Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Carta etica dell'acqua
1. concept design: p’artners
A CURA
DI:
- CEVI -
- CICMA -
- CIPSI -
- COSPE -
- LEGAMBIENTE -
- CERAI -
- FRANCE LIBERTES (Francia) -
- GREEN (Belgio) -
- HUMANITAS (Slovenia) -
- KESSA-DIMITRA (Grecia) -
LA CARTA
- TNI (Olanda) -
ETICA
DELL’ACQUA
PER UnA CooPERAzIonE ChE gARAnTIsCA
www.contrattoacqua.it IL DIRITTo ALL’ACQUA PER TUTTI
Realizzato con il sostegno finanziario dell’Unione Europea, nell’ambito della Campagna
“WATER - Water Access Through Empowerment of Rights” (ACQUA - Accesso all’acqua attraverso la promozione dei diritti) - ONG-ED/2007/136-066.
Tuttavia il suo contenuto è di responsabilità esclusiva del CeVI e non potrà, in nessun caso, essere considerato come il punto di vista dell’Unione Europea.
2. introduzione
Perché una
carta della Solidarietà
internazionale
Per l’acqua
dal riconoscimento del diritto all’acqua alla
messa in atto di pratiche di cooperazione internazionale
coerenti con la risoluzione delle nazioni unite.
di Rosario Lembo *
La più grande sfida che la comunità internazionale do-
vrà affrontare nei prossimi 20-50 anni, dopo quella ambientale lega-
ta al rapporto Uomo-Madre terra, è quella di decidere come sarà
garantito l’accesso all’acqua e alle future generazioni che
abiteranno il pianeta Terra. Senza acqua non c’è vita e nean-
che pacifica convivenza fra i popoli.
Sulla base della consapevolezza che il pianeta Terra è
composto per 2/3 di acqua, la comunità internazionale ha finora rite-
nuto di poter considerare l’acqua una risorsa illimitata, inesauribile,
da poter sfruttare e consumare al pari delle altre risorse naturali o
fossili messe a disposizione dalla Natura.
Sul piano delle norme ci si è limitati pertanto a sancire
la sovranità degli Stati rispetto alla proprietà demaniale delle risor-
se idriche e a proporre agli Stati, per evitare possibili conflitti sugli
usi, la sottoscrizione di convenzioni internazionali di accesso e uso
delle risorse idriche disponibili a livello di bacini transfrontalieri.
(*)
Presidente Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’acqua, Onlus -
www.contrattoacqua.it. Campagna “WATER - Water Access Through Empowerment
of Rights” (ACQUA - Accesso all’acqua attraverso la promozione dei diritti).
1
3. La richiesta di accesso all’acqua potabile di buona qua- si concentra sul futuro è necessario prendere atto di due preoccu-
lità, per uso umano e per tutti gli abitanti del pianeta terra, era stata panti proiezioni.
fatta già nel 1998 dal Contratto mondiale dell’acqua e successiva- Pur prelevando solo il 6,7% delle risorse idriche rinno-
mente inserita nelle Dichiarazioni a sostegno del riconoscimento del vabili, la popolazione mondiale si trova di fronte, dall’inizio del XXI
diritto all’acqua con cui si sono conclusi i forum alternativi mondia- secolo, ad un allarme idrico crescente dovuto alla scarsità di acqua
li. Nonostante ciò, non si è mai andati oltre la proposta fatta dalle dolce disponibile.
Nazioni Unite alla comunità internazionale e contenuta negli obietti- Sotto la spinta della crescita demografica e per effetto
vi di sviluppo del Millennio: impegnarsi a dimezzare, entro il 2015, il dei cambiamenti climatici, le risorse idriche disponibili pro-capi-
numero delle persone che non hanno accesso all’acqua potabile, cioè te, negli ultimi cinquantaquattro anni, si sono ridotte del 50% (sono
1 miliardo e 500 milioni di persone. passate da 16.800 m³ a 8.470 m³) e si prevede che nel 2025 si arriverà
a disporre di soli 4.800 m³, cioè al consumo del 57% delle risorse
In occasione dell’assemblea di verifica degli obiettivi attualmente accessibili in questi anni. L’International Food Policy
del Millennio (MDG) – New York, settembre 2010 - è stato presenta- Research Institute prevede che, con gli attuali tassi di crescita de-
to un rapporto UNICEF che prende atto che 2,6 miliardi di persone mografica e di consumo idrico, entro il 2025 il fabbisogno di acqua
sono ancora oggi senza accesso ai servizi sanitari e che 884 milioni aumenterà oltre il 50%.
di persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile.
La riduzione di coloro che non hanno accesso all’ac-
qua - rispetto a 1,5 miliardi di persone del 2008 - non è frutto di Quali sono le risposte possibili per evitare questi
un impegno straordinario e finanziario, né di un eccezionale pro- scenari e per garantire l’accesso all’acqua per tutti? Come
gramma di cooperazione per lo sviluppo da parte della Comunità è possibile assicurare una pacifica convivenza delle future
internazionale. generazioni e un rapporto sostenibile e armonioso tra uomo e
Il dimezzamento del numero delle persone che oggi non pianeta terra rispetto all’accesso all’acqua potabile?
hanno accesso all’acqua è solo un risultato statistico.
Le risposte risiedono in primis nel cambio dei parame- La prima risposta a queste domande risiede nella volon-
tri di misurazione dell’accesso all’acqua, che si calcola sulla distan- tà da parte delle Comunità internazionale e degli Stati di accettare di
za delle popolazioni dal primo pozzo o fonte di accesso, introdotta mettere in discussione l’attuale modello di sviluppo fondato sulla
nel rapporto JMP 2010 (Joint Monitoring Programme della OMS e crescita e soprattutto di attuare una riconversione del modello di
dell’UNICEF) e, in secondo luogo, nei 425 milioni di cinesi che prima agricoltura e delle politiche di sfruttamento delle risorse idriche
erano classificati fra coloro che non avevano accesso all’acqua. In per usi produttivi ed energetici.
funzione dell’apertura dell’economia e dei mercati cinesi ai processi Una sfida che purtroppo rischia di restare inevasa per
di globalizzazione, ma soprattutto alle emigrazioni dalle campagne mancanza di volontà e di un’autorità mondiale.
verso le grandi città, buona parte della popolazione cinese è passata La seconda risposta risiede nella volontà politica con
nella categoria di coloro che oggi hanno accesso all’acqua. cui i singoli Stati si faranno carico di sottoscrivere e concretiz-
Al di là della dissertazione sul numero effettivo di co- zare la risoluzione approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite
loro che ancora non hanno effettivamente accesso all’acqua, se ci il 28 luglio 2010 che ha sancito “il diritto all’acqua potabile e sicura
2 3
4. e ai servizi igienici un diritto umano essenziale al pieno godimento Il primo impegno a livello di azioni e campagne nazionali
della vita e di tutti i diritti umani”.(1) di advocacy, è obbligare i singoli Stati a ratificare la risoluzione delle
Il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite del dirit- Nazioni Unite. In assenza di ratifica da parte dei singoli Stati, la
to all’acqua potabile come un diritto umano può costituire il punto risoluzione delle Nazioni Unite non determina nessun risultato.
di partenza per creare un futuro diverso a livello di convivenza fra Il secondo impegno è quello di vigilare sugli impegni che
i popoli. i singoli Stati assumeranno a livello di programmi di cooperazione
Le modalità di concretizzazione di questa risoluzione nazionale o internazionale per garantire il diritto all’acqua.
sono state oggetto di una risoluzione del Consiglio dei Diritti umani Va infatti evitato che gli Stati e la Comunità interna-
delle N.U. che il 24 settembre ha codificato in 13 raccomandazioni/ zionale continuino a delegare ad imprese private e multinazionali
principi i presupposti e le modalità con i quali concretizzare l’acces- la gestione dei programmi e delle risorse destinate a progetti di co-
so all’acqua per tutti come diritto umano.(2) operazione internazionale per garantire l’accesso all’acqua per tutti.
Il tentativo di delegare ai privati è emerso con forza nel corso della
Il primo principio (art. 8, comma a) afferma quello che spetta discussione che ha preceduto l’approvazione della risoluzione del
agli Stati in prima istanza, la responsabilità di garantire il pie- Consiglio dei diritti umani e sociali delle N.U. svoltasi lo scorso set-
no esercizio di tutti i diritti dell’uomo, e che il fatto di delegare tembre a Ginevra, in applicazione delle risoluzione Onu.
la fornitura della gestione e distribuzione dei servizi dell’acqua Una forte azione di monitoraggio e contestazione, con-
potabile e dei servizi igienico/sanitari ad un terzo soggetto, non dotta sulle delegazioni governative dai Movimenti impegnati nei vari
esonera lo Stato dalle sue obbligazioni in materia dei diritto continenti a difendere l’acqua come bene comune, ha impedito che
dell’uomo. questi tentativi andassero a buon fine.
