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Bari 08/04/2011
Prot. 34_11
Comunicato Stampa
DOSSIER VERDE PUBBLICO IN PUGLIA
CENSITI DAL WWF 18 COMUNI
Sono preoccupanti e, per certi aspetti, allarmanti i dati del primo dossier sul verde pubblico
in Puglia: l’invasione del punteruolo rosso, i pochi comuni che hanno effettuato un
censimento del patrimonio verde e si sono dotati di una regolamentazione, la
ristrutturazione di antiche piazze che privilegia l’aspetto architettonico a discapito
dell’elemento botanico vegetazionale sono solo alcuni dei risultati emersi dal monitoraggio
effettuato dai volontari delle Strutture Territoriali Locali del WWF Italia in terra pugliese.
Secondo Mauro Sasso, Consigliere Regionale del WWF Puglia e responsabile del progetto
“La fotografia emersa da questo monitoraggio dovrà servire a riformare molti aspetti della
gestione del verde pubblico pugliese. L’auspicio è che in futuro si sviluppi e si consolidi una
coscienza ecologica che privilegi la biodiversità urbana invece delle logiche
cementificatrici”.
METODOLOGIA
Sono state compilate schede dossier sulle città di Bari, Lecce, Taranto, Andria, Barletta,
Molfetta, Monopoli, Martina Franca, Bitonto, Conversano, Gioia del Colle, Bisceglie, Grumo
Appula, Palo del Colle, Mola di Bari, Capurso, Triggiano e Binetto, in collaborazione con gli
uffici comunali. I dati raccolti sono stati elaborati per macro categorie di seguito esposte.
CENSIMENTO E REGOLAMENTO DEL VERDE PUBBLICO
Indubbiamente il censimento del verde pubblico cittadino comporta vantaggi in termini
economici, ambientali, sociali, agronomici e turistici. Esso è uno strumento di estrema
importanza che crea le premesse per un’efficiente pianificazione e gestione del verde
comunale, a condizione che venga continuamente aggiornato, altrimenti i dati raccolti
perdono di valore ed efficacia. Ad esempio avendo cognizione del numero del numero di
specie, della loro ubicazione e delle loro condizioni fitovegetative, in sede di bilancio
comunale potrebbe essere pianificata correttamente la spesa necessaria per una corretta
manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico. Potrebbero essere banditi
appalti pubblici con base d’asta al ribasso e calibrati precisamente su lotti ben definiti, con
notevoli vantaggi per le casse comunali e anche in termini di benessere e sopravvivenza
piante. Inoltre sarebbe possibile programmare la sostituzione o la messa a dimora di
esemplari consoni, nonché la previsione di trattamenti fitoterapici mirati.
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diritto
2. Purtroppo si contano sulle dita di una mano le città dotate di un regolamento per il verde
pubblico, ancor meno sono le città che vantano un censimento aggiornato delle alberature
cittadine. Solo le città di Bisceglie, Bari, Bitonto, Mola, Monopoli e Martina hanno dei
dati che potremmo definire “seminuovi” e che necessitano di una revisione. È importante
rilevare che la maggior parte dei comuni che hanno effettuato il censimento non si sono
dotati di un regolamento. Viceversa i comuni di Andria, Taranto, Capurso, Mola di Bari e
Palo hanno adottato una regolamentazione del verde. È di tutta evidenza che il censimento
dovrebbe essere propedeutico alla stesura di un qualsiasi regolamento.
PUG E VERDE
Ci siamo chiesti: se la città non è dotata di regolamento il nuovo PUG (Piano Urbanistico
Generale) prevede l’adozione di un regolamento per il verde pubblico? Anche in questo
caso le notizie sono sconfortanti. Nel panorama pugliese solo ad Andria, Binetto e a
Monopoli le N.T.A. prevedono delle indicazioni.
DELIBERE O DECISIONI ATTUATIVE
Ulteriore indagine: i comuni prendono decisioni a favore del verde pubblico? La domanda è
retorica, la risposta è dannatamente scontata: no. Fa eccezione Taranto che nel 2008 ha
avuto la fortuna della messa a dimora di 3000 alberi per conto dell’assessorato al
patrimonio. A Monopoli il Consiglio Comunale ha deliberato un regolamento per la
gestione di aree verdi pubbliche al fine di regolamentarne la concessione a terzi.
