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La CASCINA-MUSEO
DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO




                          BOZZA
                    26 Luglio 2011
INDICE




CAPITOLO 1: DESCRIZIONE DELL’IDEA


CAPITOLO 2: LE TEMATICHE PRINCIPALI


CAPITOLO 3: TEMPISTICHE E ATTIVITA’ COLLATERALI ALLA
           CASCINA-MUSEO




                                                       2
CAPITOLO 1


                         DESCRIZIONE DELL’IDEA


Come nasce l’idea di una Cascina-Museo dell’Agricoltura del Mondo

1. Dall’esteso patrimonio di cascine presenti sul territorio lombardo e dal desiderio
di recuperarle non solo dal punto di vista immobiliare.
2. Dallo slancio positivo in termini di idee, di valorizzazione del patrimonio, nella
sua accezione più estesa, e di opportunità di crescita umana ed economica
costituito dalla tematica dell’Expo 2015.
3. Dalla realtà presente nel nostro territorio, di numerose realtà di immigrati
produttive e ben inserite nel tessuto sociale.
4. Da un bisogno diffuso di Educazione alla multi-culturalità intesa come aiuto a
uno sviluppo della convivenza civile.
5. Da bisogni di evasione, crescita culturale, turismo, forze propulsive del nostro
territorio.



a. Le cascine tra passato e presente
Il territorio della Regione Lombardia è disseminato di cascine. Strumento di un
modello di coltivazione della terra, ormai superato dall’industrializzazione
dell’agricoltura, la maggior parte delle cascine è oggi inutilizzata e, in totale
assenza di manutenzione, destinata al crollo.
Un patrimonio immobiliare importante, in gran parte inutile ai fini della
produzione agricola moderna certamente recuperabile per altre funzioni.
Le cascine possono essere localizzate nei centri storici, ai margini dell’abitato
oppure isolate in mezzo alla campagna.




                                                                                   3
La struttura lombarda è generalmente quadrangolare con gli edifici posti intorno a
un grande cortile. Nelle cascine vivevano intere comunità composte dalle famiglie
di chi vi lavorava: contadini, casari, cavallanti. In alcune cascine si trovano anche
alcuni servizi che le rendevano quasi comunità indipendenti: chiese, scuole, forni
per il pane.
Luoghi dove gli uomini vivevano in stretto contatto con la terra e il bestiame e
dove sono nate tradizioni e elementi di cultura popolare oggi spesso citate come
“le nostre radici” in una sorta di rimpianto di ciò che era quel mondo.
Si trattava di un mondo di povertà e fatica in cui non tutti gli uomini erano uguali.
Le immense ville padronali contrapposte alle case dei contadini, mostrano ancora
oggi chiaramente il livello di differenza sociale tra i proprietari terrieri e i
lavoratori della terra. Tuttavia la gente condivideva la fede e i riti, la coltivazione
della terra legata a cicli naturali e non produttivo-industriali, la capacità di vivere
in una comunità dove ci si aiuta e ci si sostiene.
La cascina dunque accoglieva comunità la cui vita era strettamente legata alle
stagioni di coltivazione della terra, ai ritmi della natura secondo un modello di
economia distrutto da logiche industriali e dai cambiamenti economici radicali del
XX secolo.


Dal punto di vista strettamente urbanistico le cascine sono oggi temi difficili da
affrontare. Spesso localizzate in comuni di piccole dimensioni, gli enti locali non
dispongono di somme sufficienti per recuperarle. Si ricorre allora all’intervento di
capitali privati che difficilmente accettano logiche di restauro conservativo, ma
sono più orientati verso soluzioni di demolizione e ricostruzione ovvero verso
interventi di minor costo e maggior profitto.




                                                                                     4
b. Le cascine nel futuro
Il progetto CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO si
propone di utilizzare questi spazi in modo diverso, ripartendo dalla funzione
primordiale di comunità all’interno delle cascine. Secondo questa visione le
cascine possono rivivere come luogo di incontro-scambio, come luogo di
creazione di cultura materiale e immateriale.
Nel mondo globalizzato la parola comunità assume un senso enormemente più
vasto. La cascina può allora diventare un luogo di comunità mondiale luogo in cui
i popoli imparano a conoscersi attraverso tematiche specifiche.

