SlideShare a Scribd company logo
1 of 31
Valutazione neuropsicologica
e difficoltà di apprendimento
Barbara Zoli
Introduzione
La valutazione neuropsicologica per:
Bambini
Adulti
Anziani
Analisi della domanda nei differenti
contesti
Importanza del colloquio iniziale
Introduzione: valutare
l’apprendimento
Le possibilità di apprendimento di un individuo
sono legate ad una serie di elementi, tra i più
importanti vi sono:
 LE ABILITÀ DI BASE,
 I PROCESSI COGNITIVI,
 GLI ASPETTI MOTIVAZIONALI.
Figure professionali specializzate possono
valutare questi aspetti mediante test
psicologici e neuropsicologici.
Introduzione
Per una completa valutazione dei processi di
apprendimento e delle abilità scolastiche, si
vanno ad osservare e misurare:
 Intelligenza Generale,
 Attenzione,
 Abilità Percettive,
 Abilità prassico-motorie,
 Memoria,
 Capacità Linguistiche,
 Ragionamento.
Introduzione
SUCCESSIVAMENTE, attraverso
strumenti standardizzati, si analizzano i
processi di LETTURA,
COMPRENSIONE, SCRITTURA,
CALCOLO, etc.
Si ottiene così un profilo cognitivo ed un
insieme di punteggi che permette di
comprendere meglio le risorse e le
difficoltà del soggetto.
Introduzione
I bambini con difficoltà di apprendimento
presentano una
disomogeneità del profilo,
con deficit di alcune aree e punteggi,
pienamente nella norma in altre aree.
Introduzione
 I test servono quindi a RIDURRE L’ELEMENTO
SOGGETTIVO E CASUALE nella valutazione e ciò
avviene grazie al fatto che gli strumenti di valutazione
sono standardizzati, ossia il punteggio del singolo
viene riferito ad un gruppo di riferimento, ad un
campione normativo.
 La valutazione psicologica e neuropsicologica NON
HA FINI SELETTIVI O CLASSIFICATORI, ma serve
per raccogliere informazioni sui punti di forza e di
debolezza dello studente, al fine di identificare percorsi
o interventi riabilitativi.
Valutazione neuropsicologica e
apprendimento
Dopo un accurato colloquio anamnestico, volto
a capire le difficoltà che il soggetto incontra nella vita
di tutti i giorni e/o scolastica, si inizia con una
valutazione cognitiva generale,
utilizzando una scala d’intelligenza.
Se la scala, oltre a fornire un punteggio finale, mostra i
risultati di singoli subtest più specifici, sarà già
possibile indirizzare la fase successiva dell’indagine.
Si prosegue, quindi, con la valutazione delle abilità di
base, che si ritiene importanti per il soggetto e per la
situazione riscontrata.
Le abilità di base: l’attenzione
L’attenzione è una capacità fondamentale per l’individuo,
indispensabile per permettere il successo
nell’apprendimento scolastico.
Le ricerche in questo campo hanno evidenziato come i
processi attentivi siano riconducibili soprattutto al
funzionamento di alcune dimensioni, come LA
SELETTIVITÀ ED IL MANTENIMENTO.
 La selettività riguarda la possibilità dell’individuo di
dare più importanza ad alcuni aspetti da lui percepiti,
ed eliminare dal proprio campo di attenzione altri
aspetti ritenuti meno importanti (“selezione
competitiva”).
Le abilità di base: l’attenzione
Alcuni processi di ragionamento e di
memorizzazione possono avvenire solo in
seguito ad un adeguato processo di selezione
degli stimoli, presenti nel campo percettivo di
un individuo.
I bambini con difficoltà in questa dimensione,
non riescono ad eliminare il disturbo degli
elementi distrattori e delle interferenze esterne
ed è evidente uno stato di continua distrazione
dal compito che stanno svolgendo.
Le abilità di base: l’attenzione
 Il mantenimento, riguarda, inoltre, la capacità
di prolungare nel tempo la selezione ed è
fondamentale per sostenere l’attenzione. La
comprensione di uno stimolo complesso ed il
ragionamento presuppongono che vi sia un
adeguato lasso temporale in cui venga
mantenuta l’attenzione su uno stesso compito.
Oltre a queste due dimensioni, vi sono altri
aspetti inclusi e strettamente legati ai processi
cognitivi attentivi, come l’attenzione divisa e lo
shifting.
Le abilità di base: l’attenzione
 L’attenzione divisa si riferisce alla capacità di
porre contemporaneamente l’attenzione su
due o più gruppi di stimoli diversi, ed è spesso
presente nella vita degli individui.
Questa capacità permette l’esecuzione di attività
che sono complesse, poiché composte di più
compiti:
ad esempio, una lettura funzionale prevede
contemporaneamente la decodifica da
immagini a suoni, l’attribuzione di significati, il
riferimento di quanto letto alle conoscenze ed