Il secondo principio (art. 10) conferisce alla cooperazione e all’as- È opportuno infatti ricordare che la filosofia finora pre-
sistenza tecnica promossa dagli Stati e dalle Agenzie specializza- valsa e applicata attraverso la cooperazione internazionale dalle Agen-
te delle Nazioni Unite, la messa in atto di strumenti finanziari e zie delle N.U. e dagli Stati, è stata quella di adottare i modelli gestionali
non per raggiungere gli obiettivi del Decennio per lo sviluppo. orientati al mercato, cioè promuovere il partenariato pubblico-privato
(PPP) subordinando l’accesso all’acqua alla disponibilità di una carta
La risoluzione delle Nazioni Unite che sancisce il diritto di credito o alla solvibilità rispetto alla tariffa dell’acqua.
all’acqua, pone quindi in capo ai singoli Stati e alla Comunità inter- Da queste motivazioni e dalla consapevolezza che per
nazionale il compito di reperire le risorse finanziarie per garantire la valorizzare al meglio le potenzialità di impegno a difesa del dirit-
fruibilità effettiva del diritto all’acqua. In funzione di questo ricono- to all’acqua per tutti, è necessario adottare una nuova politica
scimento, si aprono quindi nuovi importanti scenari che richiedono mondiale dell’acqua, le Ong che aderiscono al progetto consortile
però, da parte dei Movimenti della società civile impegnati a difesa WATER (3) hanno accolto la proposta del Contratto Mondiale dell’ac-
dei beni comuni e in particolare da parte delle Ong, l’assunzione di qua di mettere in atto nel corso del biennio 2009/2010 l’adozione di
specifici impegni. una “Carta della Solidarietà per l’accesso all’acqua”.
Risoluzione della Assemblea generale 64/92 del 28 luglio 2010.
(1) (3)
WATER - Water Access Through Empowerment of Rights” (ACQUA - Accesso all’ac-
Risoluzione Consiglio dei Diritti Umani delle N.U. A/HRC/15/L.14 del 24 settembre
(2)
qua attraverso la promozione dei diritti), che ha visto la partecipazione di organizzazio-
2010. ni di Italia, Belgio, Francia, Grecia, Slovenia e Spagna.
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5. Perché una carta InternazIonale dI solIdarIetà Per l’acqua. Le adesioni che questa Carta incontrerà a livello di sot-
toscrizione nel corso dei prossimi anni, segneranno il successo o il
La prima motivazione condivisa da tutte le Ong che han- fallimento di questa proposta e quindi dell’impegno della Comunità
no adottato la Carta risiede nella necessità di bloccare la tendenza internazionale.
a promuovere la mercificazione dell’acqua e la privatizzazione del- Alcuni dei vincoli e degli impegni contenuti nella Car-
la gestione attraverso la cooperazione internazionale e di costruire ta rispetto a modalità e strumenti di cooperazione internazionale
nuovi percorsi e progetti di cooperazione internazionale sulla base messi in atto, possono apparire, per alcune istituzioni e operatori, di
di una carta di principi etici coerenti con il riconoscimento dell’ac- difficile concretizzazione ma costituiscono presupposti, obiettivi da
qua come un diritto umano. accettare e praticare per concretizzare il diritto all’acqua per tutti
La seconda motivazione alla base della proposta di ado- ed evitare che l’acqua sia accessibile solo a chi ha i soldi per pagare
zione di una Carta della Solidarietà per l’accesso all’acqua risiede il servizio.
nella volontà di sostenere e promuovere la concretizzazione della ri- A conclusione della 1° Assemblea dei Cittadini ed
soluzione approvata dalla Assemblea delle N.U. il 28 luglio 2010 che eletti dell’acqua che si è svolta a Bruxelles nel 2009 nella sede del
dichiara “il diritto all’acqua potabile e sicura e ai servizi igienici un Parlamento europeo, e che ha visto il lancio della prima proposta
diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i di- della Carta della Solidarietà per l’accesso all’acqua, le istituzioni,
ritti umani” e le successive raccomandazioni del Consiglio dei Diritti le delegazioni di enti locali, le Ong, i rappresentanti dei governi
Umani. e della stessa Commissione europea avevano sottoscritto questa
dichiarazione:
La “Carta della Solidarietà per l’accesso all’acqua” vuo- • Noi non abbiamo alcun diritto di mantenere le condizioni che
le essere un contributo per concretizzare il diritto all’acqua per tutti, fanno sì che più di due miliardi di persone, in maggioranza donne
con nuove modalità e forme di cooperazione internazionale. e bambini, siano private di una vita umana e dignitosa.
Costruire e concretizzare attraverso nuove modalità • Noi non abbiamo nemmeno il diritto di alimentare i fattori che
di solidarietà internazionale il diritto all’acqua per tutti è la grande conducono inesorabilmente alle guerre per l’acqua, al solo scopo di
sfida di civiltà del XXI secolo, che chiama alla mobilitazione tutti i perpetuare il nostro potere in termini di ricchezza e di consumo.
cittadini, ma soprattutto costituisce una sfida per tutti gli operatori • Al contrario abbiamo il dovere di agire per contribuire allo svi-
della cooperazione internazionale: le Ong che realizzano i progetti, luppo di una società fondata sul diritto alla vita per tutti e sulla
ma anche le istituzioni che mettono a disposizione le risorse, cioè i partecipazione responsabile di tutti i cittadini al governo dell’ac-
donatori. qua e al suo utilizzo ragionevole e sostenibile.
I principi che sono alla base dei comportamenti propo- • Noi siamo fermamente convinti che il pianeta Terra non è
sti dalla Carta internazionale dell’acqua, sono stati oggetto di alcuni uno spazio di risorse da conquistare, né l’oggetto di uno sfrut-
percorsi di confronto e condivisione con comunità locali e partner tamento predatore e di un consumo devastante. Noi crediamo
nel continente latino-americano, in primo luogo con quelle popola- che considerare il pianeta Terra come la «casa comune» di tutti
zioni come le comunità boliviane che per prime hanno conosciuto le gli abitanti non debba restare una bella dichiarazione retorica e
conseguenze della privatizzazione, ma anche con quelle africane e possa contrapporsi alla “lotta competitiva” in funzione della sua
con Ong di sviluppo in Italia e a livello europeo. ricchezza e sopravvivenza.
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6. L’acqua richiede che il pianeta debba diventare il
simbolo della vita per tutti, la fonte del “vivere insieme” pacifica-
il PercorSo
di coStruzione della
mente. Dopo il riconoscimento del diritto all’acqua per tutti da parte
delle Nazioni Unite esistono ora i presupposti per concretizzare que-
carta della Solidarietà
sto principio.
La Carta della Solidarietà Internazionale per l’Acqua,
vuole essere un contributo che le Ong della Campagna WATER sot- Per l’acceSSo all’acqua
topongono all’attenzione della stessa Commissione e del Parlamento di Marco Iob *
europeo.
Costruire una politica fondata sulla condivisione del
bene acqua, escludendo di affidare l’acqua alle logiche del mercato e
della speculazione finanziaria, è possibile.
Si tratta di rilanciare modelli di cooperazione interna- Il percorso di elaborazione che ha portato alla redazio-
zionale a difesa e promozione dei diritti umani anziché della promo- ne del testo della Carta della Solidarietà per l’Accesso all’Acqua è
zione dei mercati commerciali; una cooperazione che promuova mo- iniziato nel 2006 sulla base delle motivazioni, peraltro già illustrate
delli di gestione affidati alle comunità locali e ai cittadini, improntati nella parte introduttiva della presente pubblicazione, nate dall’esi-
su principi di solidarietà e associati ad un uso responsabile per la genza di fare della cooperazione internazionale uno strumento di
salvaguardia delle risorse idriche. effettiva concretizzazione del diritto all’acqua.
Sono questi i presupposti indispensabili per costruire Una prima presentazione internazionale delle motiva-
la pacifica convivenza dei popoli e un rapporto sostenibile fra uomo zioni e dell’intenzione di voler redigere una Carta di questo tipo, è
e pianeta Terra a partire dal bene comune “acqua”. stata realizzata a nome del Comitato Italiano per il Contratto Mon-
Ci auguriamo che quanti condividono questi principi diale dell’Acqua durante gli “Rencontres Internationales pour le
accettino di sottoscrivere la Carta della Solidarietà internaziona- Droit de l’Eau”, evento organizzato dalla France Libertés Fondazio-
le dell’acqua e che questa possa essere ratificata dal maggior nume- ne Danielle Mitterrand a Marsiglia il 23-25 novembre 2006 alla pre-
ro possibile di Ong e istituzioni prima del prossimo Forum Mondiale senza di numerosi rappresentanti di movimenti, enti ed istituzioni
dell’acqua di Marsiglia del 2012. europee, delle Americhe, dell’Asia e dell’Africa. (1)
Sulla base del notevole interesse riscontrato anche in
quell’occasione, il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Ac-
qua ha dato il via all’elaborazione di una prima stesura della Carta
avvalendosi dell’esperienza delle Ong componenti il Comitato stesso
Centro di Volontariato Internazionale.
(*)
ACTES do “Rencontres Internationales pour le Droit de l’Eau” - France Libertés -
(2)
Fondation Danielle Mitterrand avec la Région Provence-Alpes-Côte d’Azur. 23-25 No-
vembre 2006 – Marseille.
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7. o operanti in stretta collaborazione con esso (CeVI, ACRA, COSPE, prime hanno conosciuto le conseguenze della privatizzazione, ma
Mani Tese, Fratelli dell’Uomo e Solidarietà e Cooperazione CIPSI). anche con l’African Water Network, rete di organizzazioni africane
Il primo momento internazionale di condivisione della che nel frattempo era stata costituita (Forum Sociale Mondiale di
stesura della Carta è avvenuto in occasione della 1ª Assemblea Mon- Nairobi 2007).
diale dei Cittadini ed Eletti dell’Acqua (AMECE) a Bruxelles presso Rispetto ai confronti con le istituzioni, va segnalato che
l’emiciclo del Parlamento Europeo. L’Assemblea si è conclusa con la alcuni criteri della Carta della Solidarietà dell’acqua sono stati as-
formulazione di un Piano d’Azione mondiale che ha previsto una se- sunti da alcuni comuni a livello di cooperazione decentrata. In par-
rie di impegni nell’ambito dei quali, all’impegno numero 4, si faceva ticolare la provincia di Venezia per la selezione dei progetti ammessi
riferimento ad una cooperazione internazionale basta sui principi al cofinanziamento del Fondo Acqua Bene comune (2008), alimenta-
della Carta. (2) to con i cents di euro dei cittadini sui consumi d’acqua degli utenti
Il Piano d’Azione lanciato dall’AMECE è stato assun- dell’acquedotto, ha adottato la Carta della Solidarietà tra i documen-
to come base per la redazione del progetto WATER (Water Access to di riferimento.
