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International Panel
per lo Sviluppo della Cultura della Prevenzione a
livello Internazionale, dell’Unione Europea e Italiano
-
promosso e organizzato dal Comune di Milano, INAIL e CIIP
Qualificazioni e certificazioni professionali specialistiche in
linea con l’EQF (European Qualification Framework)
-
ing. Giancarlo Bianchi – Presidente CIIP
Milano, 28 aprile 2015, in occasione del «Workers Memorial Day»
Urban Center – Galleria Vittorio Emanuele
Alcuni dati di contesto
• Solo 300.00 imprese subiscono infortuni
• Le micro, piccole e medie imprese che hanno anche infortuni «zero»
possono avere anni con infortuni gravi e mortali
• Gli indici di risultato, Indici INAIL di frequenza e di gravità e di malattie
professionali, per le suddette imprese non rappresentano un contesto
organizzativo che assicuri sufficiente attenzione alla prevenzione
• Il costo sociale per la mancata prevenzione incide per il 3,2% del PIL Italiano
pari a circa € 40 miliardi
• Da studi consolidati risulta che l’indice di ritorno sull’investimento (ROI) in
prevenzione e di circa 2,5 cioe’ ad ogni 1 € investito l’impresa ha un ritorno
di riduzione costi di 2, 5 €.
Quali sono le novità legislative italiane
per le qualificazioni e le certificazioni professionali?
Per la riforma del mercato del lavoro era necessario dare attuazione a tre successive Direttive (D. CEE
89/48; D. CEE 92/51; D. CEE 99/42), con le quali l'Unione Europea ha progressivamente definito tre
principi fondamentali:
• La reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi dei paesi membri;
• I meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più favorevole alla persona;
• Le attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un
“apprezzamento delle qualità personali, delle attitudini o delle
conoscenze del richiedente da parte di un’autorità, senza preventiva formazione”.
La Legge n. 4 del 14.01.2013 contiene “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, in
attuazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione e nel rispetto dei principi dell’Unione
Europea in materia di concorrenza e di libertà di circolazione.
La legge n.4/2013 si compone di 11 articoli che partono dalla definizione
delle professioni non ordinistiche per poi regolamentarne :
• L’istituzione di associazioni professionali,
• La qualificazione della prestazione professionale,
• Il sistema di attestazione,
• La certificazione.
Le associazioni professionali
• Garantiscono trasparenza, deontologia,
• Promuovono la formazione permanente degli iscritti,
• Adottano un codice di condotta
• Stabiliscono le sanzioni per chi viola le regole professionali,
• Promuovono forme di garanzie per il cittadino-consumatore (anche
attivando uno sportello di riferimento a cui rivolgersi, ad esempio, per i
contenziosi
• Le associazioni possono riunirsi in forme aderenti o aggregative,
Gli associati hanno l’obbligo di garantire la conoscibilità dei seguenti elementi:
• Codice di condotta
• Elenco degli iscritti, aggiornato annualmente;
• Sedi dell’associazione sul territorio nazionale, in almeno tre regioni
• Esistenza di una struttura tecnico-scientifica dedicata alla formazione
permanente
• L’eventuale possesso di un sistema certificato di qualità dell’associazione
conforme alla norma UNI EN ISO 9001 per il settore di competenza
• le garanzie attivate a tutela degli utenti, tra cui la presenza, i recapiti e le
modalità di accesso allo sportello
Le Associazioni possono rilasciare agli iscritti un’attestazione che assicura:
• La regolare iscrizione del professionista all’associazione;
• I requisiti necessari alla partecipazione all’associazione stessa, gli
standard qualitativi e di qualificazione professionale che gli iscritti
sono tenuti a rispettare;
• Le garanzie fornite dall’associazione all’utente;
• L’eventuale possesso della polizza assicurativa per la responsabilità
professionale stipulata dal professionista.