alle esperienze, etc..
Le abilità di base: l’attenzione
 Per shifting dell’attenzione si intende, invece,
la possibilità dell’individuo di passare da un
focus ad un altro e di tornare al primo, al fine
di perseguire l’obiettivo del compito.
Esiste, in alcuni disturbi dell’attenzione, una
difficoltà di staccarsi da un focus e di iniziare a
concentrarsi su un altro, con una tendenza alla
perseverazione su uno stimolo, ed una
conseguente difficoltà a portare a termine il
compito nella maniera migliore.
Le abilità di base: l’attenzione
Altri aspetti interessanti riguardano l’attenzione, ma
confluiscono in altri processi di base.
Ad esempio, Baddeley (1986; 1996), nel proprio lavoro di
studio sulla memoria, si è soffermato molto sugli
aspetti legati alla memoria di lavoro, individuando una
componente, “l’esecutivo centrale”, che svolge un
processo di coordinamento dei processi del
magazzino visuo-spaziale e del circuito fonologico.
Sicuramente la teoria sull’esecutivo centrale,
contribuendo a migliorarne la conoscenza e la
possibilità di intervento, rappresenta un aspetto
decisivo per lo studio dei processi attentivi.
Le abilità di base: l’attenzione
Per ognuna delle dimensioni presentate, esistono
numerose prove standardizzate che ne permettono
un’osservazione puntuale.
Tra le più diffuse, vi sono le prove di barrage,
il soggetto deve individuare e segnare su un foglio uno
stimolo particolare, che compare mescolato ad altri
stimoli distrattori.
Si tratta soprattutto di test di attenzione selettiva, in cui lo
stimolo è VISIVO.
> cosa implica a livello di validità?
Le abilità di base: l’attenzione
Di queste prove sono ritenuti criteri importanti, ai
fini valutativi, la velocità e la
correttezza.
Quasi tutte le prove di barrage, implicano una
certa durata, con possibilità di controllare la
differenza tra come il soggetto ha svolto il
compito durante le varie fasi della prova (ad
esempio tra fase iniziale, intermedia e finale).
In questo modo è possibile analizzare le
capacità di mantenimento dell’attenzione.
Prove per misurare l’attenzione
Nel protocollo ENB
(Mondini S., et al., Esame Neuropsicologico Breve, 2003,
Raffaello Cortina Editore)
TMT A
Tracciare una linea, senza staccare la matita dal foglio,
dal numero 1 (inizio) a 25 (fine)
Per attenzione selettiva e mantenimento
TMT B
Collegare i numeri alle lettere dell’alfabeto
Per Attenzione selettiva, divisa e shifting
Prove per misurare l’attenzione
TEST DELLE CAMPANELLE*
Formato da:
 1 foglio, composto da alcuni piccoli disegni in bianco e
nero (ciascun disegno ripetuto diverse volte)
L’esaminatore mostra al bambino lo stimolo target
ingrandito (campanella), invitandolo a cercarlo e
barrarlo
L’esaminatore concede 2 minuti e ogni 30 secondi fa
cambiare il colore del pennarello al soggetto
Biancardi, Stoppa (1997), uso in ambiti di ricerca, dott.Stella, ASL Bologna
Prove per misurare l’attenzione
In questo modo, durante lo scoring, oltre a
calcolare il numero di stimoli barrati
giustamente ed il numero di errori (falsi
positivi)
> Sarà possibile osservare se nel tempo vi è
stato un cambiamento della prestazione
(peggioramento nella parte finale della prova)
La somministrazione individuale renderà
possibile l’osservazione e la successiva analisi
qualitativa della presenza di tecniche di
esplorazione del foglio
Prove per misurare l’attenzione
Altri esempi:
 Una prova diffusa e analoga a quelle descritte è il Test delle due
cancellature, di Zazzo R., O.S., Firenze, 1980
 Per l’attenzione uditiva: Continous performance test (CPT)*
 gli stimoli (lettere dell’alfabeto) vengono letti dall’esaminatore
 il soggetto alza la mano quando sente una specifica lettera.
*Di Nuovo S. e Smirni P., La valutazione dei processi attentivi in età evolutiva,
Archivio di Psicologia, Psichiatria e Neurologia, 1, pp.74-95, 1994
Disturbo Specifico dell’Attenzione e
Iperattività
Oltre alle prove neuropsicologiche, esistono dei questionari per un
osservazione del comportamento più oggettiva del semplice
colloquio.
In Italia Cornoldi e coll.(1996)*, propongono tre scale, per
l’individuazione di comportamenti di disattenzione e iperattività:
 SDAI (versione per insegnanti)
 SDAG (versione per genitori)
 SDAB (versione per bambino)
In Impulsività e autocontrollo, Trento, Erickson;
anche in Tressoldi P.E., Vio C., Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento
scolastico, 1996
Le abilità percettive