Ecco quindi perché una cascina-museo.
Da un lato il museo, inteso, secondo lo Statuto dell'ICOM del 2007, come “un
non-profit”, un'istituzione permanente al servizio della società e del suo sviluppo,
aperta al pubblico, che acquisisce, conserva, ricerca, comunica e espone il
patrimonio materiale e immateriale dell'umanità e del suo ambiente a fini di
istruzione, studio e divertimento). (fonte: http://icom.museum/)
Dall’altro la cascina, recuperata e restaurata finalmente nel suo valore più
profondo e antico, intesa come luogo di comunità e di creazione di un patrimonio
materiale e immateriale dell’umanità.




                                                                                  5
CAPITOLO 2

                        LE TEMATICHE PRINCIPALI



All’interno della cascina-museo verranno proposte e affrontate alcune tematiche in
particolare.


        Museo dell’Agricoltura del mondo
L'insieme delle pratiche relative alla coltivazione dei campi è tradizionalmente
considerata l'attività primaria dell'uomo. Nel tempo il suo significato si è ampliato
sino a comprendere un insieme di operazioni differenziate, per cui nella realtà del
mondo moderno l'agricoltura si articola nelle seguenti attività: coltivazione del
campo, coltivazione del bosco, coltivazione del pascolo e del prato, allevamento
del bestiame, trasformazione e commercializzazione dei prodotti delle precedenti
attività.
Nello spazio delle cascine si vuole creare un museo itinerante a servizio
dell'umanità. Popoli diversi che si alternano in un unico spazio insegnando il
loro legame con la terra, la capacità di “addomesticare” le piante per la
preparazione di cibi, la semina, la coltivazione, il raccolto, l’impatto sull'ambiente,
gli oggetti e gli strumenti, la tradizione contadina che si riflette nei comportamenti
di vita e nella spiritualità e moralità delle persone.
In questo contesto l’agricoltura diventa momento per valorizzare un territorio
vicino o lontano, un punto di incontro tra i popoli, un punto di riferimento per
l’umanità.
L’iniziativa dovrà svolgersi in sinergia con il Festival “Lo Spirito del Pianeta” di
Chiuduno (BG), giunto quest’anno alla sua undicesima edizione.




                                                                                     6
La cultura attraverso l’antica arte della medicina
Pur differenziandosi di popolo in popolo, la medicina “non ufficiale” è una delle
più antiche forme di assistenza sanitaria che accomuna tutti i popoli. Le
conoscenze ad esempio delle capacità curative di alcuni principi attivi è un
patrimonio di inestimabile valore a servizio dell’umanità. Per proteggere questo
patrimonio da logiche di puro profitto, dobbiamo innanzitutto conoscerlo e
tramandarlo.
Nelle cascine si potrà promuovere la “medicina tradizionale" basata sull’utilizzo di
erbe e tradizioni mediche provenienti dalle varie parti del mondo (ayurveda,
omeopatia, medicina tradizionale cinese, medicina naturale o medicina dei nativi,
medicina dei curanderi e degli ciamani delle Ande).


       L’energia
La fame di energia del nostro modello economico è fortissima e la sua produzione
attraverso gli idrocarburi sta danneggiando inesorabilmente il nostro pianeta. Solo
negli ultimi anni si comincia a pensare a modelli di produzione di energia diversi.
Il dramma di Fukuschima ci ha recentemente messo di fronte alla nostra incapacità
umana di dominare una energia (quella nucleare) nella quale, a torto o a ragione, si
confidava per risolvere i problemi energetici del pianeta, ma contemporaneamente
ha risvegliato la voglia di trovare nuove fonti di energia e soprattutto nuovi sistemi
per consumare di meno.
Quali sono dunque le fonti di energia alternative e quali sono i progressi in questo
settore? Nel MUSEO verranno intraprese iniziative per imparare a conoscere e per
promuovere le fonti alternative di energia.


   La cultura mondiale attraverso i racconti e il gioco
Riprendendo l’antica tradizione della narrazione orale all’interno delle cascine il
progetto prevede l’istituzione di uno spazio laboratorio per bambini e ragazzi in




                                                                                    7
cui questi possano sperimentare secondo attività impostate da educatori
professionisti giochi e narrazioni anche “animate” legate ai vari Paesi che di volta
in volta possono essere ospitati nel museo o alle varie tematiche.
Riscoprire l’origine orale di tutte le narrazioni e quindi l’antico legame che unisce
i miti, le favole e le fiabe nate dalla voce dell’anziano nel fienile delle nostre
cascine ai miti, favole, leggende e fiabe narrate oralmente dai vari cantastorie di
tutto il mondo può essere un modo per valorizzare le reciproche tradizioni e
avvicinare culture lontane, oltre che un aiuto alla convivenza civile.
Inoltre, narrare le storie del passato in pubblico, come molte esperienze
dimostrano, è utile per risvegliare e tener viva la memoria di un gruppo umano e
di un luogo.