Through Empowerment of Rights” (Accesso all’acqua attraverso la Sul fronte delle Ong Italiane la prima versione della
promozione dei diritti) con l’intento di realizzare e dare concretez- Carta è stata presentata e discussa in diversi seminari e convegni
za a parte degli impegni contenuti nel Piano e assunti collettiva- sul tema dell’acqua. Tra questi:
mente durante l’AMECE. Il partenariato del progetto WATER gui- • “Saperi tradizionali e gestione sociale dell’acqua nei Sud del
dato dal CeVI – Centro di Volontariato Internazionale e composto mondo - Esperienze di cooperazione decentrata a confronto”
da organizzazioni Italiane (Cicma, Cipsi, Cospe, Legambiente) del organizzata da Civiltà dell’Acqua a Bologna il 25-27 ottobre 2007.
Belgio (Green), della Francia (France Libertés), dell’Olanda (TNI) La Carta è stata pubblicata sugli atti del convegno diffusi con la
della Slovenia (Humanitas), della Grecia (Kessa-Dimitra) e della rivista Silis; (3)
Spagna (Cerai), ha posto tra gli obiettivi del progetto: “Promuove- • “Acqua: il latte della madre terra”; le buone pratiche collettive
re i principi di cooperazione, partecipazione e solidarietà, nel- per l’uso corretto di questa risorsa. Organizzato dal GMA e dal
le gestioni nazionali e internazionali dell’acqua caratterizzate Cipsi presso l’Università degli studi di Padova il 2 febbraio 2009;
da interdipendenza con le gestioni dei Paesi del Sud” attraverso • Seminario “Acqua e agricoltura sostenibile” a Roma nell’ambito
l’avvio di una “Campagna per la promozione di una cooperazione di WaterMed 2009.
Etica sull’acqua” comprendente una serie di azioni finalizzate alla
condivisione, revisione, redazione finale e diffusione della Carta La fase finale di condivisione è culminata con la pre-
della Solidarietà per l’Accesso all’Acqua. sentazione della Carta durante il “Reclaiming Public Water Network
Tale percorso è stato arricchito da un confronto e Global Strategy Seminar” svoltosi a Bruxelles dall’1 al 3 febbraio
condivisione dei principi e dei criteri di comportamento, con or- 2010, organizzato dalla Reclaiming Public Water Network e curato
ganizzazioni, Ong, comunità locali in America latina, principal- da CEO, TNI, EPSU, PSI, CeVI Blue Planet project, Focus on Glo-
mente con quelle popolazioni come le comunità boliviane che per bal South e Enginyers sense Fronteres (ESF) - in collaborazione con
Assemblea Mondiale degli Eletti e dei Cittadini per l’Acqua – Bruxelles, Parlamento
(2) (3)
Silis. Annali di Civiltà dell’Acqua. Numero 4-5 anno 2008 a cura di Eriberto Eulisse.
Europeo, 18-20 marzo 2007, Schedario 2007, Edizioni CeVI.
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8. African Water Network, La Red VIDA (Vigilancia Interamericana
para la Defensa y Derecho al Agua) e Our Water Commons.
carta della Solidarietà
internazionale
A questo seminario hanno preso parte oltre 70 persone
rappresentanti di associazioni, ong, imprese pubbliche di gestione
Per l’acceSSo all’acqua
dell’acqua, sindacati, centri di ricerca e provenienti da paesi dell’Eu-
ropa, Americhe, Asia e Africa.
Il processo di elaborazione e di condivisione della Car-
ta è stato lungo e articolato e si è rivelato un importante esercizio di
confronto tra diversi punti di vista ed esperienze che caratterizzano
le organizzazioni, le e reti le comunità locali impegnate per il diritto
all’acqua. I diversi approcci culturali che caratterizzano ad esempio
i movimenti europei dai popoli indio dell’America latina o dalle espe-
rienze urbane africane o asiatiche, rivelano concezioni diversificate Premessa
su alcune delle questioni fondamentali legate al diritto all’acqua, ai
servizi igienico-sanitari, alla gestione dell’acqua, al pubblico e priva- Il Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull’ac-
to, al concetto di bene comune. qua svolge da un decennio azioni di sensibilizzazione sulle proposte
Dare voce ed espressione coerente a queste diversità contenute nel Manifesto per un governo pubblico dell’acqua (2001
è un arduo compito che nella presente Carta trova un primo tenta- e 2005), nelle raccomandazioni contenute nelle varie Dichiarazioni
tivo di sintesi. La Carta va intesa pertanto non come un documento finali dei Forum Sociali per l’acqua, dei Forum alternativi dell’acqua
dogmatico ma come uno strumento di lavoro perfettibile attraverso (Firenze 2003 e Ginevra 2005) e nell’Assemblea Mondiale dei Citta-
ulteriori sperimentazioni, valutazioni e occasioni di dibattito e con- dini e degli Eletti per l’Acqua (Bruxelles 2007). Diverse Istituzioni
fronto. internazionali e nazionali si sono fatte carico di affrontare il tema
dell’accesso all’acqua come diritto umano; a partire dal 2000 è possi-
bile registrare una serie di eventi e di impegni finalizzati ad attivare
strumenti di mobilitazione delle risorse ed attività di solidarietà e di
cooperazione internazionale per garantire un equo accesso all’acqua
e ai servizi igienico-sanitari.
Nel contempo le stesse Agenzie delle Nazioni Unite han-
no adottato in alcune importanti iniziative (1), le seguenti specifiche
sul tema acqua:
(1) - Piano d’azione Mar del Plata adottato dalla Conferenza sull’acqua delle Na-
zioni Unite (Mar della Plata, 1977) - Resolution n. 32/158 - 19 December 1977.
- Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile (1992).
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9. • risoluzione dell’Assemblea dell’Onu del 20 dicembre 2000 che pro- In conformità con questi principi la Carta della Solida-
clamava il 2003 come Anno Internazionale dell’Acqua, rietà viene quindi proposta:
• lancio (23 dicembre 2003) del Decennio internazionale per l’azio- • in adozione ad organizzazioni non governative (Ong), Associazio-
ne “Acqua per la vita” (2005-2015), ni, Enti locali che realizzano, sostengono e raccolgono fondi per
• risoluzione della Assemblea dell’Onu del 28 luglio 2010 che dichia- progetti di cooperazione o solidarietà legati all’acceso all’acqua e
ra “il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici un ai servizi igienico-sanitari, come quadro di riferimento da appli-
diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i care nella gestione ed attuazione dei loro interventi e con speci-
diritti umani.” (2) fico riferimento ai criteri di accesso ai cofinanziamenti di enti ed
istituzioni pubbliche e alla gestione dei fondi raccolti a favore di
Gli strumenti finanziari, finalizzati a garantire l’accesso
progetti di cooperazione finalizzati all’accesso all’acqua e ai ser-
all’acqua a tutti, restano però ancor oggi ancorati solo a specifici
vizi igienico-sanitari o all’utilizzo delle risorse idriche localmente
programmi finanziari attivati dalla Commissione Europea (Water
esistenti;
Facility Found), dalle cooperazioni bilaterali dei principali paesi
• come riferimento per istituzioni (governi ed agenzie) ed enti finan-
donatori, a risorse o bandi promossi da Fondazioni o di linee di co-
ziatori (fondazioni, cooperazione decentrata, Fondi ABC, cents/
operazione decentrata attivate da Enti locali, da risorse messe a di-
m3) di progetti di cooperazione, a livello di criteri da introdurre in
sposizione da Aziende di gestione dell’acqua ed infine dalle iniziative
bandi o da adottare come criteri di ammissione e di concessioni
di solidarietà che coinvolgono i cittadini come la recente proposta
dei contributi per progetti finalizzati all’accesso all’acqua e ai ser-
del “centesimo per l’acqua”, adottata da diversi AATO in Italia o cam-
vizi igienico-sanitari.
pagne di fund raising attivate da singole Ong a favore di progetti di
sviluppo per l’accesso all’acqua.
Di fronte a questo moltiplicarsi di strumenti e proposte,
obIettIvI della carta
è stata elaborata una Carta di intenti chiamata “Carta della solida-
rietà internazionale per l’accesso all’acqua” contenente indica-
1) Orientare ai principi del Manifesto per il contratto mondiale
zioni ed orientamenti, finalizzati a garantire sia ai progetti di coope-
sull’acqua (accesso all’acqua come diritto umano, difesa dell’ac-
razione sia ai bandi/programmi di finanziamento, la coerenza con i
qua come bene comune, partecipazione democratica e respon-
principi sanciti dal Manifesto per un Contratto Mondiale dell’acqua e
sabilità dei cittadini alla gestione):
con la Risoluzione Onu n. A/64/L.63/Rev.1 che nel dichiarare “il di-
• le attività di cooperazione e solidarietà internazionale che ri-
ritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici un diritto umano
guardano l’acqua, svolte dai soggetti della società civile (Ong,
essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”, ri-
associazioni, enti locali, sindacati, ecc.);
badisce la responsabilità degli Stati nella promozione e protezione
• i criteri di sovvenzione, selezione e valutazione di program-
dei diritti umani che sono universali, indivisibili, interdipendenti ed
mi e progetti di cooperazione e solidarietà internazionale fi-
interconnessi e devono essere trattati globalmente ed in modo equo
nanziati da agenzie di cooperazione e da soggetti istituzionali
ed affrontati tutti sullo stesso piano e con il medesimo impegno.