PUNTERUOLO ROSSO E ALTRE GRAVI MINACCE PARASSITARIE
Il punteruolo rosso può essere derubricato dal capitolo “minacce” per entrare di fatto nel
novero dei più devastanti attacchi parassitari che sta decimando la popolazione delle
palme pugliesi. Anche se che il Decreto del 9 novembre 2007 “Disposizioni sulla lotta
obbligatoria contro il punteruolo rosso della palma Rhynchophorus ferrugineus“, emanato
per recepire la Decisione della Commissione 2007/365/CE, prevede gli interventi preventivi
da attuare, ossia il monitoraggio di tutte le piante sensibili all’attacco, idonee pratiche
agronomiche e i trattamenti con prodotti fitosanitari registrati dalla primavera all’autunno, il
temibile parassita sta di fatto uccidendo migliaia di palme secolari. Se consideriamo che
alla legislazione nazionale si sono aggiunte una Legge della Regione Puglia, le linee guida
dell’Osservatorio Fitosanitario Regionale e localmente sono state emesse numerose
ordinanze sindacali, è di tutta evidenza che le strategie di intervento devono essere
radicalmente revisionate ed aggiornate. Il coleottero ha invaso le città di Bisceglie Bari,
Binetto, Brindisi, Taranto, Andria, Mola di Bari, Monopoli, Palo, Conversano, Grumo,
Triggiano, Bitonto.
Sembrano esenti le città di Capurso, Barletta, Gioia e Martina Franca.
Accanto al Punteruolo si segnalano altre gravi minacce parassitarie. A Martina Franca si
registra uno stato di malessere dei lecci dovuto a forme parassitarie che si insediano a
3. causa di drastiche potature a cui vengono sottoposti gli alberi. A Bisceglie vi sono attacchi
di Chermococco sui Lecci. Sono stati trattati, anche se tardivamente, e la situazione è in
miglioramento. A Lecce è in corso un attacco parassitario alle querce (cocciniglia) ma al
momento non si registrano gravi danni (alcuni casi isolati).
È di comune riscontro la Paysandisia archon su Chamaerops humilis nelle città di Bari,
Barletta, Conversano. A Molfetta varie alberature tra platani ed albero di giuda, anche di
notevoli dimensioni, sono interessate da cancri del legno, unitamente a problematiche
legate a melata prodotta dall’attacco di afidi.
A Mola di Bari, Conversano, Bisceglie, Bari e Monopoli la processionaria ha parassitato
numerosi esemplari di pino.
LA PROGETTUALITA’: PIAZZE DA RISTRUTTURARE E PARCHEGGI FANTASMA
Un tempo le piazze erano luogo d’incontro e salotti verdi della città: oggi sono oggetto delle
più sfrenate fantasie cementificatrici, che spesso sconvolgono l’antica funzione sociale ed
ambientale in nome di un rinnovamento che rinnova l’arredo urbano spazzando via
esemplari secolari. Citiamo due casi emblematici: a Bisceglie Piazza Diaz avrà un nuovo
look con una fontana nuova di zecca un Platano di 35 anni è stato abbattuto. Piazza
Vittorio Emanuele II, di recente completamente sconvolta, ha visto la mattanza di tutti i pini
e presenta alberi, anche centenari, in pessime condizioni fitosanitarie, che andrebbero
sostituiti. A Lecce, secondo notizie pubblicate sui giornali locali, è previsto un grande
progetto con parcheggi interrati nella Piazza ex Massa (nei pressi della confluenza di viale
Otranto con Via Cavallotti) in pieno centro cittadino. È un progetto datato e lungamente
oggetto di accese polemiche in passato, anche dal WWF Salento. Pare che sia stato
modificato e ridimensionato ed ora è in corso la relativa gara d’appalto, oggetto di ricorsi
legali da parte di imprese partecipanti.
Da Taranto notizie positive: nel dicembre 2009 a Piazza Tamburi si è realizzato grazie ai
privati un nuovo parco nel cuore dei Tamburi e la locale STL ha preso contatti con il
sindaco per piantumare 10 lecci.