Parallelamente a questo spazio-laboratorio animato si può sviluppare, in sinergia
con case editrici che si occupano di progetti editoriali multiculturali e aperti
all’integrazione:
   -   una collana editoriale (privilegiando la stampa su carta riciclata) dedicata ai
       miti, favole, leggende e fiabe dei vari Paesi ospitati (iniziano da quelli
       adernti all’expo 2015) : un volumetto per ogni Paese con carte geografiche ,
       con schede apposite e operative da usare anche nello spazio laboratorio o da
       mettere a disposizione di insegnanti, sul Paese in questione, sulle sue
       tradizioni, sulla sua lingua ecc.
   -   un volume unico o più volumetti tematici che riuniscano i principali miti e
       favole del mondo riguardanti i cibi o i prodotti del lavoro agricolo di vari
       Paesi (esempio: il Mito sudamericano dell’uomo di mais o il greco di
       Demetra ecc.).




                                                                                    8
Il Turismo sostenibile
Fuori dalle logiche del turismo da “villaggio turistico”, si vuole promuovere una
nuova visione del turismo più rispettoso delle civiltà che si incontrano, delle
tradizioni e delle culture.
Un turismo responsabile che porti ricchezza ai popoli che lo accolgono e che abbia
il buonsenso di provare a capire lo spirito della cultura in cui si trova. Un
approccio profondo e consapevole alla cultura alla storia e alla socialità di un
popolo che va ben al di là di grottesche esibizioni finalizzate allo scatto di una
foto. Un turismo ecologico rispettoso dell’ambiente in cui si trova.
Il MUSEO offrirà spazi di promozione, conoscenza e approfondimento di questo
tipo di turismo.


       Il mercato equo
Quanti di noi sanno distinguere un prodotto equo da un prodotto alla moda?
Quanti di noi hanno la capacità e la pazienza di conoscere le storie che stanno
dietro a un prodotto, la sua unicità perché ad esempio è prodotto nello stesso modo
da secoli o perché è producibile solo in un unico posto? Quanti di noi si pongono il
problema di capire da dove viene un prodotto, se l’azienda che lo produce è
rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente?
Nella risposta a queste domande sta la chiave per capire, almeno in parte, il
mercato equo. Nelle cascine si potrà realizzare direttamente il "Commercio Equo e
Solidale", quale approccio di vendita alternativo al commercio convenzionale, allo
scopo di promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo dei Paesi più
poveri, dai quali provengono i prodotti commercializzati, ma anche allo scopo di
conoscere e valorizzare prodotti italiani a noi vicini nell’intento di imparare un
tipo di commercio mirato a ridurre i consumi. Verrà inoltre promossa la vendita
diretta di prodotti di artigianato (realizzati per esempio con materiali naturali ed




                                                                                  9
ecologici come il “Tagua”, noto come “Avorio naturale”, oppure con materiali di
riciclo), e prodotti di cosmesi a base d'erbe e biologici.
Gli imprenditori, le comunità delle popolazioni indigene, le comunità locali
potranno in questo contesto incontrare i clienti e eventuali futuri partners per la
vendita e la distribuzione dei prodotti.
Parallelamente all’aspetto espositivo si potranno organizzare incontri, seminari,
eventi, festival.


   La creazione di una Assocamera per imprenditori immigrati
A traino dell’evento principale si intende iniziare un cammino per la creazione di
una rete di assistenza e di credito per imprenditori immigrati attraverso la
creazione di una Assocamera di imprenditori immigrati presenti nel territorio
lombardo con la finalità di offrire loro corsi di formazione per l’avvio all’
imprenditoria e di allacciare contatti con le PMI italiane per favorire
la commercializzazione e lo scambio dei prodotti, promuovendo così lo sviluppo
del Paese di origine e allo stesso tempo commercializzando prodotti italiani
all’estero.
Infine si propone di elaborare programmi imprenditoriale e di sviluppo nei Paesi di
origine degli immigrati attraverso i flussi delle Rimesse, iniziative di Microcredito
e Microfinanza, nonché il supporto di fondi destinati a progetti di cooperazione
internazionali (fondi FAO, IFAD, , FIP, ecc).