(UE, ministeri, regioni, enti locali, fondazioni, ATO, ecc.) fi-
nalizzati a garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-
(2) Risoluzione dell’Assemblea ONU A/64/L.63/Rev.1 - 28 July 2010 sanitari.
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10. 2) Sostenere ed accompagnare le modalità di applicazione di questi costituiscono un furto perpetrato a scapito della vita e delle ge-
principi, quindi la sperimentazione di modelli di gestione respon- nerazioni future.
sabili e solidale, di accesso all’acqua da parte degli Enti realizza- 6. La proprietà del bene acqua deve rimanere saldamente in mano
tori dei progetti e delle comunità locali diffondendo su due livelli pubblica; il governo ed il controllo politico dell’acqua devono es-
differenti (micro e macro) una linea di intervento comune, accet- sere partecipati e democratici, inclusivi delle comunità locali.
tata e condivisa in maniera universale dai suoi utilizzatori. 7. I modelli di gestione dell’acqua promossi o supportati dalle atti-
vità di cooperazione devono essere basati sulla partecipazione
delle popolazioni locali e devono prevederne un loro pieno con-
PrIncIPI della carta
trollo; la gestione deve essere: equa, inclusiva, non discrimina-
I principi della Carta sono quelli contenuti nel “Mani- toria, trasparente, responsabile ed escludere gli affidamenti a
festo per il contratto mondiale dell’acqua”, nelle principali Dichia- società con finalità di lucro, intendendo con ciò anche i modelli
razioni sottoscritte in occasione dei Forum Alternativi dell’acqua e di partenariato pubblico/privato (PPP).
dei Forum Sociali Mondiali da numerose organizzazioni e movimen- 8. Le istituzioni locali e nazionali - dai comuni allo Stato - devono
ti impegnati nella difesa dell’acqua, principi che a livello di diritto assicurare gli investimenti necessari per garantire il diritto es-
all’acqua ed ai servizi igienici-sanitari sono stati sanciti dalla Riso- senziale all’acqua potabile e ai servizi igienico - sanitari per tutti
luzione della Assemblea delle Nazioni Unite (Risoluzione A/64/L.63/ ed un suo uso sostenibile. A tal fine si auspicano meccanismi
rev 1 del 28 luglio 2010. (3) di fiscalità redistributiva associati al reperimento di risorse fi-
nanziare pubbliche. In ogni caso vanno favoriti i meccanismi di
1. L’acqua «fonte di vita», è un bene comune che appartiene a tutti negoziazione per un “contratto sociale” tra le Comunità locali e i
gli esseri umani e ad ogni specie vivente della Terra. poteri pubblici in cui siano chiaramente identificate ripartizione
2. Il diritto all’acqua e ai servizi igienico-sanitari è un diritto uma- dei ruoli, responsabilità e copertura dei costi. (4)
no, universale, inalienabile, imprescrittibile. 9. I cittadini e le comunità locali devono avere la possibilità di par-
3. Il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici un di- tecipare su basi rappresentative e dirette alla definizione ed alla
ritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i realizzazione della politica dell’acqua, dal livello locale al livello
diritti umani (risoluzione Onu). mondiale;
4. Gli “ecosistemi” sono beni comuni. La salvaguardia del ciclo in- 10. La realizzazione del diritto all’acqua e ai servizi igienico-sanitari
tegrale dell’acqua è una condizione essenziale per la vita degli deve contribuire al rafforzamento della solidarietà fra i popo-
ecosistemi, degli animali e delle persone. I cittadini devono es- li, le comunità, i paesi, nel rispetto degli altri diritti umani, dei
sere responsabili e partecipi diretti della loro gestione. generi, delle generazioni, rafforzando la creazione di relazioni
5. L’acqua è un bene disponibile in quantità limitata a livello locale di “partenariato” ed il governo sostenibile e solidale dei grandi
e globale, pertanto va utilizzata senza sprechi e senza pregiudi- bacini idrici mondiali.
carne la qualità presente e futura (uso sostenibile). Gli sprechi
(4) Il Consiglio dei diritti dell’uomo con risoluzioni del 24.09.2010 ha esplicitato con
13 raccomandazioni le modalità con cui gli Stati devono garantire il diritto all’acqua
(3) Assemblea Generale delle Nazioni Unite Risoluzione A/64/L.63/Rev.1 riconosciuto dalla risoluzione ONU del 26 luglio 2010 (A/HRC/15/L.14).
16 17
11. 11. Per il rispetto delle comunità locali, dei popoli indigeni e dei sa- e) attivare la costituzione di Comitati di Esperti e/o Garanti che
peri tradizionali si assumono come riferimento della presente concorrano a supportare e monitorare presso gli Enti finanzia-
Carta i principi e le indicazioni espresse dalla Dichiarazione dei tori, la corretta applicazione ed il rispetto dei criteri previsti dal-
popoli indigeni sull’acqua di Kyoto 2003 e la Dichiarazione dei la Carta;
popoli indigeni approvata dall’Onu. f) prevedere la valutazione dei progetti attraverso metodologie
partecipate (che includano le comunità locali) ed un sistema di
indicatori oggettivi per la misurazione dell’applicazione dei prin-
crIterI essenzIalI cipi, da indicare chiaramente in fase di presentazione di ciascun
progetto;
Le indicazioni riportate devono orientare concreta- g) prevedere la revoca del finanziamento o possibilità di sanzioni,
mente l’impostazione dei programmi/azioni di cooperazione per nel caso di violazione dei principi di base, indicati nel progetto e
l’accesso all’acqua, la composizione e la finalità dei partenariati che sottoscritti dall’ente beneficiario dei contributi.
li sostengono e l’origine dei finanziamenti messi a disposizione dai
donatori.
Impegni per i soggetti realizzatori dell’intervento
a) condividere i principi e le indicazioni del Manifesto per un Con-
Impegni degli enti ed istituzioni donatori
tratto Mondiale sull’acqua e rispettare, nell’ambito dei progetti
a) Garantire la natura e l’origine degli stanziamenti in maniera co- proposti, i principi e criteri proposti dalla presente Carta;
erente con i principi della Carta, favorendo anche la mobilita- b) favorire l’interscambio e la costruzione di reali partenariati
zione e la partecipazione diretta dei cittadini, soprattutto delle territoriali, pubblici-pubblici, pubblici-comunitari, comunitari-
comunità direttamente interessate dagli interventi; comunitari nel rispetto dei principi già enunciati;
b) non subordinare il finanziamento ad obiettivi di carattere com-
c) rafforzare le gestioni comunitarie e le esperienze di gestioni in-
merciale o promozionali delle imprese private o di programmi
tegrate e co-gestioni con gli Enti o gestori pubblici;
di PPP;
d) sollecitare le istituzioni pubbliche nazionali e locali alla presa a
c) selezionare i progetti, in coerenza con i principi della Carta, in-
carico del costo del diritto all’acqua, (minimo vitale);
dividuando per ciascun bando ed area geografica o settoriale di
intervento quelli ritenuti prioritari; i criteri di selezione devono e) attestare di non ricevere finanziamenti e di non partecipare di-
essere associati attraverso modalità chiare e trasparenti ad una rettamente né indirettamente (membro di partenariati o con-
griglia di punteggi; sorzi) a programmi/progetti/azioni che promuovono modelli di
d) non sostenere le attività che costituiscono parte integrante di gestione dell’acqua privati a fini di lucro o partenariati pubblico-
programmi/azioni promossi da Agenzie o Istituzioni nazionali o privati (PPP);
internazionali che promuovono modelli PPP e la gestione dell’ac- f) attestare di non ricevere contributi o sponsorizzazioni da par-
qua orientati alla privatizzazione (gestioni orientate al profitto, te di imprese, società o organizzazioni che applicano modelli
interamente private o modelli di PPP (partenariato pubblico- privati o di PPP (Partenariato Pubblico-Privato) nella gestione
privato, con conferimento ai privati della gestione); dell’acqua;
18 19
12. g) impegnarsi, attraverso precise modalità specificate dai finanzia- Gestione
tori, nella verifica e nel monitoraggio sull’applicazione dei prin- 1. Sostegno a gestioni pubbliche, comunitarie, realizzate in ogni
cipi della Carta sottoscritti; caso da soggetti “non profit” che rispondano ai criteri di equità,
h) sostenere con campagne ed azioni le mobilitazioni delle comu- inclusività, partecipazione, non discriminazione, trasparenza e
nità locali impegnate a difesa dell’acqua, contro i processi di pri- responsabilità, evitando situazioni, contesti o meccanismi che
vatizzazione e di tutte le forme di espropriazione delle sorgenti e possano favorirne l’assunzione anche parziale da parte di orga-
delle riserve idriche dei territori; nizzazioni private a scopo di lucro o da modelli di gestione basa-
i) valorizzare, a livello territoriale, le attività di informazione e di ti sulla Partnership Pubblico - Privato;
coinvolgimento dei soggetti del territorio che operano per i prin- 2. sostegno a gestioni che rispettino i diritti dei dipendenti e favo-
cipi del Manifesto dell’acqua; riscano la loro partecipazione nelle scelte per garantire il diritto
j) prevenire e/o denunciare ogni forma di corruzione in tutti gli all’acqua e ai servizi igienico-sanitari;
aspetti e le fasi della gestione dell’acqua e da parte di tutti gli at- 3. attivazione di meccanismi e modalità che garantiscano la parte-
tori (istituzioni pubbliche, gestori, utenti): stesura e attuazione cipazione delle comunità locali nella determinazione del calcolo
di politiche e regolamenti, pianificazione degli interventi, forni- delle tariffe e identificazione di sistemi tariffari differenziati per
ture di beni e servizi, erogazione di servizi, costruzione di in- fasce di consumo ed usi, e per condizioni sociali, per garantire
frastrutture, gestione dei fondi, amministrazione e gestione del l’equità del servizio;
personale. 4. compartecipazione delle comunità locali, qualora gli Stati non
se ne facciano carico, alla copertura dei “costi” per garantire il
diritto ad un minimo vitale alle categorie più povere, disagiate
Aspetti metodologici e gestionali di riferimento
e alla adozione di criteri di solidarietà, condivisi, per garantire
I progetti finalizzati a garantire l’accesso all’acqua e l’accesso all’acqua potabile per tutti;
ai servizi igienico-sanitari ed al loro riconoscimento come diritti 5. valorizzazione delle tipologie di interventi che mantengono o ri-
umani, devono prendere in considerazione e descrivere, a livello di portano, alla sfera pubblica e alle comunità locali, l’insieme della
obiettivi specifici e di metodologia di attuazione, le modalità con cui gestione e dei servizi di accesso all’acqua;
gli interventi realizzano o promuovono i principi metodologici e ge- 6. attività di informazione, sensibilizzazione e lobbying sull’as-
stionali definiti nella presente Carta. I criteri metodologici e gestio- sunzione di responsabilità delle autorità locali per favorire la
nali, riportati di seguito, devono trovare applicazione nelle diverse costruzione di infrastrutture per l’acqua potabile e per i servizi
attività, anche nel caso in cui le componenti tecniche rappresentino igienico-sanitari e per la loro gestione secondo i criteri descritti
la tipologia prevalente dell’intervento (es. costruzione di pozzi, ac- al punto 1.
