Il documento dell'Agenzia per l'ambiente della Regione Puglia in cui si analizza la situazione del mare di Taranto nello specchio di mare antistante l'Ilva
Criticità ambientali allo scarico dell'Ilva di Taranto
1. ARPA PUGLIA Sede legale
Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Agenzia Regionale per la Tel. 080 5460 111
Fax 080 5460 150
Prevenzione e la Protezione C.F. e P.I. 05830420724
dell’Ambiente Internet: www.arpa.puglia.it
____________________________________________________________________________
Direzione Scientifica Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Tel. 080 5460 201
E-mail: ds@arpa.puglia.it
Criticità ambientali nell’area marino-costiera interessata dallo scarico ILVA
L’area marino-costiera interessata dallo scarico ILVA è inserita nel SIN (Sito di Interesse
Nazionale) “Taranto”, così come definito dal Programma Nazionale di Bonifica e di Ripristino
Ambientale (D.M. 18 settembre 2001 n. 468); la stessa area, come peraltro l’intero SIN, è stata
caratterizzata (anni 2008-2010) ai fini della individuazione degli opportuni interventi di messa in
sicurezza e bonifica.
Le aree marino-costiere e salmastre individuate in ambito del SIN sono state suddivise in zone, due
delle quali nel Mar Grande (codificate come I e II Lotto), una nel Mar Piccolo (I e II Seno), ed una
zona ad ovest di Punta Rondinella, questa ultima proprio corrispondente a quella interessata dallo
scarico ILVA (riquadro in rosso nella figura successiva).
2. ARPA PUGLIA Sede legale
Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Agenzia Regionale per la Tel. 080 5460 111
Fax 080 5460 150
Prevenzione e la Protezione C.F. e P.I. 05830420724
dell’Ambiente Internet: www.arpa.puglia.it
____________________________________________________________________________
Direzione Scientifica Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Tel. 080 5460 201
E-mail: ds@arpa.puglia.it
La caratterizzazione di tali zone è stata promossa dal Commissario delegato per l’Emergenza
Ambientale in Puglia che ha dato incarico a Sviluppo Italia Aree Produttive S.p.A. (SIAP) di
svolgere le attività analitiche, queste ultime pianificate da ISPRA. In questo contesto ARPA Puglia,
sempre su incarico del Commissario delegato, ha avuto il compito di validare le analisi effettuate da
Sviluppo Italia.
Il piano di caratterizzazione dei differenti lotti prevedeva il prelievo dei sedimenti, tramite
campionamento realizzato mediante l’esecuzione di carotaggi o bennate superficiali, al fine di
determinarne le caratteristiche granulometriche, chimiche, ecotossicologiche e microbiologiche, ed
il prelievo e l’analisi chimica di organismi (prevalentemente mitili), al fine di valutare sia il grado di
contaminazione ambientale sia l’eventuale rischio legato al consumo alimentare.
Area ad Ovest di Punta Rondinella.
I sedimenti caratterizzati in questa area hanno evidenziato più di una criticità, risultando contaminati
da rilevanti concentrazioni di IPA (rappresentati da alti valori di benzo-a-pirene) e Idrocarburi
(pesanti e totali), soprattutto tra il Molo V ed il primo scarico ILVA e nella parte interna della
Darsena Polisettoriale. Anche i metalli pesanti quali Mercurio, Rame ed Arsenico, nonché Piombo,
Cadmio e Zinco, hanno sovente superato i valori di intervento e quelli tabellari normati. La
contaminazione è anche attribuibile a composti organici quali PCB (vedi figura successiva),
pesticidi organo clorurati e composti organostannici.
3. ARPA PUGLIA Sede legale
Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Agenzia Regionale per la Tel. 080 5460 111
Fax 080 5460 150
Prevenzione e la Protezione C.F. e P.I. 05830420724
dell’Ambiente Internet: www.arpa.puglia.it
____________________________________________________________________________
Direzione Scientifica Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Tel. 080 5460 201
E-mail: ds@arpa.puglia.it
La situazione di diffusa contaminazione evidenziata con la caratterizzazione conferma alcune
precedenti informazioni già acquisite dal C.N.R.-ISMAR di Taranto (vedi figura successiva, relativa
alla distribuzione delle concentrazione di PCB) e dalla ASL di Taranto negli anni ‘90.
Per quanto riguarda il biota, la concentrazione degli inquinanti negli organismi raccolti nell’area ad
ovest di punta Rondinella è risultata significativamente più alta rispetto all’area di controllo esterna,
soprattutto per i composti organici quali IPA e PCB; non trascurabile anche il bioaccumulo di alcuni
metalli pesanti quali Mercurio, Vanadio e Piombo.
Nella figura successiva é riportata l’allocazione delle stazioni in cui si è verificato il superamento
dei limiti imposti dal Regolamento CE 1881/2006 per il benzo(a)pirene nei mitili.
4. ARPA PUGLIA Sede legale
Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Agenzia Regionale per la Tel. 080 5460 111
Fax 080 5460 150
Prevenzione e la Protezione C.F. e P.I. 05830420724
dell’Ambiente Internet: www.arpa.puglia.it
____________________________________________________________________________
Direzione Scientifica Corso Trieste, 27 - 70126 Bari
Tel. 080 5460 201
E-mail: ds@arpa.puglia.it
Si ribadisce che l’intera area in questione è preclusa alla pesca e a qualsiasi altra attività di raccolta
e/o allevamento; tutta la zona è inoltre inibita alla balneazione.
Le criticità ambientali di questa area marino-costiera sono comunque note agli organi competenti, e
questa Agenzia le ha sempre evidenziate, non ultima la relazione di sintesi sull’argomento prodotta
per la Procura di Taranto ed inviata in data 31/01/2012 con n. prot. 5193.
Inoltre, dalla visione del filmato del Dott. Matacchiera, pubblicato in rete nei giorni scorsi e relativo
all’area marina interessata dallo scarico ILVA, si possono trarre le seguenti considerazioni:
- Il colore del materiale campionato, nonché la sua consistenza, sono facilmente riconducibili
ad un comune sedimento in condizioni ridotte a causa di processi anaerobici; tale tipologia di
sedimento è riscontrabile anche in ambienti acquatici non sottoposti a pressioni antropiche, e
pertanto non può essere considerato indicatore di contaminazione massiccia da idrocarburi o
altro, riscontrabile peraltro solo a seguito di accurate analisi chimiche.
- La tecnica di campionamento utilizzata dal Matacchiera, con retino a sacco, non è quella
corretta per la raccolta dei sedimenti, che deve essere effettuata con benna o carotiere.
Utilizzando il retino a sacco si raccoglie solo una parte del materiale di fondo, e quindi i
risultati analitici che ne deriveranno saranno viziati da tale procedura e dunque non
confrontabili con altri.
- Ulteriori controlli da parte di ARPA non aggiungerebbero nulla a quanto già noto sullo stato
di contaminazione dell’area, anzi sarebbero destinati a fornire risultati diversi da quelli che
probabilmente otterrà il Matacchiera (per le motivazioni di cui sopra), favorendo l’innesco di
sterili ed inopportune polemiche.
IL DIRETTORE SCIENTIFICO IL DIRETTORE GENERALE
(Dott. Massimo Blonda) (Prof. Giorgio Assennato)
Il Dirigente Ambientale
(Dott. Nicola Ungaro)