elaborat utlizzando
un'equazione di conversione per i dat regionali disponibili, otenutcon
metodi e tempi diversi
• Difcoltà nell'elaborare le tendenze
CAMBIAMENTI DEL CONTENUTO DI SOC
69. miglioramento della comprensione dei processi di
degrado del territorio in corso e convalida del
monitoraggio della dinamica della produttività della
terra (2017).
identfcazione di obiettivi e azioni / misure in aree
pilota, con gli atori locali coinvolt (2018)
atuazione di misure in aree pilota (2020).
miglioramento della consapevolezza delle cause e degli
impatti del degrado del suolo da parte dei responsabili
politci a livello nazionale e locale (2020).
mitgazione delle pressioni su 12.200 km quadrat di aree
forestali degradant con misure SLM (2030).
mitgazione delle pressioni sulle aree agricole degradate
con misure SLM (2030).
VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLE PRIORITÀ
NAZIONALI
70. Negatve trends, at
natonal level
Area
(sq km)
Correctve measures
LDN target
Investments
required (M
USD)
Area
(sq km)
Time
(year)
Declining productvity in
dryland forests
343
1. Identfcaton of causes of
decline for selectng appropriate
measures of rehabilitaton
2. Rehabilitaton measures
200
2017
2030
0.1
1
Declining productvity in non-i
dryland forests
16,514
1.Identfcaton of causes of
decline for selectng appropriate
measures of rehabilitaton
2. Rehabilitaton measures
12,000
2017
2030
0.5
140
Declining productvity in
Shrubs, grasslands and
sparsely vegetaton in
drylands
110
1. Identfcaton of causes of
decline for selectng appropriate
measures of rehabilitaton
2. Rehabilitaton measures
50
2017
2030
0.1
0.5
Declining productvity in
shrubs, grasslands and
sparsely vegetaton in non-i
drylands
1,838
1. Identfcaton of causes of
decline for selectng appropriate
measures of rehabilitaton
2. Rehabilitaton measures
1000
2017
2030
0.5
2
Declining productvity in
cropland in drylands
956
1. Identfcaton of causes of
decline for selectng appropriate
measures of rehabilitaton and
SLM
2. Rehabilitaton and SLM
measures , including legislatve
framework, capacity building
and economic measures
1000
2017
2030
1
15
71. LA SECONDA FASE, APPENA AVVIATA…
1: coinvolgimento dei massimi livelli politici
Già realizzato per la fase di valutazione,
avviato per la fase di adozione politica.
2: definizione della baseline di riferimento
FATTO
3: Valutazione delle tendenze del degrado del territorio
FATTO
4: Identificazione dei fattori causali del degrado
FATTO
5: Defnizione degli obiettivi operativi di LDN
Fatto a livello nazionale,
da verificare nelle aree pilota identificate
6: Integrazione della LDN nella pianifcazione del territorio e dello sviluppo sostenibile
Processo avviato per strumenti non
legalmente vincolanti (strategie)
7: Identifcazione delle misure per raggiunger la LDN
Processo avviato (per esempio, misure già
identificate nella strategia adattamento
ai cambiamenti climatici)
8: piani per la facilitazione delle azioni fnalizzate alla LDN
DA FARE
9: Monitoraggio dei progressi
DA FARE
10: Resoconto fnale del raggiungimento della LDN
DA FARE
72. PRIMI SEGNALI INCORAGGIANTI
Il degrado del suolo e la desertfcazione sono stat
inclusi nella Strategia Nazionale per l’Adatamento
ai Cambiament Climatci (SNAC);
Le questoni relatve al degrado del suolo e alla
desertfcazione sono state afrontate nel Piano
d’Azione Nazionale per l’Adatamento ai
Cambiament Climatci (in via di completamento);
Il Target 15.3 degli SDG è incluso nella Strategia per
lo Sviluppo Sostenibile tra i target che l'Italia
intende adotare
74. Evitare il degrado del territorio e minimizzare gli impat dei cambiament
climatci hanno un obietvo comune: migliorare la capacità di recupero dei
sistemi ecologici e socio-economici
Questo principio è contenuto, in modi diversi, nei test delle tre