quedotti, piccole dighe, ecc.).
partecipazione
I CRITERI da privilegiare per la selezione e valutazione 7. Metodologie partecipative di identificazione dei bisogni rispetto
dei progetti e che devono essere sottoscritti e condivisi dai soggetti all’accesso all’acqua da parte delle comunità locali attraverso
che aderiscono e sottoscrivono la presente Carta della Solidarietà, attività o processi di confronto e concertazione tra gli attori del
sono i seguenti: territorio;
20 21
13. 8. dialogo con altri attori che già operano sul territorio al fine di 17. adottare una visione di bacino idrografico, ovvero applicare
non duplicare sforzi e trovare le migliori sinergie e collaborazio- il principio della gestione integrata sostenibile e solidale del-
ni possibili; le risorse idriche a livello di bacino, anche dal punto di vista
9. modalità di partecipazione attiva, attraverso il coinvolgimen- tecnico.
to della popolazione e degli attori locali, nella definizione del-
le forme e delle modalità di gestione dell’acqua e delle opere/ sovranità alimentare
infrastrutture realizzate sia nella fase di realizzazione che in 18. Adozione di modelli di agricoltura legati ai principi della Sovra-
quella successiva di gestione, compreso il controllo della qualità nità Alimentare come strumento di utilizzo e preservazione del-
dell’acqua; la risorsa idrica privilegiando coltivazioni di prodotti finalizzate
10. gestione dei conflitti sull’acqua attraverso iniziative che favori- ai consumi locali;
scano il confronto tra tutti i soggetti del territorio e la ricerca di 19. impiego di sistemi e tecniche di irrigazione in agricoltura so-
soluzioni concertate tra le parti; stenibili rispetto alle risorse idriche presenti nei diversi bacini
11. promozione della democrazia dell’acqua a livello dei bacini idrici idrografici;
e dei fiumi, attraverso la creazione di assemblee rappresentative 20. utilizzo in agricoltura di varietà locali meglio adattate ai climi
dei cittadini e l‘applicazione, da parte delle comunità locali e di locali, in particolare in regioni con clima arido che necessitano
carte dei servizi e di tutela dell’acqua; di minor quantità d’acqua e di colture che meglio si adattano al
cambiamento climatico;
12. identificazione di un sistema di indicatori oggettivi di valutazio-
21. esclusione del supporto a metodi di agricoltura intensiva che
ne, secondo metodologie partecipate, dei principi della Carta
prevedono massicci apporti di acqua, notevolmente superiori
della solidarietà all’interno delle attività da realizzare.
ai sistemi adatti alle condizioni pedo-climatiche, ambientali e
sociali locali;
ambiente
22. esclusione dell’utilizzo dell’acqua per sistemi di monocoltu-
13. Interventi finalizzati alla salvaguardia, al risparmio e al riuso re, coltivazioni socialmente o ambientalmente non sostenibili
dell’acqua nonché al miglioramento della sua qualità nell’uso po- (agro-combustibili su scala industriale, ecc.) e per la produzione
tabile e domestico e nel rilascio delle acque reflue; di energia per cui necessita la realizzazione di grandi opere (di-
14. garanzia della sostenibilità ambientale degli interventi in modo ghe, centrali, canalizzazioni, ecc.) a forte impatto ambientale e
particolare nel caso di realizzazioni di opere di rilevante impat- sociale non condiviso dalle popolazioni locali;
to ambientale; 23. utilizzo dell’acqua con modalità che meglio si adattino alle cul-
15. attenzione all’impatto idrogeologico dei prelievi e dell’utilizzo ture e territori locali nel rispetto dei diritti umani e della so-
delle risorse idriche, soprattutto a livello di realizzazione di poz- stenibilità ambientale, al fine di creare benefici duraturi per la
zi, di trivellazioni e di spostamenti di risorse idriche fra diffe- comunità e per l’ambiente;
renti bacini; 24. ai fini della scelta delle colture, delle tecniche e delle tecnologie
16. laddove praticabile, effettuare le scelte relative all’utilizzo del- utilizzate nella filiera produttiva va tenuta presente anche l’im-
le risorse idriche (prelievi da falde, bacini superficiali, ecc.) in pronta idrica causata o il contenuto di acqua virtuale dei pro-
base alla realizzazione di un Bilancio idrico; dotti.
22 23
14. tecniche, tecnoloGie, conoscenze
25. Valorizzazione delle conoscenze locali tradizionali sull’uso e coibo
sulle forme di gestione dell’acqua, tramite le comunità; agua Para bolivia:
26. promozione e recupero di saperi locali e tecnologie a basso im-
patto ambientale nella gestione dell’acqua a fini agricoli;
una lluvia de ideaS
27. metodologie e pratiche di risparmio idrico e di uso solidale delle il presente documento descrive la posizione delle ong aderenti al coibo (co-
risorse idriche disponibili da parte del comunità locali; ordinamento delle ong italiane in bolivia) riguardo alla tematica dell’acqua nel contesto
boliviano. le idee presentate sono il frutto di un lavoro di riflessione e di dialogo realizzato
28. adozione di tecniche e tecnologie finalizzate all’applicazione dei tra le ong affiliate al coibo, sviluppato inizialmente nella commissione acqua del coibo,
concetti di salvaguardia, risparmio e riuso dell’acqua nonché al e in seguito condiviso a livello assembleare da tutte le ong. un lavoro partecipativo d’inter-
miglioramento della qualità dell’acqua e al suo controllo e moni- scambio e di autoanalisi delle attività che le ong intraprendono, delle ragioni che portano a
sviluppare tali attività oltre al modo in cui queste si realizzano. il risultato è un documento
toraggio costanti; che descrive la posizione condivisa dalle ong che hanno sottoscritto il documento.
29. adozione di sistemi di monitoraggio e riduzione delle perdite di lo scopo è far conoscere in modo organico, sintetico e accessibile, le opinio-
ni condivise dalle ong italiane sulla tematica dell’acqua. la speranza è che, attraverso
acqua negli impianti di captazione e distribuzione dell’acqua. questo documento, tali opinioni si rendano pubbliche e possa essere così uno strumento
di dialogo, tanto con le istituzioni centrali e locali boliviane, quanto con le organizzazioni
altri aspetti sociali di base coinvolte a tutti i livelli in questa tematica. inoltre, il documento potrà costituire
un riferimento per altri attori della cooperazione che operano su questo tema o che sono
30. Processi di riconoscimento del diritto all’acqua per tutti, da par- interessati a creare sinergie rispetto ad aspetti strategici (concertazione di obiettivi) e
te dei Governi nazionali, delle comunità e degli Enti locali a li- operativi (esecuzioni di attività e progetti), nonché per i finanziatori per quanto attiene ai
criteri di finanziamento dei progetti.
vello di Carte Costituzionali, statuti o regolamenti comunali; il documento, in primo luogo, presenta una contestualizzazione del tema (prece-
31. equo accesso all’acqua per tutti senza discriminazioni, con par- denti, storia, legislazione) dal punto di vista delle ong firmatarie. in seguito sono esposti
ticolare attenzione all’equità di genere; i principi che fondano e che fonderanno in futuro il nostro impegno, le metodologie con
le quali le ong mettono in pratica i propri principi o che s’impegnano ad assumere per le
32. attività di sensibilizzazione nei territori - al Nord e al Sud - sui azioni future. infine si presentano tre esperienze di buone pratiche sviluppate dalle ong
principi della Carta, sull’uso dell’acqua e a sostegno della riso- italiane e alcuni testi di riferimento che hanno aiutato a formare una posizione comune e
che riteniamo possano essere interessanti spunti di riflessione anche per altri attori.