       La donna
Le donne immigrate spesso rimangono distanti da una reale integrazione, o per
motivi legati alla propria cultura, o semplicemente per la difficoltà di imparare la
lingua e dunque comunicare. Donne e madri, da sempre perno delle comunità, in
ogni cultura, che si ritrovano senza opportunità per comunicare e condividere
esperienze di comunità. Un contributo alla soluzione di questa problematica




                                                                                  10
potrebbe essere dato dalla creazione di un laboratorio multietnico dove le donne
possano lavorare producendo i prodotti della loro terra (alimentari/tessuti),
imparare la produzione di altre culture (soprattutto quella italiana in modo da
sviluppare anche il linguaggio), insegnare le proprie modalità di lavoro alle altre
etnie. I prodotti del laboratorio possono essere messi in vendita autofinanziando
l’attività.




                                    CAPITOLO 3
          TEMPISTICHE E ATTIVITA’ COLLATERALI ALLA
                                CASCINA-MUSEO


              Entro l’expo del 2015
Realizzazione dell’iniziativa CASCINA-MUSEO ricerca, acquisizione e restauro
              di uno cascina per rendere stabile nel tempo il progetto.


              Attività collaterale al museo durante Expo2015
Durante expo 2015 si pensa di attivare due iniziative:


    • Creazione di uno spazio in ambito di Expo Milano 2015 per gli italiani all’
        estero ed i nuovi italiani (figli di immigrati nati in Italia), ove
        promuovere l’incontro di esperienze diverse ma simili e riscoprire le
        proprie origini attraverso gli occhi di un altro.


    • Concorso Ambasciatore di Expo Milano 2015: concorso rivolto ai figli
        di italiani nati all’estero per favorire la loro conoscenza della cultura,
        dell'arte, della storia e delle bellezze naturalistiche dell’Italia. Il progetto
        andrà sviluppato in sinergia con i centri di cultura italiana presenti nel Paesi




                                                                                     11
di provenienza, il ministero degli affari esteri, il ministero dell’educazione,
       ecc.).


       Dopo Expo2015
Tutto il Know How raccolto da Cascina Museo dell’Agricoltura del Mondo non
può andare perso al termine di Expo 2015. Si pensa dunque alla creazione di un
centro multiculturale, all’interno del quale tutte le attività sopra descritte vengano
conservate e sviluppate nel tempo attraverso l’attivazione di:
   1. scambi culturali;
   2. iniziative espositive, convegni, conferenze;
   3. centri di formazione per lo scambio di mestieri;
   4. attivazione di laboratori e centri di ricerca in collaborazione con atenei.


Un vero e proprio cuore pulsante e punto di incontro di culture. Un esempio unico
di comunità mondiale.
Lo spazio destinato a questa iniziativa potrebbe essere una cascina recuperata
proprio per creare l’ambiente adatto ad accogliere frammenti di mondo.




                                                                                    12
POSSIBILI PARTNERS DEL PROGETTO

Enti territoriali (Regione, Provincie, Comuni)
Centri di ricerca – Università- Scuole
Rappresentanze immigrati in Italia (Consolati, Ambasciate)
ONG
Associazioni Culturali
Associazioni Immigrati
Associazioni di categoria
Associazioni Culturali
Piccoli e medi imprenditori italiani e immigrati
Istituti di credito
Industrie per la produzione di prodotti di erboristeria
Industrie per la produzione di energie alternative
ONG
Enti e realtà che già hanno affrontato i temi brevemente descritti al capitolo 2




                                                                                   13
STIMA DEI COSTI DI AVVIO DEL PROGETTO

L’investimento iniziale forte è legato all’acquisito dello spazio di una cascina.
Spazio che può essere anche affittato. In questo caso il costo di acquisizione verrà
sostituito da un costo annuo di affitto da contrattare con il proprietario.
I lavori edili costituiscono la maggior parte dell’investimento. Sicuramente
possono essere dilazionati nel tempo dividendoli in lotti funzionali. In assenza di
uno studio di fattibilità specifico, non è possibile al momento fare stime esatte.

DESCRIZIONE
A) acquisizione cascina                                                   1.500.000 €
B) progettazione e lavori di ristrutturazione e
restauro conservativo delle parti di interesse storico                    3.500.000 €
C) attivazione di tutte le iniziative necessarie a
sviluppare le tematiche esposte al cap. 2                                   200.000 €
                                              TOTALE                      5.200.000 €

I costi espressi in tabella si basano su esperienze di acquisto e ristrutturazione di
cascine situate in provincia di Cremona. Si deve però sottolineare che ogni
struttura e ogni intervento ha una sua storia e costi diversi anche variabili a
seconda del mercato immobiliare della zona.
L’attivazione di tutte o parte delle attività legate alle tematiche del capitolo 2 (voce
C), potrebbe fare da volano all’iniziativa. In assenza di una cascina “fissa” in cui
sviluppare le iniziative, sarà possibile organizzarle in una struttura itinerante che
può diventare volano promozionale per l’intero progetto.