L’Art. 9 della Legge 4/2013 (“certificazioni di conformità a norme tecniche UNI”), ha chiarito che
le Associazioni, oltre a cooperare con l’UNI per l’elaborazione delle norme, possono anche costituire
Enti di Certificazione e perseguire così l’obiettivo di ottenere il relativo accreditamento.
Anche i Professionisti possono decidere di farsi certificare da Organismi di Certificazione
accreditati.
8
Il D.Lgs. 13/2013 è entrato in funzione sulla base dei regolamenti specifici dell’Unione Europea e
sulla base dell’Intesa sullo schema di decreto interministeriale concernente la definizione di un quadro operativo
per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell’ambito del
Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e di formazione e della qualificazioni professionali di cui all’art.8 del
D.Lgs.16 gennaio 2013 n.13 approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano il
22 gennaio 2015 che contiene 8 articoli e i seguenti allegati:
• 1. Classificazione dei settori economici- professionali;
• 2. Quadro di riferimento nazionale delle qualificazioni regionali. Specifiche
tecniche;
• 3. Criteri costruttivi e descrittivi per la correlazione e progressiva
standardizzazione delle qualificazioni;
• 4. Procedure per l’aggiornamento e la manutenzione del Quadro di riferimento
nazionale delle qualificazioni regionali
• 5. Requisiti tecnici di processo dei servizi di individuazione e validazione e
certificazione delle competenze
• 6. Modello esemplificativo per l’attestazione in esito alla procedura di
certificazione delle competenze
• 7. Modello esemplificativo per l’attestazione in esito alla procedura di
certificazione delle competenze
• 8. Funzioni a presidio dell’erogazione dei servizi di individuazione e validazione e
certificazione delle competenze
ESCO – European Classification of Skills/Competences.
Qualification and Occupations (https://ec.europa.eu/esco)
A che cosa serve l’ESCO?
• 1. Facilitare l’incontro tra il mercato del lavoro e le figure professionali qualificate
secondo l’EQF
• Permettere agli Enti per l’occupazione nei 28 paesi dell’UE di scambiarsi
importanti informazioni inerenti al mercato del lavoro
• Mettere in rete e facilitare l’incontro tra le richieste delle imprese e l’offerta di
professionisti qualificati
• Facilitare la mobilità nell’ambito dell’UE di professionisti qualificati
• Orientare gli Enti per l’occupazione a valorizzare le competenze professionali
basate sul modello EQF
• Valorizzare l’applicazione dell’EQF basato sulla precisa indicazione delle
conoscenze, capacità e competenze di una specifica figura professionale
• Permette lo sviluppo di innovativi servizi per favorire lo sviluppo della carriera dei
professionisti qualificati
• Infine permette l’incremento dell’occupazione nei 28 paesi dell’UE
A che cosa servono gli strumenti già messi in atto da ESCO?
• Jargon
Facilitare l’interoperabilità semantica e la capacità di due o più sistemi di computer
d’interpretare automaticamente ogni scambio d’informazioni in modo significativo e
accurato.
• LOD - Link Open Data
L’individuazione di buone pratiche e di modelli di hyper-linking e di diffusione di dati
trattabili tramite computer sulle reti pubbliche
• Eures – Portale per permettere la mobilità dei professionisti qualificati
Tale portale permette ai Datori di lavoro dell’UE di selezionare i professionisti
qualificati e attualmente contiene più di 1 milione di offerte di lavoro e altrettanti CV
di professionisti qualificati
Tale portale serve a:
Coloro che desiderano trovare lavoro all’estero
Contiene strumenti che permettono ai Datori di lavoro di effettuare una selezione del
personale che si trovano nei 28 paesi dell’UE
A che cosa servono gli strumenti messi in atto da ESCO?