PROGRAMMI VERDI E TAGLI SELVAGGI
Sono molto esigui i progetti per la messa a dimora di nuovi esemplari ed il miglioramento
vegetativo degli spazi verdi. La situazione comunemente riscontrata è che quando si
procede ad un abbattimento o estirpazione di un albero o di un arbusto, spesso per le
pessime condizioni vegetative dovute all’incuria o a potature errate o all’assenza di
interventi fitosanitari, viene stravolto in maniera repentina il paesaggio urbano molto caro a
numerosissimi abitanti. Spessissimo non vengono messe a dimora specie autoctone e i
successivi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono effettuati con interventi
pesanti, vere e proprie capitozzature in periodi sbagliati che espongono l’albero a malattie
ed alterano la stessa morfologia delle piante con conseguente necessità (successiva) del
4. loro abbattimento. E non risolve il problema la sostituzione dell’esemplare con un numero
complessivamente maggiore di specie arboree ed arbustive.
A Molfetta, di recente, lungo viale Giovanni XXIII, sono stati abbattuti un numero
considerevole di pini, sostituiti con lecci. La maggior parte delle alberature viene potata a
“legno”, con nette capitozzature o interventi drastici. Un’eccezione è la città di Barletta che
si appresta ad inaugurare un nuovo Orto Botanico ed è in via di definizione area distilleria
progetto Gasparrini. A Taranto sono stati piantati 3100 alberi in tutta la città, a Bari sono in
atto progetti di manutenzione e riqualificazione di aree attrezzate a verde comunali.
FORUM CITTADINO PER IL VERDE O TAVOLO VERDE
Democrazia partecipata, questa sconosciuta: sono estremamente deludenti le notizie sul
confronto tra cittadini e civiche amministrazioni. Difficilmente sono coinvolti i cittadini
(bambini e adulti) per la progettazione di spazi verdi e una delle conseguenze nefaste di
questa politica è la realizzazione di piazze, piazzette e aiuole che privilegiano l’aspetto
architettonico a discapito di quello botanico vegetazionale. I forum dovrebbero essere il
luogo elettivo per confrontarsi e ovviare a queste situazioni, ma ciò non accade. Solo nella
città di Bari è attiva e funziona la Consulta per l’Ambiente. A Martina Franca il WWF,
insieme ad altre associazioni ha costituito il Forum per la Tutela del Territorio di Martina
Franca. Il Forum si è interfacciato più volte con l'Amministrazione Comunale in merito al
verde urbano ma solo dopo sollecito. Paradossale la situazione di Molfetta: l’assessore
alle attività produttive, con delega all’agricoltura, ha convocato una sola volta il tavolo
verde, escludendo addirittura le associazioni ambientaliste. A Bisceglie esiste un tavolo
verde, ma non è attivo. Nelle altre città c’è il buio assoluto e nulla è previsto.
GLI UFFICI PREPOSTI ALLA MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO
Le competenze per la gestione del verde pubblico sono affidate agli uffici giusti? Su questo
aspetto esprimiamo tutte le nostre perplessità in quanto riteniamo che il patrimonio verde
debba essere affidato a persone compenti in materia. Solo Bitonto, Gioia e Grumo non
esiste attualmente un ufficio dedicato alla manutenzione del verde pubblico. A Martina
Franca non c'è un ufficio specifico e l'Amministrazione Comunale ha stipulato una
convenzione con operai per la manutenzione del verde urbano. A Lecce ci risulta che sono
solo due dipendenti con profili professionali non elevati, per cui l’amministrazione si avvale
di tanto in tanto (a seconda dei progetti in cantiere) di consulenti esterni.
In altre città se ne occupa l’Ufficio Tecnico Comunale (Bisceglie, Binetto, Palo e
Molfetta), in altre i servizi assumono nomi diversi: a Bari Settore Giardini Pubblici della
Ripartizione Edilizia e LL.PP., a Taranto si chiama Taranto isola verde, a Barletta assume
la denominazione di Ufficio manutenzione del verde, a Mola di Bari c’è la responsabilità
del settore ambiente, a Monopoli servizio verde pubblico, a Conversano Servizio Politiche
Ambientali.
5. SERVIZIO RACCOLTA SFALCI (RESIDUI MANUTENZIONE DEL VERDE)
Ancora una volta Martina Franca e Gioia sono le maglie nere, seguite a ruota da Molfetta.