luzione ONU sul diritto all’acqua e ai servizi igienico-sanitari e occorre evidenziare, senza dubbio, che questo documento non costituisce un ri-
degli impegni a carico degli Stati e della comunità internaziona- ferimento completo a proposito della posizione di ciascuna delle ong firmatarie sul tema
le per quanto attiene la messa a disposizione delle risorse finan- dell’acqua. nel rispetto dell’autonomia delle ong, presenta solo le posizioni condivise e
comuni: ciascuna ong, pertanto, mantiene la propria posizione peculiare relativamente ad
ziarie. alcuni aspetti che il presente documento non tratta e in relazione alle proprie specificità
di strategie e di azione.
il documento, allo stesso modo, non rappresenta la posizione su questo tema della
cooperazione italiana nel suo complesso, la quale consta di propri referenti istituzionali e
di proprie linee di lavoro definite dagli stessi.
si ringraziano infine tutti i coordinatori, i desk in italia e il personale tecnico di
tutte le ong del coibo che in qualche modo abbiano contribuito alla preparazione di que-
sto documento.
la paz carlo Krusich
invitiaMo a SottoScrivere la carta Sul Sito coordinatore coibo 2009
www.worldwatercontract.org Il documento è stato sottoscritto dalle seguenti ONG aderenti a COIBO: acra, aspem, celim bergamo, cevi,
le Modalità Saranno indicate Sul Sito coopi, cosv, cvcs, Gvc, progettomondo mlal, ricerca e cooperazione, ucodep.
24 25
15. quadro settorIale: del chapare registra le precipitazioni più si calcola che l’allacciamento domiciliare un Processo storIco
l’acqua In bolIvIa. abbondanti del paese, >5000 mm (van alla rete di distribuzione raggiunga il 90% dI rIlevanza mondIale.
damme, 2002). in bolivia la stagione delle della popolazione urbana e solo il 44%
la bolivia è un paese ricco di piogge si concentra in pochi mesi l’anno e, della popolazione rurale (oms/uniceF, nel corso degli anni novanta nei
acqua, ma la distribuzione e l’accesso di sovente, porta inondazioni che provocano 2004). anche nelle aree urbane la distri- vertici internazionali come la conferenza
questa risorsa vitale non sono omogenei gravi danni alle colture; negli altri mesi, buzione dell’acqua non è uniforme. men- mondiale di rio de Janeiro del 1992, l’uru-
e rispecchiano le differenze geografiche la siccità può essere un problema egual- tre nei quartieri dove vive la classe alta guay round (1986-1994) e la conferenza
che caratterizzano il paese. inoltre, l’ac- mente grande. l’impatto dei disastri natu- e media si può contare su di un servizio di marrakech del 1995, e successivamente
qua è spesso la causa di conflitti sociali rali quali inondazioni e siccità è conosciuto stabile, nei quartieri popolari e periferici la attraverso i Forum mondiali dell’acqua pro-
e politici: tra aree urbane e aree periferi- come il fenomeno del “niño e della niña”. distribuzione dell’acqua è razionata e i re- mossi dal consiglio mondiale, sono state
che, tra la campagna e la città o all’inter- negli ultimi anni il niño e la niña si sono sidenti si riforniscono attraverso fonti alter- imposte nuove linee e direttive nella gestio-
no delle stesse comunità. si nota poi una intensificati notevolmente, aggravando an- native, come i camion cisterna. allo stesso ne delle risorse idriche, in particolare della
stretta relazione che lega la limitazione cora di più la situazione e causando perdite modo l’accesso ai servizi igienico-sanitari, distribuzione e della depurazione dell’acqua
dell’accesso all’acqua con le condizioni di economiche di circa il 20% del pil. inoltre, nell’accezione più ampia, non è uniforme: potabile per uso umano, considerate una ri-
povertà della popolazione. l’opportunità di gli effetti del cambiamento climatico glo- raggiunge il 60% della popolazione urbana sorsa economica da affidare al mercato e
disporre di acqua pulita e sicura influisce bale influiscono negativamente sulla pre- e solo il 22% di quella rurale (oms/uniceF, alla partecipazione privata.
direttamente tanto sulla salute degli indivi- servazione dei ghiacciai della cordigliera 2004). in questo scenario internazionale,
dui quanto sulle loro attività economiche: la delle ande, che negli ultimi 25 anni hanno altri settori che hanno bisogno di la bolivia è stata teatro di due esperimenti
maggioranza della popolazione boliviana si perso quasi la metà delle loro nevi perenni, una grande quantità di acqua sono l’indu- di privatizzazione della gestione delle risor-
dedica all’agricoltura e all’allevamento, at- con conseguenze drammatiche per il futuro stria e il settore minerario, che consumano se idriche, che hanno comportato la merci-
tività estremamente sensibili alle variazioni delle riserve di acqua dolce del paese. in ogni anno quasi 32 milioni di metri cubi, il ficazione della risorsa: tra il 1997 e il 1999
e diminuzioni nella disponibilità e qualità bolivia é scomparso il primo ghiacciaio tro- che equivale all’1% della domanda totale i servizi idrici delle città di la paz e cocha-
dell’acqua. picale: il ghiacciaio chacaltaya. del paese. la maggior parte della quantità bamba sono stati privatizzati e assegnati in
secondo il rapporto mondiale l’agricoltura è il settore che uti- d’acqua utilizzata viene restituita all’am- concessione a due consorzi controllati da
sull’acqua redatto dall’unesco (2003), la lizza la maggior quantità di acqua, circa il biente senza che sia effettuato alcun trat- due tra le più grandi imprese multinazionali
bolivia occupa il 16° posto su 180 paesi 94% della domanda totale attuale di acqua tamento di depurazione. dell’acqua a livello mondiale.
in relazione alla disponibilità della risorsa (pressappoco 2.000 milioni di m³/anno, l’inquinamento dell’acqua è un nel 1997 a la paz i servizi di ac-
idrica. ciò nonostante occupa solo il 67° 2007). tuttavia si calcola che solo l’11% problema ambientale importante perché qua potabile e delle fognature della città,
posto su 122 paesi riguardo alla qualità della superficie agricola può avvalersi di colpisce negativamente la salute e la qua- in precedenza amministrati dall’impresa
dell’acqua. in bolivia si trovano tre gran- un sistema d’irrigazione, riuscendo a dare lità della vita dei cittadini, oltre all’integrità pubblica samapa (Servicio Autónomo
di bacini idrici transfrontalieri: il bacino sicurezza alimentare a quasi un terzo del- degli ecosistemi. in bolivia molti fiumi e Municipal de Agua y Alcantarillado), sono
dell’amazzonia che copre 724.000 km², il la popolazione rurale. attualmente ci sono laghi, così come le acque del sottosuolo vi- privatizzati e assegnati in concessione al
bacino del paraguay-paraná (o bacino del approssimativamente 230.000 ettari che cino alle principali città e alle miniere, sono consorzio aguas del illimani (aisa), con-
plata) che copre 229.500 km² e il bacino possono contare su sistemi d’irrigazione e inquinati. l’attività mineraria e industriale trollato dall’impresa francese lyonnaise
andino dell’altipiano che si estende per una domanda aggiuntiva di 280.000 ettari. sono le primarie cause d’inquinamento nel des eaux, filiale della suez. la concessione
145.081 km². negli ultimi anni non sono avvenuti cam- paese, seguite dallo scarico di acque reflue è stata presentata come un piano per por-
secondo i dati raccolti dalla Fao, biamenti e miglioramenti significativi nei e dalle perdite della rete fognaria che coin- tare l’acqua nei quartieri più depressi di el
le precipitazioni medie nel paese sono di sistemi d’irrigazione i quali sono estrema- volgono tanto le riserve superficiali quanto alto (concessione “pro-poor”): il contratto
1124 mm l’anno (Fao/aquastat, 2000). mente dipendenti dalla stagionalità della le acque del sottosuolo. prevedeva l’installazione di 70.000 nuove
la regione più secca si trova nel sud est del pioggia. connessioni domiciliari e 38.000 nuove
paese con <100 mm di pioggia all’anno e le l’acqua utilizzata per il consumo connessioni fognarie. tuttavia nel corso dei
precipitazioni aumentano nella zona orien- umano ammonta a 104.5 milioni di m³/ primi anni della concessione, il volume de-
tale del paese dove i valori raggiungono i anno, ovvero circa il 5% della domanda to- gli investimenti per l’espansione delle reti
1700 mm/anno. nel pando, il dipartimento tale di acqua. tuttavia, per quanto riguarda dell’acqua potabile e fognaria non ha ri-
settentrionale del paese, le precipitazioni la distribuzione di acqua potabile, esistono spettato l’impegno stabilito nel contratto e,
raggiungono valori di 2200 mm. la regione molte differenze tra i diversi gruppi sociali. inoltre, le tariffe del consumo di acqua sono
26 27
16. aumentate del 20%. la cittadinanza ha ini- contratto con agua del tunari. nell’aprile l’acqua nella legIslazIone. in bolivia non esiste attualmente
ziato a mostrare la propria insoddisfazione dello stesso anno, dopo diversi giorni di una legge quadro sulle risorse idriche: la
per la gestione di aisa attraverso cabildos scontri con l’esercito, il governo ha annul- l’articolo 373 della nuova costitu- legge sull’acqua del 1906, dato il contesto
(assemblee popolari) e mobilitazioni guida- lato il contratto di concessione dei servizi zione politica dello stato (cpe) approvata temporale nel quale è stata promulgata, è
te dalla FeJuve (Federación de Juntas de idrici ed ha abrogato la contestata legge il 25 gennaio del 2009, consacra l’acqua stata praticamente abrogata. malgrado la
Vecinos) di el alto, con le quali si richiedeva 2029. quale “diritto fondamentale per la vita” e mancanza di una legge generale si sono
al governo la rescissione del contratto con le mobilitazioni per l’acqua hanno completa un processo iniziato nell’anno sviluppate norme settoriali. per quello che
aisa. nel 2005 sono iniziate le negoziazio- messo in moto un processo sociale e politi- 2000 quando la città di cochabamba si riguarda il consumo umano rimane in vigore
ni del governo con la multinazionale, ma la co che ha segnato profondamente il cammi- oppose alla privatizzazione dell’acqua nei la “legge sull’acqua potabile e rete fogna-
trattativa si è conclusa solo nel 2007 quan- no degli ultimi 10 anni del paese. i boliviani giorni ricordati come “la Guerra dell’ac- ria” numero 2066 ri-pubblicata nel 2000 al
do il governo di evo morales ha rescisso il hanno deciso sulle strade e nelle piazze che qua”. l’ordinamento costituzionale delle fine di modificare la contestata legge 2029
contratto con aguas del illimani assegnan- l’acqua è un bene comune di tutte le comu- risorse idriche è stato accolto come una che aveva reso possibile la privatizzazione
do la gestione dei servizi idrici di la paz e di nità e per questo non può essere privatiz- grande conquista delle organizzazioni so- dei servizi idrici attraverso lo strumento
el alto alla neo-costituita impresa pubblica zata: la sua gestione deve essere pubblica ciali che lottarono per recuperare la sovra- della concessione.