                                                                                     14

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Progetto cascina museo v3

  • 1. La CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO BOZZA 26 Luglio 2011
  • 2. INDICE CAPITOLO 1: DESCRIZIONE DELL’IDEA CAPITOLO 2: LE TEMATICHE PRINCIPALI CAPITOLO 3: TEMPISTICHE E ATTIVITA’ COLLATERALI ALLA CASCINA-MUSEO 2
  • 3. CAPITOLO 1 DESCRIZIONE DELL’IDEA Come nasce l’idea di una Cascina-Museo dell’Agricoltura del Mondo 1. Dall’esteso patrimonio di cascine presenti sul territorio lombardo e dal desiderio di recuperarle non solo dal punto di vista immobiliare. 2. Dallo slancio positivo in termini di idee, di valorizzazione del patrimonio, nella sua accezione più estesa, e di opportunità di crescita umana ed economica costituito dalla tematica dell’Expo 2015. 3. Dalla realtà presente nel nostro territorio, di numerose realtà di immigrati produttive e ben inserite nel tessuto sociale. 4. Da un bisogno diffuso di Educazione alla multi-culturalità intesa come aiuto a uno sviluppo della convivenza civile. 5. Da bisogni di evasione, crescita culturale, turismo, forze propulsive del nostro territorio. a. Le cascine tra passato e presente Il territorio della Regione Lombardia è disseminato di cascine. Strumento di un modello di coltivazione della terra, ormai superato dall’industrializzazione dell’agricoltura, la maggior parte delle cascine è oggi inutilizzata e, in totale assenza di manutenzione, destinata al crollo. Un patrimonio immobiliare importante, in gran parte inutile ai fini della produzione agricola moderna certamente recuperabile per altre funzioni. Le cascine possono essere localizzate nei centri storici, ai margini dell’abitato oppure isolate in mezzo alla campagna. 3
  • 4. La struttura lombarda è generalmente quadrangolare con gli edifici posti intorno a un grande cortile. Nelle cascine vivevano intere comunità composte dalle famiglie di chi vi lavorava: contadini, casari, cavallanti. In alcune cascine si trovano anche alcuni servizi che le rendevano quasi comunità indipendenti: chiese, scuole, forni per il pane. Luoghi dove gli uomini vivevano in stretto contatto con la terra e il bestiame e dove sono nate tradizioni e elementi di cultura popolare oggi spesso citate come “le nostre radici” in una sorta di rimpianto di ciò che era quel mondo. Si trattava di un mondo di povertà e fatica in cui non tutti gli uomini erano uguali. Le immense ville padronali contrapposte alle case dei contadini, mostrano ancora oggi chiaramente il livello di differenza sociale tra i proprietari terrieri e i lavoratori della terra. Tuttavia la gente condivideva la fede e i riti, la coltivazione della terra legata a cicli naturali e non produttivo-industriali, la capacità di vivere in una comunità dove ci si aiuta e ci si sostiene. La cascina dunque accoglieva comunità la cui vita era strettamente legata alle stagioni di coltivazione della terra, ai ritmi della natura secondo un modello di economia distrutto da logiche industriali e dai cambiamenti economici radicali del XX secolo. Dal punto di vista strettamente urbanistico le cascine sono oggi temi difficili da affrontare. Spesso localizzate in comuni di piccole dimensioni, gli enti locali non dispongono di somme sufficienti per recuperarle. Si ricorre allora all’intervento di capitali privati che difficilmente accettano logiche di restauro conservativo, ma sono più orientati verso soluzioni di demolizione e ricostruzione ovvero verso interventi di minor costo e maggior profitto. 4
  • 5. b. Le cascine nel futuro Il progetto CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO si propone di utilizzare questi spazi in modo diverso, ripartendo dalla funzione primordiale di comunità all’interno delle cascine. Secondo questa visione le cascine possono rivivere come luogo di incontro-scambio, come luogo di creazione di cultura materiale e immateriale. Nel mondo globalizzato la parola comunità assume un senso enormemente più vasto. La cascina può allora diventare un luogo di comunità mondiale luogo in cui i popoli imparano a conoscersi attraverso tematiche specifiche. Ecco quindi perché una cascina-museo. Da un lato il museo, inteso, secondo lo Statuto dell'ICOM del 2007, come “un non-profit”, un'istituzione permanente al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che acquisisce, conserva, ricerca, comunica e espone il patrimonio materiale e immateriale dell'umanità e del suo ambiente a fini di istruzione, studio e divertimento). (fonte: http://icom.museum/) Dall’altro la cascina, recuperata e restaurata finalmente nel suo valore più profondo e antico, intesa come luogo di comunità e di creazione di un patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. 5