• ESCO - Supporting Skills –Intelligence and statistics
Servizio effettuato da ESCO per sviluppare:
• Strumenti per permettere una migliore e continua conoscenza delle professionalità
richieste basate su una precisa individuazione delle conoscenze, abilità e
competenze richieste dal mercato del lavoro europeo
• Fornire ai professionisti elementi precisi inerenti alle conoscenze, abilità e
competenze da acquisire
• Permettere un mercato del lavoro in ambito UE di essere trasparente e
confrontabile
• Permettere il confronto anche a livello internazionale infatti
tale strumento è strutturato in modo gerarchico e collegato all’ISCO (International
Standard Classification of Occupations) sviluppato dall’ILO
• Permettere la base dati per effettuare anche altri tipi di indagini come il
benchmarking e lo scambio di informazioni tra i paesi dell’EU
A che cosa servono gli strumenti messi in atto da ESCO?
• European Skills Panorama
Permettere di individuare le conoscenze, abilità e competenze necessarie nei prossimi
3-5-10 anni e favorire la progettazione di azioni d’apprendimento in linea con le
esigenze del mercato del lavoro dell’UE
Tale strumento è stato lanciato nel 2012 e contiene le suddette informazioni
Quali altre iniziative dell’UE sono promosse e sostenute da ESCO?
• Erasmus+
Questo programma permette a giovani studenti di andare a studiare anche in altri
paesi europei e riportare nel paese di origine nuove conoscenze, abilità e competenze
• EQF – European Qualification Framework
L’EQF permette di rendere trasparenti i livelli di qualificazione professionale tra i
paesi dell’UE
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Questo strumento fornisce un modello multilingue e unificato per la descrizione delle
conoscenze, abilità, competenze ed esperienze acquisite da un professionista
Conclusioni
Per rendere efficace ed efficiente il sistema per la prevenzione nazionale si
ritiene importante la realizzazione anche dei seguenti punti:
• L’adeguamento della normativa e delle buone pratiche nazionali agli
orientamenti internazionali (ILO, ISSA, ecc) in particolare agli indirizzi
normativi e al piano strategico 2014-2020 dell’Unione Europea.
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  • 1. International Panel per lo Sviluppo della Cultura della Prevenzione a livello Internazionale, dell’Unione Europea e Italiano - promosso e organizzato dal Comune di Milano, INAIL e CIIP Qualificazioni e certificazioni professionali specialistiche in linea con l’EQF (European Qualification Framework) - ing. Giancarlo Bianchi – Presidente CIIP Milano, 28 aprile 2015, in occasione del «Workers Memorial Day» Urban Center – Galleria Vittorio Emanuele
  • 2. Alcuni dati di contesto • Solo 300.00 imprese subiscono infortuni • Le micro, piccole e medie imprese che hanno anche infortuni «zero» possono avere anni con infortuni gravi e mortali • Gli indici di risultato, Indici INAIL di frequenza e di gravità e di malattie professionali, per le suddette imprese non rappresentano un contesto organizzativo che assicuri sufficiente attenzione alla prevenzione • Il costo sociale per la mancata prevenzione incide per il 3,2% del PIL Italiano pari a circa € 40 miliardi • Da studi consolidati risulta che l’indice di ritorno sull’investimento (ROI) in prevenzione e di circa 2,5 cioe’ ad ogni 1 € investito l’impresa ha un ritorno di riduzione costi di 2, 5 €.
  • 3. Quali sono le novità legislative italiane per le qualificazioni e le certificazioni professionali? Per la riforma del mercato del lavoro era necessario dare attuazione a tre successive Direttive (D. CEE 89/48; D. CEE 92/51; D. CEE 99/42), con le quali l'Unione Europea ha progressivamente definito tre principi fondamentali: • La reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi dei paesi membri; • I meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più favorevole alla persona; • Le attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un “apprezzamento delle qualità personali, delle attitudini o delle conoscenze del richiedente da parte di un’autorità, senza preventiva formazione”. La Legge n. 4 del 14.01.2013 contiene “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, in attuazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione e nel rispetto dei principi dell’Unione Europea in materia di concorrenza e di libertà di circolazione.