La percezione riguarda tutta la gamma delle conoscenze
sensoriali, ossia tutti quei meccanismi uditivi, visivi,
olfattivi tattili, etc., che permettono la conoscenza del
mondo.
Quando si parla di apprendimento, risultano
particolarmente importanti alcune tra queste abilità,
come:
 la capacità di orientamento,
 la discriminazione visiva
 l’esplorazione e la percezione visuo-spaziale,
 la discriminazione fonologica,
 il coordinamento motorio fine e visuo-motorio
generale.
Le abilità percettive
Tra le prove di valutazione vi sono compiti che
riguardano:
 la percezione ed il riconoscimento di figure ambigue o
inserite in un contesto omogeneo,
 la discriminazione di particolari che rendono le figure
differenti, o incomplete, o orientate in maniera diversa.
 Altri compiti riguardano la riproduzione di figure più o
meno complesse,
 la discriminazione delle figure dallo sfondo,
 la capacità di percepire la costanza delle forme,
 l’analisi delle relazioni spaziali, etc..
Le abilità percettive
Le ricerche mostrano che difficoltà nelle aree visuo-spaziali
portano a difficoltà scolastiche in materie come
 matematica,
 geometria,
 geografia e disegno;
Quelle nella coordinazione visuo-motoria causano
difficoltà nella
 grafia,
che possono conseguentemente dare problemi anche nell’ortografia
(il bambino non riesce a rileggere ciò che ha scritto o è troppo
impegnato nel tratto grafico e commette errori ortografici).
Le abilità percettive e le prassie
 Con il termine “prassia” viene sottolineata
l’intenzionalità del gesto elementare[1], ossia la
capacità di guidare con regolarità ed armonia il gesto
motorio. Ciò presuppone sia la capacità dell’individuo
di riconoscere le caratteristiche delle immagini e dei
simboli grafici, sia l’abilità di riproduzione che implica
gli aspetti motorio-prassici.
 Per essere in grado di riprodurre un simbolo grafico
devono essere utilizzate, oltre alle abilità visuo-
spaziali, altre risorse, come le abilità di memoria e la
capacità di orientamento.
[1] Passolunghi M.C., De Beni R., (2001), I test per la
scuola, pag.59, Il Mulino, Bologna.
Le abilità percettive e le prassie
 Non è facile, dunque, predisporre di prove
standardizzate che si concentrino sulle singole
capacità prassiche e non prevedano una valutazione
contemporanea delle abilità elencate, anche se,
incrociando i risultati di altre prove, è possibile
comprendere quanto l’elemento prassico incida nel
rendimento globale.
 Un individuo con disturbo in quest’area viene definito
“disprassico”, ed implica difficoltà di esecuzione di
movimenti fini, ma anche problemi di organizzazione
dello schema corporeo, di coordinazione, fino a
difficoltà nella rappresentazione spazio-temporale.
Test per percezione e prassie
Tressoldi P.E. e Vio C. (1996),
suddividono i test di quest’area in
diverse tipologie:
1. Discriminazione visiva
2. Percezione visuo-spaziale
3. Prassie visuo-spaziali
4. Prassie motorie
Test per percezione e prassie
Discriminazione visiva
 Batteria PMA di Thurstone, subtest Velocità
Percettiva (5-11 anni)
 *TPV , subtest percezione figura-sfondo (4-11 anni)
 Visual Form Discrimination di Benton (1972).
Quattro modalità: riproduzione a memoria di una
figura osservata per 5 o 10 secondi (norme per
ciascuna situazione), dopo 15 secondi di intervallo e
copia dello stimolo.
*Hammill D.D., Pearson N.A. e Voress J.K.,1993, Test TPV, Percezione
visiva e integrazione visuo-motoria, edizioni Erickson
8 subtest (4 prove percettive e 4 visuomotorie)
Test per percezione e prassie
Percezione visuo-spaziale
Coloured Progressive Matrices
Batteria PMA di Thurstone, subtest
Relazioni Spaziali (5-11 anni)
TPV , subtest Rapporti Spaziali e
Posizione nello Spazio (4-11 anni)
Test per percezione e prassie
Prassie visuo-spaziali
 WISC-R, i subtest Ricostruzione di figure e disegno con Cubi
 TPV , subtest Copiatura-riproduzione (4-11 anni) – attribuzione
punteggio non sempre chiara
 VMI* (test per la valutazione dell’integrazione visuo-motoria)
 Test di Bender: copiatura di 9 disegni; per bambini, adulti e
anziani (Bender Visual Motor Gestalt Test, per l’attribuzione del
punteggio Lis, 1996).
 Visual Form Discrimination di Benton (1972).
 Test della figura di Rey (Lis e Di Nuovo, 1982), bambini dai 3 ai 9
anni.
*Beery e Buenica, 2005 – 3 subtest
Test per percezione e prassie
PRASSIE MOTORIE
TPV , subtest Coordinazione occhio-
mano e Velocità visuo-motoria (4-11
anni)
VMI