  • 6. CAPITOLO 2 LE TEMATICHE PRINCIPALI All’interno della cascina-museo verranno proposte e affrontate alcune tematiche in particolare. Museo dell’Agricoltura del mondo L'insieme delle pratiche relative alla coltivazione dei campi è tradizionalmente considerata l'attività primaria dell'uomo. Nel tempo il suo significato si è ampliato sino a comprendere un insieme di operazioni differenziate, per cui nella realtà del mondo moderno l'agricoltura si articola nelle seguenti attività: coltivazione del campo, coltivazione del bosco, coltivazione del pascolo e del prato, allevamento del bestiame, trasformazione e commercializzazione dei prodotti delle precedenti attività. Nello spazio delle cascine si vuole creare un museo itinerante a servizio dell'umanità. Popoli diversi che si alternano in un unico spazio insegnando il loro legame con la terra, la capacità di “addomesticare” le piante per la preparazione di cibi, la semina, la coltivazione, il raccolto, l’impatto sull'ambiente, gli oggetti e gli strumenti, la tradizione contadina che si riflette nei comportamenti di vita e nella spiritualità e moralità delle persone. In questo contesto l’agricoltura diventa momento per valorizzare un territorio vicino o lontano, un punto di incontro tra i popoli, un punto di riferimento per l’umanità. L’iniziativa dovrà svolgersi in sinergia con il Festival “Lo Spirito del Pianeta” di Chiuduno (BG), giunto quest’anno alla sua undicesima edizione. 6
  • 7. La cultura attraverso l’antica arte della medicina Pur differenziandosi di popolo in popolo, la medicina “non ufficiale” è una delle più antiche forme di assistenza sanitaria che accomuna tutti i popoli. Le conoscenze ad esempio delle capacità curative di alcuni principi attivi è un patrimonio di inestimabile valore a servizio dell’umanità. Per proteggere questo patrimonio da logiche di puro profitto, dobbiamo innanzitutto conoscerlo e tramandarlo. Nelle cascine si potrà promuovere la “medicina tradizionale" basata sull’utilizzo di erbe e tradizioni mediche provenienti dalle varie parti del mondo (ayurveda, omeopatia, medicina tradizionale cinese, medicina naturale o medicina dei nativi, medicina dei curanderi e degli ciamani delle Ande). L’energia La fame di energia del nostro modello economico è fortissima e la sua produzione attraverso gli idrocarburi sta danneggiando inesorabilmente il nostro pianeta. Solo negli ultimi anni si comincia a pensare a modelli di produzione di energia diversi. Il dramma di Fukuschima ci ha recentemente messo di fronte alla nostra incapacità umana di dominare una energia (quella nucleare) nella quale, a torto o a ragione, si confidava per risolvere i problemi energetici del pianeta, ma contemporaneamente ha risvegliato la voglia di trovare nuove fonti di energia e soprattutto nuovi sistemi per consumare di meno. Quali sono dunque le fonti di energia alternative e quali sono i progressi in questo settore? Nel MUSEO verranno intraprese iniziative per imparare a conoscere e per promuovere le fonti alternative di energia. La cultura mondiale attraverso i racconti e il gioco Riprendendo l’antica tradizione della narrazione orale all’interno delle cascine il progetto prevede l’istituzione di uno spazio laboratorio per bambini e ragazzi in 7
  • 8. cui questi possano sperimentare secondo attività impostate da educatori professionisti giochi e narrazioni anche “animate” legate ai vari Paesi che di volta in volta possono essere ospitati nel museo o alle varie tematiche. Riscoprire l’origine orale di tutte le narrazioni e quindi l’antico legame che unisce i miti, le favole e le fiabe nate dalla voce dell’anziano nel fienile delle nostre cascine ai miti, favole, leggende e fiabe narrate oralmente dai vari cantastorie di tutto il mondo può essere un modo per valorizzare le reciproche tradizioni e avvicinare culture lontane, oltre che un aiuto alla convivenza civile. Inoltre, narrare le storie del passato in pubblico, come