Convenzione di Rio:
CB;D: Aichi Targets
CCD: obiettivi strategici
FCCC: artcoli della Convenzione che tratano l'adatamento e i pozzi
di carbonio
Tali obiettivi comuni potrebbero essere atuat integrando LDN nei
principali strument delle tre Convenzioni:
• Strategie e piani d'azione nazionali sulla biodiversità - NB;SAP per la
CB;D
• Programma d’Azione Nazionale - NAP per UNCCD
• NDC (contribut defnit dai paesi) e Programmi di azione nazionali di
adatamento nazionale - NAPA per UNFCCC
Altre evident sinergie e integrazione:
quadri di riferimento per monitoraggio e valutazione, strument per la
condivisione di dat, informazioni e conoscenze, procedura di reportng e
indicatori di progresso
76. NUOVI ORIENTAMENTI EU,
QUALCHE ESEMPIO
Accordo di Partenariato 2014-i2020 EU – Italia, adotato dalla
Commissione Europea alla fne del 2014 per un uso ottimale
dei Fondi Struturali e dei Fondi di Investmento Europei ,
prevede azioni per la protezione del suolo :
Obietvo Tematco 5 (per promuovere adatamento ai
cambiament climatci, la prevenzione e la gestone del rischio)
Obietvo Tematco 6 (tutelare l'ambiente e promuovere l'uso
efciente delle risorse per l'azione per prevenire il degrado del
suolo e migliorare la gestone del suolo).
Promozione del ruolo dell'agricoltura nella tutela del
paesaggio atraverso la Politca Agricola Comune PAC nuove
norme (Regime di Condizionalità) che legano la contnuità dei
pagament corrispost agli agricoltori per il raggiungimento
degli standard di qualità e di tutela ambientale.
77. REGIME DI CONDIZIONALITÀ
DELLA PAC
Pagament alle aziende per:
Criteri di gestone obbligatori (Atti) – Norme che richiamano il
rispeto la legislazione vigente (protezione acque soterranee,
utlizzazione fanghi, etc.)
Mantenimento del suolo in B;uone Condizioni Agricole e
Ambientali (B;CAA):
Prevenzione erosione (solchi acquai e copertura minima suolo)
Livelli di sostanza organica (pratche adate e no bruciatura
stoppie, avvicendamento)
Mantenimento strutura del suolo (uso di macchine e tecniche
adate, lavorazioni in condizioni di umidità appropriate)
Introduzione fasce tampone nelle aste fluviali
“signifcatve” a rischio
78. POLITICHE DEL SUOLO IN ITALIA
Le carateristche geo-morfologiche del nostro paese
portano ad una "protezione del suolo", che si riferisce
essenzialmente ad azioni riguardant la difesa del suolo
contro i rischi idrogeologici.
Il Codice dell’Ambiente adotata nel 2006 (decreto
legislatvo n. 152/2006) aferma che "suolo" è "il territorio, il
suolo, il sotosuolo, gli habitat e le infrastruture" e applica a
questo un signifcato più ampio, includendo anche
desertfcazione e bonifca dei terreni contaminat.
79. ALCUNI SEGNALI DI ATTENZIONE
Strategia Nazionale per la Biodiversitn (SNBD), adotata il 7 otobre 2010. I
processi di perdita del suolo e di cambiamento sono annoverat come
minacce principali con conseguente perdita, la modifca e la frammentazione
degli habitat.
Strategia nazionale per l'adatamento al cambiamento climatco (SNAC),
adotata il 16/06/2015. Un capitolo specifco è dedicato al degrado del suolo
e alla desertfcazione come il risultato di diversi pressione antropica e delle
condizioni climatche, aggravate dai cambiament climatci.
Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei pestcidi, adotato il 22
gennaio 2014 dal Decreto Interministeriale, promuovendo pratche pestcidi
più sostenibili usi e contribuendo a ridurre l'impato dei pestcidi in
agricoltura, le aree extra-agricole e le aree protete.
Legge nazionale per la protezione alimentare e della biodiversitn in
agricoltura (appena approvato), conferma l'importanza fondamentale
dell'agricoltura sotolineando il ruolo primario e insosttuibile degli agricoltori
nella cura e conservazione del territorio.