More Related Content

What's hot

Competenze metafonologiche
Competenze metafonologicheCompetenze metafonologiche
Competenze metafonologiche
iva martini
 
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piagetLo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
iva martini
 
Lezione18teoria della mente
Lezione18teoria della menteLezione18teoria della mente
Lezione18teoria della mente
imartini
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Portale Autismo
 
I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico
Portale Autismo
 
La teoria dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamentoLa teoria dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamento
Raffaele Barone
 
Slide autismo
Slide autismoSlide autismo
Slide autismo
imartini
 
Slide presentazione- dsa
Slide presentazione- dsaSlide presentazione- dsa
Slide presentazione- dsa
imartini
 
Disgrafia disortografia n
Disgrafia disortografia nDisgrafia disortografia n
Disgrafia disortografia n
imartini
 
La creatività
La creativitàLa creatività
La creatività
mariolina
 
Slide prima lezione
Slide prima lezioneSlide prima lezione
Slide prima lezione
imartini
 
Sviluppo bambino
Sviluppo bambinoSviluppo bambino
Sviluppo bambino
imartini
 
Basi di psicologia generale lo sviluppo storico -2
Basi di psicologia generale   lo sviluppo storico -2Basi di psicologia generale   lo sviluppo storico -2
Basi di psicologia generale lo sviluppo storico -2
iva martini
 

What's hot (20)

DSA
DSADSA
DSA
 
Competenze metafonologiche
Competenze metafonologicheCompetenze metafonologiche
Competenze metafonologiche
 
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piagetLo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
 
Lezione18teoria della mente
Lezione18teoria della menteLezione18teoria della mente
Lezione18teoria della mente
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
 
I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico
 
Jerome Bruner
Jerome BrunerJerome Bruner
Jerome Bruner
 
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teoriciDislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
Dislessia e dsa: quadri clinici e modelli teorici
 
La teoria dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamentoLa teoria dell’attaccamento
La teoria dell’attaccamento
 
Slide autismo
Slide autismoSlide autismo
Slide autismo
 
Slide presentazione- dsa
Slide presentazione- dsaSlide presentazione- dsa
Slide presentazione- dsa
 
Manuale di valutazione delle capacità genitoriali - APS-I: Assessment of Pare...
Manuale di valutazione delle capacità genitoriali - APS-I: Assessment of Pare...Manuale di valutazione delle capacità genitoriali - APS-I: Assessment of Pare...
Manuale di valutazione delle capacità genitoriali - APS-I: Assessment of Pare...
 
Bvn parte
Bvn parteBvn parte
Bvn parte
 
Attenzione
AttenzioneAttenzione
Attenzione
 
Disgrafia disortografia n
Disgrafia disortografia nDisgrafia disortografia n
Disgrafia disortografia n
 
La creatività
La creativitàLa creatività
La creatività
 
Slide prima lezione
Slide prima lezioneSlide prima lezione
Slide prima lezione
 
Letto scrittura
Letto scritturaLetto scrittura
Letto scrittura
 
Sviluppo bambino
Sviluppo bambinoSviluppo bambino
Sviluppo bambino
 
Basi di psicologia generale lo sviluppo storico -2
Basi di psicologia generale   lo sviluppo storico -2Basi di psicologia generale   lo sviluppo storico -2
Basi di psicologia generale lo sviluppo storico -2
 

Viewers also liked

Luci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxv
Luci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxvLuci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxv
Luci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxv
iva martini
 
Griglia sincretismo
Griglia sincretismoGriglia sincretismo
Griglia sincretismo
iva martini
 
Motoprassie 1
Motoprassie 1Motoprassie 1
Motoprassie 1
imartini
 
Tpv test m
Tpv test mTpv test m
Tpv test m
imartini
 
disturbi età scolare
disturbi età scolaredisturbi età scolare
disturbi età scolare
imartini
 
3 casi di bambini in difficolta'-master-dsa-2014
3  casi di bambini in difficolta'-master-dsa-20143  casi di bambini in difficolta'-master-dsa-2014
3 casi di bambini in difficolta'-master-dsa-2014
Elisabetta Spiga
 
Protocollo letto scrittura 1
Protocollo letto scrittura 1Protocollo letto scrittura 1
Protocollo letto scrittura 1
imartini
 
Test ran ricerca visiva
Test ran ricerca visivaTest ran ricerca visiva
Test ran ricerca visiva
imartini
 
3 dislessia evolutiva
3 dislessia evolutiva3 dislessia evolutiva
3 dislessia evolutiva
imartini
 
Manuale ran e rv b
Manuale ran e rv bManuale ran e rv b
Manuale ran e rv b
imartini
 
le valutazioni per lo screening dsa
le valutazioni per lo screening dsale valutazioni per lo screening dsa
le valutazioni per lo screening dsa
imartini
 
Corso conoscenza numerica dott.ssa bertolazzi
Corso conoscenza numerica  dott.ssa bertolazziCorso conoscenza numerica  dott.ssa bertolazzi
Corso conoscenza numerica dott.ssa bertolazzi
imartini
 
047 lucangeli discalculia
047 lucangeli discalculia047 lucangeli discalculia
047 lucangeli discalculia
imartini
 
