2. Piaget:
il linguaggio è una conquista della transizione
dall’intelligenza sensomotoria
a quella rappresentativa.
3.
Per piaget il primo linguaggio è quello
dell’egocentrismo intellettuale:
Il bambino non riesce ad immaginare che la realtà
possa rappresentarsi ad altri in modo diverso da
come si presenta a lui.
4. Pensiero e Linguaggio
Il linguaggio nasce come mezzo di relazione
sociale solo successivamente da esterno diventa
interno ossia pensiero verbale
Diventa cosi strumento per pensare
5. Gli empiristi ritengono che il linguaggio si sviluppi grazie
agli stimoli ambientali che il bambino riceve.
In particolare, Skinner riteneva che l’apprendimento del
linguaggio non fosse diverso da qualunque altro tipo di
apprendimento e che, di conseguenza, si sviluppasse per
associazioni di stimoli e risposte opportunamente
rinforzate.
6. Questa posizione è stata fortemente criticata da Chomsky,
a partire dagli anni 50.
Chomsky affermava che l’apprendimento linguistico non
poteva avvenire secondo le modalità descritte da Skinner,
perché in questo caso avrebbe richiesto degli anni per
potersi sviluppare.
7. Visione innatista
Chomsky, Pinker sostengono l’esistenza di una
grammatica universale innata applicabile a tutte le
lingue.
Visone ambientalista
Skinner, il linguaggio è un comportamento che può
essere appreso attraverso una serie di
condizionamenti provenienti dall’esterno
8. Chomskj sostiene che all’inizio gli adulti offrono ai
propri figli un linguaggio poco adatto e
sgrammaticato privo di correzione degli errori
Chomskj sostiene che il bambino nasca già con
un sistema deputato all’acquisizionedel linguaggio
(LAD)
Il linguaggio è cosi considerato una facoltà innata
universale specie-specifica
9. Il linguaggio è essenzialmente creativo, infatti,
ciascuno di noi può creare frasi nuove, mai sentite
prima, così come errori originali.
Secondo Chomsky, il linguaggio è innato, nel senso
che i nostri cervelli contengono una sorta di
dispositivo per l’acquisizione del linguaggio (LAD)
Il LAD è un programma biologico che corrisponde
a una grammatica universale (Gu) che contiene tutti
alcune regole grammaticali di base presenti in tutte le
lingue naturali.
10.
11. Tuttavia, la posizione chomskiana è una posizione
“forte”, che assegna un ruolo determinante agli aspetti
innati e trascura l’influenza dell’ambiente sullo sviluppo
linguistico e, in parte, il suo significato comunicativo
pregnante.
Per Chomsky, l’ambiente ha solo il ruolo di attivatore del
processo di sviluppo linguistico che di per sé è innato.
12.
Per Chomskj il linguaggio è indipendente dalla
intelligenza e dalla capacità comunicativa
13.
A partire dagli anni ’70, la posizione di Chomsky
sull’ambiente è stata in parte criticata dai costruttivisti;
secondo questa corrente esiste una predisposizione al
linguaggio, ma non si può trascurare l’importanza
dell’ambiente nello sviluppo linguistico.
14. Bruner riprende il concetto di zona prossimale di
sviluppo di Vygotskij e sostiene che il bambino
acquisisce il linguaggio all’interno di questa zona,
grazie all’aiuto dell’adulto.
Parafrasando Chomsky, Bruner afferma che se è
vero che esiste un LAD, allora deve esistere anche
un LASS (sistema di supporto per l’acquisizione
della lingua) negli adulti; a testimonianza del ruolo
chiave dell’ambiente in cui è inserito il bambino, ai
fini dello sviluppo linguistico.
15.
Tra gli anni 70 e 80 Brown e Slobin notarono che
bambini di culture diverse usano frasi le cui
strutture semantiche sono simili.
16. I primi suoni sono di origine vegetativa (sbadigli,
ruttini) o legati al pianto:
Pianto di fame
Pianto di dolore
Pianto di irritazione
17. Dal punto di vista fonologico i suoni non legati al
pianto sono quelli più interessanti
Tra 2-3 mesi compaiono le protoconversazioni
Verso i 6-7 mesi la lallazione canonica «da»
«dadada»
Verso i 10-12 mesi lallazione variata «bada»
e i primi suoni o simili a parole o protoparole
«tata» «papa»
18. Verso la fine del primo anno di vita il bambino
inizia ad utilizzare i gesti come indicare, mostrare,
offrire, che si chiamano performativi o deittici
Esprimono intenzione comunicativa e sono
utilizzati per chiedere l’intervento dell’adulto o per
richiedere la sua attenzione
19. Non esprimono solo un’intenzione ma
rappresentano un referente specifico
Per esempio agitare le mani per significare
«uccello», aprire e chiudere per dire «ciao»
Nello stesso periodo che usa i gesti referenziali
compaiono le prime parole
20. Il bambino usa una parola vera e propria quando:
1- ha una forma fonetica simile a quella adulta
2- la usa in modo stabile per denotare uno stesso
referente (categorizzazione della realtà)
21.
La comprensione anticipa la capacità di
produzione
Sovraestensione «cappello» qualsiasi oggetto
in testa
Sottoestensione «animale» al quadrupede
pesci, insetti.
22. Nomi di persone e oggetti familiari
Parolo sociali che servono a regolare le interazioni
(ciao, no, ancora,)
Parole che servono a rimarcare la mancanza o
ricomparsa o successo o insuccesso di azioni
intenzionali