2. I CAPITOLO: IL CONTESTO DELLA
RIFLESSIONE
In Teologia della speranza (1964), Moltmann
interpreta l’intera rivelazione cristiana alla luce del
“principio speranza”, muovendo dalla constatazione
che l’essenza del cristianesimo sia la sua
escatologia
Elaborando la sua “teologia della croce” come
teoria critico/liberatrice
Nel 1972 appare Dio crocifisso [...]
Jürgen Moltmann
( 1926-)
• In Cristo crocifisso e risorto è anticipato il
futuro di redenzione dell’umanità
• Opponendosi alle teologie apatiche, per cui
Dio non è in grado di soffrire, Moltmann
elabora una trinitaria patetica, per cui ampio
spazio è concesso al soffrire del Dio trinitario
per l’umanità.
• la risposta dell’uomo che, guarda al soffrire
divino, è l’impegno a vivere nella fede e nella
speranza, combattendo contro le diverse
forme di alienazione
http://www.filosofico.net/moltmann.htm
3. Perché la teologia di Moltmann è
importante per il nostro tema?
Egli risponde alle critiche
mosse
al
cristianesimo
dall’ecologia profonda partendo
da un’argomentazione comune :
la teoria critica della società
Approfondisce
il
comando
divino alla luce di una rilettura
originale
della
comunione
trinitaria
4. II CAPITOLO: ANALISI DELLE
CRITICHE ECOLOGISTE AL COMANDO
DIVINO
La civiltà occidentale è inquinata da un
antropocentrismo di matrice biblica
–la fede cristiana separa l’uomo, immagine di Dio, dagli altri esseri
viventi
– Dio dà all’uomo il diritto di dominare sulle creature (Gn 1,28)
L’uomo deve considerarsi alla pari delle altre creature
5. Questa critica non è concettuale,
ma è a livello critico-pragmatico:
Non si critica la logica di
un ragionamento, ma la
prassi che l’idea giustifica
Le concezioni intellettuali
e religiose sono viste
come ideologie, che
tendono a preservare la
società che le ha
generate
Tali ideologie devono
essere smascherate con
la critica demistificante
6. Moltmann risponde partendo
dalla stessa prospettiva …
Moltmann nota che il sistema
oppressivo sulla natura non
coincide con l’avvento del
cristianesimo, ma con la
rivoluzione scientifica
– La scienza riduce la natura
a realtà misurabile per
poterla dominare
– In linea con la metafisica
greca, riduce il Dio
cristiano ad un monoteismo
assoluto e apatico.
L’uomo,sua immagine
terrena, si comporterà alla
stessa maniera come un
padrone assoluto del cosmo
7. Critica all’ecologia profonda
L’ecologia profonda vuole riportare
l’uomo alla condizione primigenia ma,
così facendo, lo sottrae alle proprie
responsabilità verso il cosmo. La crisi
ecologica chiama l’uomo all’azione
responsabile, non alla fuga.
Il sogno dell’ecologia è quello di creare
l’eterno ritorno delle cose. Questa
visione non libera la natura, ma la
riduce ad un sistema statico, incapace
di evoluzione. Le teorie scientifiche
odierne mostrano, invece, che anche
nella natura è un sistema aperto ad
una trasformazione futura.
8. III CAPITOLO: L’UOMO E IL CREATO
NELLA PROSPETTIVA DI UN DIO
TRINITARIO
Come possiamo
correggere la visione
moderna del rapporto
tra Dio, l’uomo ed il
cosmo?
RISCOPRENDO LA TRINITÀ!
Il Dio cristiano non è
un soggetto assoluto e
solitario, ma è una
comunione di tre
persone che sono l’Una
nell’Altra
9. L’opera della creazione non è solo
opera di Dio Padre (principio
trascendente), ma presuppone la
sinergia tra le persone (principio
immanente).
Mediante il Figlio, logos, che dà
forma a tutte le cose
Tutte le cose sono vivificate
dallo Spirito Santo che abita
in loro
10. La natura non è un oggetto di cui
disporre a piacimento, ma è la casa di Dio
dove la Trinità abita con tutte le
creature
11. L’uomo non vale per la sua capacità di
dominare sulle creature, ma di
entrare in comunione con la Trinità
ed il creato (riscoperta imago Dei)