Strumenti per la valutazione del calcolo ac mt
Strumenti per la valutazione del calcolo ac mtStrumenti per la valutazione del calcolo ac mt
Strumenti per la valutazione del calcolo ac mt
imartini
 
Strumenti diagnostici
Strumenti diagnosticiStrumenti diagnostici
Strumenti diagnostici
imartini
 
Strumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di lettura
Strumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di letturaStrumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di lettura
Strumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di lettura
imartini
 

Viewers also liked (20)

Luci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxv
Luci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxvLuci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxv
Luci nzhdvmnymovalrlesdcqhqjlylroxv
 
Griglia sincretismo
Griglia sincretismoGriglia sincretismo
Griglia sincretismo
 
Tpv 1
Tpv 1Tpv 1
Tpv 1
 
Motoprassie 1
Motoprassie 1Motoprassie 1
Motoprassie 1
 
Tpv test m
Tpv test mTpv test m
Tpv test m
 
Cognitivismo
CognitivismoCognitivismo
Cognitivismo
 
образовательная кинесиология (2)
образовательная кинесиология (2)образовательная кинесиология (2)
образовательная кинесиология (2)
 
disturbi età scolare
disturbi età scolaredisturbi età scolare
disturbi età scolare
 
3 casi di bambini in difficolta'-master-dsa-2014
3  casi di bambini in difficolta'-master-dsa-20143  casi di bambini in difficolta'-master-dsa-2014
3 casi di bambini in difficolta'-master-dsa-2014
 
Protocollo letto scrittura 1
Protocollo letto scrittura 1Protocollo letto scrittura 1
Protocollo letto scrittura 1
 
Test ran ricerca visiva
Test ran ricerca visivaTest ran ricerca visiva
Test ran ricerca visiva
 
3 dislessia evolutiva
3 dislessia evolutiva3 dislessia evolutiva
3 dislessia evolutiva
 
Manuale ran e rv b
Manuale ran e rv bManuale ran e rv b
Manuale ran e rv b
 
le valutazioni per lo screening dsa
le valutazioni per lo screening dsale valutazioni per lo screening dsa
le valutazioni per lo screening dsa
 
Run the RAN, un’app per velocizzare il recupero sequenziale delle etichette f...
Run the RAN, un’app per velocizzare il recupero sequenziale delle etichette f...Run the RAN, un’app per velocizzare il recupero sequenziale delle etichette f...
Run the RAN, un’app per velocizzare il recupero sequenziale delle etichette f...
 
Corso conoscenza numerica dott.ssa bertolazzi
Corso conoscenza numerica  dott.ssa bertolazziCorso conoscenza numerica  dott.ssa bertolazzi
Corso conoscenza numerica dott.ssa bertolazzi
 
047 lucangeli discalculia
047 lucangeli discalculia047 lucangeli discalculia
047 lucangeli discalculia
 
Strumenti per la valutazione del calcolo ac mt
Strumenti per la valutazione del calcolo ac mtStrumenti per la valutazione del calcolo ac mt
Strumenti per la valutazione del calcolo ac mt
 
Strumenti diagnostici
Strumenti diagnosticiStrumenti diagnostici
Strumenti diagnostici
 
Strumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di lettura
Strumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di letturaStrumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di lettura
Strumenti per la valutazione dell'abilit%e0 di lettura
 

Similar to Valutazione (20)

Dsa 28 02-2012 fini
Dsa 28 02-2012 finiDsa 28 02-2012 fini
Dsa 28 02-2012 fini
 
Dsa fini
Dsa  finiDsa  fini
Dsa fini
 
TOSCANA - I DSA - Cornia
TOSCANA - I DSA - CorniaTOSCANA - I DSA - Cornia
TOSCANA - I DSA - Cornia
 
Ipda
IpdaIpda
Ipda
 
Cognitiv generale
Cognitiv generaleCognitiv generale
Cognitiv generale
 
Cognitiv generale
Cognitiv generaleCognitiv generale
Cognitiv generale
 
Cognitiv general
Cognitiv general   Cognitiv general
Cognitiv general
 
Aba valutazione
Aba valutazioneAba valutazione
Aba valutazione
 
Aba valutazione
Aba valutazioneAba valutazione
Aba valutazione
 
Aba valutazione v
Aba valutazione vAba valutazione v
Aba valutazione v
 
2. lezione osservazione nido
2. lezione osservazione nido2. lezione osservazione nido
2. lezione osservazione nido
 
Disturbi spettro autistico -
Disturbi spettro autistico - Disturbi spettro autistico -
Disturbi spettro autistico -
 
Metacognizionen
MetacognizionenMetacognizionen
Metacognizionen
 
Sviluppo memoria-capitolo 6 v
Sviluppo memoria-capitolo 6 vSviluppo memoria-capitolo 6 v
Sviluppo memoria-capitolo 6 v
 
Tnpee b
Tnpee bTnpee b
Tnpee b
 
03 studi di caso panzavolta
03 studi di caso panzavolta03 studi di caso panzavolta
03 studi di caso panzavolta
 