Legge Nazionale sul "Contenimento del consumo del suolo e il riutlizzo del
terreno di costruzione", proposto dal governo italiano e in discussione, al
fne di raggiungere l'obiettivo di perdita pari a zero del territorio dell'Unione
europea di 2050. Questa iniziatva legislatva si propone di porre dei limit alla
perdita di terreno, atraverso uno strumento normatvo che unisce i vincoli e
gli incentvi
80. SNAC: PROPOSTE COMPLESSIVE
Promozione e recupero dei servizi eco-sistemici, atraverso misure
di:
riduzione della vulnerabilità dei suoli alle pressioni antropiche e
climatche;
mitgazione del degrado del suolo e degli efetti della siccità;
adatamento proattivo alle dinamiche climatche;
streta interazione tra le azioni di riduzione della vulnerabilità dei
suoli, mitgazione del degrado e adatamento ai cambiament
climatci;
promozione degli efetti positvi sulle risorse biotche ed abiotche;
Le misure devono comunque essere basate sulla conoscenza e la
valutazione delle specifche problematche dell’area degradata di
riferimento e accompagnate dalla creazione di una rete di
monitoraggio dei suoli, delle loro carateristche in termini fisici,
chimici e biologici.
81. DALLA SNAC AL PNACC
(IN ELABORAZIONE)
• Allineamento dei programmi e dei piani di gestone del territorio e del
suolo agli obiettivi strategici e operatvi globali, a scala nazionale,
regionale e locale, in partcolare all’Agenda 2030 e agli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile e UNCCD. Collegament necessari con politche,
programmi e piani in campo agricolo (PAC, PSR, ecc.), di pianifcazione
territoriale, di gestone ambientale (L. 152 del 2006, ecc.), di gestone dei
fondi europei (Fondi Struturali, FESR, ecc.)
• Sostegno alla partecipazione delle regioni e dei portatori di interesse
nell'identfcazione delle strategie e delle azioni, con responsabilità
atribuite a Regioni e Autorità di Distreto Idrografco
• Atenzione partcolare alle aree con condizioni semi aride e sub umide
secche, anche per otenere la riduzione dei danni, economici e ambientali
legat a event siccitosi insieme alla gestone sostenibile delle risorse
idriche.
• Promozione di strategie ed azioni per il raggiungimento entro il 2030 della
"Land Degradaton Neutrality" secondo l’Obiettivo 15 e il Target 15.3 degli
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e in otemperanza delle decisioni della
UNCCD (COP 12/ 13).
82. SNAC, ALCUNE PROPOSTE DI AZIONE:
SCELTE OPERATIVE
Miglioramento del contenuto di sostanza organica nel suolo
(SOC) realizzando intervent sinergici per il miglioramento
della produttività dei suoli, per la conservazione della
biodiversità, per la mitgazione e l’adatamento ai
cambiament climatci.
Attivazione di una rete per il monitoraggio degli indicatori
di degrado del suolo nei Distretti Idrografci
Numero di banche dat climatci e ambientali aggiornate
ogni anno (osservazioni).
Aumento dell'estensione geografca delle ret di
osservazione (monitoraggio e valutazione, early warning,
ecc.).
Aumento della capacità e di previsione e di fronteggiare gli
efetti negatvi degli event estremi.
83. SNAC, ALCUNE PROPOSTE DI AZIONE:
DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI
Organizzazione e difusione delle conoscenze approfondite
sui fenomeni di degrado del territorio e del suolo.
Promozione della difusione e dell'applicazione dell’uso
innovatvo di conoscenze locali e tradizionali di gestone
sostenibile del territorio, del suolo e dell'acqua.
84. Degrado del suolo e desertfcazione:
questone geopolitca e di sicurezza
Desertfcazione nel Nord Africa e nel Sahel:
hotspots di conflitti e migrazioni
91. 12Centnaia di migliaia di Nigeriani
fuggono da Boko Haram, ci si aspeta
che il santuario delle migrazoni forzate
meta a dura prova tuto, dai servizi
pubblici ala sicurezza alimentare
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