Solo Bari, Capurso, Andria e Grumo forniscono questo servizio, mentre a Palo è in
previsione un contratto.
A Lecce la questione è complessa i quanto non si sa quale sia il destino dei residui
manutenzione del verde le aziende e le imprese che svolgono per il comune i lavori di
manutenzione. A Bisceglie se ne occupa l’isola ecologica comunale, ma occorre conferire
in situ gli sfalci, a Binetto è a carico della Ditta Daniele Ambiente, mentre a Taranto ci
sono Taranto isola verde e AMIU. A Bitonto il Servizio è realizzato dalla A.S.V. S.p.A.
nell’appalto di manutenzione del verde pubblico, a Barletta i residui sono conferiti ad una
ditta privata che produce compost. Anche a Conversano nel 2010 il materiale di sfalcio era
raccolto da una ditta privata, mentre nel 2011 il servizio di raccolta e smaltimento è stato
affidato a Patruno ECOSERVICE s.r.l. (Mola di Bari).
Interessanti le attività di Mola di Bari e Monopoli, comuni nei quali gli sfalci vengono
recuperati, differenziati e destinati ad una piattaforma Rilegno.
RACCOLTA DIFFERENZIATA RESIDUI POTATURE NELL’ISOLA ECOLOGICA
Praticamente nessuno dei comuni monitorati garantisce questo servizio, ad eccezione di
Binetto, Lecce, Gioia e Andria. A Capurso e Palo partiranno un nuovi appalti a fine
maggio.
COMPOSTAGGIO
Il compostaggio è favorito nella città di Bisceglie, nella quale il Comune mette a
disposizione di chi ha una villa una compostiera. Inoltre, i rivenditori ortofrutticoli hanno a
disposizione un cassonetto per la frazione umida organica. A Bari il materiale vegetale
residuo derivante dalle manutenzioni effettuate dai giardinieri comunali viene dall’AMIU
recuperato e portato ai centri di compostaggio. Similmente la Bari Multiservizi S.p.A. porta
ai centri di compostaggio il materiale vegetale residuo derivante dagli interventi manutentivi
effettuati dal proprio personale. A Taranto opera un’azienda di compostaggio per i residui
verdi. A Capurso partirà nuovo appalto a partire da maggio. A Bitonto il Servizio è
realizzato dalla A.S.V. S.p.A. nell’appalto di manutenzione del verde pubblico. A
Conversano è realizzato dai cittadini in ambito domestico e privato; gli scarti di grandi
utenze commerciali (soprattutto ortofrutticole) sono conferite ad una ditta privata.
A Mola di Bari è stato avviato il compostaggio domestico con riduzione della TARSU del
5%, a Grumo è in fase sperimentale e a Palo è previsto un nuovo appalto. A Gioia è
presente.
Non si effettua nella altre città.
APPLICAZIONE LEGGE 29/01/1992 N° 113 (UN ALBERO PER OGNI NUOVO NATO) E
DECRETO INTERMINISTERIALE 1444 / 1968 (NORME URBANISTICHE AREE VERDI)
6. In questo capitolo sembra che sia tutto lasciato al caso e all’improvvisazione. Se questa
legge fosse applicata vivremmo in autentiche foreste urbane, ma evidentemente non è
così. Il problema è che l’applicazione è affidata al “buonsenso” delle civiche
amministrazioni, che pur dichiarando di applicarla (vedasi Bari, Binetto, Capurso, Mola,
Monopoli, Lecce, Grumo e Bisceglie), sia pur parzialmente, in realtà non forniscono dati
convincenti a proposito. A Bari sarebbe stata applicata dal 1992 al 1999. Purtroppo la
113/1992 prevede il finanziamento statale per la fornitura delle piante. E nel 2000 la
Regione Puglia ha comunicato la propria indisponibilità a fornire ulteriori piantine per
l’attuazione della suddetta legge, causa mancato finanziamento statale. A Barletta furono
messi a dimora alcuni esemplari di Quercus ilex nei giardini pubblici intorno agli anni 90, a
Lecce è di pochi giorni addietro la notizia che si metteranno a dimora circa 800 alberi ed
arbusti in alcuni spazi verdi nei pressi di scuole nel quartiere Stadio. A Taranto è prevista
dal Regolamento per il verde pubblico ma ancora non si applica.