Presentazione 29 09-11
Presentazione 29 09-11Presentazione 29 09-11
Presentazione 29 09-11
 
13 infanzia-ascolto-benicchio
13 infanzia-ascolto-benicchio13 infanzia-ascolto-benicchio
13 infanzia-ascolto-benicchio
 
13 infanzia-ascolto-benicchio
13 infanzia-ascolto-benicchio13 infanzia-ascolto-benicchio
13 infanzia-ascolto-benicchio
 
infanzia ascolto v
infanzia ascolto vinfanzia ascolto v
infanzia ascolto v
 

More from imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervello
 

Valutazione

  • 1. Valutazione neuropsicologica e difficoltà di apprendimento Barbara Zoli
  • 2. Introduzione La valutazione neuropsicologica per: Bambini Adulti Anziani Analisi della domanda nei differenti contesti Importanza del colloquio iniziale
  • 3. Introduzione: valutare l’apprendimento Le possibilità di apprendimento di un individuo sono legate ad una serie di elementi, tra i più importanti vi sono:  LE ABILITÀ DI BASE,  I PROCESSI COGNITIVI,  GLI ASPETTI MOTIVAZIONALI. Figure professionali specializzate possono valutare questi aspetti mediante test psicologici e neuropsicologici.
  • 4. Introduzione Per una completa valutazione dei processi di apprendimento e delle abilità scolastiche, si vanno ad osservare e misurare:  Intelligenza Generale,  Attenzione,  Abilità Percettive,  Abilità prassico-motorie,  Memoria,  Capacità Linguistiche,  Ragionamento.
  • 5. Introduzione SUCCESSIVAMENTE, attraverso strumenti standardizzati, si analizzano i processi di LETTURA, COMPRENSIONE, SCRITTURA, CALCOLO, etc. Si ottiene così un profilo cognitivo ed un insieme di punteggi che permette di comprendere meglio le risorse e le difficoltà del soggetto.
  • 6. Introduzione I bambini con difficoltà di apprendimento presentano una disomogeneità del profilo, con deficit di alcune aree e punteggi, pienamente nella norma in altre aree.
  • 7. Introduzione  I test servono quindi a RIDURRE L’ELEMENTO SOGGETTIVO E CASUALE nella valutazione e ciò avviene grazie al fatto che gli strumenti di valutazione sono standardizzati, ossia il punteggio del singolo viene riferito ad un gruppo di riferimento, ad un campione normativo.  La valutazione psicologica e neuropsicologica NON HA FINI SELETTIVI O CLASSIFICATORI, ma serve per raccogliere informazioni sui punti di forza e di debolezza dello studente, al fine di identificare percorsi o interventi riabilitativi.
  • 8. Valutazione neuropsicologica e apprendimento Dopo un accurato colloquio anamnestico, volto a capire le difficoltà che il soggetto incontra nella vita di tutti i giorni e/o scolastica, si inizia con una valutazione cognitiva generale, utilizzando una scala d’intelligenza. Se la scala, oltre a fornire un punteggio finale, mostra i risultati di singoli subtest più specifici, sarà già possibile indirizzare la fase successiva dell’indagine. Si prosegue, quindi, con la valutazione delle abilità di base, che si ritiene importanti per il soggetto e per la situazione riscontrata.
  • 9. Le abilità di base: l’attenzione L’attenzione è una capacità fondamentale per l’individuo, indispensabile per permettere il successo nell’apprendimento scolastico. Le ricerche in questo campo hanno evidenziato come i processi attentivi siano riconducibili soprattutto al funzionamento di alcune dimensioni, come LA SELETTIVITÀ ED IL MANTENIMENTO.  La selettività riguarda la possibilità dell’individuo di dare più importanza ad alcuni aspetti da lui percepiti, ed eliminare dal proprio campo di attenzione altri aspetti ritenuti meno importanti (“selezione competitiva”).
  • 10. Le abilità di base: l’attenzione Alcuni processi di ragionamento e di memorizzazione possono avvenire solo in seguito ad un adeguato processo di selezione degli stimoli, presenti nel campo percettivo di un individuo. I bambini con difficoltà in questa dimensione, non riescono ad eliminare il disturbo degli elementi distrattori e delle interferenze esterne ed è evidente uno stato di continua distrazione dal compito che stanno svolgendo.
  • 11. Le abilità di base: l’attenzione  Il mantenimento, riguarda, inoltre, la capacità di prolungare nel tempo la selezione ed è fondamentale per sostenere l’attenzione. La comprensione di uno stimolo complesso ed il ragionamento presuppongono che vi sia un adeguato lasso temporale in cui venga mantenuta l’attenzione su uno stesso compito. Oltre a queste due dimensioni, vi sono altri aspetti inclusi e strettamente legati ai processi cognitivi attentivi, come l’attenzione divisa e lo shifting.