epsas (Empresa-Pública-Social de Agua y e comunitaria. questa coscienza ha messo nità pubblica sull’acqua. secondo quanto stabilisce la leg-
Saneamiento). in messo in moto la ricerca di nuovi modelli la cpe attribuisce chiaramente ge, la regolamentazione dei fornitori di ser-
nel 1999 i servizi idrici di co- di gestione dell’acqua che siano conformi allo stato un ruolo da protagonista nella vizio nel settore è a carico della Superin-
chabamba, precedentemente gestiti dal agli usi e ai costumi tradizionali difesi in gestione dell’acqua: “È un dovere dello tendencia de Saneamiento Básico (sisab),
Servicio Municipal de Agua Potable y Al- occasione delle privatizzazioni, e che siano stato gestire, regolare, proteggere e pia- che può fornire concessioni e licenze per il
cantarillado (semapa) sono assegnati in equi e trasparenti, con controllo sociale e nificare l’uso adeguato e sostenibile delle servizio e stabilisce i principi per fissare i
concessione al consorzio agua del tunari, un alto livello di partecipazione quando si risorse idriche, con la partecipazione so- prezzi, le tariffe e le imposte. nel 2007 la
controllato attraverso una quota di mag- tratta di prendere le decisioni. l’importanza ciale, garantendo l’accesso all’acqua a tutti sisab, dopo un processo di concertazione
gioranza dall’impresa multinazionale sta- dell’acqua nelle faccende politiche e sociali gli abitanti” (art. 374). inoltre si afferma con le organizzazioni sociali, approvò con
tunitense bechtel. contestualmente il go- del paese ha portato il governo di evo mo- che “le risorse idriche […] non potranno la risoluzione amministrativa n. 124/2007,
verno approva la legge 2029 che ricono- rales ad instituire nel gennaio del 2006 il essere oggetto di appropriazione privata, la Guía de Solicitud de Licencias y Regi-
sce legalmente la figura della concessione ministero dell’acqua per soddisfare le ne- così come i suoi servizi, in conformità alla stros, un regolamento legalmente vincolan-
a privati dei servizi di base e permette il cessità dei cittadini in relazione all’accesso legge” (art. 373 inc.ii). te che riconosce giuridicamente le piccole
monopolio nella gestione dell’acqua in una all’acqua e all’approvvigionamento idrico nonostante il testo costituzionale entità che prestano servizio idrico e il loro
determinata area geografica. quando i co- per fini produttivi, favorendo la realizza- impedisca categoricamente la privatizza- diritto sulle fonti e sull’area di offerta del
chabambini hanno pagato le prime bollette zione di una gestione equa, sostenibile e zione della risorsa acqua, non offre al- servizio. successivamente si sono formati
dell’acqua relativa alla gestione di aguas partecipativa delle risorse idriche, al fine trettante garanzie per quanto riguarda la a cochabamba e santa cruz i ctrl (Comités
del tunari si sono accorti degli aumenti di contribuire allo sviluppo economico e fornitura del servizio. l’articolo 309 che Técnicos de Licencias y Registro) incaricati
delle tariffe che, in alcuni casi, arrivavano sociale del paese. il ministero dell’acqua regola l’organizzazione economica sta- di controllare e supervisionare le domande
fino al 300%. oltre ciò, la multinazionale (che recentemente ha acquisito la delega tale, stabilisce che le imprese pubbliche di riconoscimento dei sistemi comunitari di
dell’acqua non rispettava gli usi e i costu- all’ambiente) “sviluppa ed esegue politiche statali, tra i differenti obiettivi, dovranno acqua potabile e di irrigazione.
mi tradizionali e comunitari nella gestione pubbliche, norme, piani, programmi e pro- “amministrare i servizi di base dell’acqua al fine di disciplinare l’uso dell’ac-
dell’acqua e le pratiche organizzative che getti per la conservazione, l’adattamento potabile e fognari direttamente o attraver- qua nel settore agricolo è stata approvata,
si portavano avanti nei quartieri della zona e l’approvvigionamento sostenibile delle so imprese pubbliche, comunitarie, coo- nel 2004, la legge sull’irrigazione 2878,
periferica della città, chiedendo il paga- risorse ambientali, così come lo sviluppo perative o miste” (art. 309). la costitu- dopo un processo di concertazione con
mento per il consumo d’acqua dei pozzi dell’irrigazione e degli impianti igienico- zione ha così aperto la strada alle “società le organizzazioni degli irrigatori. la legge
perforati alle risorse degli abitanti e con il sanitari con un approccio integrale a livello pubblico-private” o imprese miste che 2878 ha come obiettivo amministrare le
lavoro comunitario. nel febbraio del 2000 dei bacini, preservando l’ambiente, al fine costituiscono il nuovo strumento attraver- risorse idriche a fini irrigui e stabilisce una
sono incominciate le mobilitazioni nelle di permettere l’uso prioritario dell’acqua so il quale le multinazionali dell’acqua e le nuova cornice istituzionale decentralizzan-
quali la popolazione è scesa nelle strade per la vita, rispettando gli usi e i costumi grandi agenzie di cooperazione cercano di do e assicurando i diritti di uso dell’acqua
chiedendo al governo la rescissione del tradizionali al fine del buen vivir”. veicolare la privatizzazione dell’acqua. attraverso un Registro. il Registro contiene
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17. le concessioni delle fonti d’acqua alle fa- nitaria dell’acqua non riesce però sempre a PrIncIPI e valorI del coIbo • la proprietà, il governo e la gestione
miglie o comunità indigene e locali ed ha far fronte a diversi problemi come la scar- sul tema dell’acqua. dell’acqua devono essere pubblici. l’ac-
come finalità quella di garantire l’accesso sità di acqua e l’inquinamento delle sor- qua non è una merce, per questo non
all’acqua a fini domestici o di agricoltura genti perché, spesso, i sistemi comunitari le ong che fanno parte del coibo può essere privatizzata. si rifiutano le
tradizionale. di gestione dell’acqua e di irrigazione non lavorano da anni sul tema dell’acqua in partnership pubblico-private in quanto
con il decreto supremo 0071 dispongono di sufficienti strumenti e risor- bolivia. durante il nostro impegno in que- soggetti che hanno finalità di lucro e
dell’aprile 2009 è stata creata l’Autoridad se per apportare miglioramenti nell’ambito sto settore abbiamo iniziato un percorso di sono da considerarsi una forma di pri-
de Fiscalización y Control Social Agua Po- tecnico, nelle infrastrutture idriche di base identificazione e di definizione di principi vatizzazione dell’acqua; sono invece da
table y Saneamiento (aaps) che sostitui- o nel trattamento dell’acqua. e valori che guidino il nostro lavoro. que- valorizzare le esperienze di partnership
rà la sisab nelle sue funzioni e ha come il piano nazionale per lo sviluppo sto processo si è sviluppato attraverso un pubblico-pubblico, pubblico-comunita-
obiettivo “regolare le attività realizzate da” 2006-2010 redatto dall’attuale governo, costante dialogo e scambio di idee con i rio, comunitario-comunitario. si consi-
le persone fisiche e giuridiche, private, co- stabilisce le linee guida da seguire per la movimenti italiani e internazionali che lot- derano pubbliche anche esperienze e
munitarie, pubbliche, miste e cooperative, regolamentazione e la gestione delle risor- tano in difesa dell’acqua. le ong italiane forme organizzative comunitarie.