  • 4. La legge n.4/2013 si compone di 11 articoli che partono dalla definizione delle professioni non ordinistiche per poi regolamentarne : • L’istituzione di associazioni professionali, • La qualificazione della prestazione professionale, • Il sistema di attestazione, • La certificazione.
  • 5. Le associazioni professionali • Garantiscono trasparenza, deontologia, • Promuovono la formazione permanente degli iscritti, • Adottano un codice di condotta • Stabiliscono le sanzioni per chi viola le regole professionali, • Promuovono forme di garanzie per il cittadino-consumatore (anche attivando uno sportello di riferimento a cui rivolgersi, ad esempio, per i contenziosi • Le associazioni possono riunirsi in forme aderenti o aggregative,
  • 6. Gli associati hanno l’obbligo di garantire la conoscibilità dei seguenti elementi: • Codice di condotta • Elenco degli iscritti, aggiornato annualmente; • Sedi dell’associazione sul territorio nazionale, in almeno tre regioni • Esistenza di una struttura tecnico-scientifica dedicata alla formazione permanente • L’eventuale possesso di un sistema certificato di qualità dell’associazione conforme alla norma UNI EN ISO 9001 per il settore di competenza • le garanzie attivate a tutela degli utenti, tra cui la presenza, i recapiti e le modalità di accesso allo sportello
  • 7. Le Associazioni possono rilasciare agli iscritti un’attestazione che assicura: • La regolare iscrizione del professionista all’associazione; • I requisiti necessari alla partecipazione all’associazione stessa, gli standard qualitativi e di qualificazione professionale che gli iscritti sono tenuti a rispettare; • Le garanzie fornite dall’associazione all’utente; • L’eventuale possesso della polizza assicurativa per la responsabilità professionale stipulata dal professionista. L’Art. 9 della Legge 4/2013 (“certificazioni di conformità a norme tecniche UNI”), ha chiarito che le Associazioni, oltre a cooperare con l’UNI per l’elaborazione delle norme, possono anche costituire Enti di Certificazione e perseguire così l’obiettivo di ottenere il relativo accreditamento. Anche i Professionisti possono decidere di farsi certificare da Organismi di Certificazione accreditati.
  • 8. 8
  • 9. Il D.Lgs. 13/2013 è entrato in funzione sulla base dei regolamenti specifici dell’Unione Europea e sulla base dell’Intesa sullo schema di decreto interministeriale concernente la definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell’ambito del Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e di formazione e della qualificazioni professionali di cui all’art.8 del D.Lgs.16 gennaio 2013 n.13 approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano il 22 gennaio 2015 che contiene 8 articoli e i seguenti allegati: • 1. Classificazione dei settori economici- professionali; • 2. Quadro di riferimento nazionale delle qualificazioni regionali. Specifiche tecniche; • 3. Criteri costruttivi e descrittivi per la correlazione e progressiva standardizzazione delle qualificazioni; • 4. Procedure per l’aggiornamento e la manutenzione del Quadro di riferimento nazionale delle qualificazioni regionali • 5. Requisiti tecnici di processo dei servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze • 6. Modello esemplificativo per l’attestazione in esito alla procedura di certificazione delle competenze • 7. Modello esemplificativo per l’attestazione in esito alla procedura di certificazione delle competenze • 8. Funzioni a presidio dell’erogazione dei servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze
  • 10. ESCO – European Classification of Skills/Competences. Qualification and Occupations (https://ec.europa.eu/esco) A che cosa serve l’ESCO? • 1. Facilitare l’incontro tra il mercato del lavoro e le figure professionali qualificate secondo l’EQF • Permettere agli Enti per l’occupazione nei 28 paesi dell’UE di scambiarsi importanti informazioni inerenti al mercato del lavoro • Mettere in rete e facilitare l’incontro tra le richieste delle imprese e l’offerta di professionisti qualificati • Facilitare la mobilità nell’ambito dell’UE di professionisti qualificati • Orientare gli Enti per l’occupazione a valorizzare le competenze professionali basate sul modello EQF • Valorizzare l’applicazione dell’EQF basato sulla precisa indicazione delle conoscenze, capacità e competenze di una specifica figura professionale • Permette lo sviluppo di innovativi servizi per favorire lo sviluppo della carriera dei professionisti qualificati • Infine permette l’incremento dell’occupazione nei 28 paesi dell’UE
  • 11.