  • 12. Le abilità di base: l’attenzione  L’attenzione divisa si riferisce alla capacità di porre contemporaneamente l’attenzione su due o più gruppi di stimoli diversi, ed è spesso presente nella vita degli individui. Questa capacità permette l’esecuzione di attività che sono complesse, poiché composte di più compiti: ad esempio, una lettura funzionale prevede contemporaneamente la decodifica da immagini a suoni, l’attribuzione di significati, il riferimento di quanto letto alle conoscenze ed alle esperienze, etc..
  • 13. Le abilità di base: l’attenzione  Per shifting dell’attenzione si intende, invece, la possibilità dell’individuo di passare da un focus ad un altro e di tornare al primo, al fine di perseguire l’obiettivo del compito. Esiste, in alcuni disturbi dell’attenzione, una difficoltà di staccarsi da un focus e di iniziare a concentrarsi su un altro, con una tendenza alla perseverazione su uno stimolo, ed una conseguente difficoltà a portare a termine il compito nella maniera migliore.
  • 14. Le abilità di base: l’attenzione Altri aspetti interessanti riguardano l’attenzione, ma confluiscono in altri processi di base. Ad esempio, Baddeley (1986; 1996), nel proprio lavoro di studio sulla memoria, si è soffermato molto sugli aspetti legati alla memoria di lavoro, individuando una componente, “l’esecutivo centrale”, che svolge un processo di coordinamento dei processi del magazzino visuo-spaziale e del circuito fonologico. Sicuramente la teoria sull’esecutivo centrale, contribuendo a migliorarne la conoscenza e la possibilità di intervento, rappresenta un aspetto decisivo per lo studio dei processi attentivi.
  • 15. Le abilità di base: l’attenzione Per ognuna delle dimensioni presentate, esistono numerose prove standardizzate che ne permettono un’osservazione puntuale. Tra le più diffuse, vi sono le prove di barrage, il soggetto deve individuare e segnare su un foglio uno stimolo particolare, che compare mescolato ad altri stimoli distrattori. Si tratta soprattutto di test di attenzione selettiva, in cui lo stimolo è VISIVO. > cosa implica a livello di validità?
  • 16. Le abilità di base: l’attenzione Di queste prove sono ritenuti criteri importanti, ai fini valutativi, la velocità e la correttezza. Quasi tutte le prove di barrage, implicano una certa durata, con possibilità di controllare la differenza tra come il soggetto ha svolto il compito durante le varie fasi della prova (ad esempio tra fase iniziale, intermedia e finale). In questo modo è possibile analizzare le capacità di mantenimento dell’attenzione.
  • 17. Prove per misurare l’attenzione Nel protocollo ENB (Mondini S., et al., Esame Neuropsicologico Breve, 2003, Raffaello Cortina Editore) TMT A Tracciare una linea, senza staccare la matita dal foglio, dal numero 1 (inizio) a 25 (fine) Per attenzione selettiva e mantenimento TMT B Collegare i numeri alle lettere dell’alfabeto Per Attenzione selettiva, divisa e shifting
  • 18. Prove per misurare l’attenzione TEST DELLE CAMPANELLE* Formato da:  1 foglio, composto da alcuni piccoli disegni in bianco e nero (ciascun disegno ripetuto diverse volte) L’esaminatore mostra al bambino lo stimolo target ingrandito (campanella), invitandolo a cercarlo e barrarlo L’esaminatore concede 2 minuti e ogni 30 secondi fa cambiare il colore del pennarello al soggetto Biancardi, Stoppa (1997), uso in ambiti di ricerca, dott.Stella, ASL Bologna
  • 19. Prove per misurare l’attenzione In questo modo, durante lo scoring, oltre a calcolare il numero di stimoli barrati giustamente ed il numero di errori (falsi positivi) > Sarà possibile osservare se nel tempo vi è stato un cambiamento della prestazione (peggioramento nella parte finale della prova) La somministrazione individuale renderà possibile l’osservazione e la successiva analisi qualitativa della presenza di tecniche di esplorazione del foglio
  • 20. Prove per misurare l’attenzione Altri esempi:  Una prova diffusa e analoga a quelle descritte è il Test delle due cancellature, di Zazzo R., O.S., Firenze, 1980  Per l’attenzione uditiva: Continous performance test (CPT)*  gli stimoli (lettere dell’alfabeto) vengono letti dall’esaminatore  il soggetto alza la mano quando sente una specifica lettera. *Di Nuovo S. e Smirni P., La valutazione dei processi attentivi in età evolutiva, Archivio di Psicologia, Psichiatria e Neurologia, 1, pp.74-95, 1994
  • 21. Disturbo Specifico dell’Attenzione e Iperattività Oltre alle prove neuropsicologiche, esistono dei questionari per un osservazione del comportamento più oggettiva del semplice colloquio. In Italia Cornoldi e coll.(1996)*, propongono tre scale, per l’individuazione di comportamenti di disattenzione e iperattività:  SDAI (versione per insegnanti)  SDAG (versione per genitori)  SDAB (versione per bambino) In Impulsività e autocontrollo, Trento, Erickson; anche in Tressoldi P.E., Vio C., Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento scolastico, 1996