Mai applicata a Bitonto, Andria, Palo, Martina Franca, Gioia, Conversano e Molfetta.
Altrettanto fumosa è la situazione per il DM 1444/68: non sono disponibili dati per
Bisceglie, Barletta, Mola, Monopoli, Grumo, Gioia. Sembrerebbe che il Decreto sia
applicato a Bitonto, Andria, Capurso, Palo, Triggiano e Binetto per le nuove zone di
espansione, ma le notizie sono frammentarie. Solo Bari riferisce che esiste una situazione
Mq.4,00/abitante. I mq per abitante sono riferiti a superficie verde netta, cioè senza viali
piazzole di sosta, superfici destinate a giochi, ecc. A Lecce, SECONDO l’Ufficio al verde
pubblico la città dovrebbe avere circa 2,5 mq di verde per abitante rispetto agli 11 mq del
Decreto. A quanto pare sono numeri e dati inventati. Non c’è serio censimento del verde
pubblico a Lecce che può confermare i numeri.
Nessun riscontro a Taranto Molfetta Conversano e Martina Franca.
CONSIDERAZIONI FINALI
Da un punto di vista sociale la corretta gestione del verde migliora il rapporto tra il cittadino
e la pianta, se non altro per l’influenza positiva sulla vivibilità del tessuto urbano e sulla
qualità della vita. In tal senso pianta non sarà più considerata come oggetto dell’arredo
urbano bensì come essere vivente. Si hanno importanti ricadute sui flussi turistici in quanto
i visitatori apprezzeranno sicuramente la bellezza di una città – giardino.
Dunque il verde pubblico è una risorsa e va tutelato e salvaguardato.
Il WWF Puglia propone di avviare un tavolo di confronto con la Regione Puglia per
discutere della problematiche sin qui affrontate. La prima questione è l’avvio dell’iter
amministrativo che consenta una pianificazione del verde pubblico delle città pugliesi
attraverso un atto regionale, sia esso una Legge o una Delibera di giunta, che vincoli i
comuni a censire il patrimonio verde e ad adottare un il relativo regolamento di gestione. A
tal fine agronomi del WWF Puglia hanno elaborato un Regolamento standard che potrà
essere la base di partenza per raggiungere gli scopi prefissati e sarà oggetto di discussione
nei prossimi .
7. Riguardo il punteruolo rosso risulta necessario intervenire con nuove provvedimenti
esecutivi che prevedano, attraverso congrui finanziamenti, il monitoraggio anche con
l’ausilio di trappole innescate con il feromone di aggregazione, l’esecuzione di corrette
pratiche agronomiche, l’abbattimento tempestivo delle palme private e pubbliche attaccate
dal coleottero, il corretto smaltimento degli esemplari abbattuti e attività divulgative per
sensibilizzare la cittadinanza.
L’invito rivolto a tutte le amministrazioni è quello di coinvolgere nelle fase consultiva le
associazioni e i cittadini, e il WWF sin da ora mette a disposizione le proprie competenze e
le risorse umane rappresentate dai volontari.
È altrettanto auspicabile che si consideri la pianta non solo come un mero arredo urbano
ma come un essere vivente, che merita attenzioni diverse da quelle riservate ad una
panchina o ad un lampione. Non sempre è così e questo dossier dimostra che già dalla
fase progettuale l’elemento botanico è perlopiù trascurato.
In ultima analisi i servizi di raccolta differenziata e compostaggio necessitano di una
maggiore attenzione e di potenziamento, in funzione dei vantaggi economici per i cittadini e
le amministrazioni e degli indubbi vantaggi per l’ambiente.
Concludiamo ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita
dell’iniziativa, ovvero gli attivisti del WWF (in particolar modo Gianni Gadaleta, Rudy
Miggiano, Sabino Russi e Salvo Alicino), i dipendenti degli uffici pubblici e
l’Amministrazione Comunale di Barletta che ha concesso l’utilizzo di Palazzo della Marra
per la conferenza Stampa.
WWF Puglia
Ufficio Stampa 080 5210307
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Per ulteriori informazioni e chiarimenti sull’evento: Mauro Sasso (Consigliere
Regionale WWF Puglia) - Cell. 338 9286547