nel settore dell’acqua potabile e dei servizi se idriche del paese. il documento dichiara si riconoscono e fanno propri i seguenti • la gestione dell’acqua deve coinvolgere
igienico-sanitari (articolo 3, ds0071), per che “l’acqua è un diritto delle persone e di principi e valori: i cittadini e le comunità, in modo equo,
garantire i diritti degli utenti e che tutti gli tutti gli esseri viventi su un territorio, e la • l’acqua, in quanto fonte di vita inso- partecipativo, democratico e trasparen-
abitanti dello stato plurinazionale possano sua distribuzione e il suo utilizzo devono stituibile per l’ecosistema, è un “bene te. i cittadini, secondo i loro usi, costu-
accedere ai servizi, assicurando che l’ap- basarsi sui principi di giustizia, solidarie- comune” e appartiene a tutti gli esseri mi e possibilità, e gli enti nazionali e/o
provvigionamento delle risorse naturali si tà, equità, diversità e sostenibilità” (pnd, viventi. locali devono garantire la sostenibilità
attui in modo sostenibile. la aaps moni- 2006:125). lo stato s’impegna a promuo- • l’accesso all’acqua, in qualità e quantità economica del servizio idrico.
tora, controlla, supervisiona e regola le vere la gestione pubblica e partecipata del- adeguata, è un diritto umano universale • l’acqua è un bene disponibile in quan-
attività che riguardano l’acqua potabile e i la risorsa acqua ponendo particolare atten- e inalienabile, individuale e collettivo. tità limitata a livello locale e globale,
servizi igienico-sanitari in base alla legge zione alle necessità e ai diritti delle persone • l’acqua deve contribuire a rafforzare la per questo la sua gestione deve essere
2066 (2000) sulla prestazione e sull’uti- con scarse risorse economiche e dei popoli solidarietà tra i popoli, le comunità, i pa- sostenibile per non pregiudicare le ge-
lizzo del servizio di acqua potabile e delle indigeni originari. esi, i generi e le generazioni. nerazioni future.
fognature e alla legge 2878 (2004) per la il governo attualmente sta ela-
promozione e l’appoggio al settore irriguo, borando una nuova proposta di legge (al
vigilando che i loro regolamenti non con- momento esiste una bozza di progetto di
traddicano la cpe (costituzione politica legge intitolato Ley de Agua para la Vida),
dello stato). con i regolamenti corrispondenti per sta-
alla base degli sforzi prodotti, e di bilire un quadro vincolante per la gestione
quelli che si stanno producendo, al fine di delle risorse idriche e avanzare nel pro-
fornire una cornice legale che risponda alle cesso di riconoscimento giuridico degli usi
necessità di tutti i settori, c’è l’esperienza tradizionali e consuetudinari delle risorse
delle comunità rurali e delle periferie delle idriche. la legge dovrà, inoltre, inserirsi
grandi città, le loro forme organizzative di coerentemente nel quadro legale disegna-
convivenza intorno all’acqua. a livello lo- to dalla nuova costituzione politica dello
cale, di fatto, molte comunità continuano a stato attribuendo diritti e obblighi a tutti gli
gestire le risorse idriche secondo i loro an- attori coinvolti nel settore: le autorità locali
tichi usi e costumi tradizionali, con i propri e nazionali, i prestatori del servizio, le co-
meccanismi di distribuzione e di divisione munità e anche gli enti di cooperazione e di
delle spese e del lavoro. la gestione comu- finanziamento.
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18. metodologIe dI rIferImento 2. riconoscere le differenze culturali e efficienti (per aspersione e a goccia). una 5. gli investimenti saranno volti
nella formulazIone ed esecuzIone sostenere il dialogo, l’incontro e la componente essenziale, per permettere un a promuovere una gestione del
dI PolItIche e ProgettI. partecipazione di tutti gli attori nella cambiamento nei comportamenti e il con- servizio di distribuzione dell’acqua
gestione dei conflitti sull’acqua. solidamento di valori di solidarietà e di so- partecipata e solidale, rispettosa
il coibo identifica i seguenti aspet- stenibilità, è l’educazione (sia formale che dell’ambiente, tecnicamente
ti metodologici come assi principali per la spesso emergono conflitti relativi informale) rivolta ad ogni generazione (con efficiente ed economicamente
definizione, formulazione ed esecuzione di all’accesso alle fonti di acqua o alla gestio- particolare attenzione verso i bambini e le sostenibile.
politiche e di progetti relativi all’acqua. ne e l’uso delle risorse idriche, conflitti che donne) e negli ambiti domestici e rurali. le
coinvolgono comunità che si trovano a con- attività finalizzate alla responsabilizzazione tutti gli interventi promossi e re-
1. rafforzare i processi democratici dividere lo stesso bacino idrico, organizza- individuali e collettive devono essere parte alizzati dalle ong dovranno farsi carico di
e partecipativi nella gestione zioni di irrigatori e di utenti di acqua pota- fondamentale di ogni modalità di intervento rispettare gli usi e i costumi delle comunità
dell’acqua. bile, ecc. una gestione sostenibile dell’ac- in relazione al tema dell’acqua. interessate, di garantire a tutti l’accesso
qua e funzionale all’interesse generale e a un minimo vitale come diritto, e di tener
in quanto “bene comune” l’acqua collettivo deve essere fondata sul rispetto 4. coadiuvare l’incontro, il dialogo conto, oltre che dell’aspetto tecnico, anche
è di tutte le comunità; le questioni relative delle differenze culturali e del pluralismo. tra le comunità e gli enti centrali e dell’aspetto economico e della sostenibili-
alla gestione delle risorse idriche riguar- per questo consideriamo imprescindibile locali, in relazione all’assunzione tà sociale delle risorse idriche. dal punto
dano tutti. per questo le ong s’impegnano rafforzare il dialogo e l’incontro, tra tutti gli di responsabilità reciproche e nella di vista tecnico si dovrà privilegiare l’uso
nella creazione e nel rafforzamento di spazi attori coinvolti, nella gestione dei conflitti definizione di politiche pubbliche. di tecnologie rispettose delle consuetudi-
e di processi decisionali che coinvolgano per l’acqua, la cui soluzione deve coprire ni, dei saperi tradizionali e appropriate da
tutti gli attori implicati nella gestione del un orizzonte che includa i principi di solida- la nuova situazione giuridica bo- un punto di vista economico ed ecologico;
ciclo idrogeologico, sia per il consumo rietà e di equità per assicurare un accesso liviana e le lotte che sono state realizzate tecnologie che facciano uso di materiale
umano che per finalità produttive. in questi all’acqua equanime e conforme alle regole a partire dall’anno 2000 hanno sancito il locale e di facile manutenzione. si dovrà
spazi e processi debbono partecipare sia di una sostenibilità integrata. ruolo da protagonista delle comunità nella inoltre considerare l’impatto ambientale
i fornitori di servizi, siano essi pubblici- gestione della risorsa idrica, riconosciuta provocato da ogni intervento e minimizzare
statali o comunitari, sia i cittadini-utenti o 3. garantire la sostenibilità ambientale, quale diritto fondamentale dell’essere uma- l’impatto provocato dai prodotti impiegati,
comunarios, con particolare attenzione alla promuovere il risparmio idrico e no. questo cambiamento estremamente così come dalla stessa infrastruttura idrica,
partecipazione delle donne. i processi de- l’uso razionale dell’acqua in ogni importante dovrebbe garantire un maggio- per esempio utilizzando metodi di ingegne-
mocratici e partecipativi implicano anche intervento. re controllo sociale e un accesso più de- ria ambientale.
una gestione trasparente e meccanismi mocratico all’acqua. tuttavia il rischio che l’acqua in quanto tale è un diritto
chiari e definiti di controllo sociale verso gli le azioni delle ong italiane saran- può derivare da questa trasformazione è un e non può essere oggetto di commercio né
attori responsabili della gestione dell’acqua no dirette a sensibilizzare e informare le progressivo processo di “disarticolazione” accessibile solo in funzione del reddito di-
e lotta alla corruzione. popolazioni e organizzazioni con le quali dello stato, in tutti i suoi livelli e soprattutto sponibile; l’accesso all’acqua potabile deve
particolare attenzione sarà data al si lavorerà riguardo la necessità di tutela- a livello municipale in relazione alle pro- essere garantito a tutti. la copertura dei
rafforzamento dei modelli partecipativi e di re l’ambiente quale forma per garantire la blematiche connesse con la gestione delle costi del servizio idrico (servizi di distribu-
“governance” dell’intero ciclo delle risorse disponibilità futura di acqua e delle risorse risorse idriche. le ong del coibo promuo- zione, di potabilizzazione e di trattamento
idriche disponibili da parte delle comunità naturali in generale; innanzitutto si lavorerà veranno l’assunzione di co-responsabilità delle acque) deve essere garantita dall’im-
locali sia rispetto alle priorità d’uso che di con lo scopo di ridurre gli effetti negativi tra le organizzazioni gestrici (comitati per pegno collettivo degli utenti, delle comunità
prelievo, ma anche di prevenzione rispetto delle attività umane. riprendendo il princi- l’acqua, cooperative sociali, ecc.) e le mu- e delle autorità locali e centrali. la coper-
ai possibili rischi di appropriazione o mer- pio che l’acqua è un bene la cui disponibilità nicipalità, affinché, insieme, possano farsi tura dei costi del diritto al minimo vitale
cificazione della risorsa insiti nei modelli di è limitata, si lavorerà per sensibilizzare su carico della gestione dell’acqua in termini all’acqua potabile per tutti i cittadini deve
partnership pubblico-privato già sperimen- un suo uso efficiente e attento, sia in ambi- di pianificazione delle reti, del manteni- essere comunque garantita dalle autorità
tati sul territorio boliviano. to domestico sia produttivo. in questo sen- mento o il rifacimento delle infrastrutture pubbliche.
so, si promuoverà la diffusione di metodi di idriche, con l’assegnazione delle risorse,
risparmio dell’acqua per uso umano ma so- del personale tecnico e della manodopera,
prattutto per uso produttivo. in particolare, in un’ottica di governo delle risorse idriche
si promuoveranno metodi di irrigazione più a livello di bacini idrografici.
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