  • 12.
  • 13. A che cosa servono gli strumenti già messi in atto da ESCO? • Jargon Facilitare l’interoperabilità semantica e la capacità di due o più sistemi di computer d’interpretare automaticamente ogni scambio d’informazioni in modo significativo e accurato. • LOD - Link Open Data L’individuazione di buone pratiche e di modelli di hyper-linking e di diffusione di dati trattabili tramite computer sulle reti pubbliche • Eures – Portale per permettere la mobilità dei professionisti qualificati Tale portale permette ai Datori di lavoro dell’UE di selezionare i professionisti qualificati e attualmente contiene più di 1 milione di offerte di lavoro e altrettanti CV di professionisti qualificati Tale portale serve a: Coloro che desiderano trovare lavoro all’estero Contiene strumenti che permettono ai Datori di lavoro di effettuare una selezione del personale che si trovano nei 28 paesi dell’UE
  • 14. A che cosa servono gli strumenti messi in atto da ESCO? • ESCO - Supporting Skills –Intelligence and statistics Servizio effettuato da ESCO per sviluppare: • Strumenti per permettere una migliore e continua conoscenza delle professionalità richieste basate su una precisa individuazione delle conoscenze, abilità e competenze richieste dal mercato del lavoro europeo • Fornire ai professionisti elementi precisi inerenti alle conoscenze, abilità e competenze da acquisire • Permettere un mercato del lavoro in ambito UE di essere trasparente e confrontabile • Permettere il confronto anche a livello internazionale infatti tale strumento è strutturato in modo gerarchico e collegato all’ISCO (International Standard Classification of Occupations) sviluppato dall’ILO • Permettere la base dati per effettuare anche altri tipi di indagini come il benchmarking e lo scambio di informazioni tra i paesi dell’EU
  • 15. A che cosa servono gli strumenti messi in atto da ESCO? • European Skills Panorama Permettere di individuare le conoscenze, abilità e competenze necessarie nei prossimi 3-5-10 anni e favorire la progettazione di azioni d’apprendimento in linea con le esigenze del mercato del lavoro dell’UE Tale strumento è stato lanciato nel 2012 e contiene le suddette informazioni Quali altre iniziative dell’UE sono promosse e sostenute da ESCO? • Erasmus+ Questo programma permette a giovani studenti di andare a studiare anche in altri paesi europei e riportare nel paese di origine nuove conoscenze, abilità e competenze • EQF – European Qualification Framework L’EQF permette di rendere trasparenti i livelli di qualificazione professionale tra i paesi dell’UE • Europass-CV Questo strumento fornisce un modello multilingue e unificato per la descrizione delle conoscenze, abilità, competenze ed esperienze acquisite da un professionista
  • 16. Conclusioni Per rendere efficace ed efficiente il sistema per la prevenzione nazionale si ritiene importante la realizzazione anche dei seguenti punti: • L’adeguamento della normativa e delle buone pratiche nazionali agli orientamenti internazionali (ILO, ISSA, ecc) in particolare agli indirizzi normativi e al piano strategico 2014-2020 dell’Unione Europea. • L’attuazione di un sistema pubblico e privato coordinato e sinergico • Il riconoscimento e la valorizzazione delle associazioni professionali scientifiche e tecniche • La promozione e il sostegno della qualificazione e della certificazione professionale anche secondo la metodologia EQF (European Qualification Framework) • L’estensione dell’utilizzo delle norme tecniche nelle norme italiane • L’incentivazione volontaria delle imprese
  • 17. Grazie per l’attenzione Thank you for your attention