molte esperienze dimostrano, è utile per risvegliare e tener viva la memoria di un gruppo umano e di un luogo. Parallelamente a questo spazio-laboratorio animato si può sviluppare, in sinergia con case editrici che si occupano di progetti editoriali multiculturali e aperti all’integrazione: - una collana editoriale (privilegiando la stampa su carta riciclata) dedicata ai miti, favole, leggende e fiabe dei vari Paesi ospitati (iniziano da quelli adernti all’expo 2015) : un volumetto per ogni Paese con carte geografiche , con schede apposite e operative da usare anche nello spazio laboratorio o da mettere a disposizione di insegnanti, sul Paese in questione, sulle sue tradizioni, sulla sua lingua ecc. - un volume unico o più volumetti tematici che riuniscano i principali miti e favole del mondo riguardanti i cibi o i prodotti del lavoro agricolo di vari Paesi (esempio: il Mito sudamericano dell’uomo di mais o il greco di Demetra ecc.). 8
  • 9. Il Turismo sostenibile Fuori dalle logiche del turismo da “villaggio turistico”, si vuole promuovere una nuova visione del turismo più rispettoso delle civiltà che si incontrano, delle tradizioni e delle culture. Un turismo responsabile che porti ricchezza ai popoli che lo accolgono e che abbia il buonsenso di provare a capire lo spirito della cultura in cui si trova. Un approccio profondo e consapevole alla cultura alla storia e alla socialità di un popolo che va ben al di là di grottesche esibizioni finalizzate allo scatto di una foto. Un turismo ecologico rispettoso dell’ambiente in cui si trova. Il MUSEO offrirà spazi di promozione, conoscenza e approfondimento di questo tipo di turismo. Il mercato equo Quanti di noi sanno distinguere un prodotto equo da un prodotto alla moda? Quanti di noi hanno la capacità e la pazienza di conoscere le storie che stanno dietro a un prodotto, la sua unicità perché ad esempio è prodotto nello stesso modo da secoli o perché è producibile solo in un unico posto? Quanti di noi si pongono il problema di capire da dove viene un prodotto, se l’azienda che lo produce è rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente? Nella risposta a queste domande sta la chiave per capire, almeno in parte, il mercato equo. Nelle cascine si potrà realizzare direttamente il "Commercio Equo e Solidale", quale approccio di vendita alternativo al commercio convenzionale, allo scopo di promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo dei Paesi più poveri, dai quali provengono i prodotti commercializzati, ma anche allo scopo di conoscere e valorizzare prodotti italiani a noi vicini nell’intento di imparare un tipo di commercio mirato a ridurre i consumi. Verrà inoltre promossa la vendita diretta di prodotti di artigianato (realizzati per esempio con materiali naturali ed 9
  • 10. ecologici come il “Tagua”, noto come “Avorio naturale”, oppure con materiali di riciclo), e prodotti di cosmesi a base d'erbe e biologici. Gli imprenditori, le comunità delle popolazioni indigene, le comunità locali potranno in questo contesto incontrare i clienti e eventuali futuri partners per la vendita e la distribuzione dei prodotti. Parallelamente all’aspetto espositivo si potranno organizzare incontri, seminari, eventi, festival. La creazione di una Assocamera per imprenditori immigrati A traino dell’evento principale si intende iniziare un cammino per la creazione di una rete di assistenza e di credito per imprenditori immigrati attraverso la creazione di una Assocamera di imprenditori immigrati presenti nel territorio lombardo con la finalità di offrire loro corsi di formazione per l’avvio all’ imprenditoria e di allacciare contatti con le PMI italiane per favorire la commercializzazione e lo scambio dei prodotti, promuovendo così lo sviluppo del Paese di origine e allo stesso tempo commercializzando prodotti italiani all’estero. Infine si propone di elaborare programmi imprenditoriale e di sviluppo nei Paesi di origine degli immigrati attraverso i flussi delle Rimesse, iniziative di Microcredito e Microfinanza, nonché il supporto di fondi destinati a progetti di cooperazione internazionali (fondi FAO, IFAD, , FIP, ecc). La donna Le donne immigrate spesso rimangono distanti da una reale integrazione, o per motivi legati alla propria cultura, o semplicemente per la difficoltà di imparare la lingua e dunque comunicare. Donne e madri, da sempre perno delle comunità, in ogni cultura, che si ritrovano senza opportunità per comunicare e condividere esperienze di comunità. Un contributo alla soluzione di questa problematica 10