  • 22. Le abilità percettive La percezione riguarda tutta la gamma delle conoscenze sensoriali, ossia tutti quei meccanismi uditivi, visivi, olfattivi tattili, etc., che permettono la conoscenza del mondo. Quando si parla di apprendimento, risultano particolarmente importanti alcune tra queste abilità, come:  la capacità di orientamento,  la discriminazione visiva  l’esplorazione e la percezione visuo-spaziale,  la discriminazione fonologica,  il coordinamento motorio fine e visuo-motorio generale.
  • 23. Le abilità percettive Tra le prove di valutazione vi sono compiti che riguardano:  la percezione ed il riconoscimento di figure ambigue o inserite in un contesto omogeneo,  la discriminazione di particolari che rendono le figure differenti, o incomplete, o orientate in maniera diversa.  Altri compiti riguardano la riproduzione di figure più o meno complesse,  la discriminazione delle figure dallo sfondo,  la capacità di percepire la costanza delle forme,  l’analisi delle relazioni spaziali, etc..
  • 24. Le abilità percettive Le ricerche mostrano che difficoltà nelle aree visuo-spaziali portano a difficoltà scolastiche in materie come  matematica,  geometria,  geografia e disegno; Quelle nella coordinazione visuo-motoria causano difficoltà nella  grafia, che possono conseguentemente dare problemi anche nell’ortografia (il bambino non riesce a rileggere ciò che ha scritto o è troppo impegnato nel tratto grafico e commette errori ortografici).
  • 25. Le abilità percettive e le prassie  Con il termine “prassia” viene sottolineata l’intenzionalità del gesto elementare[1], ossia la capacità di guidare con regolarità ed armonia il gesto motorio. Ciò presuppone sia la capacità dell’individuo di riconoscere le caratteristiche delle immagini e dei simboli grafici, sia l’abilità di riproduzione che implica gli aspetti motorio-prassici.  Per essere in grado di riprodurre un simbolo grafico devono essere utilizzate, oltre alle abilità visuo- spaziali, altre risorse, come le abilità di memoria e la capacità di orientamento. [1] Passolunghi M.C., De Beni R., (2001), I test per la scuola, pag.59, Il Mulino, Bologna.
  • 26. Le abilità percettive e le prassie  Non è facile, dunque, predisporre di prove standardizzate che si concentrino sulle singole capacità prassiche e non prevedano una valutazione contemporanea delle abilità elencate, anche se, incrociando i risultati di altre prove, è possibile comprendere quanto l’elemento prassico incida nel rendimento globale.  Un individuo con disturbo in quest’area viene definito “disprassico”, ed implica difficoltà di esecuzione di movimenti fini, ma anche problemi di organizzazione dello schema corporeo, di coordinazione, fino a difficoltà nella rappresentazione spazio-temporale.
  • 27. Test per percezione e prassie Tressoldi P.E. e Vio C. (1996), suddividono i test di quest’area in diverse tipologie: 1. Discriminazione visiva 2. Percezione visuo-spaziale 3. Prassie visuo-spaziali 4. Prassie motorie
  • 28. Test per percezione e prassie Discriminazione visiva  Batteria PMA di Thurstone, subtest Velocità Percettiva (5-11 anni)  *TPV , subtest percezione figura-sfondo (4-11 anni)  Visual Form Discrimination di Benton (1972). Quattro modalità: riproduzione a memoria di una figura osservata per 5 o 10 secondi (norme per ciascuna situazione), dopo 15 secondi di intervallo e copia dello stimolo. *Hammill D.D., Pearson N.A. e Voress J.K.,1993, Test TPV, Percezione visiva e integrazione visuo-motoria, edizioni Erickson 8 subtest (4 prove percettive e 4 visuomotorie)
  • 29. Test per percezione e prassie Percezione visuo-spaziale Coloured Progressive Matrices Batteria PMA di Thurstone, subtest Relazioni Spaziali (5-11 anni) TPV , subtest Rapporti Spaziali e Posizione nello Spazio (4-11 anni)
  • 30. Test per percezione e prassie Prassie visuo-spaziali  WISC-R, i subtest Ricostruzione di figure e disegno con Cubi  TPV , subtest Copiatura-riproduzione (4-11 anni) – attribuzione punteggio non sempre chiara  VMI* (test per la valutazione dell’integrazione visuo-motoria)  Test di Bender: copiatura di 9 disegni; per bambini, adulti e anziani (Bender Visual Motor Gestalt Test, per l’attribuzione del punteggio Lis, 1996).  Visual Form Discrimination di Benton (1972).  Test della figura di Rey (Lis e Di Nuovo, 1982), bambini dai 3 ai 9 anni. *Beery e Buenica, 2005 – 3 subtest
  • 31. Test per percezione e prassie PRASSIE MOTORIE TPV , subtest Coordinazione occhio- mano e Velocità visuo-motoria (4-11 anni) VMI