  • 11. potrebbe essere dato dalla creazione di un laboratorio multietnico dove le donne possano lavorare producendo i prodotti della loro terra (alimentari/tessuti), imparare la produzione di altre culture (soprattutto quella italiana in modo da sviluppare anche il linguaggio), insegnare le proprie modalità di lavoro alle altre etnie. I prodotti del laboratorio possono essere messi in vendita autofinanziando l’attività. CAPITOLO 3 TEMPISTICHE E ATTIVITA’ COLLATERALI ALLA CASCINA-MUSEO Entro l’expo del 2015 Realizzazione dell’iniziativa CASCINA-MUSEO ricerca, acquisizione e restauro di uno cascina per rendere stabile nel tempo il progetto. Attività collaterale al museo durante Expo2015 Durante expo 2015 si pensa di attivare due iniziative: • Creazione di uno spazio in ambito di Expo Milano 2015 per gli italiani all’ estero ed i nuovi italiani (figli di immigrati nati in Italia), ove promuovere l’incontro di esperienze diverse ma simili e riscoprire le proprie origini attraverso gli occhi di un altro. • Concorso Ambasciatore di Expo Milano 2015: concorso rivolto ai figli di italiani nati all’estero per favorire la loro conoscenza della cultura, dell'arte, della storia e delle bellezze naturalistiche dell’Italia. Il progetto andrà sviluppato in sinergia con i centri di cultura italiana presenti nel Paesi 11
  • 12. di provenienza, il ministero degli affari esteri, il ministero dell’educazione, ecc.). Dopo Expo2015 Tutto il Know How raccolto da Cascina Museo dell’Agricoltura del Mondo non può andare perso al termine di Expo 2015. Si pensa dunque alla creazione di un centro multiculturale, all’interno del quale tutte le attività sopra descritte vengano conservate e sviluppate nel tempo attraverso l’attivazione di: 1. scambi culturali; 2. iniziative espositive, convegni, conferenze; 3. centri di formazione per lo scambio di mestieri; 4. attivazione di laboratori e centri di ricerca in collaborazione con atenei. Un vero e proprio cuore pulsante e punto di incontro di culture. Un esempio unico di comunità mondiale. Lo spazio destinato a questa iniziativa potrebbe essere una cascina recuperata proprio per creare l’ambiente adatto ad accogliere frammenti di mondo. 12
  • 13. POSSIBILI PARTNERS DEL PROGETTO Enti territoriali (Regione, Provincie, Comuni) Centri di ricerca – Università- Scuole Rappresentanze immigrati in Italia (Consolati, Ambasciate) ONG Associazioni Culturali Associazioni Immigrati Associazioni di categoria Associazioni Culturali Piccoli e medi imprenditori italiani e immigrati Istituti di credito Industrie per la produzione di prodotti di erboristeria Industrie per la produzione di energie alternative ONG Enti e realtà che già hanno affrontato i temi brevemente descritti al capitolo 2 13
  • 14. STIMA DEI COSTI DI AVVIO DEL PROGETTO L’investimento iniziale forte è legato all’acquisito dello spazio di una cascina. Spazio che può essere anche affittato. In questo caso il costo di acquisizione verrà sostituito da un costo annuo di affitto da contrattare con il proprietario. I lavori edili costituiscono la maggior parte dell’investimento. Sicuramente possono essere dilazionati nel tempo dividendoli in lotti funzionali. In assenza di uno studio di fattibilità specifico, non è possibile al momento fare stime esatte. DESCRIZIONE A) acquisizione cascina 1.500.000 € B) progettazione e lavori di ristrutturazione e restauro conservativo delle parti di interesse storico 3.500.000 € C) attivazione di tutte le iniziative necessarie a sviluppare le tematiche esposte al cap. 2 200.000 € TOTALE 5.200.000 € I costi espressi in tabella si basano su esperienze di acquisto e ristrutturazione di cascine situate in provincia di Cremona. Si deve però sottolineare che ogni struttura e ogni intervento ha una sua storia e costi diversi anche variabili a seconda del mercato immobiliare della zona. L’attivazione di tutte o parte delle attività legate alle tematiche del capitolo 2 (voce C), potrebbe fare da volano all’iniziativa. In assenza di una cascina “fissa” in cui sviluppare le iniziative, sarà possibile organizzarle in una struttura itinerante che può diventare volano promozionale per l’intero progetto. 14